Skip to main content

Full text of "I molluschi dei terreni terziarii del Piemonte e della Liguria"

See other formats


This is a digitai copy of a book that was preserved for generations on library shelves before it was carefully scanned by Google as part of a project 
to make the world's books discoverable online. 

It has survived long enough for the copyright to expire and the book to enter the public domain. A public domain book is one that was never subject 
to copyright or whose legai copyright term has expired. Whether a book is in the public domain may vary country to country. Public domain books 
are our gateways to the past, representing a wealth of history, culture and knowledge that's often difficult to discover. 

Marks, notations and other marginalia present in the originai volume will appear in this file - a reminder of this book's long journey from the 
publisher to a library and finally to you. 

Usage guidelines 

Google is proud to partner with libraries to digitize public domain materials and make them widely accessible. Public domain books belong to the 
public and we are merely their custodians. Nevertheless, this work is expensive, so in order to keep providing this resource, we bave taken steps to 
prevent abuse by commercial parties, including placing technical restrictions on automated querying. 

We also ask that you: 

+ Make non-commercial use of the file s We designed Google Book Search for use by individuals, and we request that you use these files for 
personal, non-commercial purposes. 

+ Refrain from automated querying Do not send automated queries of any sort to Google's system: If you are conducting research on machine 
translation, optical character recognition or other areas where access to a large amount of text is helpful, please contact us. We encourage the 
use of public domain materials for these purposes and may be able to help. 

+ Maintain attribution The Google "watermark" you see on each file is essential for informing people about this project and helping them find 
additional materials through Google Book Search. Please do not remove it. 

+ Keep it legai Whatever your use, remember that you are responsible for ensuring that what you are doing is legai. Do not assume that just 
because we believe a book is in the public domain for users in the United States, that the work is also in the public domain for users in other 
countries. Whether a book is stili in copyright varies from country to country, and we can't offer guidance on whether any specific use of 
any specific book is allowed. Please do not assume that a book's appearance in Google Book Search means it can be used in any manner 
any where in the world. Copyright infringement liability can be quite severe. 

About Google Book Search 

Google's mission is to organize the world's Information and to make it universally accessible and useful. Google Book Search helps readers 
discover the world's books while helping authors and publishers reach new audiences. You can search through the full text of this book on the web 



at |http : //books . google . com/ 




Informazioni su questo libro 

Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google 
nell'ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo. 

Ha sopravvissuto abbastanza per non essere piti protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è 
un libro che non è mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico 
dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l'anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico, 
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire. 

Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio 
percorso dal libro, dall'editore originale alla biblioteca, per giungere fino a te. 

Linee guide per l'utilizzo 

Google è orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili. 
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro è oneroso, pertanto, per poter 
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire l'utilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa 
l'imposizione di restrizioni sull'invio di query automatizzate. 

Inoltre ti chiediamo di: 

+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per l'uso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo 
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali. 

+ Non inviare query automatizzate Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della 
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantità di testo, ti 
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo l'uso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto. 

+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file è essenziale per informare gli utenti su questo progetto 
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla. 

+ Fanne un uso legale Indipendentemente dall' utilizzo che ne farai, ricordati che è tua responsabilità accertati di farne un uso legale. Non 
dare per scontato che, poiché un libro è di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di 
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro è protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un 
determinato uso del libro è consentito. Non dare per scontato che poiché un libro compare in Google Ricerca Libri ciò significhi che può 
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe. 

Informazioni su Google Ricerca Libri 

La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta 
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico piti ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web 



nell'intero testo di questo libro da lhttp : //books . google . com 






ó^^t.,^ /9^f 



HARVARD UNIVERSITY 




LIBRARY 

OF THB 
MUSBini OF OOMPABATIYB ZOOLOaT 



GIFT OF 






r 



Digitized by 



Google 



\ 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



I MOLLUSCHI 



•josj. 



DEI TERRENI TERZIARII 



DEL PIEMONTE E DELLi LIGURIA 

DESCRITTI 

DAL 

Don. FEDERICO SACCO 

PROF. W PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO 



PARTE IX. 

(NATICIDAE iflne), SCALARIIDAE ed AVLJDAEJ 
(eon SM flgnre) 



f 



^■^.^^^ 




TORINO 
CARLO GLAUSEN 

Libraio della K. Accademia delle Sci«nie. 

Maggio 1891. 



Digitized by 



Google 



.j^-*.^^ .*-_«?_j. 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



Dott. FEDERIGO SACCO 

Prof, dì Paleontologìa e libero docente dì Geologia nella R. Università di Torino 



1890 



IL BACINO TERZIARIO E QUATERNARIO DEL PIEMONTE 

Dopo circa 10 anni di studio venne ora condotta a termine e pubblicata 
la descrizizione del Bacino terziario e quaternario del Piemonte; questa 
Bacino, già ben famoso paleontologicamente per la ricchezza in fossili ter- 
ziari, specialmente di quelli tongrianì dell'Appennino settentrionale, di 
quelli elveziani dei colli di Torino, di quelli tortoniani delle vicinanze di 
Tortona, di quelli astiani dell'Astigiana, ecc., diventerà ora, dopo questo 
lavoro, un bacino pure affatto tipico dal lato geologico, presentando esso 
completa, graduale, bellissima la serie dei diversi orizzonti geologici, quasi 
tatti fossiliferi, dairEocene al Quaternario. 

Il volume, di 940 pagine, è diviso in quattro parti, cioè: 
Parte I. — Bibliografia. — Contiene un elenco cronologico (corredato 
da un indice alfabetico) di oltre 600 opere trattanti , esclusivamente 
parzialmente, della geologia o della paleontologia del Bacino terziaria 
del Piemonte. 
Parte II. — Geologia pura. -— Contiene la descrizione geologica del 
Bacino piemontese ed è divisa nei seguenti capitoli: Cerchia preterziaria, 
Snessoniano e Parisiauo, Ligariaiio, Formazioni ofiolitiche del Ligu- 
riano, Bartoniano, Sestiano, Tongriano, Stampiano, ÀqnitAnìano, Lan- 
ghiano , Elveziaiio , Tortouiano , Messiniano j Piacenziano , Astiano , 
Fossaniano, Ylllafranchiano, Sahariano (Diluvium, Terreno morenico)^ 
Terrazzlano (Alluvioni recenti), Paleoetnologia. 
Ciascun capitolo ó a sua volta suddiviso nei seguenti paragrafi: 
Studi anteriori^ Generalità, Caratteri paleontologici^ Distribuzione 
geografica^ Tettonica, Potenza^ Altimetria, Rapporto coi terreni sotta 
e soprastanti. Località fossilifere, Descrizione geologica regionale, 
Riassunto. 

Parte III. — Catalogo paleontologico. — È un elenco sistematica 
di circa 5500 forme terziarie, di ciascuna delle quali è indicato il 
preciso orizzonte geologico di ritrovamento. Tale catalogo è diviso in 
tre parti, cioè: Paleoicnologla, Paleofitologia e Paleozoologia; essa 
termina con un Indice generale dei generi e dei sottogeneri. 

Parte IV. — Geologia applicata. — In quest'ultima parte si tratta 
della geologia terziaria e quaternaria del bacino piemontese in rapporta 
colla Orografia 9 colTIdrografia (sia superficiale che sotterranea), col- 
rAgricoltara^ coU'Indnstria, Igiene, ecc. Riguardo a ciascuna di queste 
parti, costituenti altrettanti capitoli, è esaminato singolarmente ognuna 
degli orizzonti geologici descritti nella parte II. 



[A 



Digitized by 



Google 



Al lavoro vanno unite diverse carte geologiche, cioè: 1% Carta geo- 
logica del Bacino terziario del Piemonte (scala di 1 : 100.000, dimen- 
sioni centim. 100 x 120, con 16 colori, legata su tela, entro astuccio); 

— 2* Carta geologica del Bacino quaternario del Piemonte (scala 
di 1:500.000);— 3*, Carta geologica applicata (scala di 1:500.000); 

— 4' 19 Carte geologiche, in grande scala, delle più interessanti re- 
gioni del Bacino terziario, cioè: ad 1 : 50.000, Spigno Monferrato, Vol- 
taggio, Ovada, Ceva e Garessio, Cairo Montenotte; ad 1 : 25.000, Ser- 
ravalle Scrivia, Gavi, Villalvernia e Garbagna, Anfiteatro morenico di 
Rivoli (centim. 110x100), Acqui, Capriata d'Orba, Possano, Nizza 
Monferrato e Sozzò, Monibercelli e Canelli , Canale e Monteu Roero, 
Calamandrana, Costigliele d'Asti, 1 Colli torinesi (centim. HO x 100, 
12 colori), Cherasco e Cervere. 

N, B, Numerose altre carte speciali del Bacino piemontese vanno unite 
a speciali lavori, recenti, indicati nella Bibliografia. 

PREZZI: 

Il Volume (legato in tela) colle 3 prime carte geologiche: in-4'* L.40; in-8'' L.90 

y> » »»»»» » ma senza il 

Catalogo paleontologico (pubblicato nel Boll. Soc. geol. it.), in-8" L. 20 

Le 19 carte geol. in grande scala L. 30; ciascuna (eccetto 2 gr.) L. 1,50-2,50 

La sola 1* Carta geologica del Bacino terziario (leg. in tela, entro astuccio) L. 10 



I MOLLUSCHI 

dei terreni Terziari! del Piemonte e della Liguria 

Questa opera grandiosa, ben nota ai Paleontologi, venne iniziata nel 1872 
dal Prof. Luigi Bellardi che ne pubblicò le prime 5 parti, comprendenti i 
Oefalopodi, gli Eteropodi, i Pteropodi e dei Gasteropodi le seguenti famiglie: 
Muricidae, Tritonidae^Plenrotomidae^Bvccinidae, Cyclopsidae^ Purpuridae, 
Coralliophilidaey Olividae, Fasctolartdae, Turbinellidae e Milridae. 

Il Prof. Sacco, allievo ed amico del Bellardi, dietro incarico avuto dalla 
R. Accademia delle Scienze di Torino, condusse a termine la parte 6% già 
iniziata dal Bellardi, e quindi intraprese la continuazione dell'opera, che ora 
trovasi a questo punto: 
Parte VI. — l^olutldae, Marsinelltdae e Columlielltdae — 

con 140 figure. 
Parte VII. — Harpidae e Casstdldae — con 120 fig. 
Parte Vili. — Eudolttdae, Dolltdae, Fleulldae e IVatIcIdae — 

con oltre 200 fig. 
Parte IK. — Sealavttdae (in corso di stampa). 
Parte X. — Terebridae, Pustonelltdae, Pjrvainidellldae^ 

Rlnsteulldae, Eultmidae e Solarlldae (in preparazione). 



Digitized by 



Google 



OPERE DELLO STESSO AUTORE 
in deposito presso la Libreria Loescher (C. Clausen) 



Torino 



GEOLOGIA 



1. L'alta Valle Padana durante l'epoca delle terrazze in relazione col con- 
temporaneo sollevamento della ciré. cat. alpino-apenninica (l cart. geol.). 

2. Nuove caverne ossifere e non ossifere nelle Alpi marit. ed osservazioni 
geol. fatte durante un'ascensione al Mongioie (2 tav. ed 1 carta geol.). 

-3. Sull'origine delle vallate e dei laghi alpini in rapporto coi sollevamenti 
delle Alpi e coi terreni pliocenici e quaternari della Valle Padana (1 
cart. geol.). 

4. Sopra alcuni fenomeni stratigrafici osservati nei terreni pliocenici del- 
l'alta Valle Padana (1 tav.). 

5. Massima elevazione del Pliocene al piede delle Alpi (1 carta geol.). 

6. Studio geo-paleontologico del territorio di Bene- Vagienna(l gr. carta geol.ì. 

7. La valle della Stura di Cuneo dal ponte d'Olla a Bra e Cherasco (1 tav.ì. 

8. Massima elevazione dell'Eocene nelle Alpi occ. italiane (1 carta geol.). 

9. Salla costituzione geolica degli altipiani isolati di Possano, Salmour e 
Banale (1 grande carta geol ). 

10. 11 piano Messiniano nel Piemonte. Parte 1. 

11. » » » » 11 (1 tav.). 

12. Des phénomònes altimétriques observés dans l'intérieur des continents. 

13. 11 Villafranchiano al piede delle Alpi (1 tav.). 

14. 11 terrazzamento dei littorali e delle vallate (1 tav.). 

15. I Bacini torbiferi di Trana e di Avigliana (1 carta geol.). 

16. Le Fossanien: nouvel étage du Pliocène d'Italie. 

17. I terreni terziari del Piemonte e della Liguria (foglietto d'annunzio). 

18. I terreni quaternari della collina di Torino (1 grande carta geol.). 

19. 1 terreni terziari e quaternari del Biellese (1 grande carta geol.). 

20. Le tremblement de terre du 23 fóvrier 1887. 

21. 1 Colli torinesi (foglietto esplicativo). 

22. Studio geologico dei dintorni di Voltaggio (l carta geol.). 

23. On the origin of the Great Alpine Lakes. 

24. L'anfiteatro morenico di Rivoli (1 carta geol.). 

25. Studio geologico dei dintorni di Guarene d'Alba (1 carta geol.). 

26. Il passai,'gio tra il Liguriano ed il Tongriano (1 grande carta geol). 

27. Classiflcation des terrains tertiaires conforme à leur facies. 

28. Sur l'origine du Loess en Piómont. 

29. Il cono di deiezione della Stura di Lanzo (1 carta geol.). 

30. Studio geologico delle colline di Cherasco e della Morra in Piemonte 
(1 grande carta geol.). 

31. 11 Pliocene entroalpino di Val sesia (1 grande carta geol.). 

32. Les terrains tertiaires de la Suisse. 

33. 1 Colli braidesi (1 grande carta geol.). 
84. Le Ligurien, 

35. Sopra due tracciati per un tronco della linea Tori no-Chieri -Piova-Casale. 

36. Sopra un progetto di serbatoio in Valle Usseglia. 

37. Un coin intóressant du tertiaire d'Italie {\ grande carta geol.). 

38. I Colli monregalesi (l grande carta geol.). 

39. Il seno terziario di Moncalvo (1 cai-ta geoL). 

40. Les conglonjórats du Flysch (2 tav.). 

41. La conca terziaria di Varzi-S. Sebastiano (I grande carta geol.). 

42. La caverna ossifera del Bandito in Val Gesso (1 tav.). 

43. Relazione geologica sopra un progetto di derivazione d'acqua dal tor- 
rente Giandone (1 carta geol.). 



,IA 



Digitized by 



Google 



44. Sur la position stratigraplnque des eharbons fossiles du Piómont. 

45. La góotectonique de la Haute Italie «jeptentrionale (1 carta geol). 

46. II Bacino terziario e quaternario del Piemonte (Biblio-irafia— Geolologia 
pura — Paleontologia — Geologia applicata). Volume di 940 pagina 
(3 grandi carte geol.). 

47. Con M. Baretti — li Margozzolo (-^ carte geol. e 3 tav.). 



PALEO NTO LOGIA 

48. Nuove specie di Molluschi lacustri e terrestri del Piemonte (1 tav.). 

49. Fauna niacolo;,'ic.i delle alluvioni plioc. del Piemonte (2 tav.). 

50. Nuove specie terziarie di Molluschi terrestri, d'acqua dolce e salmastra 
del Piemonte (2 tav). • 

51. Studio geo-paleontologico sul L/a^dell'altii Valle della Stura di Guneo^ 

52. Sopra una nuova specie di Discohelix Dunker (l tav.). 

53. Sur quelques restes fossiles du Pliocene du Piómont (con fig.). 

54. Rivista della Fauna malacologica fossile terrestre, lacustre e salmastra 
del Piemonte. 

55. Aggiunte alla Fauna malacologica estramarina fossile del Piemonte a 
della Liguria (2 tav.). 

56. Sovra alcuni Polamides del Bacino terziario del Piemonte (4 tav.). 

57. Note di Paleoicnologia italiana (2 grandi tav.). 

58. I Cheloni astiani del Piemonte (2 tav.). 

59. Sopra una mandibola di Balaenoptera dell'Astigiana (1 tav.). 

60. I Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte VII 
{Harpidae e Cassididae.) — (Nota preventiva). 

61. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte Vii 
{Harpidae e Cassididae (120 figure). 

62. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte Vili 
{Galeodoliidae, Doliidae, Ficulidae e Naticidae), — (Nota preventiva). 

63. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte Vili 
{Galeodoliidae, BoUidae, Ficulidae e Naticidae) — (oltre 200 figure). 

64. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte IX 
{Scalaridaé) — (in corso di stampa). 

65. I Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte X 
{Terebridae, Ptisionellidae, Pyramidellidae^ Ringiculidae, Eulitnidae a 
Solariidae — (in preparazione). 

^. Con L. Bellardi — 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della 
Liguria. Parte VI {Volulidae, Columbellidae e Marginellidae) — (con 
140 figure). 

CARTE GEOLOGICHE. 

Alla scala di 1 : 50.000: — 67. Spigno Monferrato — 68. Voltaggio N. 

— 69. Ovada N. — 70. Ceva S. e Garessio N. — 71. Cairo Montenotte 0. 
Alla scala di 1 : 25.000—72. Serravalle Scrivia — 73. Gavi — 74. Vil- 

lavernia e Garbagna 0. — 75. Acqui — 76. Capriata d'Orba — 77. Pos- 
sano — 78. Nizza MonfeiTato e Sezzò 0. — 79. Mombercelli e Canelii N. 

— 80. Canale e Monteu Roero E. — 81. Calamandruna — 82. Co:stigliole 
d'Asti — 83. Cherasco e Cervere — 84. Colli torinesi (12 colori ; dia- 
metro centìm. 100 x HO) — 85. Anfiteatro morenico di Rivoli (diametro^ 
centim. 100 x 1 10). 

BIOGRAFIE. 

86. Luigi Bellardi (Biografia di) — (con ritratto). 

87. Louis Bellardi (Biographie de) — (con ritratto). 

ZOOLOGIA. 

88. Sulla presenza dello Spelerpes fuscus (Bonap.) in Piemonte. 



Digitized by 



Google 



FEB 12 1892 



I MOLLUSCHI 



DEI TERRENI TEBZIABII 



DEL PIEMONTE E DELLi LIGURIA 



DESCRITTI 



Dott. FEDERICO SACCO 

PROF. DI PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSITÀ. DI TORINO 



PARTE IX. 

(NATICIDAE {fine), SCALARIIDAE ed ACLIDAE) 
(«on 9M flgnre) 




TORINO 
CARLO GLAUSEN 

Libraio d«Ua H. Aocadomia delle Sciente. 

Màggio 1891. 



Digitized by 



Google 



4162 - Tip. Guadagnini e CandtUero - Torino 






Digitized by 



Google 



I MOLLUSCHI 

DEI TERRENI TERZIARll 

DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA 



PARTE IX. 

(NATICIDAE (fine), SCALAKIIDAE ed ACLIDAE) 



Famiglia NATICIDAE {Vedi Parte Vili) 
Genere AMPULLINA Lk. {jidc Defbanoe 1821) 

Sottog. GLOBULARIA (sensu str.) Swainson 1840. 

GliOBULABIA 6IBBER0SA (Oràt.). 

(1827. GRATELOUP, TabL foss. de Box. N* 135). 

(1840. » Atlas Conch. foss, Bassin Adou**. N* 9, fig. 1, 2). 

1890. Globularia gibberosa Grat. — SACCO, Moli, terx. Piem, Vili (Nota prev.), p. 40. 
1890. » » » » Catalogo paleoni. Bacino terz. Piem. N. 5105. 

Tongriano: Carpeneto, Carcare, Dego, Mioglia, Cassinelle, Sassello, S. Olostina (molto 
frequente). 

Osservazioni. — Seguendo il Bronn, ho preso per tipo della O. gibberosa le fig. 1,2 
di tav. 9 del lavoro di Grateloup, quantunque questo autore le ìndichi come var. ven- 
tricosa senza dare la figura della O. gibberosa vera. È poi molto a stupire come il Mi- 
OHELOTTi nel suo lavoro sul Miocene inf. non menzioni questa forma che, colle sue diverse 
varietà, è straordinariamente abbondante in tanti siti deirAppennino settentrionale; 
probabilmente egli la conftise colla N. crassatina (1). Gli individui giovani, oltre che 



(1) 11 FucHS « Beitr. Kentniss. Conch. Vicent. Tert. bild. 1870 » figurò (tav. 10, fig. 23) 
come Natica auriculata Grat. una Globularia gibberosa. 



NOTAa "" La presente parte IX della Monografia dei Molluschi dei terreni terziarii 
del PiemorUe e della Liguria, non potendo più essere inserita, nel corrente anno accademioo, 
nelle Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino, come le parti precedenti, venne 
pubblicata a spese deirAutore, uffinchò non fosse troppo ritardata la pubblicazione delia 
sopradetta Monografia. 

Trovasi in vendita presso la Libreria Loescher - Torino. 



Digitized by 



Google 



4 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TER23ARn DEL PIEMONTE ECC. 

per la mole minore, differenziansi generalmente per forma più globosa ed apice più 
spiccatamente acuto, tanto che possono sembrare forme diverse; lo stesso fette d'altronde 
osservasi nelle Glóbularia dell' Eocene, né stupirei che la O. Forbesi e la O. Gouberti 
fossero esemplari giovani rispettivamente della G, aemipatula e della G, patula. Credo 
che la Natica Gamieri Bayan non costituisca che una varietà di G. giòberosa. 

G. GIBBEROSA Var. EFFUSA (GrAT.). 

(1840. GRATELOUP. AUas Conch. foss. Boss. Adour. N** 9, fig. 3, 4). 
1890. Glóbularia gibberosa var. effusa Grat, — SACCO. Moli terx. Piem. Vili (N. pr.), p. 40. 
1890. » » » » » Cai. pai. Bac. ter z. Piem, H" b\06, 

Tongriano: Mioglia, Dego, Sassello (poco frequente). 

Osservazioni. — La G. gibberosa è assai variabile e non sempre le sue varietà sono 
ben definibili; assai spesso coUegansi insensibilmente sia fra di loro, sia col tipo. Orbene 
forme che paiono riferibili alla var. effusa di Grateloup si incontrano pure nel 2bw- 
griano, ma solo raramente. 

G. GIBBEROSA var. APENNINICA SaCC. 

(Tav. I, flg. 1). 

Distinguunt liane varietatem a specie tyjnca sequentes notae: 
Spira aliquantulum depressior. Labium externum superne depressiva, svòrectumi. 
Apertura oblique elongatior. 

Long. 20-60 millim. Lat. 18-52 millim. 

1890. Globìtlaria gibberosa var. apenninica Sacc. — SACCO, Moli. terx. Piem, Vili (N. pr.), p. 40. 
1890. » » » » » Cat.pal.Bac. terx. Piem. ìi^'^hìOn. 

Tongriano: Mioglia, Carcare, Dego, Cassinelle, Sassello, Madonnina sopra S. Giu- 
stina,, ecc. (frequentissima). 

Osservazioni. — Questa forma si collega colla var. effusa per alcuni caratteri ; è la 
varietà più diffusa nel Tongriano appenninico, rappresentandovi probabilmente una va- 
rietà quasi locale. Riguardo agli individui giovani di questa forma è a ripetersi ad un 
dipresso quanto si disse parlando del tipo. 

G. gibberosa var. planulata (Sacc). 

Distinguunt hanc var. a var. appenninica Sago, seqìienies notae: 
Anfractus ad su^uram depresse planulatiores. 

1890. Glóbularia gibberosa var. apenninica subv.planulafa Sacc. — SACCO, Moli. terx. Piem. 

Vili (N. pr.), p. 40. 
1890. » » » » Cai, pai, Bac. terx. Piem. N" 5108. 

Toiìgriarw: Carcare (rara). 

G. GIBBEROSA Var. UMBILIOATA SaCO. 

(Tav. I, flg. 2). 

Distinguunt hanc var. a var. appenninica sequentes notae: 

Labium columellare minus expansum, deinde umbilicus plus minusve detectus. 

1890. Glóbularia gibberosa var. apenninica subv. umbilicata Sacc. — SACCO, Moli. terx. 

Piem. Vili (N. pr.), p. 40. 
1890. » » » » Cai. pai. Bac. terz. Piem. ì^"" 5109. 

Tongriano: Mioglia, Dego, Cassinelle (non rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 5 

Osservazioni. — Non credo dare troppa importanza ad un carattere che, per quanto 
alteri in parte la figura della conchiglia, dipende solo da uno sviluppo più o meno com- 
pleto del labbro columellare, tanto più che possonsi osservare quasi tutti i passaggi dalla 
forma ad ombelico chiuso a quella ad ombelico quasi completamente scoperto. 

G. 6IBBER0SA Var. OLOBOIDES SaOO. 

(Tav. I, flg. 3). 

Diatinguunt Tuxnc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa globosior ; spira depressior; apice plerumque obtusa. Apertura inferne regvr- 
lariìJLS arcìiata, 

1890. Globularia gibberosa var. globoides Sacc, — ^kCQO.MolLterz.Piem. VIII(N. pr.), p. 40. 
1890. » » » » » Cat.pal, BacAerz.Piem^WbWO, 

Long. 25-50 millim. Lat. 25-50 millim. 

Tongriano: Mioglia, Sassello, S. Giustina, Cassinelle , Colle Bussana di S. Remo 
(frequente). 

Osservazioni. — Questa forma collegasi gradualissimamente colla forma tipica. 

G. GIBBEROSA vaT. POSTPATULA SaOC. 

(Tav. I, tìg. 4). 

Distinguunt liane varietatem a specie typica sequentes notae: 
Testa depressa; spira depressissima . Anfractus superne convexiores , ad suturata 
depressi; sutura sat lata et profunda plerumque disfuncti. 
Long. 14-55 millim. Lat 14-52 millim. 

1855. Natica sigaretina Lh, — S1SM0NDA, Terr. numm. sup,^ p. 5. 

1890. Globularia gibberosa ya,r. postpatula Sacc, — SACCO, Moli, terz. Piem,, Vili (S.pr.), 

p. 40. 
1890. » » » » » Cat.pal.B.terz.Piem.ì^*b\ìì. 

Tongriano: Carcare, Carpeneto, Dego, S. Giustina, Sassello, Mioglia, Pareto, Cassi- 
nelle, ecc. (frequentissima). 

Osservazioni. — Questa varietà ricorda ancora molto la O. patula dell'Eocene, donde 
il nome che le ho attribuito; probabilmente ne è una figliazione, mentre la O. gibberosa 
tipica pare piuttosto una derivazione della O. sigaretina. Credetti contuttociò indicare 
questa forma come varietà della O. gibberosa^ poiché ad essa si collega strettamente. Il 
Grateloup indica pure forme schiacciate, come la N, svòpatula lyORB., la N. auricur 
lata Grat., ecc., ma per diversi caratteri, specialmente nella parte superiore del labbro 
estemo, esse si mostrano assai diverse dalla varietà in esame; la forma che meglio le 
assomiglia è certo la O. subpatula D'Orb. che però credo possa solo considerarsi come 
una varietà della O, gibberosa, É notevole che diversi esemplari di questa specie erano 
inglobati in un'arenaria assai ricca in Nummulites Fichteli, 

Subv. UMBiLicosA Sacc. — Labium columellare minus expansum, deiiìde umbilicus 
partim detectvs, 

1890. Globularia gibberosa var. postpatula subv. umbilicosa Sacc, — SACCO, Moli, terz, Piem, 

Vili (N. pr.), p. 40. 
1890. » » » » » » Cai, pai. terz. 

P/em. N^5112. 

Tongriano: Sassello (non rara). 



Digitized by 



Google 



6 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC. 

G. GIBBEROSA VET. OVIFORMIS SaCC. 
(Tav. I, flg. 5). 

Diatinguunt hanc var, a specie typica seqicentes notae: 

Testa minor y minus inflatior, ovatior. Spira conico-acuta, elatior, Anfractus minvs 
convexi, suturae minus profv/ndas. Basis constrictior. Apertura elongatior, 

1890. Globularia gibberosa var. oviformis Sacc, — SACCO, Moli, terz. Pieni. Vili (N. pr.), p. 40. 
1890. » » ;> » » Cai. pai, Bac, terz. Piem,Ì!{''b\\'ò. 

Long. 38 millim. Lat 30 millim. 
Tongriano: Sassello (rara). 

Osservazioni. — È questa una forma assai ben distinta, che, se fosse alquanto ab- 
bondante, meriterebbe forse d'essere elevata al grado di specie. 

Sottog. CERNINA Gray 1840. 

Cernina compressa (Bast.). 
(Tav. I, flg. 6). 

(1825. BASTEROT, Descript, géol. Boss. Tert. S. 0. France, p. 34, tav. IV, flg. 17). 
Testa inferne compressa, patula ; umbilico tecto; spira brevi; anfractibus rotundatis 
(Basterot). Super flcies interdum, ultimi anfractus praecipue, strigis albidis, parvulis, 
irregtdariter fltu^tuatis notata. Labium columellare percalloso-gibbosum. 

Long. 25-55 millim. Lat 25-52 millim. 

Forma JaTenllls (1). 
(Tav. I, flg. 7). 

Testa minor, rotundatior. Anfractus ad suturam saepe aliquantulum depressiores, 
plerumqvs sutura profundiore inter se disjuncti. Apertu/ra rotundatior. Labium calumet- 
lare minv>s crassum. 

Long. 8-25 millim. Lat. 8-24 millim. 

1798. Coclites, n. 3 — BORSON, Ad Oryct. ped, anct., pag. 167. 

1821. AmpuUaria patula? Lh. — » Oritt. piem.y p. 102 (348). 

1826. Natica compressa Bast. (olim N. gutturosa Bon.) — BONELLI, Cat, ms. Museo tool. 

di Torino. N* 2546, 2547. 
1830. AmpuUaria patula f Lk. — BORSON, Cai. rais. Coli. min. Turin, p. 629. 
1842. Natica compressa Bast. — SISMONDA, Syn. meth., 1* ed., p. 27. 
1847. » » Sismd. — » » » 2* ed., p. 51. 

1847. » » Bast. — MICHELOTTI, Descript, foss. mioc, p. 157. 

1852. » » D'Orb. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat., tom. Ili, p. 6. 

1855. » » Bast. — HCERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 523. 

1890. Cernina compressa Bast. — SACCO, Moli. terz. Piem. e Lig., Vili (Nota prev.). p. 41. 
1890. » » » » Calai, pai. Bac. terz. Piemonte, N' 5114. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero, ecc. (straordinariamente abbondante). 



(l) Dal Maseo di Modena ebbi iu gentile comunicazione, per mezzo del Prof. Pantanelli, 
due fossili del Miocene di Montese coirindìcazione, uno di Natica epiglottina e l'altro di N. ce- 
pacea; essi paionmi esemplari giovani di Cernina compressa (Bast.), ma differiscono da quelli 
del Miocene piemontese per l'acutezza ed elevatezza delia loro spira e per altri caratteri, 
oltre a differire anche tra loro due. La scarsità e lo stato incompleto degli esemplari in questione 
on ne permette una determinazione netta. 



Digitized by 



Google 



DESORrm DA F. BACCO 7 

Osservazioni. — Le fonne déiV Elveziano piemontese , come già aveva Indicato il 
Grateloup in una lettera diretta al Michelotti, sono talora alquanto più globulose di 
quelle tipiche del bacino di Bordeaux; ma siccome, esaminando centinaia di esemplari, 
non potei osservare la costanza di questo carattere, cosi credo più opportuno di non dare 
troppo valore ad un carattere cosi mutevole da indivivuo ad individuo. 

Quanto alle colorazioni che conservano ancora alcuni pochi esemplari, esse sono 
interessantissime, poiché anche per mezze di questo carattere collogasì strettamente la 
C compressa alla vivente C. ftuctuata, che n'è certamente una derivazione. 

Quanto agli individui giovani è a notarsi come talora essi presentino ancora alcuni 
caratteri delle Glóbularia eoceniche e tongriane; pare ciò indicarci l'origine delle forme 
ora in esame ; d'altronde io credo sia alquanto artificiale la distinzione fra le Glóbularia 
e le Cernirm, né mi stupirei che in avvenire si credesse di unirli in un sottogenere solo. 

C. COMPRESSA var. ovata (Grat.). 

(1840. GRATELOUP, Atlas Conch. foss, bass. Adour. Tav. 8, flg. 13). 

Long. 45-50 mm. Lat. 36-43 mm. 

1890. Cernirla compressa var. ovata Grat. — SACCO, Moli. terz. Piem. VIII(N. pr.), p. 41. 
1890. » » » » r> Cat. Pai. Bac. terz. Piem. N^ 5115. 

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). 

Osservazioni. — Sonvi esemplari i quali presentano un allungamento ancor più grande 
che in quello figurato dal Grateloup, ma non credo doverne fare una varietà a parte. 



Già nelle pagine precedenti ebbi ad osservare come non sia probabilmente molto 
importante la distinzione fra le tìlobularla e le Gemina, tanto che è a supporsi che 
queste derivino da quelle. La forma più antica conosciuta è la G. semipatula Desh., 
che poscia dà origine a numerose altre forme, fra cui più note la G. sigaretina Lk. e 
la G. patula Lk., oltre a G. sphaerica Desh., G. depressa Lk., G. mutahilis Sol., G. 
perusta Brongn., ecc. Da queste forme eoceniche derivarono le oligoceniche G. gibberosa 
colle sue varietà (fra cui la pospatula pare originata più direttamente dalla G. patula), 
O. svbpatula D'Ore., G. subdepressa Grat. (forse solo varietà della G. gibberosa), ecc. 

Da alcune di queste forme si originarono probabilmente le Cernina, cioè la C. com- 
pressa Bast. àeW Elveziano, di cui è certamente una diretta derivazione la C. fluctuata 
Sow. che vive nei mari tropicali attorno alle isole Filippine, ecc. É poi a notarsi come, 
secondo il Grateloup, la C. compressa Bast. {Natica globosa Grat., N. subglobosa 
D'Orb.) sarebbe già apparsa nell'Oligocene, almeno con qualche varietà. 

Possiamo quindi presentare il seguente quadro provvisorio delle forme sopraccennate. 

Attualità C. fluctìiata 

ElTOZiano C. compressa e var. ovata ecc. 

/ Garnieri 
( oviformis 

Tongriano Gemina compr. var. — G. gibber. e var. | ^^^^^-^^^ 

1 globoides 
\ postpat. - 

BartonlanO G. sphaerica — G. sigaretina — G. patula - 

Parisiano G. sphaerica — G. sigaretina -r- G. patula ■— G. depressa 



G. svbpat. — G. svòdepr. 
G. mutahilis 



Snessoniano 



Glóbularia sem^ipatula e var. 



Digitized by 



Google 



8 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 

Sottog. CROMMIUM Cossman 1888. 

Crommium ferrugineum (Gràt.). 

(1827. GRATELOUP, Tabi, foss., N. ii7, Bull. Soc. Linn. Bordeaux). 
(1840. » Alias Conch. fo^s. Adour. PI. 6, fig. 4, pi. 7, flg. 4). 

1890. Crommium feìTugineum Grat. — SACCO, Calai, pai. Bac. terx. Piemonte. N'USUO. 

Questa forma ha ricevuto diversi nomi, in modo che ne riesce ancora alquanto in- 
certa la vera denominazione. Infatti il Grateloup, occupandosene sin dal 1827, ne iden- 
tificò alcuni esemplari coìVAmpullaria ponderosa Desh. dell'Eocene ed altri invece appellò 
Ampullaria ferruginea (Tabi, foss., N*> 117) ; inoltre alcuni esemplari , da considerarsi 
come varietà del tipo, vennero dal Deshayes (1830, Encycl. meth. Vers, T. II, p. 26) 
indicati come Ampullaria striatula (= var. minor Grat., Atlas, pi. II, fig. 3, 5). In- 
tanto, sia nel 1827 che nel 1840, il Grateloup appellò alcuni esemplari Natica angu- 
stata Grat. Più tardi THébert (1849, Bull. Soc. géol. Franco, 2« sèrie, IV, p. 446) diede 
a queste forme il nome di Natica Delbosii. 

Alcuni autori, come il Fuchs, il Bayan, ecc., identificando V Ampullaria angvstcUa 
Grat. (1827, Grateloup, Tabi, foss., N<> 118) colle forme in esame, le inglobarono tutte 
sotto questo nome specifico. Ma, anche dato che questa ultima identificazione specifica sia 
giusta, la precedenza del nome spetta sempre all'appellativo ferrugineus, benché solo 
proposto un numero prima nel 1827 ed anche prima descritto e figurato nel 1840; è 
vero che la N. ferruginea fu dal Grateloup meno ben figurata che la N. angustata, ma 
non parmi questa una ragione sufftciente per rigettare il nome prima proposto. 

C. ferrugineum var. itauoa Sago. 
(Tav. I, tìg. 8). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquarUulum globosior. Anfractus convexi, inter se profunuia sutura disjuncti» 
Super flcies transversimregulariter et kieviter striata. Labium colum^llare valde expansum, 
wmbilicum obtegens. 

1890. Crommium ferrugineum var. italica Sacc.^ SACCO, Moli. terz. Piem. Vili (N. pr.), p. 41. 
1890. » » » » » Cat.pal.Bac. terx. Piem. N» 5117. 

Long. 50 millim. Lat 40 millim. 

Tongriano: Carcare (rara). 

Osservazioni. — Questa forma avvicinasi specialmente alla var. striatula Desh. 
(minor Grat.), se ne distingue però specialmente per la mole minore e per l'ombelico 
coperto. 

Conosco un solo esemplare completo di questa bella forma; sono invece meno rari gli 
individui deformati, o ridotti solo più a modello e quindi non sempre ben determinabili. 
Credo di poter provvisoriamente attribuire al Crommium ferrugineum alcuni esemplari 
incompleti, che forse ne rappresentano varietà od individui giovanili; forse ulteriori 
ritrovati potranno modificare tale giudizio. 

C. FERRUGINEUM Var. STRIATULA (DeSH.). 

(DESHAYES, Dict. Encycl. — GRATELOUP, Atlas Conch. boss. Adour. PI. 7, flg. 3, 5). 
1890. Crommium ferrugineum var. striatula Desh. - SACCO, Moli. terz. Piem. Vili (N. pr.), p. 41, 
1B90. » » » » » Cat. Pai. B. terz. Piem. N** 5118. 

Tongriano: S. Giustina (rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 9 

Osservazioni. — Confuso fra i Megatylottis crassatinus trovai nella collezione Mi- 
chelotti un bell'esemplare di C. ferrugineum , che pare quasi identificabile alla var. 
striatula, quantunque alcuni suoi caratteri l'avvicinino alquanto alla var. italica , mo- 
strandoci cosi l'insensibile collegamento di queste varie farme. 

C. FERRUGINEUM VaT. RUGOSOIDES SaCO. 

(Tav. 1, flg. 9). 

Distinguunt hanc var, a specie typica aequentes notae: 

Testa aliquantulum minor,' spira elatior. Anfractìis minus globosi, ad suturata 
lasviter subdepressi, Superflcies svòlaevis. 
Long. 35-50 millim. Lat. 27-36 millim. 

1890. Crommium ferrugineum var. rugosoides Sacc. - SACCO, Moli. terz. Piem.Ylll (N. pr.), p. 41 . 
1890. » » » » » Cai. pai. B. terz, Piem. N'* b\\9. 

Tongriano: Cassinelle, Dogo (rara). 

Osservazioni. — Per la sua forma allungata quésta varietà si avvicina alla var. 
rugosa Grat. (Atlas, pi. 7, fig. 6); per gli anfratti non regolarmente globosi essa si col- 
lega piuttosto col tipo che non colla var. italica. Il cattivissimo stato di conservazione 
degli esemplari impedisce più esatti confronti. 

C. FERRUGINEUM? Var. ACUMINAT0IDE8 SaCO. 

(Forma iuwenìUul) 

(Tav. I, flg. lOj. 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqv^ntes notas: 

Testa valde minor. Spira valde elatior et acutior. Anfractus aliquantulum conve- 
xiores. Superflcies laevigata. Làbia simplidora. Umbilicus omnino tectvs. 

1890. Crommium ferrugineumY&r. acuminatoides Sacc. - SACCO, Moli. terz. Piem. Vili (N. pr.), 41 . 
1890. » » » » )f> Cat. pai. B. terz. Piem. li*b]20. 

Tongriano: Cassinelle (alquanto rara). 

Osservazioni. — È con incertezza che attribuisco questa forma al C. fen^ugineum, 
giacché essa ricorda quasi meglio un Euspirocrommium, cosi la N. acuminata Lamk. 
Ma siccome ne osservai finora due soli esemplari mal conservati, che si avvicinano al- 
quanto ad individui giovani di C. angustatum Grat. (Grateloup , Atlas, N*> 8, fig. 5) 
(forme affinissime al C. ferrugineum), cosi in mancanza di più precisi confronti, credo 
più opportuno di attribuire, sino a prova in contrario , tali esemplari ad individui gio- 
vanili di C. ferrugineum , di cui forse costituiscono una varietà simile alquanto alla 
N. acuminata Lk. Essi potrebbero forse essere individui giovani della var. rìigosoides ; 
se ulteriori ritrovati potranno collegare questi esemplari con quelli della var. rugosoides, 
dovrebbe scomparire la varietà ora esaminata, rappresentando essa solo il periodo gio- 
vanile di una varietà prima descritta. 



Da quanto si è esposto nelle pagine precedenti si vede come i Gromminm si colle- 
ghino gradualmente cogli Euspirocrommium sia nel periodo adulto, che nel periodo gio- 
vanile , durante il quale la spira appare relativamente più elevata , rispetto all'ultimo 
anfratto, che non nel periodo adulto; ciò può facilmente condurre in errore nella crea- 
zione di specie diverse per individui della stessa specie, ma di diversa età. 



Digitized by 



Google 



10 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARD DEL PIEMONTE ECO. 

Le forme eoceniche più note sono il C. intermedium Desh., il C. vapincanv/m D'Ore., 
il C. ponderosum Desh., il C, Willemeti Desh., il C. acutum Lk., il C. Heberti Desh., ecc. 
Nel complesso possiamo presentare provvisoriamente il seguente quadro della serie di 
sviluppo dei Crommium più conosciuti: 

italica 
major 



(vel C. fermgineum) 



rugosoides 
. acuminatoides 



Bartoniano C, acutum — C, ponderosum 

I I 

Parisiano C. Heberti (7. acutum — C. ponder. — C. vapinc. — C Willem. 

I 
Saessoniano Crommium intermedium — C. merciniense 

Sottog. EUSPIROCROMMIUM Sacco, 1890. 

Testa elongata. Spira longa, acuta, interdum laevisaime scalari formis. Anfractus 
convexi, sutura sat prof tenda disjuncti. Apertura svbovato-semilunaris. Umòilicus labio 
coluiìiellari plus minusve tectus. 

Credetti dover istituire questo nuovo sottogenere per le forme che, mentre per diversi 
caratteri sono affini assai ai Crommium, per altri invece, specialmente per la spira molto 
allungata, si avvicinano assai alle Ev^pira, a cui infatti furono unite recentemente dal 
CossMANN, mentre crederei più opportuno riservare tale sottogenere {Ihispira) alle forme 
con spira nettamente canalicolata, come appunto ritengono Morris e Lyoett. 

Neppure credo si possa dare troppa importanza all'ombelico più o meno coperto, 
giacché tale carattere varia coll'età ed anche talora da individuo ad individuo. 

Cosi pure forse non deve darsi troppo peso al piccolo stile columellare dell'ombe- 
lico, uno dei caratteri su cui fondasi il sottogenere Am^xuropsella , poiché esso talora 
scompare quasi completamente, tanto che alcune forme, come V Ampullina palvdiniformis 
D'Orb., poste dal Cossmann fra le Amauropsella , forse trovano il loro posto naturale 
piuttosto fra gli Euspirocrommium, quantunque abbiano un accenno di tale piccolo stile. 

EUSPIROOROMMIUM ELONGATUM (MlOHT.). 

(Tav. I, flg. Il «.«»). 

Testa elongata, svJbturrìta, laevigata, anfractibus rotundatis, gradatim majoribus, 
ultimo acquali, convexo; umbilico tecto; apertura rotundata, m^ica (Michelotti). 8u- 
turae profundae. 

Long. 45 millim. Lat. 26 millim. 

1861. Natica elongata Micht. — MICHELOTTI, Et. Mioc, inf. p. 88, tav. X, flg. 34. 
1890. Euspirocrommium elongatum Micht, — SACCO, Moli. terx. Piem.y Vili (Nota prev.). p. 42. 
1890. » » » » Cat. pai. Bar. terx. Piem. N** 5122. 

Tongriano: Dogo, Palmeto (rara). 

Osservazioni. — É questa una forma molto interessante, poiché ci segna uno sviluppo 
assai grande, nel tempo, delle forme a spira allungata, che sono specialmente caratteri- 
stiche dell'Eocene. Ho preso per tipo la forma già figurata dal AiiCHELOTTr, solo che riuscii 
a pulirla e quindi a renderne più chiari i caratteri. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SAOCO 11 

C:-. 0: ELONGATUM Var. DEGEN8IS SaCC. 

^ (Tav. I, flg. 12*,^). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Anfractus minvs fortiter convexi; suturae minvs profundae; deinde testa mintis 
scalarata. 

Long. 43 millim. Lat. 24 millim. 

1890. EuspirocrommiumelongatumYAT.degensis Sacc. — SACCO, \folL terz. Piem, e Lig.^ 

Vili (N. pr.), p. 42. 
1890. » » » » » Cut.bac, terz. Piem. Ì!rb\22. 

Tongriano: Dego (rara). 

Osservazioni. — Avendo nn solo esemplare di questa forma credo doverla consi- 
derare come una semplice varietà della specie sovraccennata, per quanto ne siano assai 
spiccati i caratteri differenziali. 



Golia scarsità dei materiali che fornisce il Tongriano piemontese poco è da conclu- 
dersi sugli Enspiroerommiam che sono specialmente sviluppati neirEocene; ma non 
conoscendo le forme eoceniche {Natica producta Desh., N, dameriacensis Desh., N. Le- 
vesquei D'Ore., N. pcUttdiniformis D'Orb., ecc.) che in figura, e siccome queste ftirono, 
da chi le studiò più diligentemente, poste in sottògeneri diversi da quello ora proposto, 
ne riesce difficile la comparazione; consultisi in riguardo quanto già si disse proponendo 
questo sottogenere. È quindi solo in via affetto provvisoria che presento il seguente quadro 
delle più probabili affinità delle forme del sottogenere in questione. 

Tongriano E. elongatum e var. degemis 



Parislano E. acuminatum — E.prodtictum — E, dameriacense 

I 
SueSflOnianO Evspirocrommium Levesquei — E.? palvdiniforme 

Sottog. AMAUROPSELLA Bayle (m Chelot), 1885. 

Amauropsella scaligera (Batan)? 
(Tav. I, flg. 13). 

(1873, BAYAN, Notes sur quelques foss. tert., p. 99, tav. 14, flg. 13). 

Long. 13-30 millim. Lat 11-24 millim. 

1855. Natica suessoniensis D*Orò. (N spirata Dbsh.) — SISMONDA, Terr. Numm, sup., p. 5. 

1861. » spirata Desh. — MICHELOTTl, Et. mioc. inf., p. 87. 

1872. » » £A. — TOURNOUER, Foss. tert. Bass. Alpes. (B. S. G. F.), p. 504. 

1873. » scaligera Bay. — BAYAN, Notes foss. tert.^ p. 99, 100. 

1890. Amauropsella spirata Desh. sabv. posterà Sacc. — SACCO, Moli. terx. Piem.^ Vili, 

(Nota prev.), p. 42. 
1890. Amauropsella spirata Desh. » » Cat. bac. terx.Piem. N®5123. 

Tongriano: Cassinelle, Garpeneto, S. Oiustina, SassellO; Momese (frequente). 

OssERVAZiONL — Quosta forma ha certamente una strettissima afftnità coll'Ji. spir 
rata Lk., di cui io la considero come una derivazione abbastanza diretta. Siccome gli 
esemplari del Tongriano piemontese sono quasi tutti in cattivo stato di conservazione^ è 
con qualche dubbio che li attribuisco all'^. scaligera Bat. del terziario vicentino; forse 



Digitized by 



Google 



12 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC. 

ne costituiscono una sottovarietà (posterà Sacc). La forma di Barrème indicata dal Tour- 
NOUER (1. cit. — Tav. VII, fig. 3) sembra costituire una nuova varietà, alpina Sacc. 
Si può quindi provvisoriamente indicare il seguente quadro di sviluppo: 

Tongrìano A. scaligera e var. alpina 

Parisiano A, spirata 

SuessonianO Amauropsella sinuosa 

Sottog. EUSPIRA AGASsrz, 1837. 

EUSPIRA SCALARIS (BeLL. C MiCHT.). 
(Tav. I, fig. 14 «.«»). 

Testa subturrita, inumòilicata ; anfractibus convexis superne profunde canaliculatis, 
laevigatis; apertura ovali; columella sinuosa; labio dextero simplici (Bell, e Mich.). 
Long. 10-37 millim. Lat. 8-27 millim. 

1840. Natica scalaris Bell, e Micht. — BELLARDI e MICHELOTTI, Saggio oritt.y pag. 72, 

tav. Vili, flg. 11, 12. 
1842. Natica scalaris Bell, e Micht. — SISMONDA, Syn. meth,, V ed., p. 27. 
1847. » »» )>_» »)>2" ed., p. 51. 

1847. » » » » — MICHELOTTI, Descript, foss. Mioc, p. 157. 

1848. Ampullaria scalaris » — BRONN, Ind. paleont., p. 69. 

1852. Natica » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat., tom. Ili, p. 38. 

1890. Euspira scalaris » — SACCO, Moli. terz. Piem., Vili (Nota prev.), p. 43. 

1890. » » » » — » Calai, pai. Bac. terz. Piemonte. N* 5124. 

Elveziano: Colli torinesi (frequente). 

Osservazioni. — Debbo subito osservare come questa forma sia molto simile a quella 
che il Grateloup descrisse e figurò come N. ebumoides; quantunque il ano Atla>s porti 
sul fix)ntispizio la data 1840 , credetti dover conservare il nome di Bellardi e Miche- 
lotti , perchè questi autori presentarono il loro lavoro air Accademia ^elle Scienze di. 
Torino il 19 gennaio 1840, mentre non conosco l'epoca precisa della pubblicazione della 
PI. 3 (N*> 8) deìVAtlas Conchyl. del Grateloup, ma la credo in realtà assai posteriore, 
forse del 1845, come indica D'ORBiGNy. La fórma del Grateloup (Atlas, N° 8, fig. 17, 18) 
può probabilmente consideraci come una varietà della E. scalaris, mentre la var. media 
Grat. (Atlas, N<» 10, fig. 16) è forse identificabile al tipo piemontese. La var. minor Grat, 
pare solo un individuo giovane incompleto. 

È probabilmente questa forma che il Bonelli confuse colla N. Willemeti Desh. (Cat. 
m. 8. Museo 2iOol. di Torino, N*> 3457), errore che il Sismonda copiò nella sua Syn. meth.^ 
1* ed., 1842, p. 27, non accorgendosi di fare un duplicato colla N. scalaris. 

E. SCALARIS var. ventrioosa Sacc 

Disti ìiguunt hanc var. a specie typica sequ^ntes notae: 
Testa aliquantum ventricosior, anfractus ultimvs praecipue, 

1890. Euspira scalaris subv. ventricosa Sacc. ^SACCOy Moli. terz. Piem., Vili (Nota pr.),p.43. 
1890. » » » — » Cat. pai. Bac. terz. Piem. N* 5125. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 



Le Easpira, considerate nel loro più stretto senso, mostrano uno sviluppo assai re- 
golare a cominciare dall'epoca secondaria, dove è specialmente caratteristica VE. canor 



Digitized by 



Google 



DESOHim DA F. SACCO 13 

Oculata MoRB. e Lyc. del Giara, sino al Miocene, abbondando specialmente nell'Eocene 
coir^. stiessoniensis D'Orb., VE. dissimilia Desk, (forse varietà della prima), VE. hy- 
brida Lk., VE. scalariformis Desh., ecc. Non si incontra però quasi mai frequente. Ne 
possiamo provvisoriamente presentare il seguente quadro: 

ElTCzianO E. scalaHs e var. ébumoides 

ParidanO E. scalariformis 

Sn^SSOnlanO E. suessonieìisis e var. dissimilis — E. hybrida 

Èra secondaria Eìispira canaliculata 

Sottog. MEGATYLOTUS Fischer, 1885. 

Megatylotds orassatinus (Lk.). 

(1804. LAMARCK, Ann. Mus,, V, p. 33, e Vili, pi. 61, flg. 8). 

1890. Megatylotus orassatinus (Lk.) — SACCO, Moli. terz. Plem. e Lig. Vili (Nota prev.). p. 43. 
1890. » » — » Calai, pai. Bac. terz. Piemonte. N" 5126. 

Tongriano: Sassello (rara). 

Osservazioni. — Sono rarissime le forme che ricordino bène la figura tipica del 
Lamarok, tanto che parrebbe quasi non esìstere nel Tongriano appenninico la specie 
tipica del bacino parigino. Qualche cosa di simile si può dire della N. obesa Brongn., 
che è certamente a considerarsi come una varietà di M. crassatinits; alcune delle forme 
in istudio si avvicinano alquanto alla figura data dal Brongniart nel suo lavoro « Mém. 
terr. sedim. cale, trapp. Vicentin — 1823. — Tav. II, fig. 19 », ma, anche per difetto 
di disegno, non è facile identificare le forme in esame con quelle vicentine , per modo 
che solo dubitativamente credo possami riferire alcuni individui del Tongriano ligure- 
piemontese alla varietà del Vicentino. 

M. ORASSATINUS Var. MAXIMA (GRAT.y. 

(1827. GRATELOUP, TabL Coqu. de Box, N" 114). 

(1840. » Alias Conch. foss. Bassin Adour. PI. 6, flg. 1). 

Alt. 15-110-150 millim. Lat. 15-115-150 miilim. 
1855. Natica crassatina Desh. — SISMONDA, Terr. numìn. sup.y p. 5. 
1861. » • » Lh. — MICHELOTTI, Et. Mioc. inf,, p. 87. 

1863. » » » — SANDBERGER, Conch. Mains. Beck., p. 163. 

1870. » » » — FUCHS, Kenntn. Conch, Fauna Vicent. tert., p. 23. 

1890. Megatylotus orassatinus var. maxima (Grat.) — SACCO, M. t. Piem.^ Vili (N. pr.), p. 43. 
1890. Megatylotus orassatinus » » Cat. pai. Bac. t. Piem. N' 5127. 

Tongriano: Dego , Mioglia, Sassello, Stella, Carcare, S. Giustina, ecc. (abbondan- 
tissima). 

Osservazioni. — La forma tanto frequente in quasi tutto il Tongriano dell'Ap- 
pennino settentrionale è talmente simile a quella del bacino dell' Adour che credo po- 
tergliela identificare; solo io credo che essa debba considerarsi come una semplice varietà 
del M. orassatinus e non quale specie a parte, come ritiene il Grateloup; tanto più che 
avendosi a disposizione gran numero di esemplari, qaeste diverse forme vanno colle- 
gandosi gradualmente fira loro. Vi si osservano tuttavia parecchie mutazioni, le quali 
d'altronde si ripetono forse anche nelle altre diverse regioni in cui incontrasi il Mega- 
tylotus orassatinus y che sembra quasi caratteristico del Tongriano , quantunque altri 
abbia creduto ravvisarlo anche in terreni eocenici. 



Digitized by 



Google 



14 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC. 

M. CRASSATINUS var. LONGIUSCATA (SaCC). 

Distinguunt hanc var, a var, maxima Grat. sequentes nota^: 

Testa conic(helongatior. 

Long. 40-90 millim. Lat. 35-88 millim. 

1890. Megatylotus crassafinus var. maxima subv. longiuscaia Sacc, — SACCO, M, t, Piem., 

Vili (N. pr.), p. 43. 

1890. Megatylotus crassatinus var. maxima » SACCO, Cat, pai. 

Bac. terz, Piem. N" 5128. 

Tongriano: S. Giufltina, Sassello, Carcare, Dego (frequente). 
M. crassatinus var. subumbilicata (Sacc). 

Distinguunt hanc var, a var. maxima Grat. seqtientes notas: • 
Labium columellare percrassum; testae basis subumbilicata. 

1891. Megatylotus crassatinus var. maxima subv. subumbilicata Sacc. — SACCO, M, t. 

Piem., Vili (N. pr.), p. 5129. 
1891. Megatylotus crassatinus var. maxima subv. » SACCO, Cai. 

pai. Bac. terz.^Piem. N* 5129. 

Tongriano: S. Giijgtina, Carcare, ecc. (non rara). 

Osservazioni. — Questo carattere si riscontra pure sovente più o meno accentuato 
nelle forme del bacino deirAdour, come risulta dalle figure del Grateloup. 

M. CRASSATINUS var. ROTUNDULA SaOC. 
(Tav. 1, flg. 15). 

Distinguunt liane var. a specie typica seqicentes notae: 
Testa rotundatior; spira depressior. Anfractvs convexiores. 
Long. 18-90? millim. Lat. 18-90 millim. 

1890. Mpgatyloius crassatinus var. rotundula Sacc. — SACCO, Moli. terz. Piem. (N. pr.), p. 43. 
\S90. Megatylotus crassatinus » » Cat. Bac. ferz. Piem. Ìi*5\d0. 

Tongriano: Carcare, S. Giustina, Sassello (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma sì collega gradatamente sia col tipo che colla var. 
svhglcòosa Grat., ma è più rotondeggiante e più depressa di entrambe. Forse trattasi di 
un carattere giovanile che talora conservasi anche nel periodo adulto. Esiste qualche 
affinità fra questa forma e la Natica stampinensis Cossm. e Lamb. deirOligocene di 
Pierrefitte. 



Digitized by 



Google 



DBSOBrm DA F. SACOO 15 



Famiglia SGALARIIDàE Ghenu, 1859 



Questa ^simiglia ricevette recentissimamente, per le forme fossili italiane, importanti 
revisioni per opera del De Gregorio e specialmente del De Boury, tanto che accingen- 
domi a studiare le Scalariidcie nella continuazione regolare della Monografia dei Molluschi 
terziari piemontesi, credetti dapprima che avrei dovuto limitarla per questa famiglia ad 
un semplice elenco dì forme già descritte. Ma, per la ricchezza del materiale avuto a mia 
disposizione, pel fatto che il De Gregorio ed il De Bourt non ebbero in comunicazione 
le Scalarle del Piemonte e della Liguria, né poterono sempre redigere le sinonimie ri- 
guardo agli autori piemontesi , e che inoltre essi esaminarono specialmente forme plio- 
ceniche, poche invece mioceniche, mentre gli orizzonti tortoniani, elvezianì , tongriani 
« perfino eocenici mi fornirono un materiale ricchissimo e molto svariato, ed infine per 
la grande variabilità nel tempo e nello spazio di queste eleganti ed omatissime forme 
la presente Monografia risultò abbastanza voluminosa e, spero, non senza importanza (1). 

È noto che le Scalarle, quantunque abbiano rappresentanti al giorno d'oggi in quasi 
tutte le regioni marine, abbondino specialmente nelle regioni subtropicali, anzi in mas- 
sima parte i sottogeneri rappresentati nel bacino terziario piemontese sono ora esclusivi 
della zona torrida e subtorrida , fatto che sempre più ci prova come subtropicale fosse 
il clima del Piemonte durante quasi tutto il periodo terziario. 

Gen. SCALARIA Lamabck 1801. 

Sottog. FUSCOSCALA Monterosato, 1890. 

FUSOOSCALA PROTURTONIS SaCC. 

(Tav. 1, fli^. 23). 

Testa twrrita, Anfractvs convexi, transversim regulariter, non confertim, sttòcosti- 
Pillati, longitudinalUer costicillati ; coaticillae 18-20 cirdter in unoqicoqiie anfractu. 
Long. 20? Mm. Lat. 7 Mm. 
1890. Fuscoscala proturtonis Sacc, — SACCO, CataL pai, Bae. terx, Piemonte^ N* 5141. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Credo interessante questa forma, che costituisce un anello di più 
nella serie di sviluppo della F, Turtonis; anzi se si possedessero diversi esemplari com- 
pleti di questa forma, forse si potrebbe riconoscere essere essa una varietà della F. Tur- 
tonis, la quale d'altronde venne già indicata nel miocene di Bordeaux. 

Fuscoscala Turtonis (Turt.). 
(1819. TURTON, Conch, Dict, p. 208, pi. XXVII, flg. 97). 
Credo dover conservare l'antica denominazione, sembrandomi di poco valore le ra- 
gioni addotte per abbandonarlo e sostituirlo col nome di tenuicosta Mich. 



(1) Debbo notare come riguardo all'ultimo lavoro del De Boury « Etiide crit. des Scalidae 
mioc. et plioc. d'Italie. - Boll. Soc. malac. it. (15 marzo e 20 maggio 1891), » uscito mentre 
la presente Monografia era in corso di stampa, io presi in considerazione, sia nella descrizione 
che nella sinonimia, soltanto le specie e le osservazioni nuove, essendo il resto quasi solo 
una ripetizione, sotto altra forma, del lavoro precedente dello stesso autore « Rév. d. Scal- 
mìoc. et piioc. de l'Italie - Boll. Soc. malac. it. » (22 gennaio 1890). 



Digitized by 



Google 



16 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO. 



F. TuRTONis var. alternicostata (Bronn). 
(Tav. I, flg. 16). 

8. testa turrita, imperforata; anfractibus convexis contiguis , zonia tribus trans^ 
versis rufescentibvs, carina basali destitutis, costis longitudinalibtis continuis obliquis^ 
aliis crassis, aliis capillaribits (Bronn), plerwmque 11-12 (Sacco). 

Long. 8-28 Mm. Lat. 3-11 Mm. 

IBU. Turbo clathrus% Linn. — BROCCHI, Conch, foss. Suàapp.j p. 378. 

1821. ScaZaria clathra Linn. — BORSON, OriU. piemont. p. 91, 92 (337, 338) (pars). 

1827. » varicosa Bronn, — BRONN, Reisen, I, p. 328. 

1827. » lativaricosa Bon. {S.planicosta Biv.). BONELLI, Cai. m.s. Mus. %. Torino, N" 193d^ 

1830. » clathra Linn. — BORSON, Cat. rais. Coli. min. Turin, p. (525 (pars). 

1831. » alternicostata Bronn. — BRONN, !t. tert. Geo., p. 66. 
1838. » lativaricosa Bon.-' MICHELOTTI Jahrb, p. 396. 
1838. ^ contigua Bon.-- » » » » » 

1840. » planicosta Biv. — MICHELOTTI, Rivista Gaster., p. 12. 

1842. » planicosta Biv. {lativaricosa Bon.). — SISMONDA, Syn. meth., 1* ed., p. 28^ 

1842. » contigua Bon. — » » » » » 

1847. » alternicostata Bronn (S. lativaricosa Bon.).'» » » 2* ed., p. 53. 

1847. » contigua Bon. » — » » » » p. 54. 

1847. * tenuicosta Mich. (planicosta Biv.). — » » » » p. 54. 

1848. » tenuicosta Mich. — BRONN, Ind. pai., p. 1117. 
1848. » lativaricosa Micht. — » » p. 1116. 
1848. » contigua Micht. — » » p. 1115. 

1852. » alternicostata Bronn. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tomo III, p. 166. 

1852. » tenuicosta Mich. — » » » » p. 167. 

1862. » tenuicosta Mich. — DODERLEIN, Terreni mioc. sup. It. centrale, p. 18. 

1862. » planicosta Biv. — » » » » » » » 

1868. » communis Lk. — WEINKAUFF, Conch. Mittelm., pag. 833. 

1871. » alternicostata Bronn. — NYST, Ta^l. syn. gen. Scalarla, p. 16. 

1871. » lativaricosa Bon. — » » » » » p. 40. 

1871. » contigua Bon, — » » » » » p. 24. 

1871. » tenuicosta Mich. — » » » » » » p. 62 (pars). 

1871. » Turtonae Turi. — » » » » » » p. 66 (pars). 

1871. * subvaricosa Cantr. — » » » » » p. 62 (pars). 

1873. » tenuicostata Mich. — COCCONI, ^'i. ilfo?;. m/oc. plioc. Parma, ecc., p. 124. 

1880. » subvaricosa var. Michaudi Font. — FONTANNES, itfo//. pZ. Y. Rhòne, p. 123^ 

1884. » Turtonae Turi. — JEFFREYS, Mo//. L/^/imm^a. Porcwj}ineEQ?p«d,, p. 138. 

1890. » subtrevelyana Brugn. — DE BOURY, J2et?. /Sca^. mioc. plioc. Italie, p. 292 (pars). 

1890. » tenuicosta Mich. — » » » » » » p. 282-285. 

1890. » alternicostata Bronn. — » » » » » p. 287-188. 

1890. » lativaricosa Bon. — > » » » » p. 288. 

1890. » contigua Bon. — » » » » » p. 318. 

1890. Fuscoscala Turtonis Turt. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem.. N'5134. 

Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (rara). 

Piacemiano: Astigiana, Primeglio, Bene-Vagienna, Volpedo, Masserano, Villalvemiay 
Ponte dei Preti (Ivrea), Piacentino, S. Fruttuoso (Genova), Savona, Albenga. 

il^^iano; Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Attorno a questa forma si formò una grandissima conftisione, quale, 
per quanto riguarda il Piemonte, risulta dalla lista sinonimica. L'errore comincia dal 
Brocohi, il quale probabilissimamente indicò come T. clathrus la forma in questione^ 
che è quella che trovasi veramente abbondante allo stato fossile. Il Bonelli dapprima 
propose il nome pseudoclathrvs, poscia pare l'abbia abbandonato, sostituendovi quello di 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. SACCO 17 

IcUivaricosa; quanto alla sua S. contigua, nò i cataloghi , né i cartellini mi mostrarono 
in che essa differisse dalla lativaricosa, e non riesce quindi più possibile a questo pro- 
posito conoscere i criteri su cui il Bonelli si fondò per fare tale divisione; d'altronde 
tuttociò deve rientrare completamente in sinonimia. 

D Bronn pel primo descrisse questa forma come 8. alternicostata; è vero che esso 
dice vivere pure detta forma nel Mediterraneo, il che ci denota come la credesse identica 
Alla vivente 8, Twrtonis , colla quale infatti egli Tidentiflca in seguito; ma siccome il 
tipo di detta sua 8. altemicostata è di Castellarquato e Val d'Andona, cioè una forma 
costituente varietà della tipica vivente ^S^. Turtonis, cosi credo debbasi conservare il 
nome di altemicostata a detta varietà. 

In seguito il Sismonda, il Bronn, il D'Orbigny, ecc., non avendo chiarita la sino- 
nimia di questa forma, ne indicarono i diversi nomi come se si trattasse di forme diverse. 
Più tardi il Brugnone le diede ancora un altro nuovo nome svbtrevelyana , descriven- 
dola e figurandola, per modo che questo ultimo nome fu adottato e venne dimenticato 
invece quello antico del Bronn. 

Quasi contemporaneamente o poco dopo il Fontannes dava pure a queste forme un 
nome nuovo, Michaudi, considerandole però giustamente come varietà della vivente T. 
Turtonis, Probabilmente anche la 8, abreviata Costa e la 8, etrasca Costa dovranno 
-entrare nella sinonimia della forma in esame, o almeno una diventare varietà della 8. 
Turtonis; dalle figure, assai cattive, non potei farmi un'idea precisa al riguardo. 

Debbo poi notare che mentre la ;8^. svbtrevelyana Brugn. (1877 — Conch. plioc. 
Caltanisetta, p, 124, fig. 13) può forse considerarsi come una sottovarietà della forma 
àUemicostata Bronn , assai differente è la forma stata figurata come subtrevelyana dal 
De Boury (1891 — Étud. crit. Scalid. mioc. pi. Tav. IV, fig. 5), per modo che a questa 
ultima credo dover attribuire un nuovo nome, subtrevelyanoides ; detta forma trovasi 
pure nel pliocene piemontese ed una forma affine nel Tortoniano del Modenese. 

F. Turtonis var. subulata (Sacc). 
(Tav. I, flg. 17). 

Distinguunt liane var. a var. alternicostata Bronn sequentes notae: 
Testa svbparva, valde svòulata. 
Long. 10-17 Mm. Lat. 4-6 Mm. 

i890. Fuscoscala Turtonis subv. persubulata Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terx. Piem. N" 5135. 

Astiano: Astigiana (alquanto rara). 

F. Turtonis var. oompressovaricosa Sago. 
(Tav. I, flg. 18j. 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes nx>tae: 

Testa aliqv^ntulum minar, svòulata. Costicillae et varices praesertim, latae, depressale. 

Long. 15-23 Mm. Lat. 6-7 Mm. 

1890. Fuscoscala Turtonis var. compressovar. Sacc. -- SACCO, Cat. Bac. /. PeVm. N" 5136. 

Piacenziano ed Astiano: Astigiana (poco frequente). 

Osservazioni. — È questa una forma che molto si avvicina a quella più comune 
vivente nel Mediterraneo; anzi alcuni esemplari viventi che ebbi ad osservare paionmi 
riferirsi appunto a questa varietà, anche per la coloritura subrossastra, mentre general- 
mente la F. Twrtonis è di color "bruno. 



Digitized by 



Google 



18 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC. 

F. TuRTONis var. pauperocostata Sago. 
(Tav. 1, flg. 19). 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqìAentes notae: 
Costulae numero minores, 7-10, pUrumque 8-9 in ultimo anfractu. 
Long. 15-23 Mm. Lat. 5-7 Mm. 
1890. Fuscoscala Turtonis var. pirta De Oreg. — SACXX), Cai. paL Bac. terz. Piem. N* 5137« 

Piacemiano ed Astiano: Astigiana, Volpedo (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma si collega gradatissimamente colla yar. altemicostata^ 
colla var. pirta De Oreo. e colla var. proxim/i De Boury. 

F. Turtonis var. capillarioosta Sago. 
(Tav. 1, flg. 20). 

Distinguunt hanc varietatem a specie typica sequentes notae: 

Testa magis conica; sviura>e profundiores; costukte longitudinales (plerumque 14 

cirdter) capillariformes. 

Long. 10-28 Mm. Lat. 5-10 Mm. 

1890. Fuscoscala Turtonis var. capillarioosta Sacc.^ SACCO , Cat.pal. Bac. tert.Piem. N"5138^ 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Piacemiano: Astigiana, CJoasato, Savonese (non rara). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Probabilmente questa forma è alquanto i^ftne alla var. dy^ressicosta 
(De Boury) (1890) ed alla var. mitis De Greg. (188^); si differenzia p«* nettamente 
dalla prima per le sue coste capillari e dalla seconda per le varici molto grandi. 

Questa forma ha qualche rassomiglianza colla 8c. trinacria Phil. colla quale fti prò* 
babilmente confusa dal Sismonda. 

F. Turtonis var. astensis Sacc. 
(Tav. I, ilg. ti\). 

Distinguunt liane var. a var. capillarioosta Sacc. sequentes notae: 

Testa mqjor. Costulae longitudinales capillariformes plerumque 18-20. 

Long. 20-40 Mm. Lat. 8-15 Mm. 
1890. F. Turtonis var. capillar. subv. astensis Sacc. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N*5139. 

Piacemiano ed Astiano: Astigiana (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto la S. trinacria Phil., che ha pure 
20 lamelle longitudinali; sembra pure collegarsi colla 8. trevelgana, ma per le dimen- 
sioni notevoli e per la forma delle costicille credo doverla distinguere da entrambe; sic- 
come essa è alquanto rara e collegasi insensibilmente colla forma precedente, così parmi 
doversi solo considerare come una sottovarietà. È probabilmente a qualche forma simile 
che si riferisce il Parona coll'indicazione di SccUaria pulchella Biv. nelle marne sabbiose 
di Volpedo (1878 — Pliocene oltrepò pavese, p. 79), ed il D'Orbigny accennando pure 
la Scalaria pulcheUa Biv. nel Piemonte (1852 — Prodr. pai. strat IH, p. 30). 

Forse affline è la var. Angliorum Sago. (1872 — Scalaria Turioni Turt. — Wood- 
Crag Moli., V^ suppl., p. 58, tav. IV, fig. 7) che avvicinasi molto alla F. trinacrioides, 
se pure non trattasi di Tm!Opalia, dubbio che colla sola figura non si può sciogliere, e 
che nasce specialmente dal fìttto che il Wood disegna una Se. Turioni var. pseudoturtonl 
che è invece una varietà di Opalia pseudoscalaris. 



Digitized by 



Google 



1852. 


» 


1871. 


» 


1876. 


» 


1877. 


» 


1884. 


» 


1890. 


» 


1890. 


» 


1890. 


» 



DESCRITTI DA F. SAOCO 19 

FUSOOSCALA. TBEVBLYANA (LeACH). 

(LEACH. mas. Winch. in Ann, Phil. (new ser.) IV, p. 434). 

(1855. FORBES et HANLEY, HUt. Brith. Moli., voi. Ili, p. 213, tav. 70, flg. 7, 8). 

P. TREVELYANA VET. PARVOFOSSILIS SaCC. 

(Tav. I, fig. 22). 

Distinguimi liane var. a specie typica sequentes notae: 
Testa plerwmque mivìor, dUbescens vel snòochracea. 
Long. 13 Mm. Lat. 6 Mm. 

1847. Scalarla vatHabilis Jan. — SISMONDA, Syn. melh., 2* ed., p. 54. 

» » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai, Strat. T. Ili, p. 167. 

variàbilis Jan. — NYST, Tabi, Syn. et Syn, gen. Scalarla, p. 68. 
treveiyana Leach. — SEQUENZA, Sludi strat. It, merid., p. 98. 
trevelyana Leach. — ISSEL, Fossili marne di Genova, p. 131. 

» » — JEFFREYS Moli. Lightning a, Porcup. Exped,, p. 137. 

variàbilis Jan. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 316. 
trevelyana Leach. — » » » » » »p. 291. 

» » — DELLA CAMPANA, Pliocene Borzoli, p. 11. 

1890. Fuscoscala Turtonis var.? trevelyana Leach. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N* 5140. 

1891. Linctoscala trevelyana Leach. — DE BOURY, Et. crit. Seal. mioc. pi. It., p. 191. 

TorUmianw: Stazzano^ S. Agata, Montegibbio (non rara). 

Piacemiano: Astigiana, Genova, Borzoli (non rara). 

* Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questa forma parrebbe molto simile alla S. Turtonis. Infatti 
Tafiftue Se. subtrevelyana è certamente una varietà della S. Turtonis, e cosi pure poco 
differente è la S. depressicosta, poiché le dimensioni della conchiglia ed il numero e 
la grossezza delle costicille longitudinali sono caratteri assai variabili e che spesso pre- 
sentano gradualissime transizioni fra di loro. 

Dai cartellini del Museo di Torino mi risultò che la 8. variàbilis Jan (in litteris 
et specim.) corrisponde alla forma sopradescritta, quindi tale nome rientra in sinonimia. 

Il Sequenza (1. e.) indica pure una var. minor, che forse è afiftne a quella esami- 
nata, ma la mancanza di figura impedisce una comparazione. Forme simili esistono nel 
pliocene inglese, rappresentate dalla var. Cragtrevelyana Sago. (1848 — Scalarla ire* 
velyana LEACH-WooD-Crag Moli., tav. Vili, fig. 20), dalla var. aldebiana Sacx). (1848 
— Scalaria trevelyana LEACH-WooD-Crag Moli., 1^ Suppl., tav. IV, fig. 6), se pure, 
come io penso, non si tratta in questi casi di specie diverse dalla F. trevelyana. 

Fuscoscala mesogonia (Brugn.). 

(1876. BRUGNONE, Miscellanea malacologica, lì, p. 16, fig. 22). 
1890. Fuscoscala mesogonia Brugn,? — SACCO, Cat. pai. Bac. terx. Piem, N" 5142 (pars). 

PioMmiano ed Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Anche questa forma sembra collegarsi colla F. Turtonis. Proba- 
bilmente la S. angulatopsis De Greg. è molto affine, se pure non è identificabile, alla 
forma in questione. Alcuni caratteri ravvicinano alquanto ai Clathrus , altri alle Rir- 
viscala. Forse la Se. trevelyana var. min/or (Sbgu.) del pliocene di Altavilla si avvicina 
alquanto alla forma in esame. 



Digitized by 



Google 



20 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO. 

F. MESOGONIA Var. TURRITULA SaCC. 

(Tav. I, flg. 24). 

Distinguimt hanc var. a specie typica seqìientes notae: 

Testa aliqtMntulum magis twrriixi, mirms conica; anfractìis ultimtùs minus inflatus. 

1827. Scalarla contigua Bon. BONELLI. — Calai, ms. Mus. Zool. Torino. N* 1944. 
1890. Fuscoscala mesogonia BncgnJ — SACCO, Cat. pai. Bac, terx. Piem. N** 6142 (pars). 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara). 
Hacemiano: Astigiana, Castelnuovo d'Asti, Volpedo (non rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

Fuscoscala? pedemontana (Sacc). 
(Tav. I, flg. 25). 

Testa media, gracilis, ulMda, conico-turrita, imperforata. Anfractus convexi, laeves, 
sutura profunda disjuncU. Costicillas longitudinales graciles, suòlamellosae, plerumque 
14-16 in unoquoque anfractu. Apertura rotundata. 

Long. 14 Mm. Lat. 5 % Mm. 

1847. Scalarla trinacria Phil. — SISMONDA, Syn. meth., 2" ed., p. 54. 

1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 167. 

1871. 5> » » — NYST, Tabi, Syn. et Syn. gen. Scalaria, p. 64. 

1890. Fuscoscala f trinacria Phil var. pedem. Sacc. — SACCO, Cat. B. t. Piem, N* 5143. 

1891. Scalaria trinacria Phil. fVyaloscalaV DE BOURY, Et. crit. Seal. Italie, p. 105. 

Piacemiano ed Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Posi qui la sinonimia della 8c. trinacria Sismonda (non Phil.), 
quantunque dubiti che il Sismonda in tale determinazione avesse piuttosto sott'occhio la 
Fuscoscala Turtonis var. capillaricosta , a cui sembra avvicinarsi la forma esaminata. 
La F. pedemontana ricorda alcune forme di ffyaloscala e di Clathrus, ma panni meglio 
si avvicini alle Fuscoscala; differisce anche a primo tratto dalla Se. trinacria per 
forma assai meno turrita. 



Le Fnscoseala, comuni nel Mediterraneo, abbondarono eziandio nel golfo piemon- 
tese durante il Pliocene ed il Tortoniano, come dimostra il seguente quadro d'assieme. 
(Vedi pagina 21). 

Sottog. CLATHRUS Ooken, 1815. 

Clathrus mioatavus Sago. 
(Tav. I, flg. 26). 

Testa siiòparva, aìòida, turriculata. Anfractus convessi, subdisjuncti , longitudinor 

liter costati; costulae elato-cristatae , graciles , marginibus irregularibus , superne inr 

terdum mucronatae, perraro irregulaHter spinosae, in anfractu ultimo 10-12 drdter; 

obliquae, plerumque svòregulaHter seriatae. Suturaé profundae. Apertura svbrotundata. 

Long. 8-16 Mm. Lat. 4-7 Mm. 

1890. Clathjnis mioatavus Sacc. - SACCO, Catal. pai. Bac. terz. Piemonte. N*» 6144. 

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). 

Osservazioni. — Forma interessante per la sua antichità e pel suoi caratteri misti 
di Clathrus e di ffirtoscala, di Parviscala e di Orisposcala. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. SACCO 



21 




I 



e 

s 



1 



I 



S 



e 

I 
I 



Digitized by 



Google 



22 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 

Cl. mioatavus var. prooommunis Sago. 
(Tav. I , tig. 27). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa magis conica; stUurae minics profundae; costulae longitudinales regularius 
seriatae, superne raro mv>cronatae. 

Long. 13 Min. Lat. 6 Mm. 
1890. CkUhrus mioatavus var. procommunis Sacc— SACCO, Caf.paL Bac. terz» Piem. N® 5145. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma pare quella che, tra le elveziane, meglio si avvicini 
al ci. communis, di cui potrebbe essere la progenitrice più o meno diretta. Per ora la 
considero solo come varietà del Cl. mioatavus, perchè la scarsità e la cattiva conserva- 
zione degli esemplari impedisce confronti un po' sicuri. 

Cl. mioatavus var. miopaucioostulata Sago. 
(Tav. I, fig. 28). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequsntes notae: 

Suturae minus profundae; costvXae longitudinales crassiores , reguìarius seriatae, 
superne rarius mucronatae, in v/noqmque anfractu 7-8 circiter. 

Long. 11? Mm. Lat. 6 Mm. 
1890. Clathrus mioatavus var. miopauc, Sacc. — SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N''5146. 

Elveziano: Colli torined (rara). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina meglio alla var. procommimis che a) 
Cl. mioatavus, di cui l'ho provvisoriamente indicata come varietà. Anche nei mari at- 
tuali trovansi varietà di Cl. communis con solo 7 od 8 costole per anfratto. 

Clathrus mutinopouaceus Sacc. 
(Tav. I , fig. 29). 

Testa parva, alòida, imperforata, conica. Anfractus laeves, convexi, svòdisfuncti, 
costulis vero conjuncti. Costae longitudinales cristatae, erectae, elatae , in seriem lon- 
gitvdinalem sat regulariter dispositas, in u/noquoque anfractu 7 circiter. Apertura ro- 
twndata. 

Long. 7 Mm. Lat. 5 Mm. 

Tortoniano: Montegibbio (raro). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto alcune varietà di Cl. mioatavus; 
ha poi una lontana somiglianza colla Se. miroMlis Dolp. e Dautz., di cui ebbi ad esa- 
minare xm esemplare di Montegibbio, e che panni un vero Clathrus (V. De Boury — 
Et crit. Seal. Italie, p. 202, fig. 6). 

Clathrus communis (Lk.). 

(1819. LAMARCK, An. s. vertebr,, t. VI, II partie, p. 228). 

Cl. communis var. dertonensis Sacc 
(Tav. I, fig. 32). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minor, subalbida. Costulae longitudinales plerumque 9 in anfractu ultimo. 

Long. 10-17 Mm. Lat 4 */j-7 Mm. 

Clathrus communis var. dertonensis Sacc. -^ SACCO, Cai. pai. Bac. terx, Piem. N' 5150. 
Tortoniano: Stazzano (non rara). 
Osservazione. — Forma interessante, specialmente per la sua antichità. 



Digitized by 



Google 



1827. 


» 


1827. 


» 


1827. 


» 


1830. 


» 


1831. 


» 


1840. 


» 


1842. 


» 


1847. 


» 


1848. 


» 


1852. 


♦ 


1868. 


» 


1871. 


» 


1877. 


» 


1878. 


» 


1884. 


» 



DBSORITTI DA F. SACCO 23 

G. coMMUNis var. pboziha (De Bour.)* 
(1881, DB BOURY, Rev. Scalidae mioc. plioc. lialie, p. 250, tav. IV, flg, 9). 

??1814. Turbo clathrtis Linn. — BROCCHI, Conch. foss. màapp., p. 378. 
1821. Scalarla clathra Lirm. — BORSON, Sagff. Oritt. piem., p. 91, 92 (337, 338) (pars). 
!825. » communis Lh. — BASTEROT, Boss. tert. S. 0. France, p. 30. 
» Lirm. — SASSI, Sagg. geoL Bac. terz. Albengay p. 478. 
» Lk. — DEPRANCE, DM, Se. Nat. Tom. 48, p. 18. 
pseudoclaihrus Bon. — BONELLI, Cat. ms. Museo Zool. Torino. JT 889? 
clathra Linn. — BORSON, Cat. rais. coU. min. Turin, p. 625 (pars). 
communis Lk. — BRONN, //. tert. Geb., p. 67. 

» » — MICHELOTTI, Rivista Gasterop., p. 11, 12. 

» » — SISMONDA, Syn. meth.^ V ed., p. 28. 

clathra Broceh.-^ » * » 2" ed., p. 54. 

clathrtis Sow. — BRONN, Ind. paleont., p. 1115. 
clathra Sismd. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tom. Ili, p. 166. 
communis Lk. — WEINKAUFF, Conch. Mitlelm.^ p. 233. 
» — NYST, Tabi. Syn, Scalarla, p. 22. 

» » — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma^ ecc.^ p. 121. 

» » — PARONA, P/ioc. Oltrepò pavese, p. 78. 

» » — JEFFREYS, Moli. Lighting a. Porcupine Exped., p. 137. 

1890. Clathrus proximus De Boury. — DE BOURY, Rev. Saal, mioc, Italie, p. 250-253, f. 9. 
1890. » communisY&r.proximaDeBoury, — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N''5l47. 

Piacemiano: Astigiana, Piacentino, Albenga (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Le dubbiezze che si hanno rispetto alla forma che rappresenta la 
tipica S. clathra di Linneo, il quale pare abbia confiiso la specie in questione colla S. 
commutata, fanno si che credo più opportuno adottare il nome del Lamarck. 

La forma fossile in esame credo debba solo considerarsi come una varietà di quella 
vivente e non come specie a parte. Tale modo di vedere deriva dal confronto di nu- 
merosi esemplari fossili e viventi; vedesi infatti che sia nell'un caso che negl'altro non 
trovansi mai due individui identici; trattasi cioè di una forma variabilissima, né par 
giusto fare una specie a parte per le varietà fossili, che in tal caso dovrebbonsi ele- 
vare a specie molte spiccatissime varietà dei mari attuali. 

Credo che una parte degli autori sopracitati in sinonimia ebbero ad esaminare va- 
rietà (specialmente la var. alternicostata) di F. Twrtonis, che è infetti forma abbondan- 
tissima nel pliocene; tale errore potei direttamente constatare dai cartellini di diversi 
Musei di cui ebbi ad osservare i fossili. 

La forma irpa De Greg. (1889) rassomiglia alquanto al CI. Oregorioi De Boury (1890). 

Cl. communis var. pultoastensis Sago. 
(Tav. I, flg. 30). 

Distinguunt hanc, var. a specie typica sequentes notae: 

Testa valde minor, mintis timnculata. Costulae longitudinales elato-cristatae, dbliquae 
^t regulariter seriatae, in anfractu ultimx) 8-9 circiter. 
Long. 4-10 Mm. Lat 2-5 Mm. 

1890. Clathrus communis var. pultoastensis Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz, Pitm. N" 5148. 

Piacemia/no? ed AttioflM: Astigiana (non rara). 

OssERVAZiONL — Si potrebbe dubitare che la piccolezza di questa forma dipenda dal 
non essere gli individui adulti, ma l'abbondanza degli esemplari e la loro forma spe- 



Digitized by 



Google 



24 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARQ DEL PIEMONTE ECO. 

ciale sembra indicare trattarsi veramente di una varietà o specie a parte ^ che è molta 
affine alla var. putta De Greg.; questa però è più turriculata e più abbondantemente 
costulata. Forse le è alquanto affine la var. bovetenais Seou. 

Gl. communis var. pseudoelegans Sago. 
(Tav. I, flg. 31). 

Distingutmt liane var. a specie typica seqvsntes notas: 

Testa minor , gracilior , magis elongato-ttirriculata, aUxhgrisea. Anfractvs fascia 
ochracea, lata, in regione ventrali superiore sita et vnacvMs ochraceis suòregularUms 
(interdum fasciam eformantiòus in regione ventrali infera) transversim ornati. Costxdae 
longitudinales graciliores, in primis anfractibtis praecipue minus deflexae, superne in- 
terdum mucronata^ vel svbmucronatae, in anfractu ultimo 10 circiter. 

Long. 10-20 Mm. Lat. 4-7 Mm. 

1890. Clathrus communis ys^. pseudoelegans Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac, terx. Piem. PT 5149. 

Picu^emianof ed Astiano: Astigiana (non rara]. 

Osservazioni. — Questa forma parrebbe quasi costituire un anello di congiunzione 
fra il CZ. commvm.i8 e la Hirtoscalaf elegans Risso. 

Cl. communis var. blemoastensis Sago. 
(Tav. 1, flg. 33). 

DistinguurU liane var, a specie typica sequentes notae: 

Testa aliqvxintvlum minor. Anfractus perdisjuncti. Costulae longitudinales perelaUh 
eristatae, in anfractu ultimo plerumque 7, aperturam versus superne laeviter auricu^ 
latas. 

Long. 28? Mm. Lat. 8 Mm. 

1890. Clathrus communis var. blemoastensis Sacc. — SACCO, Cat.pal. Bac. terz. Piem. N** 5151. 

Astiano: Astigiana (rarissima). 

Osservazioni. — Per la scarsità delle coste ricorda alquanto la var. blema De Greg., 
che però dalla figura risulta esser ben diversa, tanto più che mentre la descrizione della 
var. blema indica solo 8 costule, la figura ne mostra già 7 da un solo lato! Questa forma 
si avvicina alquanto al Cl. spretile De Boury. 

Clathrus septemcostatus (Bag.). 

1881. Scalaria septemcostata Bag. — BAGATTA, Agg. En. sist. Moli, mioc.plioc. Parma^ 

e Piacensa — p. 25, flg. IO. 

Astiano: Riorzo presso Gastellarquato (rarissimo). 

Osservazione. — Dall'esame deirunico esemplare sinora conosciuto , gentilmente 
comunicatomi dall'avv. Bagatta, mi convinsi trattarsi di un vero Cflathrus a poche coste, 
forse per semplice anomalia individuale. 

Sottog. HTRTOSCALA Monterosato, 1890. 

Nei fescicoli 6-7-8 del Naturalista Siciliano il 'Monterosato propose il sottog. Hir- 
toscala, ponendovi a tipo la 8c. Oantrainei Weink., e poche righe dopo il sottog. LincUh 
scala con a tipo la 8c. lincia Db Bourt e Mont. — Orbene, esaminando la figura tipica 
di Se Oantrainei sul lavoro originale del Cantraine (Malac. med., tav. VI, fig. 16) ed 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. SACCO 25 

i diversi esemplari di Hirtoacala viventi e fossili che mi comunicò gentilmente il Mon- 
TEROSATO, parvemi che i caratteri più distintivi di questa forma fossero abbastanza 
elastici, direi, per includervi anche le forme che il Monterosato attribuirebbe ai lAncto- 
scala; infktti le suture sono più o meno profonde, imperforate, ma talora anche qua e lÀ 
perforate, gli anfì^tti più o meno lucenti, più o meno convessi, le coste superiormente 
auricolate, oppure più o meno acutamente spinose (notisi che esse sono spinosissime nel- 
l'esemplare tipico di Cantraine), anzi tali caratteri variano sullo stesso individuo, a se- 
conda degli anfratti che si esaminano, ecc. Se poi la differenza fra i due sottogeneri è 
solo di colore, il paleontologo non ne può tener conto. 

È per tali motivi che, se dapprima credetti dover adottare dubitativamente il 
sottog. Linctoscala , perchè fondato su forme afiftni alla fossile 8c. frondicula, ora però 
pensando di riunire, almeno provvisoriamente, i due sottogeneri in questione, credo di 
dover dare la preferenza al sottog. Hirtoscala, perchè questi è più compreensivo, fti prima 
proposto e perchè è fondato sopra una specie ben figurata fin dal 1840, mentre che del 
tipo della Linctoscala non esiste nessuna figura. 

Hirtoscala elegans (Risso). 

1826. Scalaria elegans Risso. — RISSO, Europe mérid,, p. 113, pi. IV, flg. 49. 

1831. » » » — BRONN, It. tert. Geb., p. 68. 

1848. » » » — » Ind. paleont.f ^, 1115. 

1871. » Turtonae TurL-^ NYST, Tabi, Si/n. gen. Scalaria, p. 66 (pars). 

1890. Clathrus elegans Risso. — DE BOURY, Revis. Scalid. mioc. plioc. Italie^ p. 252. 

1890. Lincioscalaf » » — SACCO, Cai, pai Bac. terz. Piem. N° 5159. 

Placenziano: Masserano, Piacentino, Bordighera, Nizzardo (non rara). 

Astiano: Astiano, Piacentino (non rara). 

Osservazioni. — Rare sono le forme che possono identificarsi alla figura della Se. ele- 
gans Risso, ma probabilmente, se si possedesse il tipo di questa specie , la si potrebbe 
rendere più compreensiva. Essa sembra quasi collegare le Hirtoscala ai Clathrus; è cer- 
tamente molto affine alla Se. foliacea Sow., se pure non trattasi solo di varietà. 

Forse la Se. foliacea Sow. citata dal Cocconi (1873 — En. Moli. mioc. plioc. Parma, 
p. 122) è una forma alquanto simile, se non identica, alla specie in questione. 

Forse anche la 8c. frondiculaeformis Brugn. è varietà di ff. elegans. 

H. ELEGANS Var. MIOPARVA (SaCC.). 

(Tav. I , fiif. 39). 

Distinguunt liane var. a specie typica seqttentes notae: 
Testa minor. CostvZae longitudinales in anfractu ultimo 10 cirdter. 
Long. 9 Mm. Lat. 3 Mm. 
1890. Linctoscala? elegans subv. mioparva 5acc.— SACCO, Cai. pai. Bac. tert. Piem. N'5160. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazioni. — Non sarebbe impossibile che parte dei caratteri diffbrenziali di 
<iuesta forma derivassero dal non possedersi esemplari completi. 

H. ELEGANS var. PSEUDOFOUAOEA SaCC. 

(Tav. 1, flg. 40). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notaci 

Testa minus élongato-turrita. Costae longitudinales elatiores, foliaceae. 

Long. 15 Mm. Lat. 7 Mm. 

Astiano: Riorzo presso Castellarquato (rara). 



Digitized by 



Google 



26 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 

OssERVAZiONL — QaeBta fbrma si avvicina assai alla 8c. foliacea Sow. (se pure non 
è una sua varielÀ) e specialmente alle forme figxirate oon questo nome dal Wood e che 
io appellerei invece var. perfoliacea Sago. (1848 — Scalaria foliacea Sow.-WooD-Crag^ 
Moli., p. 93. T. Vm, fig. 17). 

Potrebbe forse essere una varietà di H. elegane la Se. svòtUata Sow., la var. posU 
$ubtUata Saoo. (1848 — Scalarla svbulata Sow.-WooD-Crag Moli. , p. 93. Tav. Vili ^ 
fig. 18) e la var. exsvbulaia Sago. (1881 — Scalaria svbulata f Sow., Nyst Gonch. terr. 
tert. Belgique, p. 89. Tav. VI, fig. 17). Forse la 8c. contorta (Segu.) è afllne alla varietà 
in questione. 

Tutte queste forme costituiscono passaggio ai ClcUhnts, se pure alcune non debbonsi 
giÀ attribuire a questo sottogenere specialmente quelle del gruppo della Se, foliacea e 
della Se. subulata. * 

Alquanto affine alla forma in questione è quella indicata dal De Gregorio < Studi 
gen. Scalaria, p. 6, fig. 32 » come Se. foliacea Wood, ma che, per essere forma diversa 
dal tipo del Wood, io appellerei invece gregoriana Saoc. 

Pure diversa dal tipo è la forma del Pliocene dì M. Mario indicata dal De Gregorio 
come S. clathratula € De Gregorio — Studi gen. Scalaria, p. 7, fig. 31 » e che io ap- 
pellerei aclcUhratula Sacc; essa, più che una Hyaloscala , sembra doversi porre fra le 
Hirtoscala. Noto ancora qui come nel pliocene italiano siasi trovata la Hirtoacala Can- 
trainei Weink. , rappresentata dalla var. major De Boury (1890 — Rev. Scal. Italie, 
p. 323 — 1891 — Et. crit. Scal. Italie, fig. 7). 

HiRTOSCALA (vel Linctoscala) frondicula (Wood). 

(1842. WOOD, Catal. of Shells from the Crag.). 

(1848. » Monogr. of the Crag. Mollusc, tom. I, pag. 92, tav. Vili, flg. 16). 

1890. Scalaria frondicula Wood. — DE BOURY, Rev. Scal, ìnioc. plioc. Italie^ p. 300. 

1890. Linctoscala? frondicula » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piera. N" 5157. 

1891. Linctoftnaìa » » — DE BOURY, Et, crif, S-al, mioc, pl'oc. Italie, p. 194. 

Piaceaziano: Astigiana, Masserano, Cherasco, Salmour, Genova, Savona-Fornaci, 
Albenga-Torsero, Bordighera, Ventimiglia, 2iinola, ecc. (firequente). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma sembrami alquanto affine alla Se. elegans Risso, ha 
però la superficie generalmente striolata, le costole più crestiformi, meno spinose supe- 
riormente, colle spine più rivolte verso l'apice della conchiglia che non VH. frondicula. 

Molto prossima al tipo ò la var. suhtyplca Sacc. (1881 — Scalaria frondicula Wood. 
Nyst-Conch..terr. tert. Belgique, p. 87. PI. VI, fig. 15). 

H. FRONDICULA Var. SPINOSA (BoN.). 
(Tav. I, tìg. 38). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliqìiantulum minor, albida; eostulae longitudinales graciles, perraro vari-- 
cosae. Spina superne parvula, gracillima. 
Long. 8-16 Mm. Lat. 4-7 Mm. 

1826. Scalaria spinosa Boi, — BONELLI, Cat. ms. Mus, Zool. Torino. N** 890. 
1847. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., pag. 54. 

1852. » spinosa Bon. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. IH, p. 31. 
1862. » frondosa Sow. — DODERLEIN, Terr. mioc. It. centr., p. 18. 
1871. » spinosa Bon. — NYST, Tabi. Syn. gen. Scalaria, p. 58. 
1871. » frondicula Wood.-^ * » » » » p. 83. 



Digitized by 



Google 



DBSCBrm DA F. SACCO 27 

1890. Scalarla spinosa Bon. — DE BOURY, Rev, Scalid. mioc. plioc. Italie, pag. 917. 
1800. Linctoscalaf frondicula subv. spinosa Bon. —SACCO, Cat.paL Bac, terx.Piem, N°5158. 

1891. Scalaria acuta Soto.? — DE BOURY, Et. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 98. 

Tortoniano: S. Agata, Stazzano, Montegibbio (non rara). 

Piacenziano: Astigiana e Liguria (non rara). 

Osservazioni. — È certamente la forma progenitrice della specie pliocenica, a coi 
collegasi aflBEttto insensibilmente. L'Hoernbs « Foss. Moli. tert. Beck. Wien. , Tav. 46, fig. 8 » 
figura come 8c. clathrattUa una forma che non credo affitto essere identificabile con detta 
specie , ma che parmi collegarsi meglio colla H. frondicula e colla H. muricata; pro- 
babilmente essa costituisce una nuova specie a cui darei il nome di H. miofrondiculoides, 

HiRTOSCALA SPINIFERA (SeG.). 

(1876. SEQUENZA, Studi strat. It. merid. — B. C. G. I., p. 96). 
(1891. DE BOURY, Et. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 192, flg. 1). 

H. SPINIFERA Var. MURICATOCRISTATA SaCC. 

(Tav. I, fig. 35). 

Testa subpicta, aUnda, turrita. Anfractus convexi , disjuncti , longitvdinaliier co- 
BtatL Costae gracUes, foliosae, cristcUae, marginibus perirregulariter erosis, superne ini' 
terdum mucronatae vel spinosae, obliqu^ae, sai regulariter seriatae. Apertura rotundata. 
LcdHum extemum plerumqv^ superne spinosum. 

Long. 18 Mm. Lat. 7 Mm. 

1886. Scalaria clathratula Ad. — SACCO, Valle Stura di Cuneo, p. 58. 

1890. Linctoscalaf muricatocristafa Sace. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N"* 5155. 

Astiano: Astigiana, Valle Stura Cuneo (rara). 

Osservazioni. — Questa forma ha caratteri in parte della Se. frondicula, in parte 
della Se. muricata ed in parte della Se. foliacea; ricorda pure il miocenico Cl.f mio- 
atamu. La credetti dapprima una specie a parte, ma è forse riferibile, come varietà, alla 
8c. spinifera Sbg. 

H. SPINIFERA var. SUBFOUACEA SaCC. 

(Tav. I, flg. 36). 

Distinguunt hanc var. a var. muricatocristata sequ^ntes notae: 
Testa minus elongata, magie conica. Anfractus minus disfuncti. Costarum longi- 
tudinalium spinae supernae plerumqu^ depì'cssiores. 
Long. 14 Mm. Lat 7 Mm. 
1890. Linctoscalaf muricatocristata var. siibfol. Sacc. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N* 5156. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questa forma pare tendere verso la Scalaria foliacea Sow., spe- 
cialmente verso le varietà a posizione ancora alquanto incerta, così la var. belgica Sacc. 
(1881 — Scalala foliacea Sow., NystrConch. terr. tert Belgique, p. 86. PI. VI, fig. 14). 

Le è forse affine la Se. lucida Segu., almeno secondo la fig. 3 del De Boury 
e et crit Seal. mioc. plioc. Italie, p. 194 » che indica questa forma anche di Asti. 

La 8c. suòscalaris D'Ore, sembra assai diversa, per quanto si può vedere dalla figura 
tipica di Orateloup. È probabilmente ad una forma simile che si riferisce il De Boury, 
accennando il Claihrusf foliaceus Sow. nell' Astigiana « 1891 — De Boury, Et critique 
Seal. mioc. plioc. Italie, p. 189, 190 ». 

4 — F. Sacco. • 



Digitized by 



Google 



28 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO. 



H. SPINIFERA Var. PERLONGATA SaOC. 
(Tttv. I, flg. 37). 

Distinguunt hanc var. a var, muricatocristata sequentes notae: 
Testa elongatior, minus conica, subulatior. 
Long. 15 Mm. Lat 6 */« Mm. 

1890. Linctosccdaf muHcata subv. perlongata Sacc. — SACCO, Cat, pai. Boa. terz. Piem. IT 5153. 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Hirtoscala (vel Linctosoala) muricata (Risso). 

1813-18. Turbo muricatus. — RISSO, Obs, géoL env. Nice {Joum. des mines. T. XXXIV, p. 81) 

182C. Scalarla muricata Risso — RISSO, Europe mérid,, p. 113. PI. IV, flg. 45. 

1827. » » » — DEFRANCE, Dici. Se. Nat., XLVIII, p. 20. 

1831. » » » — BRONN, It. tert. Geb., p. 67. 

1840. » acuta Soto. — MICHELOTTI, Rivista Gasterop., p. U. 

1842. » » » — SISMONDA, Syn, meth., 1' ed., p. 29. 

1847. » muricata Risso — » » » 2* ed., p. 54. 

1848. » » » — BRONN, /nd. pai., pag. 1116. 

1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat., Ili, p. 166. 

1871. » » » — NYST, Tabi. Syn. gen. Scalaria, pag. 46. 

1873. » frondosa Soto. — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. prov. Parma, p. 122. 

1873. » eximia Pecch. — » »»» »» » 

1876. » Pecchioliana Issel, — ISSEL, Fossili delle marne di Genova, p. 31. 

1884. » frondosa Soie. — JEFFREYS, JlfoZ/. Lighting. a. Porcupine Exp., p. 136. 

1890. » muricata Risso. — DE BOURY, iJer. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 294. 

1890. » frondosa Sow. — » »»»»»p. 295. 

1890. > frondicula Wood. — » »»j>»»p. 297, 299 (pars). 

1890. » eximia Pecch. — » »»»»»p. 303. 

1890. Linctoscalaf muricata Risso. — SACCO, Cat. pai Bac. terx. Piem. N**5152. 

1 891 . Scalaria muricata Risso. — DE BOURY, Et. crii. Seal. mioc. plioc. It., p. 191, flg. 3 (Asti). 

PiacenziaTio ed Astiano: Astigiana, Liguria (non rara). 

Osservazioni. — A mio parere, questa forma è importantissima, poiché ad essa do- 
vransi riferire come varietà molte forme ora indicate con diversi nomi specifici. È certo 
che se fosse stato meglio conosciuto il lavoro del Risso si sarebbe risparmiato una lunga 
sinonimia attorno a questa specie, come pure attorno alla ff. elegans. D'altro lato il Risso 
indica che la sua specie ha solo 7 anfratti ciò che credo derivi o da rottura dell'apice 
o piuttosto da gioventù dell'esemplare esaminato (che è infatti assai piccolo), giacché si 
vede che generalmente questa specie ha da 9 ad 11 anfratti. 

Ora, attribuendo io le disparità sovraccennate specialmente a differenze di età, credo 
poter non solo conservare, ma anche rendere più compreensiva la specie del Risso , per 
modo che vi cade in sinonimia la Se. eximia Pecch. {8c. pecchioliana Issel), non Se. 
eximia Adams, la quale appunto presenta 10 anfratti ; nel caso poi si volesse conservare 
a parte questa forma , essa dovrebbesi considerare come semplice varietà della H. mur 
ricata, varietà di passaggio alla Se. frondicula. Negli esemplari dell'Astigiana e della 
Liguria osservai tutta la serie dalla forma tipica sino a giungere agli esemplari ad 11 e 
12 anfratti. 

Probabilmente sono varietà della specie esaminata la Se. frondosa Sow. e la var. 
exfrondosa Sago. (1848 — Scalaria frondosa Sow.-WooD-Crag Moli., p. 92. Tav< Vili, 
%. 15). 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



Quadro (N.; 



Att. d, camm. e var. | alba i 

( clathroides i 

/ 8imili8 ' 

Oregorwi „ \ 

spretus l ^•'^ foltacea e var. oer/bZ. \ , , i 

/8etuJU>el. - J / i>*6ii^ 

proxima [ H.? suòulata evar. \P^'^' \ (Sri 

I ìpultoestemis 

I bovetensis 
irpa 
blema 

blemoastensis 
1 8y>temco8tata 

Iptdta 

[pultoastensis, „^ ^' 
Plac. a. comm. var I ^^^^nHs ( ^•'^ foltacea e var. perfoliacea ] 

[proxima [ff.?8ubulataeyaT \P08tsu(nilatai' 
\ Oregorioi ' ì exsubtUata j 

Tort Ci. commtmU var. dertonenHa ^* ^^i^foliacetis 
I CZ. mirabilia 



H. spinifera e var. < ^ 



£|y procommimis ì I 

mt(>paMcica«ewteto j ^^' ® Olo^nis mioatavua 



H 



Burtonlano 

Parisiano 

Saessonlano 



C. acuminiensis 

o I 

O. crtspa — a junctilamella 



Digitized by 



Cioogle 



DESCRITTI DÀ F. SACCO 29 

H. MURiCATA var. LUCIDA (Seg.). 
(1876. SEQUENZA, Studi itratigr. pi. Italia merid,^ p. 96). 

1891. Scaìaria lucida Segu. — DE BOURY, Et. crit. Seal. Italie^ p. 194, flg. 2. 

Astiarlo: Astigiana (rara). 

H. MURICATA var. RECTOCRISTATA SaCC. 

(Tav. I, fi^. 34). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa elongatior , minics conica, svòulatior; costulae loTigitudiiiales non obliquae, 
series svòrectas efformantes. Anfractus disjunctiores. 
Long. 20 Mm. Lat. 8 Mm. 

1890. Linctoscalaf muricata var. rectocristata Sacc. — SACCO, Cai. Bac. t. Piem. N®5154. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Quantunque questa forma si differenzi notevolmente dalla H. mu- 
ricata, credo doverla considerare solo come una varietà , anche in considerazione della 
grande sua rarità ; d'altronde i suoi caratteri differenziali dipendono in gran parte solo 
dal diverso modo di svolgimento della spira. 



I rapporti tra i Clathrus e le Hirtoscala sono provvisoriamente indicati nel 
quadro d'assieme N. 1. 

Sottog. PARVISCALA De Boury, 1887. 

Parviscala pliosubappennina (Sacc). 
(Tav. I, flg. 41). 

Testa parva, gracilis , albida , imperforata. Anfractus laeves , valde convexi , sub- 
disf aneti. Costae elato^ristatae [marginihus subregulariter rotundatis) in anfractu ul- 
timo 14-16 circiter, basi subdepressae et aliquantulum defiexae. Apertura subrotundata, 
marginihus acutis. 

Long, 5-8 Mm. Lat. 2 %'4. Mm. 

1890. Hyaloscala clathratula Ad.? var. plivsubapp. Sacc. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N" 5161. 

Piacemiano: Villalvemia, Zinola (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che si avvicina assai alla P. Tiberii De Boury 
(P. soluta TiB.), nonché alla P. algeriana Weink., parmi se ne possa tenere specifica- 
mente distinta, particolarmente per la mancanza assoluta sia di stride trasverse, sia di 
uncini sulle costicene; quando sarà tolta la gran confusione che ora esiste riguardo a 
questa forma, si potranno meglio giudicare le affinità della forma descritta con quelle 
viventi; sarebbe pure molto desiderabile che venissero figurate le specie descritte suc- 
cintamente dal Sequenza, non essendo impossibile che, in questo, coiùe in altri casi, 
alcune forme ritenute nuove siano affini od identiche a qualcuna di quelle descritte dal 
dotto paleontologo, come Se. salicensisy Se. baccillatay ecc. 

Alquanto simile alla P. pliosvbappennina è la Se. fllifera De Boury del pliocene di 
Castellarquato (1891 — De Boury, Et. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, pag. 199, fig. 8), 
86 pure non trattasi in questo caso di una Hirtoscala. 



Digitized by 



Google 



30 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARU DEL PIEMONTE ECC. 



Sottog. HYALOSCALA De Boury, 1890. 

HYALOSCAX.A? MIOTRINACRIA SaCC. 

(Tav. I , fig. 42). 

Testa Bubparva, turrita^ alMda, sttòlaevis, Anfractus parum convexi, svòconjunctif 
costis longitudinalibus muniti. Costae graciles, costiformes, parum elatae, vix deflexae, 
appropinquatae, óbliquae, subregulariter seriatae, 18 circiter, superne perraro svbmu- 
cronatas. 

Long. 14 Mm. Lat. 4 ^2 ^™' 

1890. Hyàloscala? miotrinaciHa Sacc. — SACCO, Cat.pcU.Bac. terx. Piem. N" 5162. 

Tortoniano: Tetti Borelli (rara). 

Osservazioni. — L'esemplare incompleto non permette di diagnosticare bene questa 
forma, la quale, mentre per certi caratteri si avvicina alla 8c. trinacria ed alla 8c, ficon 
razzensis De Greo., sembra però collegarsi anche colle Hirtoscala. Noto qui come la 
forma trinacria di De Gregorio « Studi sul gen. Scalarla, 1889, p. 5, fig. 7, 8 » sia ben 
diversa dalla 8c. trinacria Phil.; l'appellerei quindi extrinacria. 

Il DoDERLEiN « Terr. mioc. It. centr., p. 18 » indica la Se, clathratula nel Torto- 
niano di S. Agata; è probabile si tratti di qualche altra forma, poiché col nome di 
Se. clathratula ftirono dai diversi autori indicate forme svariate e generalmente ben 
diverse dalla yevA Hyaloscala clathratula Ad. (1798 — Adams, Essays of Microsc, ed. 2*, 
pi. XIV, fig. 19). Accenno di passaggio come il Grateloup nel suo « Atlas de Conchyl . 
pi. XIV, fig. 4 » indichi come Se. crispa Lk. una forma che forse è una Hyaloscala, 
che si potrebbe appellare H. excrispa Sacc. Forse anche la Se. fUicosta Seg. del Torto- 
niano di Reggio Calabria è una Hyaloscala. 

Hyaloscala? acutoformosa Sacc 
(Tav. I , fig. 43). 

Testa gradlis, aìòida, longo-peracuta. Anfractvs 11-12, convexi, laeves. Costae lonr- 
gitudinales folioso-cristatae, irregulariter (in regione ventrali praecipus) suMentatim 
marginatae , pernumerosae, in anfractiòvs ultimis 23-25 circiter. Apertura svòrotundata. 

Long. 10? Mm. Lat. 3 Mm. 

Astiano: Astigiana (rara). ' 

Osservazioni. — Lo stato incompleto dell'unico esemplare conservato non permette 
una determinazione sicura di questa specie; essa sembra presentare affinità colla Se. for- 
m^osissima Jeffr., colla Se. striatissima Montr.; però mancando la parte basale della 
conchiglia non possiamo neppure esser sicuri che essa sia una Hyaloscala. 



Sottog. OPALIA H. ed A. Adams, 1853. 
Sembrami che il sottog. Opalia abbia pure a comprendere le Gtroscala De Boury. 

Opalia miotaurina Sago. 
(Tav. I, fig. 44). 

Testa parva, conico-turrita, aJòida. Anfractus convexi, conjuncH , longUudinàUter 
costati. Costulae cristulosae , marginibus irregularibus , superne perraro mucronatae. 



Digitized by 



Google 



DESORITTI DA F. SACCO 



31 



regulariter seriatae; in anfractu ultimo 12-14 drciter, Funiculua basalis svbcristatas, 
C08ti8 longitudinalibus interruptus. 
Long. 12 Mm. Lat. 6 Mm. 

1890. Opalia miotaurina Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5163. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — La diagnosi di questa forma interessante, come quella di molte 
altre del miocene torinese, è per ora incompleta, essendo incompleti gli esemplari che 
si posseggono. A primo tratto, non osservando il funicolo basale, esse ricordano molto 
il Clathrm mioatavus. 



0. moTAUKiNA var. tauropaucioostata Sacc. 
(Tav. I, flg. 45). 

Distinguunt hanc vai*, a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulum magis conica; costulae longitudinales inter se distantiores , 
rariores, tantum 9-10. 

Long. 10 Mm. Lat 5 Mm. 

IBOOii Opalia miotaurina var. tauropaucieostala Sacc, — SACCO, Cat. B. t. Piem. N' 5106. 

Elveziano: Bersano torinese (rara). 

Opalu pseudosoalaris (Brocch.). 



ISìL'Turbo pseudoscaLaiif Brcc:h. 
1836. Scalaria » » 

1826. » » » 

1829. » Texlorii Le Server 

1830. » pseudosoalaris Brocch. 



BROCCHI, Conch. subapp., p. 379, tav. VII, flg. 1. 
BONELLI, Cat, ms. Mus. Zool. Torino, N" 887. 
RISSO, Europe mérid.^ i, IV, p. 113. 
DE SERRES, Geogn. terr. tert., p. 105. 
BRONN, It. Tert. Geo,, p. 67. 
MIOHELOTTI, Rivista Gasi, foss., p. 11. 
SISMONDA, Syn, meth,, 1* ed., p. 28. 

» » » 2* ed., p. 54. 

BRONN. Ind. pai., p. 1116. 
D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat, Tom. Ili, p. 166. 
DODERLEIN, Terr. mioc. IL centr., p. 18. 
WEINKAUFF, Conch. Mitielm., p. 237. 
NYST, Tabi. Synopt. et Syn. gen. Scalaria, p. 52. 
COCCONI, En. syst. Moli, mioc.plioc. Parma, p. I2>. 
FISCHER, Paleont. terr, tert. Rhodes, p. 25. 
SARTORIO, Colle S. Colombano, p. 25. 
DE BOURY, Elude sur genr. Scalidae, p, 16. 

» Rev. Seal. mioc. pUoc, d'lt„p.23S,2a6. 

SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N» 5165. 

Tortoniano: S. Agata (rarissima, fide Doderleini). 

Piacemiano: Castelnuovo d'Asti, Piacentino, Nizzardo (rara). 

Astiano: Monteu Roero, Baldichieri, Valle Andona, ecc.. Piacentino (rara). 

Osservazioni. — È questa una forma piuttosto rara , che generalmente risccmtrasi 
solo in esemplari più piccoli di quello disegnato dal Brocchi. 

Dubito che la Se. pseudosoalaris che il Doderlein indica di S. Agata sia altra forma, 
4etto nome essendo stato utilizzato in vario senso dai diversi autori. 



i8«). 


Opalia 


» 


» 


1842. 


Scalaria 


» 


» 


1847. 


» 


» 


» 


1848. 


» 


» 


Risso. 


1852. 


» 


» 


Sismd. 


1862. 


» 


» 


Brocch. 


1867. 


» 


» 


» 


1871. 


» 


» 


» 


1873. 


» 


» 


» 


1877. 


» 


» 


» 


1879. 


» 


» 


» 


1887. 


Gyroscala 


» 


» 


1890. 


» 


» 


» 


1890. 


Opalia 


i> 


» 



Digitized by 



Google 



32 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIAIUI DEL PIEMONTE ECO. 

0. PSEX7D0SCALARIS Var. PARVILLDiÀ (SaCC.)« 
(Tav, I , ùg. 46). 

Testa perparwZa. Costulae longitvdinales 12-14 circiter in unoquoque anfractu. 

1890. Opalia pseudoscalaris subv. parvillima Sacc, — SACCO, Cai, pai. B. terz. Piem, N® 5167. 

Piacemiano: Villalvemia (rara). 

Osservazioni. — La forma in questione forse è un esemplare molto giovane. 

Le si avvicina la pliocenica Se, venusta Lm. e la sua var. dvbia Seou. 

0. PSEUDOSCAIARIS VaT. DISCOLONGA SaCC. 

(Tav. 1, fig. 47). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa minor, svòulatior. Super flcies subnitens; striolae transversae subóblitae, An- 
fractìAS ultimus basi disco munita, 
1890. Opalia pseudoscaZa^is var. discolonga Sacc, — SACCO, Cai. pai, Bac, terz. Piem, N*5)67. 

Astiano: Astigiana, Piacentino (rara). 

Osservazioni. — Esistono forme che presentano solo parte dei caratteri di questa 
varietà e fermo quindi passaggio in diverso modo alla specie tipica; d'altronde la pre- 
senza di un vero disco invece di un semplice Amicelo alla base della conchiglia non 
ha grande importanza , poiché sia nelle forme fossili che nelle viventi O. commutata, 
O, coronata, 0, australis, ecc. veggonsi passaggi insensibilissimi tra un caso e l'altro. 

0. pseudoscalaris var. Pantanelui (De Bour.). 

(1859. LIBASSI {Scalaria venusta). Mem. sopra alcune conch. foss, Palermo^ p. 23). 
(1889. DE GREGORIO (» » ). Studi sul gen. Scalaria, p. 7. tav. I, flg. 30). 

1890. Oyroscala Pantanellii De Boury. — DE BOURY, Rev. Seal, mioc.plioc. It., p. 237, 238. 
1890. Opalia pseudoscalaris var. Pantan, De B. ^ SACCO, Cai, Bac. terz. Piem. N* 5168. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Il De Boury cita questa forma di Val d'Andona e di Asti; io ebbi 
solo ad osservarne un esemplare incompleto che però sembrami presentare qualche diffe- 
renza dalla forma tipica siciliana. Non parmi si possa di questa forma costituire una 
specie a parte, non presentando essa caratteri differenziali di grande importanza, tanto 
più se si considera che l'esemplare tipico figurato dal Brocchi è completamente adulto e 
molto grande, mentre invece gli esemplari più comuni sono più piccoli e paiono quindi 
collegarsi alla forma in esame. 

0. PSEUDOSCALARIS var. muricatoides Saoc. 
(Tav. I, flg. 48). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minor, aliquantulum minus subulata, Costulae longitudinales elatiores, ad 
suturam elato-subangulatae, interdum sed raro subspinosae, 10-13, plerumqvs 11-12 j 
in anfractu ultimo. 

Long. 15-17 Mm. Lat. 7-7 % Mm. 

1890. Opalia pseudoscalaris var. muricatoides Soci. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N* 5169. 
Piacemiano? ed Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Trovai gli esemplari di questa forma conftisi con quelli della Se. 
muricata Risso, di cui infotti essa presenta un po' l'aspetto nell'assieme. Questa va- 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. 8A000 



33 



rietà è molto aflftne alla 0. óbscwra De Boury (/Se. alata Bbugn.), che forse è pure solo 
a considerarsi come una varietà di O. psevdoscalaris, a cui si collega appunto per mezzo 
della varietà ora descritta. 

Tale idea sembra a primo tratto poco ammissibile se si confronta la figura del 
Brocohi con quella del Brugnone , ma credo che , se si possedesse gran numero di 
esemplari delle due forme, tali forti differenze scomparirebbero in gran parte. 



0. PSEUDOSCALARIS VaT. DeLPRATI (BaG.). 

(1881. BaGATTA, Agff. En, sist. Moli, mioc. plioc. Parma e Placenta, p. 25, flg. 9). 

Astiano: Riorzo presso Castellarquato (rara). 

Osservazioni. — Dall'esame dell'esemplare tipico comunicatomi dal Bagatta potei 
convincermi che la Se. Delprati non è altro che una varietà della 0. psevdoacalaris , 
varietà affine alla var. muricatoides e caratterizzata specialmente dalle coste molto elevate 
e regolarmente angolato-spinose presso la sutura. 



Possiamo così oollegare provvisoriamente le forme di Opalia sopraddescritte , indi- 
candovi pure alcune delle forme affini più note: 

Attualità 0. coronata — 0. pseudoscalaris var. commutata — 0. australU 



Astiano 

Piacenziano 
Tortoniano 

Elveziano 



discolonga 
l Pantanellii 
0, pseudoscalaris e var. < muricatoides 
I obscura 
\ Delprati 

fparvillima — 
0. pseudoscalaris e var. ^^^^^tóc» 
( obscura 



0. venusta e 
var. duòia 



0, pseudoscalaris var. 

I 
? 

I 
0. miotaurina e var. tauropau,cicostata 



Bartoniano 



Suessoniano 



I 
Opalia ncellensis 

? 

Opalia f contabulata 



Sottog. CIRCULOSCALA De Boury, 1886. 

ClRCULOSCALA? ITALICA De BoURY, 1886. 

1890. Circuloscala italica DeB. — DE HOURY, Rev, Seal mioc.pl. 11., p. 240, tav. IV, fig. 14. 
1890. » ?» » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N* 5304. 

Astiano: Piacentino (rarissima). 

Osservazioni. — A giudicare dalla figura data dal De Boury , panni che questa 
forma non possa &r parte del sottog. Circuloscala, ma avendovela collocata Tautore stesso 



Digitized by 



Google 



1827. 




» 


» 


1830. 




» 


» 


1840. 




» 


» 


1842. 




» 


» 


1847. 




» 


» 


1847. 




» 


» 


1852. 




» 


» 


1861. 




» 


» 


1871. 




» 


» 


1889. 




» 


» 


1890. 


Sthenorytis » 


» 


1890. 


» 


» 


» 



34 I MOLX.USCHI DEI TERRENI TKRZTATUT DEL PIEMONTE ECC. 

di questo sottogenerei rìcopio per ora dubitativamente il riferimento del De Boury, ri- 
servando un giudizio in proposito quando abbia potuto esaminare un individuo completo; 
parrebbe a primo tratto trattarsi di un'Opalia. 



Sottog. STHENORYTIS Conrad, 1862. 

Stenorytis retusa (Bbocch.). 
(Tav. I, flg. 49). 

(1746. MONTI, De Testaceis quib, fossil., pag. 295, tav. XVI, Hg. 8). 
(1814. BROCCHI, Conch. foss. subapp., pag. 380). 

Long. 26-30 Mm. Lat. 20-23 Mm. 

1821. Scalaria retusa Brocch. — BORSON, Sagg. OriU.piem., p. 92 (338) tav. 11, flg. 10 (mala). 

— BONELLI, Cat. Mus. ZooL Torino. N" 1931. 

— BORSON, Cat. rais. Coli. Mus. Turin, p. 625. 

— BELLA RDI e MICHELOTTI, Sagg. Oriti., p. 70 (pars). 

— SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28 (para), 

— » » p 2* ed., p. 54 (pars). 

— MICHELOTTI, Foss. Mioc, pag. 160 (pars). 

— DORBIGNY, Prodr. Pai. Slrat., voi. Ili, p. 31. ' 

— MICHELOTTI, Et. Afioc. inf., p. 84 (pars). 

— NYST, Tabi. Syn. gen. Sciilaria, p. 54. 

— DE GREGORIO, Sludi gen. Scalaria, p. 10. 

— DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 191, 194. 

— SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5170. 

Elveziano: CJolli torinesi, Albugnano, Baldissero (frequente). 

Osservazioni. — Grande conftisione venne fatta attorno a questa specie. Prendendo 
per tipo la forma del Monti, su cui si basò il Brocchi, si può notare come essa sia 
frequente neWElveziano del Piemonte, presentando però grandissime differenze nella 
forma, nel numero e grossezza delle coste^trasverse, nella posizione e forma delle spine 
costali, nella presenza o mancanza delle costoline trasverso, ecc. Anzi si può dire che 
davanti ad un esame minuto non si troverebbero due esemplari eguali. Mi limitai quindi 
ad indicare le mutazioni più notevoli. 

St. retusa var. perlabiata Sacc. 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 
Costae longitvdinales percrassae. Peristoma crassissimum (5 Mm.). 
1890. Sthenorytis retusa suhY. perlabiata Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Pietn. N*5171. 
Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara). 

St. retusa var. elatotaurina Sacc 
(Tav. I, ùg. 50). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minus ventricosa, spira elatiar; costae longitudinales minus deflexae; costtUa 
iransversa basalis interdum visibilis. 

1890. Sthenorytis retusa var. elatotaurina Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N* 5172. 
Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma, che collegasi affatto insensibilmente colla specie tipica^ 
è forse specialmente caratteristica ùiòWElvesiano piemontese. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 3S 



St. retusa var. subaspinosa Sacc. 
(Tav. l, lig. 51). 

IHstinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minus ventricosa , spira valde elatior, Costae longitudinales minìis deflexae,, 
uaepe marginUms regnlaribus, siile spina, vel vix submucronatae, interdum tamen spi-- 
nosae sicut in specie typica. Costulae et sbnae transversae plerumque visibiles. 

1890. Sihenorytis relusa var. subaspinosa Sacc. — SACCO, Cut. pai. Bac. terz. Piem. N* 5173. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma collegasi specialmente colla var. elatotaurina; ricorda 
pure la var. calabra De Greg., che però potrebbe invece appartenere alla St. globosa 
od alla St. proglobosa, servendo cosi di transizione tra specie diverse. 

St. retcsa var. proretuspina (Sacc). 
(Tav. I, flg. 52). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costae longitudinales anfractus penultimi saepe crassiores, anfractus ultimi, in-- 
terdum etiam penultimi, in regione msdio-supera angulato-spinosae. 
Long. 22-30 Mm. Lat. 22-24 Mm. 

1821. Scalaria retusa Brocch. — BORSON, Sagg. Oriti, piem., p. 93 (339) (pars). 

1840. » » » var. spinosa Bell e Micht. — B. e M., Sagg. Orili., p. 70 (pars). 

1890. Sthenorytis relusa Br. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 191-192 (pars). 

1890. » proretuspina Sacc.-^ SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N" 5174. 

Elveziano: Colli torinesi. Pantano (non rara). 

Osservazioni. — Questa varietà , per quanto si colleghi gradatamente colla specie 
tipica, è abbastanza spiccata per meritare un nome speciale. Già l'accennò il Borson; 
poscia Bellardi e Michelotti la distinsero come var. spinosa. Ma tali autori diedero 
questo nome a forme non solo elveziane, ma amche tortoniaTie ; ora queste ultime costi- 
tuiscono, a mio parere, una specie a parte, ed essendo esse state prese come tipo per la 
figura data da Bellardi e Michelotti, dovetti dare un nuovo nome alle forme elveziane. 

Stenorytis retuspina (De Greg.). 
(Tav. 1, f\g. 53). 

Distinguunt liane speciem a St. retusa (Br.) sequentes notae: 
Costis crassioribus, minoribus, dimidio contortis, spinosis (Bell, e Micht.). Costae 
longitudinales {V-11 circiterj series obliquas svòregulares efftcientes, adsuturam fortiter 
plicatO'deflexae, auriculatae. Costiclllae transversae basi interdum visibiles (Sacco). 
Long. 17-30 Mm. Lat. 17-24 Mm. 

1840. Scalaria relusa Brocch. var. spinosa Bell, e Micht — BELLARDI e MICHELOTTI , 

Saggio Oriti., p. 70 (pars), tav. VI, flg. 14, 15» 

— S1SM0NDA, Syn. meth., 2' od., p. 54 (pars). 

— MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 160 (pars), tav. VI, fig. IK 

— D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat.^ tom. HI, p. 81 (pars). 

— MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., pag. 84 (para). < 

— DODERLEIN, Terr. mioc. II. cenlr., p. 18. 

— NYST, Tabi. Syn. gen. Scalaria, p. 54 (parsj. 
» var. retuspina De Greg.^DE GREGORIO, Sludi g. Scalaria, p.lO» 

— DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 191-192 (pars). 

1891. » retuspina De Oreg.-^ SACCO, Cat. pai Bac. terz. Piem. N*.^I75. 

5 — F. Sacco. 



1847. 


» 


» 


» 


18^. 


• 


» 


» 


1852. 


» 


» 


i> 


1861. 


» 


» 


» 


186?. 


» 


j> 


» 


1871. 


i> 


» 


» 


1889. 


» 


» 


» 


1890. 


Sthenorytis 


» 


» 



Digitized by 



Google 



3G I MOLLUSCHI DEI TERBENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 

Tortoniano: S. Agata, Stazzano (frequente). 

Osservazioni. — Il nome di spinosa dato a questa figura da Bellabdi e Michelotti 
non può essere conservato come nome specifico, perchè già dato prima dal Bonelli ad 
una Scalarla ben diversa. Questa forma fu finora confusa colla St. retusa var. prore- 
tuspina y ma se ne differenzia notevolmente anche a primo tratto per le regolari serie 
costali longitudinali, regolarità interrotta solo qua e là, ma ben raramente, da una costa, 
direi , sovrannumeraria ; tale carattere è ben indicato nelle figure di Bellardi e Mi- 
chelotti. 

St. retuspina var. acutispina (Sacc). 
(Tav. 1, fig. 54). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 
Costarum spinae interdum perelatae, acutissimae, 

1890. Sthenorylis retuspina subv. acutispina Sacc. — SACCO, Cat.paL Bac. terz. Pieni, W 5176. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Sthexorytis trochiformis (Brocch.). 
(Tav. I, fig. 55). 

(1780. SOLDANI, Sagg. Orilt.y p. 113, t;iv. X, flg. b9 E, E). 
(1814. BROCCHI, Conoh, foss. subapp,, p. 381). 

1871. Scalaria trochifonnis Br, — NYST, Tabi, Syn. gen. Scalaria, p. 64. 

1890. Sthenorytis » Brocch. — DE BOURY, Rev. Seal, mioc, Italie, p. 196, 197. 

1890. » » » — SACCO, Cat. pai, Bac, terz, Piem. N" 5177. 

Piacenziano ed Astiano: Piacentino (rara). 

Sthenorytis proglobosa Sacc. 
(Tav. I, fig, 62). 

Testa imperforata, subcrassa, conico-turrita ; spira acuta. Anfractus convexl, sutura 
perprofunda subdisjuncti , tranwerse striolis et funiculo basali perdepresso interdum 
muniti. Costae longitudinales elaUhcristatae , margine acuto, aliquantulum obliquae, 
parum vel nihil deflexae, series svbregulares vel irregulares efpcientes, superne submur 
cronatae et (in anfractu ultimo praesertim) laeviter subangulato<iuriculatae ; in an- 
fractu ultimo plemmque 11, in caeteris 12-14 circiter. Apertura rotundata. Peristoma 
integrum, crassum. 

Long. 15-30 Mm. Lat. 13-22 Mm. 

NB. — Sinonimia come per la St. retusa, sino al 1861. 

1890. Sthenorytis proglobosa Sacc. — SACCO. Cat. pai, Bac. terz, Piem. N* 5183. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero, Albugnano (frequente). 
Osservazioni. — Per questa forma si deve indicare la sinonimia data per la Se. re- 
tusa, almeno riguardo agli autori piemontesi, giacché essa fìi finora confusa colla St. re- 
tusa e colla St. globosa, come mi risultò nettamente dai cartellini dei Musei di Torino 
e di Roma. La St. proglobosa si avvicina specialmente alla St. globosa, di cui è proba- 
bilmente la progenitrice , ma t distinguunt hanc speciem a St. globosa De Bodry se- 
€ quentes notae: Testa elatior; anfractus convexiores, minus conjuncti. Costulae trans- 
€ versae frequentios visibiles; costae longitudinales distantiores, minus deflexae, interdum 
€ minus elatae, series longitudinales minus regulares eflformantes ». 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 37 

St. PR0GL0B03A Var. CLATHROIDEA SaCC. 

(Tav. I, fig. 63). 

Distingutmt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

CoBtulae magis anstatae, superne auricula subangulata deflcientes vel subdeflcientes; 
funicìdìis transversus hasalis saepe visibilis, 

1890. Sthenoryiis prc globosa var. clalhroìdea Sacc,^ SACCO, Cai, pai. Bac. terz. Piem, N"5184. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Albugnano (non rara). 

Osservazioni. — Si osserva generalmente che le forme a coste più cristate e piti 
gracili sono quelle che presentano il fonicolo basale più spiccato. Con piccole variazioni, 
specialmente coU'aumento del numero delle coste longitudinali, la var. clathroidea passa 
alla var, globosoides. 

St. proglobosa var. conjungens Sacc. 
(Tav. J, (ig, 64). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequeìites notae: 

Testa aliquantulum magis conica; sutu/raeminusprofandae, Oostae longitudinales 
propinquiores, numerosiores (14 circiter in anfractu ultimo) , sei'ies regulariores effor- 
mantes, superne regularivs angulato-auriculatae , cristatiores etiam in anfractibus pe^ 
nultimis. 

Long. 28? Mm. Lat. 22 Mm. 

1890. Slhenorytis progioiosa var. copjungens Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. iei^z. Piem. N°5185. 

Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (rara). 

Osservazioni. — Questa forma presenta caratteri di passaggio alla St. globosa, di 
cui potrebbe quindi essere in parte la progenitrice. 

St. proglobosa var. globosoides Sacc. 
(Tav. 1, flg. 65). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa subconica, Suturae valde minv^s profundae. Costae graciles , elato-<TÌstatae , 
etiam in anfractibus penultimis, tantum aperturam versus interdum incrassatae, suo- 
regulariter seriatae , superne plerumque in anfractu ultimo mu^ronatae vel angulato- 
auriculatae, propinquiores, numerosiores, lo circiter in anfractu ultim/). 

Long. 17-28 Mm. Lat. 13-21 Mm. 

1890. Slhenorytis proglobosa var. globosoides Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N* 5 J 86. 

Elveziano: Colli torinesi (rai'a). 

Osservazioni. — Anche questa forma pare costituire anello di congiunzione tra la 
8t. proglobosa e la St. globosa, tanto che non riesce neppur sicuro il suo riferimento 
piuttosto ad una specie che all'altra. 

St. proglobosa var. elatoelegans Sago. 
(Tav. I, flg. 66). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa elatior, magis turrita. Anfractus convexiores et disjunctiores; striolis et 
costidllis (depressis) transversis, pemumerosis , eleganter ornati. Costae longitudinales 
cristatae, supei'ìie auricula angulata deflcientes. 

Long. 40 Mm. Lat. 25 Mm. 
1890. Siìienorylis proglobosa var. elatoelegans Sacc. — SACCO, Cat.pal. Bac. terz. Piem. N*5187^ 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 



Digitized by 



Google 



:\S I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC. 

St. PROGLOBOSA Var. DEPAUPEROCOSTATA SaCC. 
(Tav. 1, fig. 67). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

In anfractu ultimo costulae longitudinales numero minores, 8 vel 9. 

1800. Sihenorytis proglobosa var. depauperocost. Sacc. — SACCO, Ca/. 5. /. P/«m. N° 5188. 

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Rosignano-Monferrato (frequente). 

Sthenorytis variocostata Sacc. 
(Tav. I, tìg. 68). 

Testa imperforata, elato-turrita, Suturae mediocriter profundae» Anfractiis con- 
vexiy perconjuncti , transversim striolis et costulis depressis eleganter ornati , longitu- 
dinaliter costati, Costae parum elatae, suhgraclles, appropinquatae , series irregulares 
efform^ntes, numerosae, 18-20 drciter; in anfractu ultimo gradatim crassiores, distan- 
tiores, numero minores (14-15), superne laeviter deflexo-sabaujnculatae ; prope aperturam 
lyercrassae , margine depresso , Inter se sat distantes. Apertura suhrotunda, Peristoma 
integrum, percrassum. 

Long. 23 Mm. Lat. 19 Mm. 
1890. Sthenorytis variocostata Sacc, — SACCO, Cut, pai. Dac, terz, Piem, N° 5189. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Potrebbe questa forma rappresentare una varietà anomala di St. 
proglobosa, varietà che per la sua lunghezza sarebbe in parte paragonabile alla var. 
elatoelegans ; ma nell'assieme essa è si diversa dalla St, proglobosa, che parmi più logico 
costituirne una specie a parte che per certi caratteri ricorda i Cirsotrema. 

Sthenorytis? subcirsotremoides Sacc. 
(Tav. I, tig. 69). 

Testa imperforata, elongato-turrita. Suturae sat profundae, Anfractus convexi, 
longitudinaliter cx)stati, Costae sat crassae, perpropinquae, numerosae ^14-15 circiterj, 
laeviter retroflexae, superne sacpe laevissime angulato-auriculatae, series suh irregulares 
ejformantes. Basis, aperturam versus, laevissime subdepressa. Apertura subrotunda. Pe- 
ristoma integrum, Umbilicus subclausus. 

Long. 30 Mm. Lat. 20 Mm. 
1890. Sthenorytis? subcirsotremoides Sacc. — SACCO, Cat, pai, Bac, terz, Piem. N" 5190. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Anche questa forma potrebbe, come la St, variocostata, essere solo 
una varietà anomala di St, proglobosa, ma i suoi caratteri dififerenziali sono così spiccati 
che pare opportuno farne una specie a parte. 

Sthenorytis globoso aspina Sacc 
(Tttv. I, tig. 60). 

Testa perelata, conico-turrita, crassa, apice acuta, Anfractus convexi, perconjuncti, 
costis longitudinalihus muniti, Costae crassae, parum elatae, marginibus subrotuìidatis, 
in anfractu ultimo interdum superne depresso-submucronatae , 10 circiter ; series lon- 
gitudinales sat rejulares efformantes. Apertura rotundata, Peristoma percrassum, sub- 
rotundatum. 

Long. 35 Mm. Lat. 26 Mm. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. BACCO 39 

1890. Sihenorytis globosoaspina Sacc, — SACCO, Cat. pai. Bac, terx. Plem. N'OSISI. 

Tortoniano inf.: Moia di Montaldo torinese (rara). 

Osservazioni. — Questa forma , interessantissima per alcuni caratteri , costituisce 
anello di transizione tra la St, globosa e la St. proglobosa. 

St. globosoaspina var. praecurrens Sago. 
(Tav. I, 11^. 61). 

Distinguunt haiic var. a specie tgpica sequentes notae: 

Testa minor; costae longitudinales propinquiores, iaterdum crassiores, superne pie- 
ritmqne in anfractu ultimo mucronatae, IL 
Long. 24 Mm. Lat. 18 Mm. 

1800. Slhenorylis globosoaspina var. praecurrens Sacc. — SACCO, Cai. B. t. Plem. X"5182. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma pare colleghi la St. globosoaspina alla St. proglobosa 
per alcuni caratteri ed alla St. globosa per alcuni altri; sembra cioè una forma alquanto 
corapreensiva e precorritrice, direi, della St. globosa, quantunque i suoi caratteri possano 
in parte attribuirsi ad un semplice incrassamento individuale. 

Sthenorytis globosa De Bour. 
(Tav. I, flg. 56). 

1821. Scalarla retusa Brocch. — BORSON, Sagg. Oriti. Piem. p. 93 (339) (pars). 

1842. » » » — SISMONDA, Syn. melh., i* ed., p. (pars). 

1847. » » »— » »»2' ed., p. (pars). 

1847. * » » — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 160 (pars), tav. Vf, fig. 8. 

1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Slrat., tom. HI, pag. 31 (pars). 

1861. » » » — MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 84 (pars). 

1871. » » * — NYST, Tabi, synopt. Scalarla, p. 54 (pars). 

1890. Sthenorytis globosa De B. — DE BOURY, Rev. S)al. mioc. plioc. Italie, p. 195. 

1890. » ^ » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Pieni. N" 5178. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili (non rara). 
Placenziano: Astigiana?, Savona, Piacentino (non rara). 
Astiano?? Astigiana? 

Osservazioni. — Forma giustamente distinta dal De Boury, essendo assai diffe- 
rente dalla St. retusa. In alcuni esemplari esistono le strie trasverse basali. 

St. globosa var. dertocrassa Sacc. 
(Tav. l, ^^. 58). 

Distinguunt kanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulum crassior et elatior; costulae longitudinales interdum numero- 
siores (12-45), minus elatae et minus deflexae; costulae transversae saepe visibiles. 
Long. 25-35 Mm. Lat. 20-28 Mm. 

1890. Sthenorytis globosa subv. derloorassa Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N'*5179. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili (frequente). 

Osservazioni. — I caratteri differenziali sovraccennati non sono sempre cosi netti 
nò concomitanti da costituire una vera specie. 



Digitized by 



Google 



40 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC. 

St. globosa var. depressocristulosa Sacc, 
(Tav. I , flg. 59). 

DUtinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulum minar. Anfractvs depressiorea, Costae longitudinales (14 cirdter 
in anfractu ultimo) margine acuto, oinstulosae, interdum superne mu^cronatae, vel rarius 
«piniferae, costulae traìisversae svòvisibiles. 

Long. 19? Min. Lat. 17 Mm. 
1890. Sthenorytis globosa var. depressocrist, Sacc. — SACCO, Cai. B. t, Piem, N" 5180^ 

Tortoniano: Stazzano (alquanto rara). 

St. globosa var. puoligustica Sacc. 
(Tav. 1, flg. 57). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Costae traìisversae propinquiores, aliquantum minus deflexae et minvs elatae, 

Piacenziano: Albenga-Torsero (rara). 



Le Sthenorytis, ridotte ora a rarissime forme limitate ai mari tropicali, si svilup- 
parono invece straordinariamente durante la prima metà dell'era terziaria, divenendo 
rapidamente scarse nel pliocene; esse sono collegate ai Cirsotrema ed alle Orisposcala, 
dalle quali forme esse si sono forse staccate durante Teocene (vedi il quadro di pag. 41).. 



Sottog. CIRSOTREMA M5rch, 1852. 

Cirsotrema cassinense Sacc. 
(Tav. II. flif. 1). 

Testa crassa, turrita , imperforata. Anfractus contigui , convexi, Costae longitvdi- 
nales crassae, numerosis plicis constitutae , perappi*opinqvxitae , pemumerosae , in anr 
fractu ultimo 20^0 cirdter, saepe varicosae; varices inteì'dum seriatae. Apertura ro- 
tundata, Peristoma percrassum , rotundatum, la regione basali costai longitudinales 
aliquantulum depi'essae. 

Long. 23-25 Mm. Lat. 12-22 Mm. 
1890. Cirsotrema gassinense Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac, terz. Piem. N® 5193. 
Bartoniano: Gassino torinese (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma sembra presentare molta affinità col C. antiquova- 
ricosum di cui potrebbe forse essere la forma progenitrice. Noto qui come la 8c. Oo- 
risseni Nyst et Le Hon del Laekeniano del Belgio si avvicini molto al Cirsotrema vor 
ricosum, tanto che credo si possa ammettere che essa ne sia la forma atavica. 

C. cassinense var. subeovaricosa Sacc. 
(Tav. II, ng. 1«"*). 

Distinguv/nt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Anfractus convexiores. Costae longitudinales aliquantulum depressiores, in anfractu 
uUimo 35 cirdter, freqvsntiu^s et crassius varicosae. Testai basis depressior. 
Bartoniano: Gassino (rara). 
Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto il tipo del C. varicosum. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 



41 



t 

S 



^ 



(^ 

5 



r 



ì 



<5. 



^ 



.2^ 



^ 

^ 
^ 



ù 
> 



5 

00 . 



8 



I 3§S 



CV. cv. 



ilil 



HIP 



ì 



s 



•s 
s 

.è 



I 



^ 



s 

,5 



co ^ 

ss 

It 



I 



^ 



I 

I 



^ 









<)^ 00 O 



U 



2S 






« 

K 



I 



I 



e 
g 



S 

Si 



s 

g 



^1 

<s3 



^ 
^ 



I. 









c9 

SS 



o 



1 

s 



o 

od 

u 

o 



o 
fi 

03 



e 

I 



o 



Digitized by 



Google 



42 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC. 

CraSOTREMA EOAURICULATDM SaCC. 
(TUV. II, 11-. 2). 

Testa crassa, turrita, imperforata, Anfractus contigui. Costae longitudinales crassan^ 
numerosis plicis constitutae, contigxiae, ohliquae , interdum irregulariter varicosae , in 
anfracta ultimo 22 circiter; ad basem aiigulatae, basi subdepressae. Apertura rotundata. 
Peristom/x crassum ; labium externum percrassum, superne auriculato-angulosum. 

Long. 30 Mm. Lat. 14 Mm. 

1890. Cirsotrema eoauriculatwn Sacc. — SACCO, Caf. pai. Bac. terz, Piem. N^SIS^. 

Bartoniano: Gassino torinese (rara). 

Osservazioni. — Questa fonna ha notevoli affinità col C. gassinense, col quale fu 
trovata, ma credetti doverne costituire una specie a parte, sia per le coste più avvici- 
nate ed oblique, sia per la grande differenza del labbro esterno. Però, se si possedessero 
numerosi esemplari, forse si troverebbero le forme intermedie per cui la forma in esame 
potrebbe considerarsi solo come una varietà del C. gassinense , che è una forma molto 
polimorfa, pur sempre conservando una facies speciale. 

Cirsotrema Rovasendae Sacc. 
(Tuv. II, fi-. 3). 

Testa crassa, elongato-turrita, imperforata. Anfractus percontigui, subconvex^i; siir 
turae par um prof undae, costis crassis (numerosis plicis coìistitutis), contiguis, conjunctis, 
saepe subseriatim varicosis, w^uniti. In anfractu ultimo costae longitudinales 28 circiter, 
circum basem subangulatae , ba^i suòdeflexae , non depressae. Apertura rotundata; pe- 
ristoma subcrassum. 

Long. 45 Mm. Lat. 17 Mm. 

1830. Cirsotrema Rovasendae Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N** 5195. 

Bartoniaìw: Gassino torinese (rara). 

Osservazioni. — Notevole è in questa forma la saldatura completa delle coste lon- 
gitudinali fra di loro; d'altronde vi si possono applicare in parte le osservazioni fatte 
riguardo al C. eoauriculatum. Esiste pure qualche affinità fra la specie esaminata ed il 
gruppo del C. Seguenzai. 

Con vivo sentimento di riconoscenza dedico questa specie al Cav. L. Rovasenda che 
da tanti anni e con tanto amore e pazienza va raccogliendo il prezioso materiale della 
formazione bartoniana di Gassino. 

Cirsotrema EOVAmcosuM Sacc. 
(Tav. Il, flg. 4). 

Testa crassa, conica, imperforata, Anfractus convejL-i, contigui, costis longitvdinor 
libus {numerosis plicis constitutis] , elatis , subacutis , sat appropinquatis , saepe suòse» 
riatim crasse varicosis, muniti. In anfractu ultimo costai longitudinales ad basem sub- 
angulatae ; testae basis subdepressa, costis longitudiimlibus sat elatis et distinctis ornata. 
Apertura rotundata. Peristoma elato-inci'assatum , ad columellam svbóblitum , extenie 
rotundatum, in ferme siibdepressum. 

Long. 18-25 Mm. Lat. 10-16 Mm. 

1890. Cirsotrema eovarico^um Sacc. — SACCO. Cat. pai. Bac. ters, Piem. N* 5196. 
Bartoniano: Gassino torinese, Bussolino torinese (non rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 43 

Osservazioni. — Questa bella forma avvicinasi specialmente al C. antiqttovaricosum, 
da cui però distinguesi a primo tratto per la forma conica. D'altronde essa presenta pure 
diversi caratteri di aflBnità col C. gasainense, con cui forse si collega strettissimamente, 
specialmente colla sua var. subeovaricosa. 

ClRSOTREMA? STHENORYTOIDES SaCC. 

(Tav. II, fig. 5, 6). 

Testa imperfoì'ata, elongato-conica. Suturae sai profuTidae. Anfractics convexi, con- 
iigui, transversim numerosis costulis depressis et striolis eleganter ornati^ basi funiculo 
depresso muniti, longitudinaliter costulati. Costae graciles, elatocristatas, sat propinquae, 
numerosae [15-17 circiter in anfractu ultimo)^ superne plerumque mucronatae, in lon- 
gitudinem non regulariter sei^iatae sed saepe altematae. Apertura rotundata. PeHstoma 
integrum, Umbilicus suhpatens. 

Long. 19-.34 Mm. Lat. 11-20 Mm. 

1890. Cirsotrema sthenoryloides Sacc, «— SACCO, Cat, pai. Bac. terz. Pieni. N" 5191. 

Elveziano: Colli torinesi, Bersano, Albugnano (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che neirassieme si avvicina alquanto alJa var. da- 
throidea della Sthenorytls proglobosa, ne è assai distinta per il gran numero e forma fo- 
gliosa delle sue coste trasverse, per Taccentuata ornamentazione trasversa, per la fessura 
ombelicale alquanto visibile e pel funicolo basale ben spiccato ; questo funicolo, alquanto 
depresso e regolare negli individui adulti , presentasi invece nei piccoli esemplari gio- 
vanili (fig. 6) assai sviluppato e costituito di una serie di apofisi , direi , dirette colla 
punta airindietro, carattere dei Cirsotrema; si direbbe quasi che collo svilupparsi questa 
forma dal tipo di Cirsotrema passi a quello di Sthenorytis (potei esaminare una com- 
pleta serie di tali forme di passaggio), ciò che confermerebbe l'ipotesi già espressa che 
le Sthenorytis derivino da particolari modificazioni di Cirsotrema o di Crisposcala, 

Forse altri crederà più opportuno porre questa forma nel sottog. Sthenorytis, ma ad 
ogni modo è questa una strana forma di passaggio. Se si volesse porla a tipo d'un nuovo 
sottogenere, proporrei per questo il nome di Pseudosthenorytis. 

Cirsotrema? pseudoretusum Sacc. 
(Tav. If, tìg. 7). 

Testa subpaì*va, conico-turbinata. Anfractus conjuncti, convexo-svòangulosi, longi- 
tudinaliter costati, Costae crassae , deflexae , obliqiLae , perappropinq'uatae , in regione 
medio-superiori angulato-spinosae, in loìigitudinem sat regulariter seriatae, in anfractu 
ultima 15 circiter, basi depressae. Apertura rotundata. Peristoma integrum, Umbilicus 
snòclausvs. 

Long. 20 Mm, Lat. 15 Mm. 

1847. Scalarla retusa Br, — MICHELOTTl, Foss. Mioc, p. 160 (pars). 

1861. » » » — » Et. Mioc, inf., p. 84. 

1890. Cirsotrema pseudoretusum Sacc, — SACCO, Cai. pah Bac. terz. Piem. N** 5192. 

Tongriano: Carcare (rara). 

Osservazioni. — Sembrami interessantissima questa forma, sia perchè essa parrebbe 
quasi la progenitrice della Sthenorytis retusa, sia perchè essa mostra diversi caratteri 
che paiono di collegamento tra i Cirsotrema, le Sthenorytis e le Crisposcala; è quindi 
dubitativamente che pongo questa forma fra i Cirsotrema, mentre altri potrebbe forse 

6 — F. S.»cco. 



Digitized by 



Google 



44 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIAÌOI DEL PIEMONTE ECO. 

porla direttamente fra le Sthenorytis, Notisi però che questa forma collegasi strettissi- 
mamente col Cirsotrema sthenorytocrispum , che presenta assai più spiccati i caratteri 
di Cirsotrema. 

Cirsotrema sthenorytocrispdm Sago. 
(Tav. II, flg. 8). 

Testa turrita; spira sat acuta, Anfractìis convexi, per appropinquati. Costae trans- 
versae 4-6^ elatae, in regione ventrali sitae, pernumerosis costicillis alternae. Costai lon- 
^itudinales elatas, subcristatae, interdum incrassatae , in anfractu ultimo 20 circiter, 
in regione ventrali supera saepe siiòangulatim deflexae , basi svbdepressae. Funiculus 
basalis interruptus, costarum longitudinalium plus minusve spinosa deflexioni consti- 
tutus. Apertura suòrotundata, Umòilicus subclavsus. 

Long. 11-30 Mm. Lat. 6-17 Mm. 

1817. Scalaria relusa Br, — MICHELOTTI, Foì^s. Mioc, p. 160? 

1855. » crispa Lk. — PARETO, Nofe terr. nuwmuL Appennins (B.S,G,F,)fP, 390. 

1855. » » » — SISMONDA, Note terr, nummuL sup., p. 5. 

1861. » retusa Br. — MICHELOTTI, Et, Mioc. inf,, p. 84? 

1871. » crispa Lk. — NYST, Tabi, »yn. gin, Scalaria, p. 26. 

1890. Cirsotrema sthenorytocrispum Sacc, — SACCO, Cai, pai. Bae, terz, Piem, N°5197. 

Tongriano: S. Giustina, Dego, Carcare, Cassinelle, Cremolìno (frequente). 

Osservazioni. — Anche questa forma presenta caratteri di grande affinità colle 
Sthenorytis ed in minor grado colle Crisposcala; collegasi strettamente col C. pseudo- 
retusum. 

C. STHENORYTOCRISPUM Var. GLOBOSOMAGNA SaCC. 
(Tav. II, flg. 9). 

Distinguunt Jianc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa major. Anfractus glóbosiores, Costae transversae plerumque minvs elatae vel 
suboblitae, Costae loiigitudinales graciliores, superne interdum, minus subangulatae, basi 
rion vel valde minus deflexae. 

Long. 25-35 Mm. Lat. 17-20 Mm. 

1890. Cirsotr, sthenorylocr, var. glohosomagn, S, — SACCO, Cat, B, t, P, N" 5198. 

Tongriano: Cassinelle, Dego, S. Giustina (frequente). 

Osservazioni. — Essendo spesso gli esemplari guasti, o inglobati in dura arenaria, 
oppure solo allo stato di modello, riesce difficile il dame una diagnosi esatta; pare tut- 
tavia si colleghino abbastanza bene colla specie a cui li ho attribuiti, facendone solo una 

varietà, almeno per ora. 

i 

C. STHENORYTOCRISPUM var. GLOBOSORECTA SaCC. 

(Tav. Il, flg. 10). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa major, Anfractus glóbosiores, Costae transversae suboblitae. Costae longitudir 
nales graciliores, superne non angulato-deflexae, basi non vel valde minus deflexae. 
Long. 32 Mm. Lat. 20 Mm. 

1890, Cirsotr, sthenorytoa-, var. globosorecta S. — SACCO, Cat, B, t. P. N" 5199. 

Tongriano: Cassinelle (rara). 

Osservazioni. — Questa forma è affinissima alla var. globosom^na. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 45^ 

C. 8THEX0RYT0CRISPUM var. PERLATECOSTATA SaCC. 

(Tav. Il, Air. 11). 

DisHnguunt hanc var. a specie typica seqttentes notae: 

Testa major. Anfractus globosiores, Costae transversae raimis elatae vel suboblitae. 
Cistae longitudinales gracUiores, valde distantiores et rariores, in anfractu ultimo 14 
circiter, superne minus siibangulatae, basi parum vel non deflexae. 

Long. 30-40 Mm. Lat, 18-25 Mm. 
1890. Cirsotr. sihenorytocr. var. perlatecost. S. — SACCO , Cai. B. i. P, K 5200. 

ToTigriano: Dego, Cassinelle (non rara). 

Osservazioni. — Anche questa forma collegasi specialmente colla var. globosom^na^ 

ClRSOTREMA CRASSICOSTATUM (DeSH.). 

(1838. GRATELOUP, Calai, zoolog. etc, bassin Gironde, N** 229). 
(1840. » Alias ConchyL, pi. 12, tìg. 9). 

Questa forma , già distinta come specie a parte dal Deshayes , venne poi infelice- 
mente indicata dal Grateloup come var. B. della Se. multilam^lla, specie assolutamente 
diversa. Credo opportuno di stabilirla come specie tipo. Invece do il nome di var. mio- 
lamellosoides alla forma indicata dal Grateloup come Se. mnltilamella e disegnata nella 
fig. 8 di tav. 12. Nella figura della specie in questione non sono accentuate le coste 
trasveiTc e le varici; esse però esistono generalmente più o meno rilevate. Quanto alla 
vivente Se. erassicostata Sow., istituita dal Sowerby nel 1844 {Thesaurus Conchyliorum, 
pag. 83 , fig. 119) propongo per essa il nome di Se. exerassicostata Sacc. 

C. CRASSICOSTATUM var. taurina Saoc. 
(Tav. Il, fig. 12). 

IHstinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costae transversae evidentiores, etiam supra costas longitudinales. Basis depressior. 
1^^. Cf'rsotrema crassicoslatum subv. taurina Sacc. —SACCO, Cai. pai. Bac.terz. Piem. N"5201. 

Elveziano: Colli torinesi, Albugnano, Sciolze (frequente). 

Osservazioni. — Llnsufificienza della figura del Grateloup non permette d'iden- 
tificare, come forse sarebbe possibile, le torme piemontesi con quelle francesi. 

C. CRASSICOSTATUM Var. LEPIDENSI8 (PaNT.). 
(Tav. Il, fig. 13). 

(1885. PANT ANELLI, Sopra alcune Scalarie terziarie. B. S. M. I., voi. XI, p. 271). 

1870. Cirsotrema crasstco^f. var. lepid. Pani, — SACCO, Cai. p. B. l. Piem. N" 5202. 

Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Mancando le figure di questa forma è con dubbio che le attri- 
buisco alcuni esemplari àiòW Elveziano piemontese; notisi d'altronde che essa venne isti- 
tuita dal suo autore come varietà della Se. scabeì'rima; ma l'esemplare di Pantana 
comunicatomi dal Pantanelu mi mostrò la sua grande affluita col C. crassicostatum^ 
di cui forse costituisce solo una varietà locale. 

Trovansi forme alquanto simili nell'Oligocene dell'Europa centrale e settentrionale^ 
cioè il C. inaequistriatum (Koenen), il (7. laticostatum (Speyer), il C insignis (Leun.) 
colla var. appropinquata Sago. (1879, Scalarla? insignis Leun.-Speyer , Conch. Cass. 
Tert. Bild., p. 336, tav. XXXV, fig. 5, 6). 



Digitized by 



Google 



40 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC. 

C. CRASSICOSTATUM Var. PEDEMONTANA SaCC. 

(Tav. II, fig. 14). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 
Oostae longitudiìiales crassiores et propinquiores. 
Long. 25-50 Mm. Lat. 13-22 Mm. 

1842. Scalarla lamellosa Br, — SISMONDA, Syn, meth., 1' ed., p. 28 (pars). 

1847. » » » — » » » 2' ed., p. 54 (pars). 

1847. » » » — MICHELOTTI, Foss, Mioc, p. 163 (pars). 

1852. » » Sismd. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Slrat. T. Ili, p. 31 (pars). 

1856. » * Br. — HCERNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wien., p. 474-475 (pars). 

1856. » » » — NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli. Ober Lapugy, p. 165. 

1871. » » » — NYST, Tabi. syn. gen. Scalarla, p. 40 (pars). 

1890. Cirsolvema lamellosum Br. — DE BOURY, Rev. Seal, mioc.plioc. Italie, p. 199 (pars). 

1890. » crafisìcostaf'm var. pedem. S. — SACCO, Cai. B. t. P. N" 5203. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Albugnano, Rosignano, Serravalle Seri via (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma venne finora confusa , riguardo al Piemonte^ c^^ C. 
lamallosum , il quale, per quanto mi consta, non comparve ancora iìqW Elveziano, 
Anche la forma indicata dairiIcERXES < Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 474, tav. 46, 
fig. 7 » come Se. lamellosa, credo sia invece riferibile a questa specie. 

C. CRASSICOSTATUM Var. ROTUXDICOSTA SaCC. 

(Tav. II, fig. 15). 

Distinguunt hanc var, a var. pedemontana Sacc. sequentes ttotae: 
Costae longitudinales crassae, rnargine rotundutiores et laevigatiores. 

1890. C. crassicostatum var. pedem. subv. rotundic. S. — SACCO, Cat. B. t. P. N" 5204. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 
Tortonìano: S. Agata fossili (rara). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda già alquanto il C. Seguenzai Pant.; Tesem- 
plare di S. Agata non è identico, ma affinissimo, a quello di Torino. 

C. CRASSICOSTATUM var. dertoSeguenzai Sacc. 
(Tav. II. flg. 16). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costai longitudinales propinquiores et crassiores, margine rotundatiores, ad suturata 
interdum svJbmucronatae. Varices numerosiores (aperturam versus praecipue) et eviderv- 
tiores; saepe 4 costae minores varicibus interpositae. 

Ix)ng. 14-45? Mm. Lat. 7-20 Mm. 
1890. Cirsotr. crassicost. var. dertoSeguenzai S. — SACCO, Cat. B. t. P. K 5205. 

Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma per alcuni caratteri avvicinasi al C. Seguenzai, donde 
il nome che le ho attribuito, per altri invece (ad esempio, per la mucronatura che os- 
servasi talora nella parte superiore delle coste) collegasi alquanto col C. lamellosum, 

C. CRASSICOSTATUM var. subSeguenzai Sacc 
(Tav. Il, flg. 17). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes Ttotae: 

Anfractus minus convexi; suturae minus profundae, Varices evidentiores , per- 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 47 

^rassae, svbrotìindatae , sublaevigatae , frequentiores ; in anfractu ultimo numerosae; 
interdum appropinquatele; caeterae costae longitudinales miìwres, graciliores. 
Long. 40 Min. Lat. 20 Mm. 

1890. Cirsotr. crassicost. var. subSeguenzai S. — SACCO, Cat. B, t. P. N" 5206. 
Tortoìiiano: S. Agata fossili (rara). 
Osservazioni. — Questa forma sembra eollegare il C, crassicostatum al C. Seguetizai. 

C. crassicostatum var. interrupta (Bors.). 

1821. Scalaria interrupta Bors, — BORSON, Saggio orili, liem., p. 93 (339). Tav. II, flg. 18. 
1830. » » » — T» Cat, rais. Coli, mioc, Turin, p. 625. 

1840. V » » — BRONN, Index pai., p. 1115. 

1890. » » » — DE BOURY, Rev, Seal I/aU^\ p. 214. 

Elvezianof: Piemonte (Casalese?) (rara). 

Osservazioni. — L'esame dell'esemplare tipico della Scalaria interrupta Bors. mi 
rese sicuro trattarsi di una varietà di C. crassicostatum , varietà a coste longitudinali 
crasse ed appiattite, a sutura pochissimo accentuata pel grande sviluppo di dette coste, 
per modo da ricordare alquanto alcune varietà di C. Diiclei, nonché la var. subaspro- 
montana del C. lamellosum. L'arenaria bianco-giallastra clie l'avvolge in parte pare 
quella di alcune placche elneziane del Casalese (Rosignano per esempio). A causa della 
corta descrizione e della pessima, anzi falsa, figura data dal Borson non si può preten- 
dere che la Se. interrupta rappresenti la specie, come ben dovrebbe, essendo di data 
molto anteriore alla Se, crassicostata , ma può soltanto costituirne una varietà. Quanto 
alla Scalaria interrupta Sow., non potendosi conservare detto nome, proporrei le fosse 
cangiato in Se. exinterrnpta Sacc. 

ClRSOTREMA LAMELLOSUM (Br.). 

1800. Strombifes N. 12, — BORSON, Ad Oryctogr, Pedem. auctarium, pag. 185. 
1814. Turbo lamellosus Br, — BROCCHI, Conch. foss, subapp., p. 379. Tav. VII, fig. 2. 
1821. Scalaria lamellosa Br, — BORSON, Sagg, oritt. Piem., p. 91 (337). 

» — SASSI, Saggio geol, Bac, terz, Albenpa, p. 479. 
» — BONELLI, Cat, m?. Museo Zool. Tor. N° 1952. 
Brocchii Defr. — DEFRANCE, Dici, Hlst, Nat,, voi. 48, p. 19. 
lamellosa De Serr, — DE SERRfeS, Geogn, terr, ieri,, p. 262. 

Br, — BORSON, Cat, rais. Coli, min, Mus. Turin, p. 625. 
Serr. — BRONN. Il, tert, Geb,, p. 66. 
Br, — SISMONDA, Sf/n, meth,, 1* ed., p. 28 (pars). 
» — NYST, Coqu, et Pohjp, foss, Belgique, p. 393. 
» — SISMONDA, Syn. mclìu, 2' ed., p. 54 (pars). 
» — MICHELOTTI, Foss, Mioc, p. 163 (pars). 
Serr, — BUONN, Ind, pai., p. 1116. 
Sismd. — D*ORBIGNY, Prodr. pai, str. Tom. Ili, p. 31 (pars). 
Defr, — HCERNES, Fos^, Moli, tert. bech, Wien,, p. 474-475 (pars). 
Br, — NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli, Ober Lapugy, p. 165. 
» — DODERLEIN, Terr. mioc, It. centr., p. 18. 
» — NYST, Tabi, syn. gen, Scalaria, p. 40. 
» — COCCONI, En, Moli. mioc. plioc, Parma, ecc., p. 121. 
Defr. — NYST, Tabi, syn. gen, Scalaria, p. 18. 
Br. — LOGARD, Descript. Fatme terr. tert. Corse, p. 105. 
» — FONTANNES, Gaster. foss. Vallèe Rhòne, etc, p. 123, 124. 
1890. Cirsotrema lamellosiim Brocch. — DE BOURY, Rev. Seal, mioc, pi. It. p. 199-201 (pars). 
1890. » Brocchii Defr. — » » »»»»p. 202. 

1890. Scalaria lamellosa Brocch. — DELLA CAMPANA, Pliocene Borzoli, p. il. 
1890. Cirsotrema lamellosum Br, — SACCO, Cat. pai. Bac, terz, Piem. N° 5207. 



1827. 


» 


» 


1827. 


>- 


» 


1827. 


» 


Brocch 


1829. 


» 


lamellosa i 


1830. 


» 


» 


1831. 


» 


» 


1842. 


» 


» 


1845. 


» 


» 


1847. 


» 


» 


1847. 


» 


» 


1848. 


» 


» 


1852. 


» 


» 


1856. 


» 


Brocchii 


185^^. 


» 


lamellosa 


18:^2. 


y> 


» 


1871. 


P 


» 


4873. 


» 


» 


1877. 


» 


Brocchii 


1877. 


» 


lamellosa 


1880. 


» 


» 



Digitized by 



Google 



48 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZLVRII DEL PIEMONTE ECC. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata (non rara). 

Piacemiano: Piacentino, Borzoli, Savona, Zinola, Albenga (non rara). 

ÀBtiaiw: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questa forma per la sua complicata ornamentazione si presenta 
variabilissima, tanto che non esistono due esemplari identici. Mi limito quindi ad indi- 
care le variazioni più spiccate, giacché con una minuta analisi si potrebbero quasi fare 
tante varietà o sottovarietà quanti sono gli esemplari che si osservano. 

Nel Pliocene inglese esiste la var. flmbriosa (Wood) e la var. postflrribriosa Sacc. 
(1879. Scalarla flmbrioaa WooD-WooD-Crag Mollusca , 2° SuppL, tav. Ili , fig. 17) , se 
pure non trattasi di specie diversa, come è certamente il caso per la Se, flmbriosa del 
Belgio (1881. Nyst, Conchyl. terr. tert. Belgique, p. 89, tav. VI, fig. 18*) che io appello 
Cirsotrema exflmbriosum Sacc. 

C. LAMELL0SUM var. 8UBASPR0M0NTANA SaCC. 

(Tav. li, fig. 18). 

Distinguunt Tianc var. a specie typica seqiientes nota£: 
Costae longitudinales latiores, dextrorsum fortiter deflexae. 
Long. 20-31 Mm. Lat. 10-15 Mm. 
1890. Cirsotrema lamell. var. subaspromont, S. — SACCO, Caf. B. t. P. N** 5208. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazioni. — Questa forma con un po' di esagerazione dei suoi caratteri diffe- 
renziali passa al C, aspromontanum Segu., il quale quindi, malgrado la sua forma 
caratteristica, potrebba forse considerarsi come una derivaziane del C. laméllosum. 

C. LAMÉLLOSUM Var. TRANSIENS SaCC. 

(Tav. II, flg. 19). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumque aliquantulum magis turrita. Anfractus (costis longitudinalibus 
inclttsis) convexiores. Costae longitvdiiiales prope suturam minus angulosae, saepe rotunr 
datae, non spinosae. 

Long. 25-35 Mm. Lat. 11-13 Mm. 

1890. Cirsotrema laméllosum var. transiens Sacc. — SACCO, Cat.pal. Bac. terx. Piem. N*'5209. 

Tortoniano: S, Agata, Stazzano (non rara). 
Fiacemiano: Piacentino, Savona, Zinola (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma pare costituire un anello di transizione tra il C cras-^ 
sicostatimi ed il C laméllosum, 

Cirsotrema aberrans Sacc. 
(Tav. II, fig. 20). 

Testa longo-turrita. Anfractus coìivexi; suturae profundae. Costai transversae 5-6^ 
sat crassae, costicillis perparvulis, depressis et pernum^rosis separatale. Costai longitu^ 
dinales elatae , stibcrassae , subregulariter in longitudinem convexae , prope suturam 
parvìUo mucronata^, lamsllis pernumerosis constitutae, margine suòplanatae, raro sub- 
varicosae, numerosa^ (plerumque 20-22), etiam basi disjunctae, sed regionem svbdiacoi- 
deam (funiculo circumsanptam) efformxintes. Apertura svbrotwndata. Peristoma parum 
incrassatum. 

Long. 40? Mm. Lat 20 Mm. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 41) 

1890. Cirsùtrema aberrans Sacc, — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem, N" 5210. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissimo). 

Osservazioni. — Questa forma sembra collegarsi specialmente col C. crassicostatum 
e col C, lamellosum, ma presenta caratteri differenziali cosi spiccati che non è possibile 
riferirla ad una di queste specie, di cui potrebbe forse essere solo una derivazione for- 
temente anomala. 

Cirsotrema Duciei (Wright.). 
(1855. WRIGHT, An. Mag, N. Hist. Voi. XV, p. 274, tav. VII, flg. 3). 

C. DgciEi var. crassicostanomala Sacc. 
(Tav. II, fig. 21). 

Testa longo-turrita, Anfractus parum convexi, Satiirae paullulo profundae. Costae 
transversae fere siciU in C. crassicostatum; costae longUvdinales numerosae {in anfractu 
ultimo 14-15) , parum arcuatae , margine svhplanato , snpra suturam conjunctae et eo 
modo svhfuniculum transverse supra suturam efformantes, Varices longitudinales rarae. 
Regio basalis subdiscoidea, costis disjunctis siibplanatis constituta. Apertura subrotun^ 
data. Peristoma mediocriter incrassatum. 

Long. 40? Mra. Lat. 18 Mm. 

1890. Cirsotrema Duciei Wright. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N*5211. 

Tortoniauof: CJolli tortonesi? (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma parrebbe quasi un'anomalia del C. crassicostatum; 
il cartellino riguardante runico esemplare che se ne possiede indica dubitativamente la 
sua provenienza dal Tortonese; a dire il vero, esso avrebbe quasi più la fa^des elveziana. 

C. Duciei var. propinquior Sacc. 
(Tav. II, fig. 22). 

Distinguunt hanc var. a var. crassicostanomala sequentes nota^: 
Testa minm\ Costae longitudinales minus margiìie complanatae , supra suturam 
mibfuniculum m,inus visibilem effonfnantes. 
Long. 27 Mm. Lat. 12 Mm. 

1890. Cirsotrema Duciei var. propinquior Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bxc. terz. Pieni. N* 5212. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina, assai più che non il tipo, al C crassi- 
costatum, di cui è probabilmente una modificazione poco importante per quanto notevole. 

La Scalaria intermedia Fuchs del Miocene della Persia è un Cirsotrema afiftne al 
C* Duciei nell'aspetto estemo. 

Cirsotrema Seguenzai (Pant.). 
(1887. PANTANELLI, Spec. n. di Moli, del Mioc. B. S. M. I. Voi. XP, p. 129, tav. V, fig. 4). 

1890. Cirsotrema Seguenxai Pani. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5213. 

Elveziano: Sciolze (rara). 

Osservazioni. — Alcuni esemplari del Piemonte si possono riferire a questa specie, 
di cui ebbi ad esaminare il tipo per gentile comunicazione del Prof. Pantanelli. 



Digitized by 



Google 



50 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC. 

C. Seguenzai var. subalpina Sacc. 
(Tttv. II, flg. 23). 

Distinguunt hanc var, a specie ti/pica sequentes notae: 

Testa saepe major» Costae longitìidinales 1 vel 2 minores crassioribtca alternae, in- 
terdum 2 magnae propùiquae; minila rotundo-laevigatae, Suturae profundiores, Basis 
funiculus et regio discoidea parum perspicuae. 

Long. 60? Mm. Lat. 22 Mm. 
1890. Cirsofrema Seguenzai var. subalpina .Sflcc. — SACCO, Cai. pai, Bac. terz, Piem. N'*5214. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (rara). 

C. Segl^nzai var. subDoderleini Sacc. 
(Tav. II, tìg. 24j. 

Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae: 

Testa m/igis élongato-turrita, Anfra4:tus convexiores , svJbangvZati, Costae longitu-- 
dinales eminentiores, rotundatiores, inter se distantiores, Vaìnces parum caetei^is costi» 
mqjores. 

Long. 55 Mm. Lat. 20 Mm. 

1890. Cirsofrema Seguenzai var. suòDoderleini Sacc, ^ SACCO, Cat, pai, Bac. t. Piem, Ìi*b2\5. 

Elveziano: Colli torinesi 'Casalborgone) (rara). 

Osservazioni. — Indica il nesso esìstente fra C, Seguenzai e C, Doderleini. 

C. Seguenzai var. mutinopostica Sacc. 
(Tav. II, tìg. 25). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa major, crassior, basi depressior , Anfractus convexiores, depressiores, Costae 
longitudinales distantiores, interdum varicosae, saepe costula parwla et depressa costa 
magna conjuncta. Apertura rotundatior. 

Long. 60? Mm. Lat. 26 Mm. 

Tortoniano?: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — La dora marna calcarea che riempie l'unico esemplare comunicatomi 
dal Prof. Pantanelu, ricorda meglio il terreno elveziano che non quello tortoniano. 

Cirsotrema Doderleini (Pant.). 
(1887. PANTANELLI, Sp. n. Moli, Mioc. B, S, M, L Voi. XII, p. 128, tav. V, fig. 3). 

C. Doderleini var. crassicostatoides Sacc. 
(Tav. II, flg. 26). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantum mlnvs crassa, Costae longitudinales minus depressae, svbrotun- 
datioies, costis transversis subvisibilibus omatae, 

1890. Cirsotr, Doderl. var. crassicost. Sacc, — SACCO, Cai, pai. Bac, terz. Piem, N* 5216. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma , che potei confrontare col tipo della specie , comu- 
nicatomi dal Prof. Pantanelu, mostra come esista un nesso abbastanza stretto fra il C. 
Doderleini, ed i CX Seguenzai e crassicostatum. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 51 

ClRSOTBEMA ANTIQUOVARICOSUM SaCO. 

(Tav. II, tìg. 27). 

Testa elongato-turrita. Spira acuta, Anfractus svibconvexi , perappropinquati. Sti- 
turae parum profundae, Superflcies transveraim 4-ò costulis parum elatis et pemume- 
rosta costicillis depressissimU interdum avhóblitis, ornata. Coatae longittidinàlea craaaae, 
appropinquatae, baai perdepreaaae, avòdiacum et funiculum basalem efformantea; varice» 
aaepe percraaaae, numeroaae. Apertura avòrotundata. Feriatoma craaaum.Umbilictia tectua. 
Long. 30 Mm. Lat. 14 Mm. 
1890. Ciraotrema antiqvovaricosum Sacc. — SACCO, Cai. pai. Boa. terz. Piem. N** 5217. 

Tangriano: Cassinelle (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto il C. varicoaum, ma avvicinasi 
pure al C. athenorytocriapum, da cui differenziasi però per le grosse varici, per gli an- 
fratti non subangolosi superiormente e per la base subdiscoidea. 

C. ANTiQUOVARioosuM var. sniPucuLA Sacc. 
(Tav. Il, Ùg. 28). 

Diatinguunt hanc var. a apecie typica aequentea notae: 

Varicea rariorea , minila craaaae. Coatae longitudinalea aliquantulum diatantiorea., 
1890. Cirsolr. anliquovaric, var. simplic. Sacc. — SACCO, Cai. pai, B. t. Piem. N"5218. 
Tongriano: Cassinelle, Dego (rara). 
Osservazioni. — Questa forma avvicinasi molto, al C. athenorytocriapum. 

ClRSOTREMA E0SUBVARI008UM SaCC. 

(Tav. II, flg. 29). 

Teata turrito-longa. Spira cicuta. Anfractua auòconvexi. Suturae parum profundae. 
Superfidea tranaveraim coatulia 4-5 valde elatia et coaticillia minoribua ntmieroaia or^ 
nata. Coatae longitudinalea aimplicea, regularea, perraro auòvaricoaae (deinde auperflciea 
avJbcancellata), baai fortiter anguloaae, non deflexae, regionem diacoideam et funiculum 
efformantea. Apertura avbrotundata. Periatoma avòcraaaum. UmMlicua tectua. 

Long. 30 Mm. Lat. 14 Mm. 
1890. Cirsolrema eiisulvaricosum Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. lerz. Piemonte. N" 52 19^ 

Tongriano: Carcare, Cassinelle, Dego (alquanto rara). 

Osservazioni. — Distinguesi dal C. antiquovaricoaum solo per la costulatura. 

ClRSOTREMA TAUROVARIOOSUM SaCC. 

(Tav. II , flg. 30). 

Teata turrita. Spira acuta. Anfractua auòconvexi. Coatae tranaveraae magnas 5-6 , 
pemumeroaia coaticillia altematae. Coatulae longitudinalea gracilea, criatuloaae, in an- 
fractu ultimo 22 circiter, aupeme aaepe auòmucronatae, interdum varicoaae, baai aub- 
depreaaae, non dilatatae. Funiculua baaalia perapicuus. Apertura rotundata. Feriatoma 
percraaaum, Umòilicvs omnino tectua. 

Long. 15-30 Mm. Lat. 7-12 Mm. 

1890. Cirsolrema laurovaricosum Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. lerz Piem. N* 5220. 

Elveziano: Sciolze^ Bersano (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto VAcnlla? taurinenaia nella costu-^ 
1 atura, ma avvicinasi specialmente al C. miovaricoaum. 

7 — F. Sacco. 



Digitized by 



Google 



02 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC. 

C. TAUROVARICOSUM Var. VARICOSIOR SaOO. 

(Tav. II, fig. 31). 

Distinguunt hanc var. a specie typica aequentes notae: 

Testa pleì'umque minor, CostvZae transveraae crassiores et elatiores , deinde super- 
ficies svbcancéllata. Varices frequentiores. 
Long. 12-25-30 Mm. Lati 6-11-12 Mm, 
1890. Cirsotr, taurovaric, var. varie, Sacc. —SACCO, Cat. pai, Bac, terx. Pieni. N° 5221. 
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Serravalle Scrivia (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma, più che non il tipo, avvicinasi al C. miovaricosum. 

« 

ClRSOTREMA MIOVARICOSUM SaCC. 
(Tav. II, flg. 32). 

Testa turrita, Anfractus mediocriter convexi, Oostae transversae in anfractu ultimo 
0-6 cirdter, mxignae, pemumerosis costicillis intermediis separatae. Varices plerumque 
4 in unoquoqu^ anfractu, crassissimae, elatae , m/irgine subrotundato. Costae longitvr- 
dinales numerosae , 16 circiter in anfractu ultimo , graciles , parum omatae , costis 
transversis aliquantulum elatiores , hasem versus fortiter deflexae (funiculum basàlem 
efformantes) ; basi depressae. Apertura svòrotundata. Peristoma integrum, antice sub- 
planatum, in regione collumellari gracile. 
Long. 40? Mm. Lat. 15 Mm. 
1890. Cirsotrema miovaricosum Sacc, — SACCO, Cai, pai. Bac, terz. Piem. N** 5222. 

Tortoniano: S. Agata (rara). 

Osservazioni. — Questa forma mostra molti caratteri di affinità col C, varicosum, 
-di cui potrebbe essere la progenitrice più o meno diretta; essa ha però anche diversi 
caratteri di somiglianza con alcune varietà (specialmente le var. dertoSeguemai e sub- 
JSegv^nzai) del C. crassicostatum e del C. aberrans, 

C. MIOVARICOSUM Var. DUCIEIFORMIS SaCC. 

Disti iiguuTit liane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa major. Costai longitudinales depressiores, inter se magis appropinqtiatae. 

Long. 45? Mm. Lat. 20 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, di cui posseggo un solo esemplare incompleto, sem- 
brami sempre più collegare il gruppo del C varicosum a quello del C. crassicostatum 
•e deirafiftne C. Duciei. 

Cirsotrema varicosum (Lk.). 
(1831. LAMARCK in DESHAYES, Risi, Nat. Vers-Enc, méth. T. Ili, pag. 930). 

C. varicosum var. ligustica Sacc. 
(Tav. Il , flg. 33). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequ^ntes notae: 

Costai transversae sat visibiles. Costai longitudinales ad suturam saepe minus pia- 
nvXatae, in anfractibus ultimis plerumque 6-7, inter varices svbregulariter dispositas. 

Long. 35 Mm. Lat. 12 Mm. 

Piacenziano: Zinola presso Savona (rarissima). 

Osservazioni. — È interessante rincontro di questa forma, óra limitata alle regioni 
subtorride, nel terreno pliocenico. Le è alquanto aflftne la var. corallina Saco. (1848. 
JScalaria varicosa LK.-WooD-Crag Moli., tav. Vili, fìg. 14). 



Digitized by 



Google 



DESOBITTI DA F. SACCO 53^^ 

CmSOTHEMA? 'l'AUBOPALIOIDES SaCC. 

(Tav. II, fig. 34). 

Te$ta parvula , conicoturrita , imperforata, Anfractvs convexi , profunda sutura 
diyuncH, transversim svblaeven, vel laevissime striolati, longitvdinaliter costati, Oostae 
longitvdinales elatae, crisUito-crassae , 13-14 circiter in unoquoqiie anfrcuitu , margine 
rotundatap, ra/ro varicosae, Testae basis svòdepressa, funiculo crasso, supra costas lon- 
gitvdinales decurrentiy ornata. Apertura svòrotundata. 

Long, 5 Mm. Lat. 2 % Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — L'unico esemplare conservato, incompleto, rappresenta forse un 
individuo non completamehte adulto. La forma delle coste longitudinali avvicina al- 
quanto questa specie ad alcune Opalia, 

CraSOTREMA RUSTICUM (DeFR.). 

(1827. DEPRANCE, Dict. Se. Nat, T. 48, p. 20). 

(1840. GRATELOUP (Se. subspinosa). Atlas Conch. PI. 12, flg. 10). 

Malgrado l'imperfezione della diagnosi del Defrance, credo dover adottare il nome 
da lui proposto, tanto più che il Grateloup stesso lo ammette come sinonimo del suo, 
che nominalmente data dal 1832; d'altronde l'identica provenienza rende più sicura 
l'opinione adottata. Forse questa forma potrebbe esser considerata come una varietà del 
C. pumiceum, ma non avendo avuto in esame gli esemplari di Bordeaux, non posso per 
ora che adottare l'opinione del Db Boury che li esaminò. 

1840. Scalaria pumicea Br, — MICHELOTTI, Rivista Gaster., p. 9. 

— SISMONDA, Syn. meth., T ed., p. 28. 

— » » » 3* ed , p. 54. 

— MICHELOTTI, Foss. mioc,, p. 160. 

— HGERNES, Foss. mioc, ieri. Bech. Wien., p. 477, 478. 

— MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 83. 

— NYST, Tabi, Syn, gen. Scalaria, p. 52 (pars). 

1890. Cirsotrema pumiceum — DE BOURY, Revis. Scalid, mioc. plioc. Italie, p. 206. 
1890. » rusticum Defr. — SACCO, Cut. pai. Bac. terz, Piem. N"* 5223. 

Elvezia^w: Colli torinesi (non rara). 

C. RUSTICUM var. Hoernesi (De Greg.). 

(1856. HCERNES, Foss, Moli. tert. bech. Wien — Tav. 46, fig. 11). 
(1889. DE GREGORIO, Studi sul gen. Scalaria, p. 9). 

(Tav. II, fig. 35). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notale: 

Anfractus convexiores , deinde suturae latiores. Costae et striae transversae per^ 
9picuae, Costae longitvdinales parviores , distantiores , ad sv^uram gracillimae, non 
sursum productae, Varices numerosae. 

Long. 15-33 Mm. Lat. 8-15 Mm. 
1890. Cirsotrema rusticum var. Hoernesi Sacc. — SACCO, Cai. pai, Bac, terz. Piem. N* 5224. 

NB. — La sinonimia è del resto identica a quella indicata per la specie. Nel caso 
si volesse elevare questa forma al grado di specie, esistendo già una C. Hoernesi Pant.^ 
proporrei per questa il nome di mioeuropaea, 

Elveziano: Colli torinesi. Sciolze, ecc. (frequente). 

Osservazioni. — In Piemonte è assai più comune che non il tipo. 



1842. 


» 




» 


184?. 


» 




r> 


1847. 


» 




» 


1856. 


» 




» 


1861. 


» 




» 


1871. 


» 




» 



Digitized by 



Google 



54 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO. 

C. RUSTicuM var. gioantea (Sacc.). 
(Tav. II, flg. 36). 

Distinguunt liane var. a var. Hoernesi (De Greg.) 8equ.ente8 notae: 
Testa major. Costae transversae depreasae, ad suturam deflexae. 
Long. 45 Mm. Lat 20 Mm. 
1890. C. rusticum var. Hoernesi subv. gigantea -SfAcc. —SACCO, Cat. pai. B. terz, Piwn. N* 5225. 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 

C. RUSTICUM var. transversa (Sago.). 
(Tav. Il, flg. 37). 

Distinguunt kanc var. a var. Hoernesi (De Greg.) seqtientes notae: 
Testa parva. Costae transversae sat perspicuae , deinde superfldès svòcancellata. 
Long. 13 Mm. Lat. 6 Mm. 
1890. C. imsticum var. Hoet-nesi subv. transversa Sacc. —SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N** 5226. 
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 
Osservazioni. — Potrebbe forse rappresentare individui giovanili. 

C. RUSTICUM var. longissima Saco. 
(Tav. II, lig. 39). 

Distinguunt hanc var. a var. -Ho-ìrnesi (De Greg) sequentes notae: 
Testa elongatior, apice peracuta. Suturae latiores. Costae aliquantulum distantiores. 
Anfractuum funiculus basalis in regione suturali visibilis. 
Long. 20-25 Mm. Lat. 8-10 Mm. 
1890. Cirsotrema rusticum var. longissima Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. terx. Piem. N*5227. 
Elveziano): Colli torinesi, Albugnano (non rara). 

C. RUSTICUM var. transiens Baco. 
(Tav. II, flg. 38). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Anfra^tìis convexiores. Varices numerosae. Costa longitudinales ad suturam parum 
elatae, deinde sutura latior. * 

Long. 19 Mm. Lat. 8 Mm. 
1890. Cirsotrema rusticum var. transiens Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N*5288. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che si avvicina molto al tipo, presenta caratteri di 
passaggio al C. pumiceum. 

Cirsotrema pumiceum (Brocch.). 

1814. Turbo pumiceus Br. — BROCCHI, Conch. foss. subapp., p. 380, tav. VII, flg. 3. 
1827. Scalaria pumicea , » — SASSI, Saggio geol. Bac. terx. Albenga, p. 478. 

» Defr. - DEFRANCE, Dici. Se. Nat., voi. 48, p. 19. 

» Brocch. — BONELLI, Calai, ms. Mus. Zool. Torino. N* 657, 658. 

» » — BRONN, It. tert. Oeb., p. 66. 

» )* — MICHELOTTI, Rivista Gaster., p. 12. 

» » — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28. 

NN » — » » » 2* ed., p. 54. 

» » — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 160. 



1827. 


» 


1827. 


» 


1831. 


» 


1840. 


» 


1847. 


» 


1847. 


» 


1847. 


» 



Digitized by 



Google 



1852. 


» 


» 


Brocch. 


1861. 


» 


» 


» 


1866. 


» 


» 


* 


1867. 


» 


» 


» 


1871. 


» 


» 


» 


1873. 


» 


♦ 


» 


1884. 


» 


» 


» 



DESORim DA F. SACCO 55 

1848. Scalarla pumicea Defr. — BRONN, Ind. pal.^ p. 1116. 

— D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 167. 

— MICHELOTTI, Et. Mioc. inf,, p. 65. 

— HGERNES, Foss. Moli. Tert. Bech. Wien, p. 477, 478. 

— WEINKAUFF, Die Conch. Mittelm., p. 840. 

— NYST, Tabh Syn. et Syn. gen. Scalarla, p. 52. 

— COCCONI, En. sist. Moli, mioc. plioc. Parma^ p. 127. 

— JEFFREYS, Moli. Lightning a. Poreupine Exped.^ p. 140. 
1890. arsoti ema pumiceum Brocch. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 203. 
1890. » » » — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N* 5229, 

Piacemiano: Astigiana, Albenga (rara). 

Astiano: Astigiana, Pocapaglia presso Bra (rara). 

Osservazioni. — Prendendo per tipo della specie la forma figurata dal Brocchi 
non si potrebbe veramente ammettere che essa esista in Piemonte, poiché nessuno degli 
esemplari da me osservati presenta le coste longitudinali cosi staccate come in detta 
figura; siccome però alcuni mostrano qua e 1& tale distacco, credo poter indicare la specie 
nel Piemonte, anche supponendo un po' esagerata la forma in questione riguardo al di- 
stacco delle coste longitudinali. 

C. PUMICEUM var. procomitalis Sacc. 
(Tav. II, rtg. 40). 

IHstinguunt hanc var. a var. fimbriata (Bors.) seqìientes notae: 
Testa aliqìiantulum minor, minus fortiter scalarata, Anfractus convexiores. Canalis 
siUuralis minìis latus. 

Long. 22 Mm. Lat. 8 Mm. 

1890. C. putìiiceum var. procomitalis Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem, N**5233. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Osservazioni. — I fossili elveziani attribuiti dai diversi autori al C. pumiceum 
appartengono invece al C, rusticum; trovai però un esemplare attribuibile indubbiamente 
al C. pumiceitm ed aflftnissimo alla var. fimbriata, di cui è certo la forma progenitrice. 
Il MiCHELom indica il C. pumiceum anche di Carcare (Tongriano)\ nella sua collezione 
però non ebbi ad osservare del Tongriano nulla di paragonabile a detta specie. 

C. pumiceum var. dertonensis Sacc. 
(Tav. Il, flg. 41). 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqìienies notae: 

Testa minor, depressior, magis conica, fortiter scalaris. Costae longitudi notes svò- 
undulatae, perappropinqtiatae , fere conjunctae; prope funiculum basalem graciles, di- 
sjunctae. Faniculus basalis crassus, elattu, continuus. 

Long. 14-17 Mm. Lat 7-8 Mm. 

?I862. Scalaria pumicea Br. — DODERLEIN, Terr. mioc. IL centr., p. 18. 
189D. Cirsotrema pumiceum var, dertonensis Sacc. — SACCO, Cat. B. terz. Piem. N* 5233. 

Tortoniano: Stazzano (non rara). 

Osservazione. — Questa forma collegasi strettamente colle var. fimbriata ed in- 
gauna, di cui è certamente la progenitrice. 

C. pumiceum var. ingauna (Issel, m.s.). 
(Tav. II, flg. 42). 

Distinguimi liane var, a specie typica seqv^ntes notae: 



Digitized by 



Google 



h6 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC. 

Testa aliquantulum minor ^ magis conica, magia regulariter et fortiter scalaris^ 
Costae longitudinaies subundulatae , plus minusve conjunctae, FanicuItLS basalis con- 
tinuvs. 

Long. 17 Mm, Lat. 8 Mm. 

Piacemiano: Albenga, Rio Torsero (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma collegasi specialmente colla var. fimbriata. Un es^n- 
plare mi venne comunicato dal Museo di Genova coirindicazione: Scalarla inganna Issel» 

C. PUMiCEUM var. fimbriata (Bors.). 
(Tav. II, flg. 43). 

Distinguunt itane var. a specie typica sequentes notae: 

Costale transversae subundulatae, plerumque conjunctae , tantum interstitiis pun- 
ctiformibvs svbdisjunctae , basi graciles disjunctas, Funiculus basalis non interruptus. 
Long. 10-30 Mm. Lat. 5-12 Mm. 

1821. Sealaria fimbriata Bors. — BORSON, Saggio oriti, piem., p. 92 (333). Tav. II, flg. 9. 
1830. » » » — » Cat. rais. Coli. min. Turin^ p. 625. 

1847. » lanceolata Br,? — MICHELOTTI, Desa-ipt. foss. mioc, p. 163. 

1848. Melania elongata Brongt. — BRONN, Index pal.^ pag. 712. 

1871. Sealaria fimbriata Bors. — NYST, Tabi. syn. gen. Scalarla, p. 32. 
1890. » » » — DE BOURY, Rev. Seal. Italie, p. 282 (confusa C. fimbriata 

Bors. con Se. fimbriata Bon.)., 
1890. Cirsotrema pumieeum var. pseudocom. Sace. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N** 5230. 

Piacemiano: Astigiana, Vozza d'Alba (frequente). 

Astiano: Astigiana, Stura di Cuneo, ecc. (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma è ben distinta dal tipo, almeno per quanto si può 
giudicare dal lavoro del Brocchi. Essa costituisce una bellissima varietà (non una sem- 
plice anomalia per erosione), varietà molto comune e quindi assai importante. 

Essa è certissimamente la Se. fimbriata Bors., come potei assolutamente assicurarmi 
sul tipo stesso del Borson, conservato nel Museo geologico di Torino. 

Questa forma è molto affine alla var. comitalis De Stef. (istituita come specie, poi 
radiata come forma d'erosione), anzi non mi stupirei che ulteriori studi fisicessero cono- 
scere che la var. fimbriata non sia altro che la forma adulta della var. comitalis. Prima 
di aver esaminato l'esemplare tipico del Borson, avevo dato a questa forma il nome di 
pseudocomitalis, che deve quindi ora scomparire. 

C. PUMiCEUM var. comitalis (De Step.). 
(1877. DE STEFANI, N. spec. di Moli. pi. — B. S. M. I. Voi. Ili, p. 75, tav. IV, flg. 7».*). 

1890. Cirsotrema pumieeum var. comitalis De Stef. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N° 5231. 

Piacemiano: Vozza d'Alba (non rara). 

Osservazioni. — La piccolezza degli esemplari ùl dubitare che questa sia la forma 
giovanile della var. fimbriata. 

C. PuinoEUM var. serrata (Calo.). 
(1841. CALCARA, Mem. Conch. foss. Altavilla, p. 47, tav. II, flg. 4). 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questa varietà, affinissima alla var. fimbriata, se ne distingue a 
primo tratto per la forma più conica, oltre che per piccole differenze ornamentali. 



Digitized by 



Google 



DESOBITTI DA F. SACCO 57 

CmSOTREMA EXPUMICEUM (SaCC). 
(Tav. II, flg. 44). 

Testa imperforata, elatoturrita, Suturae profundae, canaliculatae. Anfractus parum 
^^onvexiy longitvdinaliter costati. Costae longitvdinales, pemumerosis lamellis constitutae, 
percrassae, laeviter undulata^, superne complanatae, perappropinquatae , interdum in- 
terstitiis punctiformtlms svbdisjunctae, interdum fere omnino conjunctae, superne apicem 
versus productae {deinde canaZis sutvralis). Varices crassae sat frequentes^ saepe in cor 
nalem productae. Apertura svbrotundata, Peristoma integrum; interdum làbium, ex- 
temum superne suòmu^cronatum. 

Long. 14-27 Mm. Lat. 6 %-9 Mm. 
1890. Cirsotrema expumiceum Sacc. — SACCO, Cai, pai. Bac. terz, Piem, N*5234. 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma è certamente una derivazione del C pumiceum , 
ma i caratteri che la distinguono, sia nelle coste che nel disco basale, sono così spiccati, 
che parmi opportuno fiume una specie a parte, la quale però presenta in alcuni individui 
la tendenza, direi, di avvicinarsi al C. pumiceum. 



I Cirsotrema, ora limitati a poche forme nelle regioni calde, furono straordina- 
riamente abbondanti nel bacino terziario piemontese, specialmente durante VElveziano; 
le forme di Cirsotrema descritte in questo lavoro possonsi raggruppare attorno a tre 
tipi principali, cioè il gruppo del C. lamellosum e del C. crassicostatum, il gruppo del 
<7, varicosum (che sembra collegarsi col primo) ed il gruppo del C. rusticum. I rap- 
porti di queste diverse e variabilissime forme sono provvisoriamente rappresentati nel 
seguente quadro. (V. p. 58). 

Sottog. DIS00SCA1.A Sacco, 1890. 

Questo sottogenere comprende forme che presentano disco basale, a numerose lamelle 
longitudinali crestate, ondulate, non varicose; hanno qualche affinità coi Cirsotrema^ ma 
specialmente colle Acrilla, 

DlSCOSCALA SCABERBIMA (MlCHT.). 

1826. Scalarla fimbriata Bon. — BONELLI, Cat. ms. Mus. xooL Torino. N"* 1949 (1). 

— MICHELOTTI, Rivista Gasterop., p. 11, 9. 

— SISMONDA, Syn. meth.y V ed., p. 28. 

— » » » 2* ed., p. 54. 

— MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 161, tav. VI, flg. 9, 10. 

— BRONN, Ind. paleont., p. 1116. 

— D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tom. Ili, p. 81. 

— PICTET, Traile de Pai., tom. III, p. 70, tav. 58, flg. AQ. 

— HCBRNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wien, p. 476, 477. 

— NEUGEBOREN, B^7r. Tert. Moli. OberLapugy.p. 165. 

— DODERLEIN, Terr. mioc. It. centr., p. 18. 

— NYST, Tool. Syn. gen. Scalarla, p. 56. 

— » » » » » p. 33. 
scaberrima Micht.^ COCCONI, En. sist. Moli. mioc. plioc. Parma, p. 121. 



(1) Non Se. fimbriata Bors. 1881, nò Se. fimbnosa Bon., come dice il De Boury {Et. crit* 
JScaL mioc. plioc. Italie, p. 104). 



1840. 


» 


scaberrima ^ 


Michl 


1847. 


» 


» 


» 


1847. 


» 


» 


» 


1847. 


» 


» 


» 


1848. 


» 


» 


» 


1852. 


» 


» 


» 


1855. 


» 


» 


» 


1556. 


» 


» 


» 


1856. 


» 


» 


y> 


1862. 


» 


» 


» 


1871. 


» 


» 


» 


1871. 


» 


fimbriata 


Bon 


1873. 


» 


scaberrima . 


Micht 



Digitized by 



Google 



J 

I 



I 










ì 



■% 



^ 



nvuojtgpnp 'xba 
vin8<xnuoaofui 'q 

I 
suvMiaqo 'Q 

I 
mnt'pdvuLdpi} 'q 



I 



I. 



ci 



I 



'iodouttnvi 'A 

I 



'^8OOf88Vd0 'A 9 






I 



-CV.. 






! 

s 



.8 




0? 




I 



i8 



I 



1 
I 



1 

I 



s 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. SACCO 59 

1885. Cirsotrema scaberr. Mtcht. — PANTANELLl, Sopra alcune Scalarie terx.^ p. 268, 271. 
1890. » » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie^ p. 277 (con- 

fusa Se. fimbriata Bora, con Se. fimbriata Don.). 
1890. Discoscala scaberrima » — SACCO, Cat. pai. Bae, terx. Pi^m. N'*5235. 

Long. 22-40 Mm. Lat. 10-17 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Bersano, Baldissero, Albugnano (non rara). 

Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano, Montegibbio (frequentissima). 

Osservazioni. — Pare che il tipo della specie sia del Tortoniano, quantunque l'au- 
tore della specie non Tabbia precisato; ad ogni modo in gran parte gli esemplari élveziani 
sono assimilabili a quelli tortoniani. Al contrario finora non ebbi a riscontrare questa 
specie nel Pliocene, come Tindicarono Bonelu, Michelotti e Sismonda ; probabilmente 
però essa si riscontra, ftiori del Piemonte, nel Piacemiano inferiore. 

D. SCABERRMA Var. PERPRODUCTA SaCC. 
(Tav. II, flg. 45). 

Diatinguunt hanc var. a specie typica sequentes notas: 

Suturai amplissiniae; in tota regione suturali funiculus basalis pervisibilis. 

Long. 25 Mm. Lat 11 Mm. 

1890 Discoscala scaberr ima vslv. perproducta Sacc. SACCO, Cat. pai. B. terx. Piem. N*5239. 
Elveziano: Albugnano (rara). 
Osservazioni. — Rappresenta una esagerazione, direi, della var. svòcanaliculata. 

D. SCABERRIMA Var. PERCOSTUIiATA (SaCC). 

Distinguunt itane var, a specie typica sequenies notae: 

Costae longitudinales pemumerosae , perappropinquatae , parum elatae et parum 
wndulatae, in anfractu ultima) 50-60. 

1890. Discoscala scaberrima suhv.percostulata *S«(?(?. — SACCO, Cat. pai. B. terx. Piem. N'r)i37. 

Elveziano: Ck)lli torinesi, Albugnano (rara). 
TortoniaTw: S. Agata fossili (rara). 

D. SCABERRIMA Var. SUBCANAUCULATA SaCC. 
(Tav. II, flg. 46). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Suturae latae^ suòcanaliformes; interdum in suturis funiculus basalis visibUfn, 
1890. Discoscala scaberr. subv. subeanalie. Sacc. — SACCO , Cat. B. t. Piem. N* 52M8. 

Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (alquanto rara). 
Tortoniano: S. Agata fossili (frequente), 

D. SCABERRIMA var. PERELEOANS (SaOC). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costarum loTigitudinalium undulationes perregulares, deinde testa eleganter ornata, 
1890. Discoscala scaberrima subv. perelegans Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terx. Piem. N° 5236. 
Tortoniano: S. Agata fossili (rara). 

D. SCABERRIMA Var. TAUROTRANSIENS SaCC. 
(Tav. II, fig. 47). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

8 — F. Sacco. 



Digitized by 



Google 



60 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC. 

Costae longitvdinales aliqicantulum minu8 elatae, Costae transversae numerosiores, 
eminentiores. 

Long. 30 Mm. Lat. 13 Mm. 
1890. Discoscala seaberrima var. taurolransiens Sacc. — SACCO, Cat, pai. B. t, Piem. N'*5241. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Parrebbe quasi un passaggio SLÌVAcrillaf taurinensis. 

Discoscala taurocolligens (Sacc.) 
(Tav. II, flg. 48). 

Sequentes notae distiiiguunt Jianc speciem 

a D. scaberrdia (Micht.): 

Testa magia turrita, minua conica. Suturae ampliores ; in auturis funicultia baaalia 
visibilia. Coatulae tranaversae pernumeroaae , perviaibilea, Costulae longitudinalea per- 
numeroaae minua elatae; deinde testae auperflciea avòcancellaia. 

ab ACRILLA TAURINENSIS (PaNT.) et ab A. AMOENA (PfflL.): 

Teata aliquantulum magia turrita. Costulae longitudinalea valde numeroaiores ^ 
mxigia criatatas. Coatae transversae minua elatae et minua continuae ; deinde auperflciea 
valde minila cancellata. 

Long. 30 Mm. Lat. 11 Mm. 
1890. Discoscala seaberrima var. taurocolligens Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac. t. Piem, N"5240. 

Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, certamente aflftnissima alla D. acaberrima,, sembra 
quasi collegare detta forma oXVAcrilla taurinenaia ed all'ai, amoena, specialmente alle 
varietà acaòerrimoidea e aubreticula. 



Le Discoscala, che paiono non aver rappresentanti nei mari attuali, forse rappre- 
sentano solo una modificazione delle Acrilla , a cui si collegano insensibilmente , come 
accennai più volte e come indicai provvisoriamente nel quadro delle Acrilla (Quadro N. 2). 



Sottog. ACRILLA H. Adams, 18G0. 

Forse questo gruppo meriterebbe d'essere elevato al grado di genere, ma collegasi 
troppo strettamente colle Scalarla, sia per le Discoscala che l'avvicinano ai Oirsotrema, 
sia per le Adiacoacrilla, che mancano del disco caratteristico basale. 

Acrilla? taurinensis (Pant.). 

1885. Cirsotr, scab. Micht. var. iaur. Pant. — PANTANELLI, Alcune Seal, fórjr.pag. 270, 271. 
1890. Scalaria taurinensis Pant. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. IL, p. 279-280, tav. IV, fig. 2. 
1890. Discoscala taurinensis » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N** 5242. 

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma è molto differente dalla Diacoacala acaberrim^a; d'altra 
parte si avvicina pure assai ad alcune varietà di Acrilla amoena, specialmente alla sua 
var. aubreticula, a cui si collega insensibilmente per mezzo della D. acaberrima var. 
taurotranaiena e della Diacoacala taurocolligena. 



Digitized by 



Google 



At 



Ti 
TU 

El 

Ti 
Bi 
P» 

TI 

El 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 61 

A. TAURINENSIS VaT. CONJUNGENS (SaCC.). 

(Tav. Il, fig. 49). 

Distinguunt liane va/r. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulura major. AnfracttLS paullulum convexiores, Costae longitudinales 
elatiores, Costae transversae in regione ventrali crassiores et elatiores, parvulae et elatae 
alternatae, Faniculus basalis, circum discum, crassior et elatior. 

Long. 30? Mm. Lat 14 Mm. 

1890. DiscGscala taurinensis var. conjungens Sacc. — SACCO, Cat.pal. B. terz. Piem. N'5243. 

Elveziano: Sciolze (rara). 

Osservazioni. — EBaminando Tesemplare tipico dell'^. taurinensis potei nettamente 
distinguerne la varietà in esame, la quale serve di mirabile anello di congiungimento 
coll'il. arigulatotaurinensis, 

ACRILLA? ANGULATOTAURINENSIS (Sacc). 

(Tav. II, fig. 50). 

Distinguunt hanc var. ab A. taurinensis (Pant.) sequentes notae: 

Anfractus depressiores, convexiores. Costai longitudinales valde elatiores, crassiores, 
numero minores. Costae transversae in regione ventrali valde elatiores, media prascipue 
fere carinaeformis. 

Long. 20-26 Mm. Lat. 9-12 Mm. 
1890. Discoscala angulatotaurinensit Sacc, — SACCO, Cai. pai. Boa. terz. Piem. N" 5244. 

Elveziano: Colli torinesi e Tetti Varetti (non rara). 

Osservazioni. — Forma che collegasi quasi insensibilmente coir-4. taurinensis. 

ACRILLA AM0ENA (PhIL.). 

(1843. PHILIPPI, Beitr. Kenntn. Tert. verst. Nord. Beut., p. 54, tav. Ili, fig. 23). 

A. AMOENA var. SUBRETICULA (D'OrB.). 

(Tav. li, fig. 51). 

1842. Scalarla cancellata Br. — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28 (pars). 

1847. » reticulata Micht. — MICHELOTTl, Foss. mioc, p. 161, pi. VI, fig. 13. 

1847. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., p. 54. 

1852. » subreticula D*Orb. (Se. subreticulata) — D'ORBIGNY, Pai. Strat. T. Ili, p. 31. 

1856. » amoena Phil. — HCESRNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 479. 

1856. » » » — NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli. OberLapugy, p. 166. 

1861. » » » -^ MICHELOTTl, Et. Mioa inf., p. 83. 

1871. » » » — NYST, Tabi. Syn. gen. Scalarla, p. 16 (pars). 

1871. » reticulata Mich. — » » » » » p. 54. 

1873. » amoena Phil. — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma, p. 126. 

1877. » reticulata Micht. — LOCARD, Descript. Faune tert. Corse, p. 105-107. 

1885. Cirsotrema » Phil. — PANTANELLI, Sopra alcune ScaXarie terz., p. 262-268. 

1886. » Michelottii Pant. — » Specie nuove di Molluschi, p. 128. 

1887. » » » — 5» Fauna foss. di Montese, p. 29. 
1890. AariUa amoena Phil. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 227. 
1890. » Michelottii Pant. — » » » » » » p. 229. 
1890. » reticulata Micht. — » » » » » v> p. 230. 
1890. » amoena Sacc. — SACCO, Gat. pai. Bac. terz. Piem. N" 5259. 

Elveziano: Colli torinesi, Albugnano (non rara). 

Osservazioni. Questa forma non è certamente altro che una varietà della 



Digitized by 



Google 



62 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZURU DEL PIEMONTE ECO. 

Se, amoeìia Phil., da cui (tenendoci strettamente alla descrizione del Philippi) essa si 
distingue a primo tratto anche solo per il molto maggior numero di coste longitudinali 
e per le costicine trasverse alternate colle coste trasverse maggiori. Essa fii indicata dal 
MicHELOTTi come specie distinta col nome di Se. retleulata, il qual nome, perchè glA usato 
in altro senso dal PmLiPFi , dal Solander e dal Sowerby , venne dal D'Orbigny càn- 
giato in Se, subretieula; ciò non conoscendo il Pantanelli, più tardi corresse la Se, re- 
tleulata Micht, in Se, Miehelottii, denominazione quindi che deve scomparire. 

Quanto alla Se, Miehelottii di Pantano , avendola avuta in comunicazione , potei 
assicurarmi esser ben diversa dalla forma ora in esame (vedi De Boury — Rev. Seal, 
mioc. plioc. Italie, p. 229, 230, 231), e siccome essa non può portare il nome di Se, Min 
ehelottii, poiché questo fu istituito in altro senso, cioè come sinonimo di Se, retieulata, 
propongo per essa il nome di Aerilla exMiehelotti Sace, (Tav. II, fig. 57). 

Debbo poi notare come nella figura data dal Michelotti non siano state indicate 
le costicille alternate alle maggiori coste trasverse, carattere che esiste nettissimo, come 
potei esattamente constatare suiresemplare tipico già figurato da Michelotti e che cre- 
detti opportuno quindi far figurare di nuovo (Tav. II, fig. 61). 

La varietà in questione collegasi coWA, taurinensis (Pant.), tanto che altri po- 
trebbe forse considerarle come appartenenti alla stessa specie. Il Cocconi cita la Se, 
ainoeaa come pliocenica ; trattisi probabilmente di una forma affine. 

Notisi che il Michelotti nel 1861 corresse la sua Se, retieulata in Se, amoena Phil., 
ma credo veramente che la forma del Piemonte non possa essere identificata a quella 
tipica, ritenendo questa nei limiti in cui la pose il Phiuppi colla sua diagnosi originale. 

A. AMOENA Var. SCABERRIMOIDES SaCC. 

(Tav. 11, tìg. 52). 

Diatinguunt hanc var, a var. subreticula (D'Orb.) sequentes iiotae: 

Testa aliquantulum minor, Costulae longitudinales numerosiores, in anfraetu ul- 
timo praeter 50, aliqtuintulum elatiores, laeviter suòcristatae, Costae transversae minus 
elatae et minus eontinuae, delude testae super fleles mlnus retieulata, Inter eostas trans- 
versas magnas una vel plures eostieillae eonspieluntur. 

Long. 30 Mm. Lat. 11 Mm. 

Elvezlano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che sembra specialmente collegarsi coir-4. amoena 
var. subretieula , per diversi caratteri si avvicina assai alla Discoseala seaberrima ed 
ancor più alla Z>. tauroeolllgens, sempre più strettamente collegando in tal modo forme 
che a primo tratto appaiono assai diverse. 

A. AMOENA var. SUBCANCELLATA (D'OrB.). 

(1840 {Se, cancellata) GRATELOUP, Alias Conchyl, PI. XII, flg. 11), 
(1852. D'ORBIGNY, Prodr, Pai Slrat., Tom. Ili, p. 30). 

1890. Aerilla amoena var. subcancellata D'Orò, — SACCO, Cat, pai. Bac. terx. Piem. N* 5260. 

Per la restante sinonimia V. la var. subreticula (D'Orb.) 

Tongriano: Cassinelle, Dego (rara). 

Elveziano: CJoUi torinesi, Sciolze, Bersano (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma, finora confusa colla var. subreticula, se ne distingue 
per non avere costicille fra le coste trasverse maggiori; questa dififerenza trovasi pure 
neir^. Bronni fra la forma tipica e la var. f allena. Anche nelle forme mioceniche (come 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 63 

nelle plioceniche) esistono naturalmente esemplari di passaggio fra le due forme a di- 
versa reticulatura trasversa. 

Le costicille minori sovraccennate mancano quasi sempre negli anfratti superiori. 

Una buona figura di questa forma troviamo nel Locard « Descript. Faune tert Corse, 
tav. I, flg. 11 »; affinissima è la forma figurata dairHoERNES « Foss. Moli. Tert Beck. 
Wien., tav. 46 , fig. 11*»'^ >; notisi che, a quest'ultima figura del Tortoniano di Baden 
il De Gregorio « Studi gen. Scalarla, 1889, p. 8 e 9 », facendo una grande confusione 
fra AcrUla e Clathroscala, dà il nome di var. Hoernesi De Greg., da non confondersi, 
come fece il De Boury « Et. crit. Seal. Italie, 1891, p. 186, 187 » , colla Se, Hoernesi Pant., 
forma assai diversa, fondata sopra una specie di Ottnang. 

È forse una forma alquanto simile alla var; subcancellata la Se. Leroyi Guppy del 
Miocene di Trinidad (Indie orientali). 

A. AM0ENA var. TAUROCANCELLATA SaCC. 
(Tav. 11, ng, 53). 

Distinguunt Jmnc var. a var. subcancellata (D'Ore.) sequentes notae: 

Costae longitvdinales numerosiores, 40-45 cireiter in unoquoque anfraetu, aliqium- 
tidum cristatiores, passim una caeteris elatior. Costae transversae numerosiores, 11-14 
cireiter, in anfractiòus ultimis praecipiie, aliquantulum eristatiores , plerumqus par- 
vulae et magnae subirregulariter alternae. 

Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Forma collegata alle varietà svbcancellata e svbreticulata. 

A. AMOENA var. PERANTIQUA SaCC. 

(Tav. II, flg. 54). 

Distinguunt liane var. a speeie typica sequentes notae: 

Costae longitudinales numerosiores {40-50 eirciter) in unoquoque spatio intereostali 
transverso; numerosae eosticUlae, plus minusve elatae. In regione basali costulae trans- 
versae interdum numerosiores. 

Long. 20-35 Mm. Lat. 10-14 Mm. 

1855. Scalaria decussata Lk. — PARETO, Note terr. nummuL Appenn, (B. I. S. F.), p. 390. 

1855. » » » — SISMONDA, Note terr. nummul. sup., p. 4. 

1871. » » * — NYST, Tabi, syn. gen. Scalaria, p. 28. 

1890. Acrilla amoena var. perantiqua Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac.terz. Piem. N**5261. 

Tongriano: Cassinelle (non rara). 

Osservazioni. — Questa varietà è affinissima al tipo ed alle varietà elveziane, colle 
quali certi esemplari si confondono ; in generale però presenta le costicille trasverse assai 
visibili senza avere una elevata costicilla intercostale ; parrebbe quasi intermedia quindi 
tra la var. subcancellata e la var. svòretieula. Quanto alle costicille basali sovrannume- 
rarie, esse costituiscono un carattere costante e d'altronde osservansi talora anche nelle 
forme elveziane. 

A. AMOENA var. EOSUBCANCELLATA SaCO. 
(Tav. II, flg. 55). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costae longitudinales aliqv^antulum numerosiores (30-35 in anfraetu ultimo); costale 
transversae paullulo distantiores, costicillis intermediis sat elatis disjunctae. Superfides 
late cancellatior. 

Long. 45 Mm. Lat. 17 Mm. 



Digitized by 



Google 



64 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECO. 

1890. Acrilla amoena vap. eosubcancellata Sacc. — SACCO, Cat, pai. Bac, terz, Pi^m. N* 5?62. 

Tongriano: Cassinelle (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina assai sia alla var. perantiqtca, sia alla forma tipica. 

A. AMOENA var. mioBronni Sacc. 
(Tav. il, flg. 56). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae : 

Costae longitudinales laeviter graciliores, numerosiores /^n anfractu ultimo 30-35 
ctrciterj, Costae transversae rotundatae , pevelatae ; in unoquoque spatio intercostali 
costicilla una conspicitur. 

Long. 25 Mm. Lat 10 Mm. 

1842. Scalarla cancellata Br. — SISMÓNDA, Syn. meth.y V ed., p. 28 (pars). 

1862. » amoena Phil. — DODERLEIN, Giac. terr. mioc. sup., p. 18. 

1890. Afilla amoena var. mioBronni Sacc. — SACCO, Cat. pah Bac. terz. Piem. N" 5263. 

Tortoniano: S. Agata (rara). 

Osservazioni. — Panni questa una bella forma di passaggio tra VA. amoena, a cui 
si assomiglia per le depresse coste longitudinali e 1'^. Bronni (specialmente la var. fallens) 
alla quale si avvicina per quasi tutti gli altri caratteri. 

Acrilla puoamoena Sacc. 
(Tav. II, flg. 58). 

Testa elongato-turrita. Anfractus suòconvexi , perappropinquati ; suturae parum 
profundae. Costae longitudinales crassae, suòt*otundatae , in anfractu ultimo 30-35, 
perraro suòvaricosae. Costae transversae majores 5, suòrotundatae, costis tranversis paullo 
elatiores, in unaqu^ue intercisione svbgranulares, a sutura supera distantes. In uno- 
quoque sulco transverso intercostali et prope suturam superara costicillae 1, vel 2, vel 
plures conspiciuntur. In disco basali costicillae spirales costicillis irradiantUms visi- 
bUiores. 

Long. 30 Mm. Lat. 10 Mm. 

Pia^nziano: Savona (rarissima). 

Osservazioni. — Potrebbe forse essere questa una forma anomala, ma essa è certo 
ben distinta sia dsììVA. amoena che dall'^. Bronni; si avvicina però meglio all'^. anuyena. 

Acrilla Bronni (Seg.). 
(Tav. II, flg. 59). 

1831. Scalarla decussata Lk. — BRONN, It. tert. Geb., p. 67. 

1842. » » » — SISMÓNDA, Syn. meth,, V ed., p. 28. 

? » Grateloupi E. Sismd, — SISMÓNDA (in schedis). 

1856. » amoena Phil. — HCERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien^ p. 479. 

1861. » » » — MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 83. 

1871. » » » — NYST, Tabi. syn. gen. Scalarla, p. 16 (pars). 

1873. » decussata Lk. — COCCONI, En. Moli, mioc.plioc. Parma^ ecc., p. 126. 

1876. » Bronnii Seg. — SEQUENZA, Studi stratigr. format, plioc. It. mer., p. 96. 

1877. » reticulata Micht. — LOCARD, Descript. Faune terr. tert. Corse ^ p. 105-107. 
1880. » fallens Pant. — FONTANNES, Gaster. Vallèe Rhone, p. 120. 

1885. » amoena Phil. — PANTANELLI, Sopra alcune Scalane terz., p. 202-268. 
1890. Acrilla Bronni Seg. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 224-225. 

1890. » » » — SACCO, Cat. pat. Bao. terz. Piem. N- 5256. 

Piacemiano: Astigiana, Viale presso Montafia, Piacentino, Bordighera (frequente). 
Astiano: Astigiana (frequente). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 65 

Osservazioni. — È strano come per tanto tempo questa forma sia stata confusa sia 
colia eocenica Se, decussata, sia colla miocenica Se. amoena, mentre si distingue assai 
bene specialmente per le costole longitudinali elevate, crestate. È vero che già il Sismonda 
aveva riconosciuta l'autonomia di questa specie, come mi risultò dalle schede del Museo 
geologico di Torino dove essa era indicata col nome di Se. Orateloupi Sismd., ma tale 
nome rimase inedito; solo recentemente i diversi autori diedero a questa forma gli 
appellativi di Bronni Seg., fallens Font., ausonia De Stef. e Pant. 

Prendo a tipo le forme che tra i cingoli trasversi non presentano cingoli minori 
(eccetto che tra i due cingoli basali), giacché tale carattere non è indicato dal Sequenza. 

A. Bronni var. colligofallens (Sacc). 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqiientes notae: 
Inter cingula transversa malora saepe cingula perminuta et perdepressa. 
1890. Acrilla Bronni var. colligofallens Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N" 5257. 

Piacenziano: Albenga (non rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — È una vera forma di passaggio tra il tipo e la var. fallens, 

A. Bronni var. fallens (Font.). 

(1880. FONTANNES. MoU. plioc. Vallèe Rhòne, p. 120, tav. VII, flg. 14«'&). 
1890. Acrilla Bronni var. fallens Pant, — SACCO, Cat, pai. Boa, terz. Piem, N** 5258. 

Piacenziano: Astigiana (rara). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Come risulta dalla figura del Fontannes, questa forma presenta 
sempre ben spiccato un cingolo minore fra i cingoli trasversi maggiori. È però a no- 
tarsi che questi cingolini intermedi appaiono solo negli ultimi anfratti, essendo i primi 
semplici e molto simili a quelli dell'il. amoena Phil., ciò che è molto naturale, giacché 
credo che quest'ultima sia la progenitrice dell'il. Bronni, 

Acrilla leptoglyptamoena Sacc 
(Tav. II, flg. 60). 

Testa media , turrita , imperforata, Anfractus parum convexi , per appropinquati, 
Suturae parum profundae, Costae • transversa^e numerosae , depressae , saepe m^gnae et 
parvae alternatae , in regione ventrali praecipue, Costae longitudinales graciles , cri- 
statae, perappropinquatae, pemumerosae^ in anfractu ultimo 50 circiter, basi fortiter 
deflexae, Faniculus circumumbilicalis valde perspicuus, pereminens. Regio basalis disco 
stibplanato munita. 

Long. 15-25 Mm. Lat. 7-12 Mm. 

1890. Acrilla leptoglyptamoena Sacc. — SACCO, Cat, pai, Bac, terz. Piem. JT 5264. 

Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina all'^. amoena, ma specialmente alla plio- 
cenica A. Stephanii, di cui potrebbe forse essere una forma atavica più o meno diretta. 

A. leptoglyptamoena var. praecurrens Sacc 
(Tav. II, flg. 61). 

Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae: 



Digitized by 



Google 



66 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC. 

Testa plerumque major. Coatae transversae elatiores; deinde testae super flcies ali- 
quantulum subcancellata. 

Long. 20-35 Mm. Lat. 11-15 Mm. 

1890. Acrilla leptoglyplam, var. praecurr. Sacc, — SACCO, Cataì, Bac, t, Piem. N** 5266. 

Tongriano: Carcare, Carpone to, Dego, Cassinelle (alquanto frequente). 

Osservazioni. — Questa forma avvicinasi, più che non al tipo, all'^. amoena Phil. 
a causa della maggiore elevazione delle sue coste trasverse; ne è tuttavia ben distinta 
per la relativamente grande elevazione delle coste longitudinali. 

A. LEPTOQLYPTAMOENA Var. PEROOSTICILLATA SaCC. 

(Tav. II, flg. 62). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequent^s notae: 
Costae longitudinales numerosiores et magis appropinquatae. 

1899. Acrilla leptoglyptam. var. percosticillata Sacc. — SACCO , Cat. B. t. Piem. N"* 5265. 

Elveziario: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Acrilla interposita Sacc. 
(Tav. Il, flg. 63). 

Testa parva, imperforata, apice peracuta. Suturae parum profwndae. Costae trans- 
versae perminutae, perdepressae, pemumerosae, basi fere contiguae et svòdiscum effor- 
mxintes. Costae longitudinales parvulae, cristulosae, raro variciformes, tisque ad umbi- 
licum productae. Apertura subrotundata. 

Long. 10 Mm. Lat. 3 % Mm. 
1890. Acrilla interposita Sacc. — SACCO , Cai. pai. Bac. terz. Piem. N° 5267. 

Tortoniano: Tetti Borelli (rara). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina molto ad alcune varietà deir^. Coppii; 
essa costituisce quasi un passaggio fra le Adiscoacrilla e le Acrilla. 

Acrilla Stephanh (De Boury). 

(1890. DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 308). 

(1891. » Étitde crii. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 202, flg. 9). 

A. Stephanh var. leptoglyptoBronni (Sacc). 
(Tav. H, fig. 64). 

Testa svbparva, twrrita , imperforata. Anfractus convexi, appropinquati. Suturai 
parum profundae, Costae transversae numerosae , praeter 30, inter se sat distantes , 
parvulae , depressale , subaequales. Costae longitudinales graciles , cristatc^ , subelatae , 
valde obliquale , in anfractu ultimo 35 circiter , basi fortiter deflexae, pergraciles. Fun 
niculus drcumumbilicalis sat perspicuus. Regio hasalis disco subplanato munita. 

Long. 11 Mm. Lat. 5 Mm. 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulum magis turrita. Costae longitudinales numerosiores, svbcristur- 
latae. Costulae transversae regulariores, inter se aliqvxintulum distantiores. 

Piacemiano: Savonese (rara). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto VA. leptoglypta nella ornamenta- 
zione della conchiglia, ma se ne distingue a primo tratto per la presenza del disco, si- 
mile a quello dell'-^. Bronni, e per altri caratteri. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 67 

Affini a questa forma sono pure la Seal. Libassii Segu. , di cui una varietà trovasi nel 
Tortoniano di Montegibbio, e la Scah milla De Greg. del pliocene di Altavilla; pro- 
babilmente però, riguardo alle forme ultimamente indicate, trattasi in parte solo di va- 
rietà e non sempre di specie distinte. 

Forse si avvicina alquanto a questa specie VAcrilla exsemicostata Sacc. (1874 — 
Scalarla semicostata Sow-WooD-Crag Moli. V Sappi, p. 183. Addend. Piate, fig. 1). 

AcRiLLA LiBASsn (Seg.). 

(1876. SEQUENZA, S^udi stratigrafici forni, plìoc. It. mei-id., p. 96). 

(1891. DE BOURY, Et, crit. Seal, mioc, plioc. It., tìg. 11 {Tortoniano di Montegibbio)). 

Questa forma elegante non è rara nel miocene e nel pliocene; credo che le siano 
molto aflìni la 8c, Stephanii De Bour. e la Se. milla De Greg. È deplorevole che il 
De Boury abbia pubblicato come figura tipica di questa specie un esemplare miocenico 
che quindi con ogni probabilità è diverso dal vero tipo pliocenico del Seguenza. 

A. LiBASsn var. ugustica Sacc. 
(Tav. II, fig. 65). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa major, Costulae longitudinales aliquantulam elatiores, cristatae, minus nvr 
merosae , 35 circiter , in regione basali etiam sat elatae. Costicillae traìisversae perre- 
gulares. 

Long. 1.3? Mm. Lat. 5 % Mm. 

Piacenziano: Albenga (rara). 

Osservazioni. — Questa forma sembra far passaggio alle Adiscoa^rilla , poiché le 
coste longitudinali non scompaiono nel disco ma continuano abbastanza distinte ed ele- 
vate sino alla regione ombelicale. 



Le Acrilla, molto sviluppate nel periodo terziario, sono ora rappresentate solo più 
da poche forme che vivono specialmente neirOceano indiano. Le Acrilla del bacino ter- 
ziario piemontese si potrebbero distinguere in due gruppi, uno rappresentato dall'^. am/)ena 
e àsLÌVA. Bronni , al quale gruppo pare collegarsi la Discoscala scaberrima , e l'altro 
^imprendente VA. leptoglyptamoena, VA. Libassii, VA. Stephanii, ecc., il quale gruppo, 
pur collegandosi col precedente, pare tenda anche verso VAdiscoacHlla Coppii; tali rap- 
porti sono provvisoriamente cosi rappresentati nel quadro N<» II. 

Sottog. ADISCOACRILLA Sacco, 1890. 

Questo sottogenere comprende forme affini alle Acrilla, ma senza un disco basale 
e colle co0te longitudinali pochissimo o quasi nulla inflesse nella regione basale. 

Adisco ACRILLA Coppn (De Boury). 

Long. 10-16 Mm. Lat. 4-6 mM. 

1827. Scalaria sulculata Ben. e rar. — BONELLI, Cat. ms. Museo Zool. Torino, N**1945, 1946. 

1842. Scalaria sulculata Bon. — SISMONDA, Syn. meth.^ 1* ed., p. 28. 

1847. » » »— » »»2* ed., p. 54. 

1852. » » « — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat., tom. IH, p. 167. 

1871. » » » — NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria» p. 62. 

9 — F. Sacco. 



Digitized by 



Google 



68 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC. 

1885. Cirsotremaleptoglyptum Fonf,-- PANTANELLI, Ale, Seal, ierz., p. 270, 271. 
1890. Acrilla Coppii De Bour, — DE BOURY, Rev. Seal, mioe.pl. It.,j^. 232. T. Ili, f. 1. 

1890. Sealaria sulculata Bon. — » » » » » » p. 317. 

1890. Adiscoacrilla Coppii De Boury.'-' SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N** 5245. 

Astiano: Astigiana (frequentissima). 

Osservazioni. — Questa forma parrebbe quasi solo una varietà del Cirsotrema 
leptoglyptum Font., ma non avendo potuto esaminare la forma tipica del Fontannes, 
debbo accettare per ora l'opinione del De Bourt, che potè fore tale esame, e che pone 
il C. leptoglyptum fra le Clathroscala, dove però non credo trovisi a suo posto. 

A. Coppn var. cristatissima (Sacc). 

Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae: 
Costai longitvdinales perelatae, cristatae. 
1890. Adiseoacrilla Coppii subv. cristatissima iSacc. —SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N" 5216. 
Piacenziano: Cherasco (non rara). 
Astiano: Astigiana (rara). 

A. Coppn var. lacunocostata Sacc. 
(Tav. II, flg. 66). 

Distinguunt hane var. a specie typica sequentes notae: 

Costae transversae rariores, elatiores, passim inter se valde distantiores, in regione 
ventrali media et infera praesertim. 
Long. 20 Mm. Lat. 8 Mm. 
1890. Adiseoacrilla Coppii var. lacunocostata iSacc— SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N* 5247. 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Alcuni dei caratteri di questa varietà già appaiono in molti esem- 
plari della Acrilla Coppii, ed è solo la loro esagerazione che mi obbliga ad istituire una 
varietà a parte. 

A. CopPH var. depressoCopph Sacc. 
(Tav. Il, flg. 67). 

Distinguunt hane var. a specie typica sequentes notae: 
Costulae transversae depressiores. 
Long. 8-18 Mm. Lat. 4-7 Mm. 

1890. Adiseoacrilla Coppii vslt. depressoCoppii Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N* 5248. 

Astiano: Astigiana (rara). 

A. Coppn var. villalvernensis Sacc. 
(Tav. Il, flg. 68). 

Distinguunt hane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minor, valde minvs elongata; costae longitudinales elatiores , cHstatiores. 
Faniculus basàlis parvulvs. 
Long. 4 Mm. Lat. 2 Mm. 

1890. Adiseoacrilla Coppii var. villalvememis Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. t. Piem. N® 5249. 

Piacenziano: Villalvemia (rara). 

Osservazioni. — Trattasi forse di una forma giovanile, ma credo che anche adulta 
«sa non potrebbe essere del tutto identificabile all'^. Coppii. 



Digitized by 



Google 



DESCprm DA F. SACCO 6^ 

A. Coppn var. opaliaeformis Sacc. 
(Tav. ir, flg. 69). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Costae transversae, svòohlitae, tantum in regione ventrali infera et basali visibiles^ 
Long. 13 Mm. Lat 6 % Mm. 

1890. Adiscoacrilla Coppii var. opaliaeformis Sacc. — SACCO, Cat.pal.Bac. t. Piem. N*5250. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — La parziale scomparsa delle coste trasverse fa sì che questa forma 
ricordi alquanto V Opalia pseudoscalaris , coi quali esemplari la trovai infetti confusa 
nelle scatolette del Museo di Torino. 



Le Adiscoacrilla sono ora rappresentate da poche forme viventi nelle regioni sub- 
tropicali, così dair-4. delicatiUa Grosse delle coste d'Australia; esse paiono collegarsi 
colle tipiche Acrilla; tali rapporti indicai in via generale e provvisoria nel quadro rias^ 
suntivo delle Acrilla (Quadro N<^ II). 



Digitized by 



Google 



70 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC. 



Genere PLICISCALA (De Boury, 1887). 

Sembrami che questo gruppo contenga forme cosi distinte dalle vere Scalaina , da 
doverlo considerare come un genere a parte, a cui sono da riferirsi , come sottogeneri, 
le Punctiscala, le Funiscala, le Turriscala, le Nodiscala, forse le Dentiscalaj ecc. 

Sottog. FUNISCALA De Boury , 1891. 

Adotto provvisoriamente questo nuovo sottogenere, ma non mi stupirei che si dovesse 
in avvenire abbandonare , essendo esso troppo poco distinto dai sottogeneri affini , spe- 
cialmente dalle Pliciscala, a cui si dovrà forse riunire. D'altra parte il De Boury pone 
come tipo di questo sottogenere la Scalarla pusilla Phil.; orbene, osservando la descri- 
zione e la figura tipica che di questa specie diede il Prauppi nel 1844, non si trovano 
affatto i funicoli trasversi incrassati che il De Boury indica nella diagnosi del sottog. 
Puniscala; è bensi vero che altri autori figurarono in seguito come Se. pusilla diverse 
Scalarle con funicoli trasversi , ma credo trattisi di varietà ed anche di specie diverse 
dal tipo del Phiuppi. D'altronde tali funicoli talora appaiono qua e là, talvolta esistono 
solo sopra alcuni anfì-atti, nò sembrano avere un'importanza troppo grande. Quanto alle 
punteggiature, la loro presenza è talora in relazione coli 'età , colla conservazione e cx)I 
modo di fossilizzazione degli esemplari, e quindi tale carattere, per quanto importante, 
non credo abbia un valore assoluto. 

Ad ogni modo adotto qui il sottog. Funiscala (con tipo la F. pusilla Phil. 1844), 
in attesa che nuovi studi, nuovi confronti e nuovi ritrovati di fossili possano meglio 
precisare la collocazione delle varie forme che vi attribuisco provvisoriamente. 

Funiscala? apenninica (Sacc). 
(Tav. II, fìg. 70). 

Testa crassa, turrita, imperforata. Aìifractus subconvexi , striolis punctatis ^ per- 
numerosis, ornati. Suturae mediocriter profuTuìae. Costae longittvdinales svhrotundatae, 
sat crassae, in anfractu ultimo 12 circiter, testae basis subdiscoidea, subplanata, a re- 
gione ventrali funiculo sat elato limitata. Apertura subrotundata. Peristoma crassum, 
subquadrangulare. 

Long. 23? Mm. Lat. 10 Mm. 
1890. puliscala apenninica Sacc. — SACCO, Cai. pai. Bac, terz. Piem. N* 5278. 

Tongriano: Cassinelle (rara). 

Osservazioni. — Nei caratteri generali è affine alle Pliciscala, avvicinandosi al- 
quanto ad alcune varietà di PL Lamarcki dell'Eocene, ma mostra pure punti di contatto 
colle Nodiscala. Esiste anche qualche simiglianza colla Bria romettensis De Greg. 

F. apenninica var. afuniculata (Sacc). 
(Tav. II, fig. 71). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costae transversae interdum propinquiores, deinde numerosiorès. Funiculus circum- 
hasalis svboblitus, tantum prope peristomxi svhvisibilis, Peristoma stibrotundatum. 
Long. 23 Mm. Lat. 8 Mm. 



Digitized by 



Google 



DESCBITTI DA F. SACCO 71 

1890. Pliciscala apenninica vnr. afuniculata Sac^. — SACCO, CaLpal. B. t. Piem. N*5280. 

Tongriano: Cassinelle (rara). 

Osservazioni. — Questa forma parrebbe qnasi tma specie distinta dalla F. apen- 
ninica, ma possedendone un solo esemplare incompleto, trovato assieme alla specie so- 
vraccennata, credetti per ora più opportuno di indicarla soltanto come una varietà. 

FUNISCALA? MIOTURRITA (SaCC). 
(Tìlv. Il, llg. 72). 

Testa imperforata, élongato-turrita, svbparva, apice acuta, Anfractus convexi, con- 
tigui , costia longitvdinalibus sat crassis (12-14 drciter) , suòrotundis , elatis , laeviter 
obliquis, interdum varicosis, ornati; anfractus ultimi prope suturam superam interdum 
svbdepressL Testae basis disco crasso , depresso , subplanato (funiculo crasso limitato) 
munita. Apertura subquadrangula. Peristoma crassum. 
Long. 16 Mm. Lat. 4 % Mm. 
1890. Pliciscala? mioturrita Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac, terz, Piem. N** 5276. 

Elveziano: CJolli toriaesi, Sciolze (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma è molto affine ad alcune Pliciscala, e mostra pure 
<iualclie simiglianza colle Panctiscala, Probabilmente essa deriva dall'affine Sc.pusilla Phil. 
frequente nell'Oligocene d'Europa settentrionale^ colle var. sandbergeriana Sago. (1863 

— Scalaria pusilla Phil.-Sandberger, Conch. Mainz. tert. Bock., p. 120, tav. XI, fìg. 1) 
e var. speyeriana Sacc. (1864 — Scalaria pusilla Phil. var. — Speyer, Tert. Fauna 
Sollingen, p. 284, tav. XL, fig. 9), var. costulata Nyst (1845 — Scalaria costulata Nyst, 
Coqu. et PoL foss. Belgique, p. 392, tav. XII, fìg. 6), var. postspeyeriana Sacc. (1869 

— Scalaria pusilla Phil.-Speyer, Conchyl. Cass. tert. bild., p. 335, tav. XXXV, fig. 1). 
Sembra le sia aflftne la miocenica Se. Vilandti (Mòrch), colla sua var. d/dineata Sacc. 
(1882 — Scalaria Vilandti M5rch-Koenen, Gastr. Norddeutsc. Mioc. Tav. VII, fìg. 17). 

F. mioturrita var. propinquicostata (Sacc). 
(Tav. II, tìg. Ti bis), 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliqu/xntulum minor. Costale longitudinales propinquiores. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

FuNISCALA? MIOPARVULA (SaCC). 
(Tav. II, fig. 73). 

Testa parva, imperforata, apice acuta. Anfractus convexuli, contigui, costis longi- 
tudinalibus subelatiSy subrotundatis , interdum varicosis , muniti. Costulae transversae 
parvulas , appropinquatae , numerosae , supra costas longitudinales decurrentes. Testai 
basis disco subdepresso, a funiculo crasso circumlimitato, munita. 

Long. 6 Mm. Lat. 2 Mm. 
1890. Pliciscala? mioparvula Sacc. — SACCO, Cat. pah Bac. terz. Piem. N° 5277. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (rara). 

Osservazioni. — L'incertezza di determinazione di questa forma dipende in gran 
parte dal possedersene un solo esemplare incompleto ; potrebbe pure essere una Pliciscala. 

FUNISCALA? TAUROTURRITA (SaCC). 
^ (Tav. II, fig. 74). 

Testa longo-turrita imperforata. Anfractus sat convexi, laeviter subaìigulati. Su- 
turae sat perspicuae, Costae longitudinales elatae , latere subcompressae , ad suturam 



Digitized by 



Google 



72 , I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECC. 

superam proditctae, inferne funiculo circumbasali limitatae, in anfractu ultimo 16-18^ 
circiter. Costulae transversae depressae, in regione ventrali media interdum 2 aliquan- 
tulum elatiores, partim supra costas longitudin/xles laeviter decurrentes, in anfractibìis 
ultimis praecipìie. Regio basalis discoidea, funiculo sat perspicuo circumscripta. 
Long. 20 Mm. Lat. 5 Mm. 

1890. Punctiscala? taurotitrrita Sacc. — SACCO, CaL pah Bac. terz. Piem. N°5303. 

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma è affine alquanto ad alcune Plidscala, e presenta 
anche caratteri di affinità con alcune Turriscala e Punctiscala; ma tali incertezze di- 
pendono anche in parte dalle divisioni non troppo nette che esistono fra questi varii 
sottogeneri. Essa è molto affine alla F. mioturrita. 

Sottog. PLICISCALA De Bounr (str. sensu). 

Pliciscala grata De Bourt. 
(1891. DE BOURY, Et. crii. Seal. Italie, p. 204, tìg. 12). 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Pliciscala abrupta (Jan). 
(1842. CRISTOFORI et JAN, Conch. ex form. teli, tert., p. 5, N» 16). 

1871. Scalarla abrupta Jan. — NYST, Tabi. Syn. gen. Scalaria, p. 14. 

1890. Pliciscala » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioe. plioc. Italie^ p. 166, flg. 5» 

1890. » » » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N' 5275. 

Piacenziano ed Astiane): Piacentino, Modenese (rara). 



In via aflFatto provvisoria possiamo indicare nel seguente quadro (V. pag. 73) i 
principali rapporti che esistono fra le Pliciscala, le Fanctiscala e le Falliscala, colla 
persuasione che studi comparativi più generali verranno a modificare assai le cognizioni 
che ora si hanno su questi sottogeneri. 

Sottog. PUNCTISCALA De Boury, 1890. 

Debbo notare come il De Boury indichi come tipo di questo sottogenere la Se. pli- 
cosa Phil.; ma la descrizione di detto sottogenere è assai differente da quanto si vede 
nella figura originale data dal Philippi (1844) e ne risulta quindi confasione. Cosi 
ponendo a tipo della Punctiscala la Scalaria plicosa Phil. forse si dovranno p«rre in 
altro sottogenere le forme attribuite provvisoriamente alle Punctiscala in questo lavoro. 
Se tale modo di vedere fosse accettato, proporrei per tale nuovo sottogenere il nome di 
CosTATOscALA Sacc. 1891, indicandone a tipo la Scalaria disjuncta Bronn ; è bensì vero 
che la descrizione data dal Phiuppi per la Se, plicosa corregge in parte la cattiva fi- 
gura, ma forse non abbastanza da poter mettere assieme tale forma colla P. longiuscula 
Sacc, ecc. Solo l'esame deiresemplate tipico di Philippi potrebbe troncare la questione. 

Punctiscala? longiuscula (Sacc). 

1890. Punctiscala plicosa Phil. — DE BOURY, Rev. Seal, thioe.plioe. Italie^ p. 180, tìg. 18. 
1 890. » » ? var. longiuscula Saee. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N'5301 . 

Piacenzianx): Piacentino, Zinola (rara).. • 

Osservazioni. — Il De Boury indica la P. plicosa a Castellarquato, ma la figura 
che egli dà di questa specie è coitì differente da quella del tipo del Philippi, che ere- 



Digitized by 



Google 



73 



a 



!-2 



ì 
-2 

•I- 

■^3 



.•§ V ^ s 

i 

o 

Si 






e 

ci 
> 









^ 
s 
^ 



a; 



-3 







2 






■ « 



S 

I 



Digitized by 



Google 



74 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIAIUI DEL PIEMONTE ECC. 

detti doverne costituire una specie a parte; anzi mancando la figura della Se. disjuncta 
Bronn^ mi sorse un po' di dubbio che la forma in esame (come quella seguente) fosse 
ima varietà della P. disjuncta, piuttosto che non della Scplicosa; non potendo sciogliere- 
11 dubbio, debbo limitarmi ad indicarlo. 

P. LOXGiuscuLA var. pedemontana (Sacc). 
(Tav. II, llg. 75). 

Distinguunt harvc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa perlongo-turrita. Costae longitudinales crassitudine stibirregulares. 

1890. P. plicosafyar. longiusc, suhv. pedemontana iS^a;c.— SACCO, Cat,p. B. t, Piem, N"5302». 

Piacenziano ed Astiano: Vezza d'Alba (rara). 

PUNCTISCALA? FoRESTII De BouRY. 

(1890. DE BOURY, Rei\ Seal. mioc. plioc. Italie, p. 185, tav. IV, fig. 11). 

P. FoRESTH var. dertonensis Saco. 
(Tav. II, fig. 76). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulum minus turrita y laeviter viagis conica, Costae longitudinale^ 
plerumqu^e 10 , raro varicosae. Costae traiisversae 2-3 in regione ventrali sai elatae ,. 
caeterae perdepressae, suboblitae. 

Tortoniano: S. Agata, Stazzano (rara). 

PUNCTISCALA? DISJUNCTA (BrONN). 
(1831. BRONN, IL ler{. Geb., p. 66). 
1890. Puncltscala disjuncta Br. — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N° 5297. 
Astiano: Astigiana?, Castel larquato (alquanto rara). 

P. DISJUNCTA var. OBUTA (MlCHT.). 

(Tav. II, fij/. 77). 

1840. Scalarla oblila Micht. — MICHELOTTI. Rivista Gasterop., p. 10. 
1842. * » » — SISMONDA, Syn, meth., 1' ed., p. 28. 

1847. » disjuncta Bronn, — » » » 2" ed., p. 54.? 

1848. » » » — BRONN, Ind. pai,, pag. 1115. 
1848. » oblila Micht. — » » » pag. 1116. 

1852. » disjuncta Br. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Slral, T. III, p. 31 ? 

1871. » » » — NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria, p. 23 (pars). 

1871. » oblila Micht. — » )► » » » p. 48. 

1890. Punctiscala » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 177. 

1690. Scalaria j^ » — » » » » « » p. 179. 

ÌS'dO. Punctiscala disjuncta vur. oblila Micht. — SACCO, Cai. pai. Bac. terz. Piem. N**5298. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Avendo avuto in comunicazione l'esemplare tipico, unico per ora^ 
della Se. Mita dalla collezione Michelotti, potei convincermi trattarsi di una forma 
diversa da quella del Bronn (anche solo per conservare le coste longitudinali ben spic- 
cate negli ultimi an£ratti) e ne feci quindi una varietà. Quanto airindicazione di questa 
forma nel Tortoniano, essa, se giusta (secondo il Doderlein) pel terreno di Montegibbio, 
no né per ora accettabile pel Piemonte, dove fd già indicata; ciò dipende dall'avere il 
SiSHONDA nel 1847 classificato alcune varietà di H. corrugata come 8c. disjuncta; errore 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 75 

ricopiato poi dal D'Orbigny, dal Nyst e dal De Boury ; quindi realmente il Sismonda 
(1847) ed il D'Orbigny non dovrebbero entrare nella sinonimia della forma in esame. 

Secondo la figura data dal Sequenza la Se. Mantovani rappresenterebbe , a mio 
parere, una varietà, diversa da quelle piemontesi, della P. disjuncta. 

Potrebbe forse essere pure una varietà di P, disjuncta la Scalaria turbonilla Brugn. 
(1876 — Brugnone, Misceli, malac., II, p. 16, fìg. 21); già essendovi una Cirsotrema 
turbonilla Adams 1861, il De Boury propose per la forma del Brugnone il nome di 
Saccoi; mentre ringrazio il De Boury del gentile pensiero, credo debbasi per ora con- 
servare alla forma suddetta il nome turbonilla^ sia perchè essa potrebbe essere una 
varietà di P. disjuncta, sia perchè tale forma, anche se formante specie a sé, credo 
appartenga ad un genere diverso da quello della Se. turbonilla Adams. 

P. disjuncta var. Bellardi (Bag.). 
(1881. BAGATTA, Agg. Ennm. Moli. mioc. plioc. Parma e Piacenza^ p. 26, flg. 11). 

Astiano: Castellarquato (rara). 

Osservazioni. — L'esame dell'esemplare tipico comunicatomi dal Bagatta mi per- 
suase che questa forma, piuttosto che una specie a parte, deve considerarsi come una 
varietà della P. disjuncta, varietà alquanto affine alla var. oblita. 

P. DISJUNCTA var. cancellatoides Sacc. 
(Tav. II, fii,^ 78). 

Distinguunt Tianc var. a specie typiea sequentes notae: 

Costae longitvdinales etiam in anfractibus ultimis perspicuae, interdum subvari- 
cosae. Costae trarisversae elatae 4-6, costicillis depressis sat numerosis aUernatae. Deinde 
testae superflcies svbcaneellata. 

Long. 33 Mm. Lat 10 Mm. 

1890. Punctiscala disjuncta var. cancellatoides Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. t. P. K 5299. 

Piacenziano: Bacedasco (non rara). 

Astiano: Castellarquato (rara). 

Osservazioni. — Questa forma sembra avvicinarsi alquanto alla Ci. cancellata Br. 

P. disjuncta var. supracostulata Sacc 
(Tav. Il, fig. 79). 

Distinguunt hanc var. a specie typiea sequentes notae: • 

Costae longitvdinales etiam in anfractibus ultimis perspicuae. Costae tranversae 

elatae 4-5, supra costei longitvdinales decurrentes, costicillis minoribus suòregulariter 

(Uiernae. SiUurae aliquantvZum minus profundae. 
Long. 25 Mm. Lat. 8 Mm. 

1890. Punctiscala disjuncta var. supracostulata Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N" 5300. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questa forma è assai afiftne alla var. cancellatoides. 



Riguardo allo sviluppo ed ai rapporti delle Punctiscala piemontesi consnltiai il 
quadro delle Plidscala (pag. 73). 



10 — F. Sacco. 



Digitized by 



Google 



76 ^ I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 



Sottog. TURRISCALA De Boury, 1890. 

TURRISCALA SUBLaMARCKI SaOG. 
(Tav. II, fig. 80). 

Testa turrita , imperforata, Anfractus svbconvexi, Suturae parum profundae. Co- 
sticillae transversae perpropinquae, pernumerosae, parvulae et crassiores, irregulariter 
alternae, supra costas longitudinales decurrentes, Costae longitudinales avbrotundatae, 
regidares, in anfra^tu ultimo 16 circiter, interdum, varicosae, superne ad suturam prò- 
ductae, inferne disco basali limitatae. Testai basis subdepressa, disco externe svòfuni- 
culaio (aperturam versus praecipue) munita. Apertura subrotundata, Peristoma internum 
integrum; externum percrassum, perelatum^ in regione columellari interruptum. 

Long. 27? Mm. Lat. 11 Mm. 

1890. Turriscala subLamarchi Sacc, — SACCO, Cai. pai, Bac. lerz. Piem. N* 5315. 

Tongriano: Cassinelle (rara). 

Osservazioni. — Questa specie presenta non poclie affinità colle Punctiscala e colle 
Pliciscala, ad esempio, colla PI, Lamarcki dell'eocene; siccome però essa mostra mag- 
giori punti di collegamento colla Turriscala torulosa, di cui potrebbe essere anzi la 
progenitrice più o meno diretta, cosi credo doverla porre fra le Turriscala, 

Nell'Oligocene delFEuropa centrale e settentrionale trovansi forme alquanto simili, 
cioè la Se. rudis Phil. [colle var. Sandbergeri Sacc. (1863 — Scalarla rudis Phil.-Sand- 
berger, Concliyl. Mainz. Tert. Beck, p. 149, tav. XI, fig. 3), var. iToeneni Sacc. (1867 
— Scalaria rudis Phil.-Koenen, Mittel Olig. Norddeutsc, p. 109, tav. II, fig. 6) e var. 
Speyeri Sacc. (1869 — Scalaria rtulis PmL. Speyer , Conch. Cass. Tert. bild., p. 336 , 
tav. XXXV, fig. 3)] e la Se. recticosta Sandb., che sembrano essere pure Turriscala. 

Turriscala torulosa (Brocch.). 

1814. Turbo tornlosus Brocch. — BROCCHI, Conch. foss. subapp., p. 377. Tav. VII, flg. 4. 
1827. Scalaria torulosa Befr. — DEFRANCE, Bict. Hist. Nat. T. XLVIII, p. 19. 

— BONELLI, Cat. ms. Mus. Zool. Torino, N ' 2535. 

— BRONN, II. Tert. Geb., p. 66. 

— MICHELOTTI, Blvista Gaster. p. 10. 

— SISMONDA, Syn. meth., I» ed., p. 28. 

— » » » 2' ed., p. 54. 
Br. - MICHELOTTI, Fo^s. Mioc, p. 162. 

— BRONN, Ind. pai, p. 1117. 

— D'ORBIGNY, Prodr. pai. str. Tom. Ili, p. 31. 

— HCERNES. Foss. Moli. tert. Beck. Wien., p. 480, 481. 

— NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria, p. 64. 

— COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma, ecc., p. 129. 
-- ISSEL, Fossili delle marne di Genova, p. 32. 

— DE GREGORIO, Sludi sul gen. Scalaria, p. 8. 

— DE BOURY, Rev. Scalid. mioc. plioc, Italie, p. 188-190. 

— SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N' 5305. 

Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (frequente). 

Piacenziano: Carrù, Volpedo, Piacentino, Genova, Savona (frequente). 

Osservazioni. — È con molto dubbio che nel quadro finale indico la Se, longissima 
Segu. fra le Turriscala, giacché per molti caratteri essa si collega colle Punctiscala; 
d'altronde forse le forme plioceniche di Sequenza sono molto diverse da quelle di Jef- 



1827. 


» 


^> 


Br. 


1831. 


f> 


N> 


Befr 


1840. 


^ 


» 


Brocch, 


1842. 


» 


» 


» 


1847. 


» 


» 


Befr. 


1847. 


» 


» 


Br. 


1848. 


» 


» 


Befr. 


1852. 


» 


» 


» 


1850. 


» 


i> 


Br. 


1871. 


» 


» 


» 


1873. 


» 


» 


» 


1877. 


» 


» 


» 


1B89. 


» 


» 


» 


1890. 


Turriscala 


» 


» 


1890. 


i> 


y> 


» 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 77 

FRE7S e quindi la loro determinazione è ancora assai incerta; io appello incertulina la 
forma figurata dal Jeffreys « 1884 — Moli. Porcupine exped., p. 132, tav. 3 >. 

Nel pliocene inglese trovasi una varietà assai vicina al tipo, cioè la var. Anglorum^ 
Sacc. (1879 — Scalarla torulosa BR.-WooD-Crag Moli., 2« SuppL, p. 25, tav. II, fig. 13). 

T. TORULOSA SUbv. SUPERVARICOSA SaCC. 

Penultimi anfractus costa varicoides varici peristomatis superposita. 
1890. Turriscala torulosa subv. svpervaricosa Sacc, — SACCO, Cai, pai, B. t, Piem, N'5305. 

Tortoniano: S. Agata fossili (frequente). 

Piacenziano: Savonese (rara). 

Osservazioni. — Non credo dover dare grande importanza alla posizione delle va- 
rici, quantunque il De Gregorio fondi il sottog. Bria appunto sopra forme a varici so- 
vrapposte (quelle di un anfratto su quelle dell'altro). D'altronde la BHa Romettensis 
De Greg., di cui ebbi in gentile comunicazione dal De Gregorio Tesemplare tipico, 
potrebbe anche essere una Pliciscala, 

T. TORULOSA var. viennincola (De Greg.). 

(1856. HGERNES M.. Foss, Moli, ieri, Beck. Wlen. Tav. 46, fig. 13). 
(1889. DE GREGORIO, Sludi sul gen. Scalarla, p. 8). 

1840. Scalarla torulosa Br. — MICHELOTTI, Rivista Gaster., p. 10. 

1842. Scalarla lamellosa » — SISMONDA, Syn. meth,, 1* ed., p. 28. 

1847. » ♦ Defr. — » » » 2' ed., p. 54. 

1847. » » Br. — MICHELOTTI, Foss, Mioc, pag. 162. 

1852. » » Befr, — D'ORBIGNY, Prodr, Pai, Slrat, Tom. II, p. 31. 

1856. » » Br. — HGERNES, Foss, Moli, tert, Bech. Wien., p. 480, 481. 

1871. » » » — NYST, Tabi. Si/n, gen. Scalaria, p. 64. 

1890. Turriscala » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 188-190. 

1890. » » var. viennincola De Greg. — SACCO, Cai, pai. B. t. Piem. N° 5307. 

Elveziano: Albugnano (rara). 

Osservazioni. — Il solo esemplare che posseggo di questa forma è incompleto, forse 
giovane, ma sembra potersi riferire abbastanza bene alla varietà indicata. 

T. TORULOSA var. Rovasendae Sacc. 
(Tav. II, fi-. 81). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumque aliquantulum minor, Anfractus minus conici, Striae transversae 
minus perspicua^. Costae longitudinales suturam versus minus decrescentes , interdum^ 
percrasse varicosae. Testae basis minus complanata. 

Long. 27 Mm. Lat. 10 Mm. 

1890. Turriscala torulosa var. Rovasendae Sacc. — SACCO, Cai, B. lerz. Piem. N° 5308. 

N.B. — Per la restante sinonimia, vedi quella della var. viennincola. 
Elveziano: Baldissero torinese (rara). 

T. TORULOSA var. afuniculata Sacc. 
(Tav. II, fig. 82). 

DistÌTiguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa afflnis var. Rovasendae. Funiculus circunibasalis suboblitm. 

Long. 19 Mm. Lat. 8 % Mm. 



Digitized by 



Google 



78 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECO. 

1890. Turriscala torulosa var. afuniculala Sacc. — SACCO, Cai. Bac. terz. Piem. N* 5309. 

N. B. — Per la restante sinonimia, vedi quella della var. viennincola. 
Elveziano: Albngnano (rara). 

T. TORULOSA var. atava Sacc. 
(Tav. IL fig. 83). 

Distinguunt liaiic var, a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumque aliquantulum minor , gracilior, Costae longitudinales latiorei , 
rariores, in anfractu ultimo 10-11. Testae hasis saepe aliqtmntulum mintis complanata. 
FaniculiLS circumbasalis aliquantulum depressior. 

Long. 19-30 Mm. Lat. 6-9 Mm. 

ISOO. Turriscala (ondosa var. afava Sacc. — SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N"* 5310. 

X. B. — Per la restante sinonimia, vedi quella della var. viennincola. 
Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — È questa la forma che meglio si avvicina al tipo pliocenico, di cui 
è quindi probabilmente la forma progenitrice. 

T. TORULOSA var. cingulata Sacc 
(Tav. II, tìg. 83 6/5). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa afflnis var. atava. Anfractus prope suturam superam cingulo suòfuniculari 
muniti. 

1890. Turriscala (orulosa var. cingolata Sacc. — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N**53il. 

N. B. — Per la restante sinonimia, vedi quella della var. viennincola, 
Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

T. TORULOSA var. perconica Sacc 
(Tav. II, flg. 84). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 
Testa valde magis conica. Testae hasis amplior. 
Long. 18-24 Mm. Lat. 7-10 Mm. 

1890. Turriscala (orulosa vslv. perconica Sacc. — SACCO, Cat. pah Bac. terz. Piem. N'5312. 

Tortoniano: Stazzano (non rara). 

Osservazioni. — Ha qualche somiglianza cxyWHemiacirsa corrugata var. ealabra. 

T. TORULOSA var. convexiuscula Sacc 
(Tav. II, fig. 85). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Anfractus et costae longitudinales convexiores, Suturae profundiores. Costae trans- 
versae interdum numero minores , in anfractu ultimo 10-11. Testae hasis minus com^ 
planata. 

Long. 31-43 Mm. Lat. 12-13 Mm. 

1890. Turriscala torulosa var. convexiuscula Sacc — SACCO, Cat. pai B. t. Piem, N*.t3I3. 
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (non rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SAOOO 79 

T. T0RUL08A Var. ACUTINODOSA SaCC. 
(Tav. II, lìfer. 86). 

Distinguunt hanc var. a specie typìca sequentes notae: 

Costae longitudinalea elatiores, acutioì^eSj fere svòspinosae, inter se distantiores ^ in 
■anfractu ultimo praedpue, 

1890. Turriscala torulosa var. acutinodosa Sacc, — SACCO, Cat. B. terz, Piem, W 5314. 
Tortoniano: S, Agata fossili, Stazzano (alquanto rara). 

Turriscala? bomricciana (Cocc). 

1873. Scalarla Bombicciana Cjcc, — COCCONI, En. sisé. Moli, mioc, plioc. prov, Parma e 

Piacenza^ p. 124. Tav. IH, flg. 8, 9, IO, 11. 
1890. Punctiscala? » » — DE BOURY, Ret^. Seal. mioc. plioc. 11., p. 237, 184. 

1890. Turriscala? » » — SACCO, Cai. pai. Bac. ferz. Piem. N** 5314. 

Piacemiano: Piacentino (rara). 

Osservazioni. — Non avendo veduto questa forma^ rimango incerto sulla sua col- 
locazione generica. 

Le Turriscala offrono molti punti di contatto colle PUchcala , da cui forse deri- 
vano, e colle Punctiscala; ne possiamo provvisoriamente segnare il seguente quadro di 
sviluppo e di affinità. 

Att. T.? longissima e var. incertulina 

I 
PiaCt T.? longissima — T. torulosa e var. Anglorum 

I / perconica 

Tortoniano T. torulosa e var. | conveorluscula 

( acutinodosa 



ElyezianO T, torulosa var. < Rovasendae 

I cingulata 



afuniculata 
vienni 
Rovasi 
cingul 
\ alava 



e*/ t 

\ viennincola 
iRo 



/ Sandbergeri 

Tongr. T, recticosta — Turriscala subLamarcki — T. rudis e var. J Koeneni 

I ( Speyeri 

? 

I 
EoeeM Pliciscala 



Sottog. NODISCALA De Bourt, 1890. 

NODISCALA SCACCHH (HcERN.) 

(1856. HCERNES, Foss. Moli. Tert. Bech. W^en.^ p. 479, tav. 46, flg. 12). 

La N. Scacchii avvicinasi assai alla vivente N. hellenica, a cui però non panni si 
possa identificare, come crederebbe il Kobelt « Fauna Moli. tert. mar. europ. inhab., 
fase. I, pag. 78, 1886 >. D Doderlein (Cenni geol. giac. terr. mioc. It. centr.) indica 
questa specie, come Scalcma coronata Scacchi, nel TortoniaTio di S. Agata ; io non ebbi 
in esame alcun esemplare di detta località. 



Digitized by 



Google 



80 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO. 

N. SoAccHH var. colligens Sago. 
(Tav. II, fig. 87). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumque aliquantulum major, Anfractus ad suturam superam depresso- 
constì*icti, medio suhangulosi, Costae longitudinales numero minores, distantiores, hasim 
versiLS minus prodiictae. 

Long. 7-11 Mm. Lat. 2-3 Mm. 

1856. Scalaria Scacchii Hoern. — HOERNES, Foss, Moli, tert, beck. Wien,, p. 480. 

1871. » hellenica D'Orò. — NYST, Tabi. Syn. gen, Scalaria, pag. 36. 

1890. Nodiscala Scacchii var. colligens Sacc. — SACCO, Cat. pai. B, terz. Piem* ^"5293. 

Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — L'Hgernes aveva identificata questa forma^ inviatagli in comnni- 
cazione dal Michelotti, colla sua Se. Scacchii; ma, prendendo per tipo la figura data 
dairH(ERNES, la forma in esame ne costituisce una varietà assai distinta, che serve molto 
bene di collegamento sia colla N. hellenica, sia colla N, pseiidocarinata. 

N. ScACCHH var. propinquior Sago. 

Distinguitur haec var, a var. colligens Sacc. sequente nota: 
Costae longitudinales hasim versìis produ^tiores. 

1890. N. Scacchii var. colligens subv. propinquior S. — SACCO, Cat. B. t. Piem. N''5294. 
Elveziano: Bersano (rara). 
Osservazioni. — Fonna che , più che non la varietà , avvicinasi alla N. Scacchii, 

N. Scacchh var. sublaevis Sacc 

Distinguunt hanc var. a var. colugens Sacc. sequentes notale: 

Costae longitudinales in anfractibvs ultimis suboblitae, supra aperturam praesertim.. 

1890. N. Scaccini Y&r. colligens suhv. sublaevis S. — SACCO, Cat. pai. B. t, Piem. N** 5295. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Nodiscala pseudocarinata Sacc. 
(Tav. 11, tìg. 88). 

Testa parva y imperfoi'ata , elongato-turrita , apice acuta. Anfractìis convexo-angur 
lati, punctis pertenuibus, transversim seriatis, pemumerosiSy ornati, Costae longitudi- 
nales subobliqu/ie, subrotundatae, raro varicosae ; in anfractu ultimo 15-16 circiter, sUr 
peme nodulosae , subcarinam efformantes , aperturam versus praecipue. Testae basis 
svhdiscoidea, acostata , a regione ventrali angulo rotundato separata. Apertura parva, 
subovata. Peristoma duplex; extemum percrassum ad columellam interruptum; internum 
parvulum, continuum. 

Long. 7-14 Mm. Lat. 2-5 Mm. 
1890. Nodiscala pseudocarinata Sacc. — SACCO, Cai, pai. B. terz. Piem. N" 5292. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Probabilmente, trattandosi di forme assai variabili, esistono anelli 
di passaggio, per mezzo di varietà, tra la forma in esame e la N. Scacchii, ma pren- 
dendo come tipo di questa specie la figura che ne dà THcernes (tav. 46, fig. 13), non 
parmi logico indicare la forma in esame come semplice varietà della N. Scacchii. Notisi 
però che i caratteri diflferenziali della N, pseudocarinata si vanno accentuando colFinvec- 
chiare degli individui, mentre gli individui giovanili awlcinansi assai alla N. Scacchii. . 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 81 

N. PSEUDOCARINATA Var. EXCAVATA SaCC. 
(Tav. II, llg. 89). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Suturae aliquantìdum mintcs profundae, Costarum longitudinalium in anfractiìms 
tUtimis tubercula eminentiora, Funiculus circumbaaalis perspicuus, granuìosus. 
Long. 11 Mm. Lat. 4 Mm. 

1890. Nodisrala cavata De B. var. a — Da BOURY, Rev. Seal mtoc. plioc, Italie^ p. 173. 
1890. » pseudocarinala var. excavata Sacc. — SACCO, Cat.pal. B. terz, Piem, N**5206. 

Piacemiano od Astiano: Piacentino (rara). 

Osservazioni. — Non parmi che questa forma possa considerarsi come ima semplice 
varietà della N. cavata, troppo forti essendo i suoi caratteri diflPerenziali. 

NODISCALA HELLENICA (FORBES). 

(1844. FORBES, Repert. Moli, a. Radiai. Aeg. Sea, p. 147, 189). 

N. HELLENICA VaX. SUBAPPENNINA SaCC. 

(Tav. li, tìg. 90). 
Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 
Testa parvula, Anfractus ultimiLS superne ad suturarli depressus. 
Long. 6 % Mm. Lat. 2 Mm. 

1890. Nodiscala hellenica Forò, — DE BOURY, Rev, Seal, viioc. pUoG. Ilalie, p. 171. 

1890. » » subv. subapennina Sacc, — SACCO, Cai. pai. B. lerz. Pieni. N'' 5290. 

AstiaTio: Piacentino (rara). 

Nodiscala rissoides (Segu). 

(1880. SEQUENZA, Form. terz. Reggio, p. 114, tav. XI, fìg. 41 (per errore 4)). 

N. rissoides var. cavata (De Boury). 

1890. Nodiscala cavata De B. — DE BOURY, Rev. Seal, nvoc.pl. II., p. 171, tav. IV, iìg. 13. 

1890. » » » — SACCO, Cat. pai. Bac. lerz. Piem. W 5291. 

1891. » rissoides Segu. — DE BOURY, Et. cri/. Seal. mioe. plioc. Italie, p. 198. 

Astiano: Castellarquato (rara). 

Osservazioni. — Non credo affatto che la forma tortoniana sia identificabile alla 
pliocenica N, cavata; può esseme considerata come una varietà ben distinta. 



Le Nodiscala sono tuttora abbastanza numerose nelle regioni calde e temperate; 
pare colleghinsi colle Pliciscala, da cui potrebbero derivare, e colle Punctiscala, 

Kiguardo alle forme descritte , possiamo indicarne lo sviluppo ed i rapporti nel se- 
guente quadro provvisorio: 

Attualità N, hellenica 

Ast. N. pseudocar, var. excavata — N. rissoides var. cavata N, hellenica var. suòappenn. 

Piac. N. pseudocar. var. excavata — N, rissoides var. cavata 



■ N, rissoides N, ScaccJiii 



Tortoniano 

Elv. Nodiscala pseudocarinata ■ colligens var. N, Scacchii var. Ì^^Mae^is^^ 

? 
Eoeene Pliciscala 



Digitized by 



Google 



92 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TEBZIARn DEL PIEMONTE ECC. 



Sottog. DENTISCALA De Boury, 1886. 

Dentiscala proorenata Sago. 
(Tav. II, fl<f. 91). 

Testa parva, turrita, imperforata. Anfractìis subplanati, profunda sutura separati, 
sed per costas longitudinales conjuncti , margiìie supero profunde crenulati. Costae 
tratisversae sat crassae, supra costas longitudinales decurrentes; costa hasalis perspicua, 
a penultima sulco profundo separata, Costae longitudiìiales perelatae, superne et inferne 
perprodìJLctae, suòregulariter seriatae. Discus basalis crassus. 

Long. 9 Mm. Lat 4 Mm. 

1890. Dentiscala procrenata Sacc. — SACCO. Cai. pai. Bac. terz. Piem. N" 5282. 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, di cui conosco finora un solo esemplare incompleto^ 
è assai probabilmente la progenitrice della D. crenata vivente. 

Dentiscala crenata (Linn.). 
(1766. LINNEO, Systema Naturae, ed. XII,* p. 1238). 

D. CRENATA Var. BABILONICA (BrONN). 

1831. Scalarla Babilonica Bronn — BRONN, It. tert. Geb., p. 65, 66. 

1848. » Babylonica » — BRONN, Ind. pah, p. 1114. 

1871. » Babilonica » — NYST, TabL Syn. gen. Scalarla, p. 18. 

1873. » » » — COCCONI, En. Moli mioc. plioc. Parma e Piacenza, 

p. 125, 126, tav. Ili, fig. 12. 13. 

1890. Dentiscala » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p, 164. 

1890. ^ crenata var. Babiloìika Br. — SACCO, Cat. pai. B. ters. Piem. N' 5280. 

Piacenziano ed Astiano: Piacentino (rara). 

Osservazioni. — Confrontando esemplari e figure della vivente D, crenata, parvenu 
che la forma pliocenica non se ne potesse distinguere specificamente, tanto più conside- 
rando la sua grande variabilità, per quanto mi risulta sia dall'esame di alcuni esemplari 
fossili, sia dalle figure date, per la forma vivente, dal Chemnitz, dal Eoener, dal Keeve, 
dal Chenu, ecc.; gli incavi circumbasali, cosi spiccati generalmente nella forma plioce- 
nica, sono talvolta pure evidenti e sovente invece subnulli nelle forme d'oggidì. 

D. crenata var. gigantea Sacc. 
(Tav. Il, tìg. 92). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa mqfor. Anfractus transversim depresso^ostulati, Costas longitudinales in an- 
fractibu^ primis elatae, in anfractibus ultimis suòdepressae vel subdblitae. 

Long. 31 Mm. Lat. 12 Mm. 
1890. Dentiscala crenata var. gigantea Sacc. — SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N* 5281. 

Astiano o Attualità: Astigiana?? (rara). 

Osservazioni. — Dalla collezione Michelotti del Museo geologico di Roma ebbi in 
comunicazione questa forma, coU'indicazione Astiai; d'altronde la conchiglia ha alquanto 
l'apparenza di esser piuttosto dei mari attuali che non fossile, quindi la descrìvo senza 
poterne indicare con certezza V habitat. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 



83 



Le Dentiscala hanno conservato dall'eocene al giorno d'oggi i loro caratteri con 
ben piccole modificazioni; in generale sono assai rare. La loro filogenesi si pnò prowi- 
Boriamente così indicare a grandi tratti: 



Attaalitìk 
Astiano 
Piaeenziano 
Elyeziano 

Eocene 



D, crenata e var. giganteaf 



tea 



D, creìiata var. babylonica 

I 

Z>. procrenata 



Dentiscala marginostoma e var. 



( Wardi 
I turrella 
( eocoenica 



Genere FORATISCALA De Boury, 1887. 



FORATISCALA TENUISTRIATA (BrONN). 



1831. Scalarla lenuisiriata Bronn — BRONN, It. tert, Geb., p. 68. 

1848. » » » — » Ind. paL, p. 1117. 

1871. » » » — NYST, Tabi, syn, gen. Scalaria, p. 62. 

1885. Cirsotrema pseudoscaberr, P. — PANTANELLI, Sopra ale. Sral, terz., p. 270, 272. 

1887. Foratiscala tenuistriata Bronn -^ DE BOURY, EL sousgenr, Seal., p. 30. 

1890. » » » — » Rev. Seal. mioc. pi. It., p. 263, t. IV, f.6. 

1890. Scalaria pseudoscaberrima P. — » » » » » » p. 264. 

1890. Foratiscalatenuislriata Bronn -^ SACCO, Cai. pai. B. terz. Piem. N"* 5288. 

Astiano: Piacentino (rara). 

Osservazioni. — Per la sua gracilità questa forma è generalmente rotta, ma i suoi 
caratteri sono cosi spiccati che essa si riconosce facilmente. La sua relativa afi&nità colle 
eoceniche F. sculpata Desh. e F. cerithiformis Wat. lascia supporre che queste siano 
le forme più o meno direttamente progenitrici di quella pliocenica ; se ne può quindi 
presentare provvisoriamente il seguente quadro: 



Astiano 


F. tenuistriata 

1 


Piaeenziano 


1 
F. tenuistriata 

\ 
? 

1 
F. sculptata Desh. 


Parisiano 


Saessoniano 


Foratiscala cerithiformis Wat. 



Il — P. Sacco. 



Digitized by 



Google 



Si I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 



Genere CERITHISCALA De Bourt, 1887. 

Cerithiscala? capelliniana (Coco.)* 

1873. Scalarla Capelliniana Cocc. — COCCONI, En. Moli, mioc. plioc. Parma e Piacenza^ 

p. 126, 127, tav. III,flg. 14, 15, 16. 
1890. Cerithiscala » » — DE BOURY, Rev, Seal. mioc. plioc. Italie^ p. 2C6. 

1890. » » » — SACCO, Cai. pai. Bac. terx. IHem. N'* 5289. 

Piacenziano: Piacentino (rara). 

Osservazioni. — Pare abbastanza stretta l'affinità fra questa forma e le diverse specie 
di Cerithiscala del bacino eocenico di Parigi, dalle quali essa probabilmente deriva in 
via più meno diretta; forse però l'esame del tipo potrebbe indicare rapporti ben diversi. 
Erroneamente, credo, il De Boury nella sua « Rev. crit. Seal. mioc. plioc. Italie, 1891, 
p. 138 » indica questa forma come vji^Eglisia. 



Genere CLATHROSCALA De Bourt, 1890. 

Questo gruppo comprende forme che costituiscono il collegamento fra le Scalarla, 
specialmente del sottog. AcHllay e le Acirsa. Credo poterlo elevare al grado di genere, 
a cui si collegano, come sottogeneri, le Acrilloscala, le Hemiacirsa, ecc. 

Sottog. CLATHROSCALA (stricto sensu). 

Clathroscala cancellata (Brocch.). 

1814. Turbo nan^ellatus Brocch. — BROCCHI, Conch, foss. subapp., p. 377, tav. Vii, flg. 8. 

1826. Turritella oannellata Risso — RISSO, Europe mérid,, t. IV, p. 119, pi. IV, flg. 40. 

1827. Scalaria » BrooQh. — DEFRANCE, Dici. Se. Nat., t. XLVlIl, p. 20. 
1827. % p i> " SASSI, Saggio geol. Bac. terz. Albenga, p. 478. 
1827. » » » -. BONELLI, Cat. ms. Museo Zool. Torino. N" 1950. 
1829. » ik Le Serr. — DE SERRES, Geogn. terr. tert., p. 105, 106. 
1831. » » BroQrh. — BRONN, It. tert. Geb., p. 68. 

1840. » » » — MICHELOTTI, Rivista Gasterqp.^ p. 9. 

184-2. » ^ »? — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 28. 

1847. ^ » » Defr. — » » » 2* ed., p. 54. 

1848. » » j> - BRONN, Ind. Pai., p. 1114. 

1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat., toro. III, p. 166. 

1871. » » Brocchi — NYST, Tabi, synopt. Scalaria, p. 20. 

i873. ♦ » » — COCCONI, En. sist. Moli. mioc. pi. Parma e P., p. 127. 

1877. » » » — ISSEL, Fossili marne Genova, p. 31. 

1890. Clathroscala cancellata » — DE BOURY, Rev. Scoi. mioc. plioc. Italie, p. 127. 

1800. » » » — SACCO, Cat. pai. Bac. terz. Piem. N« 5268. 

Long. max. 45 Mm. Lat. max. 12 Mm. 

Piacenziano: Astigiana , Castelnuovo d'Asti , Genova, Savonese, Albenga, Nizzardo 
(non rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 8& 

Osservazioni. — Michelotti, Sismonda e De Boury indicano questa specie anche 
nel miocene di Tortona e di Torino y dove non l'ebbi a constatare; pare però siansene 
trovati esemplari nel Tortoniano, secondo il Doderlein. Il De Gregorio fa attorno a 
questa specie una grande confusione. 

Nel pliocene inglese la CI. cancellata è rappresentata dalla var. Woodi (Desh.j non 
De Greg.) WooD-Crag Moli., 1848 , tav. Vili , fig. 22) e dalla var. reticulatina Sacc» 
(1872 — Scalarla cancellata BR..WooD-Crag Moli., V Suppl., p. 59, tav. IV, fig. 2). 

Cl, cancellata var. pluricostioillata Sacc. 
(Tav. II, fig. 93). 

DUtinguunt liane var, a specie typica seqiientes notae: 

Costae transversae numerosiores, in regione ventrali et suturali praesertim, saepe 
valde appropinqiLatae, crassae et graciles irregulaHter altemae. 

1886. Claihroscala cancellata yat, pluricoslicillata S. — SACCO, Col. pai. B. t. Piem. N** 5269. 

Piacemiano: Astigiana, Valle del Tanaro (alquanto rara). 
Astiano: Astigiana (alquanto rara). 

Osservazioni. — Sono assai numerosi e svariati i passaggi fra il tipo e la forma 
in esame, la quale è tanto mutevole che non trovansi due esemplari identici. 

Cl. cancellata var. Catulloi (Dod.). 
(1890. DODERLEIN in DE BOURY, Rev. Seal. mioc. pi. Italie, p. 218, tav. IV, flg. 3). 
1890. Clafhroscala Catulloi Dod. — SACCO, Cat. pai. B. terx. Piem. N' 5271. 

Piacemiano: Astigiana, Piacentino (rara). ' 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma rassomiglia assai alla var. Woodi e reticu^tina, anzi 
il De Boury « Et. crit. Seal. Italie, 1891 » vorrebbe riunirle tutte sotto il nome di Cl. 
Woodi Desh. Io credo che, se si vuole riunire queste forme in una specie sola, sia meglio 
attribuirle, come varietà, alla Cl. cancellata. 

Forse la Se. turbonilloides Segu. rassomiglia alquanto a questa specie. 

Cl. cancellata var. supracostulata (Sacc.). 
(Tav. li, flg. 94). 

Distinguunt liane var. a var. Catulloi sequentes notae: 

Testa major. Anfractus convexiores , ad suturam superam minime vel nihil ere- 
ntUaii. Costulae longitudinales interdum varicosae. 
Long. 35 Mm. Lat. 11 Mm. 

1890. Cla/hroscala cancellata var. supracostulata S. — SACCO, Cat.p. B. t. Piem. N" 5270. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, quantunque ben differente dalla Cl. Catulloi, pro- 
babilmente ne rappresenta solo una modificazione inerente allo stato completamente adulto 
d^li esemplari. 

Le ClatlirosciTa (strido sensu) sono in generale poco comuni, specialmente carat- 
teristiche del pliocene , quantunque esse comincino già neireocene ed abbiano rappre- 
sentanti ancora nei mari d'oggidì, come indico nel seguente quadro provvisorio. 



Digitized by 



Google 



86 



I MOLLUSCHI DEI TEBREÌil T£RZURn DEL PIEMONTE ECC. 

AttuaUtà 
Astiano 



Piacenziano 

Tortoniano 
Elyeziano 

Eocene 



CI. sp. 

I 



CI. cancellata e var. 



' supracostulata 



Catulloi 



^ pluricosticillata 

!9upraco8tulata 
• Catulloi 
Woodi 
reticulatina 
pluricosticillata 
CI. cancellata var. 

I 

? CI. cancellata ? ? (fide Michelottii) 

I 
Clathroscala undosa 



Sottog. ACRILLOSCALA Sacco, 1890. 

Questo sottogenere comprende forme alquanto affini alle Acrilla, ma specialmente 
alle Clathroscala (però con superfìcie longitudinalmente costicillata e non cancellata) ed 
alle Acirsa. 

ACRILLOSCALA GENICULATA (Br.). 



1814. Turbo geniculalus Br, 

1827. Scalarla decussata Lh. (- 

1831. » geniculata Bronn 

1847. » impressa Bori, 

1848. » geniculata Bronn 
? » Deshayesi Sismd, 

1852. » impressa Bon, 

1871. » » » 

1871. » geniculata Brocch. 

1885. » Deshayesi Sismd, - 

1890. » impressa Bon, - 

1890. Clafhroscala geìii^ulata Br 

1890. Acrilloscala » 



— BROCCHI, Conch. subapp,, p. 659, tav. XVI, fig. 1. 
= T, geniculatm Brocch.) — BONELLI, Cai. ms. Museo Zuol. 

di Torino. N^ 1947. 

— BRONN, It, ieri. Geo,, p. 68. 

— SISMONDA, Syn, meth,, 2- ed., p. 54. 

— > Index Pal,y p. 1115. 

— (in schedis). 

— D'ORBIGNY, Prodr. Pai, Strat. T. Ili, p. 166. 

— NYST, Tabi, sgn. et syn, gen. Scalarla, p. 38. 

— » » * » » » p. 34. 

— SACCO, Studi geo'paleont, territ. Bene-Vagienna , p. 10. 
- DE BOURY, Reì\ Scalides mioc, et pi, d'Italie, p. 316. 
occ, — » » » » »»p. 221. 
» — SACCO, Cat. pai, Bac, terz. Piem. K 5251. 



Long. 15-35 Mm. Lat. 4-8 Mm. 

Astiano: Astigiana (specialmente Valle Andona) (non rara). 

Piacenziano: Astigiana, Castelnuovo d'Asti, Bene-Vagienna, Rocca d'Arazzo, Pia- 
centino (non rara). 

Osservazioni. — La figura imperfetta del Brocchi spiega come il Bonelli non 
abbia riescito a classificare giustamente quegli esemplari che qualificò come Se. impressa, 
mentre confuse la vera Se. geniculata colla Se. decussata Lk. Ancor più notevole è che 
il SisMONDA non comprendesse bene questo nome tanto da darle ancora un nuovo nome. 
Se. Deshayesi, nome che non può essere conservato in nessun modo, tanto più che già 
esiste una Scalarla Deshayesi May. (1856). Tale confusione mi risultò nettamente nello 
esame del materiale della collezione del Museo zoologico di Torino, dove sono conservate 
le antiche determinazioni. Probabilmente il trovarsi la forma del Brocchi soltanto nel- 
Tappendice del suo classico lavoro contribuì a generare le confusioni sovracceonate. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACOO 87 

A. GENICULATA vaT. SUBULOPRISCA SaCC. 
(Tav. II, flg. 95). 

Dl8tinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 
Testa minor, constrictior, subulatior. 
Long. 10-16 Mm. Lat. 3-4 ^l^ Mm. 

1893. Acrilloscala geniculala var. subuloprisca Sacc. — SACCO, Caf. pai. B, t. Pieni. N'*5?51. 

Tortoniano: Stazzano, Tetti Sorelli (rara). 

Osservazioni'. — È interessante il ritrovare già nel miocene forme di tipo essen- 
zialmente pliocenico ; quantunque esse non siano rappresentate, pare, da esemplari com- 
pletamente adulti, tuttavia il confronto con individui pliocenici di eguale lunghezza & 
«piccare nettamente la loro caratteristica forma gracile, ristretta. 

A. GENICULATA Var. PERCRISTULATA (SaCC). 

Distinguitur haec var. a specie ti/pica sequente nota: 
Cristulae longitudinales sat elatae. 

1890. Acrilloscala geniculata ^uhv. pera-istulata Sacc.-^ SACCO, Cat.p. B. t. Pieni. N*5252. 

Piacenziano: Astigiana, Volpedo (Cascinelle) (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Pel loro carattere delle crestole alquanto più elevate che nella specie 
tipica queste forme ricordano assai, a primo tratto, il Clathrus tenuicosta; son però net- 
tamente distinte dal C. leptoglyptum (Font.). 

A. GENICULATA var. acristulata (Sacc.) 
(Tav. II, flg. 96). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 
Cristulae longitudinales nullae, sulculo substitutae. 

1890. Acrilloscala genicnlata subv. acrislvlnta Sacc. — SACCO, Cai. pai. B. t. Piem, N" 5253. 

Piacenziano ed Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questo carattere parrebbe tanto importante da fondarvi una 
specie; ma considerando come esso appaia spesso qua e là a tratti sugli esemplari ti- 
pici, e solo raramente si presenti su tutta la conchiglia, credo esso dipenda da condi- 
zioni speciali di sviluppo dell'animale, il quale ad ogni periodo di arresto non produsse 
un peristoma incrassato. 

A. GENICULATA Var. SUBANGULOSA SaCC. 

(Tav. 11, fii(. 97). 

Distinguunt hanc varietatem a specie typica sequentes notae: 

Testa minor, A7ìfractu8 aliquantulicm d^pressiores, minus regulariter rotundati, in 
regione ventrali subangulosL 

1890. Acrilloscala geniculala var. subangidosa Sacc. — SACCO, Cai. pai. B. t. Piem. N"5255. 

Piacenziano o Astiano: Astigiana (rarissima). 
Osservazioni. — L'esemplare unico è incompleto. 



Digitized by 



Google 



88 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE EOO. 

Possiamo co^ presentare per ora il quadro di sviluppo delle Acrilloscala indicate^ 

Attnalitìk A. geniculata var. 

I ( percristulata 

Astiano A. geniculata e var. < svòangulosa 

I ( acristulata 

I ( percristulata 

Piaeenziano A. geniculata e var. | svòangulosa 

I f acristulata 

Tortonlano Acrilloscala geniculata var. suòuloprisca 

Sottog. HEMIACIRSA De Boury, 1890. 

Hemiacirsa prolanceolata Sacc. 
(Tav. II, flg. 93 b). 

Testa parvula, turrita, imperforata, Anfractus paullulo svbconvexi, primi praecipue^ 
prope suturam superam saepe laeviter ingrassati, suòcingulati ; anfractus ultimus in^ 
feme angulatus. Suturae parum profundae. Costae longitudinales latae , crassa^ , suo- 
rotundatae, 8-11 circiter in anfractu ultimo, interdum late et percrasse varicosae. 
Striolae transversae parvillimae, plerumque in regione mediana subóblitae , prope su- 
turarti superam aliquantulum visihiliores , sed in regione circumbasali sat profundae^ 
et pervisibiles . Regio basalis svbplanata , spiraliter striolata. Apertura ovaUhSubqu^an 
drangula. Labium externum simplex vel incrassatum. 

Long. 7-17 Mm. Lat. 2-3 V4 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequente). 

Osservazioni. — Forma interessante, perchè forse è la progenitrice più meno di- 
retta della //. lanceolata. Gli esemplari di questa specie in tutte le collezioni che ebbi 
ad esaminare erano mescolati colle Turbonilla, È pure forse una Hemiacirsa la Scalarla 
intum^cens Koen. deirOligocene deirEoropa settentrionale e centrale. 

H. prolanceolata var. cristulosa Sacc. 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Costae longitudinales elatiores, non subrotundatae vel suòcristatae, 

Elveziano: Clolli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Tende alquanto verso la var. Brocchii della H. lanceolata,, 

H. prolanceolata var. convexiuscula Sacc 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Anfractus convexiores; ultimus basi minus angulatus, rotundatior, Superflcies ni- 
tens, Striolae transversae subóblitae. 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 

H. prolanceolata var. tauroprysmatica Sacc. 
(Tav. II, flg. 98 a). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Anfractus complanatiores, ultimi praecipue, Costae longitudinales depressiores, in 
anfractibus ultimis praecipue. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Questa varietà ricorda quella simile , prysmatica , della H. lari- 
ceolata e fa anche passaggio air^. taurolanceolata. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 



89 



H. PROLANCEOLATA var. VARICOSO-CYLINDRICA SaCC. 
(Tav. II, tis. 98 e). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa magis turrito^ylindrica. Varices longitudinales crassas et numerosae, 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Hemuoirsa taurolanceolata Sacc. 
(Tav, II, Jlg. 98«"«). 

Testa media, turrita, acutissima, imperforata. Anfractiis subplanati, exceptis primis 
Zaeviter svhconvexis, 14 drciter; prope suturam superam aliquantulum elati , subdn- 
,gulati; anfractus ultimus fortiter angulatus. Sutu/rae nihil profundae, sed perspicu>ae. 
Costae longitudinales in anfra^tibus primis sat elatis, in caeteris depressae, interdum 
suòoblitae, Striae transversae sat perspicuae , in anfractlbus ultimis praeter 12. Regio 
hasalis subplanata, spiraliter striolata. Apertura suhrhomhoidalis, basi subdepressa. La- 
bium externum, sim^plex. 

Long. 10-18 Mm. Lat 2 V2-8 V4 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Affinissima alla K prolanceolata, collegasi però strettamente col- 
VH. lanceolata. 

Hemiacirsa lanceolata (Br.). 



1814. Turbo lanceolalus Br. 

1826. Turritella lanceolata » 

1827. Turbo lanceolalus » 
1831. Scalaria lanceoL Bronn 



1840. 


» 


»• 


Brocch. 


1847. 


% 


» 


» 


1848. 


Turbonilla 


» 


Bronn 


1556. 


Scalaria 


» 


Brocch. 


1856. 


» 


» 


» 


1871. 


» 


» 


» 


1873. 


» 


» 


f> 


1877. 


» 


» 


» 


1884. 


» 


» 


» 


1889. 


» 


> 


» 


1890. 


Hemiacirsa 


» 


» 


1890. 


» 


» 


•» 



BROCCHI, Conch, foss. subapp.^ p. 375, tav. VH, flg. 7. 
RISSO, Europe mérid., p, 109, 110. 
BOiNELLI, Cai. ms. Museo zool. Torino. N° 1829, 1931. 
BRONN, TI. tert Geb., pag. 66. 
MICHELOTTI, Rivisla Gasterop., p. IO. 
^ Foss. mioc,^ p. 162, 163. 

BRONN, Ind. paleont., p. 1328. 
HGERNES, Foss. Moli. Ieri. Beck. Wien, p. 481, 482. 
NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli. OberLapugy, p. 168. 
NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria, p. 40. 
COCCONI, En. sisL Moli. mioc. plioc. Parma, p. 128. 
LOCARD, Descripl. Faune terr. tert. Corse, p. 108. 
DE BOURYy. Descripl. Seal, nouv., p. 162. 
DE GREGORIO, Sludi sul gen. Scalaria, p. 8. 
DE BOURY, Rev. Seal. mioc. plioc. Italie, p. 269. 
SACCO, Cat. pai. B. terz. Piem. N° 5272. 

Tortoniano: Stazzano (rarissima). 

Piacenziano: Castelnuovo d'Asti, Zinola, Albenga (non rara). 

Astiano: Astigiana (alquanto rara). 

Osservazioni. — Molto variabile essendo questa specie, ho preso naturalmente come 
tipo quella figurata dal Brocchi. Il Bonelu ed il Sismonda indicano anche questa forma 
fra quelle dei colli torinesi , ma non ne trovai finora alcun esemplare neW Elveziano , 
quindi credo trattisi di un errore . di indicazione. Quanto alle forme tortoniane, quan- 
tunque molti esemplari si avvicinino molto alla specie tipica, in complesso tuttavia 
esse costituiscono una varietà a parte ; quindi il tipo è piacenziano. 

Il De Gregorio nei suoi « Studi sul gen. Scalaria » indica della forma in esame due 
varietà, una A. fig. 22, che appellerei var. subtypica Sacc, avvicinandosi molto al tipo, 
«d una B. fig. 23 , che denominerei var. subconica Sacc per la sua forma più conica. 

Ho escluso dalla sinonimia della specie tipica gli autori che Tindicano come mio- 



Digitized by 



Google 



1842. 


» 


» 


18C. 


» 


» 


1847. 


» 


» 


1852. 


1» 


» 


1856. 


» 


» 


185(5. 


» 


» 


1862. 


» 


» 


1871. 


» 


» 


1890. 


» 


r> 


1890. 


Hemiacirsa 


» 


1890. 


» 


» 



W) I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO. 

cenica, giacché le forme mioceniche appartengono quasi tutte alla var. miocenica Segu.; 
il solo esemplare tortoniano che io conosca si trovava nella collezione del Musco di 
Torino, colla indicazione (del Sismonda) di ^S". disjuncta Br. 

H. lanceolata var, miocenica Seg. 
(Tav. 11, flg. 99). 

(1880. SEQUENZA, Formaz. teri. Prov, Reggio-Calabria, pag. 114). 

1840. Scalaria lanceolata Brocch. — MICHELOTTI, Rivista Gasfer., p. 10. 

» — SISMONDA, Syn. meth., 1' ed., p. 28. 
» — » » j> 3' ed., p. 54. 

» — MICHELOTTI, Pass, mioc, p. 162, 163. 
Bronn — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tom. Ili, p. 31. 
Brocch. — HGERNES, Foss. mioc. tert. Beck. Wien., p. 481, 482* 
» — NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moli. Ober Lapugy, p. 168. 
» — DODERLEIN, Giacit. terr. mioc. /^, p. 18. 
» — NYST, Tabi. syn. gen. Scalaria, p. 40. 
» var. B. — DE GREGORIO. Studi gen. Scalaria, p. 8. 
» var. a. — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. pi. Italie, p. 271. 
» var. miocenica Seg. — SACCO, Cat. pai. B. t. Piem. N^ 5273. 

Tortoniano: S. Agata fossili (frequente). 

Piacenziano: Castelnuovo d'Asti, Zinola, Savona-Fornaci, R, Torsero (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma, oltre al presentare, come indica il Sequenza, gli 
anfratti leggermente convessi e le costole che svaniscono presso le suture , si distingue 
pure generalmente dal tipo, per essere sovente più allungata, per avere le costole più 
spiccatamente rilevate, e per presentare più frequenti le larghe ed ispessite varici. 

H. LANCEOLATA Var. EOPRYSMATICA (SaCC). 

Distinguitur haec var. a var, miocenica (Seg.) sequente nota: 
In anfractibus ultimis costai longitudiaales distantiores. 

1890. H. lanceolata var. miocenica subv. eoprysmatica S. — SACCO, Cat. p. B. t. Piem. N 5274. 

Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma sembra costituire passaggio alla var. prismatica Sacc. 

H. LANCEOLATA Var. BROCCHI PaNT. 

(Tav. H, tìg. 100). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notale: 

Testa valde minor , gracilis , parvula. Anfractus ad suturam interdum depressi. 
Costae longitudinales elatiores , minus rotundatae. Striae transversae minus visibiles, 
i$Uer se distantiores, interdum svòoblitae. 

Long. 5-10 Mm, Lat. 1 ^f,-2 % Mm. 

Tortoniano: Montegibbio (non rara). 

Osservazioni. — Gli esemplari di questa forma (strettamente collegata colla var. 
miocenica, di cui potrebbero essere solo individui giovanili), mi furono inviati dal Prof.. 
Pantanelu col nome che le ho conservato; potrebbero forse corrispondere alla Se. lan- 
ceolata var. exiliore di Doderlein (Qiac. terr. mioc. It., p. 18). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 91 



H. LANCEOLATA Var. PRYSMATICA SaCC. 

(Tav. Il, flg. 101). 

Di8tinguu7U Tianc var. a specie typica sequentes notcte: 

Costae longitudincUea depressiores, numero minores, in anfractu ultimo 8 drcUer; 
apatia intercostalia svbplanata. Costae transversae aliquantulum depressiorea. 
Piacemiano: Albenga (frequente). 
Astiano: Astigiana (non rara). 
Osservazione. — Si collega piuttosto colla var. miocenica che non col tipo. 

Hemiacirsa corrugata (Br.). 

1814. Turbo con^gatus Br. — BROCCHI, Conch. foss. subapp,, p. 376, tav. VII, flg. 9. 

1826. Turritella corrugata » — RISSO, Europe mérid,, p. 108. 

1831. Scalarla > Bronn — BRONN, IL Tert. Geb.^ p. 66. 

1848. Turbf^nilla » » — » Jnd. Pal.^ p. 1327. 

1862. Scalarla » Broceh. — DODERLEIN, Giac, terr. mioc. It.^ p. 18. 

1871. » » » — NYST, Tabi, Syn. gen. Scalarla, p. 24. 

1873. Tw^itella * » — COCCONI, En. sist. MoU. mioc. plioc. Parma, p. 194. 

1890. Hemiacirsa ^> » — DE BOURY, Rev. Seal, mioc, plioc, Italie, p. 272. 

1890. » >, » _ SACCO, Cat, pai, Bac, terz. Piem, N* 5283. 

Tortoniano: Stazzano (non rara), S. Agata (rara). 
Piacemiano: Piacentino, Liguria (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma, come VE, lanceolata, mostrasi assai variabile nei 
suoi caratteri, per modo che ci riesce difficile Tindicame nettamente i limiti. 

H. CORRUGATA var. PECcmoLn (D'Ano.). 
(Tav. II , flg. IDI bis), 

(1871. SEQUENZA, Studi strat, formax, plioc. It, merid., pag. 96). 

1877. Scalaria varicula Por, — ISSEL, Fossili marne Genova, p. 30. 

1890. Hemiacirsa corrugata Broceh, var. «. — DE BOURY, Rev, Se. mioc, pi, Italie, p. 274. 

1890. » » var. Pecchioni D'Ano.— SACCO, Caf. pai. B, terz. Piem, N* 5284. 

1891. » » Broceh, var. a. — DE BOURY, Et. crit. Seal. Italie, flg. 14. 

Tortoniano: Stazzano (frequente). 

Piacemiano: Piacentino, Genova (non rara). 

Osservazioni. — È più frequente che il tipo; fu sovente paragonata alla Se. vari- 
cula WooD. È probabilmente riferibile a questa varietà la figui-a 19 data dal De Gre- 
gorio « Studi sul gen. Scalaria, 1889 » per tipo di Se. corrugata. 

H. CORRUGATA Var. SUBINORNATA SaCC. 

Distinguunt hanc var. a var. Pecohioui (D'Anc.) sequentes notae: 
In anfractibus ultimis costae longitvdinalea depressae, distantes, aperturam versus 
subóblitae. 

1890. H, corrugata var. Pecchioni subv, inornala S, — SACCO. Cat. p, B. terz, Piem. N* 5285. 

Vedi per la restante sinonimia quella di //. coi^rugata var. exvaricula. 
Tortoniano: S. Agata fossili (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, probabilmente solo un'anomalia , fu dal Sismonda 
determinata come Se. disfuncta Bronn. Si avvicina molto alla Chemnitzia varicula Wood. 

12 — F. Sacco. 



Digitized by 



Google 



92 



I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZURH DEL PIEMONTE ECO. 



H. CORRUGATA VaT. CALABRA SeGU.? 

(1880. SEQUENZA, Formaz. terz, Prov. Reggio-Calabria, p. 266). 

1890. Hemiacirsa corrugata Br, vnr. B. — DE BOURY, Rev, Seal, viioc, pi. I/alie, p. 275. 

1890. » » var. calabra Seg. — SACCO, Cat, pai. B. terz. Piem, N°5286. 

1891. » » var. B. — DE BOURY, Et. crii. Seal, mioc.pl. It,, llg. 15. 

Piacenziano: Piacentino (non rara). 



AstiaBO 
Piacenziano 

Tortoniano 



H. CORRUGATA var. EXVARICULA SaCC. 
(Tuv. II, {]g. 102). 

Distinguunt hanc var, a specie ìypica acquentes notae: 

Anfractus convexiores. Costae transversae propinquiores, numerosiores; in anfractu 
ultimo 17-20 ctrciter. 

1847. Scalarla disjuncta Bronn — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 58. 
1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 31 (pars). 

1871. » » » — NYST, Tabi. Syn. et Syn. gen. Scalarla, p. 28 (pais). 

1890. Pi/nctiscala » » — DE BOURY, Rev. Seal. mioc. pi. Italie, p. 177 (pars). 

1890. Hemiacirsa corrugata var. exvnricula S. — SACCO, Cat. pai. B. terjg. Piem. N" 5287. 

Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma pare solo una modificazione della var. Pecchioni; 
venne già segnata dal Seguenza col titolo di Se. varicula, nome da abbandonarsi, poiché 
la Chemnitzia varicula Wood è forma ben distinta. 

Dall'esame dei cartellini del Museo geologico di Torino ho potuto nettamente rile- 
vare che il Sismonda ha classificato questa varietà come Se. disjuncta, specie che 
invece finora non venne trovata nel Miocene; questa erronea determinazione venne na- 
turalmente copiata dal D'Orbigny, dal Nyst, dal De Boury, ecc. 



Le Hemiacirsa nel bacino piemontese sono specialmente caratteristiche del Torto- 
niano e del Piacenzia7io ; esse si pò 4ono raggruppare in due serie abbastanza distinte ; 
quella deWH. corrtigata e quella deir^. lanceolata. Ne possiamo per ora cosi indicare 
lo sviluppo nel bacino terziario piemontese. 

prysmatica var. e H. lanceolata e var. «.^^^^^ 



prysmatica var. e H. lanceolata e var. 



.s:SéÈ^--7^«^— 



I I ( miocenica H. corrugata e var. 

eopry ematica var. e II. lanceolata e var. ' Brocchii 

I f exilior 



varicosocylindrica { 



vartcunocutiiuirccu § ^^^ ^ yt ^i^^^^r^i^*^ ^ ^*»%. i Cristulosa 

Elvez. //. tnurolanceolata - tauro^smatica \ ^^^- « ^- prolanceolata e var. j ccmt;ex<««c«te 



miocentca 



\ Pecchioni 
I calabra, 

ÌPecchioUi 
siUnnom. 
exvaricula 



Tongriano 



I. 
Hemiacirsa intumescens 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 33 



Genere ACiRSA MQrch, 1857. 

ACIRSA MIOPEDEMONTANA SaCO. 
(Tav. Il, fig. 103). 

Testa magna, svbtenuis, elongato-turrita, imperforata, Anfractus auhconvexi, con- 
tigui j longitudinaliter additamenti striis , transversim costulis rotundatis (subelatis et 
depressis, subregulariter altemis), perpropinquis, num^rosis, muniti. Regio hasalis con- 
vexa, costula stiòelata circumscripta, longitudinaliter additamenti striis, transversim 
co8tulÌ8* rotundatis, svbelatis, inter se sat distantUrus, ornata. Apertura subovata. Peri- 
stoma gracilis. 

Long. 23-30 Mm. Lat. 8-10 Mm. 

1890. Acirsa miopedemoniana Sacc, — SACCO, Cut. pai, Bac. terz, P/em. N° 5133. 

Elveziano: BaldLssero torinese, Bersano (rara). 

Osservazioni. — La delicatezza di questa interessantissiniA specie fa si che essa si 
trovi quasi sempre in cattivo stato di conservazione. Essa sembra collegarsi con alcune 
forme del Bacino parigino, dalle quali probabilmente deriva. 

AcmSA 8DBDECUS3ATA (CaNTE.) [vel A. PELAGICA (RlSSO) ]. 

(1836. CANTRAINE, Biagn, esp, nouv. Moli,, Bull. Brux., p. 338). 

A. SUBDECUSSATA VaT. PSEUDOLANCEOLATA SaCC. 

(Tav. II, tìg. 104). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa aUndo-ochracea. Anfractus primi (7) longitudinaliter costati, ultimi (4) longi- 
tudinaliter tantum, additamenti striis pemumerosis ornati, Striae transversas in regione 
ventrali infera valde perspiòuae. 

Long. 23 Mm. Lat. 6 Vg Mm. 

1890. Acirsa subdecussata var. pseudolanceolata S, — SACCO, Cat. pai, B, t. Piem. N' 5132. 

Astiano: Colli astesi (rara). 

Osservazioni. — Questa specie collocata, secondo gli autori, fra le Chemnitzia, le 
Turbonilla, le Scalarla, le Mesalia, le Eglisia, le Turritella, i Cerithium, ecc., presenta 
molta somiglianza coiriT. lanceolata , almeno per mezzo della varietà in esame , tanto 
che nasce il dubbio che queste due forme non debbano ritenersi cosi distinte generica- 
mente come ora si ammette. Se fosse certo che la Turritella pelagica Risso corrisponde 
a questa specie, essa dovrebbe naturalmente appellarsi A, pelagica, ma per ora tale ri- 
ferimento è troppo dubbioso per accettarlo. 



Digitized by 



Google 



94 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TF.RZIARn DEL PIEMONTE EOO. 



Genere EGLISIA (Grat, 1840). 

Eglisia? meneghiniana (Coco.). 

1873. ScaXaria meneghiniana Cocc. — COCCONI, En, Moli, mìoc.plioc, Parma e Piacenza^ 

p. 128. Tav. Ili, fig. 17, 18. 

Piacenziano o Astiano: Variatico nel Piacentino (rarissima). 

Osservazioni. — Il De Boury nella sua « Rev. Seal, mioc plioc Italie, 1889 » 
accenna che questa forma forse è jm' Eglisia; invece erroneamente, penso, rattribuiaoe 
a Cerithiscala nel suo « Et crit. Seal. mioc. plioc. Italie , 1891, p. 138 » . Non avendo 
avuto in comunicazione runico esemplare esistente di questa forma, è con molto dubbio 
che Tattribuisco per ora al genere Eglisia, 



Digitized by 



Google 



DESCRrm DA F. SACCO 95 



Famiglia ACLIDAC Ad4Ms 



Genere ACLIS Loven, 1846. 

ACLIS PR0A80ARIS SaCC. 
(Tav. II, dg. 105). 

Testa gracUis^parvillima, mbulato-turrita, semipellucida, albida, anguste umbilicata^ 

Anfraotus 8-9, convexi, sutura profunda disjuncti; primi 2-4 laeves, nitidissimi, 
regulariter convexi; caeteri in regione basali sublaeves, prope suturam superam depresso- 
laevesy in regione ventrali costis elatis, margine svbrotundatis, transversim ornati (vel 
liris muniti). Costai transversae visibilee in primo anfractu costato 2 ventrales , in 
m^iis 3 vel 4, in ultimo 5 ; costae ventrales (2 vel 4) crassae, elatae, inter fie sat di' 
stantes; costulae circumòasales (1 vel 2 visibilesj parvulae, infera praecipvs, depressae, 
appropinquatae. Apertura rotundata, superne subacuta. Labium externum laevissims 
extrorsum revolutum , extus pluriplicatum (plicae làbiales costulis transversis anfra^ 
ctuvm respondentes). 
• Long. 2-2 ^2 Mm. Lat. ^U Mm. 

Piacemiano: Villalvernia (non rara). 

Osservazioni. — Questa specie avvicinasi assai al vivente A. ascaris (Turt.), di cui 
è probabilmente una forma progenitrice più o meno diretta. Si distingue però, anche a 
primo tratto, per la forma più subulata, per l'apertura più rotonda, ecc. 

Nel pliocene inglese esiste pure VA, ascaìds con alcune varietà. 

Sottog. PHERUSA Jeffreys, 1869. 

Pherusa Gulsonae (Clark). 
(CLARCK, Ann. Mag. Nat, Hist,, serie 3' VI, p. 459). 

Pherusa Gulsonae var. subapenninica Sacc. 
(Tav. II, tg, 106). 

Distinguwnt hanc var. a specie typica sequsntes notae: 

Testa aliquantulum crassior. Anfractuum superflcies passim laevissime et depres- 
Mssime transversim undulati. 

Long. 3*/j Mm, Lat. 1 Mm. 

Pia^cemiaTio: Villalvernia (rara). 

Osservazioni. — È notevole l'accennata leggerissima ondulazione della superficie 
degli anfratti , senza che si possa dire affatto che esistano coste longitudinali. Questa 
forma, o forse una simile varietà, pare sia stata pure trovata nel pliocene inglese, ma 
non ne esiste figura, poiché quella del Wood (Odostomia Oulsonae), quantunque colla 
indicazione « Cor. Crag Sutton >, fu invece fatta sopra un esemplare vivente! 



errata corrige 

Pag. 11. — C. elongatum var. degenHs E, elongatum var. degensis. 

<luadro I. — Alia base, nel mezzo del quadro, devesi af(gi ungere la parola Crisposcata, 
Pttg. 33. — Alla base del quadro delle Opalia, presso 0. coniabulata, devesi porre 0. Stoueri 
(De Boury) con linea di unione alla 0. pseudoscalaris, 

Pag. 34. — Stenorytis retusa SthenorylU relusa, 

rag. 41. — S. retuspina var. acutissima 5. relnspìna var-, oculi^pina. 



Digitized by 



Google 



96 



I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIASn DEL PIEMONTE ECC. 



INDICE ALFABETICO 



Acl]?sa, p. 93. 

Acirsa, p. 84. 
Id. miopedemontana, p. 93. 

Id. pelagica, p. 93. 

Id. var. pseudo-lanceolata, 93. 
Id. subdecussata, p. 93. 

ACLIDAE; p. 95. 

Aclis, p. 95. 
Id. ascaris, p. 95. 
Id. proascaris, p. 95. 
ACRILLA, p. 60. 
Acrilla, p. 57, 69, 84 

Id. amoena, p. 60, 61, 65, 66, 67, 

(Quadrò II). 

Id. angnlatotaurinensis, p. 61. 

Id. Bronnii, p. 62, 63, 64, 65, 66, 

67 (Id.). 

Id. cancellata, (Id.). 

Id. colligofallens, p. 65, (Id.). 

Id. conjungens, p. 61. 

Id. Coppii, p. 66, 68. 

Id. decussata, (Id.). 

Id. Deslonschampi (Id.). 

Id. var. eosubcancellata, p. 63, (Id.). 

Id. exMichelotti, p. 62, (Id.). 

Id. exsemicostata, (Id.). 

Id. var. fallens, p. 62, C4, 05, (Id.). 

Id. gallica, (Id.). 

Id. grignonensis, (Id.). 

Id. var. Hoemesi, (Id.). 

Id. interposita, p. 66, (Id.). 

Id. leptoglypta, p. 66. 

Id. leptoglyptamoena, p, 65, 67, 

(Id.). 

Id. var. leptoglyptoBronnii, p. 66, (Id.) 

Id. Leroy, (Id.). 

Id. Libassii, p. 67, (Id.). 

Id. var. ligustica, p, 67, (Id.). 

Id. Michelottii, p. 61, 

Id. milla, (Id.). 

Id. var. mioBronnii, p. 64, (Id.). 

Id. multilamella, (Id.). 

Id. var. perantiqua, p. 63, 64, (Id.). 

Id. var. percosticillata, p. 66, (Id.). 

Id. plioamoena, p. 64, (Id.). 

Id. var. praecurrens, p. 65, 66, (Id.). 

Id. reticulata, p. 61, (Id.). 

Id. var. scaberrimoides, p. 60, 62, (Id.). 

Id. semiastata, (Id.). 

Id. Stefanii, p. 65, 66, 67, (Id.). 

Id. var. subcancellata, p. 62, 63, (Id.). 

Id. var. subreticula, p. 62, 63, (Id.), 

Id. taurinensis, p. 51, 60, 61, 62. 

Id, • var. taurocancellata, p. 63, (Id.). 



ACRILLOSCALA, p. 86. 



Acrilloscala, p. 84. 

Id. var. acristulata, p. 87, 88. 
Id. geniculata, p, 86, 88. 

Id. var. percristulata, p. 87, 88. 
Id. var. subangulosa, p. 87, 88. 
Id. var. subuloprisca, p. 87, 88. 
Adiscoacrilla, p. 67. 
Adiscoacrilla, p. 60, 66, 67. 

Id. Coppii, 67, 68, (Quadro II). 

Id. cuisensis (Id.). 

Id. var. cristatissima, p. 68, (Id.). 
Id. delicatula, p. 69, (Id.). 

Id. var. depressoCoppii, p. o8/(Id.).. 
Id. var. lacunocostata, p. 68, (MJ. 
Id. var. opaliaeformis, p. 69, (Id.). • 
Id. var. villa! ver nensis, p. 68, (Id.). 
Amauropsella. p. 11. 
Amauropsella, p. 10. 

Id. var. alpina, p. 12. 
Id. subv. posterà, p. 11, 12. 
Idi scaligera, p. 11, 12. 

Id. sinuosa, p. 12. 

Id. spirata, p. 11, 12. 

Ampullaria angustata, p. 8. 
Id. . ferruginea, p. 8. 
Id. vai\ minor, p. 8. 
Id. patria, p. 6. 

Id. pò il (ì 'rana, p. 8. 

Id. acalaris, p. 12. 

Id. striatula, p. 8. 

Am pulii II a, p. 3. 
Ampullina paludiniforrais, p. 10. 
Bria, p. 77. 

Bria romettensis, p. 70, 77. 
CERTrmscALA, p. 84. 
Cerithiscala, p. 94. 

Id. capelliniana, p. 84. 

Cerithium, p. 93. 
Cernina, p. 6. 
Gemina compressa, p. 6, 7. 
Id. fluctuata, p. 7. 

Id. var. ovata, p. 7. 
Chemnitzia, p. 93. 

Id. varicula, p. 91, 92. 

ClRCULOSOALA, p. 33. 

Circuloscala italica, p. 33. 

ClRSOTREMA, p. 40. 

Cirsotrema, p. 38, 40, 41. 

Id. abbreviatura, p. 58. 
Id. aberrans, p. 49, 52, 58. 
Id. antiquovaricosum, p. 40, 51, 

52, 57, 58. 
Id. var. approquinquata, p. 45, 58. 
Id. aspromontanum, p. 48, 58. 
Id. Bourdati; p. 58. 
Id. ' Brocchi!, p. 47. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 



97 



Cirsotrema cochlea, p. 68. 

Id. var. comitalis, p. 56, 58. 
Id. var. corallina, p. 52, 58. 
Id. var. crassicostanoraala, p. 49, 58. 
Id. var. crassicostatoides, p. HO, 58. 
Id. crassicostatura, p. 45, 47, 48, 
49, 50, 52, 57, 68. 
Id. var. dertoneiìsis, p. 55, 58. 
lij. var. dertoSe^enzai, p. 46, 52, 58. 
Id. Doderleini, p. 50, 58. 
Id. Ducici, p. 47, 49, 52, 58. 

Id. var. ducieiforrais, p. 52, 58. 
Id. degan tissimum, p. 58. 
Id. eoanriculatum, p. 52, 58. 
Id. eosubvaricosum, p. 51, 58. 
Id. eovaricosnm, p. 42, 58. 
Id. exflmbriosum, p. 48, 58. 
Id. expnmiceum, p. 57, 58. 
Id. var. fimbriata, p. 65 , 56, 58. 
Id. var. fimbriosa, p. 48, 58. 
Id. Garisseni, p. 58. 
Id. gassinense, p. 40, 42, 43, 58. 
Id. var. gigantea, p. 54, 58. 
Id. var. globosomagna, p. 41, 44. 
Id. var. globosorecta, p. 41, 44. 
Id. var. gracilis, p. 58. 
Id. Hoemesi, p. 53, 54. 
Id. inaequlBtriatum, p. 45, 48. 
Id. var. ingauna, p. 55, 56, 58. 
Id. insigne, p. 45, 48. 
Id. intermedium, p. 58. 
Id. var. interrupta, p. 47. 
Id. lamellosura, p. 46, 47, 48, 49, 

67, 58. 
Id. laticostatum, p. 45, 58. 
Id. var. lepidensis, p. 46, 58. 
Id. leptoglyptum, p. 68, 87. 
Id. var. ligustica, p. 62, 58. 
Id. var. longissima, p. 64, 58. 
Id. Michelottii, p. 61. 

Id. mioeuropeum, p. 53. 
Id. miovaricosum, p. 51, 52, 68. 
Id. multiperforatum, p. 58. 
Id. var. rautinopostica, p. 60, 68. 
Id. var. pedemontana, p. 46, 58. 
Id. var. perlatecostata, p. 41, 46. 
Id. vai', postfimbriosa, p. 48, 58. 
Id. var. procomitalis, p. 55, 68. 
Id. var. propinquior, p. 49, 68. 
Id. var. psetbdocomitalis, p. 56, 58. 
Id. pseudoretusum, p. 41, 43, 44. 
Id. pseudoscaberrimum, p. 83. 
Id. pumiceum, p. 53, 55, 67, 68. 
Id. reticulatumy p. 61. 

Id. rotundicosta^ p. 46, 58. 

Id. Rovasendae, p. 42, 58. 
Id. rusticum, p. 53, 55, 57, 68. 
Id. scaberrima, p. 69. 

Id. Seguenzai, p. 42, 46, 49, 60, 68. 
Id. var. serrata, p. 56, 68. 
Id. var. simplicula, p. 51, 68. 
Id. sthenory tocrispum , p. 41, 44, 

51, 58. 
Id. sthenorj^toides, p. 41, 43. 
Id. var. subalpina, p. 50, 68. 
Id. var. subaspromontana^ p. 47, 48, 58. 



Cirsotrema sublamellosum (Segu.), p. 58. 
Id. var. subDoderleini, p. 50, 68. 
Id. var. subeovaricosa, p. 40, 43, 58. 

Id. var. subSeguenzai, p. 46, 52, 68. 

Id. subpumiceura (Cantr.), p. 58. 

Id. var. taurina, p. 45, 58. 

Id. var. taurinensis, p. 60. 

Id. tauroopalioides, p. 53. 

Id. taurovaricosum, p. 51, 68. 

Id. var. transiens, p. 48, 54, 58. 

Id. var. transversa, p. 54, 68. 

Id. turbonilla, p. 35. 

Id. var. varicosior, p. 62, 58. 

Id. varicosum, p. 40, 43, 61, 68. 
Clathroscala, p. 84. 
Clathroscala, p. 68. 

Id. cancellata, p. 75, 84, 86, 86. 

Id. var. Catulloi, p. 85, 86. 

Id. geniculata, p. 86. 

Id. var. pluricosticillata, p. 85, 86. 

Id. var. reticulatina, p. 85, 86. 

Id. var. supracostulata, p. 85, 86. 

Id. var. undosa, p. 86. 

Id. var. Woodi, p. 85, 86. 
Clathrus, p. 20. 
Clathrus, p. 19, 26. 

Id. var. alba, (Quadro I). 
Id. var. blema, p. 24, (Id.). 
Id. var. blemoastensis, p. 24, (Id.). 
Id. var. bovetensls, p. 24, (Id.). 
Id. var. clathroides, (Id.). 
Id. communis, p. 22, 24, (Id.). 

Id. var. dertonensis, p. 22, (Id.i. 
Id. elegans, p. 25. 

Id. foliaceus, p. 27. 

Id. Gregorioi, p. 23, (Id.). 

Id. var. irpa, (Id.). 
Id. var. minor, (Id.). 
Id. mioatavus, p. 20, 27, 31, (Id.). 

Id. miopaucicostulata, p. 22, (Id.). 

Id. mirabilis, (Id.). 

Id. mutinofoliaceus, p. 22, (Id.). 

Id. var. procommunis, p. 22, (Id.). 
Id. var. proxima, p. 23, (Id.). 
Id. var. pseudoelegans, p. 24, (Id.). 
Id. var. pulta, p. 24, (Id.). 
Id. var. pultoastensis, p. 23, (Id.). 
Id. septemcostatus, p. 24, (Id.). 

Id. var. similis, (Id.). 
Id. spretus, p. 24. 

Id. tenuicosta, p. 86. 

CocUteSy p. 6. 
Costatosoala, p. 72. 
Crisposcala, p. 20, 21, 40, 41, 43, 44, 95. 

Id. acuminiensis, (Id.). 

Id. aizyensis, (Id.). 

Id. crispa, (Id.). 

Id. junctilamella, (Id.). 

Id. subcylindrica, (Id.). 

Id. tenuilamella, (Id.). 
Crommium, p. 8. 
Crommium, p. 10. 

Id. var. acuminatoides, p. 9, 10. 

Id. acutum, p. 10. 

Id. angustatum, p. 9, 10. 

Id. ferrugineum, p. 8, 10. 



Digitized by 



Google 



98 



I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZURU DEL PIEMONTE ECC. 



Croramium Heberti, p. 10. 

Id. intermedium, p. 10. 

Id. var. italica, p. 8, 9, 10. 

Id. major, p. 10. 

Id. merciniense, p. 10. 

Id. var. minor, p. 8. 

Id. var. oblonga, p. 10. 

Id. oblongoelongata, p. 10. 

Id. ponderosum, p. 10. 

Id. var. rugosa, p. 9, 10. 

Id. var. rugosoides, p. 9, 10. 

Id. var. striatula, p. 8, 9, 10. 

Id. vapincanum, p, 10. 

Id. Willemeti, p. 10. 

Dentiscala, p. 82. 
Dentiscala, p. 70. 

Id. babilonica, p. 82, 83. 

Id. crenata, p. 82, 83. 

Id. var. eocenica, p. 83. 

Id. var. gigantea, p. 82, 83. 

Id. marginostoma, p. 83. 

Id. procrenata, p. 82, 83. 

Id. var. turella, p. 83. 

Id. var. Wardi, p. 83. 
DiscoscALA, p. 57, 60. 
Discoscala, var. percostulata, p. 69, (Q. II). 

Id. var. perelegans, p. 59, (Id.). 

Id. var. perproducta, p. 59, (Id.ì. 

Id. var. subcanaliculata, p. 59, (Id.). 

Id. scaberrima, p. 57, 59, 60, 62, 

67, (Id.). 

Id. taurinensiSy p. 60. 

Id. taurocolligens, p. 60, 62, (Id.). 

Id. var. taurotransiens, p. 59, 60, (Id.). 
Solista, p. 94. 
Eglisia, p. 84, 93, 94. 

Id. meneghiniana, p. 94. 
EUSPIRA, p. 12. 

Eluspira, p. 10. 

Id. canalicnlata, p. 12, 13. 

Id. dissimilis, p. 13. 

Id. var. eburnoidos, p. 13. 
Id. bybrida, p. 13. 

Id. var. media, p. 12. 
Id. var. minor, p. 12. 
Id. Bcalariformis, p. 13. 

Id. scalaris, p. 12, 13. 

Id. suessoniensis, p. 13. 

Id. var. ventricoea, p. 12. 

EUSPIROCROMMIUM, p. 10. 

Euspirocrommium, p. 9. 

Id. var. degensis, p. 11. 
Id. elongatum, p. 10. 

FORATISCALA, p. 83. 

Foratiscala cerithiformis, p. 83. 
Id. sculptata, p. 83. 
Id. tenuistriata, p. 83. 
FUNISCALA, p. 70. 
Puniscala, p. 72. 

Id. var. aftiniculata, p. 70, 73. 

Id.- appenninica, p. 70, 71, 73. 

Id. var. costulata, p. 71, 73. 

Id. var. delineata, p. 71, 73. 

Id. mioparvula, p. 71, 73. 

Id. mioturrita, p. 71, 72, 73. 

Id. var. poetspeyeriana, p. 71, 73. 



Funiscala var. propinquicoetata, p. 71, 73. 

Id. pusilla, p. 70, 73. 
Id. var. sanbergeriana, p. 71, 73. 
Id. var. speyeriana, p. 71, 73. 

Id. tauroturrita, p. 71, 73. 

Id. Vilandti, p. 71, 73. 

FUSCOSCALA, p. 15. 

Fuscoscala, var. abreviata, p. 21. 

Id. var. aldebiana, p. 19, 21. 

Id. var. alternicostata, p. 1 6, 21, 23. 

Id. var. Angliorum, p. 18, 21. 

Id. var. astensis, p. 18, 21. 

Id. var. capillaricosta, p. 18, 20, 21. 

Id. var. compressovaricosa, p. 17, 

21. 

Id. var. cragtrevelyana, p. 19, 21. 

Id. var. depressìcosta, p. 18, 21. 

Id. var. etnisca, p. 21. 

Id. var. glabrata, p. 21. 

Id. mesogonia, p. 19, 21. 

Id. var. minor, p. 19, 21. 

Id. var. minorvariegata, p. 21. 

Id. var. mitis, p. 18, 21. 

Id. var. parvofossilis, p. 19, 21. 

Id. var. pauperocostata, p. 18, 21. 

Id. var. pedemontana, p. 20. 

Id. var. peroostata, p. 21. 

Id. var. pirta, p. 18, 21. 

Id. proTurtcmis, p. 15, 21. 

Id. var. proxima, p. 18. 

Id. var. subulata, p. 17. 

Id. subscalaris, p. 21. 

Id. var. subtrevelyana, p. 21. 

Id. var. subtrevelyanoides, p. 21. 

Id. var. tenuioostata, p. 21. 

Id. terebralis, p. 21. 

Id. var. trevelyana, p. 19, 21. 

Id. trinacria, p. 20. 

Id. var. turritula, p. 20, 21. 

Id. Turtonis, p. 15, 17, 19, 21. 

Oiroscala, p. 30. 

Id. Pantanelli, p. 32. 

Id. pseudoscalaris, p. 31. 
Globularia, p. 3. 

Globularia var. appenninica, p. 4, 7. 

Id. depressa, p. 7. 

Id. var. effusa, p. 4, 7. 

Id. Forbesi, p. 4. 

Id. var. Gameri, p. 7. 

Id. gibberosa, p. 3, 4, 7. 

Id. var. globoides, p. 5, 7. 

Id. Gouberti, p. 4. 

Id. mutabilis, p. 7. 

Id. var. oviformifl, p, 6, 7. 

Id. patula, p. 4, 7. 

Id. perusra, p. 7. 

Id. var. planulata, p. 4. 

Id. var. postpatula, p. 5, 7. 

Id. semipatula^ p. 4, 7. 

Id. sigaretina, p. 5, 7. 

Id. sphaerioa, p. 7. 

Id. subdepreesa, p. 7. 

Id. subglobosa, p. 7. 

Id. subpatula, p. 7. 

Id. var. umbilicata, p. 4. 
Id. subvar. umbilicosa, p. 5. 



Digitized by 



Google 



DBBOBrm DA r. aiooo 



99 



Hemucirsa, p. 88. 
Hemiacirsa, p. 84. 

Id. var. Brocchii, p. 88, 90, 92. 

Id. yar. calabra, p. 78, 92. 

Id. var. convoxiusonla, p. 88, 92. 

Id. corrugata, p. 74, 78, 91, 92. 

Id. yar. crìstuIoBa, p. 88, 92. 

Id. yar. eopryBmatica, p. 90, 92. 

Id. elegans, p. 24, 25, 26. 

Id. yar. exilior, p. 90, 92. 

Id. yar. ecLyariciila, p. 92. 

Id. intomescens, p. 92. 

Id. lanceolata, p. 88, 89, 90, 91, 

92, 93. 

Id. yar. miocenica, p. 90, 91, 92. 

Id. yar. Pecchioli, p. 91, 92. 

Id. prolanceolata, p. 88, 92. 

Id. yar. prysmatica, p. 88, 90, 91, 92. 

Id. yar. subconica, p. 89, 92. 

Id. yar. subinomata, p. ,91, 92. 

Id. yar. subtypica, p. 89, 92. 

Id. taurolanceolata, p. 88, 89, 92. 

Id. yar. tauroprysmatica, p. 88, 92. 

Id. yar. yaricoBocilindrica, p. 89, 92. 
HlBTOSCALA, p. 24. 
Hirtoscala, p. 20, 25, 29, 30. 

Id. aclathratula, p. 26. 

Id. yar. belgica, p. 27, (Quadro I). 

Id. yar. Brugnonei, (Id.). 

Id. Cantrainei, p. 26, (Id.). 

Id. yar. contorta, (Id.). 

Id. elegans, p. 28, (Id.). 

Id. yar. exfìx)ndo6a, p. 28, (Id.). 

Id. yar. exsubulata, p. 26, (Id.). 

Id. foliacea, (Id.). 

Id. frondicula, p. 26, 27. (Id.). 

Id. yar. frondiculaeformis, (Id,), 

Id. yar. frondosa, (Id.). 

Id. gregoriana, p. 26. 

Id. yar. lacerata, (Id.). 

Id. lincta, (Id.). 

Id. lucida, p. 29, (Id.). 

Id. yar. major, p. 26, (Id.). 

Id. miofrondiculoides, p. 27, (Id.). 

Id. yar. mioparva, p. 25, (Id.). 

Id. mitraeformis, (Id.). 

Id. muricata, p. 27, 28, 29, (Id.ì. 

Id. yar. murìcatocristata, p. 27, (Id.). 

Id. yar. pecchioliana, (Id.). 

Id. yar. perfoliacea, p. 26, (Id.>. 

Id. yar. perlongata, p. 28, (Id.). 

Id. yar» postsubulata, p. 26, (Id.|. 

Id. yar. pseudofoliacea, p. 26, (Id.). 

Id. yar. rectocostata, (Id.). 

Id. yar. rectiocristata, p. 29. 

Id. spinìfera, p. 27. 

Id. yar. spinosa, p. 26, (Id.). 

Id. yar. subfoliacea, p. 27, (Id.). 

Id. yar. subtypica, p. 26. 

Id. subulata, (Id.). 

Hyalosoala, p. 30. 
Hyaloscala, p. 20, 30. 

Id. acutoformosa, p. 30* 

Id. clathrattUa, p. 29, 30. 

Id. miotrinacria. p. 30. 
Linctoscala, p. 24, 25, 26, 2& 

13 — F. Sacco. 



LinctoscalA elegans, p. 25. 

Id. frondicula, p. 26, 27. 

Id. muricata, p. 28. 

Id. mimcatocristata, p. 27. 

Id. subyar. spinosa, p. 27. 

Id. trevelyana, p. 19. 

Megatylotus, p. 13. 
Mogatylotus crassatinus, p. 9, 13. 

Id. yar. longiuscata, p. 14. 

Id. yar. maxima, p. 13. 

Id. yar. rotundula, p. 14. 

Id. yar. subglobosa, p. 14. 

Id. yar. subumbilicata, p. 14. 
Melania eloru/ata, p. 56. 
Mesalia, p. 93. 
Natica acuminata, p. 9. 
Id. angustata, p. 8. 
Id. aurUmlata, p. 3, 5. 
Id. cepdcea, p. 6. 
Id. compressa, p. 6. 
Id. crassatina, p. 3, 13. 
Id. dameriacensis, p. 11. 
Id. Delbosii, p. 8. 
Id. ébumoides, p. 72. 
Id. elongata, p. 10. 
Id. epiglottina, p. 6. 
Id. ferruginea, p. 8. 
Id. Gamieri, p, 4. 
Id. globosa, p. 7. 
Id. gutturosa, p. 6* 
Id. Levesquei, p, 11. 
Id. obesa, p. 13. 
Id. paludiniformis, p. 11. 
Id. producta, p. 11. 
Id. scalaris, p. 12. 
Id. scaligera, p. 11. 
Id. sigaretina, p. 5. 
Id. spirata, p. 11. 
Id. stampinensis, p. 14. 
Id. subglobosa, p. 7. 
Id. svbpatula, p. 5. 
Id. suessoniensis, p. 11. 
Id. yar. ventricosa, p. 3. 
Id. Willemeti, p. 12. 

NATICIDAE, p. 3. 

NODISCALA, p. 79. 

Nodiscala, p. 70. 

Id. cavata, p. 81. 

Id. YSiT. cayata, p. 81. 
Id. yar. coUigens, p. 80, 81. 
Id. yar. excayata, p. 81. 
Id. hellenica, p. 79, 80, 81. 

Id. yar. propinquior, p. 80. 
Id. pseudocarinata, p. 80, 81. 

Id. rissoides, p. 81. 

Id, Scaccini, p. 79, 80, 81. 

Id. yar. subappennina, p. SO, 81. 
Nodiscala yar. sublaeyis, p. 80, 81. 
Odostomia Gulsonae, p. 95. 
Opalia, p. 30, 53 
Opalia australis, p. 32, 33. 
Id. commutata, p. 32, 33. 

Id. contabulata, p. 33. 95. 

Id. coronata, p. 32, 33. 

Id. yar. Delprati, p. 33. 



Digitized by 



Google 



100 



I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 



Opalia var. discolonga, p. 32, 33. 
Id. var. dubia, p. 33. 
Id, miotaurina, p. 30, 31, 33. 

Id. var. muricatoides, p 32, 33 
Id. var. obscura, p. 33. 
Id. var. Pantanellii, p 32, 33 
Id. var. parvillima, p. 32, 33. 
Id. pseudoscalaris, p. IS, 33, 69, 95. 

Id. Stoueri (De Boury) p. 95. 

Id. ruellensis, p. 33. 

Id. tauropaucicostata, p. 31, 33. 

Id. venusta, p. 33. 

Parviscala, p. 29. 
Parviscala, p. 18, 20. 

Id. algeriana, p. 20. 
Id. pliosubappennina, p. 29. 
Id. soluta, p. 29. 
Id. Tiberii, p. 29. 
Pherusa, p. 95. 
Phenisa Gulsonae, p. 95. 

Id. var. subappenninica, p. 95. 
Pllolsoala, p. 70. 

PUCISCALA, p. 72. 

Pliciscala, p. 71, 72, 75, 77, 79, 81. 
Id. abrupta, p. 72, 73. 
Id, afuniculata, p. 71. 
appenninica, p. 70. 



Id. 
Id, 
Id. 
Id 
Id. 
Id. 



Gouldi, p, 73. 



grata, p. 72, 73. 
Lamarcki, p. 70, 73. 
miopa'rvula, p. 71. 
miotunnta, p. 71. 
PseudoBthenorytis, p. 43. 

PUNCTISCALA, p. 72, 

Punctiscala, p. 70, 71, 72, 76, 81. 

Id. var. attenuata, p, 73. 

Id. var. Bellardii, p. 73, 75. 

Id. var. cancellatoides, p. 73, 75. 

Id. var. dertonensis, p. 73, 74. 

Id. disjuncta, p. 73, 74, 75; 92. 

Id. Forestii, p. 73, 74. 

Id. longiuscula, p. 72, 73. 

Id. var. Mantovani, p. 73. 

Id. óblita, p. 74. 

Id. var. oblita, p. 73, 74, 75. 

Id. var. pedemontana, p. 73, 74. 

Id. plicosa, p. 72, 73. 

Id. ridens, p. 73. 

Id. supracostulata, p. 73, 75. 

Id. , tauroturrUa, p. 72. 
Soalai^la, p. 15. 
Scalaria abreviatay p. 17. 
Id. abrupta, p. 72. 

Id. acuta, p. 27, 28. 

Id. alata, p. 33. 

Id, alternicostata, p. 16, 17. 

Id. amoena, p. 61, 62, 64. 

Id. angulatopsiSj p. 19. 

Id. ausonia, p. 65. 

Id. babylonica, p, 82. 

Id. badilata, p, 29. 

Id, Brocchii, p. 47. 

Id. Bronnii, p. 64, 65. 

Id. var. blema, p. 24. 
Id. var. bovetensis, p, 24, 
Id. cancellata, p. 61, 64, 84, 85. 



Scalarla 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id, 
Id, 

Id. var. 
Id. 
Id, 
Id, 
Id, 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id, 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id, 
Id. 
Id. 
Id. 

Id. var, 
Id. 
Id, 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id, 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 

Id. var, 
Id. 
Id. 

Id. var, 
Id. 
Id. 
Id. 



Cantrainei, p. 24. 
capelliniana, p. 84. 
ciathra, p. 16, 23. 
clathratula, p. 26, 27, 30. 
clathrus, p. 23. 
comitalis, p. 56. 
communis, p. 16, 23. 
commutatay p. 23. 
contigua, p. 16, 17, 20. 
contorta^ p, 26. 
coronata, p. 79. 
corrugata, p. 91. 
costulata, p. 71. 
crassicostata, p. 45, 47. 
crispa, p. 30, 44. 
decussata, p. 63, 64, 65, 86. 
Delprati, p. 33. 
depressicostay p. 19. 
Deshayesi, p. 86. 
disjuncta, p. 72, 74, 90, 91, 92. 
dubia, p. 32. 
elegans, p. 25, 26. 
etrv^ca, p. \1. 
excrassicostcUa, p. 45. 
excrispa, p. 30. 
eximia, p. 28. 
exinterrupta, p. 47. 
extrinacriay p. 30. 
fallens, p. 64, 65. 
flcarazzeìisis, p. 30. 
fllicosta, p. 30. 
fllifera, p. 29. 
flmbì^ta, p. 56, 57. 
fimbriosa, p. 48, 57. 
foliacea, p. 25, 26, 27. 
formosissima, p. 30. 
frondicula, p. 25, 26, 27, 28. 
frondiculaeformis, p. 25. 
frondosa, p. 26, 28. 
geniculata, p. 86. 
Oorisseni, p. 40. 
Oroiteloupi, p. 64, 65. 
ìiellenica, p. 80. 
Hoemesi, p. 63. 
impressa, p. 86. 
insignis, p. 45. 
intermedia, p. 40. 
interrupta^ p. 47. 
intum^escens, p. 88. 
irpa, p, 23. 

lamellosa, p. 46, 47, 77. 
lanceoUUa, p. 56, 89, 90. 
lativaricosa, p. 16, 17. 
Leroy, p. 63. 
lincta, p. 24. 
longissim^a, p. 76. 
lucida, p. 27. 
Mantovani, 75. 
meneghiniana, p. 94. 
Michaudi, p. 16, 17. 
MicheloUii, p. 62. 
milla, p. 67. 
mdolamsllosoides, p. 45. 
mirabilis, p. 22. 
multtlamslla, p. 45. 
muricata, p. 27, 28, 32. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F, SACCO 



101 



óblita, p. 74. 
pecchioliana, p. 28. 
planicosta, p. 16. 
plicosa, p, 72, 74. 
psevdoclathra, p. 16. 
psevdoscaòerrima, p. 83. 
psevdoscalaris, p. 31. 
pseudoturtoni, p. 18. 
pulchella, p. 18. 
.pulta, p. 24. 
^mmicea^ p. 53, 54^ 55. 
pusilla, p. 70, 71. 
recticosta, p. 76. 
reticulata, p. 61, 62, 64. 
rcetwa, p. 34, 35, 36, 39, 43, 44. 
retuspina, p. 35. 
rttfZw, p. 76. 
Saccoi, p. 75. 
BalicensiSy p. 29. 
scaberrima, p. 25, 27. 
Scacchi^ p. 86. 
«errato, p. 56. 
spini fera, p. 27. 
spinosa, p. 26, 27. 
spinosa, p. 35, 36. 
Stefana, p. 67. 
s^ria^imma^ p. .30. 
svJbreticula, p. 61, 62. 
subscalaris, p. 27. 
stibtrevelyanaj p. 16, 17, 19, 21. 
svòtrevelyanoides, p. 17, 21. 
imòi^toto^ p. 26. 
«t*6varico«a, p. 16. 
sulculata, p. 67, 68. 
taurinensis, p. 60. 
tenuicosta, p. 16. 
^enm^Mafa^ p. 83. 
r«rtoHi, p. 31. 
tort^Zo^a^ p. 76, 77. 
trevelyana, p. 18, 19. 
trinacria, p. 18, 20, 31. 
trinacrioides, p. 18. 
trochiformis, p. 36. 
turbonilla, p. 75. 
twrbonilloides, p. 85. 
Turtonae, p. 16, 17, 25. 
!ZW<ont, p. 18. 
IWtonw, p. 19. 
t;ariaòiZù^ p. 19. 
varicosa, p. 16, 52. 
vaHcula, p. 91, 92. 
i;entMto^ p. 32. 
Vilandti, p, 71. 

8CALARIIDAB, p. 15. 

Sthenorytis, p. 34, 43. 
Sthenorytis var. acatispina (non acv/tissima) 

p. 36, 41, 95, 

Id. var. calabra, p. 35, 41. 

IcL var. clathroidea, p. 37, 41, 43. 

Id. var. coi^jnngens, p. 37, 41. 

Id. var. depauperocostata, p. 38,41. 



Scalarla 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 

Id. var. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 

Id. var. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 



Sthenorytis var. depressocristulosa, p. 40, 41. 

Id. var. dertocrassa, p, 39, 41. 

Id, var. elatoelegans, p. 37, 38, 41. 

Id. var. elatotaurina, p. 34, 35, 41. 

Id. globosa, p. 35, 36, 37, 39, 41. 

Id. globosoaspina, p. 38, 39, 41. 

Id. var. globosoides, p. 37, 41. 

Id. var. perlabiata, p. 34. 

Id. pemobilis, p. 41. 

Id. var. plioligustica, p. 40, 41. 

Id. var. praecurrens, p. 39, 41. 

Id. proglobosa, p. 35, 36, 37, 38, 

39, 41, 43. 

Id. var. proretuspina, p. 35, 36, 41. 

Id. retnsa, p. 34, 35, 36, à9, 41. 

Id. retuspina, p. 35, 41. 

Id. var. spinosa, p. 35, 36. 

Id. vai\ subaspinosa, p. 35, 41. 

Id. subcirsotremoides, p. 38. 

Id. trochiformis, p. 36, 41. 

Id. variocostata, p. 38, 41. 

Turbo cancellatus, p. 84. 
Id. clathrus, p. 16, 23. 
Id. corrugatìis, p. 91. 
Id. geniculattcs, p. 86. 
Id. lamellosus, p. 47. 
Id. lanceolatìis, p. 89. 
Id. muricatus, p. 28. 
Id. pseudoscalaris, p. 31. 
Id. ptuniceiLS, p. 54. 
Id. torulosits, p. 76, 79. 
Turbonilla, p. 93. 

Id, corrugata, p. 91. 

Id. lanceolata^ p. 89. 
TURRISCALA, p. 76. 

Turriscala, p. 70, 72, 73. 

Id. var. acutinodosa, p. 79. 

Id. var. afdnicalata, p. 77, 78, 79. 

Id. var. Anglorum, p. 77, 79. 

Id. var. atava, p. 78, 79. 

Id. bombicciana, p. 79. 

Id. var. dngulata, p. 78, 79. 

Id. var. convexiuscula, p. 78, 79. 

Id. incertulina, p. 77. 

Id. vai', incertulina, p. 77, 79. 

Id, var. Koeneni, p. 77, 79. 

Id. . lamellosa, p. 77. 

Id. longissima, p. 76, 79. 

Id. var. perconica, p. 78, 79. 

Id. recticosta, p. 76, 79. 

Id. var. Rovasendae, p. 77, 79. 

Id. rudis, p. 76, 79. 

Id. var. Sanbergeri, p. 76, 79. 

Id. var. Speyeri, p. 76, 79. 

Id. subLamarcki, p. 76, 79. 

Id. subv. supervaricosa, p. 77. 

Id. torulosa, p. 76. 

Id. var. viennincola, p. 77, 78, 79. 
Turritella cancellata, p. 84. 

Id. corrugata, p. 91. 

Id. lanceolata, p. 89. 

Id. pelagica, p. 93. 



Digitized by 



Google 



«» 



Tav. I. 

Località . ColUti<m$ 

ì, Olobularla gibberota (Orat) var. apennlnica Saco. . . . Carcare Musoo geol. di (HnoTa. 

% ,, „ ,, var. umbilicata Sacc MlogUa ,, 

3r „ „ 9f Tw. globoide» Saoc , ., »» Mjuì«o geol. di Torino. 

4, „ ., „^ var. pospatula Sacc. . . , . CatsiueUe „ 

Si I ,, l, var. ovifdrmia Sacc fiataello ,; 

e a. Cernili» oMiproMa (Baat) OoUì torinesi .... Colliic Rovasenda* 

b. „ „ „ , » Muieo geol. di Torino. 

7. ^ M. ,„ . » ,^0»^) • -,.• • ^ »» >» 

8. Crommuim ferruginenoi (Grat.) var. iulica Sacc Carcare „ 

9. „ „ „ var. nigosoidea Saco. . . . Cati n elle „ 

10. „ „ ,t Tar. aciuninatoides Sacc. . „ „ 

11 a, b. Easpiroarommium elongatum (blicht.) ........ Dogo •,.,.., Museo geoL di Roma. 

I2a, b. „ „ var. degensi» Sacc „ Museo geol. di Torino. 

13. AmanropsoUa scaligwfa (Bavan) subv. posterai Sacc. . . Caiwlnelle „ 

]4 a, b. Buspira scalane (Bell, e Micbt.) CoUi torinesi ,, 

16. Megatylotus crassatlnus (Lk.) var. rotondala Sacc. . , . S. Oiostiaa „ 

16 o, b. Fuscoscala Tnrtonis (Turt.) var. alternicosteta (Bronn) . . Astigiana * „ 

17. „ „ var. persu boiata (Sacc^) ,,,.., „ Mosso geol. di Modena. 

18. „ ^, var. compressovaricosa 9acc „ Museo geol. di Torino. 

19. M .» ▼*»•• pauperocosUta Sase „ „ 

SO. it t* ▼^* capillaricosta Sac«, „ „ 

21. „ f, var. astensis Sacc. ,..,... „ „ 

22. „ treveiyana (L«each.) var. parvofossilis Sacc. . . Stassano „ 

23. „ proTurtonis Sacc Colli torineai .... Museo geol. di Roma. 

24. >» mesogonia (Bmgn.) var. torritula Sacc. . . . Astigiana Museo geoL di Torino. 

25. » pedemontana Sacc ^ ^ .»»^ -.. »» 

26 «> b. Clathras mioatovos Sacc. . Tetmofourà (C. T.) . . CoUm. Rovasenda. 

27. „ „ var. procoromunis Sacc, , Colli torinesi .... „ 

28. »f it ^Ai"' mlopaucioostolata Sicc „ Mosso geol. di Roma. 

29. „ motinofoliaceus face , Monteglbbio Mosso geoL di Modena. 

30. „ communis (Lk.) var. poltoastensis Saoc Astigiana Museo geol di Ttfino. 

81 o, b. „ „ ., var. pseudoeUgans Sacc. • • • „ »> >, 

82. »» »» tt var. dertonensitf Saoc Stassano Musso geol. di Roma. 

33. „ ,. .. var. blemoastensis Sacc. . . . ' . Astigiana Museo geol. di Torino. 

84 a, b. Hirtoscala moncata (Risso) var. reotocristata Sacc. ... ,. ,, 

85. ,» spinitera (Segu.) var. rouricatocrìstata Sacc. . . ,, Mosao geol. di Roma. 

36. »» ti var. siibfoliacea Sacc „ „ 

87. », }■ var. perlooKata Sacc „ Mosso gtol. di Torino. 

88. ,, iVondicola (Wood) var. spinosa Ben S. Agata ., 

39. „ elegans (Risso) var. mioparva ^aoc Stazzano Mosso geol. di R<>ina. 

40. ,. ,. M var. pseodo£pliacea Sacc. . . . Riorzo (Piacentino) . . Golles. Bagatta. 

41 a, b. Parviscala pliosobapennina Sacc VUlalvomia Mosoo geol. di Torino. 

42. Hyaloscsla? miotrinacria Sacc TeUl Borelli ,, 

43. „ aootoformosa Saec AftigiaiM ...... ,, 

44 a, b. Opalia mietaurina Sacc. S. Antonio (C, T,) , . CoUta. Rovasenda* 

46 a, b. „ p var. taoropaodcostata Sacc Bersaoo ,, 

46. », paeodofCftlaris (Brocch.) var. parvillima Sacc. . . . Villalvemia Mosso geol. di Torino. 

47. „ »» », var. discolonga Sacc . . . Castellarqua^» .... Mosso geol. di Modena. 

48 a, b. u », „ var. moricatoides Sacc. . . Astigiana Mosso geol. di Torino. 

49 a, b. Stbanorylis sstoiA (Br.) Colli torinsd »... Mosso «eoi. di Roma. 

50 a, b. „ », var. elatotaurioa Sacc Albognano Coiles. Rovasenda* 

61 a» b. „ », var. subaspinosa Sacc Tsrmofoorà (C. T.) . . ,, 

bia,b. », »» var. proretospina S&cOt Colli torinesi .... Musso geol. di Torino. 

03 oy b. ,» rotospioa (De Oreg.) Stazzano Muaeo geol. di Patria. 

64 o, b. u n '^^' acutìspina Sa^c „ Museo geol. di Roma. 

56 a, b. M troshiformis (Brocch.) Castsllaisqoato .... Mosso geol. di Modena. 

56 a, b. ». globosa (De Boory) Stazzano Museo geol. di Koma. 

57 o, b. »a ,» var. plioitgustica Sacc Rio Torsero (Liguria) . Museo geol. di Oenova. 

58 o» b. ft » '^'^' dertocrassa Sacc S. Agata ..... Mosso geol. di Torino. 

59 a, b. »» ., var. depressocristolosa Sacc Stassano ...... Moaeo «eoi. di Genova. 

60 a, b. »» globosoaspina Sacc Moja di Montaldo . . CoUef, Hovasenda. 

61 a^b. n » var. prascorroat Sacc .... Tetti dei Frati (C. T.) . ,, 

62 a, bk », proglobosi^ Sacc . , . . , Colli toHneai .... Muaeo geoL di Torino. 

63 a, bi »» », var. datbroidea Saoc Sciolse ...... (^oU^i. Rovaaead«« 

64 o, b. »» „ var. oonjoncena Sacc Albugnaoo Motao OmI. di Torino» 

65 n, b. „ „ var. globosoides Sacc Tetti dei Frati (C. T.) . Collez. Rovasanda. 

66 a, b. „ », var. elatoelegans Saoc Colli torinesi .... Moses geol. di Torino. 

67 o, b. „ M var. depaoperocostata Sacc Bandissero ..... Colisi. Rovassoda. 

68 «, b. ,» variocostaU Sacc Tetti Varstti (C. T.) . . „ 

69. ,» tubcTrsotreiooides Sacc CoUl torbiesi .... Museo geol. di Torino. 



Digitized by 



Google 



F. SACCO - I Molluschi terziarii del Piemonte, ecc. (Parte IX). 



Tav.l 




\JU^A^^ 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



Tav. I[. 

Località Colle siane 

di rinvenimento. ^ 'etemplare figuralo, 

Ciraotrema gatsiaense Sacc Cava Giannone (Gassino) . . . Collex. Royasanda. 

„ ,. var. subeovarico^a Sacc Maro** eoceniche di Gas^tao . . „ 

„ «oaancuutum Sacc Cava Giannone (Gassino) ... „ 

„ RovNsendae Sacc , „ ,, 

„ eovaricosum Sacc Murne eoceniche di Gassino . . „ 

„ 1 sthunorytotdei Sacc Colli di Superga Museo geol. cii Torino. 

„ „ (juv.j Albugnano Museo |<«<31- à\ Roma. 

„ t pseudoretusum Sacc Carcare Museo geol. di lorìuu. 

„ sùienorytocrispum ^acc S. Giusti uà Museo geol. di Genovu. 

„ „ var globosomagna Sacc Cassiuelle Museo i^eoL di Torino. 

,, „ var. globosorecra Sacc „ Museo geol. di Roma. 

,« f, var. perlai ecostata Sacc „ ,, 

,, crassiccstatum (Desh ) vur taurina Sacc BaMi««sero CoUez. Rovusenda. 

„ ,y var. lepideusiA Paut. PauUiio (Modenese) Museo g^-ol. di Modena. 

„ „ var. pedemontana Sacc Rosign-jno Collex. Hornsenda. 

„ „ var. rotundicosta Sacc Colli torinesi Mnseo geol. di Torino. 

„ „ var. dertoSe<jUenzai Sacc 2». Agata ,, 

„ „ var. subSeèiiienxai Sacc ,, Masso geol. di Pavia. 

„ lamellosum (Br.) var. subaspr^monianum Sacc Staxsano Museo geol. di Roma. 

„ „ var. transiens Sacc Savona Museo geol. di Genova. 

,, aberrane Sacc Culli turinosi Museo geol. di Roma. 

„ Ducici (Wright) var. cras<<icostanomala Sacc Colli tortoi.esi I Museo geol. di Torino. 

., ,, var propinquior Sacc Culli lorineai CoUes. Flovasenda. 

,, Seguenzai (Pant) var. subalpina Sacc Sciolse Museo geol. di Torino. 

., „ var. subDoderleÌDi Sacc Val Chiappine (Casal borgone) . ,, 

„ „ var mutinopostìca Sacc Montegibbio Museo geol. di Modena. 

„ Doderleini (Pi>nt ) var. era sai costato idee Sacc Colli torinesi Museo geol di Torino. 

„ antiquovaricosum Sacc Cassinelle ,, 

,, ,, var. simpHcula Sacc „ „ 

„ eosubvaricosum Sacc Carcare ,, 

„ tauro varicosum Sacc Sciolze roller Rovasenda. 

,, p var. varicoslor Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino. 

y, miovaricosum Sacc S. Agata ,, 

„ varicosum (Lk.) var. ligustica Sacc ZinoU „ 

,, ?taurupalioide4 Sacc Colli torinesi (Grangie) . . . . Colles. Rovasenda. 

,, rusticdiu (Del'r.) var. Iloernesi (De Grog.) Colli torinesi Museo geol. di Ruma. 

yy „ var. gigantea Sacc Monte dei Cappuccini (Torino) . Collex. Kovasenda. 

„ ,, var. iran»versa Sacc Colli torinesi ^^ 

,, ,, var. transitns Sacc Termofourà (0. T.) „ 

,, ., var. longissima Sacc Albugnano „ 

„ punitceum (Br.) var. procouiitalia Sacc Colli torinesi Muneo geol. di Torino. 

„ „ var dertonensis Nacc Stazzano Museo geol. di Roma. 

,, y, var. ingauua (Issel) Rio Torsero (Liguria) .... .Museo geol. di Genova. 

„ », var. Ambi lata (Bore.) Astigiana Museo geol. di Torino. 

fy expuniiceum Sacc ,, ,, 

Discoscala scauerrima (Sacc.) var. perproducta Sacc Albu;;nano Colles. Rovasenda. 

„ var. subcanaliculata Sacc s. Aguia Museo geol. di Torino. 

,, var. laurotransieus Sacc Sciolze CoUuz. Rovasenda. 

40. „ taurocolligens Sacc Aibugnano ,, 

49a, fr. Acrilla? taurioensis (Pant.) var. coojuuKens Sacc Sciolse „ 

*'"'*- ? an^f ulatotMurinensis Sacc Colli turineni Music geol. dì Torino. 

arooena (Phil.) var. subreticula ^D'Orb.) y, Museo geol. Hi Roma. 

,y var. scaberrimoides Sacc ,, Museo geol. di Torino. 

,, var taurocancellata Sacc ,, „ 

„ var. perantiqua Sacc Cassinelle „ 

,, var. eosubcaiicellata Sacc ,, ,, 

.. var. mioBronni Sacc ^. Agata Museo geol. di Roma. 

exMichelottii Sacc. (V. pag. 62) Pam ano (Modenese) Museo geol. di Modena. 

plioamoena Sacc Savona Museo geol. di Genova. 

Bronni (Sep.) \btiyi.*na Mus^o geol. rti Turino. 

leptoglyptamoena Sacc C«>i:i t. noesi Museo (.eoi. di Roma. 

„ Var. praecurtens Sacc Carcare Mu^eo geol. di Torino. 

,, var. petcosticillata Sacc Colli torinesi C*llez. Kova&enda. 

interi>osita Sacc Tetti Borelli (C. T.) Museo geol. di 1 orino. 

Stefana (De Boury) var. leptoglyptoBronni Sacc. . . . S. vona Museo geol. di Genova. 

Libassii (Seg.) var. ligustica Sacc AlLen^ra Museo geol. di Torino. 

Adiscoacrilla Coppii (De Boury) var. lacunocostata Sacc Astigiana Museo geol. di Roma. 

„ „ var. depressoCoppii Sacc ,, Museo geol. di Torino. 

66ay „ „ var. villalvemensis Sacc Vilialvem'a „ 

09- ti ■ M ^**^' opaliaelòrrais Sacc Astigiana „ 

70 a, b. Puniscala ? apenuinica Sacc Cassinelle Mnseo g<*oI. di Roma. 

71 a, b, „ ,. var. afuuiculata Sacc „ Museo geol. di Torino. 

72 a, b. „ mioiurrita Sacc Colli torinesi M^xeo ff^ol. di Koma. 

l£ bis. ,, „ var. propinquicostata Sacc „ (V. Forzano) . . Collez. Rovasenda. 

7H(4, b, ,, mioparvnla Sacc Sciolze „ 

74. „ tauroturriia (Sacc.) Colli torinesi Museo geol. di Roma. 

75. Punctiscala longiuscula Sacc. var. pedemontana Sacc Vezxa d*Alba Museo geol. di Torino. 

70. yy Forestli De Boury var. dertonensis Sacc Tortonese (S. Maria) .... Museo geoL di Roma. 

77. ,, disjuncta (Bronn) var. obliu (Micht.) Astigiana ., 

78. y, M var. caucellatoides Sacc Castel! a rq nato Museo geol. di Modena. 

TV. ., ,, var. supracostulata Sacc Astigiana Museo geol. di Torino. 

80. Turriscala subLamarcki Sacc Cassiuelle Museo geol. di Roma. 

81. „ torulosa var. Rovascndae Sacc BaldisHero Collez. Rovasenda. 

82. „ ,y v«r. afunlculara Sacc Albuguauo ,, 

83 a, 6. ,, ,, var. atava Sacc CoMi turinosi Museo geol. di Roma. 

83 bis. „ „ var. cingulata Sacc „ „ 

84. „ „ var. perconica Sacc Stazzano „ 

}<5. „ „ var. convoxiuscula Sacc S. Agata Museo geol. di Torino. 

86. y, yy var. acutinodosa Sacc Stazzano Museo k<»oI. di Roma. 

87 a, b. Nodiscala Scaccbll (Hoem.) var. cuUigens Sacc Colli torinesi (Pian dei Boschi) . Collez. Rovasenda. 

88 a, b. yy pseudocarinata Sacc Colli torinesi Museo geol. di Roma. 

89 a, b. ,y „ var. excavaU Sacc Castel larquato Museo geol. di Modena. 

90. „ hellenica (Forb.) var. subapennina Sacc ,, „ 

91. Dentiscala procrenata Sacc Colli torinesi (Grangie) .... Colles. Rovasenda. 

92. „ crenata (Ijnn.) var. gigantea Sacc Astigiana ìì Museo geul. di Roma. 

93. Clathroscala cancellata (Br.) var. plorico^tlcillata Sacc Val Tanaro (Carrù ?) .... Museo |,eol. di Torino. 

94. ., „ var. supracostulata Sacc Astigiana „ 

95. Acrilloscala geniculata (Br.) var. subuloprisca Sacc Stazzano Museo geol. di Roma 

96. yy „ var. acristul^ta Sacc Astigiana Museo geol. di Torino. 

«7. „ „ var. subangulota Sacc „ „ 

98 b. Hemiacirsa prolanceolata Sacc Sciolze Collez. Rovasenda. 

98 o. „ „ var. tauroprysmatica Sacc. ... f. «> 

98 e. „ ,, var. varìcosocyllndrica Sacc* • . . Colli torinesi Museo geol. di Torino. 

9$b(M. ,t taurolanceolata Sacc Colli torinesi (Pian dei Boschi) Colles. Rovasenda. 

99. „ lanceolata (Br.) var. miocenica S*tcc S. Agata Museo geol. di Torino. 

100. ,, y, var. Brocchii Pant Montegibbio Muse» geol. di Modena. 

101 a, b, yt y, v.ir. i>rysmatica Sacc Alben>:a Museo geol. di Torino. 

101 bis. ,, corrugata (Br.) var. Pucchiolii (D*Anc.) Castellarquato Museo geol. di Modena. 

lOS ,, ,» ,, var. exvaiicula Sacc S. Apata Mu<«eo geol. di Torino. 

103 a, 6. Adrsa mtopedomontana Sacc Bai 1 isserò Collez. Kovasenda. 

104 ay b. y, auboecussata (Canir.) var. pseodolanceolata Sacc A^t.^iwna Museo geol. di Torino. 

1^*5 a, b. Aclis proaacaris Sacc ViUalvurnia »« 

106. Pherusa Oulsonae (Clark) var. subapenninica Sacc ,» 



ìbis. 


2a 


b. 


30, 


fr. 


Aa 


b. 


òa 


b. 


6. 




la 


b. 


sa, 


b. 


9. 




10. 


, 


11. 




12 a 


b. 


13. 




14. 




15. 




16 o, 


b. 


17 o. 


b. 


18 o. 


b. 


19. 




3Jt). 




"1. 








22. 




23o, 


b. 


24 a, 


b. 


Xò. 




20. 




27. 




28. 




29. 




30 o, 


b 


31. 




Stay 


b. 


S^iay 


b. 


M. 




35 0, 


b. 


36. 




87. 




38. 




3». 




40 a, 


b. 


41 a, 


b. 


42. 




43 0, 


6. 


44 0, 


b. 


45. 




46- 




47 0, 


b. 


48. 




49 a, 


h. 


50 0, 


b 


51 o, 


b. 


52. 




53. 




54. 




55. 




56 o» 


b. 


57. 




58 o, 


b. 


59. 




60. 




61. 




62. 




«,<. 




64 o. 


b. 


65 o, 


b. 


06. 




07. 





Digitized by 



Google 



F. SACCO-I Molluschi terziarii del Piemonte, ecc. (Parte TX). 



Tav.II. 




Digitized by 



Goo 



Sì 



Digitized by 



Google 




Digitized by 



Google ; 



.. j* 




n 



,„,, I MOLLUSCHI 



DEI TERRENI TERZIARII 



DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA 

DESCRITTI 

DAL ' ' / • ' V 

Dott. FEDERICO SACCO 

PROF. DI PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO 



PARTE X. 

(CASSIDWAE {allume), TEREDRIDAE e PUSIONELLITiAE) 

(eon im figure) 




TORINO 
CARLO GLAUSEN 

Libraio d«])a H. Accademia dello Science. 

SeUembre 1891. 



6 



/ 



Digitized by 



Google 



4:^96 - Tip. Quadagnini e Cancellerò - Torino 



Digitized by 



Google 



APR 2-- :■': 



I MOLLUSCHI 

DEI TERRENI TERZIARU 

DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA 



PARTE X. 

( CASSIDIDAE (aggiunte), TEREBRIDAE e PUSIONELLIDAEJ 



Famìglia CASSIDIDAE àdahs <*> 



Cassidea orumena Brug. var. atubbroulata Sago. 

Distinguunt hanc var. a specie typica aeqtientes notas: 
Tubercula svòcblita, Superflciea malleata. 
Astiano: Astigiana^ Val d'Andona (rara). 

Oalbodba proex)hinophora Sago. 
(Tav. Il, flg. 78). 

Testa svbparva, depressissima. Anfracttu convexi, ad suturam fortiter depre$9i; 
transversim pemumerosis et appropinqtuitis costicillis ornati , 6 costis crassis et elatis 
muniti. Costae supemae 3 fortiter tvberculares, quarta et quinta svbtvber calar es, infera 
simplex, cristiformis. In regione basali costae^ 1 vel 2, perdepressae conspiciuMur. 

Long. 15-20? Mm. Lat. 13-20 Mm. 

Bartonianot: Oassino (rara). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina alquanto alla (?. echinophora var. ini- 
tialis. La forte schiacciatura deiresemplare figurato deriva probabilmente, almeno in 
parte, dal modo di fossilizzazione^ giacché è assai meno accentuata in un esemplare 
piccolo della stessa località. Riguardo al piano geologico consultisi quanto si disse ri- 
guardo alla O. tvberculatissima Sago. 

Galeodea miocristata Sacc. 
(1890. SACCO, / Molluschi dei terreni terziari del Piemonte, ecc., VII, p. 61, tav. II, flg. 12). 



(1> h» Caxsididae Airaao già descritte nella Parte VII. 



Digitized by 



Google 



4 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 

G. MIOORISTATA var. MULTICINGULATA SaOO. 
(Tav. li, flg. 79). 

Distinguunt hanc var. a specie ippica seqvsntes notae: 

Testa gracilis. Inter 2 elata cingula transversa supera, cingulu/m cristiforme sai 
elatum, prape cingulum inferum situm, conspicitur, 

Elveziano: Baldissero torinese (rara). 

Osservazioni. — Raccolsi questx) esemplare nella marna grìgia compatta e quindi 
esso è assai schiacciato. Si avvicina alquanto alla (?. echinophora var. Rovasendae. 

Galeodea tauroglobosa Saoo. 
(1890. SACCO, / Moli, dei terr, terz, del Piemonte, ecc., VII, p. 66, tav. II, flg. 23). 

G. TAUROGLOBOSA Var. GASSINENSIS SaOO. 
(Tav. Il, fig. 80). 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqvsntes notae: 

Spira aliquantulum minus elata. Anfractus penultimi lasvivs subangtUaM, sub- 
rotundatiores, ad suturam minus depressi. 

Long. 70 Mm. Lat. 60 Mm. 

Bartoniano? : Gassino (rara). 

Osservazioni. — Questa forma è quasi intermedia tra la (7. tauroglobosa e la G. 
tauropomum Sago., tanto che alcuni esemplari quasi farebbero credere trattarsi di una 
varietà di quest'ultima specie. 

Quanto airorizzonte geologico devesi ripetere quanto si disse riguardo alla O. tu- 
herculatissima. 

G. TAUROGLOBOSA Var. ORNATULINA SaOC. 

Distinguitur haec var. a specie typica sequente nota: 

Testa afflnis var. gassinensis. Anfractus ultimus superne inflatiar. Inter costas 
transversas costicillae minores, inter regionem ventralem et suturam praecipus. 
Long. 40 Mm. Lat. 35 Mm. 
Bartoniano? : Gassino (rara). 
Osservazioni. — Devesi ripetere ciò che si disse riguardo alla var. gassinensis. 

G. TAUROGLOBOSA Var. SUBTUBERCULARIS SaOC. 

(Tav. Il, fig. 81). 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqvsntes notae: 

Anfractus superne aliquantulum depressiores. Inter costas transversas majoì'es co- 
sticillae minores saepe conspiciuntur , in regions supera praesertim. Costa crassa, sub- 
angulata, supera, undulato-suòtuòercularis, in anfractibus penultimis praecipue. 

Long. 50 Mm. Lat. 37 Mm. 

Bartoniano ì : Gassino (rara). 

Osservazioni. — Riguardo all'orizzonte di rinvenimento leggansi le osservazioni 
&tte sulla O. tuòerculatissima. 

Galeodea tuberculatissima Saoo. 
(Tav. Il, flg. 82). 

Testa media, elongata; spira valde elata. Anfractus 5-6, ad suturam depressi, trans- 
versim suòtiliter striati. Anfractus ultimus 7 tuòerculoìnim cingulis mv/nUvs. Tubercula 



Digitized by 



Google 



DESCBim DA F. SACOO 5 

in 4 anfractibvs supemis sai crassa, rotundata, inter se diyuncta; in caeteris (basim 
versìAs) gradatim depressiora , inter se cor^functiora ; in cingulo basali (pa/rvm, elato y 
svbcariniformi) svboblita. In anfractu ultimo cristulae longitudinales irregulares, in 
regione basali sat vistbiles, suturam verstis svbóblitae. Cavda sat elongata. 

Long. 35 Mm. Lat. 22 Mm. 

Bartonianof: Gassino (rara). 

Osservazioni. — Questa forma è molto interessante pel gran numero di cingoli tu- 
bercolari di cui è munita, per cui si avvicina alla G. Nystii o O. depressa von Buon. 
Quanto airorizzonte geologico da cui deriva il fossile è solo dubitativamente che indico 
appartenere esso al Bartoniano, sia perchè non ebbi a raccoglierlo io stesso, sia perchè 
presso le marne eoceniche di Gassino affiorano pure marne mioceniche molto simili a 
quelle in cui sta tuttora impiantata la conchiglia in esame. 

Galeodea oblongocebana Sago. 
(1890. SACCO, / Moli, dei terr. terz. del Piemonte, VII, p. 67, tav. I, fig. 26). 

G. OBLONGOCEBANA var. Sacci (Rov.). 
(Tav. 11, tlg. 83). 

Distinguunt hanc varietatem a specie typica sequentes notae: 

Testa oblongior, Anfractus, in regione supera^ costa transversa crassa, elata, undvr 
lato-tvberculifera, ornati; prope suturam depresso-undulati, svbtuberculati. 

Elveziano: Bussolino torinese (rara). 

Osservazioni. — L'esame comparativo fette di questa forma coll'esemplare tipico 
di O. oblongocebana mi convinse trattarsi di una semplice varietà, giacché già nel tipo 
appaiono i caratteri che sono più accentuati nella presente varietà ; a questa conservo il 
nome Sacci, avendola così battezzata in schedis, come nuova specie, il mio amico Cav. 
L. RovASENDA che me la volle gentilmente dedicare. 



Assluxite e Vartantl alla r>ai?te VII. 

Nella sinonimia di CkisHs posfmamillaris, p. 16, aggiungasi: 

1862 - Cassis tnamillaris Grat. var. — DOD., Giac. i, m., p. 23 (S. Agata). 
» » di Cassis mamillaris var. pedemontana^ p. 14, si aggiunga: 

1830 - Cassis cf. harpiformis Lk. — BORSON, Cat. r, e. m. T., p. 615. 
» » di Cassidea cypraeiformis, p. 20, si aggiunga: 

1830 - Cassis cypraeiformis Bors. — BORSON, Cat. r. C. m. T., p. 616. 
» » di Cassidea crumena var. pseudocrumena, p. 21. si aggiunga: 

1830 - Cassis testiculus Linn — BORSON, Cat. r. C. m. Turin, p. 615. 
» » di Cawdea crumena subv. venusta, p. 21, mettasi: 

1890 - ? Cassis crumena — CAMPANA, Plioc. Borzoli, p. 18. 
» » di Cassidea marginata var. initialis, p. 23, pongasi: 

1862 - Cassis crumena Brug. var. — DOD., G. t. m., p. 23 (S. Agata). 
» » di Semicassis miolaevigata, p. 26, si aggiunga: 

1830 - Cassis 4 o 5, Buccinum vel Areola. — BORSON, Calai, rais. Coli. 

min. Turinj p. 615. 
» )> di Semicassis miolaevigata var. transiens, p. 31, agg.: 

1862 - Cassis incrassata Grat. — DODERLEIN, G. t. m., p. 23 (S. Agata). 
» » di Semicassis miolaevigata var. subornata, p. 31, agg.: 

1862 - Cassis saJburon L. — DODERL., Giac. terr. mioc., p. 23 (8. Agata). 



Digitized by 



Google 



6 I MOLLUSCHI DEI ttfRllEta TCiltZIARn DEL PIEMONTE EOO. 

Nella dfnotìfmia di SemidùiHs taévìgatay p. 32, Aggr. 

1830 * Cat9U 4% Buccinum vel Areda^ B0R30N, (7. r. 0. m. T., p. 6llk 
1875 - Ca«stf« salmron Lk. — SEQUENZA « <S<«cI. Hratigr,, p. 278. 

1878 - Cassis sabttron Brug.^ PARONA, PZ. OZ/r^ò par. p, 62 (Volpedo). 
1888 - » » » — TRABUCCO, Fossili plioc. Orsecco, p. 18. 
1890 - » » L*. - CAMPANA, J^ioc. BorzoU, p. 17. 

» » di Semicassis laevigaia var. striata, p. 33, si aggiunga: 

1830 - Gi«^5 12, N° 4 - BORSON, Cai, rais. Coli. min. Turiti, p. 116. 

187$> - Cassis saburonLh. tbt. striata Bronn,^ SBGU., Studi strat.^ p. 278. 
» » di Echinophoria aequinodosaf p. 40, aggiungasi: 

1855 - Cassis calantica Desk. — SISMONDA, Terr. numm. sup,, p. 6. 
» » di Echinophoria Rondeletii vbt. apenninica, p. 41, aggitragasi: 

1855 - Cassis variabilis Befl. Micht, — SISM., Terr. numm. sup.^ p. (^. 
> » di Echinophoria variabilis, p. 43, si aggianga: 

1830 - Cassis intermedia Brocc. var. spatosa — BORSON, Cat. rais. Coli. 

min. Turin, p. 615. 
» » di Echinophoria intermedia, p. 46, agg.: 

1830 - Cassis intermedia Br. — BORSON, Cat. rais. Coli. m. T., p. 615. 

1862 - Cassis intermedia Br. — DODERL., Giac. t. m., p. 23 (S. Agata). 

1875 - Cassis variabilis Bell, e Micht. — SEQUENZA, Studi strat., p. 278. 

1877 - Cassis variabilis Bell, e Micht. — ISSEL, Marne Genova, p. 22. 

1890 - Cassis variabilis Bell, e Micht. — CAMP., Plioc. Borxoli, p. 18. 
-» » di Galeodea echinophora var. dertonensis, p. 56, iDdichisi: 

1862 - Cassidaria echinophora Lk. e var. — DODERL., G. t. m.^ p. 23. 
» » di Galeodea echinophora var. piacentina, p. 57, si aggiunga: 

1830 - Dolium buccinum echinqphorum Linn. var. — BORSON, Cat. rais. 

Coli. min. Turìn, p. 6155. 

1877 - Cassidaria echinophora Lk. — ISSEL, Marne (Genova, p. 23. 

1879 - » » » — SARTORIO, Foss. S. Colombano, p. 15. 
1890 - » » » — CAMPANA, Plioc. Borxoli, p. 18. 

» » di Oniscidia cythara, p. 76, si aggiunga: 

1830 - Harpa cythara Brocch. — BORSON, Cat. rais. CoU. m. T., p. 615. 
» » di Oniscidia poslcythara, p. 79, agg.: 

1861 - Oniscia cythara Sow.f — DODERL., Giac. t. m., p. 23 (S. Agata). 
A pag. 39 nella serie di sviluppo, nel tempo, della Semicassis sulcosa (undulata), essa ò da indi- 
carsi pure nel Pliocene, come risulta da ricerche fatte nei Pliocene di Sicilia. 
A pag. 60, trattando degli autori che citarono la Cassidaria tyrrhena Chemn. nel Pliocene 

piemontese, aggiungasi: SEQUENZA, Studi stratigr., p. 278 (Biellese). 
Riguardo allo sviluppo àelVOniscidia verrucosa, p. 81, indichisi anche: Tortoniano (varietà) 
— Montegibbio (rarissima). 



Digitized by 



Google 



DKSOKTm DA F. SAOOO 



Fara. TEREBRIDAE Adams. 



Genere TEftEàftA Adanson^ 1753. 



Sottog. SUBULA Schumacher 1817. 

SUBULA FUSCATA (Br.). 

(Tav. 1, flg. 1, 1 bis). 



1814. Buecinum fuscatum Br, 

1826. Terebra fuscata Br. e var. 

1827. » » Br. 
1829. » cf. plicaria BasL 



1831. ] 


► fuscata Bronn 


1838. i 


> » 


Brocch, 


1842. ì 


► » 


» 


1847. J 


¥ 1> 


» 


1847. : 


» » 


» 


1848. 


» » 


Bronn 


1852. 


» » 


» 


1856. 


» * 


Brocch. 


1866. 


» » 


» 


1873. 


» » 


» 


1878. 


» » 


» 


1879. 


» » 


» 


1881. 


» » 


» 


1890. 


» » 


» 


1890. 


» » 


» 



— BROCCHI, ConchioL foss. subapp,, p. 344. 

— BONELLI, Cae. ms. Mus. Zool. Tor. N' 248, 2074, 2075, 2076. 

— SASSO, Saggio geol. Bac, Albenga^ p. 481. 

— DEFRANCE, Bici. Se. Nat. Voi. 58. p. 287. 

— BRONN, //. Tert. Geb., p. 20. 

— » Lethaea geognostica, VI, p. 564, tay. XLII, flg. 5. 

— SISMONDA, Syn. meth., 1» ed., p. 41. 

— » » » 2* ed., p. 27. 

— MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 214. 

— BRONN, Ind. pai., p. 1226. 

— D'ORBIGNY, Prodr. pai. str. Tom. Ili, p. 88. 

— HCERNES, Foss. Moli, tert, Beck, Wien.^ p. 128. 

— PEREIRA DA COSTA, Oaster. dep. terc. Portugal, p. 78* 

— OOCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma, ecc., p. 129. 

— PARONA, Plioc. Oltrepò pavese, p. 55. 

— SARTORIO, Colle di S. Colombano, p. 11, 12. 

— FONTANNES, Mollusques Gaster. Vallèe Rhòne, p. 124. 

— DELLA CAMPAN \, Cenni paleont. Plioc. Borzoli, p. 26. 

— SACCO, Catal, paleont. Bac. terz. Piemonte, N^ 3875. 

Tortoniano: (rara). 

Piacemiano : Astigiana, Castelnnovo d'Asti, Cherasco, Cprtandone, Bene-Vagienna, 
Vezza d'Alba , Volpedo , Codevilla , Masserano , Lessona , Borzoli , SavonarFomaci, Al- 
benga, ecc. (frequente). 

Astiano: Astigiana, Monteu-Roero, Pocapaglia presso Bra^ Sommariva-Pemo, Valle 
Stura di Cuneo presso Gervere e Salmour (frequentissima). 

OssERVAziONL — Gome molto giustamente osservò già il Brocchi, ewi una dififerecusa 
molto grande fra gli anfratti superiori (a solco trasversale profondo, a spiccate piegbet- 
tature longitudinali, ecc.) e quelli infóriori (quasi lisci o con leggero accenno del solco 
trasversale^ e colle pieghe longitudinali ridotte a semplici, ma numerosissime, strie d'at- 
crescimento). Naturalmente esistono in proposito differenze individuali abbastanza grandi, 
grandissime naturalmente se si confrontano individui giovani con individui adulti. 

n colore attuale della conchiglia è generalmente giallastro, spesso però anche ros- 
sastro cinereo, ciò che dipende specialmente dal modo di fossilizzazione. 

Questa forma, tanto comune nel Pliocene, venne confrLsa sia con forme viventi che 
con forme mioceniche ; da ciò i nomi attribuitile^ secondo i diversi autori , di Terébra 



Digitized by 



Google 



8 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC. 

plicaria, T. dimidiata, T. Blainvilleiy T. ferruginea, T. aenegalensiSy T. cincia, T. dur 
plicatciy T. modesta, T. striolata, ecc. 

Dal Museo di Modena ebbi in comunicazione alcuni esemplari giovani di S. fuscata 
coirindicazione di provenienza: Tortona; ma dal materiale sabbioso che riempie i fossili 
credo che essi derivino da qualche deposito pliocenico. 

Fra le forme viventi è specialmente la S. aenegalensis Lk., colle sue diverse varietà, 
specie {ferruginea Born. , striatula Lk., cingula Kien.), quella che panni meglio 
assomigli alla S, fuscata, che ne è forse la forma progenitrice più o meno diretta. 

Il canaletto o cingolo subsuturale generalmente viene a scomparire negli ultimi an- 
fratti, di rado si conserva sino all'apertura. 

Nelle forme esaminate possonsi osservare queste variazioni più o meno importanti: 

Subv. PSEUDOCARINATA Saco. (Tav. I, fig. 2). — Sulcus transversvs prope suturam 
in anfractihus primis parum conspicuus, in ultimis a carina depressa svhstUutus. 
Piacenziano: Volpedo (rara). 

I caratteri di questa forma ne farebbero quasi costituire ima specie a parte; ma 
credo trattisi invece di un semplice fenomeno individuale. 

Subv. PERSUTURATA Saco. — Anfractus ad suturam superam laevUer stibrottmdi, 
inclinati, sutura sat profunda subdisjuncti. 
Astiano: Astigiana (rara). 
Subv. PERSULCATA Sacc. — Sulcus transversìis prope suturam etiam in anfractibuB 
ultimis aliqìiantulum visibilis, 

Piacemiano: Astigiana, Volpedo (alquanto rara). 
Astiano: Astigiana (non frequente). 
Anom.? STUDERiANA (Ceco.) — (1873. Coccont, En. Moli. mioc. plioc. Parmay ecc., 
p. 132. Tav. Ili, flg. 21, 22). 
Astiano: Montagnano (rarissima). 

II CoocoNi indica questa forma come una specie a sé; credo però che trattisi 
di una semplice anomalia, forse della 8. fuscata. 

S. FUSCATA var. subasuloata Sago. 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Sulcus transversus prope suturam obsoletvs vel svbóblitvs, tantum in anfractUms 
primis svòvisibilis. 

1881. Terebra fuscata Br. — FONTANNES, Moli. Gast. Vallèe Rhòne. Tav. VII, fig. 18. 

Tortoniano: Tortonese (rarissima). 

Piacenziano: Astigiana, Liguria (alquanto rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma devesi assolutamente scindere da quella del Brooohi, 
giacché questo autore dice chiaramente che nella T. fuscata il solco subsuturale è quasi 
profondo come quello suturale. D'altronde sonvi passaggi insensibili dal tipo sia alla var. 
subasulcata sia alla subv. persulcata, quella perdendo presto i caratteri giovanili e questa 
invece conservandoli xm po' più a lungo. 

Nella collezione Gastaldi trovai un esemplare di questa varietà colla indicazione 
€ Tortonese », dubito però trattisi di forma pliocenica, non già tortoniana. 

S. FUSCATA var. striolata (Risso). 

1828. Terebra striolata Risso — RISSO, Hisi. Nat. Europe mérid, Tom. IV, p. 241 , tav. VI, flg. 74. 
1848. » » » — BRONN, Ind. pai., p. 1227. 



Digitized by 



Google 



DBSOBrm DA F. SAOCO 9 

Fiacemiano: Magnan (rara?). 

Osservazioni. — La forma sopra indicata dal Risso è forse solo una varietà della 
S. fuscata, ma la breve descrizione e la figura imperfetta non permettono un sicuro giu- 
dizio in proposito; la linea subsuturale , che non è affatto indicata , forse è solo poco 
appariscente, come si osserva in alcuni esemplari del Pliocene piemontese. 

S. FUSOATA var. subsoalarata Saoc. 
(Tav. 1, flg. 3). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumque minor; costicillae longitudinales parum perspicuae. Anfradus 
planulati; primi et m^ii ad suturam superam abrupte truncati, scalarati. 

Long. 30-45 Mm. Lat. 6-10 Mm. 

Piacenziano: Astigiana, Masserano (rara). 

Astiano: Astigiana, Possano al T. Veglia, Ponte dei Preti presso Ivrea (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma parrebbe a primo tratto dover costituire specie a 
parte ; invece l'esame di numerosi esemplari mi fa credere trattarsi spesso solo di indi- 
viduali caratteri giovanili più o meno persistenti, ed in certi casi di un semplice feno- 
meno di speciale erosione od alterazione del calcare dei più antichi anfratti ; infatti 
osservasi esso specialmente negli esemplari più alterati. Talvolta però la forma esaminata 
è rappresentata da esemplari ben conservati, per cui credetti indicarla almeno come va- 
rietà della 8. fuscata. 

S. FuscATA var. basicarinata Sacc. 

• Distinguunt hanc var, a specie typica seqìientes notae: 

Regio circumòasalis (in anfractu ultima tantum visibilis) carina depressa^ sed sat 
perspicua, munita, 

Piacenziano: Rio Stramonte nel Piacentino (rara). — Collez. Bagatta. 

S. FUSCATA var. suprainflata Sacc. 
(Tav. I, flg. 4). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Sulcus transversus subsuturalis interdum suòoòlitus. Anfractus medio laeviter de- 
pressi, superne et infeme laeviter svbinftati; deinde spira svbscalarata. 

Long. 40-95 Mm. Lat. 10-18 Mm. 

Piacenziano: Astigiana, Albenga-Torsero (non rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Si avvicina ad alcune mioceniche ; Tesagerazione dei suoi caratteri 
distintivi ci portano alla var. cocconiana Sago. [Terébra fuscata var. — Cocooni, Enum. 
Moli. mioc. plioc. prov. Parma e Piacenza, p. 129, 130. Tav. Ili, flg. 19, 20). 

S. FUSCATA var. planoinflata Sacc. 
(Tav. 1, flg. 5). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Anfractus plano-infiati, prope suturam superam inclinati; testa forUter scalarcUa. 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazione. — Questa varietà collegasi insensibilmente colla var. suprainflata. 



Digitized by 



Google 



IO I MOLLUSCHI DEI TfiBRENI T^SOAim DSL PIEMONTE EOO. 

S. FU3CATA Var. PSBUPOOBRTTHOIDEA. SiiOO. 

(Tav, l, flg. 6). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliqìiantulum minor, minus regulariter conica, medio svbtUata, superne 
acuto-conica, deinde svòcerithiformis. 
Long, 35-40 Min. Lat. 9-10 Mm. 
Astiano: Antìgiana (alquanto rara). 

8. FUSCATÀ yar. oonioolàevis Saoo. 
(Tav. I, flg. T). 

Distinguunt home va/r. a specie typica sequentes notae: 

Testa magis conica, parvior. Sulcus transversus etplicae longitudinales in anfrao 
tibvs ultimis óblitae. 

Long. 44 Mm. Lat, 11 Mm. 

Astiaru): Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Per la sua conicità questa fomut ricorda alquanto la S.plicaria. 

S. FusoATA var. pseudomodesta Saoo. 
(Tav. I, flg. 8). 

Distinguu^ hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa longior, minus conica. Anfractus laeviter inflati, in regione ventrali supera 
praecipus. 

Long. 83 Mm. Lat 17 Mm. 

Picu:emiano: Albenga (rara). 

Osservazioni. — Parrebbe quasi collegare la 8. stUcata ^Ula T. modesta, 

S. FUBCATA var. LANCEOLATlSSniA SaOO. 

(Tav. I, flg. 9). 

Distinguunt liane var. a specie typica seqvsntes notae: 

Te^ gracilis, perlongata, inferne rapide evoluta. Anfractus planulaH, ultimi laeves» 
Suturae sat profimdae. 

Long. 60 Mm. Lat 10 Mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Ricorda alquanto, nel complesso, ì* Macula lanceolata Le. 

S. FusoATA var. subulatissima Baco. 
(Tav. I, flg. 10). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa svòulatior, minus conica. Anfractus inferi svbinflati, sulco transverso suin 
sv/tui*ali destituii. Suturae profundiores. 
Long. 60-75 Mm. Lat 12-13 Mm. 
Piacemiano: Astigiana (rara). 

Astiano: Astigiana, Ck)lline di Castellamonte (alquanto rara). 
OsasRVAZiONB. — A prÌHio «fiotto parrebbe quasi dov^ costituire specie a sé. 



Digitized by 



Google 



DSSORTm DÀ F. 8A00O 11 



8. FuscATÀ var. puoplioabià Sago. 
(Tav. I, ùg. 11). 

Distinguunt hanc var, a specie typica seqìientes notae: 

Testa sufusoidea , minus conica , minus elongata, Anfractvs laevissime svbinfaH, 
StUcus suòstUiircUis laevis, sed usque ad aperturam pUrumque produdus. 

Long. 60-75 Mm. Lat. 16-18 Mm. 

Piacemiano: Volpedo (rara). 

Astiaru>: Astigiana (alquanto rara). 

Osservazioni, -— È interessante poiché parrebbe quasi collegare la 8, fuscata colla 
S. plicaria, ricordando cosi nel Pliocene una forma caratteristica del Miocene, 

S. FUSCATA var. praeoedens Sago. 
(Tav. I, fig. 12). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumque laeviter magis conica, paulltUo svbscalarata. Anfractus plerumque 
minus plamdatiy ultimi plerumque laeves; suturale paullulo prof undiores. Sulcus trans- 
versus svbsuturalis saepe suboblitus. 

Long. 30-95 Mm. Lat. 7-21 Mm. 

1848. Terebra fuscata Br. — SISMONDA, Syn. meth., 1" ed., p. 41. 

1847. » » »— » i> p dr ed., p. 27. 

1847. 5> » » — MICHELOTTI, Foss. Moli., p. 214. 

1852. * » Bronn — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. Tom. Ili, p. 88. 

1856. » » Brocch. — H(ERNES, Foss. mioc. tert. Bech. Wien., p. 128. 

1890. » » » var. — SACCO, Calai, paleont. Bac. lerx. Piemonte, N* 3875. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (assai frequente). 

Osservazioni. — Alquanto incerta rimane la diagnosi di questa fbrma in causa della 
notevole variabilità dei suoi caratteri; a seconda degli esemplari che si esaminano spic- 
cano ora uno ed ora un altro fra i suoi caratteri distintivi; ad ogni modo quasi sempre 
queste forme lùioceniche sono ben distinguìbili dal tipo pliocenico , a cui però passano 
gradualmente; in complesso poi si vede che le varietà mioceniche di 8. fuscaia gene- 
ralmente tendono verso le forme di 8. plicaria. 

Alla varietà descritta si avvicinano molto le forme figurate dal Grateloùp « Atlas 
de Conchyl., tav. 35 » , cioè le var. hurdigalensis Grat. (fig. 28 6) e svòlaevigata Grat. 
(fig. 28 a), che però hanno gli anfratti più rigonfi, la var. suòsuòulata (fig. 29) {T. sub- 
subvlata D'Orb.), che però è più allungata e più scalarata, ma specialmente la forma 
della fig. 21 h , che essendo indicata come var. italica Jan assieme alla fig. 21 a (che 
rappresenta invece una tipica 8. plicaria) ^ non può conservare detto nome. 

8. FUSGATA? var. SUBSUBULATA (D'ORE.). 

(1840. GRATELOÙP, Alias Conchyl. boss. Adovr. Tav. 35, fig. 29). 
(1852. DORBIGNY, Prodr. Pai. strat. Tom. Ili, p. 87). 

Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Alcuni esemplari deìV Elveziano piemontese paiono assimilabili alla 
T. svbsvbulata D'Orò, (che dalla figura del Grateloùp, piuttosto che una Ter^}ra, par- 
rebbe una varietà della 8. fuscata) ^ quantunque non ne presentino generalmente il grande 
allungamento longitudinale. Questa forma offre diversi caratteri che la fiutino avvicinare 
alla 8. plicaria, a cui altri potrebbe riferirla. 

8 — F. Sacco. 



Digitized by 



Google 



1847. 


» 


1847. 


» 


1852. 


» 


1856. 


» 


1879. 


» 


1890. 


» 



12 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECC. 

S. FuscATA var. taurolaevis Sacc. 
(Tav. 1, flg. 13). 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqìientes notae: 

Testa aliquantulum magis fusiformis, crassior. Anfractìis paullulo suòinflatif laeves. 
Sutura aliqu>antulum profundior. 

Long. 68 Mm. Lat. 16 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma avvicinasi assai alla var. pra,ecedens, da cui distin- 
guesi però specialmente per essere più fusiforme, con anfratti leggermente rigonfi e com- 
pletamente privi di strie. 

SUBULA PUCARIA (BaST.). 

(1825. BASTEROT, Descript, géol. Boss. Ieri. S. 0. France, p. 52. Tav. Ili, flg. 8). 

1842. Terebra fuscata Br. — SISMONDA, Syn. meth,, 1' ed., p. 41. 

plicaria Bast, — » » » 2' ed., p. 27. "* 

fuscata Brocch. — MIOHELOTTI, Foss. mioc, p. 214. 
plicaria Bast. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 88. 
fuscata Brocch. — HCERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 128. 

» » — SARTORIO, Colle di S. Colombuno, p. 11. 

plicaria Bast. — SACCO, Calai, paleonf. Bac. terz. Piemonte^ N' 3878. 

Elveziano: CJolli torinesi, Sciolze (frequentissima). 

Osservazioni. — Questa forma venne generalmente confusa colla 8. fuscata, dalla 
quale credo debba assolutamente staccarsi specificamente, quantunque sembra che le si 
colleghi assai gradatamente. Infatti si osservano diverse forme transitorie che sono in 
parte indicate in questo lavoro. Si può dire in generale che la 8. plicaria è caratteri- 
stica del Miocene, mentre la 8. fuscata, pur già apparendo nel Miocene, è specialmente 
caratteristica del Pliocene. 

Subv. PLiOARiocARiNATA Sacc. — 8ulcus tratisversus subsuiu/ralis in anfractibus uU 
timis costula svòcariniformi suòstitutus. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa sorta di anomalia riscontrasi pure in forme plioceniche e 
plioceniche di 8. fuscata (V. subv. pseudocarinata e subv. miocarinata), 

S. PLICARIA var. LAEVISULCATA SaOC. 

(Tav. I. flg. 14). 

Distinguunt hOinc var. a specie typica sequentes Ttotae: 

8ulcus transversus subsuturalis minus profundus, in anfractibus ultimis suboblitus. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Questa varietà, collegantesi affatto insensibilmente col tipo, si av- 
vicina già meglio di questo alla 8. fuscata, la quale in&tti presenta negli ultimi anfratti 
appena cenno dei canale subsuturale. 

S. plicaria var. oonicogigantea Sacc 
(Tav. I, flg. 15). 

Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae: 

Testa major , magis conica , longitudinaliter minus fortiter plicata. 8uJcus trans- 
versus a sutura supera distantior, minus profundus, in omfractQms ultimis suboblUus. 
Long. 90? Mm. Lat 25 Mm. 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DÀ F. 8A00O 13 

S. PucABiÀ var. fusoatoidbs Saco. 
(Tav. I, fig. 16). 

Distingunnt liane var. a specie typica seqìientes notae: 

Testa sat fortUer scalarata, gracilior, elongatior, minus conica. 

Long. 40-80-95 Mm. Lat. 11-18-20 Min. 

Elveziano: Ck)lli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Si collega gradatamente sia colla S. fuscata var. praecedens, sia 
colla 8. plicaria var. scalariolonga, costituendo uno degli anelli di passaggio fra queste 
due specie; forse si potrebbe anche considerarla come una varietà della 8. ficscaia. 

La forma rappresentata dal Grateloup < Atlas Conchyl. bassin Adour » a tav. 35, 
fig. 21 b, è forse identificabile alla varietà in esame. 

8. pucARU? var. scalariolonga Sacc. 
(Tav. I, flg. 17). 

Distinguunt Tianc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa elongatior, magis turrita, minus conica, sat fortiter scalarata. 

Long. 50-90 Mm, Lat. 15-21 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma col suo allungarsi tende già alquanto verso la 8. fur- 
scatay tanto che rimasi alquanto in dubbio a quale delle due specie doveva attribuirla; 
essa si avvicina assai alle var. burdigalemis Grat. e »ublaevigata Grat. (Grateloup, 
Atlas Conchyl., tav. 35, fig. 28 e), ma distinguesi da entrambe per avere gli anfratti più 
piani, meno rigonfi; esistono però esemplari che paiono collegare la var. scalariolonga 
alle sovraccennate varietà del bacino dell' Adour. 

8. PLicARU? var. burdigalensis Grat. 
(1840. GRATELOUP, Atlas Conchyl. terr. tert. Adour. Tom. 35, fig. 28a, &). 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni, — Alcuni pochi esemplari àelV Elveziano piemontese si avvicinano 
alquanto alla indicata forma del bacino dell' Adour. In causa delle forme transitorie non 
sono certo se questa forma, appunto di transizione, debba considerarsi come varietà della 
8. plicaria, oppure della 8. fuscata. 

S. PLICARIA? var. VERMICULARIS SaOO. 

(Tav. I, flg. 18). 

Distinguimi hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa valde longior , vcUde magis turrita, magis scalarata. Anfractus svbconvexi. 

Long. 50-90 Mm. Lat 12-19 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Per il suo grande allungamento questa forma parrebbe quasi più 
accostarsi alla 8. fuscata, ma per l'esame dei suoi caratteri credo doverla piuttosto con- 
siderare come una varietà, forse una semplice anomalia, della 8. plicaria; essa si avvi- 
cina alquanto alla var. burdigalensis, solo che è assai meno conica. Vi è pure 8oi»iglianza 
fra questa forma ed il Terebrwm cacellense var. transylvanica. 

Subv. carinatella Sacc. — 8ulcus svbsuturalis in anfractibus ultìmis costidlla 
svbcarinaeformi svbstitutus. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 



Digitized by 



Google 



14 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIÀRH DEL PIEMONTE EOO* 

S. PUOARiA var. subHochstetteri Saoc. 
(Tav. I, flg, 19). 

DisUnguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

8ulcu8 transversus svbsuturalis minus profuTìdus, in anfractilms ultimis svbóblitus. 
Anfractus, primis exceptis, sulculo ventrali transversim omatù 

Long. 50 Mm. Lat. 11 Mm. 

Elveziano: Colli torìneBl (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma parmi possa ancora collegarsi specificamente colla 
8. plicaria; avvicinasi però assai alla 8. Hochstetteri R. Hcbrn. et Hauing. , la quale d'al- 
tronde potrebbe forse essere solo una varietà di 8, plicaria. Credo poi debbasi distinguere 
con nome speciale, var. perstriatiUa Sago., la forma indicata da R. Hcernes ed Attinger 
a tav. XII, fig. 19, del loro classico lavoro « Gasterop. I u. II mioc. Mediterr. st ». 

S. plicaria? var. cerithinoidea Sacc. 
(Tav. I, fig. 20), 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa scalarata, svbcerithiformis. Sulci longitudinales minus profundi, nu/merosioreSy 
parvuliores. 8vlcus svbsuturalis aliqv^ntulum minus profundus. 

Long. 45 Mm. Lat. 11 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma presenta caratteri di somiglianza con alcune varietà 
mioceniche di Terébrum acuminatum, ma lo stato incompleto di conservazione dell'unico 
esemplare posseduto ne impedisce la determinazione completamente esatta. 

S. PUCARiA? var. fusco-modesta Sacc. 
(Tav. I, Qg. 21). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minus conica, elongata, laeviter svbfusiformis. Anfractvs àliquantulwm svò- 
infiali, svblaeves, vMimi fere laeves, sine sulco subsuturali, 8uturae profwndiores. 

Long. 70 Mm. Lat. 17 Mm. 

Elveziano: Colli torihesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma è alquanto simile alla var. laevicolligens ; anch'essa 
solo con incertezza io pongo fra le 8. plicaria , presentando specialmente grandissima 
affinità colla 8. modesta, e ricordando pure qualche varietà (ad esempio la var. pseudo- 
modesta) della 8. fv^cata. Sembrami che anche in questo caso noi abbiamo una forma 
di passaggio tra la 8. plicaria e la 8. modesta. 

S. PUOARiA var. laevicolugens Sago. 
(Tav. I, flg. 22). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minus conica, svbfusiformis, svbscalarata. Anfractiis sat inftati, svblaeves, 
ultimi omnino laeves, sine sulco svbsuturali. 8uturae sat profundae, 

Lon|^. 70 Mm. Lat. 20 Mm. 

Elveziano: Baldissero, Scioze (rara). 

Osservazioni. — Questa forma rappresenta , a mio parere, uno stupendo anello di 
passaggio della 8. plicaria alla 8. modesta, tanto ehe rimasi quasi incerto a quale specie 
dovessi attribuirla od anche se dovessi costituirne una specie a parte. Forme alquanto 



Digitized by 



Google 



DBSORTm DA F. 8A0C0 15 

simili a quella ora descritta^ ma che probabilmente sono già attribuibili a verb 8. mo- 
desta^ incontransi nel bacino viennese e nel terziario del Portogallo, come rilevasi spe- 
cialmente dalla fig. 1 di tav, Xm del lavoro di Da Costa « Moli. foss. de Portugal » . 

Subv. TRANsrroRiA Sago. — Anfractus mintis inflati; etiam ultimi sulco subsutu- 
rali laevisHmo, svbóblito, muniti. Long. 45 Mm. Lat. 20 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che sembra quasi collegare la varietà sovraccennata 
colla 8. plicaria, fti uno dei motivi che mi spinsero a costituire della laevicolligens una 
varietà della 8. plicaria, 

SUBULA CONICOPUCARIA SaCC. 

(Tav. I, ng. 23). 

Testa crassa, conica-turrita, non scalarata. Suturae subsuperfldales, Anfractus com- 
planati. Pliculae undulatae, longitudinales, in a/nfractUms primis perspicuae, in ultimi 
minus perspicuae. 8ulcvs transversus sai profundusy usque ad apertv/ram, productus. 

1890. Terebra plicaria Basi, — SACCO, Calai, paleont. Bac. terx. Piem. N** 3878 e 5400. 

Long. 70 km. Lat 19 Mm. 
Tortoniano: Stazzano (rara). 

OssBRVAZiONi. — Ricorda alquanto la 8. plicaria delV Elveziano, ma se ne distingue 
specialmente per la forma più conica, non scalarata, e per le suture meno profonde. 

SuBULA MODESTA (TrISTAN). 
(Tav. 1, fig. 24). 

(1829. DEFRANCE, Dict. Se, Nat. Voi. 58, pag. 288). 

1847. Terebra plicaria Basi. — SISMONDA, Syn. meth., 2» ed., p. 28. 

1862. » » »evar.— bODERLEIN, Giac. terr. mioc. sup.. p. 23. 

1873. » modesta DefrJ — FISCHER et TOURNOUER, Inv. foss. M. Leberon, p. 125. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (frequente). 

Osservazioni. — È assai interessante osservare come questa specie sia quasi carat- 
teristica del Tortoniano in quasi tutta l'Europa. Siccome essa è assai variabile, né esiste 
alcuna figura della forma tipica del Tristan, cotì riferisco a tale specie gli esemplari 
di forma intermedia fra le diverse varietà, e che meglio corrispondono alla breve dia- 
gnosi data dal Defranoe e dal Dujardin (che l'indicò come T. favai) '^ d'altronde tale 
forma è la più comune ed è qutndi probabile che corrisponda in gran parte al tipo. 

Ad ogni modo do la figura della forma piemontese, affinchè nel caso si trovasse il 
tipo del Tristan e differisse da essa, si possa riconoscere tale differenza. 

Nel bacino di Vienna e nel Portogallo esiste pure questa forma , come lo indicano 
le figure 15 e 17 della tav. n del noto lavoro del M. Hcernes, e la fig. 14 di tav. XII 
del lavoro di Da Costa < Mol. fos. de Port. », tanto detti autori come i paleontologi 
piemcmtesi posero finora questa forma fra le T. fuscata, da cui credo giusto di staccarla 
specificamente. Riguardo agli individui giovani -riesce sovente difficile distinguere quelli 
della forma tipica da quelli delle sue varietà; in generale essi sono assai sovente scalarati. 

Subv. DEBTOGIGANTBA Saoo. — Testa major, crassior, fusiformis. — Long. 11-12 Mm. 
Lat 25-25 Mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 



Digitized by 



Google 



16 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO. 

S, MODESTA Var, PLANO-OLAVATA SaCO. 
(Tav. I, flg. 25). 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqiientes notae: 

Testa minvs turrita, suòclavaia; superne svòscalarata, infeme fvsoidea. Anfroctus 
svòplanati. Suturae parum incavatae. 

Long. 40-85 MnL Lat 12-20 Min. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata (non rara). 

Osservazioni. — Forme simili sembrano esistere anche fuori del Piemonte, infiEttti 
la figura 1 di tav. XX del lavoro di Fischer e Tournoner « Moli. fbss. M. Leberon » 
rappresenta appunto una forma di passaggio fra il tipo e la varietà in esame. 

S. MODESTA var. PERINFLATA SaOC. 
(Tav. I, flg. 26). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequerUes notae: 

Testa crassior^ major, valde inflcUior, magis fvAOidea. Anfractus minus canvexi. 

Long. 75 Mm. Lat. 23 Mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazioni. — Si potrebbe quasi solo considerare come una esagerazione, direi, 
od una subvarietà della var. planoclavata, da cui distinguesi però per essere più ri- 
gonfia, più fusiforme, meno conica, con anfratti meno piani, con suture più profónde, ecc. 

8. modesta var. dertopusulata Sago. 
(Tav. I, flg. 27). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa magis fvsoidea, minvs conica, aliquantulwm crassior. Anfractus convexiores; 
stUurae profundiores. 

Long. 70-120 Mm. Lat. 20-27 Mm. 

Tortoniano: Stazzano (non rara). 

Osservazioni. — Assai ben distinta dal tipo, a cui si collega con forme transitorie. 

S. MODESTA var. OVULATA SaCO. 

(Tav. 1, flg. 28). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa fusulata, fere ovuloides. Anfractus valde convexiores; suturae profundiores^. 
Long. 65 Mm. Lat. 21 Mm. 
Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazioni. — Parrebbe quasi solo rappresentare una esagerazione, direi, della 
var. dertofvsulata. 

S. MODESTA?? var. inpernelata Sago. 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Anfractus ultimi m/ignitvdine rapide crescentes, deinde testa infeme periata. 

Long. 45 Mm. Lat 15. Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Fra le forme elveziane che credo attribuibili alla S. modesta tro- 
vasi un esemplare incompleto che presenta i caratteri sopraindicati. Anche nd bacino 
viennese incontransi forme simili, cosi quella di Vòslau, indicata a tav, n, fig. 18 del 



Digitized by 



Google 



DBSOBim DA F. SAOOO 



17 



noto lavoro di M. Hcernes; nna forma pure alquanto simile vediamo nel Da Costa « Mol. 
fofl. de Portugal », tav. XIII, fig. 2. 

Dal solo esemplare incompleto che ebbi ad esaminare non posso giudicare con cer- 
tezza se esso debba veramente attribuirsi alla 8. modesta, oppure alla S, plicaria. 



Dal complesso dell'esame delle forme fossili piemontesi appartenenti al sottogenere 
Sabnla possiamo dedurre che in linea generale, dal Miocene al Pliocene, alle forme con 
anfratti leggermente rigonfi e con forma spiccatamente conica o subfasiforme, successero 
forme meno coniche, con anfratti quasi piani, ecc. La Svòula fvscata apparve già certa- 
mente néìVElveziano, ma in generale presenta in questa epoca una tendenza verso la 
S. plicaria (caratteristica deWElvezianó), a cui pare si colleghi gradualmente. È note- 
vole come nel periodo tortoniano tanto la 8, fvscata, come la 8. plicaria, siano state 
sostituite quasi completamente dalla tipica 8. mpdesta, È poi interessante osservare come 
le forme viventi di Svbula siano abitatrici dei mari tropicali, fette che ci indica la 
grande differenza di clima avvenuta nel Piemonte anche solo dall'epoca pliocenica ad 
oggi. La 8, senegalensia Lk. è la specie che, con numerose varietà, sembra meglio 
rappresenti al giorno d'oggi le derivjEizioni della 8. plicaria e della 8. fuscata. 

Forme viventi, che paiono pure derivare più o meno direttamente dalle fossili sopra 
menzionate, sono la 8. muscaria Lk. delle Filippine, la 8. dimidiata Linn. dell'Oceania, 
la 8. duplicata Linn. che vive nei mari della China, delle Molucche, sulle coste del Ma- 
dagascar, ecc. Alquanto più ingrossata e quindi più simile alla 8. plicaria è la 8, ti- 
grina Gmel. dell'Oceano indiano. 



.tt. 



8. senegalensis 



art. 3. fusccOa e var. 



Ite, S. fU8cata e var. 



8. ferruginea 

8. cingula 

8, striatula^ ecc. 

pseudocerithoidea 

lanceolatissima 

svòasulcata 

subscalariata 

8vhìdati88ima 

suprainflata 

cocconiana 

planoinflata 

conicolaevis 

plioplicaria 

striolata 

SKÒasulcata 

svòscalarata 

pseudomodesta — 

suprainflata 

svJbulatiasim^ 

plioplicaria 

hasicarinaia 



8. muscaria — S. tigrina 



tei. S. fuscata var. 



Ipraecedens 
Iv. 8ubula fuscata var. | svòsvòulata 

( tav/rolaevis 



8. conicoplicaria 8. modesta e var. 



cerithinoidea 

laevisulcata 

conicogigantea ^ 

scalariolonga 

burdigalensis 

suhlqerngata 

vermicularis 

fuscatoides 



perin/UUa 
^ planoclavata 
i dertofusulata 
^ ovuUxta 



var. e 8, plicaria e var, 



Ìfuscom^odesta 
laevicolligens 
subHochstett. — 8. Hochstett. e var. perstriaL 



Digitized by 



Google 



1» 



I MOLLUSCHI DEI TERRBNI TEBZIABU DEL PIEMONTE ECX). 



Sottog. TEREBRUM Montfort, 1810. 

Terebrum aouminatum (Bors.) (1). 
(Tav. I, flg. 29). 



1820. 


Terebra acuminata 


Bors. 


1827. 




» 


» 


1827. 




flammea 


Lk. 


1830. 




acuminata 


Bors. 


1842. 




flammea 


Lk. 


1847. 




» 


» 


1848. 




acuminata 


Bors. 


1852. 




subflammea 


D'Orò. 


1856. 




acuminata 


Bors. 


1867. 




» 


» 


1872. 




» 


» 


1873. 




» 


» 


1878. 




» 


» 


1881. 




» 


» 


1890. 


» 


» 


*(?) 


1890. 


» 


flammea 


Lk. 



BORSON, Oritt. Piem., p. 45 (224), tav. I, flg. 17. 
» Saggio geol. Bac. terz. Albenga^ p. 481. 
BONELLI, Cat. ms. Museo xool. di Torino. N* 2079. 
BORSON, Catal. rais. Coli. min. Turin, p. 614. 
• SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 41. 
» » » 2* ed., p. 27. 

BRONN, Ind. paleont., pag. 1225. 
DORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 177. 
HGÈRNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 130. 
PEREIRA DA COSTA, Moli. foss. Portugal, p. 79. 
KOENEN, Mioc. N. Deutsch. Moli, fauna, p. 187, 188- 
COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma e Piae.^ p. 130. 
PARONA, Plioc. Oltrepò pavese, p. 56. 
FONTANNES. Gaster. Vallèe Rhòne, p. 127. 
SACCO, Catal. paleont. Pr387l. 
. » » » N^3874. 



Tortoniano: S. Agata fossili (rara). 

Hacemiano: Astigiana, Rocca d'Arezzo, Vezza d'Alba, Volpedo, Colle Brìzzone, Al- 
benga, Savona-Fornaci (non rara). 

Astiano: Astigiana, Pocapaglia presso Bra, Gervere e Salmour (Valle Stura di Coneo) 
(non rara). 

Osservazioni. — Notevoli e numerose sono le divergenze d'opinione che troviamo 
nei diversi autori che trattarono di questa specie, per cui è necessario fiure alcune os- 
servazioni in proposito. 

Il tipo è pliocenico, dell'Astigiana ; presenta accentuatissime le subgranulazioni presso 
la sutura ed assai profondo il solco trasverso che divide il cingolo granulìforme (almeno 
nei primi anfratti) subsuturale. Però il Borson dice come questa fbrma si trovi pure 
nelle colline di Torino , dove infatti il T. acuminatum è rappresentato da diverse va- 
rietà, ma non dalla forma tipica, quale figurata dal Borson. 

Debbo inoltre notare come nella collezione tipica del Borson abbia trovato in una 
stessa scatola coirindicazione di T. acuminata 7 esemplari , di cui uno solo elveziano 
e gli altri astiani; uno di questi ultimi fd quello figurato dal Borson. 

Generalmente il calcare della conchiglia è di color giallo-biancastro, di rado rossiccio. 

Lo Speyer figura come Terebra acuminata Bors. una forma che si avvicina piut- 
tosto allo S. neglectum; credo poterle dare il nome di T. eoacuminata Sago. (Speykr, 
Conchyl. Cass. tert. Bild., p. 128. Tav. XX, fig. 16). 

L'esame di numerosissimi esemplari della specie in esame ci mostra le seguenti va- 
riazioni principali, che però generalmente si collegano gradualmente colla fbrma tipica. 



(1) Il Rbbvi nella saa Mooogr. del genere Terebra pubblicò nel 1860 una T. acuminata 
m. 8. del Orat. Credo ohe tale nome debba sopprimersi (quantunque trattisi di xxu^Hastuìa e 
non di un vero Terebrum); propongo invece il nome di Hastula exacuminata Sago. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 19 



T. AouinNATUM var. ascalarata Sacc. 
(Tav. I, flg. 30). 

DiètinguuTVb hcmc var. a specie typica sequentes notae: 
AnfrdctuB svòplanati, saepe svòlaeves. Testa suhascalarata. 
Piacenziano: Astigiana, Vezza d'Alba, R. Torsero presso Celiale (rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

Subv. canalisuturata Sago. — Anfractìis sutura perprofunda disjtmcH, 
Piacemiano: Vezza d'Alba (rarissima). 

T. acuminatum var. subagranulata Sacc. 
(1881. FONTANNES. Moli, plioc. Vallèe Rhòne, etc, p. 127. Tav. VII, fig. 20). 

Distinguunt itane var. a specie typica sequentes notae: 

Oranulationes subsuturales subohlitae veLnullae; sulcus svJbsuturalis parum pro- 
fundus; testa plemmqvs magis elongato-turrita. 

Long. 60-115 Mm. Lat. 12-17 Mm. 

Piacenziano: Volpedo al M. Brizzone (non rara). 

Astiane: Astigiana, Salmour in Val Stura, Ponte dei Preti presso Ivrea (rara). 

Osservazioni. — È notevole osservare come spesso questa forma si presenti forte- 
mente turrita, allungata, assai meno conica ch^ non il tipo, da cui però non pare cosa 
conveniente il distinguerla specificamente. 

T. acuminatum var. pergranularis Sago. 
(Tav. I, tìg. 31). 

Distingimnt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Oranulationes subsuturales , supra et suòtus cingulum suhsuturalem , permagnae, 
usque ad aperturami producta^. 

Tortoniano: S. Agata fossili (non rara). 

Hacenziano: Astigiana, Vezza d'Alba (rara). 

Astiano: Astigiana, Pocapaglia presso Bra (non rara). 

Osservazioni. — Rappresenta quasi una esagerazione dei caratteri distintivi del tipo. 

T. acuminatum var. granulatoparva Sacc 
(Tav. I. tìg. 32). 

Distinguunt lume va/r. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulum minor, magis longo-turrita. Cingulum granuUferum subsutu- 
rale elativa, subrotundatitis, elegantius. Deinde regio ventralis suldformis. 
Long. 30 Mm. Lat. 7 Mm. 
Tortoniano: Stazzano (rara). 

T. acuminatum var. inflatella Sacc. 
(Tav. I. lig. 33). 

Distinguunt Tianc var» a specie typica sequentes notae: 

Anfractus ultimi suòinflati. Testa saspe perlonga, svhcolumnaris, non scala/rata. 

Piacenziano: Volpedo presso Voghera, R. Stramonte presso Castellarquato (non rara). 

3 — P. Sacco. 



Digitized by 



Google 



20 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZURH DEL PIEMONTE EOO, 



T. AOUMINATUM Var. TAUROORASSA SaOO. 
(Tav. I, flg. 34). 

Distinguunt itane var, a specie typica sequentes notae: 

Testa crassior, plerumque aliquantulum magis conica. Cingula svbsuturalia minus 
granularla, in anfractibus primis minus elata, Colum^lla minus fortUer hiplicata. 
Long. 30-85 Mm. Lat. 8-18 Mm. 

1820. Terebra acuminata Bors, — BORSON. Oritt, piem,, p. 45 (224). 

1847. » tessellata Micia, — MICHELOTTI, Foss, Mioc, p. 215 (prò parte). 

1847. » » » — SISMONDA, Syn. m£th., 2* ed,, p. 28 (prò parte). 

1852. » subtessellata D'Orb. — D'ORBIGNY, Prodr, Pai, Strat. T. Ili, p. 88 (prò parte). 

1856. » acuminata Bors, — HOERNES, Foss, Moli, tert, Beck, Wien, p. 130, 131. 

1861. >> » » — MICHELOTTI, Et, Mioc, inf., p, 131. 

1867. » » » — PEREIRA DA COSTA, Moli, foss. Portug,, p. 79. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma venne generalmente considerata soltanto come una 
forma ingrandita del T. svòtessellatum ; ma nel complesso ha caratteri proprii per cui 
credo doversene staccare assolutamente. Le forme del bacino deirAdour, indicate dal 
Grateloup come var. major e miìior di T, acuminata, forse sono alquanto simili in 
parte al T. svbtessellatum, ed in parte alla forma in esame, ma dalle figure poco per- 
fette non è permesso fare deduzioni preeise al riguardo, 

Subv, PSEUDOTYPIOA Sacc, — Testa elongato-adUa. Cingula svbsuturalia éUxta, «m6- 
granulosa, — Elveziano: CJolli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, di cui posseggo due soli esemplari, presenta carat- 
teri che ravvicinano moltissimo al T: acuminatum tipico, 

Subv. PERTURRiTA Saco. — Testa elongato-turrita, parum sccUarata. • 
Long, 80-90 Mm. Lat, 15-16 Mm. 
Elveziano: (3olli torinesi (rara). 

T. AOUMINATUM Var, 8IMPLIC0SCALARIS SaOC. 

(Tav. I, flg. 35), 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqvsntes notae: 

Testa m/igis fortiter scalaris. Sulcus svhsutv/ralis in anfractOms ultimis oblitus. 
Anfractus svblaeves. Cingulum svhsuturale simplex , non granulare , in anfractibus 
ultimis subdepressu/m, subóblitum. 

Long. 30-90 Mm. Lat, 8-18 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina alquanto al T. subulatoideumi. 

T, AOUMINATUM Var, SUPRANGULATA SaOC, 

(Tav. I, flg. 36). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequ^entes notae: 

Testa minor, m>agis conica. Cingulum svbsutv/rale, exceptis primis anfractibus, non 
granulare, depresse subangulatum. 
Long, 40 Mm, Lat, 10 Mm, 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. 8AC500 21 

T. AOUMINATUM Var. ASULOOELEGANS SaCO, 

(Tav. 1, flg. 37). 

Distinguv/nt hanc var, a specie typica sequentea notae: 

Testa minor. Sulcus svbsuturalis in anfractibus ultimis nullvs. Oingulwra svbsu^ 
twrale granvlare, vsque ad aperturam productum. 

Long. 50 Mm. Lat. 11 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

OssKEVAziONL — A questa forma si avvicina alquanto quella di Bujutur indicata 
dai sigg. M. H(£RNB8 ed Auinger nel loro lavoro « Gasterop. I u. II mioc. Medit. stufi 
Tav. XII, fig. 13 » e che io appellerei var. asulcoomata Sacc, distinguendosi da quella 
sopra descritta per avere molto più spiccate e distinte le pieghettature longitudinali. 

T. AOUMINATUM Var. MAGNOPUCATA SaOC. 
(Tav. I, fig. 38). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa crassior, Plicae longitvdinales latiores, crassiores. Cingulum svbsuturale minus 
élatum. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Serve quasi di transizione al T. neglectum var. expertusa. 

T. AOUMINATUM Var. SUBCACELLENSIS SaCO. 

(Tav. I, flg. 39). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa crassior, magis conica. Cingula svbtvbercularia minus granularia, elatiora, 
inflatiora; deinde anfractus superna inflatiores et testa magis fortiter sccUarata. 

Long. 40-95 Mm. Lat. 11-24 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma, collegata strettissimamente colla var. taurocrassa, 
ricorda alquanto il T. cacellense Da Costa. 

Terebrum simplicodepressum Saco. 
(Tav. I, flg. 40). 

Testa conico-tu/rrita vel minime scalarata. Suturae parum profwndae. Anfractus 
subplanati. Cingulum svbsuturale depressum, non granulare. Sulcus subsutu/ralis vix 
visibilis vel svboblitìis. Sulci et plicae longitvdinales svbnullae. 

Long. 40-75 Mm. Lat. 11-17 Mm. 

Per la sinonimìa vedi quella del T. svbtessellatum. 

Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Per presentare caratteri dififerenziali ben spiccati credo che questa 
forma debba distinguersi dal T. acuminatum, a cui si collega però assai strettamente. 
È notevole la poca altezza degli anfratti in confronto alla loro larghezza; per cui essi 
appaiono quasi schiacciati d'alto in basso, 

Terebrum cacellense (Da Costa). 
(1867. DA COSTA, Gaster. dep. fere. Portugal, p. 81. Tav. XIII, fig. 3, 4, 5, ò\ 
Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che il Da Costa indicò come specie a parte, si po- 
trebbe forse considerare solo come una varietà del T. acuminatum, collegandosi insen- 
sibilmente a questa specie per mezzo della var. svbcacélleiisis. 



Digitized by 



Google 



22 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 

Nel lavoro di Hcernes ed Auinger « Gaster., I u. Il mioc. Med. stufe — 1880 > 
è indicata una forma alquanto simile (p. 110, tav. XII, fig. 14) a cui si dà il nome di 
T. traiisylvanica ; essa può solo essere considerata come una varietà della specie in 
esame. Notisi che i sigg. Hosrnes ed Auinger nel lavoro sopracitato dicono, a pag. Ili, 
che della T. transylvanica esistono, nell'Hof-Mineralien Cabinet di Vienna, 2 esemplari 
provenienti da Asti. Nella copiosa raccolta di Terebre plioceniche piemontesi da me esa- 
minate non vidi alcun esemplare ascrivibile a questa forma. Quindi indico con qualche 
dubbio tale riferimento. 

Fra le forme viventi ewi il T. oculatum Lk. (T. laeve Gray) delle isole della So- 
cietà e di Annan che ricordano alquanto il T. cacellense, 

T. CACELLENSE Var. DERTOPARVA SaOC. 
(Tav. l, tìg. 41). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa parvior, conieo-acuminatior, scalaratiar, Cfingulum svbsuturale infeme minus 
delimitatura. 

Long. 25 Mm. Lat. 6 Mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazione. — Si avvicina assai alla var. transylvanica (che probabilmente è 
pure tortoniana) di Lapugy, ed alquanto alla var. dertonensis (negli anfiratti superiori) ; 
probabilmente si tratta di una forma giovane, ma di forma afi^e alla var. transylvanica. 

Le si avvicina pure alquanto la var. minor Fisch. e Tourn. 

T. OAOELLENSE? Var. DERTONENSIS BAOC. 
(Tav. I, flg. 42). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa magis elongatoturrita, minus conica. Anfracttis ad suturarti minus inflato- 
rotundati. 

Long. 53-65 Mm. Lat. 10-16 Mm, 

Fiacenziano: Stazzano (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma si distingue assai fortemente dal tipo, tanto che ri- 
mane incerto se debbasi attribuire al T. cacellense o piuttosto al T. acuminatum , av- 
vicinandosi alquanto alla sua var. svhagranulata. 

Terebrum taurostrangulatdm Sacc. 
(Tav. I, flg. 43). 

Testa subparva , elongatocolumnaris. Anfractus perconvexi , in regione ventrali 
supera praesertim, ad suturam depresso-sti'angulati, laeves vel tantum longitudinaliter 
additamenti striolis et transverslm, perraro costicillis suòdepressis ornati. Apertura sub' 
constricta. Labium externum gracile. 

Long. 30 Mm. Lat, 6 ^j Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, a caratteri spiccatissimi e che parrebbe quasi una 
anomalia, ricorda alquanto il T. cacellense, specialmente la var. transylvanica, ma se 
ne distingue a primo tratto per la forte strangolatura suturala 

Terebrum subulooacellense Sacc. 
(Tav. I, fig. 44). 

Testa crassa, turrita, elongata. Anfractus laeves, conveady in regione ventrali supera 
praesertim, in regione ventrali infera (in anfractu ultimo tanUim visibili) Sìibdq^r6$8i, 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 23 

in regione basali svòplanulati ; sulcus suhsuturalis in anfractitms primis visiMlis , in 
ultimis óblitua, Suturai profuiidae. Apertura constricta. Labium externum gracile. Co- 
lumella contorta. 

Long. 100 Mm. Lat 20 Mm. 

Elveziano: Baldissero torinese (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che ricorda alquanto quella che indicai dubbiosa- 
mente come var. vermicularis di Svbula plicaHa , pare si colleghi meglio con alcune 
varietà di T, cacellense, specialmente colla var. transylvanica. 

Terebrum subulatoideum Sacc. 
(Tav. I, flg. 45). 

Testa longoturrita, Sulci mediocriter prò funài. Anfractus planulati, laeves vel ad- 
ditamenti lineis flexuosis ornati, basi fortiter revoluti. Apertura suòrectangularis. La- 
bium externum, simplex. 

Long. 30-60 Mm. Lat. 7-13. Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma per la sua spira sembra doversi porre fra i Terebrum, 
mentre che per gli altri caratteri si avvicina assai alla Svbula fuscata, specialmente ad 
alcuni esemplari della var. praecedens; fra le forme viventi quella in esame ricorda al- 
quanto il T. svòulatum Linn. 

T. subulatoideum var. repressa Sago. 
(Tav. I, tìg. 46). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 
Anfractus longitudine breviores. 
Long. 35-85 Mm. Lat. 8-17 Mm. 
Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Gli anfratti appaiono quasi repressi d'alto in basso ; questa forma 
pare si colleghi col T, simplicodepressum. 

Terebrum tuberculiferum (Dod.). 

(1862. DODERLEIN {Terebra nodulosa)ì Giacit. terr. mioc. II. centr.^ p. 23). 
(1869. MANZONI, Fauna mar. due lembi mioc. Alta Italia, p. 485. Tav. 1, flg. 7). 

Su questa forma dobbiamo fare due ossei'vazioni; anzitutto che il Manzoni figurò 
a tipo della specie un esemplare a doppia serie di tubercoli subsuturali, mentre (come 
già osservò il Coppi « Paleont. mod., 1881, p. 40) gli esemplari più comuni e tutti quelli 
da me osservati ne hanno una sola serie (var. exnodulosa)\ quindi si è ora obbligati a 
ritenere come tipo ciò che in realtà è una varietà rarissima. Inoltre a questa forma il 
DoDERLEiN aveva dato il nome di T. nodulosa; fd in seguito il Miohelotti che, forse 
per lapsus calami suo o di Doderlein , classificò in diverse raccolte questi esemplari 
come T. tuberculifera Dod.; cosi originossi la determinazione del Manzoni. 

T. tuberculiferum var. exnodulosa Sago. 
(Tav. I, flg. 47). 

Testa crassa, conica-turrita y scalarata, Anfractus transversim in regione ventrali 
linea subalbida dncti, ad suturam fortiter incrassati, inflati, corrugato-nodulosi, in an- 
fro/ctibus ultimis praecipue; loTigitudinaliter additamenti striolis ondulatis ornati. Aper- 
tvara subconstricta. 

Long. 35-55 Mm. Lat. 8-14 Mm. 



Digitized by 



Google 



24 I MOLLUSOHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO. 

FonuA JuTcntlifl. 

(Tav. I, flg. 48). 

Testa minor. Anfractvs ad suturam non nodulosiy cingulo avòsuturali gvbcrasso 
{infeme sulculo jparvilUmo limitato) ornati. 

Tortoniano: Montegibbio, S. Agata fossili, Stazzano (alquanto frequente). 

Osservazioni. ■— Questa forma, che a primo tratto parrebbe doversi avvicinare alla 
vivente Subula crenulata Linn., è invece assai più prossima al T, acuminatum ed al 
T. cacellense, di cui forse potrebbe essere una modificazione, sempre in rapporto con 
quello speciale incrassamento suturale che si osserva in molte Terebre tortoniane. In&tti 
gli esemplari giovani, che non presentano i noduli subtubercolari, ricordano molto alcune 
forme delle due sovraccennate specie. Nelle forme giovani il cingolo subsuturale ricorda 
molto quello del T. dngulatum var. svòlaevigata. 

È probabilmente questa la forma che Doderlein appeUò Terebra nodulosa , ma la 
pubblicazione del Manzoni rese impossibile Tuso di tale nome di semplice catalogo. 

T. tuberculiferum var. pertuberculifera Sago. 
(Tav. I, flg. 49). 

Distinguunt hanc var. a var. exnodulosa aeqiientes notae: 

Testa crassior, m^agis conica, magis scalarata. Noduli crassiores et elatiores. 

Long. 52 Mm. Lat. 22 Mm. 

Tortoniano: Montegibbio (non rara). 

T. tuberculiferum var. subanodulosa Sago, 
(Tav. I, tìg. 50). 

Distinguunt hanc var. a var. exnodulosa sequentes notae: 

Noduli obliti vel subobliti; tantum in regione supera anfractuum plicae laeves et 
depressa^ conspiciuntur. Sulculus suhsuturalis perlaevis, usque ad aperturam productus. 

Tortoniano: Montegibbio, S. Agata (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che a primo tratto ricorda alcune varietà mioceniche 
di T. acuminatum, non rappresenta altro che una continuazione, direi, sino allo stato 
adulto della forma giovanile della var. exnodulosa; Tattribuzione che ho fatta non mi 
lascia alcun dubbio, poiché vidi esemplari di questa varietà che negli ultimi due anfratti, 
dopo una frattura longitudinale della conchiglia, assumevano di tratto i caratteri della 
specie tipica. Forse si riferiva ad una forma simile il Doderlein quando nel lavoro 
sovraccennato indica della forma tipica una var. T. maj. svolevi. 

Terebrum subtessellatum (D'Orb.). 
(Tav. 1, tìg. 51). 

Testa turrita , suhulata , exerta; anfractibus planulatis; linea penes suturam imr 
pressa; plicis longitvdinalibv^ minutis , frequentibus , undulatis , penes suturam evor 
nidis (Michelotti). 

1820. Terebra strigliata Linn. var. — BORSON, Oriti. Piem., p. 43-44 (222-223) (pars). 

1847. ^ tessellata Micht. — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 215. Tav. 17, flg. 13. 

1847. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 2- ed., p. 28. 

1852. » subtessellata D'Orò, — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat.y tom. Ili, p. 88. 

1856. » acuminata Bors. — HCERNES, Foss. Moli. lert. Beck. Wien^ p. 130, 131. 

1861. » » » - MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., p. 131. 

1867. » » » — PEREIRA DA COSTA, MoU. foss. Portugal, p. 79. 

1890. » » » ( r. subtessellata D'Orò). — SACCO, Catal. paleont. N' 3871. 



Digitized by 



Google 



DBSCRrm DA F. SACCO 25 

Long. 20-70 Mm. Lat. 4-12 Mm. 

Tongriano: Dego, Momese (fide Michelotii). 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (firequentissima). 

Osservazioni. — Rimasi dapprima alquanto incerto se dovessi considerare questa 
forma come una varietà del T. acuminatum o come una specie a parte; mi tenni poscia 
a questa seconda opinione, perchè, por essendovi numerosi punti di contatto e di eguar 
glianza fra la suddetta forma pliocenica e quella miocenica ora in esame, geneitalmente 
questa si distingue per essere più piccola e meno scalarata, per avere il cingolo subsu- 
turale meno elevato e meno spiccatamente granuloso, il solco subsuturale più profondo, 
ecc., ecc. Tali differenze però esistono solo se si prendono come tipo della forma in esame 
le figure del Miohklotti, giacché nel Miocene le Terebre di questo gruppo sono som- 
mamente variabili. 

Il nome di T. tessellatum Mioht. non può essere conservato, avendo il Gray sin 
dal 1834 pubblicata una T. tessellata, forma assai diversa, di Sumatra. 

La Terébra Speyeri Fuchs (Fuchs — Kennt. Conch. Fauna Viant. tert. Greb., p. 49, 
tav. X, fig. 1 , 2) non è forse altro che una varietà del T. subtessellatum. Appartiene 
pure a questa specie od al più ne costituisce una var. detmoldensis Sacc. la T. fuscata 
Brocch. sec. Speyer (Ob-Olig. Tert. Geb. Detmold., p. 13, tav. I, fig. 7), mentre invece 
la fig. %a,h dello stesso lavoro si avvicina forse meglio alla Svbula plicaria, di cui 
costituirebbe una var. fuscatina Sacc. 

' T. subtessellatum var. perturrtpa Sacc 
(Tav. I, fig. 52). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notale: 

Testa Tnagis longo-turrita. 

Long. 27-56 Mm. Lat. 4 */«-10 Mm. 

Per la sinonimia vedi quella del T, svòtesselUUum. 

Tongriano: Carcare, Momese (rara). 

Elveziano: Colli torinesi, (assai frequente). 

Osservazioni. — Due soli esemplari osservai nel Tongriano, ed in tale stato di con- 
servazione che il loro riferimento alla varietà in esame riesce alquanto incerto. Il Bey- 
RiCH € Die Conchylien Nord-Tert.y 1853 » indica e figura (tav. 6 , fig. 17) una forma 
molto simile alla presente^ ma l'indicò come T. acuminata Bors.; credo poterla appel- 
lare T. subtessellatum var. perturritoides Sacc. 

T. subtessellatum var. torquata Sago. 
(Tav. I, fig. 53). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Sulcus svbsuturalis profundior; deinde dngulum subsutu/rale valde distinctu>m. 
Svici longitudinales saepe etiam aliquantulum profundiores. 
Long. 20-60 Mm. Lat 5-11 Mm. 
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 
Osservazioni. — Costituisce quasi anello di transizione al T. negUctvm var. expertusa. 

T. SUBTESSELLATUM Var. PROCINGULATA SaCC. 
(Tav. I, flg. 54). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 
OingiUv/m svbsutv/rale crassius, elatius, svbrotundatum, 
Elveziano: Colli torinesi (non rara). 



Digitized by 



Google 



26 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 

Osservazioni. — Tende già notevolmente verso il T. cingulatum del Tortoniano; 
per diversi caratteri mostra collegarsi pure col T. neglectum e col T, postneglectum, 

T. SUBTESSELLATUM Var. NEGLEOTOCINGULATA SaCO. 

(Tav. I. tìg. 55). 

Distinguunt hanc var, a specie tyjnca sequentes notae: 

Cingulum svbsutwrale crassius, elativs, subrotundatum, Plicae longitudinales cUi- 
quantultura craasiorea et elatiorea, 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma pel suo cingolo tende a collegarsi col T. dngulatun^ 
mentre che per le sue pieghe longitudinali forma un bellissimo passaggio al T. ne- 
glectum; essa si collega insensibilmente colla var. procingulata. 

T. SUBTESSELLATUM Var. STRI0TEREBR0IDES SaCC. 

(Tav. I, fi-. 56). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Transversim costicillae parvulae, depressae, evanescentes, in regione ventrali co»- 
spiciuntur. Interdum sulcus svhsuturalis parum profundvs. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma è interessante, poiché parrebbe quasi indicare un 
passaggio agli Strioterebrum, 

T. SUBTESSELLATUM Var. COLUMNOSTRIOLATA SaCC. 

(Tav. I, tìg. 57). 

Distinguunt Jianc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa minus conica, recto-columnaris, Costae longitudinales pemumerosae, perpar- 
vulae. Sulctùs suhsuturalis minus profundus, Anfractus transversim striis pernumerosis, 
perappropinquatis, perparvulis, ornati. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Osservazioni. — Nella forma è molto simile alla varietà indicata dall'HosRNES M. 
colla fig. 24*, tav. Il, del suo noto lavoro. Essa, ancor più della var. strioterebroides, rap- 
presenta una delle tante forme di passaggio fira i Terébrum ed i Strioterebrum. 

T. SUBTESSELLATUM Var. PSEUDASULCATA SaCC. 
(Tav. I, tìg. 58). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 
Sulcus suhsuturalis suhoblitvs vel vix visibilis, 

1847. Terebra tessellata Micht, — MICHELOTTI, Foss, Mioc. Tav. XVII, fig. 9 (aflanis). 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (poco comune). 

Osservazioni. — Una forma simile osservasi pure nel bacino viennese, per quanto 
ci mostra la fig. 24* di tav. 11 del noto lavoro di M. Hcernes. 

T. SUBTESSELLATUM var. ASULCOSA SaCC. 

(Tav. 1, fig. 60). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Sulcus subsuturalis in anfractibus ultimis nullus. Plicaé longitudinàles usque ad 
suturam regulariter productas, 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (non rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 27 

T. SUBTESSELLATUM VET. TUBULOSA SaCC. 

(Tav. I, Ùg. 59). 

DUtinguunt hano var, a specie typica sequentes notas: 

Testa magis turrita, suhtubulosa, fortiter scalarata. Sulcus suhsuturalis parum 
profundus, ad suturam appropinquatus. Plicae longitudinales sai crassae et perqncuae. 

Long. 40 Mm. Lat 6 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (La Morra) (rara). 

Osservazioni. — Questa rara forma costituisce passaggio al T. neglectum var. ex- 
pertusa per la crassezza delle pieghe longitudinali. 

Terebrum? Fuchsi R. H(ernes. 

(1875. R. HCERNES, Die Fauna den Schliers von Ottnarìg, p. 348 (16). Tav. XII, flg. 2). 
(1880. R. HGERNES ed AUINOER, Gasi. I u. II Mioo. Med. stufe, p. 108, Tav. XII, flg. 12). 

T. Fuchsi var. pedemontana Saco. 
(Tav. 1. flg. 61). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minor, minus conica, magis turrita, Plicae longitudinales minus numerosae, 
elatiores. Cingulum subsuturale aliquantulum eminentius. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Ricorda alquanto la Terébra costellata Sow. del Miocene del Chill^ 
e la T. Hoernesi Beyr. del Miocene d'Europa, ma parmi specialmente accordarsi colla 
Terébra Fuchsi R. Hcernes del Miocene viennese , a cui quindi credo poterla meglio 
attribuire, pur Scendono notare le numerose differenze. Le forme in questione presentano 
xm insieme di caratteri che lasciano qualche dubbio sulla collocazione subgenerica. 

Terebrum? H(ernesi (Beyr.). 
(1854. Die ConchyL d, Norddeutsch. Tert, Geb., p. 115. Tav. 6, flg. 14). 

Elveziano: Colli torinesi (non frequente). 

Osservazioni. — Questa forma sembra collegarsi per diversi caratteri cogli Strio- 
terebrum y ma per mancanza di vere strie tras verse pare doversi porre fra i Terebrum, 
tanto più che si avvicina ad alcune varietà di T. neglectum e di T. suòtessellatum. Il 
Beyrioh, fondando questa specie, ne dà 2 figure (fig. 13, 14) ed indica anche come ti- 
pica la fig. 30 di tav. 11 del classico lavoro di M. Hoernes; siccome tali figure paionmi 
rappresentare forme alquanto diverse, così prendo a tipo la figura 14 del Beyrich, con- 
stituisco della sua fig. 13 una var. pseudoplicata Sacc. , e do il nome di var. excostel' 
lata Sago, alla forma rappresentata da M. Hoernes come Terébra costellata Sow. (Foss. 
Moli. tert. Beck. Wien, Tav. 11, fig. 30); le forme figurate dal Beyrich ricordano però 
assai la Subula plicaria Bast., quindi maggiori riescono le incertezze sulla collocazione 
subgenerica della Terébra Hoernesi. 

T. Hoernesi var. striatellata Sacc. 
(Tav. I, flg. 62). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Sulcus subsuturalis parum profundus , interdum suboblitus. Transversim striolae 
pemumerosae, perappropinquatae, parvilUmae, interdum suòoblitae, conspiciuntwr, 

Elveziano: Colli torinesi (non frequente). 

Osservazioni. — La presenza delle indicate stride trasverse parrebbe dover fer 
collocare queste forme fra gli Strioterébrum , ma è a notarsi anzitutto che queste strie 

4 — P. Sacco. 



Digitized by 



Google 



28 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIAIUI DEL PIEMONTE EOO. 

sono più piccole , meno profonde , più numerose e di carattere diverso da quello delle 
tipiche strie (o costule) degli Strioterebrum, ed inoltre che anche in molte forme di veri 
Terebrum osservansi talora consimili striolette trasversali. 

Terebrum negleotum (Mioht.). 
(Tav. I, flg. 63). 

T. testa turrito-subulata ; anfractUms planulatis, angustatis , longitvdinaliter pli- 
catis; plicis cbliquia, superne sulco impresso divisis; suturis marginatis; margine plicis 
svhnodulosis instructo (Michelotti). 

Long. 26-50 Mm. Lat. 8-9 Mm. 

1847. Tereòra neglecta Micht. — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 214. Tav. XVII, flg. 8. 

1847. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 2r ed. p. 28. 

1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr, pai StraL, III, p. 88. 

1856. » pertusa Basi. — HGERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wten, p. 133. 

1867. » » » — DA COSTA, Moli. foss. Portugal, p. 80. 

1873. • » » — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma e Piac., p. 131. 

1877. » » » — l.OCARD, Faune terr. tert. Corse, p. 51, 52. 

1885. » neglecta Micht. — SACCO, Calai, paleont. Bac. tert. Piem., N* 3876. 

Tortonianjo: Stazzano, Sagliano, S. Agata fossili (frequente). 

Osservazioni. — Generalmente venne finora conftisa la forma in esame colla Te- 
rébra pertusa Bast., ed io stesso accetterei in parte (cioè dividendo la varietà tortoniana 
dalla specie tipica) questo modo di vedere se non fosse che questo nome ^pertusa venne 
già usato dal Born, oltre un secolo fa, per una Terehra vivente , che conserva tuttora 
questo nome. Quindi la T, pertusa Bast. non può conservarsi e ad esso sostituisco 
nome di expertusa. Ma il nome di T. neglectum Micht. , istituito sin dal 1847 , ha la 
priorità come specie tipica tortoniana, e quindi la T. expertusa ùiòW Elveziano ne deve 
diventare solo una varietà. 

T. neglectum var. expertusa Sago. 
(Tav. I, flg. 64). 

1825. Terébra pertusa var. B — BASTEROT, Bass. tert. S. 0. France, p. 55. Tav. Ili, flg. 9. 

1829. » » Bast. — DEFRANCE, Dici. Se. Nat., Voi. 58, p. 288. 

1829. » J> » — MARCEL DE SERRES, Geogn. terr. tert., p. 124. 

1831. » » » — BRONN, TI. tert. Geo., p. 20. 

1843. » » » var. B — NYST, Bescript. Coqu. Polyp. foss. Belg., p. 581. 

1847. » » Bast. — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., p. 28. 

1848. » y> » — BRONN, Ind. Pai., p. 1226. 

1852. » » iO — DORBIGNY, Prodr. pai. iSlrat., Ili, p. 88. 

1856. » » » — HOilRNES, Foss. Muli. tert. Beck. Wien, p. 131, 132. 

1867, » » » — DA COSTA, Moli. foss. Portugal, p. 80. 

1873. » ♦ » — COCCONI, En. Moli. mioc. plioc. Parma e Piacenza, p. 131. 

1877. » » » — LOCARD, Faune terr. tert. Corse, p. 51. 

1890. » » » var. — SACCO, Catal. paleont. Bac. tert. Piem.^ N' 3877. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Già trattando della specie tipica feci osservare perchè a questa 
forma non si possa conservare il nome di T. pertusa. Se il Cerithium columnare Lk. 
fosse identico alla forma in esame, allora questa dovrebbe appellarsi T, columnare ^ ed 
il T, neglectum ne diventerebbe solo una varietà di forma più conica; ma tale identi- 
ficazione è ben dubbia se si considera la diagnosi che dà il Lamarok del suo C. co- 
lumnare, cioè « striis verticalibus et transversis decussata » per modo che 

nasce l'idea si tratti di una forma alquanto simile al T. Basteroti, giacché la forma in 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACOO 29 

esame non ha altre strie trasverse che il solco subeutorale. Quanto al nome T. undatum 
Defb. ms. non credo possa essere assolutamente accettato, per quanto sia di origine antica. 

Nella lista sinonimica indicai pure alcuni autori che non accennarono alla presenza 
di questa forma nel Miocene piemontese per lasciare meno incompleta la sinonimia di 
detta forma che credo debba abbandonare il nome che portò sinora. 

Quanto alla somiglianza della forma in esame colla vivente T. pertusa Born, mi 
pare che essa sia molto grossolana^ poiché la T. pertvsa presenta ben visibili strie trar 
sversali che invece mancano nella forma fossile in esame, come pure in quelle ad essa 
somiglianti. 

Subv. LAEVisuLCOSA Sacc. — Sulctts 8vÒ8uturalÌ8 minus profundus , in anfractu 
ultimo 8ubóblUu8, 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda altre simili che furono indicate come varietà 
del T. svbtessellatum, ciò che ci prova sempre più il rapporto stretto esistente fira queste 
due specie mioceniche. 

T. NBGLECTUM Var. CARINATOIDES SaCC. 

(Tav. I, flg. 65). 

Distinguunt hanc var, a var. expertusa Sacc. sequentes notae: 
Costulae longitudinales aliquantulum minus elatae, ondulatiores, hoMm versus evo- 
nescentes, Cingulum svòsuturale depressius. Sulcus subsuturalis valde minus profundus j 
subevanescens. Svh lasve sulco subsuturali carinula depressa, serie plicarum ibi tuber- 
culiformium constituta, conspicitur, Transversim passim costidllae depressae» 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Terebrum postneglectum Sacc. 
(Tav. I, lig. 66Ì. 

Testa subparvay elongato-a^Mta, apice acutissim^a, scaUvrata, Anfractus subplanati, 
sulcis longitudinalibuSj undulatis, parvulis, pemumerosis, ornati, Sulcus subsuturalis 
profundus y vsque ad aperturam productvs, Cingulum subsuturale perplicatum, sat per- 
spicuum. Apertura rectangularis. Labium extemum simplex, Columella revoluta. 

Long. 20-50 Mm. Lat. 5-9 \ Mm. 

1814. Buccinum strigilatum Linn, var./8— BROCCHI, Conchiol. foss. subap,, II, p. 347-348-349. 
1820. Terebra strigilata Linn. var. — BORSON, Oritt. Piem., p. 43 (222). 
1825. ?» pertusa var. B —BASTEROT.Descr, géoL Boss. ieri. S.O.France,p.bS. 

Bast.y&r.B-- BONELLI, Cat, ms. Museo Zool. Torino, N'*2664. 
Basi, — MARCEL DE SERRES, Géog. terr, i. Midi Fr,, p. 124. 

strigilata Linn, var. — BORSON, CaC. rais. Coli. min. Turin^ p. 614. 
pertusa{'VdX.li)Bast,'' BRONN, IL tert, Geb., p. 20. 

» — SISMONDA, Sgn. meth., V ed., p. 41. 
var. B j> — NYST, Descript. Coqu. Polyp. foss, Belgique, p. 581. 

» — SISMONDA, Sgn. meth., 2- ed., p. 28. 
var. 5 » — BRONN, Ind. paleont., p. 1226. 

» — HCERNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wien, p. 131, 132. 

» — DA COSTA, Moli. foss. Portugaì, p. 80. 

)> — COCCONI, En. Moli, mioc.plioc. Parma e Piac,^ p. 131 . 

» — LOCARD, Faune terr, tert, Corse^ p. 52. 

» — PARONA, Plioc. Oltrepò pavese, p. 56. 

» — SARTORIO, Colle S. Colombano, p. 12. 

» — SACCO, Calai, paloni. Bac, tet^z. Piem., N* 8877. 



1827. 


» 


» 


1829. 


» 


» 


1830. 


» i 


Hrigi 


1831. 


» 


perii 


1842. 


» 


» 


1843. 


» 


» 


1847. 


» 


» 


1848. 


» 


» 


1856. 


» 


» 


1867. 


» 


» 


1873. 


» 


» 


1877. 


» 


» 


1878. 


» 


» 


1879. 


» 


« 


1890. 


» 


» 



Digitized by 



Google 



30 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO. 

Macemiano: Astigiana, Vezza d'Alba, Villalvernia, Volpedo (M. Brizzone), Savona- 
Fornaci, R. Torsero (non raro). 

Astiano: Astigiana, Colli braidesi, Piacentino (frequentissimo). 

Osservazioni. — Avendo potuto confrontare numerosi esemplari sia col T. neglectum 
che colla figura della tipica var. expertusa di Saucats, mi convinsi non potersi essi af- 
fatto unire sotto uno stesso nome; ed anzi, per quanto esistano forme intermedie di col- 
legamento, credo poter attribuire alla forma pliocenica in esame un nuovo nome specifico, 
distinguendosi essa assai bene dalle forme sovraccennate, sia per la forma del cingolo 
subsuturale, sia specialmente per la piccolezza ed il numero straordinario di pieghettature 
longitudinali , per cui essa si avvicina moltissimo invece al T, subtessellatum. D'altronde 
credo che queste varie specie siano tra loro collegate da un nesso assai stretto, tant'è che 
troviamo diverse forme transitorie. Nella raccolta Michelotti del Museo di Roma trovai 
un esemplare, che pare attribuibile a questa forma, tra i fossili elveziani di Torino, ma 
il materiale marnoso involgente il fossile e lo stato della conchiglia mi fa dubitare mol- 
tissimo che non si tratti di fossile élveziano, 

T. postnegleotum var. subtessellatoides Sago. 
(Tav. 1, rig. 67). 

Distinguunt hanc var. a spegne typica sequentes notae: 

Testa magis turrita, subtubulosa, Plicae longitudinales evidentior^, Sulcus svò- 
suturalis minus profundus. 

Long. 45 Mm. Lat. 8 Mm. 

Hacemiano: Vezza d'Alba (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma, che probabilmente rappresenta solo un'anomalia, si 
avvicina molto ad un'altra, pure probabilmente anomala, cioè al T. subtessellatum var. 
tubulosa; d'altronde diversi caratteri fanno avvicinare la forma in esame al T. svbtes- 
sellatum più che non al T. neglectum, 

T. postnegleotum var. cingulatoides Sago. 
(Tav. 1, flg. 68). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

dngulum subsuturale elatius, subrotundatum. 

Tortoniano: S. Agata fossili. Stazzano (rara). 

Piacenziano: Astigiana, Vezza d'Alba (non rara). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma mostra qualche tendenza verso il T, cingulatum; 
ciò non ha però grande importanza, poiché tale carattere di un cingolo alquanto rilevato 
si osserva in qualche esemplare di quasi tutte le specie di Terebrum, e se credetti ele- 
vare al grado di specie il T. cingulatum ciò fu solo pel fatto che il carattere in que- 
stione raggiunse nel Tortoniano un'importanza straordinaria, notevolissima. 

T. POSTNEGLEOTUM Var. SUBEXPERTUSA SaOG. 

(Tav. I, flg. 69). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 
Plicae longitudinales crassiores, distantiores, numero minores. 
Tortoniano: Stazzano (rarissima). 
Piacenziano: Astigiana (rarissima). 
Astiano: Astigiana (rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. SACCO 31 

Osservazioni. — È forse una forma atavica del T. neglectum, specialmente della 
sua var. eocpertuaay tanto che rimane alquanto incerta la sua collocazione specifica. 

Terebrum cingulatum (For.). 
(1882. FORESTI, Contrib. Conchiol. terz. it., p. 15. Tav. II, flg. 5, 6). 

Tortoniano: Montegibbio, Stazzano (non raro). 

Piacenziano: Bene-Vagienna (raro). 

Osservazioni. — È così notevole il carattere distintivo di questa forma, che credo 
doverla erigere a specie, tanto più che l'osservai assai frequentemente. Gli esemplari 
che esaminai finora non raggiungono le dimensioni di quelli figurati dal Foresti, inoltre 
quasi tutti hanno i solchi longitudinali meno accentuati, passando alla varietà seguente. 
In alcuni esemplari del Tortonese osservasi la conchiglia colorata in rossiccio od in roseo. 

È forse questa la forma indicata dal Doderlein nel suo catalogo come 7\ murina 
(S. Agata e Montegibbio) (1890, T, murina Bast. var. — Sacco, Catal. paleont., N^ 5402). 
Parrebbe anche doversi attribuire ad una forma simile alla descritta la Terebra pertusa 
var. crispata Segu. (Sequenza, Formaz. terz. prov. Reggio, 1880, p. 107) del Tortoniano 
di Calabria. Anzi se tale identificazione fosse sic ara, la forma in esame dovrebbe con- 
siderarsi come T. crispatum (Segu.). Nel dubbio adotto per ora il nome fondato sopra 
esemplari figurati. 

Anche nel Miocene fuori d'Italia riscontransi forme alquanto simili a quella in esame, 
così il T. Bvbplicatulwni (D'Ore.) {Terebra plicatula Lk., secondo Grateloup — Atlas 
conchyl. PI. 35, fig. 32 ò). Tra le forme viventi, che meglio si avvicinano a questo 
fossile, notiamo il T. pvlchellum Desh. dei mari della China ed il T. hiatrio Desh. 

T. cingulatum var. perlaevigata Sacc. 
(Tav. l, flg. 70). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulum minor. Sulci langitudin^les nulli vel suò(^liti, Anfractus 
laeviores et dngulum stibsuturale etiam laevius. 
Long. 25-35 Mm. Lat. ò^^-l Mm. 
Tortoniano: Montegibbio (non rara). 



I Terebrum del Piemonte si possono raggruppare in due serie principali, una at- 
torno al T, svbtessellaitum ed una attorno al T, acuminatum: quest'ultima si continua 
al giorno d'oggi col T, flammeum Lk. della China, del Giappone e dell'Australia, 
nonché col T. subulatum L. delle Isole Filippine e col T. formosum Desh. di Panama. 
Presento in via provvisoria i seguenti quadri d'assieme delle forme sopraccennate. 



Digitized by 



Google 



32 



i-li 

§11 
III 



3 



t 



^ 



u 

? 



H 



I 



i 



I 




111 



V 

&; 






I 



s 









i5?„-g 






Hid QQ ^ ^ 






e e 



&;&< 



3 



1 

i 

-*1 



1 



s 



i 

I 



? 1 s 

tu' 

« * 43 



s 



m 




hihi 






I 



HI I 



^ S ^ 



» 



Digitized by VjL^L^V IC 



DESOBim DA F. SAOOO 33 



Sottog. STRIOTEREBRUM Saooo, 1891. 

Testa turrita. Anfracttis longitudinaliter costulati , traneversim striolati, sulco 
transverso svbsuturale (sat profundo) ornati. 

Quantunque riconosca esìstere numerose forme di passaggio fra le Terebre solcate 
da strie trasversali e le Terebre senza tali strie, tuttavia il carattere delle striature tra- 
sverse sembrami tanto importante che, considerando nel complesso questo distintivo, credo 
potervi fondare un sottogenere , di cui costituisco come tipo lo S. Basteroti Nyst. In 
questo sottogenere vengono a collocarsi numerosissime forme viventi , così lo 8, undvr- 
latum Gray, lo 8. nébulosum Sow., lo 8, columellare Hind., lo 8, afflne Gray, lo 8. 
dislocatum Say, lo 8. flavwm Gray, lo 8, petyverianum Desh., ecc. ecc. 

Strioterkbrum Basteroti (Nyst). 
(Tav. II, fig. 1). 

1801. Buccinum dupìicalum Linn, {Strombites, 11)— BORSON, Ad Oryct.'^ed, Auct.y p. 175. 
1814. » »" » — BROCCHI, ConchioL foss. subapp., II, p. 347? 

1820. Terebra duplicata » — BORSON, Oritt, piem,^ p. 44 (223). 

1825. » » » — BASTERÒ!, Descrtpt. géol. B. tert. S, 0. France, p. 53. 

1827. » » Lamk, var. — BONELLI, Cai. ms. Museo zool Torino, N*' 2077, 2078. 

1829. » » » — DE SERRES, Geogn, terr, tert., p. 124. 

1829. » » Dtf Bast. — DEFRANCE, Bict. Se. Nat. Tom. 58, p. 287. 

1830. » » Linn. — BORSON, Cat. rais. CoU. min. Turin^ p. 614. 

1831. » » Bronn — DUBOIS DE MONTPÉREUX, Conch. foss. W. Pod., p. 25. 
1831. » » Bast. — BRONN. It. tert. Geb., p. 21. 

1836. » » « -. PHILIPPI, En. Moli. Sic, p. 227. 

1840. » » Lam. — GRATELOUP, Ad. Conch. terr. tert. Adour. PI. 35, f. 24. 

1841. » » j> — calcara, Conch. foss. Altavilla^ p. 64. 

1842. » » » — SISMONDA, Syn. meth., V ed., p. 41. 

1843. » Basteroti Nyst. — NYST, Descr. Coqu. polyp. foss. Belg., p. 582. 
1847. » duplicata Lk. — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed, p. 27. 

1847. » » » — MICHELOTTI, Foss. Mioc, p. 214. 

1848. » Basteroti Nyst. — BRONN, Ind. Pai., p. 1225. 

1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. str., Ili, p. 88. 

1856. » j> j> — HGERNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien, p. 32, 33. 

1867. » » » — DA COSTA. Gaster. dep. terc. Portugal, p. 80. 

1877. » » » — COCCONI, ^n. AToW. mfoc. plioc. Parma e Piac, p. 131 . 

1879. » » j> — SARTORIO, CoWe di S. Colombano, p. 12, 13. 

1881. » j> j. — FONTANNES, Moli, plioc. Vallèe Rhòne, p. 125. 

1890. » duplicata Lk. var. — SACCO, Oató/» paZeont. Bac. terz. Piem. N^ 3872. 

N. B. — Gli autori citati in questa sinonimia (eccetto il Fontannes) non distinsero 
il tipo elveziano dallo 8. pliocenicum. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequènte). 

Osservazioni. — Si trova in quasi tutti i piani del Miocene, e si mostra variabi- 
lissima. È certamente da abbandonarsi il riferimento «&tto di questa specie alla T. dupli- 
cata L., che è assai diversa. Giustamente il Nyst corresse questa determinazione errata; 
notiamo solo come egli, quantunque indicasse citazioni di forme mioceniche e plioceniche, 
fondò la sua specie su frammenti di Bolderberg, quindi il tipo dello 8. Basteroti è 
miocenico; d'altronde le prime figure che fdrono date di questa specie rappresentano 
esemplari miocenici € Hoebnes, Poss. Moli. Wien. Beck. Tav. 11, fig. 27, 28 >. 

A causa della grande variabilità dello 8. Basteroti riesce alquanto incerto il pre- 
cisarne la forma tipica. Nel Miocene piemontese sono specialmente frequenti le forme 



Digitized by 



Google 



34 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TBRZUim DBL PIEMONTE EOO. 

molto Strette ed allungate e le forme fùsoidi (simili a quelle figurate dal Dubois de 
MoNTPEREUX « Conch. foss. Wolhin. Tav. I, fig. 41 >). Però il Nyst, istituendo la specie^ 
nella sinonimia non cita il lavoro del Dubois y quantunque pubblicato nel 1831 , ma 
bensì quelli del Brocchi, del Bronn, del Basterot e del Grateloup; di questi autori 
solo il Grateloup pubblicò una figura della specie in esame « Conchyl. bass. Adour. — 
PI. 36 , fig. 24 » . Orbene detta figura rappresenta un esemplare subconico , come sub- 
conico è pure quello della fig. 27 dell'HoERNES, quindi per tipo della specie io adotto 
una forma di media grandezza , subconica, simile a quella della fig. 27 (tav. XI], del- 
THoERNEs, essendo la figura del Grateloup troppo infelice per essere presa a tipo ri- 
guardo airomamentazione. 

S. Basteroti var. taurofusoidea Sacc. 
(Tav. II. flg. 2). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumque minor , svòfvsoidea, minus conica. Plicae longitudincUes plerumque 
propinquiores et costicillae transversae magia perspicuae. 

Long. 9-22 Mm. Lat. 3-6 Mm. 

Elveziano: CJolli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequentissima). 

Osservazioni. — Questa forma è comune tanto quanto il tipo e forse anche più del 
tipo; ciò pare si verifichi anche altrove, poiché il Dubois de Montpéreux ci dà una 
figura (Conchiol. foss. Wolh., tav. I, fig. 41) che ricorda molto questa varietà , e che 
fti dal D'Orbigny denominata Terebra volhynia D'Orb. 

La varietà in esame si collega gradatamente alla forma tipica. 

S. Basteroti var. parvonassoides Sago. 
(Tav. II, flg. 3). 

Distinguunt liane va/r. a specie typica seqvsntes notae: 

Testa valde minor, fvsoidea, svònassoides. Costae longitvdinales valde depressiùres; 
sulci transversi sat profundi. Anfra^tus laeviter svbinfUUi. 

Long. 8 Mm. Lat. 3 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma, che parrebbe quasi doversi considerare come specie 
a parte, potrebbe forse rappresentare solo xm individuo giovane della var. taurofusoidea, 
motivo per cui la tenni solo al grado di varietà. 

S. Basteroti var. longissma Sacc. 
(Tav. II, flg. 4). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 
Testa gracilior, minus conica; anfractvs laeviter svbconvexi. 
Long. 15-30 Mm. Lat. 3-5 Mm. 
Elveziano: CJolli torinesi (frequente). 

Osservazioni. ~ Anche questa forma collegasi gradatamente sia colla specie tipica 
sia colla var. taurofusoidea. Una varietà simile trovasi pure fra le forme plioceniche. 

S. Basteroti var. denseoostata Sacc. 
(Tav. II, flg. 5). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumque aliquantulum minor. Costae longitudinales propinquiores, deinde 
ndculi transversi mintis visibiles. Sulcus subsuturalis interdum minus profundus^ 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 35 

Long. 11-20 Mm- Lat. 3-5 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda alquanto la Terébra Hoemesi Betr. (Gonch. 
Norddeutsch.y p. 115^ tav. 6, fig. 14 -— 1854), ma se ne distìngue per la presenza, quan- 
tunque poco inarcata, di solchi trasversi che appaiono fra le coste longitudinali. Quando 
poi mancano affotto le strie trasverse Tidentìtà colla T. Hoemesi è quasi perfetta, e le 
forme parrebbero doversi attribuire a qualche varietà di T. neglectum o di T. evòtes- 
eellatum. Alcuni esemplari di questa varietà sono forse individui giovanili. 

Subv. LONGiusouLA Saoo. — Testa perlongata, minus conica, gracUis, svòturrita. 
Long. 15-28 Mm. Lat 3-5 % Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (frequente). 
TorUmiano: Stazzano (rarissima). 

S. Basteroti var. astriolata Saoc. 
(Tav. Il, flg. 6). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumqvs minor. Costae longitvdinales propinquiores , saepe svbcontiguae, 
Sulcvs svòstUuralis minìAs profundìis , inter costas longitudinales punctiformis. Striae 
transversae non visibiles. 

Long. 18-20 Mm. Lat. 4-5 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma rappresenta un passaggio fra gli Strioterebrum ed 
i Terebrum , anzi è in questo ultimo sottogenere che si dovrebbe collocare , se non si 
accordasse in tutti i suoi caratteri collo 8. Basteroti e se non si osservassero fbrme di 
collegamento fra questa varietà ed il tipo. 

Alquanto affine sembra essere la Terebra foveolata Beyr. (Conch. Norddeutsch., 
p. 118, tav. 6, fig. 15 — 1854), che probabilmente è solo una varietà di 8. Basteroti. 

S. Basteroti? var. terebrocingulata Sacc. 

(Tav. Il, ti^^ 7). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: ' 

Costae longitudinales aliquantulum depressiores. 8ulcus subsuturalis a sutura dir 
stantior, deinde cingulum svbsuturale valde latius et regio visibilis anfractuum minor. 
Oosticillae et sulci transversi svbobliti vél nulli. 

Long. 24 Mm. Lat. 6 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma per alcuni caratteri ricorda varietà di Terebrum 
duplicatum L., per altri avvicinasi a varietà (p. es. var. neglectodngulata) di T, sub- 
tessellatum, per il suo assieme invece pare accordarsi specialmente colla 8. Basteroti (in 
modo particolare colla sua var. pseudoterébrum e cingulocrassa)^ solo le mancano quasi 
assolutamente le costicille trasverse. È quindi con incertezza che pongo questa forma fra 
gli Strioterebrum, e la pongo sia perchè ebbi ad osservare come gradualmente le forme 
di questo sottogenere possano perdere il carattere della striatura trasversale, sia perchè 
essa si collega con alcune varietà di ^S". Basteroti , sia perchè il possederne un solo 
esemplare mi & supporre che trattisi soltanto di una forma anomala. Altri forse po- 
trebbe &me una specie, in causa dei suoi caratteri coi^ spiccatamente distintivi. 

5 — P. Sacco. 



Digitized by 



Google 



36 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE ECO. 

S. Basteroti var. subneglectoides Saoo. 
(Tav. II, flg. 8). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes noiae: 

CosUie longitvdinales craasiores, numero minores, dUtantiores. CosticUlae trantvertae 
parvUlimae, perdepressc^, passim suboblitae. 

Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — È notevole come le forme a coste longitudinali distanti presentino 
generalmente la solcatora trasversale assai poco marcata; questo ta,tU} osservasi anche 
nelle varietà a poche coste dello S, pliocenicum. Quindi queste forme costituiscono quasi 
un passaggio al T. neglectv/m, specialmente alla sua var. expertvsa. 

Subv. cristulata Sacc. — Costae longitvdinales valde elatae, svbcrisUUae. 

Elveziano: Colli torinesi (non rara). 

S. Basteroti var. pseudoterebrum Sago. 
(Tav. II, flg. 8 bis). 

Distinguitur haec var, a var. subneglectoides seqìienie nota: 

Sulculi et C08ticillae transversae nullae. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che ci rappresenta esagerati, direi, i caratteri della 
var. svbneglectoides, parrebbe quasi doversi porre fra i Terébrum, se la massima parte 
dei suoi caratteri non la collegasse allo S. Basteroti. 

S. Basteroti var. asulcoterebra Sacc. 
(Ta7. II, flg. 9). 

Distinguunt hanc var. a var. subneglectoides sequentes notae: 
Coatae longitvdinales aliquantulum depressiores et distantiores. Striae transversae 
nullae. Sulcus svbsuturalis parum profundvs, passim svbóblitus. 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 

S. Basteroti var. asulcodertonensis Sago. 
(Tav. II, flg. 10). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa non scala/rata. Costae longitvdinales latiores, depressiores, subconJtiguae. Cin- 
gulum svJbsutv/rale lativs sed depressiva j magis depresse plicahim. Sulcus svbsuturalis 
parvulus, svbóblitus , interruptus , inter costas punctiformis, StUcvZi transversi nulli, 
svbobliti, passim subvisibiles. 

Long. 28 Mm. Lat. 8 Mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazioni. — Questa forma si collega colle var. svbneglectoides, asvlcoterébrum, 
ecc., costituendo cosi anello di passaggio ai veri Terébrum. 

S. Basteroti var. oinguloorassa Sacc. 
(Tav. II, flg. 11). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulìMn minus conica , magis turrita. Oingulum svbsviurcde crassius, 
éUUius, svbrotundatum. Sulcus subsuturalis sai profundus. 
Long. 30 Mm. Lat 5 Mm. 
Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. SACCO 37 

Osservazioni. — Nel complesso rappresenta quasi un passaggfio fra lo S.Basteroti 
e lo S. pliocenicum. È notevole come l'ingrossamento del cingolo si incontri specialmente 
nelle forme tortoniane di diverse specie (ricordisi particolarmente il Terebnum cingu- 
UUum Por.); ciò che deve essere in rapporto con speciali condizioni di vita verificatesi 
in certe regioni durante il periodo tortoniano. Quando questo carattere del cingolo in- 
grossato diventa più accentuato la forma in esame tende a collegarsi allo 8, Scarabelli. 

Strioterebrum exbistriatum Saco. 
(1856. M. HCBRNES {Tereòra bistriata Grat.) MoU. Foss. Wien. Beck., p. 134, tav. Il, tìg. 29). 
Osservazioni. — Credetti dover cangiare nome a questa forma, poiché essa è molto 
diversa dalla tipica Terebra bistriata Grat.; se ne distingue infetti a primo tratto per 
la presenza del solco subsuturale e per le grosse coste longitudinali. Forse rappresenta 
solo una forte variazione dello S. Basteroti, Questa specie trovasi nel bacino viennese 
sia xìiòWElveziano, sia, e specialmente, nel Tortoniano, Noto poi come la forma indicata 
dai sigg. R. Hoernes ed Auinoer nel 1880 come Terebra bistriata Grat. non ha più 
che fare col tipo scalarato di M. Hoernes e sembra solo una varietà di S. Basteroti. 

S. exbistrutum var. parvdlina Sacc. 
(Tav. II, tìg. 12). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 
Testa minor, vninus elongata, magis conica. 
Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Osservazioni. — L'esame di questa forma mi convinse sempre più che lo 8, exbi- 
striatum non rappresenta altro che una derivazione dello 8. Basteroti, 

Strioterebrum Scarabelu (Dod.). 
(Tav. Il, flg. 13). 

(1862. DODERLEIN, Cenni giac. terr. mioc. Italia centr., p. 23). 
(1876. COPPI, Framm. paleont. moden,, p. 6). 

Testa svbparva, conico^urrita, Costae longitudinales crassae, elatae, subrotundatae, 
inter se sat distantes, in anfractu ultimo (interdum laevissime stiòangulosq) 10-12 cir- 
citer, Cingulwm svbsuturale percrassum, elatum, crasse plicatum, 8ulcus stibsuturalis 
parvultts sed sat profundus, 8ulci transversi nvmterosiy plus minnsve profundi, super 
costas subobliti. Apertura subconstricta. 

Long. 20-26 Mm. Lat. 6-7 % Mm. 
1876. Terebra Scarabelli Dod. — SACCO, Calai, paleont. Bac. terz. Piem, N** 5403. 

Tortoniano: S. Agata fossili, Montegibbio, S. Maria (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma si collega collo 8. Basteroti, di cui rappresenta cer- 
tamente una variazione assai notevole e quindi degna di essere considerata come specie 
a parte ; pare caratteristica del Tortoniano in tutta Tltalia. Anche in questo caso os- 
serviamo, ciò che già osservammo altre volte, come nelle Terebre ed in altri focili 
tortoniani esista una grande crassezza della conchiglia in generale e del cingolo sub- 
BUturale in modo speciale. Anche lo 8. cun^anum è in stretti rapporti colla specie in 
esame, collegandosi specialmente colla sua var. sub8carabelli. Lo 8, 8carabelli passa gra- 
datamente allo 8. Basteroti per mezzo della var. cingulocrassa di quest'ultima specie. 

Feci figurare un esemplare tipico della collezione Doderlein, inviatomi gentilmente 
dal Prof. Pantakblu. H Coppi pare abbia preso per tipo di questa specie forme che si 
collegano specialmente collo 8, cuneanum. Il Coppi nel citato lavoro istituisce pure una 



Digitized by 



Google 



38 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARH DEL PIEMONTE EOO. 

Terébra bellardiana, che dice essere somigliante alla T. Scarabelli; non neecii di 
comprendere dalla descrizione a quale forma egli accenni. 

Sabv. TTJRRIOULATA Saco. — Testa magU turrito^longcOa ; costae longititdinàléi in- 
terdum propinquiores. — Long. 25 Mm. Lat. 6 */, Mm. 
Tortoniano: S. Agata, S. Maria, Montegibbio (rara). 

Stmoterebrum cuneanum (Da Costa). 
(1867. PEREIRA DA COSTA. Gaster, dosdepos. terc, de Portugal, p. 85, tav. XIII, flg. I3a,6). 

Tortoniano: S. Agata, S. Maria (rara). 

Osservazioni. — È interessante trovare in Italia esemplari quasi identici alla Te- 
rébra cuneana Da Costa del Miocene del Portogallo. 

S. cuneanum var. subScarabelu Sacc. 
(Tav. II, flg. 14). 

Diatinguunt hanc var. a specie typica seqvsntes nota^: 

Cingulum svbsuturale aliqitantulum crassitLS et elativs. Anfractus in regione ven- 
trali infera minìis angulosi, plicis nodulosis aliquantulum crassioribìu ornati. 

Tortoniano: S. Maria (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, per avere gli anfratti meno angolosi verso la base, 
costituisce un passaggio allo S. Scarabelli. 

Strioterebrum puocenicum (Font.). 
(Tav. II, Ùg. 15). 

(1881. FONTANNES, Gaster. pliOQ. Vallèe Rhòne, p. 125, 126, tav. VII, flg. 19). 

1801. Buccinum duplicatum L, (Sfrombites, II) — BORSON, Oryct. P^rf.p. 175 (prò parte). 

1814. » » » — BROCCHI, Conch. foss. subapp.y II, p. 347. 

1820. Terebra dvplicata » — BORSON, Oritt. Piem., p. 44 (223) (prò parte). 

1825. » j> » — BASTEROT, De^cr.^^oZ.B. 5.0. JVanctf, p.53 (prò parte). 

1836. » » Bast. — BONELLI, Cai. ms. Museo xool. di Torino. K* 300. 

1827. » » Lh. var. — » »»»» j^N' 2077. 

1829. » » » — DE SERRES, Geogn. terr. tert., p. 124. 

1829. » 1^ De Bast. — DEFRANCE, Dici. Se. Nat. Tom. 58, p. 287 (prò parte). 

1830. » » Linn. — BORSON, Calai, rais. Coli. min. Turin, p. 614. 

1831. » » De Bast. — DUBOIS DE MONTPÉREUX, Conch. foss. Wò?/i.-P.,p.25. 
1831. j> » Bast. — BRONN, II. Tert. Geb.^ p. 21. 

1836. » » » — PHILIPPI. En. Moli. Sic., p. 227. 

1840. » » LA. — GRATELOUP, A^te* Conc/iyZ. Adour. PI. 35 (prò parte). 

1842. » » » — SISMONDA, Syn. meth., 1» ed., p. 41. 

1843. » Basteroti Nyst. — NYST, Lese. Coqu. Polyp. foss, Belg,, p. 582 (prò parte). 
1847. » duplicata Lh. — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., p. 27. 

1847. » » » — MIGHELOTTI, Foss. Mioc, p. 214. 

1848. » Basteroti Nyst. — BRONN, Ind. pai., p. 1225 (prò parte). 

1852. » astexana B*Orb. — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 176 (f). 

1856. » Basteroti Nyst. — HOSRNES, Foss. Moli. tert. Beck. Wien., p. 132, 133. 

1867. » » » — DA COSTA, Gaster. dep. tere. Portugal, p. 20 (prò parte). 

1872. » » » — HCERNES, Mioc. N. Deutsch. Fauna, p. 186. 

1873. » » » — OOCCONI, ^n. IfoZZ. mioc. plioc. Parma, ecc., p. 131. 

1877. » duplicata Bast. — FISCHER, PaZ. ^err. /er/. Rhodes, p. 29. 

1878. » Basteroti Nyst. — PARONA, P/eoc. Olrepò pavese, p. 56. 

1879. » » » — SARTORIO, CoZte di S. Colombano, p. 12, 13. 

1890. » » » — DELLA CAMPAN\, Cenni paleont. Plioc. BorxoU, p. 26. 

1890. » » » var. — SACCO, Calai, paleont. Bac. terx. Piem. IV 3880, 5401. 

1890. » duplicata Lh. i^ ^ i^ » » » » » N*" 3872. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 39 

Tortonianoi Stazzano (rarissima). 

PUicemiano: Astigiana, Castelnuovo d'Asti, Viale, Vozza d'Alba, Gherasco e Cervere, 
ìiasserano, (3odevilla, Volpedo, Liguria? (frequentissima). 

Astiano: Astigiana, Ponte dei Preti presso Ivrea, Salmour (frequentissima). 

OssEBVAziONi. — Questa forma dovrebbe ricevere il nome di S. asteeanum (D'Ore.) 
se questo nome non fosse che nominale e quindi privo d'ogni valore, tanto più che 
nel Pliocene astigiano sonvi tante forme attribuite sinora allo 8. Basteroti, che sarebbe 
arbitrario dare il nome di astezanum piuttosto ad una che ad un'altra forma. 

La forma indicata, considerata nel suo assieme, è assai diversa dallo S. Basteroti 
tipico miocenico, specialmente per mole maggiore, solco subsuturale più profondo e non 
seguito da una serie di piccoli incavi (come spesso si osserva nelle specie mioceniche), 
solchi trasversali più numerosi, più avvicinati, più profondi, intersecanti nettamente le 
coste longitudinali, ecc.; esistono tuttavia numerosi passaggi che collegano perfotta- 
mente la forma miocenica tipica a questa pliocenica , la quale a sua volta si avvicina 
alquanto a forme viventi, per esempio, allo 8. nebulosum Sow. dell'Oceania e dell'Africa 
orientale. Altri quindi potrebbe considerare la forma pliocenica in questione come va- 
rietà dello 8. Basteroti. Nel Tortoniano di Stazzano osservai individui giovani che 
potrebbero forse essere giovani dello 8. pliocenicum; ma ciò rimane per ora dubbioso. 

S. puocENicuM var. alternicostulata Sacc. 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Inter costidllas parvUlimas transversas interdum 3-6 costicillas crassiores et elatiores 

Piacemiano: Vozza d'Alba (rarissima). 

Astiano: Astigiana (rarissima). 

S. PLiooKNicuM var. pertorquata Sacc 

Distinguunt itane var. a specie typica sequentes notae: 

Sulcus svbsuturalis perprofundus, deinde cingulum svbsuturale perdistinctum. 
Piacemiano: Vozza d'Alba, Bussana in Val Taggia, Bordighera (non rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

S. PuooENicuM var. pseudolaevis Saoc. 

Distinguunt itane var. a specie typica sequentes notae: 

Oostae longitud. plerumqìie numero minores, distantiores, 8ulci transversi suòobliti. 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa varietà , oltre a collegarsi colla var. plioparvecostata , si 
avvicina assai allo 8. Basteroti var. suòneglectoides e rappresenta anzi una di quelle forme 
che ferebbero considerare lo 8. pliocenicum come varietà dello 8. Basteroti piuttosto 
che non una specie a parte; è solo esaminando queste varie forme nel loro assieme che 
credetti fistre la distinzione specifica che ho adottato. 

S. pliocenicum var. puoparveoostata Sago. 
(Tav. II, flg. 16). 

Distinguunt Itane var. a specie typica sequentes notae: 

Costae longitudinales crassioreSy latiores, minus numerosae. Costicillae transversae 
interdum minus visibiles. 

Piacemiano: Vozza d'Alba (rara). ' 

Astiano: Astigiana (non rara). 



Digitized by 



Google 



40 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE ECO. 

8. puocENiouM var. pyramidaus Sacc. 
(Tav. II, flg. 17). 

DiHinguunt hanc var. a specie typica seqìientes notae: 

Tetta magie €uyiUo<onica, non ecalarcUa. Cingula evòeuturcUia depreseiora, minue 
granulata. Coetae Umgitvdinalee interdum rarioree. 
Piacemiano: Viale presso Montafla (rara). 
Astiano: Astigiana (rara). 

S. PUOCENIOUM yar. pebpuoatooonioa Sacc. 
(Tav. I, flg. Ì8). 

Dietinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minor, magis contea. Costale longitudinales propinquiores, depressiores ; sulci 
transversi minus visibiles. 

Long. 25 Mm. Lat. 6 Mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina alquanto per alcuni caratteri alla var. pyramidalis. 

S. pliocenicum var. depressicostata Sacc. 
(Tav. 11, flg. 19). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costae longitudinales depressiores, graciles, interdum in anfractu ultimo svboblitae. 
Piacemiano: Vezza d'Alba, Villalvemia (non rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Una variazione simile riscontrasi comunemente nello 8. reticulare, 
costituendo la var. depressipUcata. 

S. puocenicum var. subcanceljata (Bag.). 
(1881. BAGATTA, Agg. Enum. Moli, mion, pUoc. Parma e Piacenza, p. 26, flg. 12). 

Astiano: Castella rquato (rara). 

Osservazioni. — Dall'esame degli esemplari tipici gentilmente comunicatimi dal 
Bagatta potei constatare che la sua Terebra svbcancellata è uno Strioterebrum molto 
affine allo St. pliocenicum, di cui è probabilmente una varietà; ma detti esemplari sono 
assai guasti e forse giovani. 

Strioterebrum reticulare (Pecchioli m. s.). 
(Tav. II, flg. 20). 

(1875. SEQUENZA, Sfudi stratigr. formax, plioc. Il, merìd. — Boll. Com. geol. ii.^ p. 278). 
(1881. COPPI, Paleont. modenese, pag. 40). 

Distinguunt hanc speciem a S. Basteroti sequentes notae: 

Testa saepe mqfor. Costae longitudinales saepe propinquiores, sat numerosiores. 
JSfulcus svbsuturalis profundior. Costicillae trans versae valde elatiores et evidentiores 
(interdum svbhifldae, interdum perparvulae crassiortbus altemae), costas longitudinales 
intercidentes, deinde testae superflcies subreticularis. 

Long. 25-60 Mm. Lat 5-11 Mm. 



Digitized by 



Google 



DESORim DA F. SACCO 41 

Form* JuTeaiilis. 

(Tav. II, flg. 21). 

Testa parva, conico-fusoidea ; suld transversi minus prò funài. 

Long. 8-25 Mm. Lat 3-5 Mm. 

N. B. — Per la sinonimia vedi quella dello 8. pliocenicum (Font.). 

Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (rara). 

Piacemiano: Astigiana, Primeglio, Castelnuovo d'Asti, Villalvemia, Vezza d'Alba, 
•Salmour (V. Stura di Cuneo), Volpedo, R. Torsero, Albenga, Zinola (frequentissima). 

Astiano: Astigiana, Ponte dei Preti presso Ivrea (frequente). 

Osservazioni. — Dalla collezione del R. Museo geologico di Gtenova mi pervenne 
in comunicazione un esemplare di R. Torsero presso Celiale , coll'indicazione « Terébra 
reticularis PECoraou > e quindi conservo tale nome, tanto più che esso venne pur con- 
servato dal Sequenza, che ricevette dal Lawley una forma simile con detto nome m. s. 
e coirindicazione che la determinazione era del Pecchiou. 

Questa forma si collega molto bene collo 8. pliocenicum (per mezzo di forme a coste 
longitudinali più distanti ed a strie trasversali meno profonde) ed insensibilmente colla 
var. cancellatoidea (per mezzo di forme a coste longitudinali più numerose e meno ele- 
vate), tanto che non sempre riesce sicuro il collocamento di certi esemplari piuttosto in 
una che in un'altra forma. Non avendo avuto in esame il tipo della forma in questione, 
ne ho costituito come tipo l'esemplare di R. Torsero, che fti identificato colla T. reti- 
cularis Pecch.; però dal nome dato alla forma dal Pecchiou e dall'esame di un gran 
numero di esemplari credo poter arguire che il tipo di questa specie presentasse più 
numerose e più piccole coste longitudinali che non l'esemplare di R. Torsero, e quindi 
meglio si collegasse alla var. cancellatoidea. 

Quanto agli esemplari, che io credo giovani, della forma in esame, forse essi non sono 
sempre ben distinguibili da quelli dello 8. pliocenicum. Noto come essi non siano rari 
nel Tortoniano. Grande variabilità presentano le costuline trasverse riguardo alla loro 
grossezza, altezza, distanza reciproca, ecc., tanto che è difficile trovare due esemplari 
identici. Ne indicai solo le variazioni più spiccate. 

Il Doderlein « Cenni sulla giac. dei terr. mioc. dell'Italia centrale, 1862, pag. 23 » 
ìndica la Terebra Basteroti come comune a Montegibbio ed a S. Agata; forse si tratta 
dello 8. reticulare o di una forma alquanto affine. 

S. RETICULARE Var. TURRITORETICULARIS SaOC. 

(Tav. 11, flg. 22). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa longior , minus conica , turrita. Costae longitvdinales interdum parvuliores, 
proximiores, numerosiores. 

Long. 45-50 Mm. Lat. 7-8 Mm. 

Piacemiano: Castelnuovo d'Asti, Vezza d'Alba (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssERVAZiONL — Collcgasl gradualmente col tipo e passa anche alla var. cancellatoidea. 

8. RETICULARE Var. VARIORETIOULARIS SaOC. 
(Tav. 11, flg. 23). 

Distinguunt hanc va/r. a specie typica sequentes notae: 

In regione ventrali supera costulae transversae (plerumqv>e tres) crassae, UUae, inter 
-se sat distantes, caeteris vcUde crassiores. 



Digitized by 



Google 



42 1 UOLLUSOm DEI TERRENI TERZIAIUI DEL PIEMONTE ECO. 

Long. 45 Mm. Lat. 8 Mm. 

IHacemiano: Castelnuovo d'Asti, Vezza d'Alba (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

S. RETiouLARE var. scalariorbticuIìARIS Sacc. 
(Tav. II, flg. 24). 

Diatingutmt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa crassa, scalarata. Cingulum suturale svbrotvmdO'depressum, suturam versus 
declive. Sulcus svòsuturalis parum profundus. 
Long. 60 Mm. Lat. 12 Mm. 
Piacenziano: Castelnuovo d'Asti (rara). 

8. RETICULARE Tar. SCÀLARIOMUTINENSIS SaOC. 
(Tav. Il, tìg. 25). 

Distinguunt hanc var. a var. soALARiORETionLARis sequentes notae: 

Testa minor. Cingulum suturale complanato^pressum, suturam versus magis for- 
titer declive. Sulcus svòsuturalis profundior. In regione ventrali infera interdum duo 
vel tres costvlae transversae caeteris aliqv^antulum crassiores. 

Long. 38 Mm. Lat. 7 Mm. 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

S. RETICULARE var. MEDIOARBTIOULARIS SaCO. 
(Tav. II. flg. 2Q). 

Distinguunt hanc var. a specie typica seqv^entes notae: 

Testa interdum parvior. Costicillae transversae in regione ventrali media vel medio- 
supera svòóblitae. 

Long. 25 Mm. Lat. 6 Mm. 

Piacenziano: Rio Torsero presso Ceriale, Vezza d'Alba (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

S. RETICULARE Var. SUBBrTORQUATA SaOO. 

Distinguunt ìianc var. a specie typica sequentes notae: 

Transversim, in regione ventrali supera , stria caeteris profundior (sed stdco sub- 
suturali minus profunda) conspicitur. 

Piacenziano: Vezza d'Alba (rarissima). 
Astiano: Astigiana (rarissima). . 

S. RETICULARE Var. 8UPERNEARETICULARIS SaCC. 

Distinguimt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costae longitvdinales aliqu>antulum depressiores. Costicillae transversae in regione 
ventrali supera, sub sulco suturali, svòóblitae. 
Piacenziano: Villalvemia (rara). 
Astiano: Astigiana (rara). 

S. RETICULARE Var. PERCOSTICILLATA SaCC. 

Distinguitur haec var. a specie typica sequente nota: 

Costicillae transversae numerosiores, propinquiores, parviores, minus elatae. 

Piacenziano: Vezza d'Alba (non rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma costituisce una specie di passaggio allo 8. pliocenicum. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. 8A00O 43 

S. BBTIOUIiABS var. OANCELLATOIDEA SaOO. 

(Tav. II, flg. 27). 

Distinguunt hanc var, a specie typica seqìientes notae: 

Oostae longitudinales minus eminentes, parvuliores , numeroaiorea , propinquiares, 
cestii transversis parwm eminerUiores ; deinde super flciea svbregulariter cancellata. 

Long. 20-57 Mm. Lat. 5-10 Mm. 

Elveziano: Sciolze (rarissima). 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Placemiano: Vezza d'Alba, Val Stura, Zinola, Albenga, Bordighera (frequente). 

Astiano: Astigiana (poco jfrequente). 

Osservazioni. — Questa forma, specialmente caratteristica del Piacenziano, si col- 
lega gradatissimamente al tipo ; si potrebbe anzi costituire una var. colligens intermedia 
fìra il tipo e la var. cancellatoidea , ma non avendo potuto osservare l'esemplare tipico 
originale del Psoomou, non posseggo termini sicuri di paragone per far ciò. 

Dalla Collezione Rovasenda ebbi in comunicazione un esemplare che sembra attri- 
buibile a questa forma, coll'indicazione « Sciolze >; se non occorsero sbagli nella indi- 
cazione della, località, il fatto sembrami assai importante, indicandoci Tapparire nel Mio- 
cene medio di forme che si svilupparono specialmente nel Pliocene. 

S. RETIOULARE Var. ODIGULOSULOATA SaCC. 

Distinguitwr haec var. a var. cancellatoidea seqvsnte nota: 
Cingulvan sutwrale striis (1 vel 2) plvs minusve profundis intercisum. 
Piacenziano: Castelnuovo d'Asti^ Vezza d'Alba, Albenga (non rara). 
Astiamo: Astigiana (rara). 

S. RETIOULARE Var. CINGULOOOSTATA SaOO. 

Distinguitur haec var. a var. cancellatoidea sequsnte nota: 
Cingulum sutwrale costicilla submedia, transversa, omatwm. 
Piacemiano: Albenga (rara). 

S. RETIOULARE Var. PEROANOELLATA SaOO. 

(Tav. II, flg. 28). 

Distinguvmt hanc var. a var. oanoellatoidea sequentes notae: 

Costae longitudinales pwrviores costulis transversis , deinde svperfldes cancellata. 

Piacemiano: Vezza d'Alba, Rio Torsero presso Cariale, Zinola (frequente). 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Rappresenta l'esagerazione dei caratteri della var. cancellatoidea. 

S. RETIOULARE Var. STRÀNGULATOLONGA SaCC. 

(Tav. II, flg. 29). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulum élongatior. Anfractus suòconvexi. Costae langitvdinales saepe 
parviores, numerosiores et propinquiores. 

Long. 15-40 Mm. Lat. 4-7 % Mm. 

Piacemiano: Vezza d'Alba, Castelnuovo d'Asti, Albenga, Bordighera (frequente). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Di questa ibrma sonvi esemplari che nella costulatura si avvici- 
nano al tipo, altri invece che si collegano meglio colla var. cancellatoidea. 

6 — P. Sacco. 



Digitized by 



Google 



44 I IfOLLUSOm DM TEBBENI TBBZIÀRII DEL POfiMONTB EOO. 

8. BEnOULARB VaT. 0RA8SET0BQUATA SaOC. 
(Tuv. Il, tìg. 30). 

Distinguunt liane var. a specie typica seqiLentes notae: 

Testa crassior. Oostae longitvdinales numerosiores, parvuliores, depressiores. Striolae 
transversae plerumqvs minus profundae. Suturae profundiores. Cingulum suturale 
crassius, svbroiundaium. 

Long. 45 Mm. Lat. 10 Mm. 

Piacemiano: Vezza d'Alba (rara). 

S. RFTIOULARE VaT. PERPUOATA SaOO. 

(Tav. II, flg. 31). . 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa in regione suturali plerumque svòstrangtUata. Costae longitudinales subacutae, 
numerosiores, perappropinqttatae, interdum subcontiguae. Sulci transversi minus visi- 
biles. 

Piacenziano: Vezza d'Alba (rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Gli esemplari che presentano più spiccati i caratteri di questa 
forma la ferebbero quasi considerare come una specie a parte. 

S. REnouLARE var. parvulesulcata Sago. 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costae longitudinales numerosiores , propinquiores , minus UUae. Suld transversi 
parv/m profundi, deinde costicillae transversae parum perspicua^, depressae. 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma per le numerose sue costole longitudinali (più di- 
stanti però fra loro che nella var. perplicata) si collega specialmente collo 8. reticulare, 
mentre per le costicille trasversali depressissime si avvicina allo 8. pliocenicum. 

S. RETICULARE Var. DEPRESSIPUCATA. 

(Tav. II, flg. 32). 

DistinguvM hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Plicas longitudinales plerumqv^ numerosae , appropinquatae , depressiores. 8ulci 
transversi minus perspicui. 

Piacenziano: Vezza d'Alba (non rara). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Si collega specialmente collo 8. reticulare , ma in parte anche 
collo 8. pliocenicum. Malgrado i suoi caratteri assai spiccati , non credetti costituirne 
una specie a parte, perchè la credo una semplice variazione che fórse può verificarsi 
in specie diverse; infatti l'indicai pure come var. depressicostata dello 8. pliocenicum. 

Subv. PSEUDOCONICA Saoo. — Testa subconica. 

Questa forma si trova, ma raramente, colla var. d^)ressiplicaick Costituisce quasi un 
anello di passaggio alla var. planocostidllata. 

S. reticulare ? var. planooostioillata Sago. 
(Tav. II, flg. 33). 

Distinguum^t hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa conico-acuta, plerumque magna. Cfostae longitudinales pemumerosae, perpar- 



Digitized by 



Google 



DESOBITn DA F. SAOOO 45 

vulde, depre$sU$imae, svòcontiguae. Sulci transversi et aulaia mòsuturalia minta per^ 
$picui. 

Long. 50 Mm. Lat. 10 Vb Mm. 

Astiano: Colli astesi (rara). 

S. BEncuLARE? var. pauoisuloata Sago. 
(Tav. II, flg. 34). 

Diitinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Oostae longitudinales numerosiores, depressioreSj gradlUmae. Sulci transversi pam/m 
profundi, in regione ventrali supera tantum unus, in regione ventrali media nulli. 
Long. 42 Mm. Lat. 8 Mm. 
Astiano: Astigiana (rarissima). 
Osservazioni. — Collegasi per alcuni caratteri colla var. medioareticularis, 

Strioterebbum atorquatum Sago. 
(Tav. II, flg. 35). 

Testa éUmgata, acuminato-turrita. Anfractus svbplanati, vel tantum in regione 
ventrali supera laevissimae svMepressi. Plicae longitudinales numerosae (in anfractu 
ultimo praeter 20), graciles, depressale, imdulatae, Sulcus transversus svbsutwralis nulluSy 
in anfractibus tUtimis laevissima depressione svòstitutus, Costidllae transversae num^ 
rosae^ in regione ventrali evidentiores. Apertura svbaTìgusta. 

Long. 45 Mm. Lat. 8 Mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Mentre nei suoi caratteri generali si avvicina molto ad alcune va- 
rietà di 8. reticuUvre, specialmente alla var. depressiplicaia, se ne distingue nettamente 
per la mancanza del solco subsuturale. Potrebbe sapporsi che si tratti solo di un'ano- 
malia^ ma la forma è cosi spiccata che credetti opportuno distinguerla con un nome 
speciale. Potrebbe esservi qualche rapporto fra questa forma e la Terébra bistriata Grat., 
ma la figura di questo autore è cosi cattiva che non vi si possono fondare confronti sicuri. 

A questa forma si avvicina alquanto la S. exile (Caf.) che trovasi nel Tortoniano 
del Catanese colla var. gracilior Caf. di S. Basteroti. 

Sottog. HASTULA H. ed A. Adabis, 1853. 

Hastula striata (Bast.). 
(1825. BASTEROT, Boss. tert. S. 0. France, p. 52. Tav. Ili, flg. 16). 

Distinguunt hanc spedem ab H. oostulata Bors. sequsntes notae: 
Testa plerumque aliquantulum minor, minus svòulato-fusoidea, magis scalarata, 
minus rapide evoluì (deinde suturae minus obliquae), Sutwrae profundiores. Anfractus 
magis complanati , basi depressiores, Plicae sutwrales plerum^us numerosiores et prò- 
pinquiores. Apertura sa^pe minus elliptica, 

1830. Terebra costulata Bors. BORSON,;; Oi^. rais. Coli. min. Turin, p. 614. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma ha grande afllnità sia coirJI. subcinerea, sia special- 
mente coiriT. costulata, della quale altri potrebbe considerarla solo come una varietà. 
Veggansi in proposito le osservazioni fotte trattando di dette due specie. L'affinità 
deiriT. striata coU'JET. suòcinerea ci è provata anche dalla presenza di individui che nei 
loro diversi anfratti ci mostrano i caratteri delle due diverse forme ; notisi in proposito 
la flg. 26 d di PI. 35 dell'Atlas di Grateloup. 



Digitized by 



Google 



46 



I HOLLUSOm DEI TEBBBNI TEBZIARn DBL PIEHONTE ECC. 



s. 



S 



CO 



1 



s 

0( 






Si 



I 



I 

05 






0:3 



S 




t 

I -Ss 






i-^iil-s NI ri 5 






III III 4^1 II |l-2 i 1^ 3Ì'Ì|-§ 







i 

s 



I 



I 






Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 47 

È assai notevole còme l'evolnzione dell'ir, striata abbia proceduto parallelamente e 
nello stesso tempo e modo come quella dell'ir, subcinerea, giungendo , direi , la prima 
all'J7. costulata e la seconda all' JET. FarmeH; questo parrebbe un argomento &yoreTole 
a chi volesse collegare queste quattro forme in una specie sola (JET. costulata Bobs.). 
Senza voler fare qui una questione sul modo di intendere la specie, parmi che si possa 
per chiarezza mantenere divise le suddette quattro specie, considerandole come aflftnissime 
e formanti parte di un sol gruppo che, dapprima di forma subconico-acuta, subscalarata, 
ecc., prese poco a poco la forma subulato-ftisoidea^ ecc., dando origine ancora, in certe 
speciali condizioni, all'iT. algaUnarum ; tale modo di comprendere l'evoluzione del gruppo 
in esame si potrebbe rappresentare graficamente in modo schematico nel s^^uente modo : 

Pliocene ir. Farinesi — - H. coitulcOa 

I I 

Tortoniano H. Algarbiorum — ff. Ibrinesi — H, costulata 

I I I 

ElvezianO ' Hastula $ubcinerea — H. striata 

H. STMATA var. EXUNDULATA (SaOO.). , 

(1841. GRATELOUP, Alias de Conchyl Boss. tert. Adour. PI. 35. flg. 25 a, d). 

DisUnguunt Tianc var. a specie typica seqiLentes notae: 

Testa magis conica, minus svòulata, apice actUior. Plicae longitvdinales minus 
eiatae, numerosiores, propinquiores, saepe svòundulatae. 

Elvesiano: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Il Grateloup nel suo Atlas confuse assieme VH. striata coìVH. 
subdnerea'y così fece della forma in esame una varietà (v/ndukUa) dell'ir, subcinerea; il 
nome del Grateloup non può essere conservato, esistendo sin dal 1834 ima Terèbra unr 
dulata Gray, per cui (quantunque si tratti in quel caso di uno Strioterébnm) potreb- 
bero originarsi confasioni. 

La forma in questione è interessante perchè, forse meglio delle altre affini, essa sembra 
coll^fare il gruppo delle Hastula piemontesi coll'eocenica E. plicatula Lk. Inoltre essa 
si avvicina assai alla forma flexuosa Betel {Terebra plicatula Lk. var. fleamosa secondo 
Betrich « Conch. Nord-Deutsch., p. 113. Tav. 6, flg. 11 >, T. Beyvichi secondo Speyer 
« Die Ck>nch. Gass., ecc.) che parmi solo debbasi considerare come una varietà di 
E. striata; ad ogni modo, se trattasi di una specie a parte, deve appellarsi E. flexuosa 
(Beyr.) e non E. Beyrichi (Spet.). Noto poi come le flgure che lo Speyer dà delle forme 
sovraccennate (Paleontographica Bd. IX, tav. XX) non corrispondono alle figure tipiche 
del Betrioh, ciò che produce confusione ancor maggiore. 

H. STRUTA Bast. var. semiundulata Sago. 
(Tav. II, flg. 36). 

IHstinguunt home var, a specie typica sequentes notae: 

Testa afflnis var. exxtndulata. OosttUae longiiudinales in anfractibus tUtimis (in 
nltimo praecipue) hasim versus evanéscentes vel óblitae* 

Elveziaìw: Colli torinesi (non rara). 

Osservazioni. — Costituisce un passaggio all' E. costulata var. coUigens. Trovasi 
pure quasi identica nel bacino dell' Adour, come risulta dal noto lavoro del Grateloup 
« 1845 — Atlas Conchyl. PI. 35, fig. 25 & >, solo che in questo caso, come in altri, il 
Grateloup conftise VE. striata coWE. subcinerea. Forse appartiene a questa varietà o 
le è molto affine la forma indicata dal Grateloup colla fig. 26* di pi. 35. 



Digitized by 



Google 



48 



I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECO. 



Le si awicina la forma Karsteni Betr. (Terebra plic(Uula Lk. var. Karsteni Betr. 
< Beyrich — Conch. Norddeutsch., p. 112, tav, 6, flg, 10 ») che forse è solo una varietÀ 
di H. striata. Vedi in proposito quanto è detto riguardo airJBT. striata var. exìmdìdata. 

Hastula oostulata (Bors.). 
(Tav. II, flg. 37). 

Testa turrita^ longitvdin. costata^ costis paràllelis; anfractUms linea distinctis (Bors.). 
Long. 13-42 Mm. Lat 3 *g/-9 Mm. 



1798. Strombites (Vis) i\r 8 
1820. Terebra costulata Bors. 



1826. 


» 


strigilata Lk. 


1827. 


» 


plicatula » 


1842. 


» 


» » 


1847. 


» 


strigilata » 


1848. 


» 


costulata Bors. 


1852. 


» 


substrigilata D'Orò 


1862. 


» 


plicatula Bast. 


1890. 


» 


3> » var. 



BORSON. Ad Oryct. ped. auct., p. 175. 

» Oriti, piem., p. 44 (223), tav. I, flg. 16. 
BONELLl, Cat. m.s. Museo zool. Torino. N"* 2082. 
» » » » » » , N^ 3637. 

- SiSMONDA, Syn. meth., 1- ed., p. 40. 

» » » 2* ed., p. 28 (pars). 

BRONN, Ind. paleont.y pag. 1225. 
D'ORBIGNY, Prodr. Pai. Strat. T. Ili, p. 177. 
DODERLEIN, Giac. ierr. mioc. It. centr., p. 23? 
SACCO, Catal. paleont. Bac. terx. Piem. W 5405. 

Tortoniano: Stazzano, 8. Agata fossili, Montegibbio (non rara). 

Piacemiano: Astigiana, Villalvemia (non rara). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma, conftisa da molti coWff. svòcinerea e coWE. Fa- 
rinosi, colle quali in&tti collegasi strettamente, subì con esse numerose variazioni nella 
denominazione, quali ho indicate nella sinonimia di dette specie ; quindi nella sinonimia 
della specie in esame mi limitai a citare quegli autori che, pel Piemonte, Tindicarono 
in modo da distinguerla dalle due specie sovraccennate. 

Già sulla fine del secolo scorso il Borson riconobbe questa forma, ma solo nel 1820 
la precisò con nome speciale {Terebra costulata), e con descrizione e figura abbastanza 
buone, come potei assicurarmene coll'esame dell'esemplare tipico figurato, che presenta 
accentuatissime le coste longitudinali e proviene dal Tortoniano. Poco dopo, nel 1825, il 
Basterot dava il nome di T. striata ad una forma miocenica alquanto simile alla T. 
costulata, ma da cui è forse specificamente da distinguersi. Quasi nello stesso tempo il 
BoNELU nel suo Catalogo m. s. del Museo zoologico di Torino (come già accennammo 
trattando dell'^. subcinerea) confuse VE. svbdnerea cxAVE. costulata (che credeva solo 
esemplari giovani della prima) , attribuendole ambedue alla T. strigliata Lk.; solo alla 
fine del suo Catalogo il Bonelu indica di Castelnuovo d'Asti una T. plicatula Lk. che 
forse è un esemplare di E. costulata. Questa incertezza si nota ancora nei catalogi del 
SiSMONDA. Il nome di T. substrigilata D'Orb., come già vedemmo riguardo all'^. svòci- 
nerea, non può avere alcun valore; così pure cade in sinonimia perfetta dell'^. costulata 
la T. sulcata Calo. (1841 — Calcara, Conch. foss. Altavilla, p. 64, tav. Il, fig. 8, e 1845 
— Moli. viv. e fossili di Sicilia, p. 41). Il Doderlein col nome di T. plicatula Lk. pare 
voglia alludere a forme simili a quella in esame. 

Quanto all'osservazione, fò,tta già dal Bonelli, che 1'^. svòcinerea e 1'^. Farinesi 
rappresentino solo individui adulti di E. costulata, essa è solo vera in parte, cioè quando 
si esaminino esemplari giovanissimi e piccoli, poiché allora anche gli anfratti dell'i?, sub- 
cinerea e dell'^. Farinesi si presentano spesso completamente costati , tanto che talora 
riesce incerta la determinazione specifica di tali piccoli esemplari; ma credo debbansi 
separare dette specie, essendo esse tanto nettamente distinte nello stato adulto; in caso 
contrario 1'^. costulata ha la priorità specifica. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 49 

Numerose sono le forme viventi che si collegano ed in parte paiono derivare più o 
meno direttamente dair^. costulata, oo^ VE. strigilcUa Lk. (della Nuova Guinea, delle 
isole Filippine e Sandwich, della China, ecc.) colle sue varietà Verrauxi Dbsh., con^ 
cinna Dbsh., H. inconstana Hinds dei mari della China, E. lepida Hinds della Guinea, 
rJI. Traimi Desh. dell'Oceano indiano, ecc. 

Gli esemplari colorati presentano negli ultimi anfratti una tinta grigio-cornea, che 
spesso va scomparendo nell'ultimo o negli ultimi anfratti, ed inoltre quasi sempre presso 
la sutura una zona più o meno regolare (spesso costituita di tante punteggiature), bian- 
castra, caratteri che vediamo pure esistere nella maggior parte delle forme viventi so- 
vraocennate, alcune delle quali potrebbero forse essere varietà dell'^. costulata. 

H. COSTULATA var. ooLUQENS Saoo. 
(Tttv. II, flg. 38). 

Distinguunt hanc var, a specie typica seqtientes notae: 

Oostae longitudinalea in anfractibìis uUimis , in ultimo praecipue, bcuim venus 
evanescentea, snòóblitae vel oblitae. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili (non rara). 
Piacenziano: Astigiana, Bocca d'Arazzo (non rara). 
Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Alcuni fra gli esemplari che presentano i caratteri di questa va- 
rietà debbonsi forse attribuire ad individui giovanili di E, Farineai var. dimidiolaevis, 
ma altri invece rappresentano veri individui adulti, che pei caratteri sovraccennati paiono 
costituire un anello di passaggio fra 1'^. costulata e l'H. Farinesi, come si può eziandio 
verificare in alcune forme viventi, cosi, ad esempio, nell'^. dispar Dbsh., in alcune va- 
rietà di E. salleana Desh., ecc. 

H. COSTULATA Var. PBRPUOATELLATA SaOO. 

(Tav. II, flg. 39). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa saepe aliqu>antulum minor. Costae longitudinales propinquiores, numsrosiores, 
interdum laevissime subundulatae. 

Long. 13-32 Mm. Lat, 3 %'7 Mm. 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 
IHacemiano: Villalvemia (rara). 
Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazione. — Costituisce collegamento tra VE. costulata e 1'^. striata Bast., 
specialmente per alcuni esemplari elveziani che tendono verso VE. striata. 

E. COSTULATA Var. OONOIDEA SaOO. 
(Tav. II, flg. 40). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequervtes notae: 

Testa minus elongato-svòulata, magis conoidea, saepe apice acutissima. 

Long, 19-25 Mm, Lat 4Vr6 Mm, 

Piac&miano: Villalvemia (rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Collegasi gradualmente colla specie tipica, e coU'JJ. striata. 



Digitized by 



Google 



50 I MOLLUSCHI DEI TERBENI TERZIÀRII DEL PIEMONTE EOO. 

H. OOSTULATA Tar. DERTOBUOOSA SaCO. 
(Tiiv. II, flg. 41). 

Distingutmt Jianc va/r. a specie typica seqìientes noixie: 

Anfractue aliquantulum convexiores. Plicae longitvdinaks rugulosae, svòdepressae, 
minvs regularee, crassiores, rotundatiores, in anfractu ultimo bcuim versus evanescentes. 
Tortoniano: Stazzano (rara). 
Osservazioni. — Per alcnni caratteri collegasi con altre forme tortoniane. 

Hastula subcinerea (D'Orb.). 

(1825. BASTEROT (Tereòra cinerea L.) Boss. lert. S. 0. France, p. 52. Tav. Ili, tig. 14). 
(1852. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. straL Voi. IH, p. 87). 

(Tav. II, flg. 42). 

1820. Terebra cinerea Linn, — BORSON, Oriti, piem., p. 44 (223). 

1830. » » » — » Cai. rais. CoU. min. Turin, p. 614. 

1847. * strigilata Lk. — SISMONDA, Syn. meth., \* ed., p. 41 (pars). 

Long. 10-40 Mm. Lat. 2 %'9 Mm, 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldisssro (firequentiasima). 

Osservazioni. — Questa specie venne generalmente conftisa finora colla sua derivata 
pliocenica, cioè coll'^. Ihrinesi, e specialmente colle sue varietà pieghettate presso la 
sutura. A dire il vero gli autori si sono pochissimo occupati di questa specie riguardo 
al Piemonte , mentre invece molto si intrattennero sulla forma pliocenica affine , cioè 
BuirjET. Farinesi e sue varietà. Infatti solo il Sismonda nella 1* edizione dell^^ sua Synopsis 
indica pure Torino come luogo di rinvenimento della T. strigilata (la quale non è altro 
che una varietà dell' J7. Ihrinesi). Quindi sarà opportuno considerare in proposito la si- 
nonimia e le osservazioni fatte riguardo a tali forme plioceniche, giacché esse interessano 
pure la specie in esame. 

Fu primo il Basterot che figurò questa specie, attribuendola erroneamente alU vi- 
vente Terebra cinerea Linn., per cui il D'Orbiqny, prendendo a tipo la suddetta figura, 
le diede un nome nuovo, T. subcinerea, che deve quindi essere adottato. Quanto al nome 
di T. svbplicatula, nome creato dal lyORBiGNT poche pagine dopo quello di T. subci- 
nerea e che potrebbe forse supporsi di &r confusione con detta specie, non la riguarda 
afbtto, essendo fondato sopra una figura del Grateloup, che non rappresenta neppure 
xm'Hcutula, ma bensì un Terèbrum. 

n tipo di questa specie è essenzialmente elveziano; solo scarsamente veggonsi ap- 
parire nel Tortoniano e nel Pliocene individui che parrebbero ancora rappresentarlo , 
ma generalmente essi mostrano le suture meno spiccate, più oblique (per un più rapido 
sviluppo degli anfratti), la forma più subulata, meno scalarata, gli anfratti leggermente 
convessi, più depressi alla base, ecc. Contuttociò debbo convenire come esista un nesso 
strettissimo tra VH. subcinerea e Vff, JFhrinesi; ma per quanto graduale sia il passaggio 
che esiste fra queste due forme, sembrami logico il distinguerle specificamente. 

Il Grateloup, come già dissi altrove, nel suo noto Atlas del 1841, confuse Vff, sub- 
cinerea coWff. costulata; della prima possiamo conservare la var, crenuUUa (PI. 35, 
fig. 25 f) e sublaevigata (PI. 35, fig. 25 e, 6) che egli ha ben stabilite; forme alquanto 
affini a queste due varietà esistono pure neW Elveziano piemontese. 

I signori H. Hcernes ed Auinger nella loro recente Monografia e Gastrop. I u. Il 
Mioc. Med. stuf » imbrogliarono ancora più la sinonimia di questa specie, dando ad 
essa il nome nuovo di Terebra cinereides , nome af&tto da abbandonarsi , almeno come 
nome specifico , poiché l'esemplare da essi figurato rappresenta soltanto una varietà di 



Digitized by 



Google 



DBSOBim DA F. SAOOO 51 

E. iubdnerea, yarietà che ricorda la var. lateplicata e tende verso VE. Algarbiorum. 
Quanto alla fbrma che essi appellano Terèbra striata Bast.^ essa è probabilmente a con- 
siderarsi come una varietà di ff. Algarhiorvm. 

Noto poi ancora che a maggior conftisione molti esemplari di questa specie erano 
determinati, nelle varie collezioni, come Terébra striata Bast. o come T. sttbflamfnea D'Orb. 

Quanto ai paragoni della specie in esame con forme viventi, veggasi quanto in pro- 
posito si dice trattando dell'i?. Farinesi, 

H. SUBOINBREA Var. TAUBOSEUILAEVIS SaOC. 

(Tav. II, flg. 4^ bis). 

DisUngv/umt hanc var, a specie typica seqtientes rwtae: 

Costae longitvdinales svbsuturales in anfractibìis ultimis svbdblitae vel oblitae. 

Elveziano: Ck>lli torinesi (frequentissima). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina molto, fra le mioceniche, alla var. sub- 
laevigata Grat. (Atlas, pi. 35, fig. 25 e, cf) ed alla var. major Bbyr. (Beyrioh, Conchyl. 
Norddeutsch., p. 112, tav. 6, fig. 9), e fra le plioceniche alla var. dimidiolaevis a cui^ 
anzi, parrebbe quasi fare graduale passaggio. 

H. suBOiNEREA vaT. pseudoFarinesi Saoc. 
(Tav. II, flg. 43). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Costulae longitudinales svbsuturales svboblitae vel nullae. 

Elveziano: Colli torinesi (poco frequente). 

Osservazioni. — Anche questa varietà tende a collegarsi colla var. svblaevigata Grat., 
e, &tta astrazione della forma e solo considerando le ornamentazioni, ricorda assai VE. 
Ibrinesi, alla quale quindi talvolta mostra graduale passaggio. 

H. 8X7BOINEREA Var. 8UB00N0IDALIS SaOO. 

(Tav. II, flg. 44). 

Distifhguunt hanc var. a specie typica seguente» notae: 

Testa minus svbulata, magis conica, apice peracuta. 

Long. 13-36-46 Mm. Lat. 4-9-10 Mm. 

Elvesnano: Colli torinesi (molto firequente). 

Ibrtonicmo: Stazzano (non rara). 

Osservazioni^ — U carattere della maggior conicità, carattere che diventa spicca- 
tissimo in questa varietà, è uno di quelli che nel complesso meglio distìnguono le forme 
mioceniche di questo tipo di EasUila da quelle plioceniche. A questa varietà avvicinasi 
la var. cinereides Hìern. et Auing. (Gastr. I u. Il Medit. stuf., 1880, tav. Xn, fig. 20). 

H. SUBOINEREA Var. BREVIOAUDA SaOO. 

(Tav. II, flg. 45). 

IHstingtmnt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa magis conica. Sutwrae minus profundae. Oauda aliquantìilum brevior. Aper- 
tura paulltUo latior. 

Long. 15-30 Mm. Lat. 5-6 % Mm. 

Astiano: Astigiana (alquanto rara). 

Osservazioni. — Assai interessante per la sua conicità, e perchè si stacca assai 
dalle altre varietà per la sua breve coda. Essa, per quanto sembri doversi indicare come 
varietà di E. svbcinerea, presenta pure diversi caratteri di affinità coiriSf. Ibrinesi. 

7 — P. Sacco. 



Digitized by 



Google 



62 I MOLLUSOm DEI TERRENI TERZIARn DEL PIEMONTE EOO. 

H. 8UB0INEREA Var. SOALABINULÀ SaOO. 

(Tav, II, flg. 46). 

Distinguitwr haec vcmt. a specie typica eequevUe nota: 

Testa plus mirmsve scalarata. 

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara). 

Tortoniano: Stazzano (non rara). 

Piacemiano ed Astia^fio: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — È interessante vedere come questa forma con minime dififerenze, 
che non paionmi abbastanza fisse da darvi importanza , passi daH* Elveziano sino al- 
V Astiano. Anzi la presenza di questa forma nel Pliocene ci dimostra che , se la forma 
tipica deWElveziano in generale si cangiò gradualmente col tempo nella forma Ihrinesi, 
potè tuttavia ancora conservarsi in alcuni esemplari, come appunto nella varietà in esame. 
Essa collegasi coiriT. Farinesi, specialmente per mezzo della var. psevdosubcinerea, 

H. 8X7BOINEREA Var. LATEPUOATA SaCO. 

(Tav. II, flg. 47). 

Distinguunt hanc var, a specie typica sequentes notae: 

Oostulae longitudinales svbsuturàles numero minores, inter se distantiores. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Tortoniano: Stazzano (non comune). 

Osservazioni. — Nella stessa forma tipica di Basterot vedesi che in alcuni anftatti 
le pieghe subsuturali sono più distantì fra loro che non in generale. Quando questo &tto 
si verifica regolarmente su tutti gli anfratti, abbiamo la varietà in esame che, special- 
mente cogli esemplari tortonianij tende già verso VE. Algarbiorum e la Spineoterebra 
spinulosa, ricordando eziandio Vff. suòdnerea var. cinereides R. Hcbrn. et Auino. 

H. SUBCINEREA Var. INFLATULINA SaOO. 

(Tav. II, flg. 48). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minus elongato-acuta, svbinftato-coVwmnaris, apicem versus rapide descrescens. 
Plicae svbsuturàles plus mintisve perspicuae, * 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Quantunque difQcili a chiaramente diagnosticare , sono assai ca- 
ratteristiche queste forme alquanto rigonfie (almeno in rapporto al tipo a cui passano 
gradatissimamente) e rapidamente restringentisi verso Tapice, per modo da prendere 
talora quasi l'aspetto delle Pupa. 

H. SUBCINEREA var. reotiunearib Sago. 
(Tav. II, flg. 49). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequsntes notae: 

Testa plerumque aliquantulum minor, minus conica, magis elongato^ìirrita, gracUior. 

Long. 20-30 Mm. Lat 3 ^2-5 % Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (frequente). 

Hastula Farinesi (Font.). 
(1881. FONTANNES, MoU. Gaster. Vallèe Rhòne, p. 128. Tav. VII, flg. 21). 

(Tav. II, flg. 50). 

Distinguunt Mnc spedem ab H. suboinerea D'Ore, sequsntes notae: 

Testa plerumque major, magis subulato-fusoidea, non scolara^, mxigis rapide evo- 



Digitized by 



Google 



DESOBim DA F. SACCO 53 

luta (deinde mturae obliqviores). Suttirae minue visibilee. Anfraetus laevUeime evbinr 
flati, non complanati, basi aliquantulvmi minus depressi, magis fusiformes. Flicae 
subsutu/ràles oblitae. Apertwra magis elliptica, constrictior. 
Long. 15-50 Mm. Lat. 3-10 Mm. 

1814. Buccinum Qinereum L. — BROCCHI, Con<?hioL foss. suàapp.f p. 346. 
1820. Terebra cinerea Linn. — BORSON, OHtt. piem.. p. 44 (223). 

1825. » » » — BASTERÒ!, Boss. ieri. S. 0. France, p. 52. 

1826. » strigliata Lk. e var. — BONELLI, Cat. m.s, Mus, x. Tor.. N°2082(pars), 2083,2084. 
1829. » cinerea De Basi. — DEFRANCE, Dict. Hist. Nat. Voi. 58, p. 287. 

1831. » plicatula Lk. — DUBOIS MONTPÉREUX, Conch. foss. Wolh., p. 25, 26. 

1831. » » » - BRONN, It. tert. Geb., p. 21. 

1842. » strigilata » — SISMONDA, Syn. meth., T ed., p. 41 (pars). 

1845. » cinerea Bast. — GRATELOUP, Conchyl. foas. Adour. Éoplic. PI. 35. 

1847. » strigilata Lk. — SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., p. 28 (pars). 

1848. » plicatula » — BRONN, Ind. paleont., p. 1226-1227. 

1852. ^ substrigilata D'Orb. — D'ORBIGNY, Prodr, Pai. Strat. Tom. Ili, p. 177 (pars). 

1854. » plicatula Lk. — BEYRICH, Conchyl. Nord. Tert,, p. 113, 114. 

1856. » » » — HCERNES, Foss. mioc. tert. Beck. Wien., p. 129, 130. 

1857. » cinerea Bast. — * »»»» »p. 667. 
1857. » » » — NEUGEBOREN, Tert. Moli. Fauna Lapugy, p. 235. 
1862. » subcinerea D'Orb. — DODERLEIN, Giacit. lerr. mioc. It, centr., p. 23. 

1872. » cinerea Bast. — KOENEN, Mioc. Nord Deutsch. Moli, fauna, p. 184. 

1873. » plicatula Lk. — COCCONI, Eh. Afo«. mioc. plioc. ParmaePiac., p. 130. 
1875. » » » — SEGUENZA, 5ft<d< strat. p. 278. 

1878. * subflammea B'Orb. — PARONA, PWoc. Oltrepò pavese^ p. 56. 

1879. » » » — SARTORIO, OoZtó di S. Colombano, p. 12. 

1890. » strigilata Linn. — SACCO, CatóZ. paleont. Bac, terz. Piem. N** 3879. 

1890. » subcinerea D'Orb. var. — SACCO, Catal. paleont, Bac, terx, Piem. N» 6404. 

N. E. — Questa sinonimìa si riferisce specialmente alla var. dimidiolaevis , che è 
molto più comune che non il tipo. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Tortoniano: S. Agata fossili, Stazzano (rara). 

Piacemiano: Astigiana, Villalvernia, Volpedo (M. Brizzone), Vozza d'Alba (frequente). 

Astiano: Astigiana (frequentissima). 

Osservazioni. — Essendo assai complicata la storia di questa forma, credo necessario 
di riassumerla, almeno secondo il mio modo di vedere, specialmente riguardo al Piemonte. 

Il Bbocohi pel primo ebbe fra le mani individui del Piemonte (non della forma 
tipica, ma della var. dimidiolaevis) che identificò colla vivente Terebra cinerea Bobn., 
la quale è forma assai diversa. Il Bobson seguì il criterio del Bbocx^hi , ma propose il 
nome di Terebra costtUata per una forma assai simile a quella in esame (di cui è forse 
solo una modificazione estrema), tanto che se altri volesse specificamente (ciò che non 
credo conveniente) riunirle, la forma in studio dovrebbe considerarsi come varietà di 
B. costukUa. U Bastebot adottò Topinione del Bboochi, ma veramente egli descrisse 
e figurò la tipica E. svbdnerea, e non già la forma pliocenica in esame. 

In seguito il Bonelu (trattando di forme plioceniche e del Miocene di S. Agata) 
nel suo Cat. ms. del Museo zool. di Torino, credette anzitutto poter riunire la forma in 
esame e VE. costulata Boss, in una specie sola, ed inoltre di poterle riferire tutte alla 
vivente Terebra strigilata Lk., opinione che (almeno per la forma in esame) non 
credo adottabile; dobbiamo però tener conto di questa opinione, quantunque inedita, 
poiché da essa derivarono in seguito identiche erronee determinazioni, speciamente del 
SiSHONDA. È poi ancora a notarsi come il Bonelu verso la fine del suo Catalogo m. s. 
indichi pure una T. plicatula Lk. di Castelnuovo d'Asti che probabilmente era rappre- 
sentata da una forma simile slVE. costulata. 



Digitized by 



Google 



54 I MOLLUSOHI DEI TERRENI TERZIÀRn DEL PIEMONTE ECO. 

Frattanto in generale prevalse ropinione di appellare queste forme col nome di T. 
fiicaJMa Im. (specie assai diversa da quella in esame, per forma e per omamentazioae)| 
mentre altri continuava ad indicarle erroneamente col nome di T. d/nerea. 

Nel 1852 il lyORBiGNT propose il nuovo nome T. gubstrigUata per la T. 9tr%gUata 
(secondo Sismonda} dell'Astigiana, ma tale nome non può essere adottato, nò ha alcun 
valore, sia perchò semplicemente nominale e fondato su nessun tipo sicuro, sia perchò 
la T. strigliata del Piemonte, secondo il Bonelij che propose tale identificazione e se- 
condo il Sismonda che l'adottò, comprende due o tre specie diverse, ciò che renderebbe 
arbitraria qualunque interpretazione al riguardo; d'altronde dopo il lavoro del Fon- 
TANNES tale ripristinamento di nome ò impossibile. 

È a notarsi come U Miohelotti abbia conftiso colla fbrma in questione la T. tuò- 
flammea D'Orb.^ donde derivarono le erronee determinazioni di Parona, Sartorio, ecc. 

Continuò per lungo tempo questa conftisione, sia dei nomi (plicatula, cinerea, svb- 
flammea, subcinerea, ecc.), sia delle forme elveziane {H. svòcinerea) colle forme plioce- 
niche, finché nel 1881 il Fontannes separò giustamente queste ultime col nome di Ta- 
rebra Mtrinesi; però egli ne pose a tipo un esemplare senza pieghe subsuturali, 
mentre molto più comuni sono quelli che le presentano, almeno nei primi anfratti (var. 
dimidiolasvis)] è perciò che la sovrindicata sinonimìa si riferisce specialmente a questa 
ultima varietà, la quale forma gradualissimo passaggio all'JJ. svbcinerea àiòWElveziano. 

Se poi si vuol paragonare la specie in esame, come pure VH. subcinerea, colle 
forme viventi, non è ooWH. strigliata che troviamo esistere maggiore affinità, ma bensì 
coll'iT. adculina Le. dell'Oceano indiano, coU'iT. exa^mminata Sago. (T. acwnimOa 
Gray), coll'zr. saZleana Desh. del Messico, coU'iT. bacillus Desk? {e ybx. lactea Desh.) 
delle isole Sandwich, coU'i^. micans Bùnds del Senegal, coH'jET. apicina Desh. di Sin- 
gapore, coìVH. dispar Desh. (specie quest'ultima che ùl passaggio al gruppo dell'i?. 
strigliata, ecc.), e per le forme meno coniche, ma allungate ed acuto-subulate, coll'iT. 
cuspidata Hinds delle coste africane , coU'iT. lanceata Linn. delle Indie , delle Mo- 
Iucche, ecc. Noto in proposito come VH. lanceata abbia nella forma e nelle pieghe 
un rassomiglianza grandissima con alcune varietà plioceniche; però gli esemplari fossili 
colorati finora trovati non mi mostrarono mai le caratteristiche linee brune longitudinali 
di detta specie, ma benjd im color generale roseo o cioccolatto o violacescente con una 
zona biancastra frastagliata subsuturale, oltre che una fascia trasversa pure biancastra 
(spesso evanescente, quasi sempre scomparsa nell'iT. subcinerea) nella regione ventrale 
inferiore; ora tali caratteri di coloritura corrispondono specialmente a quelli dell'i?, adcur 
linay come pure dell'affine H. salleana^ non già a quelli dell'JJ. lancecUa. 

H. Farinesi var. DDODiOLAEvia Sago. 
(Tav. II, flg. 51). 

Distinguimi ìianc var. a specie typica sequentes notae: 

Plicae longitudinales subsuturales in anfractibus primis visibUes. 

Long. 15-50 Mm. Lat 3-10 Mm. 

KB. -^ Per la sinonimia vedi quella indicata per la forma tipica. 

Elvessiano: Ck)lli torinesi (rarissima). 

Tortaniano: Stazzano, S. Agata fossili. Tetti Borelli (non rara). 

Haceneiano: Astigiana, Villalvemia, Castebiuovo d'Asti, Vozza d'Alba, Yolpedo 
presso Voghera, B. Torsero presso Albenga (frinente). 

Astiano: Astigiana, T. Veglia e Salmour in Val Stura di Cuneo (abbondantissima). 

OsssRVAZiONL — Essoudo questa una delle forme più comuni ed abbondanti dell'Asti- 
giana, è forse ad essa che si riferirono specialmente il Bonblli ed il Sismonda col n<mie 



Digitized by 



Google 



DBBOBrm DA F. 8À00O 56 

di Terèbra 9trigilata ed il D'Orbiony quindi colla sua T. subtMgiUUa; ma siccome sa- 
rebbe afflitto arbitrario al giorno d'oggi tale riferimento , tanto più che comtmissima 
pure è nell'Astigiana la tipica E. Ihrinesi Font., cosi non credo poter tener conto di 
tali determinazioni semplicemente nominali e quindi incertissime. 

H. Fàbinesi yar. suBREOTiLmEABis Sago. 
(Tav. II, flg. 52). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minar, gracilior , minvs fusoidea, magie redchcolumnarie. Plicae longitudl- 
nales evbsuturàlee vistbUes. 

Long. 28 Mm. Lat 5 Mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssERYAZiGNi. — Ricorda assai VE. subcinerea var. rectilinearis déiVElveziano. 

H. Fàrinbsi var. sublateplicata Sago. 
(Tav. Il, flg. 52 "•). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Plicae longitudinales svbsuturales rariores, inter se distantiores, interdum crassiores, 
svbplanatae, irregulares. 

Piacenzianoi Astigiana (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Non ha molta importanza la forma ed 11 numero delle pieghe sub- 
suturali, potendo anche variare sui diversi anfratti di uno stesso individuo; questa va- 
rietà rassomiglia all'J7. svbcinerea var. lateplicata, a cui passa gradualmente. 

H. Farinesi var. stranoulatina Sago. 
(Tav. II, flg. 53). 

Dittinguumt hanc var. a specie typica seqiientes notae: 

Anfractvs, ultimi praecipue , ad suturam laeviter depressi, svbstrangulati; plicae 
kmgitvdinales plervmque in anfractibus primis sìibvisibiles. 
Piacemiano: Astigiana (non rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

H. Farinesi var. subinflatulina Sago. 
(Tav. II, flg. 54). 

Distingutmt liane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulum inflatior, svòtUatior, minus regulariter acuta, basi laeviter de- 
pressior. Plicae longitudinales svbsuturodes in anfractibus primis plus minusve vieibiles. 
Long. 25-31 Mm. Lat. 6-6 Vs Mm. 
Tortoniano: Stazzano (rara). 
Piacemiano ed Astiano: Astigiana (rara). 
Osservazioni. — Sembra collegarsi gradatamente colla var. infUUulina delVElveg. 

H. Farinesi var. pseudosubcinerba Sago. 
(Tav. II, flg. 65). 

DistinguwfU hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa plerumque aliquantulvm minor, interdwm minus subulato-fusoidea, (Uiqucm- 
iulum acuminatior. Anfracttu omnes plicis longitudinalibus subsuturaZibus muniti. 
Long. 20-35 Mm. Lat 4*/,-7 Mm. 
Tortoniano: Stazzano, Tetti Sorelli (rara). 



Digitized by 



Google 



56 I MOLLUSOm DEI TEBBENI TERZIABn DEL PIEMONTE EOO. 

Pktcenziano ed Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questa varietà ^ non soltanto per la presenza delle pieghe sabeu- 
turali sa tutti gli anfratti, ma eziandio in parte per la forma della conchiglia, costitoiBce 
un bellissimo passaggio tra VE. Ibrinesi e VE. subcinerea, tanto che talvolta riesce persino 
alquanto incerto, riguardo ad alcuni individui, a quale delle due specie debbansi essi 
attribuire. È certo ad ogni modo che VE. subcinerea continuò a vivere sino all'epoca 
pliocenica, specialmente colla var. scalarinula, apparendo inoltre ancora nel Pliocene 
alcuni individui che ricordano molto l'antica forma tipica. 

Hastula AiiOABmoRUii (Da Costa). 
(1867. DA COSTA, Gaster, dep, fere. Portugal, p. 84. Tav. XIII, flg. 11, 12). 

H. AiiOARmoRUii var. dbrtonensis Sago. 
(Tav. II, flg. 66). 

Testa crassa , tv/rrita , fortiter scalarata. Anfractus in regione ventrali svblaeves, 
svbdepressi; suturam et basim versus gradatim infiati et longitudinaliter crassis , de- 
pressisi interdum evanescentibus pliciSy ornati. Plicae svperae et inferae interdum 
inter se depresse svòconjunctae. Apertura svbélUpsoidalis. Labium extemum gracile^ 
labium columellare sat incrassatum. 

Long. 27 Mm. Lat. 7 Mm. 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Plicae longitud, numerosiores, crassiores; svbsuturales aliquantulum eminentiores. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara). 

Osservazioni. — È questa una forma assai caratteristica del Tortoniano; essa rap- 
presenta probabilmente una derivazione déiVE. subcinerea, cioè una variazione formatasi 
per l'ambiente speciale del mare tortoniano in gran parte d'Europa. 

È interessante il fotte che forme simili a quelle piemontesi riscontransi pure nel Mio- 
cene del Portogallo; anzi il tipo della specie, appunto del Miocene di Portogallo, per 
alcuni caratteri tende a collegarsi colla Spineoterebra spinulosa (Dod.). Nel Miocene, 
specialmente nel Tortoniano, del bacino viennese incontransi pure fórme di questo 
tipo, indicate dai sigg. R. Hcernes ed Auinger (Gastr. I u. II Mioc. Medit stufi, 1880, 
pag. 110, tav. XII, fig. 21) come Terebra striala Bast., ma che io crederei piuttosto 
essere varietà (var. translata Saco.) di E. Algarbiorum, per quanto appare dalla 
flg. 20 ò; trattasi anche in questo caso di forme molto mutevoli, collegantisi quindi con 
specie diverse, specialmente coìVE. subcinerea, coìVE. striata e coll'^. costulata. 

H. Aloarbiorum var. subcinereoides Sago. 
(Tav. II, flg. 57). 

Distinguu/nt hanc var. a specie typica sequsntes notae: 

Anfractus in regione subsuturali et ventrali infera valde minus vel nihil in/lati. 
Plicae longitudincUes numerosiores, in regione ventrali infera parum visibUes, interdum 
etiam evanescentes vel suboblitae, 

. Tortoniano: Stazzano, Tetti Borelli (non rara). 

Osservazioni. — Costituisce bellissimo passaggio all'J7. subcinerea, specialmente se 
si considera che in alcuni esemplari di quest'ultima specie si possono talora osservare 
leggieri indizi di pieghe longitudinali nella regione ventrale inferiore. Altri quindi po- 
trebbe considerare la forma in esame e quella seguente come varietà di E. subcinerea 
passanti aìVE. Algarbiorum; ma in fondo tale questione non ha grande importanza, 
ammesso che trattasi di forme, incertae sedie, di collegamento tra due specie diverse. 



Digitized by 



Google 



DBSOBim DA F. 8A000 57 

H. Alqabbiobum yar. ooniootransiens Saoc. 
(Tav. II, flg. 68). 

DUtingutmt hanc var. a ipede typica Bequentes notae: 

Testa mc^or, magia conica, aliquantulvm crassior. Plicae svÒBUturcUei nvmerosiares, 
depressiorea ; in regione ventrali infera plicae longitudinale$ latae^ depreseae^ pa$8im 
evanescentes. 

Long. 35 Mm. Lat 9 Mm. 

TorUmiano: Stazzano (rara). 

OssEBYAZiONL — Vedi in proposito le osservazioni fatte riguardo alla var. aubcinereoidea. 

H. Algabbiorum yar. crassooonioa Sago. 
(Tav. Il, flg. 59). 

Diitinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 
Testa mqjor, crassior, svòconica. 
Long. 33 Mm. Lat 9 % Mm. 
Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara). 

H. Algarbiorum var. laevigatoidbs Sago. 
(Tav. Il, flg. 60). 

Distinguunt liane var, a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquarUulum minus scalarata. Plicae longitudinales svòoblitae. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili (frequente). 

Osservazioni. — Sembra collegare VH. Algarbiorum con alcune varietà scalarate 

di H. subcinerea. 

Hastula dbrtolanceoIìAta Sago. 
(Tav. II, flg. 61). 

Teata crassa, elongaUhlanceata y non scalarata. Anfractus subplanati, in longitur 
dinem irregulariter late et depresse plicatoundati , ad siUuram et in regione ventrali 
infera praeeipue. Plicae longitudinales in anfractu ultimo , excqda regione subsutu- 
rali, svboblitae. 

Long. 48 Mm. Lat 9 Mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

OssERVAziOMi. — Questa forma rappresenta una delle numerose forti variazioni che 
il gruppo dell' J7. svbdnerea ha subito nel periodo tortoniano; non mi pare però pos- 
sibile di indicarla come semplice varietà di detta specie, distaccandosene assai fortemente, 
e per varii caratteri avvicinandosi alFIT. Algarbiorum. 

Hastula? dertogokiga SAca 
(Tav. II, flg. 62). 

Testa crassa^ conica, scalarata, apice acuta. Anfractus ad stUuram inflati, ultimus 
minus fortiter; longitudinaliter late et sat depresse plicati. Plicae longitudinales in an- 
fractibus primis continuas, in anfractibus ultimis in regione ventrali subevanescentes, 
in anfractu ultimo suòoblitae vel in regione suturali et ventrali infera tuberculis de- 
pressis evanescentibus substitutae. Apertura sat lata. 

Long. 30 Mm. Lat 9 Mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazioni. — Questa forma peorebbe rappresentare soltanto una esageraziosie , 
4irei, dell' J7. Algarbiorum, ma la sua' forte conicità, la sua base depressa, la sua aper- 
tura subquadrangolare, ecc., fanno persino dubitare della sua posizione sottogenerica, 
ricordando essa alquanto, ma forse solo apparentemente, alcune Subula. 



Digitized by 



Google 



58 I MOLLUSOHI DEI TERRENI TERZURH DEL PIEliONTB EOO. 

Sottog. SPINEOTEREBRA Sàoo., 1891. 

Testa aubparva, irregtUariter fusoidea, scalarcUa, apice acuta. AnfractvA ad tii- 
twram plerumque carinatiy tubercuUs plus minusve spinosU ornati. 

Questo sottogenere è particolarmente affine alle Hastula (da eni credo tuttavia do- 
verlo distinguere, specialmente per la pseudocarena e la spinosità degli anfhttti) ed alle 
Ewryta (da cui si distingue non tanto per la posizione dei tubercoli, quanto per la man- 
canza di una specie di coda o, meglio, di una columella retta alla base, come si osserva 
nelle vere Bwryta). Fra le forme vìventi si avvicina a questo sottogenere VEuryta Co- 
sentini (Phil.) trovata per la prima volta sulle coste di Napoli, ed in seguito (rappre- 
sentatavi da varietà) anche nell'Atlantico, sulle coste africane ed altrove; ma questa forma 
è una vera Ewryta^ come lo indica la sua columella diritta. 

È notevole come allo stato fossile questa forma sia nel Piemonte rappresentata uni- 
camente nel TorUmia7U>, dove tende collegarsi coìMHaetula Algarbiorum e coWH. «uò- 
dnerea, mostrandoci sempre più in tal modo Taffinità delle Spineotereòra colle Hastula. 
Potrebbe anche essere che i caratteri del sottogenere ora propoeto siano in diretto rap- 
porto colle speciali condizioni d'ambiente che presentò il mare tortoniano in alcune 
regioni; ma, anche se ciò fosse vero , non panni inopportuno costituire un nuovo sotto- 
genere per forme a caratteri cosi spiccati, quali sono quelle che vi sono racchiuse. 

SpINEOTEREBRA 8PINUL08A (DOD.). 

(1862. DODERLEIN, Giacitura terr. mioc. Italia cenir., p. 23). 
(Tav. II, tìg. 63). 

Testa parva , fusoideo-scalarata , subalbida , apice acutissima, Anfractus sutwram 
versus inflatosvbcarinati, tubercuZis spinosis (in anfractu ultimo 10-12 circiter) omaH, 
ad sutwram depressi; in regione ventrali supera svblaeves , in regione ventrali infera 
nodulis spinulosis (supemis depressioribusj muniti. Apertura parva, subelliptica. 

Long. 13-25 Mm. Lat. 4-7 Vi Mm. 
1890. Terebra Cossentini Phil. var. spinulosa Dod. — SACCO, Catal. paleont. N' 6406. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili, Montegibbio (non rara). 

OssERVAziONL — Assai interessante sia geologicamente , poiché quasi caratteristica 
del Tortoniano^ sia perchè , mentre con forme di passaggio sembra tendere da un lato 
verso la vivente Euryta Cosentini, dall'altro si collega invece coU'Hastula Algarbiorum, 
da cui distinguesi specialmente per la spinosità dei suoi tubercoli subeuturali. 

S. SPINULOSA var. subalgarbiorum Saoo. 
(Tav. Il, flg. 64). 

Distinguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minus fusoidea , magis turrita , minus fortiter scalarata. Anfractus minu» 
fortiter carinati. Tubercula aliquanéuTum depressiora , interdum supera inferis plica 
d^essa coi\functa. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili, Montegibbio (frequente). 

Osservazioni. — Bappresenta uno stupendo anello di congiunzione fra la i9. spinulosa 
e VHastula Algarbiorum, tanto che talora rimangono incertezze sulla classiflcazioiie 
di alcuni esemplari. Questo feitto, che altri potrebbe forse considerare come contrario al- 
Topportunità di costituire il nuovo sottogenere Spineoterébra , parmi invece intéressan- 
tissimo, poiché sembra mostrarci come gradatamente^ per passaggi quasi insensibili, 
da un dato sottogenere possa staccarsi e costituirsi un nuovo gruppo o sottogenere. 



Digitized by 



Google 



DB80BITTI DA F. BAOOO 6» 

S. SPINULOBÀ yar. pabvoaspina Bàoo. 
(Tav. II, Ùg. 68). 

DUtinguunb kanc var. a specie typica sequentea notae: 
Testa minor, rruigis conica, minvs séUlarata. Spinas subsuturaUs depressiomf» 
Long. 10 Mm. Lat 3 % Mm. 
Ibrtoniano: Tetti Borelli (rara). 

OmEBCvAiiosu — Co6titQÌ8ce pure passaggio Ara la A spimUosa e Vffasiula Algosa 
bimrmnj tanto che ne riesce pernino incerta quasi la collocazione specifica. 

S. 8PINUL0SA var. rarispinosa Sago. 
(Tav. Il, flg. 65). 

DisHnguunt liane var. a specie typica sequentes notae: 

Tuòercula spinosa superna rariora fin anfractu ultimo 8 circiter), inter se distan- 
tiùra; ln/%ra svboblita. 

IbrtonisTU); Stazzano (alquanto rara). 

S. spiNULOSA var. paucispinosa Sago. 
(Tav. II, fig. 66). 

Distinguunt home var. a specie typica sequentes notae: 

Testa aliquantulwm crassior. Anfractus ultimus oostula transversa caHnxjteformi 
depressa, in regione svbsutv/rali sita, ornatus. Tuòercula spinosa superna rariora (7-8 
in anfractu ultimoj, inter se distantiora; infera perparvulo-d&pressa vel óblita. 

Long. 23 Mm. Lat 6 % Mm. 

Tortoniafèo: Mont^ibbio (rara). 

S. spiNULOSA var. cosentinoidks Sago. 
(Tav. II, tìg. 67). 

Distinffuunt lume vao". a specie typica sequentes notae: 

Testa magis scalarata. Anfractìis magis fortiter subcarinati. Ihibercula spinosa su- 
pera datiora^ infera oblita. 

Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili, Montegibbio (alquanto rara)« 

Osservazioni. — Bicorda, meglio di ogni altra piemontese, VEuryta Cosentini, spe- 
cialmente la li>rma tipica figurata dal Philippi, poiché i numerosi esemplari vivi che ebbi 
ad esaminare di questa specie differiscono dalla 8, spinulosa più fòrtemente che non il tijX)^ 

Sottog. FUSOTEREBRA Sacco, 1891. 

Testa tv/rriUhfìisoidea, apice acuta. Anfractus longitudinaliter pluricostati, superne 
svbcarinaUhgranulosi , transversim dense et parmllime sulculati. Apertura svòovata. 
Columella intorta. Gauda elongata. 

Le forme comprese in questo nuovo sottog. parrebbero costituire una specie di pas^ 
saggio fira i Fusus e le Terébra, tanto che per molto tempo vennero attribuite ai Fusvs. 
Fra le Terébra esse si avvicinano per alcuni caratteri alle forme del sottog. Ev/ryta, cosi 
alVE. adculata Lk., ecc.^ ma probabDmente trattasi solo di somiglianza, più che altro, 
superficiale. Tipo di questo sottogenere è la F. terébrina (Bon.). Una qualche somiglianza 
a queste forme presenta Teocenica Terébra catenifera Tate dell'Australia. 

FUSOTEBEBRA? PBOTEBEBRINA SaGG. 

(Tav. II, flg. 69). 

Testa parva, conico-fusoidea. Anfractus transversim laeves, ad suturam laevissime 
subcanaliculatiy longitudinaliter plioaUhcostati. Costae in àiafractibus ulHmis 18-20 

8 — F. Sacco. 



Digitized by 



Google 



60 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARQ DSL PIEMONTE ECO. 

circiter, inter $e sai distantes, basim versus sensim svbdblitas ^ ad stvturam, ante et 
post laevem depressionem svòcanalicularem transversam, depresse svbgranulosae. Aper- 
tura svbovata, LaMuiif^ extemum simplex. Columella intortai 

Long. 11 Mm. Lat. 5 Mm. ^ 

Elveziano: Sciolze (rarissima). 

Osservazioni. -- È con qualche dubbio e provvisoriamente che attribuisco la forma 
esaminata ai Fasoterébra, distinguendosi essa dal tipo di questo sottogenere per mancare 
dei sulculi trasversi e per altri caratteri; l'esemplare unico che conosco, oltre ad essere 
infranto, probabilmente appartiene ad un individuo giovane, quindi occorreranno altri 
rinvenimenti per chiarire i rapporti di questa forma. 

Fusoterebra terebrina (Bon.). 
(Tav. Il, flg. 70). 

Testa turrita, elongata, longitudinaliter multicostata ; anfractUms svbplanis, biai- 
rinativsculis ; ultimo parvo, ^/g tantum totius longitudinis efformante; apertura svb- 
ovata; colwmella intorta; cauda brevissima, recwrva (Bellardi e Miohelgtti). 

Long. 12-45 Mm. Lat. 4-12 Mm. 

1826. Terebra (cancellato) Fusus terebrinus Bon, — BONELLI, Cai, ms. Museo Z. Tor. N" 1599. 
1840. Fusus terebrinus Bon. — BELLARDI e MICHELOTTI, Sagg. Oriti. P., p. 19, tav. II, flg. 4. 
1842. » » » — SISMONDA, Syn. meth., l' ed., p. 36. 

1847. » » » — » » » 2» ed., p. 39. 

1847. » ^ » — MICHELOTTI, Fosìt. Mioc, p. 282. 

1848. » » » — BRONN, Index paleont., p. 519. 

1852. » » » — D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat., III, p. 69. 

1856. Terebra fusi formis E.-- HCERNES, Foss. Moli. tert. Bech. Wtew, p. 135. 

1862. » » » — DODERLEIN, Cenni giac. terr. mioc. Italia cenlr., p. 24. 

1873. » » » — COCCONI, En. Moli, mioc.plioc. Parma e Piacenza, p. 131. 

1879. » » » — SARTORIO, Il Colle di S. Colombano, p. 13. 

1890. » terebrina Bon. — SACCO, Catal. paleont. Bac. terx. Piem., N** 3881. 

Tortoniano: S. Agata fossili, Giusulana, Stazzano, Montegibbio (frequente). 

Piacenziano: Piacentino presso Maiatico, S. Colombano (rarissima) — (tipo o var.?). 

Osservazioni. — È questa una delle più caratteristiche forme tortoniane , e per la 
sua focile riconoscibilità può quindi essere considerata come assai importante anche dal 
geologo nello studio sul terreno; è una vera rarità l'incontro, indicato dal Cooconi, di 
questa forma nel Piacenziano inferiore. Non avendo potuto osservare gli esemplari plio- 
cenici finora trovati, non posso dire se si tratti del tipo o, più probabilmente, di una 
varietà. Le restituisco il nome primitivo, statole arbitrariamente cangiato dall'HcERNES. 

F. TEREBRINA Var. PSEUDANODULOSA SaOC. 

(Tav. II, flg. 71). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Plicarum longitudinaZium noduli depressiores, svbóbliti, in anfractibus ultimis 
praecipue. 

Tortoniano: Stazzano, Giusulana (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma generalmente pare dipenda da una conformazione 
anormale della conchiglia, osservandosi specialmente negli esemplari un po' guasti e con 
rotture e rammendature originarie. 

F. TEREBRINA Var. UNICARINATA SaOC. 

(Tav. II, flg. 12). 
Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notas: 
Noduli cinguli superni (svbsuturalis) depressiores, svbóbliti vel nvMi; noduli cin- 



Digitized by 



Google 



59 hU 



Attaalità Euryta ({cuspidata] 



H. dispar 



H. Traimi 
H lepida 
H. incqnstans 

I ( lactea 

E strigliata e var. ì Verrauxi 

I (concinTta 



Astiano 



Piaeeiiziano 



Jconoidea \ 

colligens [ var. e H. costulata 

perplicatellata ) 



( conoidea 1 

-j colligens i var. e H costulata 

\ perplicatellata ) 



Tort. Spineoterebra 



dertorugosa , ,, 

colligem ^ ^^^' ® ^ costulata 



ElTeziano 



Tongrlano 

Bartoniano 

Parisiano 

SaessoniaDO 



Ìexundulata \ 
KarTZi - perplicatellata var. H. costulata var. 

semiundulata) 



Hriata var. 1 A^J^, 
^ I \ Karstem 



licatula 

^ I 
Hcatula 



? plicatiUa 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 61 

guli inferi (stibventralis) elati ^ deinde anfractuum carina tantum una, plus minvsve 
perspicua. 

Tortoniano: Stazzano, 8. Agata, Giustdana, Tetti Borelli (fì^uente). 

Osservazioni. — Gli esemplari estremi di questa forma sembrerebbero quasi rap- 
presentare mia specie a parte, se non si collegassero in modo affittto insensibile colla 
specie tipica, colla quale d'altronde si trovano. 

F. TKREBRINA Var. DIVERSENODULOSA SaOO. 

(Tav. II, flg. 73). 

Distinguuni hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Noduli cinguli inferi (svbventralis) subrotundatiorea, aliquantulum elatiores, grò- 
nulares, in costas longitudinales (basirà versus} minus sensim produciti. 
Tortonio/no: S. Agata fossili, Giusulana (rara). 

F. TEREBRINA Var. VENTRESULCATA SaCO. 

(Tav. II, flg. 74). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Noduli cinguli inferioris aliquantulum parvuliores, Anfractus in regione ventrali 
late, sed parum profunde, suòsulcato-depressi. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazioni. — D carattere di questa forma osservasi accennato in molti esemplari, 
ma di rado è cosi inarcato come nello individuo figurato. 

F. TEREBRINA Var. PERNODULOSA SaCO. 

(Tav. II, flg. 75). 

Distinguunt Itane var. a specie typica sequentes notae: 

Nodorum dngula elatiora , in costas longitudinales (basim versus) non vél minus 
sensim producta. Noduli plerum^u^ suòrotundatiores, 

Tortoniano: S. Agata fossili, Giusulana, Stazzano (frequente). 

Osservazioni. — Le forme estreme di questa varietà diflFeriscono tanto dal tipo , 
che parrebbe naturale il considerarle come specie a parte; non credetti poter adottare 
questo metodo, anzitutto perchè le forme in esame collegansi insensibilissimamente al 
tipo, inoltre perchè le stesse forme tìpiche nel periodo giovanile spesso presentano più o 
meno spiccati i caratteri della var. pernodulosa, di modo che questa si potrebbe quasi 
considerare come una varietà a caratteri giovanili persistenti. 

Credo qui opportuno di notare come la Terebra bigranulata R. Hcern. ed Auing. 
€ R. HcERNES u. AuiNGER — Gastcr. I u. II, Mioc. Med. stuf., 1880, pag. Ili, tav. XU, 
flg. 22 >, a mio parere, non sia altro che l'apice o un giovane di F. terebrina, o di una 
varietà affine a quella ora in esame, quindi credo che detta forma di Forchtenau debba 
appellarsi F. terébrina var. bigranulata (R. H(ern. et Auing.). 

Piacenziaiio F. terébrina var. 

/ pemodulosa 
l ventresulcata 
Tortoniano Fusoterebra terébrina e var. l diversenodulosa 

I / unicarinata 

? \ pseudanodulosa 

ElvezianO Fusoterebra? proterébrina 



Digitized by 



Google 



4t I MOLLUSOHI DEI TBBREMI TBBZTARn DSL PIEMONTE EOO. 

Fam. PUSIONELLIDAE Gray, 1857. 



Gen. PUSIONELLA (Grat, 1847). 



PUBIONBLLÀ PEDEIfONTANA SAOa 
(Tav. Il, flg. 7(5). 

Testa fuHfàrm4$, qdra periata , apice acuta. Anfraetui sttbplaTkxH vel pUmocon^ 
vexi, laeves. Anfractus ultimus permagnvAy basi suòdq^resiUf , tramvenim laeviter 
striattu. Apertwra avbovato-compreasa. Labium extemum simplex; colvmella àliquanr 
tulum arcuata, infeme svòcancUiculcUa. 

Long. 42 Mm. Lat 16 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (rara). 

Osservazioni. — Ha qualche somiglianza con alcune Clavatula, specialmente colla 
CI. pretiosa Bell, e colla CI. consimilis Bell.; è poi molto affine alla Flev/rotoma savr 
catsensis May. Di quésta ultima forma, che porrei fira le Pusionellay ebbi in esame diversi 
esemplari provenienti dal Miocene di Saucats, di S. Leon de Marsacq, di S. Paul, ecc., 
ma parmi che essa differisca dalla P. pedemontana non solo per alcune stride trasverse 
esistenti presso la sutura , ma specialmente per av^re Tultimo anfratto assai più forte- 
mente depresso alla base. Sono probabilmente queste le forme fossili da cui derivarono le 
viventi P. nifat Desh. e P. hìiocinata Desh. delle coste occidentali d' Africa. 

P. TAURONIPAT SaCO. 

(Tav. II, flg. 77). 

Testa suòparva, fusiformis , svbscalariformis. Anfractus svbplanati, ad stUuram 
SìJbdepressi, ultimus praedpue, laeves. Anfractus ultimVrS magnus , basi svbangvXatus, 
perdepressvs , transversim striólatus. Apertura stìbelliptica , in regione caudali statim 
constricta. Regio cólumellaris laeviter arcuata. Gauda svbproducta. 

Long. 25 Mm. Lat 11 Mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rarissima). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda molto la P. nifat Desh. vivente ora lungo ' 
le coste occidentali d'Africa, donde il nome che le ho attribuito; è quindi essa proba- 
bilmente la progenitrice più o meno diretta della P. nifat. 



La presenza di alcune Pusionellidi nei terreni elveeiani del Pienumte basterebbe da 
sé sola ad indicarci il clima subtorrido di questa regione durante il periodo elveziano. 
Riguardo ai rapporti delle indicate forme fossili colle più comuni viventi, essi si potreb- 
bero provvisoriamente cosi indicare: 

Attualità P. buccinata P. nifat 

Tortoniaiio P. saucatsensis 



Elyezlano P. pedenumtana — P. saucatsensis — P. tauranifat 
Langhiano Pusionella saucatsensis 



Digitized by 



Google 



DA V. BACOO 



INDICE ALFABETICO 



Jfeoktj p. 5, 6. 
Buceinum^ p. 5, 6. 
Buednum cinereumy p. 58. 
Id. duplicatumy p. 38. 
Id. fu$eatumy p. 7. 
Id. itrigilatumy p. 29. 
Cbmdorla eehinaphora, p. 6. 

Id. tyrr^na, p. 6. 
Gassidea cnunena, p. 3, 5. 
Id. cyprsBiformiSy p. 5. 

Id. yar. inìtialis, p. 5. 
Id. marginata, p. 5. 

Id. var. pseudocramena, p. 5. 
Id. yar. tabercnlata, p. 3. 
Id. yennsta, p. 5. 

OASSIDIDiK, p. 3. 
Gassis calantica, p. 6. 
Id. cypraDiformis, p. 5. 

Id. cramena, p. 5. ' 

Id. harpiformis, p. 5. 

Id. incrassatay p. 5. 

Id. intermedia, p. 6. 

Id. mammillaris, p. 5. 

Id. yar. pedemontana, p. 5. 
Id. poBtmammillarìfl, p. 5. 

Id. sabnron, p. 5, 6. 

Id. yar. spatosa, p. 6. 
Id. yar. striata, p. 6. 
Id. testiculns, p. 5. 

Id. yariabiliB, p. 6. 

CerithitMi cólvminare^ p. 28. 
Clavatula, p. 62. 

Id. consimilU, p. 62. 
Id. pretioaa, p. 62. 
Oyirsoo]?asslsoala» p. 66. 
Oyrsotrema eoauricnlatnm, p. 66. 
Id. eoyaricosum, p. 66. 
Id. gasBinense, p. 66. 
Id. Royasendae, p. 66. 
Ox^asslsoala, p. 66. 
Dolium echinopTiorum, p. 6. 
Echinophoria aeqninodoBa, p. 6. 
Id. yar. apenninica, p. 6. 
Id. intermedia, p. 6. 

Id. Rondeletii, p. 6. 

Id. yariabilis, p. 6. 

Euryta, p. 68. 
Id. adcnlata, p. 59. 
Id. Cosentini, p. 58, 59, 59 bis. 
INxsote]?e1>]?a, p. 59. 
Fusoterebra yar. bigranulata, p. 61. 
Id. yar. diyersenodulosa, p. 61. 
Id. yar. pemodoloaa, p. 61. 
Id. proterebiina, p. 59. 61. 

Id. yar. peeudoanulosa, p. 60, 61. 
Id. terebrina, p. 60, 61. 



Fusoterebra yar. nnlcarlnftta, p. 60. ti. 

Id. yar. yentresulcatai p. 6L 
JfkuuSf p. 59. 

Id. terébrinvs, p. 60. 
Oaleodea depressa, p. 5. 

Id. yar. dertonensis, p. 6. 

Id. echinophora, p. 3, 6. 

Id. yar. gassinensis, p. 4. 

Id. yar. inìtialis, p. 3. 

Id. miocristata, p. 3. 

Id. yar. multicingulata, p. 3. 

Id. Nistii, p. 5. 

Id. oblongocebana, p. 5. 

Id. yar. omatulina, p. 4. 

Id. yar. piacentina, p. 6. 

Id. proechinophora, p. 8. 

Id. yar. Royasend», p. 4. 

Id. yar. Sacci, p. 5. 

Id. subtnbercularis, p. 4. 

Id. taoroglobosa, p. 4. 

Id. tauropomum, p. 4. 

Id. tabercolatiBsima, p. 3, 4. 

Hiarpa citharay p. 6. 
Hastula, p. 45. 
Hastnla aciculina, p. 54, 59 bis. 

Id. Algarbiorum, p. 47, 51, 52, 56, 

57, 58, 59, 69 bis. 

Id. apicina, p. 64, 59 bis. 

Id. bacillos, p. 54. 

Id. Beirichii,p. 47. 

Id. yar. brevicauda, p. 51, 59 Ws. 

Id. cinereides, p. 50, 51, 53, 59 bia. 

Id. yar. colligens, p. 47, 49, 59 bis. 

Id. concinna, p. 49, 59 bis. 

Id. yar. conicotransiens, 57, 59 bis. 

Id. yar. conoidea, p. 49, 59 bis. 

Id. costolata, p. 45, 47, 48, 49, 60, 

53, 56, 59 bis. 

Id. yar. crassoconica, p. 57, 69 bis. 

Id. yar. crenulata, p. 50, 59 bis. 

Id. cospidata, p. 54, 59 bis. 

Id. dertoconica, p. 67, 59 bis. 

Id. dertolanceolata, p. 57. 

Id. dertonensis, 56, 59 bis. 

Id. yar. dertorugosa, p. 50, 59 bis. 

Id. yar. dimidiolseyis, p. 49, 61, 63, 54, 

69 bis. 

Id. dispar, p. 49, 54, 59 bis. 

Id. exacuminata, p. 18, 54, 59 bis. 

Id. yar. ezondolata, p. 47, 48, 69 bi^. 

Id. Farinosi, 47, 48, 50, 51, 62, 

55, 56, 59 bis. 

Id. yar. flexnosa, p. 47, 59 bis. 

Id. inconstans, p. 49, 59 bis. 

Id. yar. inflatulina, p. 52, 55, 59 bis. 

Id. yar. ELarsteni, 48, 59 bis. 



Digitized by 



Google 



64 



I MOLLUSCHI DEI TERRENI TER23ARII DEL PIEMONTE ECC. 



Hastula var. lactea, p. 54, 59 bis. 
Id. var. laevigatoides, p. 57, 59 bis. 
Id. lanceata, p. 54, 59 bis. 

Id. lanceolata, p. 10, 51. 

Id. var. lateplicata, p. 52, 55^ 59 bis. 
Id. lepida, p. 49, 59 bis. 

Id. var. major, p. 51, 59 bis. 
Id. micans, p. 54, 59 bis. 

Id. var. perplicatellata, p. 49, 59 bis. 
Id. plicatula, p. 59 bis. 

Id. var. pseudofarinesi, p. 51, 59 bis. 
Id. var. pseudosubcinerea, p. 52, 66, 

59 bis. 
Id. var. rectilinearis, p. 52, 55, 59 bis. 
Id. salleana, p. 49, 54, 59 bis. 

Id. var. scalarinula, p. 52, 59 bis. 
Id. semiundulata, p. 47, 59 bis. 

Id. var. strangulatina, p. 55, 59 bis. 
Id. striata, p. 45, 47, 48, 49, 56, 

59 bis. 
Id. strigliata, p. 49, 54, 59 bis. 

Id. subcinerea, p. 45, 47, 48, 50, 

51, 53, 54, 56, 57, 58, 59 bis. 
Id. var. subcinereoides, p. 57, 59 bis. 
Id. var. subconoidalis, p. 51, 59 bis. 
Id. var. subinflatulina, p. 55, 59 bis. 
Id. var. sublaevigata, p. 50, 51, 59 bis. 
Id. var. sublateplicata, p. 55, 59 bis. 
Id. var. subrectilinearis, p. 55, 59 bis. 
Id. var. taurosemilsevis, p. 51, 59 bis. 
Id. Traillii, p. 49, 59 bis. 

Id. var. translata, p. 56, 57, 59 bis. 
Id. var. Verrauxi, p. 49, 59 bis. 
Hemiacirsa var. Brocchii, p. 66. 
Id. var. costulata, p. 66. 
Id. var. dertobrocchii, p. 66. 
Id. lanceolata, p. 66. 

Id. var. pliobrocchii, p. 66. 
Id. var. prysmatica, p. 66. 
Qniscia cythara, p. 6. 
Oniscidia cythara, p. 6. 
Id. postcythara, p. 6. 
Id. verrucosa, p. 6. 
Pleurotoma sautcatsenais^ p. 62. 
Pusloxiella. p. 62. 
Posionella buccinata, p. 62. 
Id. nifat, p. 62. 
Id. pedemontana, p. 62. 
Id. tauronifat, p. 62. 
Id. sautcatsensis, p. 62. 
PUSIONELLIDiE, p. 62. 
Semicassis levigata, p. 6. 
Id. miolsevlgata, p. 5. 

Id. subornata, p. 5. 

Id. sulcosa, p. 6. 

Id. var. transiens, p. 5. 
Id. undulata, p. 6. 

Splxxeote]?el3]?a, p. 58. 
Spineoterebra cosentinoides, p. 59, 59 bis. 
Id. var. parvoaspina, p. 59, 59 bis. 
Id. var. paucispinosa, p. 59, 59 bis. 
Id. var. rarìspinosa, p. 59, 59 bis. 
Id. spinulosa, 52, 56, 68. 59, 

59 bis. 
Id. var. subargalbiorum, 58, 59 bis. 



Strio terebi?uiii, p. 33. 

Strioterebrum, p. 26, 27, 28. 

Id. afiOne, p. 33, 46. 

Id. var. altemicostulata, p. 39, 46. 

Id. astezanum, p. 39. 

Id. var. astriolata, p. 35, 46. 

Id. var. asulcoterebra, p. 36. 

Id. var. asulcodertonensis, p. 36. 

Id. atorquatum, p. 45. 

Id. Basteroti, p. 33,37, 39,45,46. 

Id. var. cancellatx)idea, p. 41, 43, 46. 

Id. var. cingulocostata, p. 43, 46. 

Id. var. cingulocrassa, p. 35, 37, 46. 

Id. var. cingulosulcata, p. 43, 46. 

Id. var. colUgens, p. 43. 

Id. columellare, p. 43. 

Id. var. crassetorquata, p. 44, 46. 

Id. subvar. cristulata, p. 36. 

Id. cuneanum, p. 37, 38. 

Id. var. densecostata, p. 34, 46. 

Id. var. depressicostata, p. 40, 46. 

Id. var. depressiplicata, p. 40, 44, 

45, 46. 

Id. dislocatum, p. 33. 

Id. exbistriatum, p. 37, 46. 

Id. exile, p. 45, 46. 

Id. flavum, p. 33. 

Id. var. gracilior, p. 45, 46. 
Id. var. longissima, 34, 46. 
Id. subvar. longiscala, p. 35. 
Id. var. medioareticulata, 42, 45, 46. 
Id. nebulosum, p. 33, 39, 46. 

Id. neglectum, p. 18. 

Id. var. parvonassoides, p. 34, 36. 
Id. var. parvulesulcata, p. 44, 46. 
Id. var. parvulina, p. 37, 46. 
Id. var. paucisulcata, p. 45, 46. 
Id. var. percancellata, p. 43, 46. 
Id. var. percosticillata, p. 42, 46. 
Id. var. perplicata, p. 44, 46. 
Id. var. perplicatoconica, p. 40, 46. 
Id, var. pertorquata, p. 39, 46. 
Id. petiverianum, p. 33. 

Id. pliocenicum, p. 33, 36-42, 

44, 46. 
Id. var. plioparvecostata, p. 39, 46. 
Id. var. pseudoterebrum, 35, 36, 46. 
Id. var. pseudolsBvis, p. 39, 46. 
Id. var. pyramidalis, p. 40, 46. 
Id. reticulare, p. 40, 44-46. 

Id. Scarabelli, p. 37, 38. 

Id. var. scalariomutinensis, p. 42,46. 
Id. var. scalarioreticularis, p. 42, 46. 
Id. var. strangulatolonga, p. 43, 46. 
Id. var. subbitorquata, p. 42, 46. 
Id. var. subcancellata, p. 40. 
Id. var. subneglectoides, 36, 39, 46. 
Id. var. subscarabelli, p. 37, 38. 
Id. var. supemeareticularis,p. 42,46. 
Id. var. tauroftisoidea, p. 34, 46. 
Id. var. terebrocingulata, p. 35, 46. 
Id. subvar. turriculata, p. 38. 
Id. var. turritoreticularis, p. 41,46. 
Id. undulatum, p. 33, 46. 

Id. var. varioreticularis, p. 41, 46. 



Digitized by 



Google 



DBSOBim DA F. SACCO 



65 



smania, p. 7. 

Subnlavar. basicarinata, p. 9, 17. 
Id. var. burdigalensis, p. 11, 13, 17. 
snbvar. carinatella, p. 13. 
var. cerithinoidea, p. 14, 17. 

cingnla, p. .8, 17. 
var. cocconiana, p. 9, 17. 
var. conicogigantea, p. 12, 17. 
var. conicolsBvis p. 9, 17. 

conicoplicaria, p. 15, 17. 

crenulata, p. 24. 
var. dertoftisulata, p. 16, 17. 
subvar. dertogigantea, p. 15. 

dimidiata, p. 17. 

duplicata, p. 17. 

ferruginea, p. 8, 17. 

ftiscata, 7, 9, 11, 12, 14, 17, 23,66. 
var. ftiscatina, p. 25. 
var. fuscatoides, p. 13, 17. 
var. fuscomodesta, 14, 17. 
var. Hochstetteri, p. 17. 
var. infemelata, p. 16. 
var. italica, p. 11. 
var. lanceoiatissima, p. 10, 17. 
var. l«vicolligens, p. 14, 15, 17. 
var. laevisulcata, p. 12, 17. 
subvar. miocarinata, p. 12. 

modesta, p. 14, 17. 

muscaria, p. 17. 
var. ovulata, p. 16, 17. 
var. perinflata, p. 16, 17. 
var. perstriatula, p. 14, 17. 
subvar. persulcata, p. 8. 
var. planoclavata, p. 16, 17. 

planoinflata, p. 9, 17. 
subvar. plicariocarinata, p. 12. 

plicaria, p. 10, 11, 12, 14, 15, 
17, 23, 25, 27. 
var. plioplicaria, p. 11, 17. 
var. prsecedens, p. 11, 12, 13, 17, 23. 
subvar. pseudocarinata, p. 8, 12 
var. pseudocerithoidea, p. 10, 17. 
var. pseudoraodesta, p. 10, 14, 17. 
subvar. pseudosuturata, p. 8. 
var. scalariolonga, p. 13, 17. 

senegalensis, p. 8, 17. 
var. striatula, p. 8, 17. 
var. striolata, p. 8. 

anora. studeriana, p. 8. 
var. subasulcata, p. 8, 17. 
var. subhochstetteri, p. 14, 17. 
var. sublsevigata, p. 11, 13, 17. 
var. subscalarata, p. 9, 17. 
var. subsubulata, p. 11, 17. 
var. subulatissima, p. 10, 17. 

sulcata, p. 10, 66. 
var. suprainflata, p. 9, 17. 
var. taurolaevis, p. 12, 17. 

tigrina, p. 17. 
subvar. transitoria, p. 15. 
vermicularis, p. 13, 17, 23. 

— mmM, p. 7. 

Terel>ra, p. 7. 

Terebra acuminata, p. 18, 20, 24, 25. 
Id. Algarbiorum, p. 56. 



d. 
d. 
d. 

:d. 
:d. 

d. 
:d. 
d. 
d. 

:d. 
:d. 
:d. 

d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
:d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 

:d. 

d. 
d. 
:d. 

:d. 

d. 
d. 

:d. 

d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
d. 
:d. 
d. 



Terebra astezana, p, 38. 

Id. Basteroti, p. 28, 33, 35, 38, 41. 

Id. bellardiana^ p. 38. 

Id. Beyrichi, p. 47. 

Id. bistriata, p. 37, 45. 

Id. Blainvillei, p. 8. 

Id. catenifera, p. 59. 

Id. cinerea, p. 50, 53, 54. 

Id. cinereides, p. 50. 

Id. cincia, p. 8. 

Id. Cosentini, p. 58. 

Id. costellata, p. 27. 

Id. costulata, p. 45, 48, 53. 

Id. crispata, p. 31. 

Id. cuneana, p. 38. 

Id. dimidiata, p. 8. 

Id. duplicata, p. 8, 33, 38. 

Id. Farinesi, p. 54. 

Id. favai, p. 15. 

Id. ferruginea, p, 8. 

Id. flammea, p. 18. 

Id. flexuosa, p. 47. • 

Id. foveolataj p. 35. 

Id. FucJisi, p. 27. 

Id. fuscata, p. 7, 8, 9, 11, 12, 15, 25. 

Id. fusiformis, p. 60. 

Id. Hoernesi, p, 27, 35. 

Id. Karsteni, p. 8. 

Id. modesta, p. 8, 10, 15. 

Id. m/urina, p. 31. 

Id. neglecta, p. 28. 

Id. nodulosa, p. 23, 24. 

Id. pertusa, p. 28, 29, 31. 

Id. plicxiria^ p. 7, 8, 12, 15. 

Id. plicatula, p. 31, 47, 48, 53, 54. 

Id. reticularis, p. 41. 

Id. Scarabelli, 37, 38. 

Id. senegalensis, p. 8. 

Id. Speyeri, p. 25. 

Id. spinulosa, p. 58. 

Id. striata, p. 48, 51, 56. * 

Id. strigilata, p. 24, 29, 48, 50, 53, 

54, 55. 

Id. striolata, p. 8. 

Id. svbcancellata, p. 40. 

Id. subcinerea, p. 50, 53, 54. 

Id. suòflammea, p. 18, 51, 53, 54. 

Id. subplicatula, p. 31, 50. 

Id. substrigilata, p. 48, 53, 54, 55. 

Id. Bubsuòulata, p. 11. 

Id. svhtessellata, p. 20, 24. 

Id. sulcata, p. 48. 

Id. terébrina, p. 60. 

Id. tessellata, p. 20, 24, 25, 26. 

Id. transylvanica, p. 32. 

Id. tvherculifera, p. 23. 

Id. undata, p. 29. 

Id. undulata, p, 47. 

Id. volhynia, p. 34. 
Teretomm, p. 18. 
Terebrum acurainatum, p. 14, 18, 20, 21, 22. 

Id. var. ascalarata, p. 19, 32. 

Id. var. asulcoelegans, p. 21, 32. 

Id. var. asulcoomata, p. 21, 32. 

Id. var. asulcosa, p. 26, 32. 



Digitized by 



Google 



I MOLLUSCHI DEI TEBBEMI tSBQAftlI DSL PIEMONTE EOO. 



Terebrom cacellenris, p. 13, 2i| 22, 2S> 

24, 32. 
subyar. canalisatarata, p. 19« 
var. carinatoides, p. 29, 32. 
yar. dngolatoides, p. 30, 32. 

cingolatnin, p. 2^ 26, 30, 
31, 32, 37. 

coltunnare, p. 28. 
yar. colomnostriolata, p. 26. 
yar. crispata, p. 32. 

crispatum, p. 31. 
yar. dertonensis, p. 22, 32. 
yar. dertoparya, p. 22, 32. 
yar. detmoldenBis, p. 25. 

duplicatam, p. 25. 

eoacuminatam, p. 18. 

excostellatnm, p. 27, 32. 
yar. exnodolosa, p. 23, 24, 32* 
yar. expertusa, p. 21, 25, 27, 28, 
30, 31, 32, 36. 

flammeom, p. 31, 32. 

formosnm, p. 31, 32. 

Fuchsìl, p. 27. 
yar. graiiulatx>parya, p. 19, 33* 

histrio, p. 32. 

HoBmeBi, p. 27, 32, 35. 
yar. inflatella, p. 19, 32. 

Iseye, p. 22. 
subyar. Is&yestQcosa, p. 29. 
yar. magnoplicata, p. 21, 32. 
yar. migor, p. 20, 32. 
yar. minor, p. 20. 
yar. neglectocingolata, 26, 32, 35. 

neglectom, p. 21, 25, 26, 27, 
28, 30, 31, 32, 35, 36. 

ocnlatom, p. 22. 
yar. pergranularis, p. 19, 32. 
yar. perleeyigata, p. 31, 32. 



Id. 

Id. 
Id. 
Id. 

Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 

Id. 
•id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 
Id. 

Id. 
Id. 
Id. 



Terebrom yar. pertaberculifbra, p. 24, 38; 

"".d. yar. perturrita, p. 25, 32. 

d. Var. pertorritoides, p. 25. 

!d. poBtneglectom, p. 26, 29, 32. 

d. var. procingolata, p. 25, 26, 33. 

d. yar. pgeudoplicata, p. 27, 32. 

!d. yar. pseudoenlcata, p. 26, 32. 

d. subyar. pseudotypica, p. 20. 

d. pulchellum, p. 31, 32. 

!d. yar. repi^essa, p. 23, 32. 

!d. sìmplicodepressum, 21, 23» 32. 

:d. yar. simplicoscalarìs, p. 30, 32. 

!d. yar. Speyeri, p. 32. 

!d. yar. striatellata, p. 27, 32. 

!d. yar. strioterebroides, p. 26. 

!d. yar. subagranulata, p. 19, 22, 32. 

Id. yar. subanodalosa, p. 24, 32.. 

!d. yar. subcacellensis, p. 21, 32. 

!d. yar. subexpertusa, p. 30, 32. 

d. yar. sublseyìgata, p. 24. 

!d. subplicatulum, p. 31. 

d. yar. subtessellatoides, p. 30, 32^ 

d. subtessellatum, p. 20, 21, 34, 

25, 27, 29, 30, 31, 32, 35. 

:d. subulatoideum, p. 20. 23, 32. 

:d. subulocacellense, p. 23, 33* 

:d. subulatum, p. 23, 31, 32. 

!d. yar. suprangulata, p. 20, 32. 

d. yar. taurocrassa, p. 20, 21, 32. 

d. taurostrangulatum, p. 21, 82. 

!d. tessellatum, p. 25. 

:d. yar. torquata, p. 25, 32. 

!d. yar. transylyanica, 13, 22, 23, 32. 

d. tuberculiferum, p. 23, 32. 

d. yar. tubolosa, p. 27, 30, 32. 

:d. undatum, p. 29. 

IkArrUeUa costulata, p. 66. 



Oo]?]?ezloiil ed. Asslunte. 



PARTE IX. 



Rigaardo ai Oyrsotrema del Bartoniano di Gassino, cioè: C. gassinense, C, eoauriculatum^ 
C. Rovasendae e C. eavdricosttm ^ debbo aggiùngere come essi costitaiscano 
qnasi ud passaggio alle Crassiscala DE BOURY, ma non sembrami clie pos- 
sansi considerare come vere Crasst acala; se ne potrebbe forse costituire un 
nuovo sottogenere CyrsocrasHscala SACCO 1891. 

Hemiacirsa lanceolata (Br.) var. dertoBrocchii SACG. — Distinguitur a var. Brocchii Pant. 
anfiractions ad sutaram non depressis. ~ Tortoniano: Stazzano (rara). 

JT. lanceolata (Br.) var. plioBrocchii SACC. — Distinguitur a var. Brocchii PANI., sntnris 
profundis; anfractibus ad suturam non depressis, costis iongitudinalibus nu- 
merosioribus. — Piacenxiano: Bacedasco nei Piacentino (rara). 

E. lanceolata (Br.) var. cosiulata (BORS.), 1823 — Turritella costulafa BORS. — BORSON, 
Oritt. piem. , p. 181 (313). — Astigiana. — Dall'esame deil'esempkure tipleo 
risultaci essere afQnissima questa forma alla var. prysmatica. 



PARTE X. 

Pftg. LlD. JSBSLkTk 

10. 24 — collegare la S, sulcaia alla T. modesta 

23. 18 — si avvcina assai 

32. 23 — r. pulchella 

37. 36 — asulcoterebrum 

47. 15 — ir. striata var. eooundulata (SACC.) 



OORRIOB 

collegare la ^. fueoata alla T. modesta. 

si avvicina assai. 

T. ptdchellum. 

asulcoterébra, 

E. striata var. exundulafa Sacc. 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



F. SACCO - I Molluschi terziari! del Piemonte, ecc. (Parte X) 




Kdby Google 



Tav. I. 

Località ^ CùlUMion» 

Mfin^im.nto. /tS^?!SJS?2. 
Vlg. 

1. Svbala fincata (Br.) Astigiana Museo geoL di Torino. 

IWf. „ „ „ (juT.) ^,„^ » 

S. „ ,, lobr. poondocarìnata Baco. * . Volpedo „ 

3. „ „ Tar. tubtcalantta Saoc Maasarano „ 

4. „ „ Tar. topraindata Saco. Astigiaiut Museo geoL di Roma. 

5. „ „ Tar. planoinflata Saoc „ Museo geol. di Torino. 

6. „ „ Tar. pseodocerithoidea Saoa „ ,» 

7. M *> ▼s'* oonioolaevis Saoc 



8. „ „ Tar. pseudomodesta Saoc Albenga „ 

9. „ M Tar. lanceolatissima Saoc Astigiana „ 

10. „ „ var. t»ttbulatissima Saoc », „ 

11. „ „ Tar. plioplicaria Sacc ., „ 

IS. „ ,, Tar. praaoedens Sacc Colli torinesi „ 

13. „ „ Tar. taurolaoTis Sacc „ Colles. RoTasenda. 

14. „ pUcaria (Bast.) Tar. laoTisulcata Sacc Sciolse ,, 

15. „ H ▼i'- oonicogisantea Saoc Golii torinesi Museo geol. di Torino. 

16. „ „ Tar. fùscatoides Saoc »» »» 

17. „ ,, Tar. sealarìolonga Saoc Baldissero CoUez. Rovasenda. 

18. ,, „ Tar. Termicnlaris Saco Colli torinesi Museo geol. di Roma 

19. „ „ Tar. snbHocbstetteri Sacc ... ,, CoUez. Rovasenda. 

SO. „ „ fTar. cerithinoidea Sacc „ Museo geol. di Roma. 

S^ „ ,, *Tar. fbscomodesta Sacc ,» ...... Museo ksoI. di Torino. 

S8. „ » f Tar. lasTicoUigens Saco. .... „ Colles. Rovasenda. 

S3. ,, oonicoplicaria Saoc Stanano Museo geol. di Torino. 

M. „ modesta (Trist.1 •> .. 

t5. „ „ Tar. planoclaTata Sacc 



SO. „ „ Tar. perìniiata Sacc » Museo geol. di Roma. 

ti, n *> ^^- dertotusulata Saco „ Museo geol. di Torino. 

88. ,, „ Tar. ovulata Sacc „ „ 

29. Tsfobnim acomlnatum (Bora.) Astigiana ,, 

30. „ „ var. ascalarata Saoc Vesta d*Alba „ 

31. ,, „ Tar. pergranularis Saoc Astigiana Museo ged. di Roma. 

88. „ „ var. granulatoparTa Sacc .... Stazzano ,, 

38. „ , var. inflatella Sacc Volpedo Museo geol di Torino. 

34. * „ ,, var. taurocrassa Saoc Cola torinesi „ 

85. „ ,9 Tar. simplicoscalaris Sacc .... Termofourà (C. T.) CoUez. Rovasenda. 

86. », „ Tar. suprangulata Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino. 

87. M >t '^^* asulcoelegans Sacc », „ 

38. „ „ var. magnoplicata Sacc „ „ 

39. „ » Tar. subcacellensis Sacc „ ,, 

40. M simpUoodepressnm Saco „ „ 

41. „ caoellense (Da Costa) Tar. dertoparTa Sacc . . Stassano „ 

42. „ „ Tar. dortonensb Sacc. . . ,, Museo geol. di Roma. 

43 a, 6. ,, taurostrangulatum Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torinc 

44. „ snbniocacellense Saoc Baldissero „ 

45. „ eubulatoidenm Sacc Colli torinesi „ 

46. „ ,. Tar. repressa Sacc „ „ 

47. ,„ tubercnliferum (Dod.) Tar. exnodulosa Saoc. . . Monteglbbio „ 

49. I' 7t var. pertuberculifera Sacc. |' Museo geol.*'di Modena. 

50. „ „ var. subanodnlosa Saoc . „ Museo geol. di Roma. 

51. ,, sabtessellatam (D*Orb.) (esemplare tipico della col- 

lezione Micbelotti) Colli torinesi 

58. „ „ Tar. perturrita Sacc „ Museo geol. di Torino. 

??• •» »» ^^- tofqo*«» Sacc „ „ 

54. „ „ Tar. procingulata Saco „ „ 

55. „ „ Tar. iieglectocingulata Sacc „ Colles. RoTasenda. 

56. „ „ Tar. stnoterebroTdes Saoc . . . Sciolse „ 

57. „ „ Tar. columnostriata Saoc . . . Colli torinesi (Grangia) .... „ 

58. „ „ Tar. pseudasulcata Sacc „ „ 

59. „ „ var. tubulosa Saoc Bersano (La Morra) „ 

60. „ ., var. asnlcosa Sacc Colli torinesi (V. Fonano) . . „ 

61. „ f Pucbsi (R. Hoern.) var. pedemontana Sacc . . Colli torinesi Museo geol. di Roma. 

tt. „ IHoemed (Bevr.) var. striatellata Sacc .... „ . Museo geol. di Torino. 

63. „ neglectnm (Micht) Staszano „ 

64. „ „ Tar. expertusa Sacc Colli torinesi „ 

65. „ ,, var. carinatoides Sacc „ „ 

66 a, 6. „ postneglectom Sacc . Astigiana ,, 

67. ,, ,, Tar. subtessellatoides Sacc. . . . Vessa d*Alba ....... „ 

68. „ „ var. dngulatoides Saoc Astigiana „ 

69. ., ^, Tar. snbexpertusa Sacc .... „ ,, 

70. „ cingnlatom Tar. perlaevigata^^acc Montegibbio Mosso geoL di Modena. 



1Ì9TA. — La presente parte X (come pure la IX) della Monografia dei Molluschi dei 
terreni tersiarii del Piemonte e della Liguria, non potendo più essere inserita, nel corrente 
anno accademico^ nelle Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino, come le parti 
precedenti, venne pubblicata a spese dell'autore, affinchè non fosse troppo ritardata la pub- 
blicazione di detta Monografia. — Trovasi in vendita presso la Libreria Loescher, Torino. 

La parte XI verrà nuovamente pubblicata nelle Memorie della R. Accademia delle Scienze 
di Torino, serie II, tomo XLII, 1892. 



Digitized by 



Google 



tav. n. 



Locatila 
di rimoenimento. 



Pig. 



Collezione 
in cui è eomervatò 
l'éitmplare figuralo. 



1 a, b» Strìoterebram Battoroti (Njst) Colli torinesi Museo geol. oi Torino. 



2. 
3. 
4. 
5. 

6.0, fr. 
7. 
8. 

8 Ma. 
9. 
IO. 

n. 

12. 
13. 
14. 
15. 
16. 
17. 
18. 
19. 
SO. 
SI. 
SS. 
SS. 
S4. 
25. 
26. 
87. 
S8. 
29. 
80. 
31. 
32. 
83. 
84. 



(Termofourà) 



rar. taarofùsoidea S«cc. 
V) var. panrooateoides Sacc. 

„ Tar. longiisiina Sacc ,« 

„ Tar. deneeoostata Sacc ,, 

„ Tar. astriolata Sacc «, 

„ 3 Tar. terebrocìDguIata Sacc i* 

„ Tar. subnegleotoidet Sacc „ 

„ Tar. pseudoterebrum Sacc Sciolse 

„ Tar. asnlcoterebra Sacc Colli torinesi . . . 

fj var. asulcodertonensis Sacc Stazzano 

„ Tar. ctngulocrassa Sacc Tortonese . . . . 

exbistrìatum Sacc. Tar. panralina Sacc Colli torinesi . . . 

Scaraboni CDoà.) Montegibbio . . . . 

cuneanum (Da Costa) Tar. subscarabelli Sacc. . . S. Maria (Tortonese) 

pliocenicom Sacc Astigiana 

,, Tar. plioparrecostata Sacc .... „ 

„ Tar. pyramidalis Sacc Viale presso Montafla 

„ Tar. perplicatoconica Sacc Astigiana 

,, Tar. depressioostata Sacc .... VillalTemia . . . . 

reticulare (Pecch.) Rio Torsero (Liguria) 

„ (juT.) Staxsano 

„ Tar. tnrritoreticularis Sace CastelnooTo d'Asti . 

„ Tar. Tarioreticnlaris Sacc „ 

,, Tar. scalarioreticularis Sacc „ 

„ Tar. scalariomtitinensis Sacc Montegibbio . . . . 

yf Tar. medioareticularis Sacc Rio Torsero (Liguria) 

„ Tar. cancellatoidea Sacc Albenga 

„ Tar. percanoellata Sacc Ziuola 

,, Tar. strangulatolonga Sacc Astigiana 

„ Tar. crassetorqoata Sacc Vezsa d*Alba . . . 

,y Tar. perplicata Sacc Astigiana 

„ var. depressiplicata Sacc „ 

,, ? Tar. planocostlcillata Sacc „ 

? Tar. paucisulcata Sacc. 



(Termolburà) . . 
(Pian dei Buschi) . 



Collez. RoTasenda. 
Museo geol. di Torino. 

Collez. Rovasenda. 



Museo geol. di Torino. 



Museo geol. di 
Museo geol. di 
Museo geol. di 
Museo geol. di 
Museo geol. di 



Museo geol. di 
Museo geol. di 



Museo geol. di 
Museo geol. di 
Museo geol. di 



Modena. 

Torino. 

Modena. 

Roma. 

Torluo. 



OenoTa. 
Torino. 



Modena. 
OenoTa. 
Torino. 



35 a. b, .. atorqnatnm Sacc ^, * • 

36. Hastula striate (Bast.) Tar. semiundnlata Saco Colli torinesi 



37o,b. „ costolata (Bors.) Astigiana. 

38a,6. „ „ Tar. colligeni Sacc ,, . . . 

39. „ „ Tar. perplicatellata Sacc VillalTemia . . 

40. „ „ Tar. conoidea Sacc Astigiana . . . 

41. „ ., Tar. dertorugosa Sacc Staszano . . • 

42. „ subcinorea (D*Orb.) Colli torinesi . 

4S bi$, „ „ Tar. tanroseroilaevis Sacc. . ^ „ 

43. ., „ Tar. pseudofarinesi Sacc ,, 

44. „ „ Tar. subconoidalis Sacc „ 

45. „ „ Tar. brsTicauda Sacc Astigiana . . 

46. „ „ Tar. scalarinula Sacc ,, ... 

47. „ „ Tar. lateplicata Sacc Stazzano . . . 

48. „ „ Tar. ioflutulina Sacc Sciolze . . . 

49. ., ,, Tar. rectilinearis Sacc Colli torinesi . 

50. „ Farinosi (Font.) Vozza d*Alba . 

51. „ „ Tar. dimidiolaetis Sacc Astigiana . . . 

5S. ,, „ Tar. subrectilinearis Sacc », ... 

52 bii. ,, ,y Tar. sublateplicata Sacc „ ... 

53. „ „ Tar. strangulatina Sacc „ ... 

54. „ ,, Tar. subinflatulina Sacc „ ... 

55. „ fy Tar. pseudosubcinerea Sacc Rocca d*Araszo 

56. ,, Algarbioruni (Da Costa) Tar. dertonensis Sacc Montegibbio 

57. „ „ var. subcinereides Sacc Stazzano . . . 

58. „ f, Tar. conicotransiens SaCw „ ... 

59. „ „ Tar. craasoconica 8acc Montegibbio . . 

60. „ ,. Tar. laoTigatoides Sacc Stazzano . . . 

61. „ dertolanceelau Sacc „ . . . 

62a,d. ,, ? dertoconica Sacc. 



Museo geol. di Roma. 
Museo geol. di Torino. 



Museo geol. di Modena. 
Museo geol. di Torino. 

Museo geol. di Modena. 
Museo geol. di Torino. 



63. Spineoterebra spinulosa (Dod.) Montegibbio 

64 a, 6. ...._«-- 

65. 
66. 
67 a, 6. 



69 a, d. 

70. 

71. 

l%a,b, 

73. 

74. 

75. 

76 a, b. 

TJa.b. 



Tar. subalgarbiorum Sacc Stazzano 

Tar. rarispmosa Sacc S. Maria ( lortonese) 

var. paucispinosa Sace Montegibbio .... 

Tar. cosentinoides Sacc „ ... 

var. panroaspina Sacc Tetti Borelli .... 

Fasoterebra proterebrina Sacc Sciolse 

„ terebrìna (Don.) Stazzano 

„ ,y Tar. pseudanodulosa Sacc „ 

„ ,, Tar. unicarinata Sacc „ 

„ ,, Tar. diversenodulosa Sacc Oiusulana (Tortonese) 

,, „ Tar. ventresulcata Sacc Stazzano 

„ ,, Tar. pemodulosa Sacc S. Agata fossili . . 

Pusionella pedemontana Sacc Baldissero .... 

„ tauronifat Sacc Colli torinesi . . . 

78. Qaleodea proecbinophora Sacc Gassino 

79. „ miocristata Sacc. Tar. multicingulata Sacc Baldissero .... 

tauroglobosa Sacc Tar. gassineosis Sacc Gassino 

„ subtubercularis Sacc , 

tuberculatissima Sacc ,y 

oblongooebana Sacc. Tar. Sacci (Rot.) Bussolino Torinese . 



Museo 
Museo 
Museo 
Museo 

Museo 
Collez. 
Museo 



geol. di Modena, 
geol. di Torino, 
geol. di Roma, 
geol. di Modena. 

feol. di Torino. 
loTasenda. 
geol. di Torino. 



83. 



Collez. RoTasenda. 
Museo geol. di Torino. 
Collez. RoTasenda. 



Digitized by 



Google 



f. 



/^Oq. 



' Molluschi terziarii del Piemonte, ecc. (Parte X) 



Tav.II. 




Googl 



Digitized by 



Google 



I 



Digitized by 



Google 







Digitized by 



J -■ . . r 



I MOLLUSCHI 

JCJJ. 



DEI TERRENI TERZIARII 

DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA 

DESCRITTI 
DAL 

Dott. FEDERICO SACCO 

PROF. DI PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO 



PARTE XI. 

EULIMIDAE e P YBAMI BELLI DAE (parte) 
(con 820 flsraro). 






TORINO 

CARLO CLAUSEN 
Libraio della R. Accademia delle Scienze. 

1892 



Digitized by 



Google 



estratto dalle Memorie della R Accademia delle Scienze di Tarine 
Sbrdb n, Tom. XLII 



Torino, Stamperia Reale-Paravia. 
889 (60O 80-YI-99 



Digitized by 



Google 






I MOLLUSCHI 

DEI TERRENI TERZIARU 

DEL PIEMONTE E DELLA LIGURI! 



PARTE XL<« 



EVLIMIDAE e PTRAMIDELLIDAE 
(con 320 figurb) 

Fam. ECLIMIDAE H. ed A. Adams, 1854 



Oenere EULIKA 

Bisso, 1826 (ved. Melanetla Dufresue in Bowdich, 1822). 

Sottogenere ETJLIMA (stricto sensu). 

EULIMA POLITA (LlNN.). 

(1770. LINNEO — Systtma Naturae^ ed. XII, p. Ii41). 

(Tav. I, fig. l;. 

1814. HeUx nitida Lk. BROCCHI, Conch, foss. subap. II, p. 304. 

18S5. Melania muda Lk, BASTEROT, Boss. tert. S, 0. France, p. 36. 

18i7. Helix nitida Br. SASSO, Sagg. geoU bac Un. Jlbenga, p. 477, 

1830. Melania distorta Desk. BRONN, It, tert. Geb,, p. 76. 

1838. Eulima polita Desk. DESUAYES in LAMARCR, Hist. Nat. Jn. s. 9ert., Vili, p. 453. 

1840. Melania distorta Desk. GRATELOUP, Atlas Conch. foss. batsin Adour^ Bxplic.^ flg. ié. 

1841. Id. id. id. PHILIPPI, Ueber gen. Eolima, p. 48. 
1849. Eulima polita Desk. SlSMONDA, Syn, meth ^ 1 ed., p. 31. 

1847. Id. id. id. Id. fW. a ed., p. 63. 

1848. Id. infusa Bronn. BRONN, Index Paleont., p. 475. 



(1) Nota. — La Parte IX {Naticidae (fine), Seaìariidae ed Aelidae), pag. 104, flg. 257, e la Parte X 
(Cauididae (aggiunte), Terebridae e Pusionellidaé), pag. 70, fig. 171, non potendo più essere inserite 
nelle Memorie della B. Accademia deUe Sciente di Torino, nell'anno accademico 1890-91, vennero pub- 
blicate a spese deirAutore, affinchè non fosse troppo ritardata la pubblicazione deiropera. Per gli stessi 
motivi e nello stesso modo si pubblicheranno pure altre Parti in avvenire; co^ contemporaneamente alla 
presente Parte XI, esce, a spese deirAutore, la Parte XII iPyramideìUdae (continuaiione e fine), Bingi» 
eUUdae, Solariidae e Seaìariidae (aggiunte), pag. 90, fig. 800 circa). — Tali parti trovansi in vendita, 
presso la Libreria Lobboher di C. Claubbh — Torino. 



Digitized by 



Google 



1856. 


Id. 


id. 


Utm 


18S6. 


U. 


id. 


id. 


1868. 


Id. 


id. 


id. 


1873. 


Id. 


id. 


id. 


1877. 


Id. 


id. 


id. 


1883. 


Id. 


id. 


id. 



4 I MOLLUSCHI DBI TERRENI TERZIARI! DEL PIEMONTE ECC. 

1859. Eulima poUta Dtsh. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. straL, III, pag. 167. 

UOERNES, Fasi. Moli. tert.Beek. ITim., p. 544. 

NEUGEBOREN, Teri. Moli. Oher. Lofugy, p. 193. 

WEINKAUFF, Omeh. Mitubneor., p. 996. 

COCCONI, Bn. Moli. mo§. e pi. Barma e fitumta, p. 14a 

FISCHER, Pai. terr. teri. Rhodes, p. 96. 

BUCQ. DAUTZ e DOLLF., Moli. Rou$iHUm, p. 190. 
1884. Noi EuUma nitida Phil. iRFFREtS, ^•ff# BréoofWs ColUct^ p. 99. 

1890. Eulima polita Litm. SACCO, Cat. pai. Bae, terz. Piemonu, n. 9007. 

1890. Id. id. id. CAMPANA, Piioe. BonoU, p. 16. 

Elve0iano: Colli torinesi (rara). 

Tartoniano: Stazzano, Montegibbio (rara). 

Piaceneiano: Astigiana, Villalvernia, Piacentino, Zinola, Savona, Albenga, Bus- 
sana (non rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — - Siccome VE. polita è molto variabile, non tutti gli autori sono 
d'accordo sulla forma del tipo linneano, questo non essendo stato figurato dal suo 
Autore. Credo pertanto si debbano accettare come tìpiche le figure, molto simili fra 
loro, date dal Forbes, dal Jeffrets e dal Berve, le quali d'altronde corrispondono 
alle descrizioni date anche recentemente dal Eobelt e dal Carus. 

E. polita var. subhastata (D*Orb.). 
(Tav. I,fig. 2). 

DistinguuDl baDC var. a specie lypica sequentes notae : 
Testa major, reele conica vel irregulariler aliquantulum infUsa. 
Long. 48-31 mm.: Lai. 6-9 mm. 

1849. Eulima nitida Ùah. SISttONDA, Syn. meth., i ed., p.3l. 
1847. Id. bastata Sow. id. id. S ed., p. 53. 

185S. Id. subhastata ITOrb. D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat.. Ili, p. 167. 

4890. Id. id. id. SACCO, Cat. pai Bac. terz. PiemonU, n. 9005. 

Piacenjsiano : Astigiana, Piacentino, Zinola, Savona (frequente). 
Astiano: Astigiana (frequente). 

E. POLITA var. longorecurva Sacc. 
(Tav. I, iig. 8). 

DistiDgaiiur haec var. a specie lypica sequenle noia : 
Téita longiar^ striciior, mima conicé, irregulariUr rceurva. 
{••Dg. SS mn. : lai. 6 mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

E. POLITA var. sobbretis D'Orb.). 

(Ttv. I, fig. 4). 

Dislinguonl hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 
Testa pìus mitìMoe reeurva, suhregulariter arcuata. 
Long. 6-48 mm.: Lai. 2-5 mm. 

1849, MuUma kr*vis Sow. SISliONDA, Syn. meth.,% ed., p. 53. 

18M. Jkk embbrepi* ITOrb. D'ORBIGNT, Prodr. Pai. Strat., Ili, p. 167. 

1861. Id. enferà Detk. DODERLBIN, Giae. terr. mioe., p. 17. 

1899. U. eubkrom D'Orb. SACCO, Cat. pai. Bae. terz. Piemonte, n. 3004. 

t890. Id. infiesa Desk. Par. Id. id. id. n. 5350. 



Digitized by 



Google 



DB8CBITTI DA F. SACCO 5 

Elveziano: Colli torìned, Sciolze, Baldissero, ecc. (non rara). 

Tortoniano: S. Agata, Stazzano, Montegibbìo (frequente). 

Piacenaiano: Astigiana, YiUalyemia, Piacentino, Yalsesia (Ponte S. Quirico), 
Savona, Zinola, Bordighera (frequente). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

OssBRTAZiONi. — Qucsta varietà assai frequente, più frequente quasi della 
forma tipica, è alquanto mutevole di forma e di grossezza; ma siccome tali varia- 
zioni non conservano un tipo un pò* fisso ed osservansi in tutti gli orizzonti geologici, 
come anche al giorno d*oggi, cod non credo opportuno rindicarle tutte con un nome 
speciale. Noto come la Phasianella inflexa Blainv. (che divenne poi per molti la 
E. inflexa Desh.) sia pure forse una varietà molto curvata di E. polita^ ma, 
come mi risultò dall'esame della figura tipica del Blainville, essa è assai rigonfia, 
ad anfratti alquanto convessi, quindi ben diversa dalla E» subbrevis. Quanto alla var. 
inflexa Montr., questo nome non può sussistere, già esistendo la E» inflexa (Blainv.). 
VEulima distorta (Dbfr.), a cui fu pure paragonata la varietà in esame, è una Su- 
bularia. La semplicità della conchiglia di questa forma ci spiega come essa non abbia 
potuto variar molto dal miocene al giorno d'oggi. La var. subhrevis trovasi pure nel 
Tortoniano del Bacino viennese, come dimostra la figura (22 di Tav. 49) data dal 
HoERNBS come tipo della specie ; è probabilmente a questa forma che va riferita la 
E. similis ? D'Obb. secondo Wood € Crag Moli, V suppl , pag. 65, Tab. VII, 
fig. 16 >. 

Noto qui incidentalmente come sembri dover costituire una varietà (var. mseaides 
Sacc.) della E. complanata Eobn., la fig. 13 di tav. XLIII del lavoro di Eobnbn 
« Norddeutsch. Unt. Olig. Moli. Fama 1891 >. 

E. POLITA var. percontorta Sacc. 
(Trv, I, fig. 5). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae : 
Tetta irregulariter contorta : interdum biarcuata; apice peracuta. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Tortoniano: S. Agata (rara). 

Piacenziano : Astigiana, Albenga, E. Torsero (frequente). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Fassa gradualmente alla var. subbrevis^ come quest'ultima 
al tipo. Bicorda alquanto nella forma la Vitreolina curva^ la F. Philippii^ eco. 

E. polita var. parvdlina Sacc. 
Disiinguitor haec var. a specie lypica seguente nota : 
Testa valde minor. 
Long. 4-6 mm. : Lat. 4 '/i-^ mm. 
Piacensiano: Astigiana, Yillalvemia (non rara). 
Astiano : Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Non sarebbe improbabile che si trattasse di individui non com- 
pletamente adulti. Forse le è alquanto simile la var. minor Kob. 



Digitized by 



Google 



1841 Melania lactea, Lk. 


1866. Euìima lactea, D'Orb. 


1856. Id. 


id. id. 


1873. Id. 


id. id. 


1877. Id. 


id. Grat. 


1890. Id. 


id. id. 


1890. Id. 


id. id. 



I MOLLUSCHI DBI TBBBENI TBRZIABII DBL PIBMONTB ECC. 

E. POLITA var. psbudoptusa Sìcc 
(Tay. I, flg. 6). 

Distinguanl hanc var. a specie iypica seqaentes nolae : 
Testa pyramidata, reeta, apice suboptusa; basi depreisior. 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssEBYAZiONi. — Lo è alqoanto simile la var. exintermedia Sacc. (1881, Eulimcr 
intermedia Cantr.? — Nyst, Conchyl. tert. Belg., PI. 6, fig. 6) del pliocene belga.. 

ECLMi LACTEÀ (GraT.) (nOH Lk. 060 Ad.) (1). 
(1838 GRATELOUP, {Melania) ^ Conchyl. fon. Boss. Adour., p. 11, Ut. 6, fig. 10-13). 

Long. 6-12 mm.: Lai. S-S^t mm. 

SISMOiNDA, Syn.meth., 1 ed., p. 31. 

HOERNES, Fois. MoU. tert. Beck. ITien.^ p. 545. 

NEUGEBOBEN, Tert. MolL Ober Lapugy, p. 193. 

GOCGONI, Enum. Moli. mioc. prov. di Parma e Piacenza^ p. 140. 

FISGHER, Pai. terr. tert. Rhodes^ p. 36. 

SAGGO, Cat. pai. bac. ters. Piemonte ^ d. 9006. 

DELLA GAMPANA, Pliocene Borzoli, p. 16. 

Elveeiano: Colli torinesi (rara). 

Tartaniano : S. Agata, Stazzano, Montegibbio (non rara). 

Piacenjsiano : Astigiana, Yillalyemia, Piacentino, Genova, Borzoli, Bordigher» 

(non rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa specie per la sua semplicità si conservò con mutazioni 
poco importanti, almeno riguardo alla conchiglia, dal Miocene al Quaternario. Essa 
sembra collegarsi con diversi passaggi alla E. polita. A dire il vero, la figura tipica 
del Grateloup mostra una Eulima a bocca alquanto diversa da quella della forma 
che includo nell'.E. lactea^ ma tale differenza è probabilmente attribuibile specialmente 
airimperfezione della figura. 

E. LiCTEA var. conjdngbns Sagc. 
(Tav. I, fig. 7). 

Dislinguilur haec var. a specie Iypica sequente noia : * 

Anfraelus ultimus minus fortiler angulatus, tantum eonvexo^ngulatus. 

Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (rara). 
Piacenaiano: Astigiana (rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Sembra costituire passaggio all'J?. polita. 

E. LACTBA var. INFLBXULA SaCC. 
(Tav. I, fig. 8). 

Dislinguilur haec var. a specie Iypica sequenle nota : 
Testa laeviter recurva, in regione supera praecipue. 



(1) Per la E. lactea Adakb delle Filippine propongo il nome di E. exìaetea Sago. 



Digitized by 



Google 



DS8CBITTI Di F. SACCO 7 

186S. Eulima in/Usa Desk, var. — DODERLEIN» Giae. terr. mioe. lu iup„ p. 17. 

Tortoniano: S. Agata, Montegibbio (non rara). 
Piacenssiano: Astigiana, Albenga, Zinola, Savona (frequente). 
Astiano: Astigiana (frequente). 

OsSBRTAZiONi. — È probabilmente molto affine a questa forma VE. similis D*Obb., 
.Melania inflexa Dbfr. secondo Gbateloup € Atlas Bass. Aàour^ PI. 4, fig. 14». 

E. LACTEi var. pbraddlta Sacc. 

Distingoilur baec var. a specie lypica seqaenle nota : 

Te$ia tMe major. 

Long. 47-Ì4 rom. : Lai. 5-6 '/^ mm. 

Piacenaiano: B. Torsero presso Albenga (non rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssERTiZiONi. — Corrisponde alla var. suhhastata dell'JE^. polita. 

E. LAGTBA var. GRAatis Sbgu. 

1870. EuUma laetea Grat. var. gracilis, Segu. — SEGUENZA, Studi strat., (B.C.G.I.) p. 19. 

Piacensiano ed Astiano: Astigiana (rara). 

OsSERTAZiONi. — Il SEQUENZA costitai questa varietà per forme più allungate 
-del tipo; le è forse alquanto affine 1*^. altavillensis Sbgu. 

Eulima dertofusoidea Sacc. 
(Tav. I, ng, 9). 

Testa media, glabra, nitida, eburnea, subfusoidea, reela, apice acuta. Anfractus subplanaltf 
44-1'à circiter. Suturae sai profundae, Anfractus ultimus magnus, eonvexus. Apertura subovato- 
piriformis. Peri stoma integrum. Labium extemum gracile. 

Long. 8 mm.: Lai. 3 mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

OssEBVAZiONi. — Questa specie distinguesi dalla E. polita sia per la forma non 
<x>nica, ma fusoidea, sia per l'apertura più regolarmente ovoidale. Ha pure analogia 
coirj?. parvofusula^ ma se ne distingue però a primo tratto, oltre cbe per la mole 
maggiore, per la forma ancor più regolarmente fusoidale, ecc. Bicorda eziandio alquanto 
la vivente E. brevis Betn. 

EOLIIIA PARVOFCSULA SaCC 
(Tav. I, fig. io;. 

Testa parva, subulato-fusoidea, nitida, subpellucidaj imperforata. Anfractus subplanati, con- 
iigui. Suturae perspicuae sed non profundae Anfractus ultimus perjongus, regulariter convexus, 
subovatus. Apertura ovato pyriformisy infeme prolracta, Peristoma simplex, continuum. 

Long. 5-6 Vi mm. : Lai. ^Vi'^ ™"^- 
Astiano: Astigiana (non rara). 

OssBBVAZiONi. — Questa forma ricorda alquanto la vivente E. microstoma Beus., 
ma se ne distingue ancbe a primo tratto per non avere Tultimo anfratto subango- 
lato. Tende già verso le Suhularia. 



Digitized by 



Google 



8 I MOLLUSCHI DBI TEBRENI TSRZURU DEL PIEMONTE DESCRITTI DA F. SACCO 

EULIMA NiNOlNPLEXÀ SiCC. 
(Tay. I, flg. 11). 

Tesla parvula, cornea, albida, laeviter infleaa. AnfiraetuSy 10 eireitery subcanvexi. SuturMe- 
$tU profundae. Anfraetus uUimus magnus, rotundatus, basi hmriter nMepressui. AperHtra sub- 
avaU. Labitm exUmum simples, subrotunéaUm. 

Long. 5 mm. : Lat. 2 mm. 

Tortoniano: Montegìbbio (rara). 

Osservazioni. — Questa forma ricorda molto, in piccolo, la tipica E. inflexcr 
(Blainy.), nonché VE. nana Montr.; per alcuni caratteri si assomiglia ad uno StgUfer^ 
per esempio allo S. ovoideus Ad. Nel Tortoniano reggiano il Sequenza indica pure una 
forma alquanto simile, ma ad anfratti meno convessi, cioè VE. hreviuscuìa, 

EdLIMA INFLBXOPRAECBDBNS Si^CC 
(Tav. I, t^. iibis). 

DistingQunt hanc yar. ab E. nanoinflexa sequenles noiae : 

Te$ta minor, minus conica^ nUnus infUxa, subrecla. Anfraetus ultimus basi nihil depressus. 
LoDg. 3 mm. : Lai. 4 V4 mm* 
Elvesiano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina assai alla E, nanoinflexa^ ma è molto meno uv- 
curvata. 



— Vedi Tabella comparativa a pag. seguente. 



Sottogenere YITAEOLINÀ, Monterosato 1884. 

ViTREOLINà? TAOROPARVILLIMA SàCG. 
(Tav. I, fig. 12). 

Tésia parvilUma, gracilis, incurvata, glabra, imperforata, Anfraetus planati^ sutura parum^ 
visHnli disjuncti. Apertura ovoidalis, aliquantulum obliqua, superne acuminata, infema subro- 
Umdata, 

Long. 8 Va mm- : Lat.^/5 mm. 

Elvesiano: Sciolze (rara). 

Osservazioni. — Lo stato imperfetto di conservazione dell'unico esemplare finora^ 
posseduto non permette un esame completo, né una sicura classazione. 

VlTREOLINA INCURVA (ReN.). 
(1804. RENIERI — {HelU:). Tav. alfab., p. 4). 

V. INCURVA var. philippii (Rayn., Vanden Heck et Ponzi). 

(1836. PHILIPP!, — (Melania) En, Moli Sic, p. 158, Uv. IX, fig. 10). 
(1854. RAYNEVAL, VANDEN HECK et PONZI — Cat, foss. M. Mario, p. 17). 
1886. Eulima PhiUfpU R. V. P. — SACCO, f^alU Stura di Cuneo, p. 58 
1890. Eulima Philippii R. V. P. — SACCO, Cai, pai. Eoe. Urt. Pimi., n. tOlO. 

Piacenaiano: Astigiana (rara). 



Digitized by 



Google 






II 






B4 



bj 



f4 



64 



H 



III' 



^ 



■8," 

64 



llil 



a 



111.111 1111 n là. « 



■8.' 

64 



^ 



8. 



8. 

64 



64 

I 



-t-l 

64 I 



64 6j 



64 



5 



14 



^ 



I I 

64 6q- 



2 ^steoo* 



I. 



Digitized by 



Google 



IX) 



I MOLLUSCHI DEI TEBBBNl TEBZIABII DEL PIEMONTE ECC. 



OssEBTAZiONi. — Non credo si possa continuare ad attribuire a questa forma 
Tiyente e pliocenica il nome di distorta Desh., che indica una forma eocenica, come 
si usa. 



Attoahìà 

Astiano 
PiaceBiiiBO 

ElfeniN 

BtrUniano 

Parìsiano 

SsessoBiaM 



F. incurva e yar. 



Philtppii 

gracilis 

orerotundata 

oreangMia 

devians 

exiliz 



F. incurva yar. Thilippii 

I . 

F. incurva var. Philippii 

I 
? 

I 

Vitreolina tauroparvillima 

I 
? 

I 

F. distorta 

I 
F. ? distorta Dbsh. 

I 

Vitreolina distorta 



Sottogenere ACICULABIA Montebosato 1884. 

Siccome VEulima intermedia Caktb., che è tipo del Sottogenere Acicularia, non 
fu figurata dal suo Autore e yariamente interpretata dai malacologi, coA detto sot- 
t(^;enere per ora non è abbastanza ben limitato ; è quindi con qualche dubbio che 
tì riferisco le seguenti forme fossili. Se poi si riconoscesse doversi disgiungere le forme 
ayenti a tipo VEulima spina Gbat., sia dalle Eulima (s. str.) sia dalle Suhularia e 
dalle Acicularia^ si dovrebbero esse porre in im nuovo sottogenere, alquanto affine 
alle Margineulima^ e che io appellerei Polygireulima Sacc, 1892. 

AaCOLARIA? SUBALPINA SaCC. 
(Tav. I, flg. 13). 

Testa media, turrito-fusulaia^ glabra, pemilidaj elmmea, gradlii. Anfractus fuhplanaii Su- 
turae mibiles tei non profundae. Anfractus ultimus permagnus, subinflatulus. Apertura ovato^ 
fiuoidea, aliquantulum obliqua, superne peraeuta. Labium columellare superne ineurvalum, inferne 
subreetum et sai perlongatum. 

Long. 44 mm. Lat. 3 mm. 
Piac&nsiano: Masserano (rara). 

OssEBVAZiONi. — Lo titato imperfetto dell'unico esemplare posseduto non permette 
una diagnosi completa; potrebbe forse trattarsi di una varietà di qualche specie già 
<x)nosciuta. Per alcuni caratteri ricorda 1*^. intermedia Cantb. 



Digitized by 



Google 



BBSCBITTI DÀ F. SACCO 11 

Secondo il Dodbrlein esisterebbe VA. intermedia (probabilissimamente una va- 
rìetà) nel Tortoniano di Montegibbio e di S. Agata, accennando esso la Eulima 
sinuosa. Ponzi Retn. {E, nitida Phil. nec Lk.) in « Qiacit tcrr. mioc. Italia 
p. 17 (99)- 1862»; però gli esemplari ricevuti con questo nome dal Museo di Mo- 
dena non sono neppure Eulimid(ne. 

AaCULARIA? PROPINQUA (DODBRLEIN IH SChedis). 
(Tav. I, flg. 14). 

Teste parva, nitida, laelea, glabra, lurrito-subulata, Anfractui, H-12 drciter, planulaii, 
sutura superficiali sed $at visibili disjuncU, Anfractus ultitnus regulariter convexus. Apertura 
subobliqua, evalo constricta, superne acuta, inferne subrotundata. Perizoma continuum. 

Long. 3-7 mm. : Lat. 1 -1 Vt ^^' 
Tortoniano: Montegibbio (frequente). 

Osservazioni. — Gli esemplari di questa forma, inviatimi gentilmente in comu- 
nicazione dal Pantanelli col nome sovraindicato, sono assai affini all'^. spina var. 
Eichtoaldi, ma per diversi caratteri collegansi pure colla S. subulata^ per esempio 
eolia sua var. acutissima. 

Noto come forme pure alquanto simili siano 1'^. Naumanni Bobttg., che perd 
sembra pure collegarsi col gruppo àeW Eulima polita, colle sue varietà speyeriana 
Sacc. (1870. Eulima Naumanni Bobttg. — Spetee, Conch. Cass. tert. bild., tav* 
XXVI, fig. 12), lacteospeyericma Sacc (1870. Eulima Naumanni Boettg. — Spbter, 
Conch. Cass. tert. Bild., tav. XXYI, fig. 13) e stampinensis Sacc (1884. Eulima 
Naumanni Koen. — Cossmann et Lambert, Terr. olig. mar. Etampes, tav. Ili, 
fig. 21). 

Osservo ancora incidentalmente come l'oligocenica Eulima Hébe Semp. sembri 
una vera Acicularia, ma sia ben diversa dalla forma pliocenica inglese che il Wood 
« Crag Moli., 2^ Suppl., p. 28, tav. lY, fig. 18 > credette attribuire a detta specie, 
mentre essa merita certamente un nome speciale ; propongo quello di exhébe Sacc 
Ood pure do il nome di exna/umawni Sacc alla forma indicata dal Wood come 
Eulima Naumanni Eoen. (1879, Crag Moli., 2"" Suppl., p. 27, tav. lY, fig. 22). 

ACICULAEIA? SPWA (GrAT.). 
(1S3S. GRATELOUP — Omeh. foi». Bastin Adwr, Fam. Melankns, n. 7, fig. 6, 7)l 

A. SPINA var. Eichwaldi (Hobrn.). 

(tS56. UOERNES — Foss. Moli. i^.Biik. PTien, p. 56, Ut. 446, ^. 19). 
1869. EuUma Eichwaldi Hoem. -^ DODERLEIN, Giae. terr. mioc. Italia centrale, p. 17 (99). 

Tortoniano: Montegibbio (non rara). 
Piacenziano : Savona, Bordighera (non rara). 

Osservazioni. — Sembra questa una forma troppo affine alla S. spina per fame 
una specie a parte ; la mole non ha un troppo grande valore e la bocca fu gene- 
ralmente in queste forme figurata dal Grateloup alquanto più rotonda del vero. 



Digitized by 



Google 



12 I MOLLUSCHI DBI TBBASMI TERZIÀRII DBL PIEMONTI ICC. 

A. SPINA var. ixpoltoira Sacc. 

(1876. SEGUEMZA, — Studi tirai. Form, pUoe. It. mer. (B. C. 6. I.). p. It). 

(Tav. I. flg. 15). 

Distinguunt hanc var. a var. Eiehwaldi Hobrn. sequenles notae : 
Testa aliquaniulufn major , basi hmter minu$ <kprét$a. Apertura canetrietm. 
Long. 42-13 mm. : Lat. 4 mm. 
Astiano: Colli astesi (rara). 

OssBBTAZiONi. — Insensibili sembrano i passaggi fra questa forma e la var. 
JSiehwaldi che ne è probabilmente la progenitrice. Il Sequenza appellò qaesta forma 
jfolygira^ ma questo nome fu già usato dal Sowebbt per uiia forma delle Filippine. 

A.? SPINA var. lactboeichwaldi Sacc. 
(Taf. I, flg. 10). 

Distinguitur haec var. a specie typica sequente nota: 
Anfiraetus ultnnui iuhangulatus. 

Tortoniano: S. Agata, Montegibbio (non rara). 
Piaeeneiano : Genova, Piacentino (non rara). 

OssBBYAZiONi. — Simile carattere troviamo nell' A. Naumanni var. laeteo- 
speyeriana. Altri forse potrebbe distinguere questa forma come specie a parte. 

A. ? SPINA var. scalaiata (Don.). 
(Taf. I, flg. 17). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Anfraetui suhangulati, in regione suturali non planeconjuncti, deinde testa scalarata. 

(1869. Eulima Eickioaldi Hoem. var. scalarata. — DODERLEIN, Gtoc. t«rr. mioe. It,,. p. 17 (99). 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

ACICULARIA? BICOLORATA SaCC. 
(Tav. I , flg. 18). 

Testa media, turrita, acuta, nitida^ laetea, sed m regione suturali subgriseO'peUuàda, 
deinde testa allernatim fasdis laeteis et subgriseis ornata. Anfraetus subplanatiy sed in regione su^ 
turali laeeissime depresso-planati. Anfraetus ulUmus subconvexue. Apertura ovale - elliptiea. 
Peristoma integrum. 

Long. 7 mm. : Lat. 1 '/« ^^' 
Tortoniano: S. Agata fossili (rara). 

OssBBVAZiONi. — Probabilmente è questa una forma affine molto ad alcune delie 
descritte varietà di A. spina, ma i suoi caratteri sono coA spiccati che credetti op- 
portuno costituirne una specie a parte. 

AaCULARTA (O SUBULARU?) SUBULANQULATA SaCC. 
(Tav. I, flg. 19). 

Testa media, subulata, turrita, laetea, glabra, regulariter incurva. Anfiractus subplmaii^ 
suktris super /icialibus, sed sai distinclis, disjuncti, Anfraetus ultimus magnus^ laeviter suhangu-' 
latus. Apertura ovata, superne acuta, inferno recurvato^protracla. Peristoma integrum. 

Long. 9 mm. : Lat. 3 mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 



Digitized by 



Google 



DBBCBirri DA. F. SACCO 



18 



OssBRTiziOKi. — Questa forma, mentre ricorda assai VEuUma lactea, ayridnasi 
anche non poco àll'^. spina^ tanto che la sua collocazione sottogenerica non è molto 
sicura ; il carattere della sua curvatura sarebbe da Euìima^ ma la bocca assai allun-^ 
gata ricorda meglio quella di alcune Suhularia. 



Per le Àeiealarla Tedi il quadro comparatiyo di pag. 16. 

Sottogenere SUBULÀBIA Montebosato, 1884 
(yel Leiostraca H. ed A. Adams, 1853). 

SOBULAEIA SUBCLATA (DON.). 

(1S03. DONOVAN {Turbo) — Brith. SkelU, tom. V, pi. CLXXII). 

(Tav. I, fig. 20). 

BROCCHI, Conch, fon. sub., II, p. 305 e 637, tom. Ili, fig. S 

DESQAYES, Descript, coqu. foss. Paris, p. 1 10. 

BASTEROT, Bass, tert. S. 0. France^ p. 36. 

RISSO, Hist. Nat. Eur.mérid., p. 134, PI. IV, fig. 39. 

SASSO, Saggio geol. Bac, terz, Albcnga, p. 477. 

BRONN, h. tert. Geb., p. 77. 

Id. Leth. Geogn., II, p. 1091. 
GRATELOUP, Conch. foss. bass. Adour-ExpUc., Pi. 4, fig. 5. 
SISMONDA, Syn. met. 1 ed., p. 31. 
NYST, Coq. et PoL foss.Belg., p. 415. 
SISMONDA, Syn. meth. % ed., p. 53. 
MICHELOTTI, Foss. mioc.^ p. l90. 
BRONN, lnd.paUont., p. 476. 
WOOD, Crag Moli., 1, p.97. 
D'ORBIGNY, Prod.Pal. strat., Ili, p. 34. 
DORBIGNY, Prod. Pai. strat., III. p. 167. 
HOERNES, Foss. Moli. tert. Beek., fTttn., p.547. 
NEUGEBORBN, Tm. Moli, ober Lapugy, p. 194. 
DODERLEIN, Giac. terr. ndoc. It. sup., p. 17 (99). 
WEINRAUFF, Conchyl. mitulm., p. 998. 
COCCONI, En. Moli. Prov. Parma e Piacenza, p. 140. 
SEGUENZA, Studi stratigr. (B. C. G. /.), p. 19. 
FONTANNES, Cast, f^allée du Rhóne, p. 136. 
BUCQ. DAUTZ. e DOLLF., Moli. Roussillon, p. 193. 
JEFFREYS, NoU on BrocchCs Coli., p. 98. 

Id. Moli. Ughtning. Exjìed., p. 365. 

TRABUCCO, Foss. Rio Orsecco, p. 96. 
SACCO, Cat. pai. Bac. tert Piemonte, n. 9011 e 5349. 

Tortoniano: S. Agata fossili, Tetti Borelli (non rara). 

Piacenisiano: Astigiana, M. Capriolo di Bra, B. Orsecco, Masserano, Piacentino^ 
Savona, Zinola, Albenga, B. Torsero, Bordighera, Bussana (frequente). 
Astiano: Astigiana, T. Veglia e Salmour (Valle Stura di Cuneo) (frequente). 

Osservazioni. — È notevole come il Brocchi abbia dato a questa forma fossile 
lo stesso nome che poco prima le aveva dato il Donovan, studiando gli esemplari 
viventi che forse non sono ragionevolmente distinguibili da quelli pliocenici, a causa 
della semplicità della conchiglia. Gli esemplari tortoniani sono spesso un poco più crassi 
e di color più lattiginoso, direi, di quelli pliocenici, ma per lo più non ne sono ab- 
bastanza distinti da costituirne una varietà a caratteri degni di nota. 



1814. 


Helix subulata Br. 


-1894. 


Melania nitida Lk. 


1895. 


Melania subulata Br. 


4896. 


Eulima 


id. id. 


1897. 


Helix 


id. id. 


183a Melania Cambessedesi Payr. 


1838. 


Id. 


id. id. 


1840. 


Id. 


nitida Lk. 


1849. 


Eulima subulata Desk. 


1845. 


Id. 


id. Riuo. 


1847. 


Id. 


id. Desk. 


1847. 


Id. 


id. id. 


1848. 


Id. 


id. Risso. 


1848. 


Id. 


id. Mont. 


1859. 


Id. 


subula {nome errato) D'Orb. 


1859. 


Id. 


subulata Desk. 


1856. 


Id. 


id. Don. 


1856. 


Id. 


id. id. 


1869. 


Id. 


id. Br. 


1868. 


Id. 


id. id. 


1873. 


Id. 


id. id. 


1876. 


Id. 


id. id. 


1881. 


u. 


id. id. 


1883. 


Id. 


id. id. 


1884. 


Helix 


id. id. 


1884. EuUma 


id. id. 


1888. 


Id. 


id. Don. 


1890. 


Id. 


id. id. 



Digitized by 



Google 



14 I MOLLUSCHI DBI TBBRBKI TERZI ABII DSL PIBMONTB ECC. 

Anche nel Tongriano esistono forme simili alla 8. subuìata, coA le yar. (an^ 
spedes) speyeriafM Sacc. (1870. Eulima subula D*Orb. — Speteb, Ooneh. Oa$$. 
Ufi. Bild., tav. XII, fig. 6), yar. antiqua Sacc. (1870. E. subula D'Obb. - Spbtxb 
(1. dt.) tav. XII, fig. 7), yar. contraetula Sacc. (1870. E. subula D'Obb. -Sfbtib 
(loc. cit.), tav. XII, fig. 8). 

Noto qui come roligocenica Eulima acicula Sanbb. sia probabilmente xux'Aci^ 
cularia, assai differente però dall' ^. exacicula Sacc. (1870. ^Itma acieula Sandb. - 
Spbter, Conch. Cass. tert. bild., tay. XII, fig. 4, 5)eà9SVJLpseud€tcicula Sacc, (1884, 
— Eulima acicula Sandb. - Cossmann et Lambebt, Terr. olig. marin Etampes, 
PI. m, fig. 5). 

Alla forma in esame avvicinasi la 8. clavata (Quppt) del Pliocene di Trinidad. 

S. SUBULATA var. TAORINENSIS SaGG. 
(Tav. I, fig. 21). 

DisiiDguunt hanc var. a specie typica sequenles nolae: 

Testa aliquantulum gracilhr, aeuminatiar, magis pyramidalis. Suturae mierdum visibiUorsi. 
Long. 5-10 mm. : Lai. 4 -2 mm. 
Elveeiano: Colli torinesi (non rara). 

S. SUBULATA var.. TAUEOSTRICTA SaCC. 
(Tav. I, Ag. 22). 

Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequenles notae: 

Testa paullulo minor, graeilior^ minus fusoidea. Suturae frofundiares. Apertura amstrictiar. 
labium extemum minus arcuatum. 
Long. 6-7 mm. : Lai. 4 mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Ossebvazioni. — Bicorda alquanto alcime varietà tongriane. 

S. SUBULATA var. puiBiFOUA Sacc. 
(Tav. I, fig. 23). 

Dislinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae : 
Testa gracilior, cimstrictiùr, elangalior, subulatissima. 
Long. 7-15 mm. : Lai. 1 Vs'^Vt mm. 

NB. — La sinonimia è quasi identica a quella della specie tipica. 

Tortoniano: Stazzano (non rara). 

Piaceneiano : Astigiana, Viale di Montafia, Piacentino, SavonarFomad, Àlbenga^ 
Bio Torsero (frequente). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Ossebvazionb. — Varietà quasi altrettanto abbondante quanto la forma tipica. 

S. SUBULATA var. PARVOGEACILTS SaCC 
(Tav. I, fig. 24). 
Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 
Testa valdé minar, gracilior. 
Long. 3-5 mm. : Lai. '/t-l n^n^* 
Piacenziano: Zinola (rara). 
Astiano: Astigiana (rara). 



Digitized by 



Google 



DS8CRITTI DÀ F. SACCO 16 

. S. suBUUTA yar. acutissima Dod. Sacc. 
(Tar. I, flg. 25). 
Distinguant hanc yar. a specie typica sequentes notae: 
Testa minor, gracUior, aeuUnima ; suiurae inierdum tubprofundae. 
Long. 4-7 mm. : Lai. '/« ' 1 >Dm. 

iWì. Bulima subulata 9ar. spira elongata acutissima. DODERLEIN, Cenni Ciac. urr. mioc. It^ p. 17 (99). 

Tortoniano: Montegibbio (non rara). 

OssBBVAZiONi. — Dìstìngaesi dall*a£Bne varietà pKocenica parvogradlis per esser 
più allungata e più ledniforme. Se si volesse elevare a specie a parte, già esistendo 
una S. acutissima Sow., proporrei per questa il nome di mioacutissima Sacc. 

S. SUBULATA Var. GIGANTEA DOD. 
(1869. DODERLBIN, Giae. Urr. mioe. ItaUa eaUr^^ p. 17 (99). 

DisUnguunl hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa major, elongatior. Interdum anfraetus laevissime suhconpexL 

Long. 15-30 mm. : Lat. 3-3Vb mm. 

Tortoniano: Montegibbio (rarissima). 

Piacenziano: Astigiana, Piacentino, Zinola, Savona, Bio Torsero (non rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

S. SUBULATA var. CBASSULATA SaGC. 
(Tav. I, flg. 26). 

Distioguilur haec var. a specie typica sequente nota : 

Testa major, crassior, laevUer tnflaUor, minus regulariter eomMalis. 

Long. 17-49 mm. : Lat. 4 mm.. 

Astiano: Astigiana (non rara). 

S. suBOUTA var. psbodangulosa Sacc. 

(Tav. I, flg. 27). 

Distioguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 
Anfiractus ulUmus in regione ventrali laeviter angulosus. 

Tortoniano : Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara). 
Piacenaiano: Astigiana, Piacentino, Albenga, Bordighera (non rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

OssBBVAZiONB. — Parrebbe quasi dover costituire specie a sé, ma si collega coA 
insensibilmente colla specie tipica che credo doverne formare solo una varietà. 

S. SUBULATA? var. PSEUDOTBREBIULIS SaCC. 
(Tav. I, flg. 27 bis). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa minms subulatOj elongalo-subconica. Jbifractas uUimns in regione ventrali subangulosus. 
Long. 6Vb mm** Lat. 2 mm. 
Elveeiano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Quantunque si avvicini alla var. pseudangulosa forse è già 
staccabile daUa 8. subuìata, ricordan lo assai VE. Naumanni e VE. terébràlis Gbat. 



Digitized by 



Google 



16 I MOLLUSCHI DBI TERRBNI TBBZIABU DSL PIBMONTB BCC. 

S. SUBOLATA Tar. PEBSUTURATA SaCG. 
(Tav. I, fig. 28). 

Dìstinguunt hanc var. a specie typica sequentes nolae : 

T$i$a saepe crassior. Anfractus laevUer subconvexi, demde iuturae aliquaniulum profim^- 
diores, 

Tùrtoniano: Montegibbio (non rara). 

Piacenjìiano : Bìo Torsero presso Albenga (alquanto rara). 

S. SUBULATA var TRIVARIEFASCUTA SaCC. 
(Tav. I, fig. 29). 

DistingoaDt hanc var. a specie typica sequenles notae : 

Anfractus 3 fateiis ochraceis Iraìisversim ornati: 2 faseiae superne subaequales, infera (in- 
regione ventrali infera sita) major; interdum maculae subfasciaeformes in regione (aioli con^ 
spieiuntur. 

Astiano: Castellarqnato (rara). 

OssBBYAZiONi. — Nelle forme fossili le fascio trasverse, che dovevano esistere in 
quasi tutti gli esemplari di S. stibulata allo stato vivente, sono generalmente scom» 
parse e quindi sfuggono alla diagnosi. Contuttociò credetti opportuno di tener conto 
delle variazioni che in proposito mostrano quegli esemplari i quali tuttora conserva* 
rono dette fascie. Ciò valga anche per le varietà seguenti le quali provengono in gran 
parte da Castellarquato dove è più facile trovare esemplari coi colori conservati. A 
dire il vero credo che tali caratteri di colore non abbiano molta importanza, tanta- 
più che veggonsi mutare quasi per ogni individuo ; quindi indicai solo quelle varietà 
che sembravano più spiccate. 

S. SOBULATA var. QUATUORFASCIOLATA SaCC. 
(Tav. I, fig. 30). 

Dislinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Anfractus 4 faseiis ochraceis transversim ornati ; fascia supera subsuturalis; duo ventrale» 
appropinqnatae, eaderis parvuliores; infera subbasalis. 

Astiano: Castellarquato (non rara). 

S. SUBULATA var. TRIFASaOLATA SaCC. 
(Tav. I. fig. 31). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Anfractus tribus faseiis ochraceis transversim ornati ; fascia supera subsuturalis in anfraetihu» 
primis suboblita; ceterae magie visibilesy ventrales, infera gradlior. 

Piaceneiano: Astigiana, l'iacentino (non rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

OssBBVAZiONB. — Forso la varietà in esame è a£Bne alla 8. biìineata Ald. 

S. SUBULATA var. QUmQUEFASClOLATA SaCG. 
(Tav. I, fig. 32). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Anfractus 5 faseiis ochraceis transversim ornati. Fascia supera subnUuralie, a caeteris spaOo^ 
lato disjuncta; caeterae inter se spatiis subaequalibus di^unetae. 
Astiano: Castellarquato (non rara). 



Digitized by 



Google 



DSSCRITTI Di F. SACCO 17 

S. subulàtà yar. psbudoqdatuorpascuta Sàcc 
(Tar. I, fig. 33). 

DisliDguaDl hanc var. a specie lypica sequenVes notae : 

Anflractus 5 faseik ochraeeis transversim ornatL Fascia $ubsiituralis major; 8 ventrale$ 
iuhasquales; % hasaleà parvuliores et propinguiore$j fere unam fasciam tantum effieienks. 

Astiano: Gastdlarquato (non rara). 

S. SUBCLATA var. PLDBIFASCIOLATA SaGG. 
<Tav. I, fig. 34). 

Distingnant haoc yar. a 3pecie typica seqaentes nolae: 

Anfractus 5 fasms ochraeeis jtransversim ornati. Fascia subsuturaUs periata; fascia secunda 
eaetéris spatio lato disjuncta; 3 inferae parvulae^ inter se valde appropinquatae. 

Astiano: Oastellarquato (rara). 

SUBULARIA AN6CLAT0GRASSA SaCC. 
(Tav. I, fig. 35). 

Testa media, alhida, nitida, glabra, inflato-fusoidea , apice acutissima. Anfractus 10- H 
drdter subplanati, exceplis primis^ laevissime subconvexi. Suturae super ficiales, Anfractus ultinms 
permagnus, inflatus, in regione ventrali media subangulatus. Apertura magna, subpyriformis, su^ 
pema acuta, infsme rotundata, Peristoma integrum. Labium externum gracile, arcuatum. 
Long. 41 mm. : Lai. 3 mm. 

Piacengiano: Bordìgbera (rara). 

Ossbbvazioni. — Forse collegasi colla S. subulata yar. pseudoangulosa. 



— Vedi il Quadro comparatiyo a paghub seguente. 



Sottogenere HOEDEULIMA Sacco, 1892. 
Testa subparva, glabra, fitsoideo-hordeiformis. Apertura fusiformis, 

HOBDEULIIIA HORDEOLA (DoDBBLEIN in SChedis). 

(Tav. I, fig. 36). 

Testa subparva, nitida, glabra, fusiformis. Anfractus subplanati vel laevissime subconvexiy 
suturis distinetis sed non profundis disjuncti. Anfractus ultimìu magnus, regulariter subconvexus. 
Apertura fusiformis, perlonga. Peristoma integrum. 

Long. 9 mm.: Lai. 8 */« mm. 
Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Sottogenere SULCOSUBULAEIA Sacco, 1892. 
festa affinis Sabularìa, sed anfractus prope sutiuram sulco transverso, sai profundo, ornati. 

SOLCOSUBULABIA TAUBINENSIS SaCG* 
(Tav. I, fig. 37). 

Testa taetea, subglabra, subulata. Anfractus subplanati, Vt millim. circiter a sutura sulco 
iransverso ornati; sulcus subaequalis vel aliquantulum magis profundus quam sutura, Anfractus 
3. Sacco. 



Digitized by 



Google 



18 



o;0}m9utMn4n« fs 



3 
I 



I 

t 

O 
O 

o 

e* 




Digitized by 



Google 



I MOLLUSCHI DBI TEBBI17I TBBZIABII DEL PIBMOl^TE DB8CBITTI DA F. SACCO 19 

iibtmtit magnus, graduatim conoewus. Apertura eìongato-fusùidea, superne acuta. Peristama tn- 
tegrum. Labium extemum gracile; labium eolumelìare eubincrassatum, superne subcallosum. 

Long. 9-14 mm. : Lat. S'/^'^Vt nain- 

Eìvejsiano : Colli torinesi, Sdolze (alquanto rara). 



Genere BBOHBOSTOMA, Sbguenza, 1876. 

Questo genere comprende forme a caratteri abbastanza spiccati, ma che si av- 
ricinano specialmente alle Eulima, por ricordando alcune Acìis e forme affini. 

Notisi che il Bbugnone, autore della specie tipica R. Carmelae, non conoscendo 
il layoro del Sequenza, fondò su detta specie il nuovo nome generico di Eulimopsis 
1881, che cade quindi in sinonimia, ciò che non fu avvertito nel recente Manuel de 
Canchyoìogie del Fisghbb, p. 783. 

Rhombostoma stbiata Sbou. 

(1876. SEQUENZA, Studi straJdgr, Format, plioe. (B. C. G. /.), p. 14). 
(Taf. I, flg. 38). 

Long. 6-7 mm. : Lai. \ Vt- ^ '/« ^°^« 
Pi<i€enjsiano: Masserano (non rara). 

Ossbbvazioni. — Queste forme corrispondono assai bene alla descrizione^ per 
quanto concisa, data dal Segubmza per la JR. striata e credo quindi poterle assimir-^ 
lare a detta specie. 



Digitized by 



Google 



20 I MOLLUSCHI DBI TBBBENI TBRZUftlI DEL PlSMOVTt BCC. 



Genere NISO, Bisso, 1826. 

Le forme del genere Niso, in causa della loro relativa semplicità di conchiglia, 
non presentarono né presentano notevoli variazioni ; gli zoologi ne costituiscono diverse 
specie fondandosi in parte sulle differenze di colorazione; ma al paleontologo man- 
cando generalmente questo carattere, non riesce sempre possibile il distinguere ragio- 
nevolmente diverse specie basandosi sulla semplice forma della conchiglia ; tale distin- 
zione è tanto più difficile in quanto che vedesi sovente come una data specie, nella 
stessa località ed in uno stesso preciso orizzonte geologico, assuma numerose forme 
diverse, tanto che sarebbe più ragionevole istituire in detto caso diverse varietà piut- 
tosto che non fare distinzioni specifiche, come sovente si è usato finora, sopra forme 
poco differenti ma di età geologica diversa. 

È per queste ragioni che credetti dover considerare quasi tutte le forme fossili 
come varietà della tipica Niso terebellum (Ghemn.) del Nicobab, tanto più che molte 
delle forme fossili descritte in appresso sono assai più affini alla N. terebellum che 
non alla N, eburnea ed alla N. terebeUata, a cui furono generalmente finora riferite. 

À questa conclusione d'altronde fui portato specialmente dairesame comparativo 
delle forme fossili in esame colle figure e colla descrizione tipica del Chemnitz, nonché 
con esemplari viventi di detta K. terebellum. Infatti da tale esame mi risultò anche 
come tale forma sia molto plastica, molto variabile, tanto che non poche specie di Niso 
viventi credo dovranno col tempo essere considerate come varietà della N. terebellum. 

Ad ogni modo affinchè questo mio modo di vedere, forse un pò* sintetico in questo 
caso (perchè non trovai, che di rado, caratteri costanti per distinguere diverse specie di 
Niso nei diversi piani geologici), non abbia a recare confusione nell'esame di questa 
forma, cercherò di distinguerne il meglio che possibile le diverse varietà fondandomi 
per la comparazione sulla tipica figura del Chemnitz. 

Niso taurinensis Sacc 
(Tav. I, fig. 39). 

Testa magna, crassa, conica. Anfractus praeter \ 5, primi subplani, caeteri laeviler convexi, 
sutura sai perspicua disjuncti. Anfractus uliimus subrotundatus vel laevissime subangulato-rotum- 
datus. Apertura irregulariter ovato- fusoidea, inferne peracuta. Labium extemnm areuaium. Vm^ 
bilicus iubconstrictus. 

Long. 25 - 35 mm.: Lat. H-46 mm. 

1S47. BmulUa terebillata Lk. — MICHELOTTl, Fots. Mioe,, p. 151, Ut. V, fig. S. 

Elveziano: Colli torinesi, Cinzano, Albugnano (frequente). 

Osservazioni. — Per i suoi spiccatissimi caratteri proprii credetti dover elevare al 
grado di specie questa forma, per ora affatto tipica à^W Elveziano y per quanto si avvicini 
ad alcune forme di età più recente, ad anfratti alquanto convessi. Gli esemplari esa- 
minati, compresi quelli della collezione Michelotti, mostrano un ombelico assai più 
stretto di quello che è indicato nella sopra citata figura del Michelotti. Assai simile 
a questa specie è la N. protaurinensis Sago. (1870. Niso minor Phil. — Speyeb, 
Cass. tert. Conch., p. 206, tav. XXVII, fig. 9) dell'Oligocene colla var. protauro^ 



Digitized by 



Google 



DB8CBITTI 0A F. BACCO 91 

-conica Saco. (1870. N. minor Phil. — Spbteb, Casa. Uri. Ooneh.^ p. 206, tay. 
XXVII, fig. 10), pare dell*OUgoc6ne e che si aYTÌcina moltisdmo alla ^. tawroconiea^ 
se pure non trattasi in ambi i casi di una stessa specie che si sviluppò più o meno 
in grandezza a secondo l'ambiente in cui si trovò a vivere. 

N. TAURINBNSIS vaf. STKICTIUMBILICATÀ SàCC. 
(Tar. I. fig. 40). 

Distinguunt hanc var. a specie lypica sequentes nolae : 

Testa valde minor, gracilior. Apertura, magniludinis ralione habita, aliquanlulum ampliar. 
Vmbilicus constrictior, parvitlimui. 
Long. 4 5 mm.: Lai. 6 mm. 

Elveaiano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — A primo tratto parrebbe costituire una distintissima specie a 
sé, ma forse trattasi solo di un individuo alquanto giovane e che probabilmente, 
quando adulto, si avvicinerebbe moltissimo alla N. taurinensis. 

NiSO TAUBOCONICA SaCC. 
(Tav. I, fig. 41). 

Testa regulariter perconica, basi depressa. Anfractus praeter 1 3 , subplanati, vel penultimi 
laevissime subeonvexi, sutura sat perspicua disjuncti. Anfractus ultimus perangulatus. Apertura 
subrhomboidalis. Vmbilicus parum latus, margine fortiter anguloso-circumscriptus. 

Long. 22 mm. : Lai. H mm. 
Elveeiano: Colli torinesi (rara). 

OssBBVAZioNi. — Si potrebbe forse considerare come una forma esageratissima 
ddla conicoburdigalensis^ ma avendo caratteri proprii molto spiccati credo per ora 
opportimo considerarla come specie a parte. 

NiSO TBREBBLLUM (ChBMN.). 
(178S. CHEMNITZ, (Turbo), Conch. Cabinet, toI. 10, tom. 165, fig. 1599, 1593). 

N. TBREBBLLUM Var. BURDIGALENSIS (D'OrB.). 
(1840. GRATELODP, AtUu Conch, Bass. Adour. Tav. 4, fig. 15). 
1859. Nito burdigalmsis D'Orb. D'ORBlGiNY, Prodr. Pai. strat , III, p. 34. 
1890. Id. id. id. SACCO, Cai. pai, Bac. ters, Piem,, n. 9013. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Bersano (frequente). 

Osservazioni. — Forma che per gli anfratti spiccatamente angolosi ricorda molto 
il tipo vivente, per cui non credetti staccamela specificamente. Gran parte degli esem- 
plari sono più piccoli del tipo figurato dal Gbateloup, forse perchè giovani od in- 
<x>mpleti. Forma affinissima alla pUoburdigalensis. 

N. TBREBBLLUM VSf. CONICOBURDIGALBNSIS SaCC. 
(Tav. I, fig. 42). 

Dislinguunl hanc var. a specie typica sequenles nolae: 
Testa magis conica, basi depressior. Vmbilicus constrictior. 
Long. 7-25 mm.: Lai. 3*10 mm. 
Elveeiano: Colli torinesi, Albugnano (non rara). 



Digitized by 



Google 



88 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII PEL PIBMOKTE ECC. 

Osservazioni. — Se si volesse portare al grado di specie la forma burdiga^ 
lensis^ qaesta ne costìtnirebbe una Tarìet& ben spiccata. 

N. TERBBELLUII vaf. POSTBORDIGALENSIS SaCC. 
(Tav. I, fig. 43). 

Dìstinguunt hanc var. a specie typica sequentes nolae : 

Tèsta regularius conica. Anfradus subpìamti: uUimus fortiter angulaioi, Aperhira iubrham^ 
bMalig, Tesiae basis depressior. 

Long. 4 5- HO mm.: Lai. 6-10'/t mm. 

NB. -- Per la sinonimia vedi quella della var. accMrinatoconiea. 

Piacenjsiano : Astigiana, Castelnuovo d*Asti, Piacentino, Zinola, B. Torsero^ 

Albenga, Bussana (frequente). 
Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma, mentre ricorda molto la miocenica burdigalensiSy 
ha pure rappresentanti simili, se non identici, nei mari attuali, come indica la fig. 4 
data dal Breve (Maggio 1866) col nome di N. terebella^ ma che è alquanto diversa 
dal tipo figurato da Chemnitz. 

N. TEBBBBLLUM Var. PTGMABA (SbOD.). 

(Tav. I, fig. 441. 
(1876. SEQUENZA, Studi strat. form. plioc. (B. C. G. /.}. p. 19). 

Dìstinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 
Testa minor, basi subangulata, apertura quadrangula. 
Long. 6-1^ mm.: Lat. 3-5 mm. 

NB. — Per la sinonimia vedi quella della var. acarinatoconica. 

Piacenjsiano: Astigiana, Masserano, Albenga- Torsero, Bordighera (frequente). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Il Sequenza ne costituì una specie a parte; il suo carattere- 
più spiccato è la piccolezza, carattere che è spesso solo in rapporto con uno sviluppo 
incompleto o con speciali circostanze d'ambiente. 

N. TBEBBBLLUM var. ACABINATOCOIIICA SaCC 
(Tav. I, flg. 45). 

Dìstinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa magis conica, Anfracius aliquantulum planatiores, suturis aìiquantulum mimu prò* 
fundis disjuncti. Anfractus ultimus subangulatus^ non carinatus, Testae basii aliquantulum de^ - 
prestior. 

Long. 7-31 mm. : Lat. 5Vt-43 nam. 

1814. Helix Urebtllata Lk, BROCCHI, Conek. fini, subap.^ Il, p. 304. 

1893. Bulimus tertkraUllatus Lam, BORSON, OriU. pkm.^ p. 189 (31 4^ 

1894. Bulimus terebellatui Lk. DESHAYES, Descript. Coqu. foss., Parìa, p. 63. 

1895. BuUmut? ier^ellatus Lam. BASTEROT, Bassin. tert. S. 0. Franee. 

1896. Niso eburnea Risso. RISSO^ Misi. nat. Europe mér., IV, p. 919. 

1897. Helix terebeliata Br. SASSI, Sagg. geol. Bac. Urs. Albenga, p. 477. 



Digitized by 



Google 



0I8CKITTI DA F. SACCO 



23 



^4930, Bulimus tenhratulatus Lam. 
1831. Nito terebellaia Bratm. 

1839. Bulimus terebeltatus Lk. 
1836, Niso Avfnea Risso. 
1838. lanella terebellaia Lk. 
1838. Bonellia id. Desk. 
1838. Niso id. Brotm, 

1840. Bonellia id. Desk. 
1849. Bonellia id. Desk, 

1846. Niso terebellatus Lamk. 

1847. Niso terebeltum Pfàl, 

1847. Bonellia Urebellata Lk, 

1848. Niso terebellum Phil. 
1853. Id. bttrdigalensis WOrb. 

terebellum P/Ul. 
Jd, eburnea Risso, 
id. id. 
id, id. 
id. id. 
terebellum Phil 
eburnea id, 
id. id, 

id. id. 

terebellum Phil. 



1861 


Id. 


1856. 


Id. 


1866. 


Id. 


1873. 


Id. 


1876. 


Id. 


1877. 


Id. 


1878. 


Id. 


1883. 


Id. 


i886. 


Id. 


1890. 


Id. 



BORSON, CataL rais. Coli min. Turin^ p. 697. 

BRONN., It. tert. Geb., p. 79. 

DESHATES, Expéd. scient. Morée, ìli, p. 156. 

PUILIPPI, Em. Moli. Sic., l, p. 168. 

GRATELOUP, Coneh. bass. Jdour, p. 14. 

DESHATES, in Lamarck, Jn. s. Fert., VII, p. 986. 

BRONM, Lethaea geogn., Il, p. 1096. 

GRATELOUP, Atlas Conch. foss. bass. Adour, PI. I (4). 

SISMONDA, ^fi. meth., 1 ed., p. 96. 

NYST, Coqu. et Polyp. foss. Belg,, p. 433. 

SISMCKSDA, Syn. vieth., 9 ed., p. 59. 

MlCHELOTTI, Foss. mioc., p. 151. 

BRONN, /W. ;mi/., p. 813. 

D'ORBIGNY, Prodr. Pai. strat., yoI. Ili, p. 34. 

Id. Id. id. id. p. 168. 

HOERNES, Foss. Moli, feti. Beck, fTimi., p. 549. 
NEUGEBOREN, Tert. Moli, Ober. Lapugy, p. 196. 
GOGCONI, &i. Moli. foss. Prov. Parma e Piacenza^ pig. 141. 
SEGUENZA, Studi strat. (B. C. G. It.), p. 19. 
FISCHER, Pai. terr. Urt. Rhodes, p. 96. 
PARONA, PUoc. Oltrepò pavese, p. 73. 
ROBNEN, Gastr. NorddeuUch. Mioc., p. 983. 
TRABUCCO, Foss, bac. plioc. R. Orsecco p. 97. 
SACCO, Cat. pai. Bac. tert. Piem.^ d. 9019. 



Tortoniano: Stazzano, S. Agata fossili, Tetti Borelli, Montegibbio (frequente). 
JPiacenziano: Astigiana, Masserano, Villalvernia, Yolpedo, M. Brizzone, B. OrseccOi 
Piacentino, Zinola, Albenga, B. Torsero, Bussana, Bordighera (frequentissima). 
Astiano: Astigiana (mussai frequente). 

OssEBYAZiONi. — È quosta la forma più abbondante nei terreni pliocenici, ed ò 
quindi ad essa specialmente che si riferisce la sinonimia sopraindicata. Una forma af- 
fatto simile, se non identica, vive tuttora, come mi risultò da esemplari del Museo 
zoologico di Torino. 

N. TBEBBBLLUM var ACABINàTA SàCC 
(Tav. I, fig.46). 

Dislinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae: 

Testa affinis var. acarinatoconica Sacc. , sed minus conica, magis lurrita. 

Long. 4 5-30 mm. : Lat. 5-H rom. 

NB. ^ Per la sinonimia Tedi quella della yar. acarinatoconica Sacc. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Fiacenziano: Astigiana, Villalvemia, Volpedo, Piacentino (frequente). 

Astiano: Astigiana (assai frequente). 

OssBBTAZiONi. — È gradualissimo il passaggio alla yar. acarinatoconica. 

N. TBEBBELLUM var. PSEODOTIPICA SaCC. 
(Tav. I, fig. 47). 

Dislingaunt hanc var. a specie typica sequenles notae: 

Tésla aliquafUulum major. Carina minus lata et minus perspicua. Testae basii aliquanlm* 
4um depressior. 

Long. 30 mm. : Lat. 1 1 mm. 



Digitized by 



Google 



24 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TBRZIARU DEL PIEMONTE ECC. 

Piacenjnano superiore: Bocca d'Arazzo (rara). 
Astiano : Astigiana (rara). 

Osservazione. — È interessante segnalare queste forme carenate, poicfaè esse,., 
più che ogni altra, si avricinano a quella tipica del Ghemnitz. 

N. terebbllum rar. cMiFAsaoLATA Sacc. 
(TaY. I, 6g. 48). 

Dislinguunl hanc far. a specie lypica sequentes notae: 

Testa affinisvar. acarinatoconica Sacc; sed anflraclus in regione ventrali, subangulatUt fascia 
oehraeeO'brunnea ornati. 

Piacenziano: B. Torsero presso Albenga (rara). 

Osservazioni. — Questa forma pel carattere della fasciatura parrebbe doversi 
ritenere come specie distinta dalla tipica N. terebellum, senza fascio; ma conside- 
rando anzitutto che fra centinaia di Niso plioceniche che ebbi ad esaminare, solo 
rarissimi esemplari mi presentarono questo carattere, ed inoltre che esso sembra 
apparire confusamente sopra forme a tinta generalmente uniforme, ed infine che osser- 
vasi eziandio su alcuni esemplari di N. terébellata deireocene , credo dovere ancora 
considerare questa forma solo come una varietà del tipico N. terèbellum. 

N. terèbellum var. eburnea (Risso). 

(18Ì6. RISSO, Hùt. Nat. Europe mér., IV, p. «19, tav. VII, fig.98). 

NB. — Per la sinonimia vedi quella della var. acarinatoconica. 

Piacenziano: Astigiana, Bocca d'Arazzo, Castelnuovo, Volpedo, B. Torsero pressa 
Albenga, Nizzardo (non rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — A dire il vero, non ebbi in esame alcuna forma assolutamente 
identificabile colla figura tipica data dal Bisso, ma tenendo calcolo della imperfezione 
di detta figura si possono attribuire alla forma eburnea gli esemplari turriti, ad an- 
fratti leggermente subconvessi (quantunque tendano generalmente a presentarsi pian^- 
gianti) e coU'ultimo anfratto rotondeggiante. Ad ogni modo non vi è ragione di ri- 
tenere questa forma come specie tipo, poiché la maggior parte delle Niso fossili se ne 
distacca assai più spiccatamente che non dalla vivente N. terèbellum, e d'altronde 
questa stessa forma eburnea^ per quanto potei constatare su individui recenti, ha 
tuttora rappresentanti molto simili in forme che si ritengono varietà di N. terèbellum. 

N. terèbellum var. bburneoconica Sagg. 
(Tav. I, 6g. 49). 

Distinguunl hanc var. a specie lypica sequenles notae: 

Testa major, magis conica. Anfraetus breviter subconvexi; ultimus subrotundatus y non ca^ 
rinatus. Vmbilieus amplior. 

Long. 25-35 mm. : Lai. W-ii mm. 

NB. — Per la sinonimia vedi quella della var. acarinatoconica. 

Piacensiano : Astigiana, Volpedo, Masserano (non rara). 

Astiano : Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Differisce dall'affine var. eburnea per la forma più conica. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. SACCO 25 

N. TEREBBLLUM Var. EBURNEOPBRCONICA SaCC. 

(Tay. 1, fig. 50). 

DisUngUQDt hanc var. a specie lypica sequenies nolae: 

Testa valde magit conica j eburnea. Anfracius subconvexi; ullimus magis fortiier convexus. 
Teitae basis valde cùmplanatior. Umbilicus multo amplior. 
Long. %0 mm.: Lai. 40 mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Piacenjsiano : Primeglio d'Asti (rara). 

Osservazioni. — Sembra quasi un'esagerazione, direi, della var. eburneo-ccnica. 
È probabilmente riferibile a questa forma l'esemplare del Tortoniano viennese figu- 
rato dall'HoERNES {Foss. Moli. tert. BecJc. Wien., tav. 49, fig. 18). 

N. TEREBBLLUM Var. EBURNE0FASC10LATA SaCC. 
(Tay. I, fig. 51 \ 

Dislinguitur haec var. a var. ebumeoconica Sacg. sequeole nota: 
Anfracius in regione ventrali fasciola ochracea brunnea ornati. 

Astiano: Piacentino (non rara). 

Osservazione. — Talvolta qnesl^ varietà nella forma complessiva tende alquanto 
verso la var. eburnea. Consultisi quanto si è detto riguardo alla var. unifasciolata. 

N. TEREBBLLUM Var. BASIOCHRACEA SaGC 
(Tav. I, fig. 52). 

Dislingaunl hanc var, a specie lypica sequenles notae: 

Testa plerumque major, aliquantulum magis conica. Anfracius non cannati. Testai basis 
aliquantulum depressior, lata fascia subochracea ornata. 

Piacenziano: Astigiana, Yillalvemia, Masserano (non rara). 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Anche questa forma parrebbe forse doversi erigere in specie a 
sé, ma non lo credo opportuno, sia perchè la caratteristica forma basale è spesso solo 
appena accennata e quindi non è sempre possibile distinguere questa varietà dalle va- 
rietà affini di forma ma scolorate, sia perchè potei osservare identica fascia in forme 
recenti attribuibili alla N. terebellum^ come semplici varietà. 



Al giorno d'oggi le forme del genere Niso sono, come nelle epoche geologiche 
trascorse, rappresentate da poche specie, tutte relegate nei mari torridi o subtorridi 
dell'America occidentale, dei mari della China , ecc. , quindi è molto interessante e 
significativo il trovarne numerosi restì nel Piemonte sino alla fine dell'epoca pliocenica. 

Tenendo conto della N. polita Gabb. del Cretaceo, delle eoceniche N. constricta 
Desh., N. terebellata Desh., colla var. Morleti CossM., N. augusta Desh., della 
N. umbilicata Lea del Claibormano d'America, della oligocenica N. turris Koenen, 
e di alcune forme viventi più affini alle fossili sopradescritte, possiamo per ora pro- 
porre provvisoriamente per le Niso, il seguente quadro delle principali affinità e pnK 
babili derivaaioni, più q meno dirette (V. pag. 24). 

4 Saceo. 



Digitized by 



Google 



26 



s 8 



è ^ 'f* ■♦* 13 

£S >- fc " 




1 



i ' I il a 

I ^ : I 
Iti 




Digitized by 



Google 



I MOLLUSCHI DEI TEBBBNI TBRZIARII DEL PIEMONTE DESCRITTI DA F. SACCO 



27 



Fam. PYRAMIDELLIDAE Grat, i847. 

Generalmente si inglobano in questa famiglia le Mathilda che però sembrano 
presentare caratteri proprìi abbastanza spiccati da costituire una famiglia a sé, Jfo- 
thildidae^ Sacco, 1892 che esamineremo più avanti. 



Oenere PTBAMIDELLA Lamarce, 1799. 

Ptramidella plicosa Bronn. 
(Tav. I. fig, 53). 

Long. 4-42 mm. : Lat. 4-4 mm. 

BROCCHI, Conch. fon. subap.. Il, p. 3S3. 

DESHAYES, Descript. Coqu, fost. env., Paris, p. 191. 

BONELLI, Cai. m.s. Museo Zool. Torino, n. 9970. 

SASSI, Saggio geol. bac. ter*. Albenga^ p. 478. 

BRONN, /l. tert. Geh,, p. 68. 

BRONN, le/A. geogn. Bd. U, p. 1036, Ut. XL, fig. 34. 

SISMONDA, Syn. meth., 1 ed., pag. 38. 

DESHAYCS in LAMARCK, ffist.Nat.An.s.Pert., T. IX, p. 5» 

NYST, Descript., Coq. et Poi. foss. Belg., p. 431. 

SISMONDA, Syn. meth., 3 ed., p. 53. 

BRONN., Jnd. pai., pag. 1068. 

BRONN, Leth. geogn., ili, p. 467, 468, TaT. XL, f.34. 

HOERNES, Foss. Moli. tert. Beck. fFien., p. 493, 493. 

NEUGEBOREN, Tert. Moli. Ober Lapugy, p. 173, 173. 

DODERLEIN, Ciac. terr. mioc. p. 17. 

COCCONI, En. Moli. mioc. plioc., Parma e Piacema, p. 139. 

SACCO, Cat. paleont. Bac. Tert. Piemonte, u. 3014, 5353. 

Elveeiano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 
Tortoniano: Stazzano, Tetti Borelli, Montegibbio (non rara). 
Piacenziano: Astigiana, Villalvemia, Savona, Zinola, Albenga (frequente). 
Astiana: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — La forma tipica è pliocenica, ma anche nel miocene osservai 
non pochi esemplari che paiono ancora riferìbili al tipo, con tendenza però ad un 
maggior sviluppo longitudinale rispetto a quello trasversale. Noto poi che generalmente 
questa forma presenta le suture più spiccate e profonde, nonché la piega columellare 
superiore più rialzata e crestiforme di quello che mostri la figura tipica dal Bronn. 

Subvar. fosca Sacc. — Teita grUeo-fusca. — Piaceniiano: Villalvemia (rara). 

P. PUCOSA var. suturatissima Sacc 

DistÌDguunl hanc var. a specie lypica sequentes notae: 
Anfractus sutura lata et perprofunda dUjufwU. 

Elvegiano^ Tortoniano^ Piacen/giano ed Astiano: (col tipo). 



1814. 


Turbo Urebellata Lk. 


1834. 


Pyramidella terebellata Lk.? 


1837. 


Id. 


id. Lk. 


1837. 


Id. 


id. Lk. 


1830. 


Id. 


id. Fer. 


1838. 


Id. 


plicosa Bronn. 


1843. 


Id. 


terebellata Lk. 


1843. 


Id. 


terebellata Ut. f 


1845. 


Id. 


id. id. 


1847. 


Id. 


id. id. 


1848. 


Id. 


plicosa Bronn. 


1854. 


Id. 


id. id. 


1856. 


Id. 


id. id. 


1856. 


Id. 


id. id. 


1863. 


Id. 


id. id. 


1873. 


Id. ' 


id. id. 


1890. 


Id. 





Digitized by 



Google 



28 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TBRZUEII DEL PIEMONTE ECC. 

Osservazioni. — La forma tipica figurata dal Bronn ha suture pochissimo prò» 
fonde, ma la maggioranza degli individui presenta suture abbastanza profonde, finché 
si giunge insensibilmente alla varietà accennata. 

P. PLicosA var. angolatina Sacc. 
(Tav. I, fig. 54). 

Distingaant hanc var. a specie Ijpica sequerìles nolae: 

Testa plerwnque aliqìiarUulum minor ; tuiurae sat profundae. Anfraeius angulaÌiore$; carina 
ventralis perspieuior. Labium extemum subangulatum. 
Long. 6 mm. : Lai. 1 '/« i^^'"* 

Piacenjsiano : Astigiana, Savonar-Fomaci (alquanto rara). 

Astiano: Astigiana (alquanto rara). 

Osservazioni. — Esistono insensibili passaggi tra questa varietà ed il tipo. Le 
si avvicina la var. angulatosenensis Sacc {Obeliscm ohtusatus Sbmp., secondo De 
Stefani e Pantanelli « 18S0. Moli, plioc. Siena, p. 152 » e De Stefani « 1888-89. 
Iconogr. Moli, plioc. Siena, tav. X, fig. 35). » 

P. PLICOSA var. sublabvioscula Sacc. 
(TaY. I, flg. 55). 

Dislìnguunt hanc var. a specie lypica sequenles notae: 

Anfradus minui iubangulaH, subrotundaii; carina ventralis magk deprèssa; interdum 
passim subobUta, 

Elveaiano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Piacenziano ed Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni . — Forma che si collega sia col tipo che colle varietà laeviuscula 
ed ovuloides, nonché colla P. eulimoides per mezzo degli individui elveeiani. 

P. pucosA var. ovulou)es Sacc. 
(T»v. I, fig. 56). 

Distingaunt hanc var. a specie lypica seqaenles notae: 

Testa aUquamlulum minor; subovato -elongata. Anfraeius rotundati^ non anguUUi. 

Long. 5-7 mm. : Lai. l'/^'^V» ^^' 

Tortoniano: Montegibbio (abbastanza frequente). 

Osservazioni. — Tende a collegarsi colla P. obtusior. 

P. PLICOSA var. laeviuscula (Wood). 

(1848, WOOD, Monogr. Crag Mùllusca, p* 77, Uv. IX, fig. 5). 

Piacenziano: Villalvernia (rara). 

Astiare: Astigiana (rara). 

Osservazioni. ~ Forma distinta dal tipo per la mancanza assoluta di angolo- 
sità -e *di carena negli anfratti; essa passa però gradualmente al tipo ed alla varietà 
ovuloides e sublaeviuscula. Nel Pliocene del Piemonte trovansi es^uplarì che awi- 
cinansi assai a quelli del. Pliocene inglese, quantunque forse non vi esista l'idoitità 
perfetta, ed invece una maggior tendenza alla var. sublaeviuseula. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 29 

Ptramidblla eulimoides Sacc. 
(Tav. I, fig. 57). 

Distinguunt liane speciem a P. plicosa Bromn sequenles notae : 
Testa magis elongato-turritat minus pyramidata, gratilior. Anfractus inlerdum numero8Ìùr$if 
--tubrotundaliores, minm angulati; carina ventralis depre^r vbI suhohlita* 
Long. 7-12 mro. : Lai. 2-3 ^t mm. 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (frequente). 

Osservazioni. — Afl&nissima alla P. plicosa, ma panni specificamente distinguibile 
da quella, tanto più che yi è una generale tendenza delle Pyramidella deWElveeiano 
ad avere una forma più allungata che in quelle plioceniche , ed inoltre la specie va 
questione sì avvicina assai alla P. terébellata dell'Eocene, tanto che potrebbe forse 
ritenersi come una forma di passaggio tra detta specie e la P. plicosa. 

Ptramidella anpractinplata Sacc. 
(Tav. I, 6g. 58). 

Distinguunt hanc speciem a P. plicosa Bronn sequentes nolae: 

Testa elongalior, gracilior, minus conica, magie turrita, ad suturas substrangulaia. Anfractus 
tonvexi, subrotundati, nihil subangulati. Suturae non profundae. Labium extemum rotundatum. 
Long. \\ mm. : Lai. 3 mm. 
Elveziano : Colli torinesi (rara). 

Osservazione. — Questa forma è forse solo una modificazione della P. euli" 
moides, ma i suoi caratteri assai spiccati mi inducono a ritenerla come specie a parte. 

Ptramidblla obtusior (Sempbr). 

(1861. SEMPER, Bttchreih. neu, terl. Conchyi, p. 933, 934). 
(Tay. I, flg. 59). 
Long. 4 Va -7 mm. : Lai. 4V»-2Vg mm. 
Tortoniano : Montegibbio (rara) (?). 
Piacenziano: Astigiana, Villalvernia, Albenga (frequente). 
Astiano: Astigiana (firequente). 

Osservazioni. — Specie distinta dalla P. plicosa (a cui però alcuni esemplari 
tendono avvicinarsi) per forma più piccola, subcilindrica, subscalarata, rapidamente 
attenuata alFapice, con anfratti rotondeggianti, non angolosi né carenati. Del 2V>r- 
toniano di Montegibbio ebbi esemplari che ricordano alquanto questa forma ma che 
forse non le sono identificabili. Questa specie potrebbe forse derivare dalla miocenica 
P. mitrula Basi. Il Sehper credette poter cangiare il nome di questa specie in 
obtusatus, ciò che non credo da accettarsi. 

P. OBTUSIOR var. parvillima Sacc. 
• (Tav. I, fig. 60). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 
Testa minor, perparvula, minus cylindriea, subovata. 
Long. 3-4 mm.: Lat. iVa'^V^ ^^'' 

Piaceneiano: Villalvernia (non rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 



Digitized by 



Google 



30 i molluschi dei terreni terziarii del piemonte ecc. 

Ptramidblla perfusoidea Sacc. 
(Tav. I, fig. 61) 

Testa parmla, graeilis, subeilindrico-fusoidea, apice $at rapide attenuata , acuta. AnfraeUu 
jubrotundati, laeves, sutura sai profunda disjuncti. Apertura subovata. Labium extemum rotun^ 
datum, intus pluridenlatum. Coluniella triflicata ; plica superna sat perspicua, caeterae depressasi 
infera praecipue suboblUa, 

Long. 6 min.: Lai. 2 mm. 

Piacenjstano: Savona -fornaci (rara). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina specialmente alla P. obiusior, ma se 
ne distingue anche a prima vista per essere ancor più gracile ed allungata. 

Ptrahìdella unisulcata Dui. 

(1S37. DUJARDIN, Mem. #. le couches du tot tn Touraine^ p. 9S9). 
(Tav. I, fig. 62). 
Long. 5-13-20 mm.: Lai. 4 Va -4*6 mm. 

1847. Pyramidella urebellata Lk, SISMONDA, Si/n. meth,^ 9 ed., p. 53 (part.), 

Elveeiano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Osservazioni. — Questa specie per il suo solco ventrale parrebbe collegarsi colla 
sezione Lonchaeus M5rch 1874, ma credo tale simiglianza solo affatto superficiale. 
D'altronde molti autori indicano questa specie come sinonima di P. pUcosa^ poiché 
infatti la forma delle due specie è quasi identica ed il solco ventrale talora appare 
lievissimamente accennato anche sulla P. plicosa; credo pere più opportuno tenerle 
separate, tanto più che la P. plicosa è forma essenzialmente pliocenica, mentre questa 
è quasi esclusivamente miocenica, quindi si può ammettere forse una sorta di tras- 
formazione di una specie nell'altra; però se si volessero riunire in una specie sola, 
questa dovrebbe appellarsi P. unisulcata (1837) e non P. plicosa (1838), come 
generalmente si ammette. 

P. UNISULCATA Vdf. PSEUDOPLICOSA SaCG. 
(Tav. I, fig. 63). 

DisUnguunl banc var. a specie lypica sequentes nolae : 

Testa minus turrita, magis conico -pyramidalis. Anfractus convexiores, 

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). 

Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara). 

Osservazioni. — Per la forma complessiva è quasi identica alla P. plicosa. 

P. UNISULCATA var. SULCOLAEVIUSCULA SaCC. 

(Tav. I, fig. 64). 

Dislinguunl hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 

Anfractus eonvexiusculi, non subangulati. Sulcus ventralis saepe aUquantulum minus profundis. 

Elvegiano: Colli torinesi (rara). 

TortoYhiano: Stazzano, Tetti Borelli, Montegibbio (non rara). 

Osservazioni. — Varietà che nella forma complessiva è quasi identica alla P. 
plicosa var. sublaeviuscula. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 31 

P. DNISULCATA Var. ASTBNSIS SaCC. 
(Tav. I, fig. 65). 

DisliDguuDl haDC yar. a specie typica sequentes DOtae : 
Testa aliquaniulum magis turrita. Anfraolus laeviter eonvexiorei. 

Astiano: AbU^bxib, (rarissima). 

Osservazioni. — L'onico esemplare conserrato è incompleto. È interessante assai 
^di incontrare ancora nel pliocene una specie essenzialmente miocenica. 

PtRAMIDELLA ? MAGNOASTENSIS SaCC. 
(Tav. I, fig. 65 bis). 

Testa magna, conieaj acuta^ laeviter subsoalarata. Anfractus primi longitudinaliter sulcato- 
costata^ eaeteri laeves, exeepto ultimo, magno, m regione ventrali undulato-plicato. Apertura 
constrieta. Labium externiim intus spiraliter plurisuì^tum. ColumeUa fortiter plicata; plica su- 
pera eminentissima, seeunda (prima parallela et propinqua) parum depressior^ ceterae? 

Long. 4 5 mm. : Lai. 6 mm. 

Astiano: Astigiana (rarissima). 

Osservazioni. — Lo stato imperfetto deirunico esemplare posseduto non permette 
né la completa diagnosi né la precisa determinazione di questa forma. 



Il gruppo della Fyramldella pUcosa pare derivare dalla P. terébellata Fér., 
come indico nel quadro di pagina seguente. Noto al riguardo che la var. submitrula 
Sacc. è istituita sulla P. mitruìa Bast. di Grateloup {Conchyì. Bass. Adour., 
1840, PI. XI, fig. 81); la var. eburnea (Grat.) è da mantenersi invece della P. 
Orateìoupi D'Orb. ; la var. Nystii Sacc. è fondata sulla P. plicosa Bronn. di Ntst 
{Conchyì. Scaldisien, 1878, PI. VI, fig. 1). Forse la Tiheria nitidula Ad. collegasi 
pure con questo gruppo. 



Digitized by 



Google 



83 




r^ 



2 



I 



Digitized by 



Google 



I MOLLUSCHI PBI TI£BBNI TBRZIABII DEL PIEMONTE DB8GBITTI DA F. SACCO dS 



Oenere ODOMTOSTOMIA Jbffbets, 1837. 

Il nome, più usato, di Odostomia Flem. 1828, non può essere adottato perchè 
già utilizzato dal Sat nel 1817 per una Pupa. 

Odomtostoiiia coifoiDEA (Broccb.). 
Long. 2-6 min.: Lai. 1-3 Va mm* 

1814. Turbo conaideus Brocch, BROCCHI, Conehiol. fost. subapp. , p. 660, Uv. XVI, fig. 9 (S. Giusto). 

1830. Aìtricula conoidea Fér. BRONN^ It. tert, Geb., p. 78. 

1844. Tomaulla conoidea Br. NYST, Coifu, et Polyp. fost, Belg., p. 498, 4i9. 

1848. W. id. Nyét, BROIHN, Ind, pai, p. 1878. 

1859. Turbonilla id, D'Orb. D'ORBIGNY, Prodi. paL ttrat,, III, p. 35 (errato l'orin. geol.). 

1856. Odontostoma plicatum Montag. HOEUMES, Foss. Moli, tert, Beck ìFien.^ p. 497. 

1857. Id, id, id, NEUGEBOREN, Beitr, Ketmt. tert. Moli, Ober-Lapugy, p. 174. 
1868. Odostomia conoidea Brocch. WEINKAUFF, Conch. Mitulm., p.918. 

1873, Odontostoma conoideum Brocch, COCCONI, Bn, Moli, mioc, pUoc, Parma e Piacenza^ p. 139. 

ÌS%\, Odostomia Id. id. ^^ST, Coneh. terr. tert. Belg., p. lì. Ti. 

1883. Odostomia conoidea id. BUCQUOY, DAUTZENBERG et DOLFUSS, Jfo/f. mar. Aoti#«. p. 159. 

Id, id. id. SACCO, Cat. paleont. Bacc. ter». Piemonte, b. S035. 



Tortoniano: Montegibbio (non rara). 

Piacewiano: Astigiana, Masserano, Villalvemia, Savonese (abbondantissima). 

Astiano: Astigiana (abbondante). 

Osservazioni. — Questa forma, quantunque comunissima, finora non venne se- 
gnalata da altri nel terziario piemontese; compilai quindi la sopraesposta sinonimia 
basandola sulle citazioni delle forme piacentine segnalate sin dal 1830 dal Bbonn. 

Questa specie, tanto abbondante nei terreni pliocenici, fu collocata in generi di- 
versissimi prima di essere ben determinata ; così vediamo che, a seconda degli Autori 
che ne trattarono, ricevette i seguenti nomi generici : Auricula, Ovatella^ Melania^ 
TomateHa^ Turbonilla ^ Turbo ^ Odostomia^ Acteon, Rissoa, Eulima^ Voluta , 
Eulima, Ptychostomon, ecc. D'altronde simili peregrinazioni, direi, toccarono e toccano 
a molte Odontostomia , sia fossili sia viventi, prima di essere sicuramente collocate. 
Inoltre la forma in esame venne pure dai diversi Autori attribuita a specie diverse, 
cosi plicata^ polita, monodon, Nagli, eulimoides, Sismondae, sicula, ecc. 

Costituisco tma var. anglica Sacc. per la Odontostomia plicata Mont. seconda 
WooD {Crag Moli., 1848, tab. IX, fig. 3*). 

Subvar. rufesgens Sacc. — Testa subrufa vel suboehracecu 
Piaceneiano ed Astiano : Astigiana e Villalvemia (rara). 

0. CONOIDEA var. Sismondab (Seg.). 
(Tav. I, fig. 66). 

DislinguuDl haDc var. a specie lypica seqaentes noiae : 
Anfracius iubrotundatip non^ vel laevissime, subangulatL 

5 Sacco. 



Digitized by 



Google 



34 I MOLLUSCHI DEI TBBRENI TEHZIABII DEL PIBMONTB BCO. 

1897. Auricula hordeola Lk., BONELLI, Cat. m.t, Mus.zùol, Tonno, n. 9993, 3005. 

1849. Id. id, id. SISMONDA, ^n. meth., 1« ed.« p. 97. 

1847. Aetaeon hordeolum Sitmond, Id. Id. 9* ed., p. 59. 

1876. Odostomia Siimondae Segu. SEQUENZA, Siudi tirai. (B. G. 6. I.), p. 99. 

1880. Id. id. id. là. Formai, ten. Reggio Col., p. 113, Ut. XI, fig. 59 (apice). 

Tortoniano: Montegibbio (non rara). 

Piaceneiano: Astigiana, Masserano, VillalYomia, Albenga (frequente). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Finora i paleontologi piemontesi confusero la yariet& in esame 
colle forme tipiche, identificandole tutte coU'eocenica 0. hordeola Le. 

Sabfar. grisba Sacc. — Testa subgrisea. 
Astiano: Astigiana (rara). 

0. CONOIDEA var. eiplicata Sacg. 

Distinguunl hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 

Testa elongatior, aliquantulum minus conica. ^ 

Long. 3-4 mm.: Lai. 4 Vs-^ V4 nim. 

Tortoniano: Montegibbio (non rara). 

Piacenjsiano : Yillalvemia, Astigiana, Masserano (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — n tipo di questa varietà è figurato dall* Hoernbs < Foss. 
Moli. Tert. BecJc. Wien., tav. 43, fig. 26 » che lldentificò coU'O. plicata Mont. 

0. coNoiDEA var. parvoapligata Sagc. 

Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 
Testa minor. Plicae inlemae labii extemi nullae vel suboblitae. 
Long. 3-4 mm. : Lai. \ ^j^-i ^/t mm. 

Piaceneiano: Yillalvemia (frequente). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Forse parte degli individui rappresentanti questa forma sono 
da considerarsi come giovani della forma tipica. 

0. coNoiDBA var. trungulatoidbs Sago. 
(Tav. I, 6g. 07). 

DislingQunl hanc var. a specie lypica sequenles nolae: 

Testa conica, basi depressiti. Anfractus angulaliores. Labium externum valde angulatims, 
intus subaplicatwn. 

Long. 3Vfl mm. : Lai. I*/* ^^' 
Astiano: Astigiana (rara). 

0. coNOinsA var. infundibuloidbs Sagc. 
(TaY. I, 6g. 68). 
DisUnguilur haec var. a var. triangulatoiies sequenle noia: 
Anfractus profunda et lata sutura disiuneU. 

Astiano: Astigiana (rara). 



Digitized by 



Google 



PBSCBITTI DA F. SACCO 35 

0. coffOiDBA yar. pihconoidalis Sacc. 
(TiY, I, fig. 69). 

DistìngQUDt baoc Tar. a specie typìca sequenles noiae : 
Testa aliquantulum maj0r^ magis conica, Anfraclui uUimut paullulo roiundior. 
Long. 5 mm. : Lai. 2^4 ^^' 
Astiano: Astigiana (rara). 

0. COROIDEA Tar. MAONIUMBILICATA SaCG. 

(Tav. I, fig. 70). 

DislÌDgailar haec var. a specie typica sequente nota : 
Vmbilicus aìnpUor, patens. 

Piaceneiano : Yillalyemia (non rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

0. CONOIDBA var. FRATERNA (SeMP.). 
(1801. SEMPER, Pataeontolog. Untenuch,, p. 181). 

Questa forma oligocenica e miocenica sembra potersi ancor considerare come una 
Tariet& di 0. conoidea^ ma potrebbe anche ritenersi come specie a sé. Le figure di 
questa forma le troviamo col nome di 0, plicatum nel lavoro dello Speter (1870. 
Cassel. Tert. ConchyL, tav. XXV) ; possiamo assumere la fig. 2 come tipica, e fare 
della fig. 8 una var. longoconvexula Sacc, della fig. 4 ima var. suturatissima Sacc. 
e della fig, 5 una var. rissoidea Sacc, essendo tra loro diverse. 

Odontostomia pallidaeformis Sacc. 
(Tav. I, fig. 70 bis). 

Testa ovato- fusiformis, ventrosa. Anfractus ìaeviter conv^xuìi, ultimus permagnus, convexus^ 
Apertura ovulata^ obliqua. Peristoma integrum. Labium extemum intus plurisulcatum. Labium 
columellare unidentalum; deus acutus^ prominenSf in regione ventrali media situs. 

Long. 3V«-4Vt mm.: Lat. 4 V,-^ mm. 
Elvesiano: Colli torinesi, Sciolze (rara). 

Osservazioni. — Bicorda alquanto VO. pallida; si avvicina per alcuni caratteri 
alla 0. conoidea var. longoconvexula. Sembra doversi attribuire a questa specie, come^ 
Tar. ex fraterna Sacc, la forma miocenica figurata dal Koenbn come 0. fraternum 
(1882. Cephal. Gastr. u. Pier. Nord, deutsh. Mioc, tav. VI, fig. 18). 

Odontostomia conoidoplicata Sacc 
(Tav. I, fig. 71). 

Testa parva, gracilis, elongata, Anfractus sobrotundato-depressiy laeviUr angulati^ sutura sai 
profunda disjuncli. Peristoma integrum. Apertura subovata. Labium extemum rotundatum, intus 
plurisulcatum. Labium columellare sat fortiter unidetUatum. UmbUicus subvisiUlis, 

Long. 2-4 mm. : Lai. 4-4'/^ mm.: 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma che a primo tratto ricorda la Twrritodostofnia- 
plieata Mont., avvicinasi meglio all'O. conoidea. 



Digitized by 



Google 



Sd I MOLLUSCHI DEI TKBRBNI TKRZIARII DBL PIEMONTE ECC. 

Odontostomià aplicangulata Sacc. 
(Tav. I, fig. 72). 

Testa longO'pyramidata, acuta j rUtens. Anfractm eomplanatO'angulatì, suturis sai laiìs et 
profundis disjuneti. Apertura subovato rhomhoidalis, aliquantulum obliqua ^ infeme paullulo prò- 
dueta. Labium extemum arcuato-angulatum, intus sublaeve. Labium eolumellare unidentatum ; 
deus acutus, non perspieuus. Vmbilicus subtectus. 

Long. 5 mm. : Lai. ^ mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Questa forma è forse solo una forte yariazione dell' 0. conoidea 
aYTicinandosi assai alla var. iriangulatoides ; ma siccome l'unico esemplare ohe ne 
posseggo non pare presentì le pieghe inteme del labbro estemo ed è anche subtorrito, 
si avvicinerebbe alle Turridotostomia. 

OdONTOSTOMIA LONGOSISMONDAE SaCC. 

(Tav. I. fig. 73). 
Testa elongato - turrita , ìaevis, Anfractus 7 cireiter ^ plano-convexi , sutura sat profunda 
disjuneti, ultimus rotundatus. Apertura subrolundaia , parvula. Labium eolumellare sat forliter 
unidentatum. Labium extemum intus depresse pluriplicalum. Vmbilieus subvisibilis. 
Long. 57t mm.: Lat. % mm. 
Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — - Presenta qualche afiSnità coll*0. conoidea var. Sismondae^ 
nonché coU'O. acuta; per alcuni caratteri poi s'avvicina all'O. conoidoplicata. 

Odontostomia turritangulata SàCC. 

(Tav. I, fig. 74). 

Testa sai crassa, albida, interdum subnitens, conico-tuirita. Anfractus 7-8, convtxo-oii- 

gulati; ultimus sat fortiter angulatus, Suturae latae et profundae. Apertura subaurita. Peristoma 

continuum. Labium eolumellare fortiter unidentatum. Labium externum intus pluripUeatum. Um- 

bilicus parvuhis subvisibilis. 

Long. 5-8 mm.: Lat. 4'/4*3mm. 

Picuienjsiano: Yillalvemia, B. Torsero presso Albenga (alquanto rara). 
Astiano : Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Specie che si collega coirO. conoidea, da cui distìnguesi però 
];iettamente per la mole maggiore, la forma più turrita, ecc. 

0. TORBITANGOLATA var. SUBROTUNDULA SaCG. 

(Tav. I. fig. 75). 
DisUnguuDt hanc var. a specie typica sequentes notae : 
Testa sat crassa, perlongala. Anfractus ultimus subrotundatus. 
Long. 7 mm. : Lat. 4 '/^ mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Odontostomia rotuiibiliciha Sacg. 
(Tav. I, fig. 76). 
Testa parva longoconica. Anfractus, 7 dreiter, planooonvexi, sutura sat profmda di^uneti^ 
ultimus rotundatus vel laevissime subangulalus. Apertura subrotundata. Labium extemum intus 
plwipKeatmn. Labium eolumellare fortiter et acute unidentatum. DmbUicus detectus, sat latus. 
Long. 3Vt mm. : Lat. 4 '/• mm. - 



Digitized by 



Google 



DESCBITTI DA F. SACCO 37 

Piacensriano: Vaialvernia (non rara). 

Osservazioni. — Sembra collegarsi coU'O. conoidea, specialmente colla yar. 
-Sismondae, ma anche coU'O. acuta Jeffb., q>ecialmente colla yar. umbilicata (Ald.). 

Odontostomu conoidosubulima Sacc. 
(Tav. I. fig. 77). 
Tata parva, albida, subnUens» conico- iubulata. Anfractm 6 circUer, complanati, suturis 
parum profundis disjuncti; ultimus magnus, plano-angulatux. Apertura suhaurita. Labium exter- 
4ium rotundatum, ùUus pluriplicalum. Labium extemum forliter unidentatum. Vmbilicus sutvisibilis. 
Long. 3 Va mm. : Lai. 1 */» "™m. 
Astiano: Astigiana (rara). 

Odontostomu acuta (Jbffreys). 

(JEFFREYS, On the recent spedes of Odostomia, etc., Jrm. Nat. HUt., II, p. 330, 338). 
(18e9. JEFFRETS, Brith. Conchol., voi. V, PI. LXXIII, fig. 8). 

Alcune delle yarietà sottoìndicate si avvicinano all'O. pallida Mont. ; ma ba- 
sandomi sulla figura originale del Montagu, parmi non le si possano attribuire, ciò 
che invece si dovrebbe fare, se per T 0. pallida si prendesse a tipo qualcuna delle 
figure datCt come 0. pallida, da altri Autori, ad esempio dal Jbffrbts, figure che 
invece paionmi meglio ricordare VO. acuta. Quindi alcune delle varietà qui sotto se- 
gnate riescono alquanto dubbie riguardo alla loro attribuzione specifica. 

0. ACUTA var. plioastbnsis Sacc. 
(Tav. I, fig. 78). 

DislingQQnl hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 

Tetta minor, Suturae sat profundae. Apertura rotundatior. Deus columellaris perspicuior. 
Vmbilicus amplior. 

LoDg. 3 mm. : Lai. 4 '/^ mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Per la comparazione ho preso come tipo la figura del Jeffrets, 
<^he è Autore della specie» piuttosto che non quella di Forbes ed Hanlet, quantunque 
la figura di questi ultimi Autori sia stata pubblicata per la prima, ma dopo alla 
descrizione della specie data dal Jeffrets. 

0. acuta var. pbdemoutana Sacc 
(Tav. 1, fig. 79). 

Dislinguunt hanc var. a specie typìca seqaentes DOtae : 

Testa parvula. Anfractus aliquantulum planatiores. Deus columellaris magis visibilis. 
Long. 3Vfl mm. : Lai. 1 '/« ^^^ 
Piacen0iano : Yillalvemìa (alquanto rara). 

0. ACUTA var. inflatorosba Sacc. 
(Tay. I, fig. 80). 

DislinguaDt hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 

Testa subrufa, aliquantulum minor, magis conica, inflatior, Anfractus ultimus mof^r, m- 
Jtatior. Deus columellaris sat perspieuus. VmbilicM nullus. 
Long. 3 Vt mm. : Lai. 1 */^ mm. 

Piacenziano: Vfllalvemia (rara). 



Digitized by 



Google 



38 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC. 

0. kCVTk var. obliquoides Sacc. 
(TaT. I, fig. 81). 

DisUngaoDl hanc yar. a specie typica sequentes Dolae : 

Testa aliquantulum minor $t magi$ conica. Apertura columellam versm obliquicr , minus^ 
rohmdata. Dens columellaris penpicutis. Vmbilicus parvuluM. 
Long. 3V, mm. : Lai. 4'/^ mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Odontostomià dnidbntatà (Moni.). 

(1803. MONTAGU, {Turbo), Test. Britan., p. 334). 

Questa forma si ayricina alquanto all'O. conoidea. 
Piacenziano: Sayonese (rara). 
Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — La forma del pliocene inglese identificata dal Wood a questa 
specie ne costituisce almeno una varietà spiccatissima (se pure non è attribuibile ad"* 
altre specie, per esempio airo. rissoides) ; la distinguo col nome di var. orbiculoides- 
Sacc (1856, Wood, Crag Moli, p. 317, tav. XXXI, fig. 11). 

0. UNIDBNTATA Vat. PBRPTBAMIDATA SaCC. 

(Tav. I, fig. 82). 

Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 

Testa parva, aliquantulum magis conico-pyramidalis. Anfractus angulatiares. Labium exter- 
fitim angulatius. Vmbilicus subvisibUis. 
Long. 2 Vi n^in. : Lai. 4 V4 mm. 

Piacenjsiano : Zinola presso Savona (rara). 

0. UNIDENTATA Var. SAVONENSIS SaCC. 
(Tav. I, fig. 83). 

Distinguunl hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa aliquantulum minor et minus conica. Anfractus ultimut rotundaiior, minus angulatus.- 
Apertura constrictior. 

Long. ^V'a mm. : Lat. 1 7^ mm. 
Piacenziano: Zinola presso Savona (rara). 

Osservazioni. — Ne osservai un solo esemplare un po' eroso e quindi di de- 
terminazione alquanto incerta. 

0. UNIDENTATA Var. PSEUDOTORBITA SaCC 
(Tav. I, ùg. 84). 

Distinguunt hanc. var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minor, minus conica, subfusulata. Anfractus ultimus minus angulatus. Apertura sub^ 
rectangula, inferno producta. Labium externum angulatum. Umbilicus subvinbilis. 
Long. 3 Va mm. : Lat. 4 V» mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina alquanto alla Brachystomia turrita Hanl. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DÀ F. SACCO S9 

0. UIIIDBNTATA var. PSBUDOPILLIDA SaCC. 
(Tftv. I, flg. 85). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa aliquantìdum minus conica. Anfractus ultimus minus angulatus. Apertura rh&mbaidalis. 
.J)eM columellaris depresiior. Umbilicut parvillimus. 
Long. 4Vt mm** Lat. % mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Bicorda alquanto VO. pallida Mokt. 

Odontostomia pallida (Mont.). 

(1803. MONTAGU (Turbo), Test. Brit., lì, p. 315 — 1808, III, Sappi., taT. XXI, fig. 4). 

Questa forma, come molte altre del Montagu, fa molto diversamente interpretata 
dai malacologi, tanto più che roriginale andò perduto e la figura tipica non è forse 
troppo esatta. Ad ogni modo è sulla figura originale che mi baso per la compara- 
zione delle seguenti forme che con incertezza e solo provvisoriamente indico come 
varietà dell' 0. pallida. 

0. PALLIDA? var. TAUBoiiiocEmcA Sacc. 
(Tav. I. fig. 86). 

DistiDguunl hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa aUquantulum minor^ laeviter minus acuto fusiformis. Anfradus ultimus laevissime 
ventrosior. Apertura ovalior, obUquior. Columella incurvatior. 
LoDg. 3V« ^^'* Lat. 2'/^ mm. 
Elveeiano: Sciolze (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina più alla forma tipica che non alle forme figurate 
in seguito dai varii malacologi. Bicorda pure alquanto V 0. plicata Mont. 

0. pallida ? var. italica Sacc. 
(Tar. I, flg. 86 bU). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa parva magis conoidea, minus fusiformis. Anfractus aliquantulum minus eonvexi. Plica 
-^lumellaris prominentior, dentiformis. Labium extemum intus plurisulcatum. 
Long. 3 mm. : Lat. 1 Vt ^^^ 
Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Bassomiglia molto più alla figura data dal Jeffrets (1869. 
Brith. Conch.^ PI. LXXIII, fig. 5) la quale indico col nome di ybx. postypica Skcc.^ 
^che non a quella tipica, ma probabilmente un pò* cattiva, del Montagu. 



Digitized by 



Google 



40 



I 
■I 



I. 



s 

o 

H 

OB 

O 
H 

e 
o 
e 






i I 

O o 

8 ^ 



«5 



II 



«;§ 




^ :^ ^% 



I 



I 



t t t I 



Digitized by 



Google 



I MOLLUSCHI DEI TEBB£NI TERZIABIl DEL PIEMONTE DESCRITTI DA F. SACCO 4Ì 

Sottogenere BBACHTSTOMIA Montebosato, 1885. 
Beachtstomia bissoides (Hanl.). 

(1844. UANLEY, Ptoe. Zeol. Soc. , Part XII, p. 1$). 
(1844. HANLET THARPE, Brit. mar, Conch., fig, 9 (faori testo)). 

B« RissoiDBS yar. puocbnica Saòc. 
(TftT. I, ùg. 87). 

Distingunnl hanc var. a specie lypica seqaentes notae : 

Testa magis eomeo-oeuta. Apertura subrotundata. Bene oolumellaris perdepresmt, suboblitue. 
VmbilicMS subvisibilis. 

Astiano: Astigiana (rara). 

B. RissoiDES var. yillalybrnensis Sacg. 
(Tav. I, 6g. 88). 

Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequentes nolae: 

Testa magie inflalo-conica. Anfraetus ultimus inflatus, permagnus, Umbilicus subvisibilis. 

Piacengiano: VillalTemia (rara). 

BraCHTSTOIIU ? MIOSUBOBLONGA SaGC. 
(Tav. I, flg. 101). 

Testa sat crassa, conica, subnitens, laevissime subscalaris. Anfraetus 5-6, eomplanati; ulti- 
mus magnus, subatigulatus. Suturae parum profundae. Apertura subrhomboidalis. Labium exter^ 
num angutatum, intus laeve. Labium columellare oblique et crasse unipUcatum. Umbilicus nuUus. 

Long. 6 mm.: Lai. 3 mm.: 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina assai M'Odostomia subohlonga Jepfr. 
(Jefprets, Moli. Lightning and Porcup. exped., P. Z, S.y 1884, p. 345, PI. 
XXYI, fig. 8), vivente nell'Atlantico e nel Mediterraneo. I suoi caratteri l'avvicinano 
in parte alle vere Odontostomia, in parte alle Brachystomia ^ ma anche alle Ma^ 
crodostomia ; quindi la sua collocazione sabgenerica rimano ancora alquanto incerta. 

Sottogenere TUBBITODOSTOMIA Sacc, 1892. 

Testa turriculatà. Labium extemum non plicatum, nee intus dentatum, Columella parve 
plicaiO'dsntaia. 

Queste forme furono del Montebosato ancora racchiuse nel suo sottog. Brachy^ 
stomiai che ha per tipo una forma nettamente rissoiforme, non turriculatà. 

TURRlTODOSTOmA PL1CATA (MONT.). 
(1803. MONTAGU (Turbo), Test. Brit., p.335; 1808. Sappi, pi. XXI, fig. %). 

Osservazioni. — Forma ben diversa dall' 0. plicata dell'HoERNES e dei nume- 
rosi paleontologi che ne adottarono l'erronea determinazione. Anche i zoologi inter- 
pretarono variamente questa forma ; nella comparazione seguente ebbi sotto gli occhi la 
figura tipica data dal Montagu. 

6 Saeso. 



Digitized by 



Google 



42 I MOLLUSCHI DEI TERBENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC. 

B. PLiCATA var. planatina Sacc. 
(Tav. I, fig. 89). 

DìsUnguant hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Tuta (Uiquanlulum subuhlior. Anfractus pUnulaiiores, minus canvexu 

Piacenziano: Masserano (rara). 
Astiano: Astigiana (frequente). 

TURRITODOSTOMIA TURRITA (HaNL.). 
(ISH HANLET, Proc. Zool Soc.. tom. Ili, pag. 18). 

Siccome sono alquanto yarie le interpretazioni e le figure date dai diversi Autori 
per questa specie, alquanto incerte rimangono alcune delle attribuzioni che ad essa 
sembrami poter fare delle forme seguenti, forme che forse altri crederà poter erìgere 
a specie a parte. 

T. TORRrTA var. jbffrbtsiana Sacc. 

DisUnguuni hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 

Anfractus aliquantulum eonvexiores, non subangulali. Apertura subovata non quadrangula. 
Vmbilicus parvillimus. 

Long. 5 mm.: Lat. % mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Sembra identificabile colla forma figurata come tipo dal Jbffrets 
< Brith. Conch., t. V, PI. LXXIV, fig. 2 ». 

T. turrita var. conoastensis Sacc. 
(Tav. I. 6g. 90). 

Distinguuni hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa aliquantulum minus turrita, magis conica. Anfractus subeonvexi, Vmbilicus parvUli^ 
mus. Dens eolumellaris sat prominens. 

Long. 3'/,. 5 mm. : Lat. 4 \',-2V4 n»™* 
Astiano: Astigiana (frequente). 

T. turrita var. inflatoastbnsis Sacc. 
(Tav. I, 8g. 9iX 

DisUnguunt hanc var. » var. aslensis Sacc sequentes notae : 
Testa major, aliquantulum magis cotiica, inflatior, anfractus ultimus praedpue. 
Long. 5 mm.: Lat. 3Vb mm. 
Astiano: Astigiana (rara). 

T. turrita var. planastemsis Sacc 
(Tav. I, fig. 92). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa magis subulato-turrila. Anfractus subplanatiy ullimus subeonvexus. 

Long. 6 mm. : Lat. % mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 43^ 

T. TURRRITA var. CONTEXOASTENSIS SaCC 
(Tav. I. flg. 93). 

DisUngoant hanc var. a specie typica seqoentes notae : 

Testa tninus contea. Suturae profundiores. Anfractus ultimus sai elongatus. Apertura eUmgaU^ 
9abrhomhoidalÌ8j inferne magia producta, Umbilicus $at visihilis. 
Long. 5 mm. : Lai. 1 '/^ mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Subgen. MACRODOSTOMIA Sacc, 1892. 

Testa plerumque magna, crassa, fusulato4urrita, plus mmusve subconica. Plica columellaris^ 
obliqua^ parum erecta. Labium extemum intus laeve. 

Queste forme ricordano alquanto le Turritodostomia. 
Macrodostomu bismichaelis Sacc. 

(1S76. BRUGNONE {Odostomia Michaelis), MisctlUmea malac, II, p. 93, 93, fi^. 33). 

Astiano : Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Il Brugnone nel 1873 {Misceli, malac. I, pag. 7, fig. 7) 
istituì un' Odostomia Michaclis che forse deye solo considerarsi come una yarietà di 
0. planulata Jan. Di ciò accortosi il Beugnone volle dare il nome di Michaelis ad 
un'altra forma, ciò che non credo ammissibile, per cui indico quest'ultima col nome 
dì bismichaelis. La figura del Brugnone non è troppo buona, ed anzi venne corretta 
colla descrizione dallo stesso Autore. 

M. BISMICHAELIS Var. TURRITELLINA SaCC. 
(Tav. I, fig. 93 bis), 

DistinguuDl hanc var. a specie typica sequenles nolae : 

Testa aliquantulum longior, magis turrita. Anfractus ultimuSj ralione habita, minor. 

Astiano: Astigiana (rara). 

M. BISMICHAELIS var. MUTINBNSIS 
(Tav. I, fig. 93 ter,), 

Dislinguunl hanc var. a specie typica sequenles notae : 
Testa valde turritiory gracilior, Anfractus planatiores 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina assai alla M. syrnoleoides. 

Macrodostomia submichablis Sacc. 
(Tav. I, fig. 94). 

Testa sai crassa conico- turrita, nitens, apice subacuta. Anfractus complanati, ultimus rotundo^ 
subangulatus ; suturae parum profundae. Apertura subrhombica, superne acuta^ inferne rotundata. 
Columella uniplicata; plica sat crassa et perspicua, ad labium minor, Vmbilieus perparvulus 
vel subnullus 

Long. 3-7 mm. : Lat. 1 -2Vb mm. 
Piacenziano: Zinola, Albenga (non rara). 
Astiano: Astigiana (assai frequente). 
Osservazioni. — È alquanto affine sia alla M. Michaelis Brugn. (1873. Mise. 



Digitized by 



Google 



44 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARI! DEL PIEMONTE ECC. 

malac, I, p. 7, fig. 7), fossile di Sicilia, che secondo alcuni Autori è solo una ya~ 
rietà di 0. planulata Jan., sia alla T. hismichaelis Sacc. (0. Michaelis Bruqn., 
Mise» maìac.^ II, p. 24, fig. 38) ; si distingue però a primo tratto dalla M. Mi^ 
ehaelis per essere molto meno depressa alla base, e dalla M. hismichaelis per essere 
più conica, con anfratti più piani, per ayere bocca meno ovale, ecc. ; però si potrebbe 
forse anche considerare la forma in esame come una yarìetà della M. hismichaelis. 
Forse le yar. ovata e minor di M. Michaelis istituite dal Sequenza (1876. Studi 
stratigr., B. C. G. J., p. 94) si avvicinano alquanto a questa forma, ma riesce a 
me impossibile Tidentificazione, mancandomi i tipi del Sequenza, e non bastando certo 
i pochi cenni dati da detto Autore in proposito. 

Il Coppi (Paleont. mod., p. 65) accenna trovarsi VOdostomia Michaelis Broqh. 
nel Tortoniano di Montegibbio; forse trattasi di qualche varietà della specie in esame. 

M. SDBMICHABLIS Var. SUBANOULATINA SaCC. 
(Tav. I, fig. 95). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 
Testa regularius conica. Anfractus angulatiores. 

l^iacenziano : Albenga-Torsero (rara). 
Astiano: Astigiana (frequente). 

M. suBmcHABtis var. persuturata Sacc. 
(Tav. I, ùg. 96). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa magis acuminata. Suturae profundiores. Apertura magie rhamboidaUs, PUea paUUalis 
taevissime depressior. Umbilicus parvillimui. 
Long. 7 mm.: Lat. 2^/t mm. 
Astiano: Astigiana (rara). 

H. SUBMIGHABLIS Var. TRANSIBNS SaCC 
(Tav. I, fig. 97). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 
Testa aliquantulum ovatior. Anfractus laeviler subrotundatiores. 

Piacenziano: Masserano (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssERVAzioNi. — Sembra collegarsi, più che non col tipo, colla M. hismichaelis. 

M. snsMicHAELis var. turritastensis Sacc. 
(Tav. I , fig. 98). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 
Teito magie turrita, minus conica. Anfraetus perplanali. 

Astiano : Astigiaiia (non rara). 

Macrodostomu perstricta Sacc. 
(Tav. I, fig. 98 bis). 

Testa elongata, apice acuta. Anfractus subconvexuli; uUimue convewus. Apertura subovulaiet. 
Plica eolumellaris obliqua parum elata. 
Long. 5 mm.: Lat. 4 Vt mm. 



Digitized by 



Google 



BBSCBITTI Di F. SACCO 45 

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). 

Osservazioni. — Si avvicina assai al gruppo della M. bismichaelis. Le è affi- 
nissimo VOdontostoma erectum Eobn. e VO. intortum Eoen. dell'Oligocene inferiore 
di Lattobf, ecc. Per la sua forma subtarrita questa specie ricorda alcuna SyrnoJa. 

M. PERSTBICTA Var. TAUR0C0N1CA SaCC 

(TaT. I. fig. 98 Ur.). 

Dislinguunl hanc var. a specie lypìca sequentes nolae: 
Testa crassior, aliquantulum minits turrita, paulluh iubconica. 
Long. 7 mm. : Lai. 2Vt inm. 
Elveeiano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina, più che non il tipo, alla M. bismichaelis. 

MlCRODOSTOMIA CONICO ASTENSIS 
(Tav. I, flg. 99). 

Testa media, submtens^ graciUs, albida^ subconieo-elongata. Anfractus 6-7, plano-convexi, 
ultimus magnus. Suturae parvillimae. Apertura subauriculata. Plica columellaris depressa. Vm- 
bilicus nullus. 

Long. 8 mm. : Lat. 3 min. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. ^ Forma molto affine alla M. submichaelis. 

MaCRODOSTOMIA SUTURALIS (BoN.). 
(Tay. I, fig. lOOX 

Testa parva, albula, subnitens^ gracilis, subulala. Anfractus 6«7, complanato-subrotundatt. 
- Suturae parum profundae. Apertura subaurita. Columella depresse uniplicata. Vmbilicus suhtectus. 
Long. 6-7 mm.: Lai. 2-2 V* mm. 

1S36. Auricula sutwralii Bon, BONELLI, Cat. m. ». Mus. mooL Torino. 

1847. Action suturale Sitmond. SISMONDA, Syn.mtth, $• ediz.p. h% 

1876. Odostomia suturalit Bon. SEGUENZA, Studi ttrat. (B. C. G. I., p. 99). 

Astiano: Colli astesi (rara). 

OssEKVAZiONi. — Notisi como questa forma sia ben diversa della Bissoa sutur- 
ralis Phil. {Pyrgulina striata Phil.) ; essa è affine alla T. submichaelis ed alla 
M. bismichaelis Sacc. 

MaCRODOSTOMIA SYRNOLBOIDBS SaCC 
(Tav. I , fig. 100 bis). 

Testa elongata, albida, subnitensy apice rapide attenuata, acuta. Anfractus laevissime subcan* 
vesDuli, profunda sutura disjuncti. Anfractus ultimus magnus j mediocriter convexus. Apertura sub* 
pyriformis. Columella superne, obUquCj sat fortiter uniplicata. 
Long. 10 mm. : Lat. 2-*/4 nim. 
Astiano: Astigiana (alquanto rara). 

Osservazioni. — Per la forma turriculata ricorda alcune Semola ed alcune 
Ptycheulimellaj ma sembra meglio avvicinarsi alla M. perstricta ed alla If. bis-^ 
4HÌchaelis. 



Digitized by 



Google 



46 I MOLLUSCHI DEI TBRBENI TBRZIARII DEL PIEMONTE ECC. 

MaCRODOSTOMIA (1) DERTOMAGNA SaCC. 
(TaT. I, ùg. 100 ter.). 

Testa permagna, crassa, fusulato-cmlca, subnitens. Anfraetus subplanati, suturis sai parvis 
àisjuncti, prope suturata passim laevissime subsulcati ; ultimus magnus convexosubanguhtus, 
Umbilictis teetus. Apertura subovata. Labium externum arcuatum; labium columellare subrectum^ 
superne depresse et parveplicaium. 

Long. 6-41 mm. : Lai. 2^1- 4 Vt mm. 
Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma sembra collegarsi colla M. submichaelis var. 
subangulatina. Una gran parte degli esemplari esaminati, e provenienti da diverse 
collezioni, portavano l'indicazione di Turbonilla Humboldti Bisso, forma assolutamente 
differente, ed altri di Turbonilla planulata (Jan), forma che pare pure diversa. 

NB. — Vedi nella pagina seguente il quadro comparativo delle Macrodostomia, 

Sottog. CYCLODOSTOMIA, Sago., 1892. 

Testa parva, plus minusve conica. Anfraetus interdum angulati et prope suturam superam 
cingulo sat perspicuo muniti. Columella uniplicata, 

A causa della rarità di queste forme, della loro giacitura originale e della sal- 
tuarietà, direi, del carattere del cingolo sopra uno stesso individuo, e dell'apparire questo 
cingolo su forme alquanto diverse, ecc., parrebbe quasi trattarsi solo di un'anomalia, 
in rapporto forse col fatto, già tante volte osservato, che le forme del Tortoniano 
spesso presentano maggior crassezza che non quelle, simili, degli altri orizzonti geo- 
logici. Tuttavia in causa della natura così spiccata di detto carattere credo opportuna 
di collocare per ora queste forme in un nuovo sottogenere, la cui importanza può 
essere più o meno grande a seconda che il carattere del cingolo subsuturale è limitato 
ad alcune forme tortoniane, o si verificò pure altrove. 

CyCLODOSTOMU MUTINENSIS SaCC. 
(Tav. I , flg. 102). 

Testa parva, conica. Anfraetus 5-6 circiter , complanati y suturis sat profundis disjuncti ; 
prope suturam superam interdum crasso et elato cingulo muniti: prope suturam inferam angu- 
latO'Subcingulati. Apertura subrliomboidalis. Columella unipUcata. Umbilicus nullus. 

Long. 3 mm.: Lai. 1 Vi mm. 
Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Cyclodostomia ciNGULATA (DoDERLEiN, in schedis). 
(Tav. I, ùg. 103). 

Testa parva, conico 'turrita. Anfraclus primi superne et infeme cingulo depresso muniti ; 
eaeteri laeves, rotundati, vel laevissime subangulati, prò funda sutura disjuncti. Apertura subovata. 
Labium externum subarcuatum; labium columellare unidentatum. Umbilicus suboisibilis. 

Long. 2 mm. : Lai. 1 mm. 



(1) Questa forma potrebbe costituire un sottogenere a parte; in tal caso detto sottogenere dovrebbe 
ricevere il nome di Plicosiamia Montbr., poiché il Montbrosato » a cui trasmisi il fossile per averne il 
parere sulla sua precisa determinaiione, me lo rinviò indicandomi come fosse da collocarsi nel suo sotto- 
genere inedito Plieostomia; però il Montbrosato considera tale sottogenere come appartenente alle EuH' 
meìlidae, dò che a me non sembra accettabile, quantunque esistano certamente transizioni graduali alle 
P^ye^eu/tm^Ha specialmente alle P.|HM(conu2i49 sulla cui posizione sistematica ho ancora qualche incertena^ 
— (iVbta aggiunta dorante la $tampa). 



Digitized by 



Google 



•9 

il 



47 



I 

e 

H 

CO 

e 
e 
o 

8 



-a 



e 
o 

e 
cS 




I 



B 



Digitized by 



Google 



48 I MOLLUSCHI DBI TEBRBMI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC. 

Tortaniano: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — Questa forma, che ebbi in comunicazione dal Museo di Modena 
col nome di Odontostomia cingulata Don., presenta solo il circolo subsuturale nei 
primi anfratti ; nella restante parte rassomiglia assai ad alcune Odontostomia ; ciò 
conformerebbe il dubbio che le Cyclodostomia rappresentino solo anomalie o modi- 
ficazioni delle Odontostomia. Il labbro estemo forse è lievissimamente solcato inter- 
namente, ma tale carattere non è ben visibile. 

Sottog. ATJBISTOMIA, Monterosìto, 1884. 

ÀURISTOMIA FUSULATA SaCC. 
(TaT. I. flg. 104). 

Testa parva, ftisoidea, nilenif eonico-acuia. Anfraelus, plerumqus 6, subeanvexi, laevissim» 
subangulatO'Subcarinaii, sutura sai profonda disjuncli, uUimus permagnus. Apertura, ohlongo- 
aurita, infame rotundaia. Labium extemum gracile , undulatum. Labium eolumellare depresse 
uniplicatum. 

Long. 5 mm. : Lat. 4 */• mm. 

Piacenziano: Masserano (rara). 

Osservazioni. — Forse questa forma avvicinasi alquanto all'O. liburnensis Seg., 
ma la mancanza di figure impedisce ogni confronto esatto. È però probabile che essa - 
colleghisi colle viventi A. erjaveciana Brxjs. e coll*-4. fusulus Moni. 

A. FDSULATA? Vat. INCBRTULA SaCC. 

(Tav. I, fig. 105). 

Disti nguunl hanc var. a specie typica sequentes notae : 
Testa laevissime magie conica. Anfraclus angulatiores 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Lo stato incompleto degli esemplari posseduti impedisce deci- 
dere se trattisi di una varietà dell*^. fusulata o di qualche altra specie. 



Sottog. ONDINA, De Polin, 1870. 

Ondina imperforata Sacc. 
(Tav. I, 6g. 106X 

Testa parva, subfusoidea, apice depressa, albida vel albido-ochracea, imperforata, Anfractus 45, 
subconvexi, transversim eleganter et sat regulariter striati ; striae in anfractu ultimo, permagno, 
15 eirciter. Suturae sat profundae. Apertura ovato-ellipticay superne acuta, inferno subcanalicuUUa. 
Labium externum gracile, acutum, Columella subaplicata. 

Long. ì mm. : Lat. 1 mm. : 

Piacenziano : Villalvemia (non rara). 

Osservazioni. — Avvicinasi alla vivente 0. obliqua (Ald.) di cui altri potrebbe- 
forse considerarla solo come una varietà. 



Digitized by 



Google 



dbscbitti da f. sacco 49 

Ondina pliobliqua Sacc. 
(Tav. 1, fig. 106 bis). 
Testa subparva^ iubfusoidea, apice depressa, nitens, translucens, imperforata. Anfraetus & 
ekciter, canveauU, transversim slriatiy excepta regione ventrali media ultimi anfracti glabra. 
Striolae transversae sat perspicuae, inter se sai distantes ; in anfracti ultimi regione supera 3^ 
fft regione basali 6 circiter. Suturae sat profundae, Anfraetus ultimus permagnus. Apertura 
subelliptica, ColumeUa arcuata, aplicata. 
Long. 3 '/♦ mm. : Lai. \ V* rom. 
Piaceneiano : Villalvernia (rara). 

Osservazioni. — Potrebbe forse anche ritenersi solo come una yarietà della vi- 
yente 0. obliqua Ald., oppure anche dell' 0. imperforata, se si considera la grande 
mutabilità di queste leggiadre forme; ma ha caratteri propri ben spiccati. 

Ondina? bugellbnsis Sagc. 
(Tav. I, fig. 107). 

Testa parvuìa, tennis, albida^ fusulata, subglabra. Spira abrupte truncala, Anfraetus circiter 5, 
subeonvexi, ultimus magnus; suturae sat profundae. Apertura elliptica^ infeme paullulo sub' 
producla; peristoma integrum, gracilis. Plica columellaris depressa. Umbilicus sat amplus. 

Long. % mm. : Lai. 1 mm. 

Piacenziano: Masserano (rara). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina alquanto alla vivente 0. diaphana 
(Jeffr.). Siccome però le tipiche Ondina presentano strie spirali, ciò che non ve- 
diamo nella forma in esame, forse la si dovrebbe collocare in un altro sottogenere 
per cid proporrei il nome di Glabrondina, Sacco, 1892. 



7 Sacco. 



Digitized by 



Google 



so I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC. 



Genere EULIHELLA Forbes, 1846. 

L'esame delle forme fossili mi dimostrò che, almeno colla semplice conchiglia» 
non è sempre fetcile la distinzione delle Eulimella dalle Syrnola^ poichò non di rado 
la piega colnmellare che dovrebbe caratterizzare quest'ultimo genere trovasi pure, più 
o meno accentuata, sopra forme che per gli altri caratteri paiono doTorsì assoluta- 
mente porre fra le Eulimella ; da ciò deriya qualche incertezza nella collocazione di 
alcune forme fossili che attribuii per ora alle Eulimella. 

Eulimella Scillae Scacch. 
(Tav. n, flg. 1). 

(1S35. SCACCHI {Melania). NoHzie Conch, e Zool. fost. di Gravina in Puglia, p. 11, n. 147, taT II, fig. 9^ 

1S47. BuUma Scillae PhiL SlSMONDA, Syn.meth.^ 9* ed. p. 53. 

1869. Id, id. id. DODEHLEIN, Ciac. terr. mioc, ital, p. 17 (99). 

1873. EulimeUa Scillae COCCONI, En. Moli, mioc. plioc. Parma e Piacema, p. 141. 

1889. Bulima id. {Sch.) SACCO, Cat. pai. Bac. Terz. Piemonte, n. 3009. 

1890. M id. Phil. id. id. o. 5359. 

Long. 4-7 mm.: Lat. 1-2 mm. 
Tortoniano: Montegibbio, S. Agata fossili (rara). 
Piaceneiano: Astigiana, YillalTemia, S. Quirico in YaLaesia, Piacentino, Zinola- 

SaTona (frequente). 
Astiano: Astigiana, Piacentino (frequente). 
OssERYAZiOKi. — V . le cousiderazioni fatte sulla Ptycheulimella pyramidata Dbsh. 

E. Scillae var. bxtypoconica Sacc. 

(1844. PHILIPP!, Enum. Moli. Sidliae, II, PI. XXIV, fig. fi). 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssERYAZioNi. — Assai più conica del tipo di Scacchi. 

E. Scillae var. akteconica Sacc. 
(Tav. II, fig. 2). 

DistiDguunt banc var. a specie lypica sequentes totae : 

Testa crassiorf magis conica, basi depressior. Labium exlemum itUus superne plerumqué^ 
ifiraliler sulcatum. 

Long. 8 mm. : Lai. 2 7> ^^^ 

Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (frequente). 

Piacenziano? Tortonese (rara). 

Osservazioni. — Distìnguesi dall'affinissima var. extypoconica per la maggior 
crassezza, e quindi per la presenza del solco entroboccale. 

E. ScaLAE yar. geacilituerita Sacc 
(Tav. II, fig. 3). 

Disiinguunt hanc var. a specie lypica sequentes notae : 

Testa minus conica^ turriUor, gracilior. Anfracius uliimus aìiquantulum rotundaUar ; deimds 
ieitae basis aUquaniuhm minus depressa. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI Di F. SACCO 51 

Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (rara). 
Piacengiano : Astigiana (rara). 
Astiano: Astigiana (frequente). 

OssERYAZiONi. — GoUegasi colle yarìetà procompactilis e longopupoidea ; pro-^ 
babilmente le è affine VE. confusa Sbgu., ma non esistendone figure non si possono 
&re paragoni precisi al riguardo. 

E. SciLLAB yar. scalarioinflati Sacc. 
(Tav. II, fig. 4). 
Dìstingunnl banc var. a specie typica sequenles notae : 

AnfractuM superne suhdepressi, in regione ventrali infera infUitellali, deinde lesta euhecalarata. 
Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara). 

Piacenziano : Zinola-Sayona, Bussana, Bordighera (alquanto rara). 
Astiano: Astigiana (rara). 

OssERTAZiONi. — Il Carattere sovraccennato osserrasi pure in alcuni esemplari 
del giorno d*oggi, come risulta per esempio dalla stessa figura data dal Jeffrbys per 
VEulimella Scillae {Brith. Conch., V, PI. LXXVI, fig. 5). 

E. Scillae var. procompactilis Sagg. 
(Tav. n. fig. 5). 

DislingQuni hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa laeviter minus conica, Anfractus ultimus rotundatior, Testae basii minus depressa. 
Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara). 
Piacenifiano : Astigiana, Yillalvemia, Zinola, B. Torsero (frequente). 
Astiano: Astigiana, Ponte dei Preti presso Ivrea (frequente). 

Osservazioni. — Affine alla var. compactilis Jeffr. ed alla var. superflua Mont. 

E. SatUB var. magnoligustica Sacc. 
(Tav. II, fig. 6). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa major, turritior. Anfractus penultimi laevissime subconvexuli; ultimus globosior, deinde 
testae basis minus depressa. Labium extemum intus superne spiraliter uniplicatum fvel late^ 
sulcatumj. 

Long. 9-irmm.: Lat. ^Vt*^ ^^^ 

Piaceneiano : Zinola-Savona, Bordighera (non rara). 

Osservazioni. — GoUegasi insensibilmente colle varietà procompactilis e scala^ 
rinflata. Quanto alla piega intema del labbro estemo essa non costituisce probabil- 
mente un carattere di grande importanza per la forma in esame, poiché appare qua 
e là in varie forme di Eulimella, specialmente negli esemplari più grossi e più crassi» 
essendo invece appena accennato od a£Eatto mancante negli altri; si osserva pure in 
simili circostanze in diverse Turlonilla. 



Digitized by 



Google 



52 I MOLLUSCHI DEI TKBRBNI TBBZURII DEL PIEMONTE ECC. 

E. SaLLAB yar. longopupoidea Sacc. 
(Tav. II, fig. 7). 

Distinguant hanc var. a specie lypica sequentes nolae : 

Testa tninus conica, magis longo-turrita, superne rapide attenuaUi, deinde apice pupoidea, 
Anfractus laevissime subconvexuK, ultimus rotundatior; teslae basii minus depressa. 
Long. 8 mm.: Lai. 4 '/^ mm. 

Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazioni. — Collegasi colle varietà procompactilis, scalarioinflata e ma^ 
gnoligustica, 

EULIMBLLA SUBUMBILICATA (GrAT.). 
(1838. GRATELOUP {AcUuon). Conch. fost. Bau. Jdour, p. 976, Ut. 6, fig. 51). 

Questa specie fu assai male interpretata dai paleontologi che vi riferirono forme 
svariatissime, cosi per esempio la E. exsubumbilicata Sacc (1882. Turbonilla subumbi'^ 
licata Grat., Koenbn, Oastr. Cephal. u. Pier. Nord, deutsc. Mioe.^ Tav. VI, fig. 3), 
la E. subumbilicatoides Sacc. (1856. Turbonilla subumbiUcata Grat., Hoernbs, 
Foss. Moli. tert. BecTc. Wien., Tav. 43, fig. 29). 

La forma tipica del Grateloup è nettamente turrita -subconica, con anfratti 
piani; questa forma, specialmente colla sua var. conicula Sacc. (1838. Actaeon 5u6- 
umbilicata Grat., Grateloup, Conch. foss. bass. Adour, p. 276, Tav. 6, fig. 52) 
ricorda VE. Scillae^ di cui potrebbe essere una forma atavica più o meno diretta. 

E. SUBUMBILICATA var. taurinbnsis Sacc 
(Tav. H, fig. 8). 

Distinguunl hanc var. a specie typica sequenles notae : 
Testa regularius turrilo-conica^ et aliquantulum turritior et elongatior. 
Long. 4-9 mm. : Lai. 1 *1 Vs nani. 
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

E. SUBUMBILICATA? var. anfractiblongata Sacc 
(Tav. I!, fig. 9). 

Dìstinguunt hanc var. a specie lypica seqnenles nolae : 

Testa regularius turrito-conica. Anfractus, ultimus praecipue, elongaliores ; in Umgitudinem 
passim irregulariter perdepresse subrugulosi. 

Elveaiano: Colli torinesi, Sciolze (rara). 

Osservazioni. — Se ne potrebbe forse costituire una specie a sé. 

EULIMBLLA TAURÓSCALAtlS SaCC 

(Tav. II, fig. 10). 

Testa magna, crassa, turrita, scalarata. Anfractus complanati; superni ad suturam superam 
erassulati, deinde scatarati. Anpraetus ultimus eonvexangulatus. Apertura tubrhombcidéa ; cobi- 
MoMm nota. 

Long. 10 mm. : Lai. 3 mm. 

Eheisiano: Colli torinesi (rara). 

OssBBVAZiONi. — L'unioo esemplare esaminato non ò abbastanza ben consenrato 
per poterne fare una diagnosi completa e quindi una determinazione esatta. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI BA F. SACCO 53 

EULIMELtA ACICULA (PhIL.). 
(1836. PHILIPPI {EuUma). Enum. Moli, Siciliae, I, Ub. IX, fig. 6). 

n MoNTEROSATO Cangiò a questa forma il nome di Philippi in E. commutata 
estendo già VAuricuìa actcula Lk. che potrebbe essere un'Eulimella ; siccome però 
tale collocazione generica della forma eocenica non è provata, ed anzi il Cossmanm 
attribuisce VA, acicula alle Syrnola, così sino a maggior chiarezza sulla questione 
credo opportuno consenrare alla forma in esame il nome del Philippi. Noto poi che 
mentre la figura di questo Autore mostra una forma ad anfratti piani, nella sua de- 
scrizione è indicato che essi sono convexiusculi ^ ciò che porta incertezza e quindi 
ci obbliga a maggior elasticità e larghezza nella interpretazione di detta specie. 

1863. EuUma acicula Pfdl. DODBRLEIN, Giac. terr. mioc, It. centr.j p. 17 (99). 

Tortoniano: Tortonese, Montegibbio (rara). 
Astiano e Piaceneiano: Astigiana (alquanto rara). 

Osservazioni. — Gli esemplari fossili del Piemonte sono quasi tutti un poco più 
grandi di quello tipico, tanto che se ne potrebbe costituire ima var. major Sacc. La 
forma indicata dal Koenen come E, acicula (Koenen, Cephal. Gastr, u, Pter. Nord, 
dcutsch. mioc. 1882, tav. VI, fig. 8) non è affatto paragonabile alla specie del 
Philippi, quindi le do il nome di E. affiniacicula Sacc. 

E. ACICULA var. uagmotorbis Sacc 
(Tav. II, fig. 11). 

Dislingaunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 

Testa major, elongaiior, turrilior, apice acutior. Suturae profundiores. 

Long. 4-7 mm. : Lai. 1 - 1 Vs ^^' 

Piacenziano: Villalvemia (rara). 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Bicorda alquanto la var. turris, VE. suhcylindrata ecc. ; forse 
si potrebbe staccare specificamente dall' ^. acicula. Si avvicina alquanto alla E. 
Sciìlae var. graciliturrita ^ distinguendosene però per forma più gracile, anfiratti 
più lunghi, ecc. 

E. ACicoLA var. postsubctlindrica Sacc 
(Tav. Il, 6g. 12). 

Distinguunt hanc var. a specie lypica sequenles notae : 

Testa afflnis var. magnolorrìs, sed anfracius magis conici, in regione ventrali infera in- 
flatiores; deinde testa aliquantulum magis conica^ subsealarata. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Bicorda molto alcune forme deirOlìgocene dell'Europa setten- 
trionale, come VE. subcylindrica Phil. (forse varietà deWE. acicula) e VE. exiuhu- 
lata Sacc. (1870. Turbonilla subulata Mbr., Spever, Cassel. tert. Conch., Tav. 
JQ[y, fig. 17, 18, 19). Anche questa forma potrebbe considerarsi come specie a aè. 



Digitized by 



Google 



54 I MOLLUSCHI DEI TBBBENI TERZI ABII DEL PIEMONTE ECC. 

EULIMELLA PEBSUT0BATOTUIBI8 SaCC. 
(Tav. II, fig. 13). 

Testa longo-turrita, suhgracilis. Anfraetus guhplanati, in regione ventrali infera eubeari^ 
nulaii; primi contigui ^ ultimi suturis latiesimis et perprofundis disjuncti; anfraetus ultimus basi 
eonvexulus et transversim saepe irregulariter mallealus. Apertura subrhomhoidalis. Labium extern 
imm, interdum, intus superne spiraliter laevisulcatum. Labium columellare depresse uniplieatum. 

Long. 5-8 mm.: Lai. i V^*^ V» ^^' 
Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Collegasi con diverse forme di Eulimélla^ ma per i suoi ca- 
ratteri saturali cosi spiccati pare doversi indicare come forma speciale. La piega co-» 
lamellare sembra avvicinare queste forme alle Ptycheulimella, 

EULIMELLA TURRICOMPACTILIS SaCC. 
(Tav. II, ^f^. 14). 

Testa àlbida, turrita, subgradlis. Anfraetus convexuliy suturis sat amplis, sed non profundis, 
disjuncti; anfraetus ultimus permagnus^ inflato-convexus ; deinde testae basis perconvexa. Aper- 
tura rotundo-rhomboidea. Labium exiernum subarcuatum; labium columellare subreetum^ intus 
superne laeviler uniplicatum. 

Long. 7-8 mm. : Lai. 4 Vi- ^ *U ^^' 
Piaceneiano: Astigiana, Bussana ligure (non rara). 
Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Forma di passaggio tra il gruppo dell' jE. acicula (colla var. 
turris) e quella dell' JS^. Scillae^ avvicinandosi alle varietà cofnpactiliSy superflua e 
procompactilis di questa ultima specie. Bicorda pure alcune Baudonia nello sviluppo 
generale della conchiglia. 

E. TURRICOMPACTILIS var. MIOCONICA SaCC. 
(Tav. II, fig. 15). 

Disiinguunt hanc var. a specie iypica sequenles nolae: 
Testa minus turrita, magis conica^ minus elongata. 
Long. 6-7 mm.: Lai. 1^4"^ ^^' 
Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — Tende più nettamente verso VE. Scillae, specialmente verso 
la sua varietà scalarinflata. 

E. TURRICOMPACTILIS VRT. PSBUDOAFFINIS SaCC. 
(Tav. II. fig. 16). 

Disiinguunt hanc var. a specie iypica sequenies nolae : 
Testa minor, minus turrita^ suturae minus profundae. 
Long. 3Vt-^ mm* '• Lai. Vi-^ ^^' 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Piacenziano: Zinola-Savona (rara). 

Osservazioni. — Sembra tendere verso 1* E. a/finis ; potrebbe forse staccarsic, 
qiecificamente dall'jE^. turricompactilis. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI BA F. SACCO Si 

BULIMELLA NBUMAYERI (KOEN.). 
(1889. Turbonilla Neumayeri Koen. KOENEN, Gastr. Cephat. Pier. Norddeutsch. Mioc,, taT.VI, fig. %). 

Questa specie non è affatto identificabile colla E. subumhilicatoides Sacc. come 
fa indicato; sembra collegarsi col gruppo dell'K acicula. 

E. NEUMATERI ? Tar. PEDEMONTANA SaCC. 

(Tav. II, fig. 17). 

Disiinguuni hanc var. a specie iypica sequentes notae : 

Testa aiiqwintulum turriiior ; suturae profandiorei, Anfractus convexiores. 

Long. 7 mm. : Lai. % mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

E. NEUMATBRI ? Taf. TAOBOACICULà SaCC. 
(Tav. II, flg. 18). 

Disiinguuni hanc yar. a specie iypica sequenies notae : 
Testa aliquantulum turritior, major et elongalior. 
Long. 7 7, mm. : Lai. h Vi rom. 
Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (rara). 

Osservazioni. — Tende verso alcune varietà (per es. verso la var. magnotwrris) 
4i E. acicula, e verso VE. subumbilicatoides. 

EULIMELLA SUBUMBILICATOIDES SaCC. 

1856. Turbonilla subumbilicata GraL HOERNCS,Fo^^. Moli tert. Beck. ff^ien., pag. 499, 500, Ut. 43, fig. S9. 

1856. Id. id, id. NEUGEnOREN, Ttrt. Moli. Ober Lapugy, p. 177. 

1869. Id. id, id. DODERLEIN, Giacit, terr. mioc. Italia centrale, p. 17 (99). 

1873. Chemnitzia id. id. GOGGONI, En.Moll. plioc. Parma e Piacenza^ p. 135. 

Elveziano : Colli torinesi, Sciolze (non rara). 

Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara). 

Piacenziano: Yillalvernia, Astigiana, Piacentino (non rara). 

Astiano: Astigiana (rarissima). 

Osservazioni. — Questa specie, awidnantesi al gruppo dell' jB. acicula, è asso- 
lutamente diversa dalla E. subumbilicata Orai, alla quale I'Hoernes credette po- 
terla identificare ; quanto alla E. Neumayri Koen. , tale nome deve applicarsi alla 
forma figurata dal Koenen e non già a quella figurata dall'HoERNES ; quindi dovetti 
proporre il nuovo nome sopraindicato. D'altronde le forme del Grateloup sono talora 
cosifEattamente figurate che non riesce facile interpretarle con giustezza; cosi per esempio 
VE. subacicula D'Orb., VE. dubia Grat., VE. incerta Qrat. e VE. Grateloupi sono 
forse forme a cui si dovrebbero riferire alcune di quelle ora in esame, ma non è 
possibile farlo con fondamento. La presenza della piega columellare avvicina moltis- 
simo le forme in questione alle Ptycheulimella. 

E. SUBUMBILICATOIDES Var. 8UBULATULA SaCC. 
(Tav. n, flg. 20). 
Disiinguuni hanc var. a specie iypica sequenies noiae : 

Anfractus, uUimus praecipue, minus eonvexuli, laevissime longiores ; testae basis eUmgatior, 
Aubsubulata. 



Digitized by 



Google 



56 I MOLLUSCHI DEI TEBBENI TBBZIARII DEL PIEMONTE ECC. 

Piacengiano: Astigiana, Villalyeniìa (non rara). 
Astiano: Astigiana (rara). 

OssBBYAZiONi. — Passa alla tipica figura, Tav. 43, fig. 296, dell'HoEBNES.. 

B. SUBUMBILICATOIDES Taf. CLATiTULÀ SaCC. 
(TaT. ir, H' 21). 

Distingaunt hanc var. a specie lypica sequenles noiae : 

Testa superne acutior, inferne subinflatìor subelavala. Anfraeius aliquaniulum minus eanve^ 
Tuli ; uHimus elongcUior. Teslae basis elongatior, subsubulata. Apertura elongatior. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Fa passaggio al tipo ed alla var. subulatula. 

E. SUBUMBILICATOIDES? VdiT. ANISOCTCLOIDBA SaCC. 
(Tav. II, fig. 22). 

Distinguuni hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 

Testa aliquantulum minor, subelavata, Anfractus aliquantulum minus convexuli ; ultimus 
minus regulariter convexus. 

Long. 4Vft mro. : Lai. 4 nom. 
Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Kicorda molto alcune Anisocyclay né sarebbe improbabile che» 
possedendosi esemplari migliori e completi, si dovesse cangiare la collocazione di questa 
forma. Si avvicina alla miocenica Turbonilla Hoernesi Eoen. 

EOLIMELLA AFFINIS (PHa.). 
(1844. PHILIPP! (Eulima). En, Moli. SiciUae, lì, p. 135, Ut. XXV, fig. 7). 

Questa forma sembra collegarsi gradualmente colla E. acicula e credo che essa 
debba essere più ampiamente accettata di quello che non sia generalmente. Essa ha 
pure probabilmente rapporti non lontani colla E. subumbilicatoides e per un maggior 
accentuamento dei suoi caratteri potrebbe forse collegarsi colle Baudonia. 

E. AFFiNis var. mcotaurina Sacc. 
(Tav. II, fig. 23). 

Distinguuni hanc var. a specie lypica sequenles nolae: 
Testa aliquantulum minar , minus conica, magis turrita. 
Long. 4-5 mm. : Lai. 1 mm* 

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (rara). 

Osservazioni. — Sembra collegarsi gradualmente coll'J?. subumbilicatoides. 

EULIMBLLA? PSEUDOANISOCTCLOIDBS SaCC. 

(Tav. n, fig. 24). 

Testa turrita, pemitens. Anfractus primi et medii convexi, glabri ; ultimi minus eoitoext» 

striolis pemUnutis, (sub lente tantum visibilibusj, confertis, transversim sulculati. Apertura sub» 

rhomboidalis. Labium extemum areuatum ; labium eolumellare rectum, intortum, peroblique sub- 

pUcatulwn. 

Long. 7Vs mm. : Lai. 1 •/♦ mm. 



Digitized by 



Google 



DB8CBITTI DA F. SACCO 57 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssBBYAZiOKi. -— Per diyerd caratteri si avvicina alle Anisocyela. 
— Vedi il Quadro comparativo a pagina seguente. 



Sottog. ANISOCYCLA Montbb., 1880. 

IJdeulina I)BSH. (fton Ad.) — Aaphùtm Bay. (non Mbrg.) — Baudoma Bay. (non Mabil.)1 
Anisoctcla nitidissima (Montag.). 

(1803. MONTAGU {Tttrbo) Tutae. Britann., II, p. 999, Ut. 19, fig. 1). 

A. NITIDISSIMA Var. PBAECEDENS SaCC. 
(Tav. II, fig. 25X 

Distingaunl hanc var. a specie iypica seqaenies nolae : 
Testa minus elongata^ minus gracilis. Anfractus suluris minus profundis disjuneti. 
Long. 2 Va ^^'' ^^^' Vi ^^' 
Astiano: Astigìtuia (alquanto rara). 

OssEBVAZiONi. — Fra le forme fossili di A. nitidissima devesi porre la var. 
craganglica Sacc. (1848. Chemniteia nitidissima Mont., Wood, Crag Moli., tav. X^ 
fig. 4)^ se pure essa non è staccabile specificamente dall'^. nitidissima. 

Anisoctcla subalpina Sacc. 
(Tav. 11, fig. 26). 

Testa graeilii, albida, subnitida, elongata, perturrita. Anfractus contexuH, ultimi praecipue^ 
sutura profunda disjuneti ; ultimus regìtlariter convexus. Testae basis convexa. Apertura subovata^ 
Labium externum arcuatum. Labium eolumellare aliquantuhm intartum. 

Long. 4Vft-5 mm. Lai. '/♦"^/s d> Dani. 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssBBVAZiONj. — Bicorda alcune varietà turrite di E. acicula e forme simili*. 

A. SUBALPINA var. TAUEOMIOCENICA SaCC. 
(Tay. II, fig. 27). 

Dislinguuni hanc var. a specie iypica sequenies nolae : 
Testa aliquantulum major. Anfractus convexiores. 
Long. 6 mm. : Lai. 1 Vs ™>°- 
Elveziano: Sciolze (un solo esemplare mal conservato). 

Osservazioni. — Vi è qualche somiglianza colla E. spina Gbat. (E. Grate^ 
loìtpi D'Obb.); debbo notare in proposito come credo dover indicare con un nuovo 
nome» E. exgrateìoupi Sacc, la forma figurata come Turlonilla GrateloupiD'OTLB, 
dal KoENEN (1882. Cephal. Gastr. u. Pter. Nord, deutsch. Mioc, tav. VI, fig, 4), 
ma che non è assolutamente identificabile, neppure come specie, con detta forma. 

a Sacco. 



Digitized by 



Google 



58 



V9pfOlO/lOOttfW 



5 




Digitized by 



Google 



I HOLLUSCHI DBI TBRRBNI TBBZIABII DBL PIBMONTB DB8CRITTI DA F. SACCO 59* 

A. SUBALPINA yar. partoclatata Sacc. 
(Tav. n, fig. 28). 

Dìstiogaunt hanc rar. a specie typica seqaentes notae : 

Testa minor, subelavata. Anfraciu$ regulariter iurriU, uUimui permagfMu: iuktrae pro^ 

Long. 3Vt mm. : Lai. '/^ di mm. 
Astiano: Astigiana (rara). 

OssBRVAZiONi. — Bicorda alquanto VEulimella subumbilicatoides yar. aniso^ 
cyeìoideaj né forse è logico il grande distacco di queste due forme. 

A. SUBALPINA ? yar. astbnsis Sacc. 
(Tay. II, flg. 29). 

Dislinguunt hanc yar. a specie typica sequenles notae: 

Testa major. Apertura ovato-pyriformie. Labium columellare subareuatum. 

Long. 7 mm. : Lai. 4 V4 Q^ni. 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssBRVAZiONi. — Per la forma dell'apertura sembra staccarsi dalla A. subalpina 
ed ayyicinarsi ad alcune Eultmella, ma forse ciò dipende solo dall'essere l'apertura 
dell'unico esemplare esaminato assai ben conseryata, ciò che è rarissimo in generale. 

Attualità A. nitidissima 

Astiaoo A. nitidissima var. praecedens — ? — -4. subalpina e var. j ^ 

PiaceDZiaoo A. nitidissima yar. craganglica ? 

Tortonìaoo 

EheziiBO A. subalpina var. tauromioeenica 

Tongriano ? 

Bartoniano A. poh/girata 

Parisiaoa A. scalarina — A. gracilis — A. polygirata — A. perexilis 

I 

SuessoDJana Anisocycla scalarina 

Sottog. PTYCHEULIMELLA Sacco, 1892. 

Testa turritO'pyramidata, Anfractus planulati, ultimus saepe plus minusque subangulatus. 
Apertura ovato-quadrangula vel rhomboidalis. Oolumella superne, depresse, transverse unipUcata. 

Nello studio delle Pyramidellidae incontrai un certo numero di forme che sem- 
brano ayyicinarsi molto alle Eulimella, ma presentano però una pi^a columellare 
più o meno marcata che diventa meno visibile presso il peristoma. Tali forme per 
detto carattere si avvicinano quindi molto alle Macrodostomia ed alle Symola^ ma 
non mi pare che si possano attribuire senz'altro a questi sottogeneri. Lo Spbtbb, il 



Digitized by 



Google 



60 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZUEII DEL PIEMONTE ECO. 

GossMANN ed altri paleontologi allargarono alquanto i limiti del genere Symóla per 
modo da inclndervi forme che sembranmi aTTÌcinarsi m^lio alle Eulimella ed alle 
Macrodostomia; invece alcuni malacologi attribuiscono ancora alle Eulimella forme con 
pieghe columellari; cod VOdostomia praelonga Jeffr., la Syrnola minuta An., ecc. 
In ogni modo si vede sempre un'incertezza in queste collocazioni, in causa appunto 
dell'esistere svariate forme inceriae sedis che collegano insensibilmente diversi generi 
e sottogeneri. Ho creduto quindi opportuno proporre un nuovo sottogenere, Ptycheuli^ 
mella, appunto per quelle forme che ricordano le Symola e le Odontostomia spe- 
cialmente per la piega columellare, ma che nel complesso sembrano invece avvicinarsi 
meglio alle Eulimella, tanto più che spesso detta piega rappresenta solo una contor- 
sione della columella. Sono però io il primo a riconoscere una qualche artificiosità ed 
incertezza di tale nuovo sottogenere, che avvicino provvisoriamente al genere Eulimella, 
pur riconoscendo come una parte delle forme ora inclusevi sembrino collegarsi colle 
Syrnola o colle Odontostomia. 

PtTCHEULIMBLLA PTAAMmATA (DbSH.). 
(lS3i. DBSHAYES {Tomatella) Exp$d. tcientif. de la Marèe, tona. Ili, p. 154, PI. XXIV, fig. 99-31). 

(Tav. II, flg, 30). 

Piacenziano: Astigiana (rarissima). 
Astiano: Astigiana (frequentissima). 

Osservazioni. — Tn questi ultimi anni alcuni malacologi, come il Monterosato, 
il LocARD, ecc., credettero poter identificare la Tomatella pyramidata Desh. del Plio- 
cene della Morea colla Melania Scillae Scacch. del Pliocene delle Puglie; ma dopo 
accurato confronto delle figure originali di dette forme sembrami che esse non siano 
assolutamente identificabili ; esse costituiscono due specie ben distinte ; infatti VE. 
Scillae è più allungata, più depressa alla base, ha un'apertura più tetragona e meno 
discendente ed un maggior numero di anfratti che non VE, pyramidata ; notiamo 
inoltre come in quest'ultima il Dsshates dica che la columella è uniplicata, mentre 
che ciò non verificasi nell'^. Scillae. 

Il criterio sopraespresso me lo son fatto sia confrontando le due figure tipiche 
del Deshates e dello Scacchi, sia confrontwdo gli esemplari delle due forme, ambedue 
abbondantissime nel pliocene del Piemonte. 

Biguardo all^apertura dell'^. pyramidata devesi notare che mentre la figura del 
Deshates la presenta come alquanto tetragona, invece detto Autore la descrìve come 
ovato-acuta, ciò che sembrami più giusto anche dall'esame degli esemplari fossili piemontesi. 

P. pyramidata var. obliqoaperta Sacc. 
(Ta?. II, fig. 31). 

Distinguuni hanc var. a specie typica sequenies notae : 
Apertura ovaio-pyriformis, magU obliqua. 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — C!oU^;afii insensibilissimamente col tipo. 



Digitized by 



Google 



DBSCBITTI DA F. SACCO 61 

P. PTRAHIDATA Var. RUOULINA SaCC. 
(Tav. Il, flg. 3^ 

Distinguunl hanc yar. a specie iypica sequentes nolae : 

Anfiraelus, primi praecipue, longitudinalUer iepreste et irregulartUr rugulosi. 

Astiano: Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — Tale carattere, che a primo tratto parrebbe molto importante, 
rd osserva frequentemente sia sulla forma tipica che sulle varietà. 

P. PTBAMIDATA var. DEBTONENSIS SaCC 
(Tav. II, flg. 33). 

Distinguunl hanc var. a specie Iypica sequentes notae: 

Testa aliquanlulum minus pyramidalis. Anfractus laevissime canvexuli, sulurìs minus latis 
divisi. Plica eolumellaris paullulo eminentiar. 

Tortoniano: Tortonese (rara). 

r. PTBAMIDATA Vaf. PBBANGCLATINA SaCC. 
(Tav. II, flg. 34). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes nolae: 

Testa regularius pyramidata, Anfractus uUimus plus minusve subangulatus. 

Elveeiano : Sciolze (rara). 
Astiano: Astigiana (frequentissima). 

Osservazioni. — È notevole lo sviluppo cronologico di questa forma. Si potrebbe 
forse ammettere che la P. postconultis sia un'accentuazione tortoniana^ direi, della 
varietà in esame. Forse la Odostomia Michaelis Bruon. {Misceli.^ I, p. 7, fig. 7) 
è affine a questa forma. Dubito alquanto che la Pyramidella planulata Jan. — (Ds 
Cristoforis et Jan., Catalogus rerum naturalium in Museo exstantium^ 1832, 
Parma) possa essere identica a questa forma, nel qual caso il nome da me proposto 
dovrebbe essere abolito. Credo poi che dovrebbe conservarsi il nome di Deshates alla 
specie, perchè accompagnato da buona descrizione e figura, mentre che il lavoro del 
Jan lascia affatto desiderare al riguardo. 

Pttcheolimella postconulos Sacc. 
(Tav. II, fig. 35). 

Testa acutO'pyramidata. Anfractus, 6-7 circiter, planulaU, sutura sai profunda di$juncti ; 
uUimus magnus^ forliter angulatus, inlerdum fere subcannatus. Vmbilieus nuUus, Apertura sub^ 
rhombaidalis vel subpyriformis. Labium externum angulatum ; internum subrectum, depresse et 
perobUqué plicatum; plica coluwMllaris ad perisUma suboblita. 

Long. 3-8 mm.: Lai. ^-Vj^ mm. 

1869. Eulima sinuosa Ponzi, Reyn, DODERLEIN, Giac. terr. nrioe. It, centrale, p. 17 (99). 
1890. Id. id. 9ar. SACCO, Cat. pai. Bae. Ur%. Piemonte^ n. 5351. 

Tortoniano: Montegibbio (frequentissima); S. Agata fossili (rarissima). 

Osservazioni. — Mentre che per alcuni caratteri ricorda alquanto la Macro^ 
dostomia submichaelis var. subangulatina, per altri si avvicina invece alle varietà 
più angolose di P. pyramidata ; accordasi poi specialmente bene colla TurboniUa 



Digitized by 



Google 



62 I MOLLUSCHI DSI TEBSBNI TEBZIABII DBl^ PIEMONTE ECC. 

eonulus Eoch (in Spbtbr). Alcune Auristomia ricordano pure la forma in esame.^ 
Alcuni esemplari ayiiti in comunicazione erano classificati come Pyramidella plamtn 
lata (Jak), che è pure forma differente. 

Pttcheulimella cràssulata SAca 
(Ta?. Il, flg. 36). 

Testa permagna, crassa. Anfraetus subplanulati, suluris sol latis et profundis disjuneH ;. 
uUimus convexo-subangulatus. Apertura subpyriformis. Columella subreetay obliqui uniplicaia. 
Long. 4 mm. : Lai. 3 mm. 

Tortontano: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — Potrebbe essere un'esagerazione locale della P. pyramidata. 

Pttcheolimella basinflatella Sagc. 
(Tav. II, fig. 37). 

Testa turritO'Subconiea, in f eme subin fiata. Anfractus planulati, sutura sat prò fundadisjuneti;.. 
ultimus permagnus, eonvexo'inflatus. Apertura subovata, superne aeuta^ inferno rotundata. Labium 
externum valde arcuatum; labium columellare uniplicatum. 
Long. 7 mm. : Lai. 2 V4 o^os. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Potrebbe forse essere solo una varietà di E. pyramidata^ ma 
presenta pure alcuni caratteri di Maerodostomia. 



Col confronto degli esemplari tipici si potrà estendere molto il seguente quadro 
dei principali rapporti delle Ptycliealimella, che sono ora sparse fra le Eulimelìa^ 
le Symola, le Turbonilla, ecc. 

Attudltà Ìj-E. praeUmga 



[ 



Ìobliqwiperta 
rugulina 
peranguUUina 

Piaoeiiilaiio P. pyramidata 

Tortoniano P. cràssulata — P. pyramidata var. dertonensis P. postconuhis 

Elveiiano P. pyramidata var. perangulaUna 

Toniri*iano PtycheulimeUa conulus^ì^Eulimella ewstibulata^ 



Digitized by 



Google 



DB&CBITTI Pi F. SACCO 63 



Oen.? SPIGA Montbrosato (in lìtteris) 1892. 

Testa gradlis^ elangata, apice heterostropho. Anfraetui cùnvexi, transversim pìurituleati et 
<^UmgUudinalUer pliealulaU. Columella timplex, contorta. 

Il Montbrosato, al quale inviai la forma sottoindicata perchè mi riusciva di 
dubbia interpretazione, mi rispose gentilmente (Febbraio 1892) dicendomi come cre- 
desse tale forma nuova e degna di costituire un gruppo a parte, pel quale proponeva 
il nome di Spica ^ da collocarsi fra le Anisocycla e le Turhonilla. Mentre accetto 
e pubblico questo nuovo gruppo, accenno che esso sembrami avere molte affinità colle 
Aclidae^ per esempio coi Cioniscus^ quantunque ne differisca per la forma dell'apice. 

Spiga Montbbosatoi Sacc. 
(Tav. II, fig. 38). 

Testa elongata, graeilis, albida. Anfraclus convexi, 10 circiter, suturis profundis disjuncti, 

transversim sulcaU et longitudinaliter plicati. Sulci transversi parvuli sed profundis numerosi^ 

-welter 45-17, visibiles in unoquoque anfractu, inter se irregulariter distantes; in regione cir- 

cwnbasali sulcus perspieuior et lonula astdcala ; in regione basali pemumerosiy perappro- 

pinquati, parvillimi. Plieae longitudinales irregulares, in regione supera anfractuum sat perspicuae, 

^basim versus evanescentes. Apertura subovata. Columella subdistorta. 

Long. 8 mm.: Lai. 4 Vi mm. 

Piaceneiano: Villalvemia, Masserano (alquanto rara). 



Digitized by 



Google 



64 I MOLLUSCHI DEI TBBBENI TBBZIAR]! DEL PIEMONTE ECC. 



Oen. MENEBTBO Moeller» 1842. 
Mbnbstho Humboldto (Risso). 

(1896. RISSO, {Tyrbonaia), Produci. Europe mér., IV, p. 394, Pi V. fig. 63X 

Il CoccONi {Enum. Moli. mioc. plioe. Parma e Piacenaa^ p. 138, 1873^ 
aocenna questa specie come trovata nelle marne di Castellarquato ; è probabile trattisi 
di ana yarietà, forse simile a qualcuna di quelle tortoniane. 

M. HuvBOLDTii yar. miobui.inba Sago. 
(Tav. II, fig. 39). 
DisUngunnt hanc yar. a specie typica sequentes notae: 

Testa mmus infiata, suhulatiar. Sulci transversi interdum magis pertpieui. Suki i<mgttodi- 
nalé$ propinquiores, in regime ventrali infera et basali plerumque obliH. 

1856. Turbonilla Humboldti Risso HOERNES, Foss. Moli. tert. beck. fnen, p. 504. 

1868. Id. id. id. Hoemes DODERLEIN, Ciac. terr. mioe. Italia, p. 17 (99). 

Tortoniano: S. Agata, Montegìbbio (alquanto rara). 

Osservazioni. — Per essere generalmente meno ventrose si potrebbe forse co- 
stituire delle forme tortoniane una specie di cui sarebbe questa il tipo, ma siccome 
sonvi pure forme rigonfie di passaggio, così per ora ne costituisco solo una varietà, 
tanto più che in generale si considera pure solo come varietà la bulinea che è forma 
la quale ricorda molto quella sopraesaminata. 

M. Humboldt!! var. ventrisulcata Sago. 

(Tav. Il, fig. 40). 

Dìsiìnguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa affinis var, miobulinea, sed in regione ventrali subplanulala , profundis sed strictis 
suUis transversis tantum sulcata. 

Tortoniano : Montegibbio (rara). 

M. HuMBOLTii var. miosulcata Sago. 
(Tav. II. fig. 41). 

Distinguuot hanc var. a specie typica sequentes nolae : 

Sulei longitudinales plerumque subobliti, vel tantum in regione subsuturali subvisibiles. 

Tortoniano : Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — La sua gonfiezza sembra indicarci come forse non sia logica 
separare specificamente le {orme tortoniane da quelle viventi. Bicorda la var. sulcata 
B. D. D. 

M. HovBOLDTii var. miolonga Sagg. 
(TaJF. Il, Ag. 42). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa elongalior, subulatior. Anfraetus ultimus valde minus inflatus. Suturae latiores et pr<h^ 
fundiores. Sulci longitudinales minus profundi, Sulci transversi latioreSf perspicuiores. 
Long. 7-10 mm.: Lat SlV^-SVi mm. 



Digitized by 



Google 



mESCBITTI DA T. SACCO 



65 



Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara). 

OssBBYAZiONi. -- Sembrerebbe costìtoire una specie a sèi ma collegasi gradata- 
mente con aloone delle varietà soyraccennate ; per alooni caratteri sembra aTvìdnarsi 
alla M. miohmkboldtii. 

Mbkbstho moHUMBOLDTn Sacc. 

(18S6. UOBRN ES (TuriomUa iiumboUiii)^ HOBRNES M., Fon, Moli Uri. Beek. WimL^ p. 506, ìtcf. 43, fig 34)^ 

La forma figurata dall' Hoebnbs come Turbonilla HumboldHi è assolatamente 
diyersa dalla specie di Bisso. Se ed confronto d^ esemplari si yenisse a riconoscere 
che la Melania auricula Qbat. è una Menestho^ forse la specie in esame potrebbe 
diTcntame una yarietà. 

M. mOflUMBOLDTU vaf. TAUBINENSIS SaCC. 
(Tav. n, flg. 43). 

Distingunni hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa subulatO'-eanoidalu non ovulaUi, Anfraetus planulatiores. Suturoé minus profund<ie et 
mmus perepicuae. 

Long. 1 4 mm. : Lat. 3 ^^ mm. 

Elveziano: Colli torinesi (rara). 

OssEBVAZiONi. ^ Parrebbe costitoire specie a sé, ma possedendosene nn solo 
esemplare non troppo ben conserrato credo più opportuno di fame provrisorìamente 
una Tarietà della M. miohumboldtii. 



Attoalilà 



AstiaBO 
PisceBziaBO 

TorlsBiaBS 



M. Humioldiii e Tar. 



tuherculata 

suJcata 

gracilis 

subvenfrieosa 

striata 

bulinea 

sulcata 



M. Eumboldtii var. 

M. Eumboldtii var. — M. craticulata 



M. Sumboldtii yar. 

I 



ventrisulcata 
miobfUinea 
miolonga 
miosulcata 



Imi 
mi( 



ElveziiBO Menestho miohumboldtii e var. taurinensis 



9 Sacco. 



Digitized by 



Google 



66 I MOLLUSCHI DEI TKRRBKI TERZUBII DBL PIBMONTB ECC. 



Qtonere FYBOUUNA A. Adams 1863. 

Le forme di questo genere furono e sono tuttora in parte collocate in altri ge> 
neri, specialmente fra Odostomia^ Chemnitzia^ Turbonilìa, Melania^ JBmoa, Aetaeon^ 
Parthenina^ Turritella, ecc. ; quindi si comprende come il loro studio sia difficile ed 
alquanto incerto, tanto jH trattandosi di forme piccole e rare. 

Sottogenere PTEGULINA (str. s.). 

PtRGULINà INTERSTINCTA (MoNT.). 
(1803. MONTAGU.. Test. Brit., i. II, p. 394, t. I, pi XII, fig. 10). 

P. INTEESTINCTA vat. SUBAPPENNINA SaGC. 
(Tav. 1, flg. 108). 

Distìnguuni hanc var. a specie typica sequentes nolae : 

Testa aliquantulum subulatior. Anfracius 7-9, prope suturam inferam angulatiares et % cin" 
guUs parvulis traneversim ornati. Plicae ImgiludinaUe obliquiores. Plica eolumellaris depresnor. 
Long. 4 mm. : Lai. 4 7^ mm* 

PiaeeMtano: Masserano, Zinola (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. -- A dire il yero confrontando questa forma colla figura e de- 
scrizione originale del Montagu non mi parrebbe potersi unire nella stessa specie, ma 
pur tenendo calcolo della descrizione sommaria e della figura cattiva data da questo 
Autore, credo doverne costituire almeno una varietà cbe però è affinissima ad alcune 
forme tuttora viventi. 

Forse forme affini o varietà di P. interstincta sono la Melania pupa Dubois e la 
forma bicingtUata Bruqnonb (1856. Turbonilìa pusilla PAt7., Hoebkes, Foss. Moli, 
tert, Beck. Wien,, p. 500, tav. 48, fig. 30). Potrebbe forse essere una Pyrgulina 
la forma indicata dal Wood come Chemniizia clathrata Jetvr. (Wood, 1874, Grag 
Moll.^ V Suppl., p. 59. Tav. VII, fig. 18), ed alla quale credo dare il nome di 
exelathrata Sacc, essendo assai diversa dalla tìpica elathrata Jeffb. 

Ptrgulina certsalis (Wood). 

(1S48. WOOD, Crag Moli, I, p. 86, Ut. IX, Ag. 5). 
(1874. Id. id. id. !« Sappi., p. 908). 

P. CHRT8ALI8 Vaf. MEEIDIONALIS SaCC 
(TaT. I. fig. 109). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Teeta magie turrita, minue conica, Costae longitudinales perelataé, numeroeioree j minus 
oUiquae. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — La P. chrysalis è certamente molto affine alla P. interstincta 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. SACCO 67 

MONT., ma credo si debba considerare come specie a parte, tanto più che la tipica 
P. interstincta fa assai mal figurata e diagnosticata dal Montaqu, per modo che riesca 
alquanto incerto sapere quale ne sia la forma tipica. 

PtRGDLIIIA TURBONILLOmBS (BrOS.). 
(lSe9. BRUSINA, Gasier. nouv. de rAdriatique^ I. C, XVII, p. 940). 

P. TUBBONILLOIDES Taf. ALPINO LIGUSTICA SaGC. 

(Tav. I, fig. HO). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae : 

In regione btuali eoitae loìigitudinales iuholfUtae; sulei transverMi latiores et profundiores^ 
sulcus cirewitbasalii praeeipue. Plica dentalis interdum elatior. 
Long. 2 mm.: Lat. Vi nina* 
Piacensfiano : Yillalyernia, S. Quirico in Yalsesia, Zinola presso Savona (rara). 

Osservazioni. — Forse è alquanto affine a questa forma, come pure alla P. 
spiralt$^ la Odontostomia vindobonensis Hoebnes, che questo Autore, oltre che nel 
bacino viennese, dice aver già riscontrato fra i fossili del Modenese ; dubito però si 
tratti di altra specie. 

Ptrgulina variorhata Sago. 
(Tav. I, fig. 111). 

Testa parva, iubulata, apice depressa, albida. Anfracttis 5, depresso- anwexif profunda su- 
tura disjuncti, longitudinaliter et transversim costati. Costae longitudinales numerosae, SO 9$t 
praeter 20 in ultimo anfractu, appropinqùatae, prope stUuram superam laeviter retroflexae, supra 
costulat transversas decurrentes; in anfractu ultimo depressiores et gradatìm subohlilae, Costulae- 
trantversae parvuliores, 5-6 in unoquoque anfractu, in anfractu ulHmo gradatim suhoblitae. 
Apertura irregularUer rhomboidea. Plica columellaris depressa. 

Long. 3 rom.: Lai. 1 mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Ptrgulina fbnbstratoidbs Sacc. 
(Tav. I. fig. 112). 

Testa parvula, elongata^ albida^ imperforata. Anfraclus convexi, tantum laevissime suban^ 
gulosi, longitudinaliter et transversim costati. Suturae profandae. Costae longitudinales numerosaoy 
roiundatae, cospicuae, versus centrum regionis basalis gradatim evanescentes. Costae transversas, 
in regione ventrali infera sitae, costis longitudinalibus minoresy Ì, infera circumbasalis. Apertura 
subovata. 

Long. 3 mm.: Lai. 4 mm. 

Piacensiano: Yillalvernia (rara). 

Osservazioni. — Questa forma si avvicina alquanto ad alcune Tragula^ sia alla 
T. fenestrata, sia specialmente alla T. interstinctoides ; ma d'altra parte sembra affine 
ad alcune Pyrgulina, cosi alla P. eximia, alla P. emaciata^ ecc. Essendo incompleto 
runico esemplare conservato rimane quindi incerta la sua precisa collocazione, quan- 
tunque forse esso costituisca appunto una delle forme di passaggio fra le PyrguUnot 
e le Tragula. 



Digitized by 



Google 



68 



i i 



m 

B 

i 

g 



I 

o 

o 

o 

ì 



I 



?■ 



I 






I 



i 
|- 

a; 
I 

ì 



1 

.1. 

I 
•s 



'•9 

i- 

a; 
I 

.8 






i i 



s 


z 


'XS 


?» 


••• 


••«» 


^ 


."2 


^ 


?i? 


i- 




t 


*§ 



i 



I 
I 



Al Ai 



s 

1 



I 



Digitized by 



Google 



I MOLLUSCHI BSI TIBBKNI TBBZURII DSL FIBIfONTI DIBOBITTI DA*P. SACCO 69 

PteOOLIMA PTGMAEà (GllAT.). 
(1838. GRATELOUP, Conehyl. fon. terr. tm. Adour, p. 34, Ut. «, fig. 77, 78). 

P. PT6MABA yar. subttpica Sacc. 

(i8&6. HOERNES, Fots. Moli teri. beck. fTien., p. 609, U?. 43, fig. 39). 
1856. TurbùmllapygmaeaGrat, UOBRMBS, Féu.MùlL ieri. Beck. FFimn,, p. 50). 
1856. Id. id. id. I^EUGBBOaBN, Tm-k MoU. Ob. Lapugy, p. 178. 

1861 U, id. id. DODERLEIN, Ciac. terr. mioe. II. centr., p. 17 (09). 

Tortoniano: Montegibbio (freqaente). 

OssBBTAZiONi. -^ La figura tipica del Gbatbloup feurebbe snpporrd che la fonna 
in esame costituisca una specie divèrsa, ma forse ciò dipende solo dalla figura poco 
accurata. Alcune Tarietft dì questa specie sono tuttora viventi nel Mediterraneo. 

P. PT6MABA Var. POSTICA SaCC. 

(Taf. I, ig. 113). 

DistiDgnaol bane var. a var. sublypica seqoentes nolae : 

Testa pUrwnqae aliquantulum major, pauUulo sealaralior. Anfraclui nUnui convesn. Labium 
extemum intus laeviter pluHpliealum ; peristama simplex. 
Long. 3 Vi - * mm. : Lai. 4 Va - ^ */♦ nim. 

ìS13.ChemmUiapygmaca Grat. COCCONI, Enum. Moli. Parma e Piacenza^ p. 136. 
1890. Id. id. id. SACCO, Cai. pai. Bae. ttrz. PiemonU, d. 9094. 

Piaceneiano : S. Quirìco in Yalsesia, Piacentino (rara). 

Astiano: Astigiana (rara). 

OssBRVAZiONi. — Questa forma è affine alla vivente P. St^hanisii Jbff. ed 
alle plioceniche P. costulata Wood e P. parvuìa Ntsi, che sono probabilmente da 
crasiderarsi in parte come varietà della P. pygmaea. 

Attualità P. pygmaea var. Stephanisii ecc. 

I 

AstiiBO P. pygmaea var. postica 

I postica 
costulata 

TwtaiìaM P. pygmaea var. subtypica 

BÌTeri«BO P. pygmaea 

Sottog. TBAGULA Montbbosato, 1884. 
Tbagula fbnesibata (Fobb.). 

(JBFFRETS in Ann, Mag. Nat. Hist., 9* wnt^ II, p. 345). 
T. FBNBSTRATA Vaf. SUBALPINA SaCC. 

(Tav. I, fig. ii4> 
Tetto aliqiuMvium minùr, iransvenim tenuissime striolata. Anfractm minus angulati. 
Long. 4Vt-3 mm.: Lai. Vs-^ "^m. 



Digitized by 



Google 



70 I MOLLUSCHI DBI TIBBBNI TBRZIARII DBL PIEMOKTB BCC. 

PiacenHano: Maaserano, Yillalyemia (non rara). 
Astiano: Astigiana (rara). 

OssBBYAZiONi. — La forma fossile è molto simile a quella yiTonte; forse le ò^ 
pure affine la forma Bigaccii Conti del pliocene di M. Mario. 

Teigola interstinctoides Sagg. 
(Tav. I, &g. 115). 

Testa parvuUiy elmigatoiurrila, albiday imperforata. Anfraetus 7-8 eircit&Tj eonvexi, longitih 
dinalUer et trann^sim costati Costae longilwUnalei crassae, latae^ tutor ss tot UstamteSf m 
anfractu ultimo 14-16 cireiter, in regione basali oblitae. Costae tranversae 3, in regione ven- 
trali infera sitae, sat crassae, sed costis longitudinalibus aliqaantulum minores. Apertura suboeata. 
Labium extemum subcrassum. 

Long. 3 mm. : Lai. IV4 ^^' 
Astiano: Astigiana (rara). 

OssbbtAzioni. — Questa forma quantunque certamente affine alla T. fenestrata^ 
tuttavia per la depressione dei cingoli trasversi basali s^nbra quasi tendere verso la . 
Pyrgulina intersUneta. 

Sottog. MIBALDA A. Adams, 1863. 

MlRALDA EXCAVATA (PhU^.). 
(iS36. PIIIUPPI, Emtm. Meli. Sic., t. I, p. 154, Tab. X, fig. 6). 

M. BX CAVATA Var. TDRBITASTEMSIS SaCG. 
(Tav. I, flg. 116). 

Distinguunt hanc var. a specie lypica sequentes notae: 

Testa major, magis turrita, minus conica, Costae ìongitwHnalei numerosieres et prcpinquio* 
res, in anfractu ultimo 20-24 eirciter. Anfraetus ultimus caeleris non tantum amplior. Vmbilieus 
sat visibilis, rimaeformis. 

Long. 3-4 mm.: Lat. 1'/»-^ ^^' 
Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Veramente paragonando la figura tipica del Phiuppi colla 
forma in esame, questa parrebbe essere una specie a parte ; ma considerando quanto^ 
sia variabile la M. excavata e come molte delle forme viventi, che ne sono consi- 
derate solo come varietà, si avvicinino assai alla forma fossile in esame, ne costi- 
tuisco solo una varietà, affine probabilmente alla var. trinodosa Beyn., Yand. e Ponzi 
del pliocene di M. Mario. 

Do il nome di var. ornatulina alla forma disegnata dal Jbffkeys {Brith. Conch.^ 
voi. V, PI. LXXV, fig. 6) perchè diversissima dal tipo. 

Harveyi 
AttuaKtà M. excavata e var. { ^^**]*^* 



Astiaoo M. excavata e var. 

I 

liaceoziana M. excavata var. 



ornatulina^ ecc. 

trinodosa 
turritastensis 



Digitized by 



Google 



DE8CBITTI DA F. SACCO 



71 



Sottog. PTRGISCULUS Montebosato, 1884. 
Ptrgisculus scalaris (Pbil.)« 

(1836. PHILIPPI, En. Moli. Siciliae, p. 157, Ut. IX, fig. 9). 
P. SCALARIS var. BASIDEPRB8SA SaCC. 

(Tav. 1, fig. 117) 

DisiiognaDt baoc var. a specie iypìca sequenles Dolae : 

Testo interdum nu^or, aliquanlulam turrUior^ basi depremor, Coslula transvérsa cireumba-- 
■^alii eaeterii crassior. Ba$i$ laevìter sulculata. 

Long. 3Vt-5-7Va mm.: Lai. \ -r/.-i»/» mm. 

1873. ChemniUia scalaris PMl. COCCOLI, Bnum. Moli. Parma e Piacenza, p. 137. 

Piaceneiano: Savonese (rara). 

Astiano: Astigiana, Piacentino (frequente). 

OssEBYAZiONi. — La figura originale del Phtlippi è alquanto cattiva e quindi 
se si basasse il confronto solo su di essa la forma in esame se ne dovrebbe distin- 
sero specificamente. L'esemplare di Savona è molto più piccolo di quelli dell'Asti- 
giana, ma trattandosi di un esemplare solo non si può per ora dare troppa importanza 
a questo fatto. 

P. scalaris var. pliopbrcostata Sacc. 
(Tav. I, 6g. 118). 

Disiinguunl hanc var. a var. basidepressa sequenles noiae : 

Sulculi iramsversi plerumque aliqumtulum numerosiores. Costae longUudinales, in anfradu 
ultimo praeeipuef inter se propinquiores, numerosiores, paullulo minus erassae. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Potrebbe forse solo considerarsi come sottovarietà od anomalia 
^ella var. basidepressa. 

P. scalaris var. subfasciolata Sacc. 
(Tav. I. 6g. 119). 

Dislinguont hanc var. a var. basidepressa sequenles notae : 

In regione ventrali media, anfractus, ultimi praecipue, sulculi transversi nulli, dmde fasciola 
ventralis (sub cosias longitudinales) conspieitur. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Alcuni esemplari della var. basidepressa tendono già verso questa 

forma. 



AttoaliU 

AstiaDO 

i^cenziaoo 



P. scalaris e var. rufescens, ecc. 

Ìpliopercostata 
basidepressa 
subfasciolata 

P. scalaris e var. bcksidepressa 



Digitized by 



Google 



72 I MOLLUSCHI DB! TIRRENI TBRZIARII DEL PUMONTB ECC. 

Oanara TUBBONILLA Leach in Bisso, 1826. 
Sottog. TUBBONILLA (str. sensu) {Euturhonilla Semfer, 1861). 

TUEBONILLA LÀCTBA (LlNN.). 
(1776. LINNEO, Syst. Namrae^ Ed. XII, pag. 1938). 

Questa specie viene anche indicata come T. elegantissima. Essa fu Tariamente- 
interpretata dai malacologì e quindi manca una base sicura di confronto, essendo assai 
diverse fra di loro le figure date per questa specie da Montagu , Brown , Philippi, 
Jeffrets, Bucquoi, Dautzenbero e Dollfus, ecc., ecc. Tra tale incertezza si po- 
trebbe scegliere a tipo provvisorio la figura del Jeffrets « Brith. Conch.^ tomo V, 
pi. LXXYI, fig. 3 », sia per la speciale competenza del Jeffrets, sia perchè essa è nitida 
e ben fatta, sia perchè anche il Monterosato ed altri malacologi Tindicano come fra 
le migliori ; verificai però come le forme fossili siano piuttosto simili alla T. Cam" 
panelìm (Phil.), alla quale quindi credetti opportuno di generalmente paragonarle. 
Do il nome di gallica Sacc. alla forma figurata come T. ìaciea dal Bucquoi, 
Dautzenberg e Dollfus (1883. Moli. Roussillon, PI. XXI, fig. 7), e di parvO' 
gallica alla forma indicata nello stesso modo e raffigurata nella stessa tavola colla 
fig. 6, giacché paionmi ben distinte dalla tipica forma di Linneo. 

T. lactea var. Campanbllab (Phil.). 

(1S44. PHILIPP!, Emm. Moli. Siciliae, 1, p. 156, PI. IX, ig. 6). 

Long. 6-48 mm. : Lai. 1 '/^-S 7* ^^^ 

1S73. Chemniuia elegantissima Moni. COCCONI, En. Moli. mioe. plioc, Parma e Piacenza, p. lS4. 

Piaceneiano: Astigiana, Masserano, Yillalvemia, Piacentino (non rara). 

Astiano : Astigiana (frequente). 

Osservazioni. — La Melania Campanellae Phil. viene da molti malacologi, anzi 
persino dallo stesso Philippi, considerata come identica alla T. lactea ; altri invece ne fa 
una specie a parte. Io credo che la si debba considerare, se non una specie a parte, 
certamente almeno come una varietà spiccatissima della T. lactea e che costituisca 
quasi una forma tipo, alla quale credo quindi opportuno paragonare molte forme 
fossili. Le è alquanto simile Vexjeffreysi Sacc. (Chemnitzia Jeffreysi Kock a. Wibch. 
in WooD, Crag Moli, V Suppl., 1874, p. 184, Add. Piate, fig. 14) del pliocene^ 
inglese. 

T. LACTEA var. Gastaldi (Sbmp.). 
(Tav. II, fig. 44). 

Long. 6-n mm.: Lai. l^/^-SV» mm- 

iSai. Twrhomlla GastaldU Semp. SEMPER. Palà^ta. VnUrsuck. Beséhr. neu. Tert. Conch., p. «40- 
18SS. Id. id. id. KOENEN, Gastr., ecc. Norddeutsch. mioe., p. %U. 

PiaeenMiano: Astigiana, Yillalvemia (frequente). 
Astiano : Astigiana (frequente). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI Dk F, SACCO 79 

Osservazioni. — Collegasi insensibamente colla yar. Campanellae, tanto più 
che sovente l'andamento ed il numero delle coste varia a seconda degli anfratti e 
degli individui. Questa forma, come la precedente, venne finora generalmente clas^ 
sificata come T. pUcatula, ciò che ebbi a constatare dai cartellini della collezione 
MiCHELOTTi (Museo geol. di Koma), della collezione del Museo geol. di Torino, ecc. 
Mancando la figura del tipo di Semper rimane alquanto incerta l'interpretazione di 
questa forma ; ad ogni modo sembrami che l'esemplare descritto come T. Oastaldii dal 
De Stefani e Pantanelli « 1880. Moli, plioe. dei dintorni di Siena » e figurato 
poscia nel 1888 dal De Stefani * Icon. dei nuovi Moli, plioc. dei dintorni di 
Siena, tav. XI, fig. 23 » non corrisponda alla forma del Semper e quindi Tappello 
senensigastaldii Sacc. 

T. LACTEA var. TORBITOLONGA SaCC. 
(Tav. U, Bg. 45). 

Disiìnguunt hanc var. a var. Campaìullae (Phii) sequenles notae : 
Testa valde turrilior et longior. Costae Umgitudinales passim tantum obìiquae, passim sub- 
areuatae vel subflexuosae. 

Long. 21 mm. : Lai. 3'/^ mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

T. LACTEA var. PLIOSIGMOIDBA SaGC 

(Tav. II, fig. 46). 

DislÌDguQDt hanc var. a var. Campanellae (Phil.) sequenles nolae : 
In anfractibus uUimis costae flexuosO'sigmoideae, 

Piacenziano ed Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Questa forma collegasi perfettamente con quelle affini in causa 
della saltuarietà del suo carattere differenziale. È nettamente distinta dalla T. sigmoidea 
Jeffr. per la mancanza di solchi trasversi. 

T. LACTEA var. mTUSPEBSULCATA SaCC. 
(Tav. II, fig. 47). 

Distìnguunt hanc var. a var. Campanellae (Phil) sequentes notae : 

Costae longiludinales subrectae vel laevissime obliquo-arenalae, saepe rotundo-^eémplanatae. 

Labium extemum intus spiraliter sulcatum; suld 5-6, sol lati, plus minusve profundi, eostulina 

spirali inter se separati 

Piacenziano: Zinola-Fomaci (rara). 
Astiano : Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — I solchi spirali intemi non hanno forse quella importanza che 
parrebbe a primo tratto, poiché veggonsi pure comparire in Wme affini, se pure non 
identiche alla var. Campanellae, ma sono più spiccati e più costanti nella forma in esame. 
Oià il FONTANNES descrisso e figurò una forma simile (più grande, a base meno de- 
pressa, ecc.) che appellò T. millcisensis, la quale forse è solo una varietà di T. lactea; 
ma se invece essa dovesse considerarsi come una specie a parte ne diventerebbero^ 
varietà le forme in esame ed altre simili descritte in seguito. 

10 Sacco. 



Digitized by 



Google 



74 I MOLLUSCHI DEI TBERENI TBRZIAEII DBL PIBMONTB BCC. 

T. LAGTBiL yar. PLiosimus Sacg. 
(Tav. Il, 6g. 48). 

Disiingoani hanc var. a var. intuspenulcata Sacg. sequenies noiae : 
In anfraetibus uUitnis coslae aliquanlulum propinquiores $t obliquiorei, interdum laeviter 
depressiores 

Astiano: Àstigiaiia (non rara). 

OssEBYAZiONL ^ Per alconi caratteri costituisce passaggio alla var. Campanellae. 

T. LAGTBA Taf. PBRPLICÀTOSULCATA SaGG. 

(Tay. II. fig. 49). 

Distìnguant hanc yar. a var. iniuspersulcala Sagc. sequenies noiae : 

Testa crassiar; coitae hngitudinales, laevissime fkxuosae, numero majores (24-26 tu an* 

froda ullimo), propinquiores, Anfracius penulHmi prope suluram supera 2 cosiicillis transversis^ 

perdepressis, inierdum ornati. 

Long. 45 mm. : Lai. 3*/» mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

T. LACTEA var. coNVBXDLosuLaiA Sacg. 
(Tay. II, fig. 50). 

Disiingoani hanc var. a var. intuspersulcata Sacg. sequenies noiae : 
Testa turritior; anfractus convexuli; costae laeviter obliquiores, basim versus aliquantulum 
productiores. 

Long. 12 mm.: Lai. 3 mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

T. LAGTBA var. PLIOOIGANTBA SaGG. 

(Tav. II, fig. 51). 

Disiingoani hanc var. a var. intuspersulcata Sacg. seqoenles noiae : 
Testa major, crassior. Costae obliquae sed non, vel parum, flexuosae, in anfractu ultiiao 
20-22. 

Long. 46 mm.: Lai. i*/^ mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

T. LAGTBA var. ELBOANS (SbGU.). 

(1876. SEGUENZA, Studi strat. pi. U. mer., B.C. 6. 1.» p. 14). 
(Tav. II, fig. 52). 

Dislingounl hanc var. a var. Campanellae seqoenles notae : 
Costae aliquantulum parvuliores^ spatia intercostalia latiora. 

Piacenziano ed Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Il Sequenza indica questa forma come specie a parte, ma eesa 
collegasi cod gradualmente con altre varietà di T. laetea che sembrami doverla pure 
solo considerare come una varietà ; fra le viventi ricorda la T. posia,cuticostata Sac€. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA P. SACCO 7S 

T. LACTBA var. PAoacosTATA (Seg.). 

(1876. SEQUENZA, Studi strappi. Jt. mer., B.C. G.I., p 99). 
(Tav. II, fig. 53). 
DisiÌDguunt haoc var. a var. Campanellae seqoentes notae : 

Testa aliquarUulum parvior et magis conica Anfraetus interdum laeviisime amvexiores ; 
eostae graciliùret et acutiores. 

Piaceneiano: Savonese (non rara). 

Osservazioni. — Anche questa forma indicata dal Sequenza come specie a 
parte, è forse solo nna varietà di T. lactea, varietà che collegasi colla precedente, 
ma che tende già verso le forme tortoniane. 

T. LACTEA var. PAuacosTOBRuimiA Sacc. 

Disiingaunl hanc var. a var. paucicott^Ua (Seg.) seqaentes nolae : 
Testa subgrisea. 
Piacenaiano: Yillalvemia (rara). 

T. lactbà var. bbevicostulata Sàgg. 
(Tay. n, flg. 54). 

DistingQuni hanc var. a var. Campanellae sequentes nolae : 

Testa aliquantulum major. Costae longitudinales paullulo breviores, versus regionem basalem 
mmus produetae. 

Piaceneiano?: Tortonese (rara). 
Astiano: Astigiana (rara). 

T. LACTBA anom. pseudoflobbntina Sagg. 
(Tav. II, fig. 55). 

Dislingoant hanc anom. a var. Campanellae sequentes noiae : 
Passim costae longitudinales superne fortiter angulato-arcuatae. 
Piacenziano: Villalvemia (rara). 

Osservazioni. — Il carattere differenziale di questa forma rappresenta solo 
una semplice anomalia, che però ricorda quello, forse più costante, che costituisce la 
T. exfiorentina Sago. (= T. fiorentina secondo Db Stefani « Iconogr. Moli, plioc.^ 
Siena, 1888, tav. XI, fig. 25), » ben diversa dalla vera T. fiorentina Da Costa. 

T. LACTBA var. TURBITOPARVA SaGG. 
(Tav. II, flg. 56). 

Distinguont hanc var. a var. Campanellae sequentes notae : 
Testa parva, aUquantulum turritior; costae reetiores. 
Long. 6 mm. : Lat i Vt mm. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Ricorda alquanto la var. senensigastaldii Sacc. 

T. LACTBA var. coNiGOPABvm^A Sagg. 

(Tav. II, fig. 57). 
Disiinguunt hanc var. a var. Campanellae sequentes notae : 
Testa minor, minus turrita, magis conica, Costae paullulo infeme productiores. 
Long. 4 Va mm. : Lai. 1 Va ^^' 
Piaceneiano: Ponte S. Quirico in Yalsesia (rara). 



Digitized by 



Google 



76 I MOLLUSCHI DEI TBBBENI TSRZIABII I>IL PIEMONTE ECC. 

TORBONILLA MeNEGHINII LiB. 
(1856. LIBASSI, Sopra alcune conch. foss. dti dint. di Palermo, p. 90, fig. 10). 

Astiano : Àstigiana (frequente). 

OssERYAZiONi. — Si aYYÌcma assai alle yar. Oampanellae^ Gastàldii^ ecc.; se 
ne distìngue specialmente (secondo la figura del Libassi) perchè le coste longitudinali 
non si arrestano di tratto nella regione ventrale, ma si prolungano alquanto, attenuan- 
dosi, verso la parte inferiore, e non chiudendo direi, nel basso, gli spazi intercostali^ 
dò che d'altronde osservasi pure talora saltuariamente in alcune forme della T. ìactea^ 
di cui la T. Meneghina potrebbe quindi anche esser solo una varietà. Forse è alquanto 
a£Sne alla presente specie la T, fiorentina (Costa), ma la figura e la descrizione 
riescono xm po' troppo incerte per fondarvi una buona specie. 

T. Meneghinu? var. astrnsiconvexa Sacc. 
(Tav. n, fig. 58). 

DisUnguunl hanc var. a specie typica sequentes noiae : 
Testa aliquantulum infUUior. Anfractus convexiores. 
Long. 6 mm.: Lai. 4 '/^ nim. 

Astiano : Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina pure alla T. astensidelicata. 

TURBONILLA POSTACUTICOSTATA SàGG. 
(1884. JEPFRETS, MolL Lightning Exped, Proc. Z. S., p. 359, PI. XXVII, fig. 3). 

n nome di acuticostata datole dal Jeffrets non può essere conservato perchè 
^'à usato nel 1870 dallo Speter per un' altra specie di Turbonilla. 

T. POSTACUTICOSTATA Var. LIGUSTICA SaGC. 
(Tav. II, fig. 59). 

DistinguuDt hanc var. a specie lypica sequentes nolae ; 

Te$ta aliquantulum major. Costae longiludinales acutiores^ basim versun aliquantulum prò- 
4uctiore$. 

Long. 6 mm.: Lai. h^\% mm. 

Piacensiano: Savona (rara). 

T. POSTACUTICOSTATA? Var. PLIOMAGlfA SaGG. 
(Tav. Il, flg. 60). 

Disiinguunt hanc var. a specie lypica sequentes nolae : 

Testa major. Anfraeius minus convexi. Costae acutiores, interdum laetfiter flesDuosas. Suld 
spirales intemi plus minusve perspieui. 

Long. 6-40 mm. Lai. l^s'^Vs ™™- 
Piacensiano: Masserano, Savona-Zinola (non rara). 

Osservazioni. — Costituisce quasi passaggio tra la T. lactea ed alcune Tur- 
òonilla mioceniche. Potrebbe f<»ee considerarsi come una specie a parte. 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 77 

TURBONILU PSEUDOCOSTELLÀTA SiCC. 
(Tav. II, flg. 61). 

Testa media^ suberassula, iuhturrita, inferne subdepressa. Anfractus subplani vel laevUer 
-depressO'Convexi, stUuris sai profundis disjuncti, Costae longiludinales subrectae vel lamssime 
^ubobliquae, sai elatae, latere subcompressae, interstitiis cosiis latioribus disjunclae, in anfraetu 
ultimo 14-16, inferne abrupte attenuatae : regio basalislaevis, a regioni ventrali costicilla trans- 
versa depressissima, interdum suboblita, disjuncta. Apertura subquadrangulo'rhomboidalis. Labium 
^xtemum simplex; labium eolumellare rectum, laeviter depresso -subplicatum. 

Long. 5-10 mm.: Lai. IVs*^ ^^' 

1856. Turbonilla costellata Grat, HOERNES, Foss. Moli, tert. beck, fnen, p. 498. 

1856. Jd. id. id. NEUGEBOREN, Tert. Moli. Ob. Lapugy, p. 177. 

1863. id. id. Grat., Hoem. DODERLEIN, Ciac. terr. mtoe. It. centr., p. 17 (99). 

Tortontano: Montegibbio (non rara). 

OssERYAZiONi. — Basandosi sulla figura che il Grateloup dà della sua Tur- 
banilla costellata pare che ad essa non si possano riferire quelle diverse forme che 
^ essa Tennero finora da yari Autori identificate. Pei suoi caratteri sembra quasi 
collegarsi alla T. lactea var. eìegans. 

T. PSEUDOCOSTELLATA vaf. TAUBINENSIS SaCC 
(Tav. II. flg. 62). 

DistiDguunt hanc var. a specie typica sequentes notae: 

Testa minor, aliquantulum magis conica, minus turrita ; costae longiludinales numero mi- 
4tores : in regione basali pseudodiseus parvulus interdum conspicitur. 
Long. 4 mm : Lai. 4 Vs mm. 
Elveaiano: Sciolze (rara). 

T. PSEUDOCOSTELLÀTA Var. HOERNESIANA SaCC. 
(1856. HOERiNES. Foss. Moli. tert. Beck., H^en., p. 498, Uv. 43, fig. Vt). 

Tortontano: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. •— Questa forma non è certamente identificabile colla T. costellata 
Grat.; dìstinguesi dalla specie tipica specialmente per la forma un po' più conica e 
per la pseudocosticilla circumbasale nulla o quasi nulla. Le si avvicina molto la var. 
hoeneniana Sacc. (Turbonilla costellata Grat. secondo Koenen « Oastrop.^ Cephal. 
u. Pter. Norddeutsch. Mioc, 1882, tav. VI, fig. 9 ». 

T. PSEUDOCOSTELLÀTA vaf. PAUCICOSTELLATA SaGC. 
(Tav. Il, fig. 63). 

DisiiDgaonl baoc var. a specie typica sequeotes notae: 

Testa aliquantulum parvior; costae longiludinales numero minores, il -13 ; pseudocosticilla 
<ircumbasalis nulla. 

Long. 5 mm.: Lat. 1 ^t mm. 

Tortontano: Stazzano (rara). 

TdEBONILLA PLIOGOSTELLATOmBS SaCC. 
(Tav. n, flg. 64). 

Testa pATva, eUmgato-turrita, albido-nitens. Anfractus subplano-convexuU^ suiuris profundii 



Digitized by 



Google 



78 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC. 

dixjuncti. Costae longitudinales sai crassae ei elalae, suhrectae; in anfractu uUmo 4 4 etrcitor». 
basim versus gradatim evanescentes. Testae basis eonvexula. Apertura ovato-subpyriformis. Peri^ 
stoma simplex; columella inlus depresse uniplicataF 
Long. 5 mm.: Lai. 1 mm. 

1890. Turbonilla cosuUata Grat. SACCO, Cai, pai. Bac, terz, Piemonte, d. 9017. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Si ayyiciDa alquanto alla T. costellatoides. Potrebbe riferirsf 
ad una specie simile la forma indicata come Chemnitaia costellata Grat. dal Cocconi 
€ 1873. Enum. Moli, mioc. plioc, Parma e Piacenza, p. 135 ». 

Turbonilla gostelutoidbs Sacg. 
(Tav. II, flg. 65). 

Testa turritO'Ocuta, lactea, basi subrotundata. Anfractus subplanocotwexulif suturis sat prò- 
fkndis disjuncti. Costae longitudinales subacutae^ rectae vel laevissime obliquae, basim versus gra- 
datim attenuatae, in anfractu uUimo 15-16 circiter. Apertura subovato-rhomboidalis ; labium- 
extemum simplex; làbium columellare depresse uniplicatum. 

Long. 8 Vg mm : Lai. 2 mm. 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — Per qaanto molto differente dalla T. psendocostellata^ sembra 
che le si colleghi per mezzo della var. dertocolligens. Bicorda la T. Beussii Hoern. 

T. COSTBLLATOmSS làT. ANTIQUA SaCC. 
(Tav. II. flg. 66). 

Disiinguunt banc var. a specie lypica seqaentes nolae : 

Costae longitudinales basim versus minus produclae. Testa» basis aliquantulum minus ro^ 
tundala. Apertura rotundatior. 

Elveeiano: Colli torinesi, Bersano (alquanto rara). 

T. COSTELLATOIDES Var. DERTOCOLLIGENS SaCC 

(Tav. II, flg. 67). 

Costae longitudinales basim versus minus productae, Costula eircumbasalis perdepressa, subo-- 
blila, passim subvisibilis. Testae basis aliquantulum depressior. Apertura rotundatior, 

Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (non rara). 

Osservazioni. — Costituisce bellissimo passaggio ad alcune varietà di T. pseu^ 
docostellata. È forse ad una forma simile che il Doderlein « Oiac. terr. mioc. Italia 
centr,, p. 17 > diede il nome di T. elegantissima var. crassecostata (T. Gastaldii 
Semp.), citazione che ho ripetuta nel mio « Cat. pai. Bac. torà. Piem.^ n. 5356 ». 

TURRONILLA KOENBNI SaGC. 
(188«. KOENCN (T. cotUllata Grat.) Gastrop. Cephal, u. Pier, Norddeutsch. Mioc., tav. VI, fig. 10). 

Elvesfiano: Colli torinesi, Sciolze (alquanto rara). 

Osservazioni. •— Sembrami che alcune forme del miocene torinese siano para- 
gonabili a questa specie, la quale non è assolutamente identificabile alla T. costellata 
Orat. Anche la T. costellata Grat. di B. Hoernes « Fauna Schlier's v. Ottnang.^ 



Digitized by 



Google 



DESCBITTI DA F. SACCO 79 

1875, p. 362 (30), tay. X, fig. 12 » non sembrami identificabile a detta spede per 
cm le do il nome di T. acutorecta Sacc. Noto qui incidentalmente come il Eoenen 
€ 1891. Norddeutsch. Uni. Olig. Moli. Fauna, p. 629 » istituisca una T, laticosta, 
di cui, prendendo per tipo la fig. 1 5 (Tay. XXXXIII), in^cherei una yar. multico^ 
stula Sacc. basata sulla fig. 17 della stessa tayola. 

TURBONILLA PEBCOSTELLATA SaCC. , 

(Tav. II, flg. 68). 

Testa conoidalis^ albida. Anfracius subplanati, iuturis sat profundis disjuncli. Costae lon* 
giludinales subrectae, suberistalae, fere latae sicut spatia intercostalia ; in anfraclu ultimo 20 
-cirdter, basim versus aliquantulum productae. Testae basis aliquantum subrotundata. Apertura 
subovoidalis, Peristoma simplex. 

Long. 5-7 mm. : Lai. 2-2Vs mm. 
Tortoniano: Montegibbio (frequente). 
OssEByAZiONi. — Sembra ayyicinarsi alla yar. hoernesiana di T. pseudocostellata. 

TORBONILLA HEMUCIRSIFORMIS SaCC 
(Tav. II, fig. 09) 

Testa turrita j elongata^ sat crassa. Anfracius laevitm' convexi sutura sat profunda disjuncti. 
^stae longitudinales subreetae vel laevisiime arcuatae, fere latae sicui spatia intercostalia ; in 
anfractu ultimo , subangulatOy 20 circiter, ad basim rapide depressae^ sed in regione basali passim 
perdepressae subvisibiles. Testae basis subdepressa. Apertura subrhomboidalis. Labium externum 
-intus plurisulcaium : labium columellare depresseplicatum. 

Long. 41 mm. : Lat. 2 Va mm. 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 

OssERyAziONT. — Si ayyicina alquanto alle T. pseudocostellata, T. costellatoides, 
T. terebralis Qrat., T. pseudoauricula Grat., ecc., ma ricorda pure assai alcune 
forme di Hemiacirsa, coA per esempio ali* H. prolanceolata. 

TURBONILLA? COSTBLLATOSULCATA SaCC. 
(Tav. II, fig. 70). 

Testa parva, turrito^scalarata, basi subdepressa. Anfracius plano-convexuli, suturis sat pro- 
fundis disjuncti. Costae longitudinales subreetae, in anfractu ultimo 4 4-15, bashn versus sat 
rapide attentiatae. Prope suturam sulcus parum profundus^ costis interruptus, passim suboblitus, 
conspicitur. Apertura subovata. Peristoma simplex. 

Long. 47t mm. : Lai. 4 V* ^^' 
Tortoniano: Montegibbio (rara). 

OssERyAZiONi. — Il carattere del solco subsuturale parrebbe costituire di questa 
forma una specie non appartenente alle yere Turbonilla, ricordando per esempio alcune 
Pyrgulina; ma d'altra parte essa si ayyicina molto pei diyersi caratteri alla T. 
pseudocostellata e T. costellatoides, e d'altronde accenni di solchi transyersi ebbi pure 
^ osseryare in qualche raro esemplare di T. costellatoides yar. dertocolligens, per 
modo che proyyisoriamente attribuisco alle Turbonilla la forma in esame. 

Turbonilla? basisulcdlatà Sago. 
(Tav. II, fig. 71). 

Testa media, albida, crniico-turrita. Anfracius subcomexuli, suturis sat profundis disjuncti. 



Digitized by 



Google 



80 I MOLLUSCHI DBI TERRENI TERZIiRII DEL PIEMONTE ICC. 

Costae longUudinales sai elatae, inler $e dhtantes, ad suturai deprsssiorss, in anfraetu ttttjmo^ 
40 drcitér, basim versus aliquanlulum prodactae. Testae basii subrctundataf lamssimis sulcu 
ipiralibui, parum profundis, 4-6 (etiam in regione ventrali infera visibilibus), omaUs. 
Long. 6 mm. : Lai. 4 ^/^ mm. 
Tortoniano: Montegìbbio (rara). 

Osservazioni. — Si aYYicina ad alcune varietA di T. pseudocostellata ; la sol- 
colatura basale accennerebbe alle Sulcoturbonilla. 

TURBONILLA? ReDSSI (HoBftN.). 
(1856. M. HOERNES, Foss. Moli. Urt. Beek. ff^itn., p. 641, Uy. 43, ig. 90). 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

TURBONILLI ASTENSIDELICATA SaGC 
(Tav. Il, fig. 72). 

Testa affinis T. delicata Montr., sed major. Sulurae aliquanlulum profundwres, Costae 
longiludinales interdum numerosioresj 16-SO in anfraetu ultimo, rectae vel laeviUr obliquae. 
Long. 3 '/s*^ ^^'' Lai. I-IV^ mm. 

Piacen0iano: Astigiana, Villa! vemia (rara). 

Astiano: Astigiana (frequentissima). 

Osservazioni. — Si avvicina ad alcune varietà di T. laetea; ricorda pure al«* 
quanto la vivente T. gradata Montr. 

T. ASTENSIDELICATA Var. ACUTUIA SaCC 
(Tav. II, flg. 73). 

Disiingaunl hanc var. a specie typica sequenles notae : 
Testa lurrilior, elongalior, aculior, aliquanlulum minus conica. 

Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina alquanto alla T, turritodelicata Sacc. 

TUEBONILLA DELICATA MoNT. 
(1844. PHILIPP! {Chmniuia gracilu [non Brocchi]), Bn. Moli Siciliae, II, p. 137, Uv. XXIV, fig. ìi\ 

Piacenziano : Villalvemia, Zinola-Savona (non rara). 
Astiano : Astigiana (non rara). 

T. delicata var. basiglobosa Sacc. 
(Tav. II, flg. 74). 

Distinguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae : 

Anfractus laeviter convexuliores, suturis profundioribus di^uncti; testae basis rotundatior. 
Long. 3 Va mm.: Lai. 4 mm. 
Piacenziano: Villalvemia (rara). 

Osservazioni. — Porse la T. Strozza De Step. e Pant. rappresenta quasi un 
grado di maggior accentuamento dei caratteri distintivi di questa forma. 



Digitized by 



Google 



BISCRITTI DA F. SACCO 81 

TUBBONILLA TURRITODBLICÀTA SaCC. 
(Tav. II, fig. 75). 
Testa graciliSf perturrita. Anfraclus planoeonvexuli^ suturis profundis disjuncH. Cosiae lon- 
gitudinales subreetae, appropinquatae [in anfractibus uUimis prasàpué), in anfraetu nUimo 23- 
85, basim versus sai produclae sed sensim decrescentes. Basis rotundo^depressa. Apertura ovato- 
pffriformis. Labium extemum gracile ; labium columellare depresse subplieatum. 
Long. 5-6 mm. ; Lai. 1 V^ - 4 V, mm. 
Piaeen0iano: Villalvernia (rara). 
Astiano : Astigiana (rara). 

OssKRTAZiONi. — Sembra collegarsi colla T. astensidelicata var. acutina. Qualche 
somiglianza colla forma in esame presenta la T. exunica Sacc. (1848. ChemniUia 
unica Moni. Wood., Crag Moli, p. 83, Tav. X, fig. 9) del pliocene inglese. 

TURBONILLA OBLIQUATA (PhIL.). 
(1844. PHILIPPI, Enum. Moli Siciliae, II, p. 137, taT. XXIV, fig. 10). 

Do il nome di var. gallica Sacc. alla forma indicata come T. obliquata da. 
BucQUOi, Dautzenbbrg e Dollfus {Moli. Eoussillon, p. 182, PI. XX, fig. 14). 

T. OBLIQUATA? VEf. PLI0U0U6TICA SaCC 

(Tay. Il, fig. 7^ 

Distinguont hanc var. a specie lypica seqoentes noiae: 

Testa aliquantulum major^ erassior. Anfractus pauUulo minus convexi. Costae longitudinale^ 
basim versus aliguantulum productiores. 
Long. 4 Vi mm- ' L.^^- ^ Va mm. 
PiacenBiano : Zinola-Sàvona (rara). 

Osservazioni. — Bicorda alquanto la tortoniana Chemniteia Beussi Hoern. 

TURBONILLA LACTEOPUSILLA SaCC. 
(Tav. II, fig. 77). 

Testa parva, elongato-turrita, apice subito acuminata. Anfractus subplanO'Convexuli, suturis 
sat profundis disjuncti, Costulae longitudinales rotundulae, obliquae^ interdum laevitér fiexuosae, 
in anfraetu ultimo 18-20 circiler, ad basim perproductae. Apertura subovata; labium extemum 
simplex ; labium columellare depresse plicatum. 

Long. 4 mm.: Lai. 1 mm. 

PiacenBiano : Villalvèmia (rara). 

Osservazioni. — Ricorda per alcuni caratteri la T. lactea e per altri la IV 
pusilla. 

TURBONILLA ? PUSILLA (PhIL.). 
(1844. PHILIPPI, Enum. Moli Siciliae, II, pag. 394, Ut. XXVlII, fig. 91). 

La Turhonilla pusilla potrebbe forse appartenere al sottog. Strioturhonilla^ 
giacché Fhilippi accenna a stridette trasverse, e caratteri simili osservansi pure sal- 
tuariamente nelle forme sottodescritte. Anche alcuni caratteri di affinità sembrano esistere 

11 Sacco. 



Digitized by 



Google 



32 I MOLLUSCHI DEI TEBRENI TBBZIARII DEL PIEMONTE DESCRITTI DI F« SACCO 

fra dette forme ed i Pyrgolidium. Indico come var. rectogalUca Sacc. la forma 
descritta e figurata come jT. pusilla da Buquoi, Dautzbnbebg e Dollfus {Moli. 
Boussillon, p. 181, PI. XX, fig. 16). 

T. PUSILLA? var. pbaecbdbns Sacc. 
(Tav. II, fig. 78). 

Disiinguuni hanc var. a specie typica sequeotes notae: 
Testa aliqmntulum minui pupoides, subsealarcUa. Cosiae $ubrectae. 
Elifeisiano : Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. -- Bicorda alquanto la T. Koeneni Sacc. 

T. pusilla var. gradatoidbs Sacc. 
(Tay. II. fig. 79). 

Distingaont hanc var. a specie ippica seqaentes notae: 
Testa minus pupoides. Apertura subpyriformis. 

1S90. Turbonilla gradata Montr, — SACCO, CaU pai Bac. terx. PiemonU, D. 915. 

Piaceneiano: Villalvemia, Savona-Fornaci (non rara). 

OsSEBYAZiONi. — Quosta e simili piccole forme, awidnantisi molto alla T. gradata 
Monte., sono di stadio alquanto difficile, specialmente perchè non sempre si riesce ad 
esser sicari che non si tratti di individui giovani di T. lactea^ di T. Meneghina^ ecc. 

T. PUPILLA var. conicina Sagc. 
(Tay. II. fig. 80). 

Distinguuni hanc var. a specie typica sequentes notae : 
Testa minor^ magis conica. 
Long. 3 mm. : Lat. \ mm. 

Piaeenziano: Villalvemia (rara). 

T. PUSILLA? var. plioparviluma Sacc. 
(Tav. II, fig. 81;, 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa vaUe minor, lacteo^translueida, subturrita. Costae longitudinaUs magis oppropinfuotoe, 
in anfractu ultimo %0 drciter. 
Long. 2 mm.: Lat. ^a "im. 
Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Forse trattasi di an individao non ancora completamente adulto. 



Digitized by 



Google 



V9titv60P9U 



nuptuoo 

99piOJVpVUd 



83 



ss 

e 
n 

g 



o 



I 

o 
o 







Digitized by 



Google 



84 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZI ARII BEL PIEMONTE ECC. 



Sottog. PTBGOLIDIUM Montr., 1884, 
Ptrgolidium intebnodulum (Wood). 

(1848. WOOD, Crag Mollusco^ \, p. 81, Tar. X, fig. 6). 

Piacensiano: Villalyemia (frequente). 
AstiaiU): ÀstìgiaiUk (frequente). 

OssERTiziONi. — Le è forse identica la Chetnnitaia corbis Conti del M. Mario. 

P. INTBRNODULtJM Var. MIOCENICI SlCC. 
(TaY. Il, fig. 82). 

Dislinguunl hanc var* a specie typìca sequenles notae : 
Tétta intérdum minor sei croimr, $uh6erUhiformi$. 
Long. 8-9 mm.: LaU IVt-*'/* w». 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

P. INTERNODULUM ?ar. TURRITUL0IDE8 SàCC. 
(Tav. II, fig. 83). 

Dislinguunt hanc var. a specie lypica sequentes notae: 

Testa ehngatior, minus conica, magis turrita. Noduli int$rcostales àliquanlum minut per^ 
tpicui. 

Long. 43-45 mm.: Lai. S'/t'^ °^' 

Piacenziano: Villalterma (rara). 
Astiano : Astigiana (non rara). 

P. intbrnodulum yar. scbànodulinà Sàcc. 
<Tav. n, fig. 84). 

Distinguunl hanc var. a specie lypica seqaenles nolae ; 
Noduìi inteixostaléi depresiiores, interdwn iubnullù 

Astiano: Astigiana (non rara). 

Osservazioni. — Ricorda per alcuni caratteri la yar. boUenensis Font. ; parrebbe 
quasi collegare i Pyrgolidium alle TurboniUa ed alle iStrioUnrboniUa. 

P. INTERNODULOM Taf. ASTENSIPUPOIDEà SàCC. 
(Tav. Il, fig. 84&if). 

Dislioguunl hanc var. a specie lypica «equenles nolae : 

Testa minus conica, turritior, subpupoidea. Costae propinquiores, hasim versus productiores. 
Noduli intereostales minus perspicui. Testae basis rotundaUor. 
Long. 7 mm. : Lai. 4 ^1, mm. 

Astiano : Astigiana (rara). 

&sSERVAZioirì. — La forma di P. internodulum figurata dal Nyst « 1878. 



Digitized by 



Google 



DtSeRlTTI DA F. SACCO 



8S 



KSonch. tetr. ieri. Seìg,^ PL 6, fig. 3 » deve costitaire una mrietft xuHwa, tar. 
<om€oiiea SacCw 



Attoafilà 



AslitDl 



Piacfonano 



P. roseum 

I 

ìigata WooD. 
cohicoidea 
P. internodulum e var. { astensipupoidea 

Utrrituloides 
subanoduìina 



P. internodulum e var. 



turrituloides 



' I bollenensis 
Torlooìaoo Pyrgolidium internodulum var. miocenica 



Nuovo Sottog. PTRGOLAMPROS Saoc., 1892. 

Testa pierumque magna, turrita, nitida, saepe subeburnea. Anfractus subpUmaU, vel laeviler 
subeonvexi, eostulis subrotundaiis, depressis, perappropinqualis^ pemumerosis, inlerdum passim sub- 
obUtis (in anfractibus ultimis praecipue) ornati. Suleuli transversi nulli, vel parvillimi, sub lente 
vix passim visibiles. Apertura subovato-quadrangula. Labium extemum intus pierumque plurila- 
tesulcatum, exteme simplex ; labium columellare saepe profunde plicalum, (Tipo Pyrgolampros 
mioperplicatulus Sacc). 

Alcune forme sembrano far passaggio alle Strioturbonilla. Fra i Pyrgolampros 
viventi ricordo il P. attenuatus^ il P. compressus Jeffb., il P. paucistriaius Jeffr., 
il P. semicostatus Jeffr.^ ecc. 

PthGOLAMPROS ? PLICATULDS (Br.). 
1814. Turbo plicatulus Br. BROCCHI, €onch.fius. subap. p. 376, !«▼. VII, 6g. S. 

OssBRVAZiONi. — Esistono tuttora incertezze sulla forma cosi determinata dal 
Brocchi, essendone la descrizione un pò* monca e la figura rappresentando proba- 
bilmente un esemplare coU'apertura rotta, incompleta. Essendomi recato a Milano per 
osservare Tesemplare tipico della collezione Brocchi, potei constatare che nel tubetto 
portante l'indicazione Turbo plicatulus, anzitutto non esiste più l'esemplare figurato 
che andò smarrito ; inoltre gli esemplari che vi sono racchiusi sono piti piccoli, 
almeno della metà, che non la figura in esame ; infine i sette esemplari racchiusi in 
detto tubo appartengono a PyrgostyJus^ Pyrgostelys^ vere Turbonilla, ecc., per modo 
che non ci illuminano per nulla sulla questione in esame. 

Ma non sarebbe impossibile che l'esemplare figurato, ora in questione, non fosse 
neppure una Turbonilla, come anche a primo tratto l'indicherebbe la sua mole. Noto 
al riguardo come il D'Orbiont nel suo < Prodr. Pai. str., HI » indicò questa 
forma a pag. 88 come Terebra Brocchii D'Orb. ed a pag. 167 come TurboniUa 
plicatula D'Orb. Do il nome di angloplicatula Sacc. alla forma, assai diversa, indi- 
•cata dal Wood come Chemnitzia plicatula Br. (1872. WooB, Crag MolL^ 1* SuppL, 



Digitized by 



Google 



86 I MOLLUSCHI DEI TERRENII TERZIARI DEL PIEMONTE ECC. 

p. 61, TaT. VII, fig. 3). CoA pure la T. plicaMa Br. seoondo EoENSir (Oastr; 
Ceplial. u. Pier. Norddeutsch. Mioc, 1882, p. 256, Tay. VI, fig. 6) è differtn- 
tissima dalla forma del Brocchi, per cui le do il nome di T. teutonopUcatula Sacc.. 
È certo ad ogni modo che finora non fd trovato il tipico Turbo plicatulus nel 
Piemonte ; le indicazioni di detta specie si riferiscono inyece alla Sirioki^bonilla 
plicatulosenensis ed a forme affini alla T. lactea. Il Brocchi descrivendo il suo 
Turbo plicatulus dice che manca dì strie trasrersali, ma nella figura sembrerebbe 
quasi che si fossero volate accennare striolette trasverse ciò che indicherebbe piuttosta 
una Strioturbonilla. 

Ptrgolampros tàubinbnsis Sàcc. 
(Tav. II, fig. 85) 

Te$ta perturritat subgracilis. Anfractus plano concavi, longitudinalUer pUcaii^ tuiuris parum 
profundis disjuncti Plicae longitudinales rolundo-depressae , ad suluram superam laevissime et' 
baritn versus gradatim evanescentes, valde propinquae^ numerosae, in anfraciu ultimo ^4-27 
drciter. Apertura ovato -quadrangula. Labium externum simplex, intus profunde plurilatesulcalum; 
labium columellare intus uniplicatum. 

Long. 6-i6 mm. : Lai. 4 V« * ^ ^™* 

Elvesfiano: Colli torinesi, Sciolze (alquanto rara). 

P. TAURINBNSIS vaf. SUBTORQUATl SaCC. 

(Tav. II, fig. 86). 

Dìslìnguunl hanc var. a specie lypica seqaenles notae: 

Costoé longitudinales ad suturam superam depressiores ; deinde anfraetui superne cinguh- 
subsuturali sublaevi dncti. 

Elveziano: Sciolze (rara). 

Ptrgolampros miosulculatus Sacc. 
(Tav. II, fig. 87). 

Dìslinguunt hanc speciem a P laurìnensis sequenles notae: 

Anfractus in regione ventrali supera constrictiores, transversim sulculis depressissimis, inler 
se distantibuSj interdum ornati. Costulae longitudinales aliquantulum distantiores , deinde minus^ 
numerosae, in anfractu ultimo 20-23 drciter. 

Long. 9 mm. : Lai. 2 nom. 

Elveziano: Sciolze (rara). 

Osservazioni. — Sembra editarsi specialmente col P. taurinensis. 

Ptrgolampros miogracilis Sacc. 
(Tav. II, fig. 88). 

Testa perturrita^ subnitens. Anfractus subplani, sutura parum profunda disjuncti, iiUerdum- 
in regione vetitrali supera laevissime subdepressi, longiludinaliter rugulosi vel depresso-costatL , 
Costae longitudiìiales depressae, ad suturam superam et inferam evanescentes, in anfractibus 
tUtimis suboblitae. Apertura subquadrangula. Labium externum gracile; labium columellare intus- 
unipUcatum. 

Long. 7-9 mm.; Lai. ^'/r^V* ^m. 
Elveziano: Sciolze (non rara). v 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 87 

Osservazioni. — Questa forma ricorda il P. impressus (Eoenen) dell'Oligocene 
inferiore di Lattorf (colla sua var. oligocenica Sacc. = Tt^bonilla impressa Koen. in: 
KOENEN * Norddeutsch. Unt Olig. Moli Fauna, IH, Tay. XXXXIII, fig. 11 »; 
ma per diversi caratteri sembra collegarsi col pliocenico P. gracilis (Bb.). Inoltre nel 
complesso questa specie ricorda pure alcune Syrnola ed Eulimella. Da ciò si vede 
•come queste forme siano mutevolissime, tanto che riesce spesso difficile perfino la loro 
collocazione sottogenerica. 

PraGOLAMPHÒS ACOSTOSTRANGULITUS SaCC. 
(Tav. II, flg. 89). 

Testa parva, turrita, Anfractus in regione ventrali supera depresso-strangulali, suturi» per- 
\parvulis et superficialibus disjuncti. Costae longitudinales depressae^ in anfractibus ultimis subo- 
-blitae vel oblitae. Apertura subovaia. Labium externum simplex, labium columellare depresse 
intus uniplicatum. 

Long. 5 rom.. Lai. \ mm. 

Elvesiano : Colli torinesi (Pian dei Boschi) (rara). 

Osservazioni. — Questa forma sembra collegarsi col P. taurinev^is, come pure 
-col P. miogracilis, pur presentando caratteri proprii abbastanza spiccati. 

PtRGOLIMPROS ? TAOROPINBNSIS SaCC. 
(Tav. II, fig. 90). 

Testa media, elongata, subturrita, crassula, albida. Anfraclus subplanati, sutura sat prò- 
funda disjuncti, Costae longitudinales rectae, sat propinquae, subcrasso-depressae, forma et lati- 
tudine aliquantulum variabiles, interdum subobhtae, aperturam versus praecipue ; in anfractu 
ultimo iO circiier^ basim versus gradatim evanescenles. Apertura subrotunda. Labium externum 
simplex: labium columellare uniplicatum. 
Long. 8 mm. : Lai. ^V^ mm. 
Elveziano: Colli torinesi (rara). 

Osservazioni. — Potrebbe forse attribuirsi alle Turbonilla (str. sensu); si av- 
-vidna alquanto alla T. Koeneni. 

Ptrgolampros hiopbrplicatdlus Sacc. 
(Tav. II. flg. 91). 

Testa magna, turrito-conica, crassa, albida, subnilens. Anfraeius subplani, sed in regione 
ventrali supera laevissime depressi, suluris sat profundis disjuncti, longitudinaliter costulati. Co- 
stulae longitudinales laeviler (lexuosae ; in anfractibus primis mediocriter inter se distantes, 
in anfractibus ultimis propinquiores, numerosiores ; in anfractu ultimo 34-37 cirdter: basim 
4fersus gradatim evanescenles, passim usque ad regionem umbilicalem laeviter productae. Apertura. 
Mnato-quadrangula. Labium externum simplex ; labium columellare intus depressoplicatum. 

Long, n mm. : Lai. 4 mm. 

Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — Bicorda alquanto il P. pseudoterebralis. 



Digitized by 



Google 



'88 1 MOLLUSCHI DRl TBRRBKI TERZUKII PBL PIEMONTE ECC. 

P. MIOPEIPLICATOLDS Var. TlUBOTRiJfSISMS SàCC 

(Tav. II, flg. 92). 

SislinguuDt hanc var. a specie iypica sequentes nolae: 
Testa minor, magis conica. Costae longiiudinalei minus numerosae. 
Long. 9 mm. : Lat. 1 ^2 ^^' 
Elveetano: Colli torinesi (Termofourà) (rara). 

OssEEYAZiONi. —• Collogasi ancho pei diversi caratteri col P. taurinensis. 

Ptrgolampros pbrplicatotorquatos Sacc. 
(Tav. n, 6g. 93). 

Testa permagna, turrita, crassa, subnitens, albida. Anfractus suòplanati, sed in regione ven- 
trali media laevissime depressi, versus snturam superam laeviler subelato-cingulati, prope suturam 
superam fortUer et regulariter depressi, deinde subtorquali ; suturae superficiales, Costulae longi- 
tudinales subrolundatae, depressae^ perappropinqualae, subeoniiguae, pémuw^erosae^ in anfiraétu^ 
ultimo 34-37 circiter^ basim versus gradaUm evanescentes^ sed passim us^ue ad regionem umU- 
liealem depresse produetae. Apertura ovato-quadrangula. Labium externum simplex ; labium co- 
lumellare intus depresse plicatum. 

Long. 20 mm.: Lat. 4Vs mm. 
Tortoniano: Stazzano (rara). 

Osservazioni. — Avvicinasi per molti caratteri al P. mioperpUcatuìus. 

Ptrgolampros psbudoterebralis Sacc. 
(Tav. Il, fig. 94). 

Testa turrita, subcrassa^ albida, subnitens, interdum laeviter subscalarata. Anfractus sub- 
plani, ad suturam superam laeviter subinflatij subcingulati, suturis sat profundis disjuncti, lon- 
gitudinaliler cosUdati, Costulae longitudinales , rotundatae^ laeviter flexuosae , appropin^atae , 
numerosae, in anfractu ultimo 23-25 circiter , basim versus gradatim evanescentes. Apertura 
ovato-quadrangula. Labium externum simplex, inlus profunde plurisulcalum ; labium columeUare- 
intus uniplicatum. 

Long. 8-H mm.: Lai. 2-27* ^^' 

1S56. Turbonilla plicatuta Br. HOERNES, Foss, Moti. Tert. Beck, fflen., p. 503. 
1S56. Id. id. id, NEUGEBOREN, Tert. Moli, Ob. Lapugy, p. 17S. 

1S6B. Id, id, id. DODERLEIN, Ciac, terr, mioe. Jt. centr.^ p. 17 (99). 

Tortoniano: S. Agata fossili, Montegibbio (frequente). 

Osservazioni. — Questa forma assai caratteristica sembra derivare più o meno 
direttamente dal P. taurinensis; essa fu per lo più confusa colla Turbonilla plica- 
tuia Br. ; le si avvicina il P. terebraeformis (Menegh.) del pliocene senese, colla 
var. planiuscula Pani., ma detta specie è assai più piccola, più conica, ha minor 
numero di pieghe, cingolo subsuturale più spiccato ed inoltre diverse strie trasverse che 
mancano invece nel P. pseudoterebralis. 

A questa forma avvicinasi assai quella indicata da Hoernes come Turbonilla 
plicatula Brocch. « Foss. Moli. tert. becJc. Wien., p. 503, Tav. 43, fig. 33 » e 
che io appellerei invece var. eocplicatula Sacc. di P. pseudoterebralis. 

Ptrgolampros pliocolligens Sacc. 
(Tav. Il, fig. 95). 

Testa permagna, turrita, crassa, albida, subnitens. Anfractus subplani, sed in regione ven- 
trali laeviter depressi, ad suturam subinflati, suturis profundis disjuncU, longitudinaliter eostulati. 
Interdum striolae transversae , laemsimaey passim eubvisibiles. Coetulae Iwgitudinales laeviter- 



Digitized by 



Google 



DESCSITTl DA F. SACCO 69 

$, mbroUmda/kie^ appropin^atae, numerasae, in anfraetibus uUimis 35-40 ; basim versus 
gradalim evaneseentes^ passim usfue ad regionem umbiUcaletn deprssse produclae. Apertura 
4^9aiihpyriformis. Labium exiemum simplex ; labium columellare intus depresse plieatum. 
Long. 43-17 mm.: Lai. 4-4 Vt ^o^* 
Piacenaiano: Zinola, Savona (alquanto rara). 

OsssBYAZiovi. — Questa forma ricorda assai il tortoniano P. wiùperplicatuluSy 
ma p^ diversi caratteri si awìcina pure al P. pseudoterebralis. Talvolta si intrav» 
vedono quelle strìdette trasverse che sono invece piti costanti nel P. terebraeformis. 
Per la presenza di tali strìoline trasverso risulta che i Pyrgolampros si avvicinano 
ad alcune Strioturbonilla. 

Ptrgolàmpros ugosticoterebbalis Sacc. 
(Tav. H, fig. 96). 

Testa medioparva, turrita, albida, nitens. Anfractus subplanati, suturis parum profundis 
di^uncti, longitudinaliter eostulati et transversim passim laevissime sulculati. Costae longitudinales 
subrotundatae^ in anfractu ultimo ^0-24 eirciter, in regione ventrali supera gradatim depressae, 
sed ad suturam saepe laevissime crassulatae, in regione ventrali infera elatiores, basim versus 
evanescentes. Sulculi transversi rari, laevissimi, saepe obliti. Apertura ovato-pyriformis. Labium 
externum simplex; labium columellare intus uniplicalum. 

Long. 14 -li mm. : Lai. 2V«*^% ^^' 
Piacenmano: Bussana in Val Taggia (alquanto rara). 

Osservazioni. — Questa forma avvicinasi alquanto sia al P. pseudoterebralis^ 
sia al P. terebraeformis, differenziandosi dal pruno specialmente per Tandamento delle 
coste longitudinali e dal secondo per la forma più turrita, i solchi trasversi molta 
meno visibili, il maggior numero delle coste, il cingolo subsuturale molto più depresso 
e talvolta quasi nullo, le coste più depresse in generale, ecc. 

P. LIODSTICOTBREBRALIS Var. DIMIDIOLABVIS SaCC. 
(Tav. II, fig. 97). 

Distinguunl banc var. a specie iypica sequentes notae : 

In anfractibus ultimis costae longitudinales depressiores^ gradatim evaneseentee vel suboblitae, 

Piacenziano: Bordighera (rara). 

Ptrgolàmpros gracu.16 (Br.)* 

(Tav. II, fi^. 98). 

(1814. BROCCHI {Turh.) Cmch. fbss. subap., p. 389, Ut. VI, fig. 6). 

Avendo avuto in comunicazione Tesemplare tipico di questa forma credo oppor-» 
tuno di Carlo nuovamente disegnare perchè assai interessante, benché molto raro. Le 
coste longitudinali son circa 30 neirultimo anfratto, appiattite e decrescenti verso le 
suture. Il labbro estemo è internamente plurìsolcato ; il labbro columellare fortemente 
uniplicato. Questo nome di gracilis fu applicato a forme svariatissime che ora con- 
verrà nettamente distinguere, quando si possono esaminare gli esemplari tipici o buone 
figure. La var. dubia Segu. (Sequenza, Form, terz. Prov. Seggio, 1880, p. 112, 
Tav. XI, fig. 34) deve costituire una specie a parte. 
12 Socco. 



Digitized by 



Google 



90 I MOLLUSCHI DEI TBBBENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC. 

Il Weinkauff (1868. Conel^. Mittelmeer., II, p. 207) identifica erroneamente 
il Turbo gracilis 6e. colla Turbonilla elegantissima Mont. 

PtRGOLAMPROS BXGR1CIL1S SaCC. 
(Tav. II, fig. 99). 

Testa magna, snbturrita. Anfradus suòplanali, in regione ventrali infera subcanvexuli , su* 
iuris parum profundis disjuncti. Costae hngitudinales irregulariter appropinqualae^ depressa/e^ 
aliquanlulum ohliquae, basim versus gradaUm evanescentes, in anfractu ultimo 20 dreiter, Testae 
basis eonvexula. Apertura subovato-rì^omboi^lis. Ijabium extemum simplex. Labium eohtmellare 
rectum, uniplicatum. 

Long. 4 6 mm.: Lai. 3^4 mm* 

1831. PyramideUa gracilis Br. BRONN., lu tert. Gtb., pag. 68. 

1849. Awicula gracilis Br. SISMONDA, Synop. nuth. 1* ed. p. S7. 

1847. Acteon gracile Sismd. Id. id. 9* ed. p^ 59. 

1848. Turbonilla gracilis Risso BRONN., Ind. pai., p. 1397. 

1856. Id. id. Br. HOERNES, AfoU. foss. tert. B$ck. fFien., p. 498, 499. 

1868. Id. elegantissima Mont. WEINRACFF, Canckyl. mitulmur^ p. 908. 
1890. K gracilis Br. SAGCX), Cat. pai. Bae, tert. Piemonte, n. 9019. 

Astiano : Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Forma differentissima dal P. gracilis colla quale fa finora 
confusa, come mi risultò dai cartellini delle collezioni. Gostituisoe quasi passaggio 
ad alcune Turbonilla (str. sensu). La forma del bacino viennese indicata come 
T. gracilis dall'HoERNES « Foss. Moli. tert. Beck. Wien., p. 498, Tav. 43,, fig. 28 » 
è diversissima dal tipo del Brocchi e quindi l'appello T. pseudùgracilis Sacc. 

Ptrgolampbos dertogracilis Sacc. 
(Tav. II, fig. 100). 

Testa medio-parva, turrita, tantum laeviter conica, laevis, albida. Anfractus subplanati, 
sutura parum profunda disjuncti. Costae longitudinales subrectae, erassae, latae, convoxo-depret' 
sae^ plus minusve subvarirA)sae, in anfractu ullimo 10 circiter, basim versus evanescentes. Spatia 
intercostalia saepe suturam versus evanescentes. Testae basis eonvexula. Apertura subovata. Labium 
externum extus simplex, intus plurisulcatum ; labium columellare uniplicatum. 

Long. 6 mm.: Lat. 4 Vt ^^^' 

1897. Turbonilla gracilis Risso BONELLI, Cat. m. /. Museo tool, di Torino^ d. 9999. 
1890. Id, id. Br. var, SACCO, Cat, Pai. Bac. ter*. Piemonte^ n. 5355. 

Tortoniano: S. Agata fossili (rara). 

PtRGOLAMPROS PLIOPSEUDOGRACILIS SàCC. 
(Tav. n, fig. 101). 

Testa turrita, albida. Anfractus planulati vel laevissime convexuli, suturis mediocriter pro- 
fundis disjuncti. Costae longitudinales subrotundatae, sai elatae, subrectae vel laevissime obliquae, 
usque ad suturam superam productae {deinde sutura supera laeviter subcrenulata) , appropinqua- 
tae, numerosae, in anfractu ultimo 22-23 circiter, basim versus evanescentes. Testae basis laeviSy 
eonvexula. Apertura subovata. Labium externum intus simplex, extus profunde plurisulcatum. Labium 
columellare intus sat fortiter uniplicatum. 

Long. 8 mm. : LaU 2 mm. 

Astiano: Astigiana (non rara). 



Digitized by 



Google 



DE8CBITTI DA F. SACCO 9t 

OssBRTAZiOKi. — Si arriciiia ad alcune forme di Ttirionilìa (str. senfin) e di 
Sirioiurbonilla, ma specialmente al P. pseudogracilis Sacc. (= Turbonilla graetìi» 
<lel laToro di M. Hobbkbs) 

PrftGOUMfBOSf LICTEOIBBS SaCC. 
(Tar. II, fig. 1(^2). 

Testa elongato-conieaj albida, subnitens, Anfractus laevissime ctmvexuli, suturis mediocriter 
jtrofundis disjuncti, Cotlae longiludinala subrotundatae, approfdnquatae , aliquantulum obliquae, 
tfi anfractu ultimo %0 circiler , batim vertui dradatim decrescentet, TestOB basis eonvexula, in 
regione cireumbasali eosticilla transversa, perdepretsa, ortmta. Apertura iubrotundth-rhomboidaìis^ 
Labium extemum simplex: labium eolumellare intus uniparveplicatum. 

Long. 6 mm. Lai. i^jt/mm. 

Tortoniano : Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — Si potrebbe forse porre fra le Turbonilla (str. sensa). 

Ptrgolàmpros piuasTRiATus (Jeffb.). 

(1884. JEFFREYS, Mollusca Lightning and Porcupine Expcd., p. 361, PI. XXVII, fig. 6). 

Varietà di questa specie vennero già trovate in terreni pliocenici di Sicilia. 
P. piuasTRiitus ? var. dbhtoiiensis Sacc. 

(Tav. II, fig. 103). 

Distinguunt banc var. a specie (ypica seqaenles notae : 

Testa aliquantulum minor sed crassior. Anfractus in regione ventrali infera laevissime et 
depressissime subcarinati. Labium eolumellare intus uniplicalum. 
Long. 4 mm.: Lai. 4Vt n>ni. 
Tortoniano: Stazzano (rara). 

OssEBVAZiONi. — Si avvicina pure alla Odostomia eemicostata Jeffb. che d'al- 
tronde potrebbe anche solo essere una varietà di P. paucisiriatus. 

Ptrgolampros miovatus Sacc. 
(Tav. II. fig. 104). 

Tetta subparva, ovato-ellipticOy laevissime scalarala, albida, Anfractus eubplano-eonvexuU ; 
ultimus caeteris valde major, Costae longitudinales, parvae, appropinquatae, subre^ae, in anfractu 
ultimo 20-22 circiter; basim versus gradatim evanescentes. Testae basis eonvexa. Apertura ovu- 
latO'pyriformis. Labium extemum simplex; labium eolumellare unidepressepUcaium. 

Long. 4 mm.: Lat. 2Vt n^m. 
Tortoniano: Stazzano (rara). 

Ossebvazioni. — Si avvicina ad alcune forme di Strioturbonilla e ricorda pure^ 
la T. pusilla. 

Ptrgolampros? miopupoidbs Sacc. 
(Tav. II, fig. 105). 

Testa parvula, laetea, turrito-pupaeformis, Anfractus subplanO'ConveoBuU , suturii sat prò- 
fundis disjuncti. Costae longitudinales vario latae, subrotundo-depreuao, rectae^ tubcontiffuae ; inr 



Digitized by 



Google 



92 I MOLLUSCHI DEI TBBRENI TIBZIIBII DSL PIBlfOKTE DESCRITTI DA F. SACCO 

éiifraciu uUimo j/racitiorés, %h*V1 eireitery ventu re^ianém ventraUm inferma graiatìm $ubo^ 
blitae. Te$ta$ hoiii roUmdala. Apertura subwata. Labium e^cUmwn simpUx: labium iniertmm 
uniplieatum. 

Long. % V« °^™* • ^^^* '/« <Ii ^^' 
Tortaniano: Montegibbio (rara). 

Osservazioni. — Potrebbe forse essere una Strioturbonilla non completamente 
adulta; ricorda alcune T. pusilla. 

PTBGOLlMPEOSt PLIOPUrOIDES SaCC. 
(TaT. n, flg. lOd). 
Testa parvula, lactea, perturritopupoides^ aliquantulum scalarata. Anpraetus subplanati. Co- 
stae longitudinales subrectae, rotundodepressae, sat latae, subpropinquae : in anfractu ultimo 90 
circiter: versus regumem ventralem inferam perdepreseae et gradatim suboblUae. Testae basis ro- 
t^tndata. Apertura ovato- subpy ri formis. Labium extemum simplex; labium eolumellare uniplieatum. 
Long. 3 V4 mn^* ' I^at^* '/% Ai mm. 
Astiano: Astigiana (rara). 

Osservazioni. — Si avvicina al P. miopupoides; fra le forme viventi ricorda 
alquanto il P. semicostatus Jeffr. 

mi» — Vedi la Tavola comparativa a pagina seguente. 

Subgen. SULCOTURBONILLA Sacco, 1892. 

Testa afflnis Turbonilla {str, sensu) sed: Costae longitudinales plerumque erassiores , basim 
versus gradatim evaneseentes et productiores. Testae basis transversim {spiraUter) profonde ptii- 
risulcata {vel elate plurieostulata). 

Queste forme ricordano pure per qualche carattere alcune Pyrgulina^ per esempio 
la P. turbonilloides^ ecc. 

SOLCOTUEBOIOLLA TUBRICULl (ElCffW.). 

(1SS3. EICHWALD (TomaUlla) Lethaea rosica, p. 969, Ut. X, ^%. 9). 
ISSe. Turbùmlla turricula Eichw. HOERNES, Foss. Moli tert. Beek. fFìen,^ p. 609. 
1S56. Id, id. id. NEUGBBOREiN, 7Vl. MqII. Oh. Lapugy, p. I7S. 

1869. Id. id. id. DODERLEIN, Ciac. terr. mioc. Italia^ p. 17 (99). 

1873. Chtmmttia id. id. GOGGONI, Bnum. iHoll. Parma e Pioemia, p. 136. 

Tortaniano : Montegibbio (frequente). 
Piaeensiano : Castellarquato (rara). 

Osservazioni. — Fino a nuovo esame degli esemplari accenno con dubbio la pre- 
senza, indicata dal Cocconi, di questa specie nel pliocene piacentino. 

S. toericcla var. conicomctiubnsis Sacc. 
<Tav. II, flg. 107). 

DisUnguunl banc var. a specie lypica seqaentes nolae : 
Testa minus turrita, magis conica, spira obtusior. 
Long. 5-9 mm. : Lai. 2-2 */i mm. 
Tortaniano: Montegibbio (frequente). 

Osservazioni. — QueÉta forma venne già riconosciuta dal Dodbrlein; essa è 
forse pU^ abbondante che non il tipo. 



Digitized by 



Google 



s sntnttKntdJ9dònu Vf 



98 



t 

o 
o 





tfnavuóo 



snroaopu '«f 



S 

a; 

I 



I 






ai 



I 



ce 



a, i? !5 



i. 



6 



I I 



I 



Digitized by 



Google 



'94 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC. 



Subg. STBIOTUEBONILLA Sacco, 1892. 

Testa sicut in Turbonilla {strieio sensu), sed Iransversim striolae parvillimas (sub lente mr 
vtsibiles) plerumque tantum in spatiis intercostaUbm^ interdum etiam $upra eoitas deeurrentes, 
saepe guboblilae, Coslae longitndinales basim versus gradatim evanescentes, Costieilla dreumba^ 
salis nulla. Testae basis subrotunda. 

Le forme comprese in questo sottogenere, dì cui pongo a tipo la T. sigmoidea 
Jeffr., sono per lo più assai nettamente distinte dalle Pyrgostelis colle qoali però^ 
hanno diversi caratteri di rassomiglianza e di passaggio. Anche la T. fulgiduìa Jeffr. 
appartiene a questo sottogenere; e vi si dovranno col tempo attribuire molte forme 
che sembrano liscie ma che coirattento esame alla lente si mostrano trasversalmente 
striolate. Nelle figure che presento tali striolette non si indicarono perche non visibili 
cogli ingrandimenti usati per dette figure. 

Strioturbonilla. alpina Sacc. 
(Tav. ir, 6g. 108). 

Testa parva, turrita. Ànfractus subplanati. Costae longitudisiale subrectae, subrotundataet 
laiae sicut spalia intercostaUa, basim versus gradatim evanescenles , in anfractu ultimo 4 4 cir^ 
citer, Striolae transversae parvillimae, pernumerosae^ perappropinquatae^ etiam in regione basali 
visibiles, Testae basis subplanorotundata. Apertura subpyriformis. Labium extemum simplex ; 
labium columellare unilateplicalum. 

Long. 5 mm. Lai. 1 Vs ^^* 

Piacenaiano: Fonte S. Quirico in Yalsesia (rara). 

Osservazioni. — Bicorda alquanto la T. pusilla, la T. gradata, ecc. Sembra 
avvicinarsele la Turbonilla Wiechtnanni Speter dell'Oligocene. 

i^. ALPINA Var. MIOAPPBNNINIGA SaCQ. 
(Tav. lì, 6g. 109). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequenles notae : 

Testa aliquantulum major. Costae longiludinales aliquanlulum latiores et propinquiores, nu^ 
merosiores, in anfractu ultimo 16 circiler. 
Long. 6-8 mm.: Lai. IV»-^ ^^^ 

1869. Turbonilla pusilla Phil. DODERLEIN, Giae. terr. mioc. Italia centr,, p. 17 (99^ 

Tortoniano: Stazzano, Montegibbio (non rara). 

S. ALPINA var. MIOSCALARATA SaCC 

(Tav. Il, flg. 110). 

Distinguunt hanc var. a specie typica sequentes notae : 

Testa aliquantulum major, scalarata; in anfraetibus ultimis costae longiludinales nmgis ap^ 
propinquatae, numerosiores, in anfractu ultimo 20 drdter. 

Tortoniano.: Montegibbio (rara). 



Digitized by 



Google 



DESCRITTI DA F. SACCO 95 

S. ALPINI Var. BASIDBPRB8SUL1 SaCC. 
(Tav. II, 6g. 111). 

Dislinguunl hanc yar. a specie lypica sequeoles notae : 

Tetta aliquantulum major; eostae longiiudinales croMsiores, latioreSy inlerdum aliquaiUulum 
^Mubobliquae, propinquiores sed depressiores, in regione basali oblitae. Testaé batis depressior. 
Long. 6 mm. : Lat. 1 '/s mm. 
Tortoniano: Montegibbio (non rara). 

S. iL?mi? var. stazzanensis Sacc. 
(Tnv II, fig. 112> 

DistiDguunt hanc var. a specie lypica sequenles nolae: 

Testa minus turrita, aliquantulum magie conica. Costae longitudinales subobliquae, in re- 
rgionem basalem non productae. 

TortorUano: Stazzano (rara) 

SlRIOTURBOlflLLA HIOCRASSULATA SaCC. 

(TaT. II, fig. 113). 
Testa subfusoidea, media^ albida^ subnilens, incrassaia, Anfractus subplanati ^ strUs super- 
jrficialibus disjuncli. Slriolae transversae paìtillimae, perappropinquatae. Costae longitudinales sub- 
rectae, percrassae, laiae, subrotundo-depressae , appropinquatae , in anfractu ultimo 20-22. 
Apertura ovato-snbpyriformis. Labium externum simplex ; labium oolumellare depresse uniplicatum. 
Long. 7 mm.: Lai. 2 mm. 
Tortoniano: Montegibbio (rara). 

Strioturbonilla plicatdlasenensis Sacc 
(Tav, II, fig. 114). 
Testa turritO'Subcomca, subnitens. Anfractus laeviter subconvexi^ sutura sai profunda disjuncti, 
-longitudinaliter plicali et transversae suicidati. Plicae longituilinales nunlerosae (in anfractu 
ultimo 24-27 circiter), appropinquatae, rotundo-depressae, suturam versus gradatim evanescentes. 
Sulculi Iransversi parvitlimi, interdum subobliti, super costas longitudinales decurrenies, sub lente 
^sibiles. Apertura ovalo-quadrangula vel pyriformis. Labium extemum simplex, gracile ; labium 
columellare in peristomati simplex, inlus uniplicatum. 
Long. 6-9 mm. : Lai. 2-2 */a mm. 

1897. Turriulla plicatula Br. BONELLI, Cat. m. s. Museo tool. Torino^ N. S996. 

1897. Turbonilla Id. ti. Id. id. id. id. N. 3009. 

1830. Melania Brochii Brorm. BHONN, Jt. tert. Geb. p. 76. 

1849. Id, plicatula Risso - SISMONDA, Syn. meth,^ 1 ed., p. 31. 

1847. Chemmuia id. Sismd. Id. tJ. 9 ed., p. 59. 

1848. Turbonilla id. Bisso BHONN. Ind. paleont., p. 1398. 

1859. Id. id. D*Orb. D'ORBIGNY, Prodr. Pal.strat., Ul, p. 167. 

1853. Id. id. Br. HOERNES, Foss. Moli. tert. Beck. fTien., p. 503. 

1873. ChemmtMia id. id. COCCONI, Enum. Moli. moc. plioc Parma^ ecc., p. 136. 

1890. Turbonilla plicatula Br. SACCO, Cat. pai. Bac. tert. Piem.^ N. 9090. 

Piaceneiano : Astigiana, Piacentino (rara). 

Astiano: Astigiana (assai frequente). 

Osservazioni. — Questa specie sembra quasi una forma di passaggio tra le 
Strioturhonilla ed i Pyrgolampros ; essa, pur ayricinandosi al P. pUcatulus (Br.) 
ed alla Turbonilla senensis (De Stbf. e Pakt.) per diversi caratteri, sembra dover 
^costituire specie a sé, avendo caratteri proprii assai spiccati. Forse la Turbonilla 
lata Seou. potrebbe rappresentare una forma simile. L'appellativo di Turbonilla 
jplicatula^ oltre che a questa specie, fu pure attribuito a forme affini alla T. lactea. 



Digitized by 



Google 



9< 



I MOIXUSCHI DEI TBSBEiri TEBZIiRII DEL PIEMONTI ECC. 



StEIOTUMONILLà DBlfSBCOSTÀTi (PllL.). 
(1844. PUILIPPI, Enum. Moli. Sieilia$, II, p. 137, TaT. XXIV, fig. 9). 

Gostìtoisce quasi passaggio alle Fyrgostelys, a cui altri potrebbe forse riferirla,. 
Do il Dome di gallicula Sacc. alla forma indicata come T. densecostata da BuQUOi,. 
Dautzbnberq e Dollfuss (Moli. Roussillon, p. 183, PI. XXI, fig. 11). 

S. DBNSBCOSTITI ? vat. PLIOASTENSIS SlCC. 
(Tav. Il, fig. 115). 

DistiDguunt hanc var. a specie typica sequenles nolae: 

Teita aliqtiantulum turritior. Anfractui laetfiter eanvexiores. Interstilia itUereostalia p«rvtl- 
ìm$ $ed regularUer et eleganler sulculati. 
Long. Vl%-k mm. : Lai. ^^-I mm. 

1873. Turbomlla denstcottata Phil. GOGCONI, Enum, sUt, Moli. Parma • Piac, p. 137. 

Astiano: Astigiana (frequente). 

OssEBYAZiONi. — Nella forma ricorda assai la Chemnitzia graeilis Phil. = Tur^ 
lanUla delicata Montbr., ma sembra che questa manchi dei solooli trasversi e sia 
una vera Ttérbonillay però mi rimangono ancora dubbi al riguardo, tanto più che 
certi caratteri ricordano il Turbo indistinctus Mont. 11 Neugeboren indica a Lapugt la^ 
presenza della Turbonilla densecostata, ciò che devesi però accettare con molta riserva. 

S. DENSBCOSTATÀ Var. SUBALPINA SaCG. 

(Tav. II, fig. 116}. 
DislinguuDt hanc var. a var. plioastensis Sacc. sequenles nolae : 
Testa laeviler minus turrita. Anfractus convexiores. 
Piacenziano : Masserano nel Biellese (rara). 



Àtt. S. sigmoidea T. fulgidula 
Aft* S. pUccUulosenesis ? 

Pfae. S. plicatulosenensis S. alpina 



S, densecostata e var. gaVUca 
S. demecostaia var. pUoastensis 

I 

S. densecostata var. subalpina 



i mioappenninica 
Tort. & miocrassulata - S. alpina var. i^^^^ia ^ densecostata var. 

r stazzanensis 



Tumgré 



Strioturbonillaì Wiechmanni, 



AVVERTENZE. 

La fine delle Pyramidellidae e Tindìce della Parte XI si trovano nella Parte XH 
{Pyramidellidae (fine), Ringiculidae, Solariidae e Scalariidae (agg.)) con 322 figure, 
la quale Parte, non potendo più essere inserita nelle Memorie della B. Àcc. delle Scienze 
di Torino durante il corrente anno, venne pubblicata a spese deirAutore, affinchè non 
venisse troppo ritardato il proseguimento della presente Opera. 

Per le stesse cause e nello stesso modo furono pure già pubblicate le Parti: 
IX (Naticidae (fine), Scalariidae ed Aclidae) con 257 figure. 
X (Cassididae (agg.), Terebridae e Pusionellidae) con 171 figure. 
Tali Partì trovansi in vendita presso la Libreria Lobsoher di G. Glausen — Torino^ 



Digitized by 



Google 



•7 



TAVOLA I. 



COLLIZIONE 
, ìb Mi è coBierrato 

nOUEA LOCALITÀ rtMnpkre Agoraio 

i B^iUma polita (Lum.) Astigiana Musco geol. di Tonno 

2 Id. id. var,iubhaitata (p*OtiM.) 1d Id. 

B. Jd, id. var. longorecurva Skcc Id filateo geol. dì Koma 

4 id, id. v«r.««iò6rem (D'OBB.). Id Mateo geot. di Torino 

5 Id. id. var pereontorta Sacc R. Torsero (Albeoga). . Bios. geol. di Geno? a 

t. itf . id. 9ar. pitudoptma Sacc Astigiana ; . . . . Ifoieo geol di Torino 

7 Id. lattea {GtikT.) var. conjungtm Sacc Id Id. 

a Id. id. var.infUxufa Shoc. Id Id. 

9 Jd. dertofuioidea Sacc Stazzano Bfuteo geol. di Roma 

10 Id. parvofusula Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

il Jd. nanoinfleara Skcc Montegibbio Id. 

11. bis Jd. in/Uxopraecedens Sacg. Colli torin. (Giungle). . Coli. Rovasenda 

12 FUreolina? tauroparviilima Sacc Sciolze Id. 

13. a, 6. . . • Jcicularia? subalpina Sacc Masserano Id: 

14 Id. ? propinaua (Don.) Montegibbio Mas. geol. di Modena 

15 Id. ? iptna (Grat.) var. ewpolygira Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

16 Id. id. var. lacteoeichwaldi Sacc. . . . Tortonese Mus. geol. di Moden i 

17 Id. id. var. $calarata (Uod.) Montegibbio Id 

18 Id. T bicoloraia Sacc Tortonese Id. 

19 Id. ? iubulangulata Sacc Stazzano Museo geol. di Roma 

20 Subularia subulata (Don ) Astigiana Museo geol. di Torino 

21 Id. id. 9ar. taurinensis Sacc Colli torinesi (Monte) . Coli. Rovasenda 

22 Id. id. var. iaurostricta Sacc id. Museo geol. di Homa 

23. /d id var. pineifolia Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

24 Id. id. var. parvogracilù Shcc Id Id. 

25 Id. id. iHir. acutissima (Don., Sacc.) Montegibbio Id. 

26 Id. id. var. crassulata Sacc Astigiana Id. 

27 Jd. id. var. pseudanguhsa Sacc. . Id Id. 

2^ bis Id. id. ? var. pseudotèrebralis Sacc Grangie (Colli torin.)* Coli. Rovasenda 

28. Id. id. var. persuturata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena 

29 Id. id. var. trivariefasciata Sacc Castellarqaato Museo geol. di Torini 

30 Id. id. var. quatuorfiuciolata Sacc Id Id. 

31. a, ò • . . . Id. id, var. trifasciolata Sacc Asti^ana Id 

32. Jd. id. var. guinquefasciolata Sacc Castellarquato Id. 

33. a, ò ... . Id. id. var. pseudoquatuorfaseiata Sacc. ... Id Id. 

34 Id. id. var. plurifasciolata Sacc Id Id. 

35 Id. angulatoerassa Sacc Bordighera Jd 

36. a, 6 . . . • Hordeulima hordsola (Don.) Montegibbio Mus. geol. di Modena 

37. a. 6. . . . Sulcosubularia taurinensis Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino 

38w Rhombostoma striata (Sego.) Masserano Id. 

39. a, ò. . . . yiso taurinsnsis Sacc. Colli torinesi Id. 

40 Id. id. var. strictiumbilicata Sacc Id. (Termo foarè). Coli. Hovasenda 

41. a, b.... Id. tauroconica Sacc Id. Museo geol. di Torina 

42. . ■ Id. terebeUum (Chbmii.) var. conieoburdigalensis Sacc. . Id. Id 

43 Jd. id. var. postburdigalensis Sacc Asticiana Id. 

44. Jd. id. var. pygmaea Sacc Bordighera Id. 

45. a, ò. . . . Id. id. var. acarinatoconiea Sacc Astigiana Id. 

46 Id. id. var. acarinata Sacc Id Id. 

47 Id. id. var. pseudotypica Shcc Id Id. 

48 Id. id. var unifasciolata Sacc R. Torsero (Albenga). . . Mas. geol. di Genova 

49 Id. id. var. ebumeoconica Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

50 Id. id. var. ebumeoperconica Sacc. . . . Stazzano Museo geol. di Roma 

51 Id. id. var. eburneo fasciolata Sacc K Stramonte (litcentIno)Mu8eo geol. di Torino 

52. Id. id. var. basiochraeea Sacc Astigiana Id. 

53 Pyramidella plicosa Bronn Villalvernia Id. 

54 Id. id. var. angulatina Sacc Savona ...Museo geol. di Genova 

55 Id. id. var. sublaeviuseula Sacc Col tor. (Pian del Boschi) Coli. Rovasenda 

56 Id. id. var. ovuloides Sàct Montegibbio Mus. geol. di Modena 

57. Id. eulimoidea Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino 

58 Id. anfractin/lata Skcc Id Id. 

59 Id. obimsior (Semp.) Astigiana Id. 

60 Id id. var. parvillima Sacc Villalvernia Id. 

61 Id. psrfusùidea Sacc Zinola Id. 

62 Id. untsukata Duj Colli torinesi Id. 

63 Id. id. var. pseudoplieosa Sacc Montegibbio Id. 

64 Jd. id. var. sulcolaeviuseula Sacc Stazzano (Bocca d'Ash)o)Mus. geol. di Genova 

65 Id. id. var. astensis Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

eò bis a^b. Jd. wMgnoastensis Saoc id Id. 

13 Sacca. 



Digitized by 



Google 



98 



TAVOLA I. 

COLLEZIONE 

OTATTT» A . in cai è contf rrato 

66 OdontosUmia eonoidea (Br.) qot. Sismondae (Sbod.) Astigiana Bf aieo geol. di Torino 

67 Jd. id. var, triangulato%de$ Sacc id Id. 

68 Id. id. par. infundibuloides Sacc. ...... Id Id. 

69 Id. id. var. perconoìdaiii Sàcc id Id. 

70. Jd. id. var. magnoumbilicata Sago Id Id. 

70. bis a, ò. Jd. pallidaeformii Sacc Sciolze Id. 

71 Id. conoidoplicala Sacc Astigiana Id. 

72 Jd. aplicangulata Sacc id. Id. 

73 Jd. longoiismoTìdae Sacc Id Id. 

74 Id. turritangulata Sacc Id Id . 

75 Id. id. var. subrotundula Sacc Id Id. 

76 Id. rotundumbilicina Sacc Vìllalvernia Id. 

77 Jd. eonoidosubulina Sacc Astigiana Id. 

78. Id. acuta (Jeffr.) var.plioastentis Sica. '. . . . id Id. 

79 Id. id. var. pedemontana Sacc Villalveniia. Id. 

80 Id id. var. inflatorosea Skcc Id Id. 

81 Id. id. var. obliquoides Skcc Astigiana Id. 

^ Jd. unidentata (Mowt) var. perpyramidata Sacc. . Zinola Id. 

83 Id. id. var. iavonensu Sacc Id Id. 

84 Id. id. var. pseudoturrita Sacc Astigiana Id 

85 Id. id. var. pseudopallida Sacc Id Id. 

86.... Id. pallida (JULovT.) var. italica Sacc Id Id. 

86 òii Id. id. ? var. tauromiocenica Sacc Sciolze Coli. Rovasenda 

87 Brachystomia rissoides (Hawl.) var. pliocenica Sacc Astigiana Mnioo geol. di Torino 

88 Id. id. var. vUlalvemensis Sacc Vìllalvernia W 

89 Turritodostomia plicata (Moirr.) var.planatina Sacc Astigiana Id. 

90 Id. turrita (Hanl.) var. conicoastensis Sacc. ... Id Id. 

91 Id. id. var. inflatoastensis Skcc Id Id. 

^ Id. id. var. planoastensis Sacc id Id 

93. Id. id. var. convexoastensis Sacc id Id. 

93. bis Macrodostomia bismichaelis Sacc. var. turritellìna Sacc Id Id. 

^' ^^ ^d. id. var, muUnensis Sacc Montegibbio Mai. geol. di Modena 

94 Id. submichaelis Sacc Astigiana Id. 

2 Jd. id. var. subangulatina Sacc Id Id. 

96 Id. id. var. persuturata S\cc Jd Id. 

^* Jd. id. var. transiens Sacc Masserano Id. 

^' • • .• fd. id. var. turritoastensis Sacc Astigiana Id. 

^- w fd. perstricta Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino 

98. ter Id. id. var. tauroconica Sacc Id Id. 

,S ii' conicoastensis Sacc AsUgiana Id. 

i22 V/ ^^- suturalU (Bon.) id Id. 

100. bis . ... Id. symoleoides Sacc ij id, 

lOO.fer a, b. Id. dertomaana Sacc ....Suzzano.. ...'.'*.'! Id. 

JXi Brachystomia ? miosuboblonga Sacc Montegibbio Mas. geol. di Modena 

IJ» Cyclodostomia mutinensis Sacc id. , Mnseo geol. di Torino 

}X?-«»5«-« fd. cingulata {DOD.) id. !!!*..Mus. geol. di Modena 

104. a, b....Jurisk>miafusulata Sacc Masserano Museo geol diTorino 

105a,d.,.. /d id ? var. incertula Sacc Astigiana Id. 

1^ Zf^^'''^jM*^Pi^forf^^J^(^(^ Villalvernia Id. 

106. bu a, ò. Id. pltobUqua Sacc Id id. 

1^. a, ò.... W J^Wjl^iSAcc ;;: '.Masserano.!!.'.'.*! Id. 

}^* n/rguUna tntersttncta (Mont ) var. subappennina Sacc Id Id. 

IVX a chrysalis (Wooo.) var. mendionalU Sacc Astigiana ....!... Id. 

IIU. ........ Id. turbonilloides (Bros.) var. alpinoligustica Sacc. . . . Zinola Id. 

ai' ni"*' A ^(^ornata Sacc Astigiana Id. 

112. a, 6.... Id. fenestratoides Sacc Villalvernia Id. 

Jjf ^ 'd. pygmoea (Grat.) var. postica Sacc Astigiana Id. 

]]2 Tragula fenestrata (Forb.) var. subalpina Sacc Villalvernia Id. 

ìif. ^^'^ interstinctoides Sacc Astigiana Id. 

]]X Mtralda exca^ata (Phil.) var. turntoastensU Sacc Id Id. 

JJ^- Jyrgueulus scalaris (Phil.) var.basidepressa Sacc id Id. 

Ji5' {d. id. var. pliopercostata Sacc Id. . . * Id. 

^^^* '»• «»• var. sub fasciolata Sacc id id* 



Digitized by 



Google 



lixfUlJxl li* COLLEZIONE 



itk evi è OODMTTtto 

TIOUlU LOOÀLITÀ raMmpkn flgormto 

1 BuliimeUa Seillae (Scacch.) AsUgiana Mateo geol. di Torino 

Z /d. id. var, anteeonie€L Staziaoo Museo geol. di Roma 

3. Id, id. var, graeiHiurrita Sacc Id Id. 

4 Jd. id. var, scalarioiiiflata Sacc Montegibbio Mut. geol. di Modena 

6 Id* id. var, proeompaetUis Sacc AslisiaDa Museo geol. di Torino 

è Id. id. var. magnofiguitica Skcc Zinola Id. 

7 Id, id. longopupoidea Sacc Stazzano Mnseo geol. di Roma 

8 Id. iubumbilieaia (Geat.) ^r. taurinensis Sacc Scìolze Coli. Revasenda 

9 Id. id. var. anfraciielongaUi Sacc Id Id. 

10 Id taurotcalaris Sacc Pian dei Boschi (Col.tor.) Id. 

11 Id. aeicula ^Phil.) var, magnoturris Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

12 Id. aeicula (Phil.) var. poitsubcylindrica Sacc Id Id. 

13. .... . Id. persìUuratoturrii Sacc .^ Id Id. 

14 Id. turricompactUit Sacc . . Id Id. 

15 Id. id. var. mioconica Sacc Montegibbio Mas geol. di Modena 

16 Id. id. var.pteudoaffinis Skcc Id Id. 

17 Id. Niumayeri (Roen.) var. pedemontana Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino 

18 Id. id. id. var. lauroacicula Sacc Sciolze Coli. Rovasenda 

20 Id subumbilicatoidei Sacc. var. subulatula Sacc Villalvernia*. Mnseo geol. di Torino 

21 Id. id. id. var. clavatuta Sacc Astigiana Id. 

22 Id. id. ? id. var. awsocychidea Sacc. . Id Id. 

23 Id. afinis {PntL.) var. miotaurina Sacc Sciolze Coli. RoTasenda 

24 Id. pteudoaniioqfcloidei Sacc Astigiana Museo geoKdì Torino 

25 a, b. Anisocycla nitidistima (Mont.) var. praecedent Sacc Id Id. 

20 Id subalpina Sacc Id Id. 

27. Id. ia. var. tauromiocenica Sacc Sciolze Coli. Rovasenda 

28. a, b. Id. id. var.parvoclavata Sacc Astigiana Museo geol. di Tonno 

29. Id. id. var. astensit Sacc Id Id 

30 Ptycheulimella pgramidata (Oese,) Id Id. 

31. a, b. Id. id. var. Miquaperia Sacc Id Id. 

32 Id. id. var. rugulina Sacc Id Id. 

33 Id. id. var. dertonentis Sacc Tortonese Mus. geol. di Modena 

34 Id. id. var. perangulatina Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

35. afijc. Id. postconulus Sacc Montegibbio Mus. geol di Modena 

^ Id. crasiulata Skcc Id Id. 

*37 Id. basinflatella Sacc Astigiana Museo geo! di Torino 

38. a, 6. Spica Ufonterosatoi Sacc Villalvernia Id. 

'39 Menestho Humboldlii (Bisso) var. miobulinea Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena 

40 Id. id. var. ventrisulcala Sacc Id. Id. 

41 Id. id, var miosulcata Sacc. ....... Id. Id. 

42 Id. id. var. miolonga Sacc Id. Id. 

43. a, b. Id. miohumboldtii Sacc. var. iaurinentit Sacc Colli torinesi Mnseo geol. di Torino 

44 Turbonilla lactea (Linn.) var. Castalda (Semp.) Astigiana Id. 

45 Id, id. var. iurritolonga Sacc Id Id. 

46 Id. id. var. pliosigmoxdea Sacc Id Id. 

47. Id.' id. var. intuspersulcata Sacc Id Id. 

48 Id. id. var pliosimilis Skcc Id Id. 

49 Id. id. var. perplicatosulcata Skcc Id Museo geol. di Roma 

50 Id. id. var. convexulosulcata Sacc Id Museo geol. di Torino 

51 Id. id. var pliogigantea Sacc Id Id. 

52 Id. id. var. elegans {SzGV.) Id Id. 

53 id. id, var. naucicostata (Sego.) Savona Mus. geol. di Genova 

54 Id. id, var. orevicostulata Sacc Astigiana Museo geol. di Roma 

55 Id. id. anom. pseudo fiorentina Sacc Villalvernia Museo geol. di Torino 

56 Id, id. var. turritoparva Sacc Astigiana Id. 

57 Id, id, var. conicoparvula Sacc P S. Quirìco (Valaesia). Id. 

58. Id. Meneghina ? Lia. var. astensiconvexa Sacc Astigiana Id. 

^59. Id. postacuticostata Sacc var. ligustica Sacc Savona Mus geol. di Genova 

60 Id. id. ? var. pliomagna Sacc Zinola Museo geol. di Torino 

61 Id. pseudocostellata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena 

62 Id. id. var, taurinensis Sacc Sciolze Coli. Rovasenda 

63 Id. id. var. paucicostetlata Sacc Stazzano Museo geol. di Torino 

64. a, b. Id. pliocostellatoides Sacc Astigiana Id. 

65. Id. costellatoides Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena 

66 Id. id. var. antiqua Sacc. . . Bersano (Colli torinesi) Coli. Rovasenda 

67 Id. id. dertocolligens Sacc Stazzano Museo geol. di Torino 

68. Id. percostellata Sacc Montegibbio Id. 

^ Id, fiemiacirsiformis Sacc Colli torinesi Id 

70. Id. t oostelUUosulcata Sacc Montegibbio Mus. geo), di Modena 

71 Id. ? basisulculata Sacc Id Id 

72 Id. astensidelicata Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

73. ... . Id. id var. acutina Sacc Id. Id. 

74 Id. delicata Mortr. var. basiglobosa Sacc Villalvernia là. 

75 Id. turrilodelicata Sacc Astigiana Id. 

'76. Id. obHquaia? (Phil.) var. plioligustica Sacc Zinnia Id. 



Digitized by 



Google 



lixVUljix 11« COLLEZIONE 

, te eoi è ooniecrato 

FIGURA LOCALITÀ retempbre figuralo 

77 TW^mtto hcUoputUla Sacc VillaWernia Mateo geol. di Torino* 

78. 74. f puiula (Phil.) var. praecedens Sagc Pian dei Boschi (CoL tor.) Coli. Rotasenda 

79 Id, id. var. gradatoides Sacc Savona-Zinola Mateo geol. di Torino» 

80. Id id, par. eontctna Sacc Villalvernia Id. 

81 Id, id, var. pUoparsnUima Sacc Astigiana Id. 

82 Pyrgolidium intemodulum (Wood) var. miocenica SAca . . . Montegibbio Mas. geol. di Modena 

83 Id. id, var. turrituhides Sacc Villalvernia Museo geol. di Torìno*^ 

84 Id» id. var. subanodulina Sacc Astigiana Id. 

84. Mi . . Id, id, var astmnpupoidea SAca Id Id. 

85. a, b. Pyrgolamprot taurinenii» Sacc Scìolze Coli. RoTtienda 

86 Id, id, var, iubtorquaUi Skcc Id Id. 

87 Id, miondculatu» Sacc Id Id. 

88 Id. miogradìis Sacc Id Id. 

89 Id. acoitottrangulatus Sacc Piandei Boschi (Col. tor.) Id. 

90 Id. Ttauropinetuis Sacc Termo fourà Id. Id. 

91 Id, mioperplicatulus Sacc Montegibbio Moseo geol. di Ronu 

92 Id. td var. taurotramiens Sacc. . . Termo foorà (CoL tor.). Coli. Rovasenda 

93 Id, perplicatotorquatus Sacc Stazzano Museo geol. di Torino- 

94 Id, pseudoterebralis Sacc S. Agata fossili Id. 

95 Id. pliocoUigeni Sacc. . Savona Museo geol. di Roma 

96 Id, tiguiticoterebralis Sacc Bassana (Val Taggia) . Museo geol. di Torino- 

97 Id. id. var, dimidiolaevis Sacc. . . Bordighera Id. 

98. a, b, Id. gracUis (hvi.) [esemplare tipico del Brocchi]. . . S.Giusto presso Volterra CiIl.Brfiecbi-Mis.eiT.MìliN 

99 Id, exgracilis Sacc Astigiana Museo geol. di Torina 

100. a, b, Id, dertogracilis Sacc S. Agata fossili Id. 

101 Id. pliopseudogracilii Skcc Astigiana Id. 

102 Id. flacteoides Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena 

103 Id, paucistriatut (Jeffr.) var. dertonensis Sacc. Stazzano Museo geol. dì Torino 

104. a, b. Id, mioovatui Sacc Id Museo geol. di Roma 

105 a^ b, Id. Pmiopupoides Sacc Montegibbio Mus. geol . di Modena 

106. a, b. Id. ?pliopupoide8 Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

107. a, b, Sulcoturbonilta turricula (Eicaw.) var. conicomuHneniis Sacc. Montegibbio Mus geol. dì Modena 

108 Striotufòonilla alpina Sacc P. S. Qt]irico(Valsesia) Museo geol. di Torino 

109 Id. td. var. mioappenninica Sacc Stazzano Museo geol. di Roma 

110 Id, id. var mioscalarata Sacc Montegibbio Mas. geol di Modena 

111 Id. id. var. basidepresmla Sacc Id. . Id. 

112 Id, ? var. itazzanensis Sacc Stazzano Museo geol. di Roma 

113. a, b, Id. miocrasiulata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena 

114 Id, pHcatulosunenfis Sacc Astigiana Museo geol. di Torino 

115 Id, dentecostata (Phil.) .^ var: pHoastensit Sacc. . Id Id. 

116 Id, id. var. subalpina Sacc. . . . Masserano Id. 

117 PyrgosieHi rufa (Phil.) var. praecedem Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena 

118 Id, id. var. exdentecostata Skcc Id. M. 

119 Id. id, var. dertod^ cassata Sacc Stazzano Museo geol. di Torino 

120. .... Id, id, var miopersulcata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena 

121 Id, id. var, ampiisuturaia Sacc Villalvernia Museo geol. di Torino 

122 Id. id. var. decussata (Bon.) Astigiana Id. 

123 Id. id. var. paucidecussata Sacc Id Id. 

124. Id. id. var. muUidecussata Skcc Id Id. 

125 Id, id. var. Bellardii (Segu.) Masserano Id. 

126. !d, id. var. percostatoastensis Sacc Astigiana Id. 

127 Id. id. var. giganteoastensis Sacc Id ; Id. 

128 Id, id, var. ligustica Sacc . . Albenga-Torsero Id. 

129 Id. percostatorufa Skcc Astigiana Id. 

130. Id. id. var. parvoaslensis Sàcc Id Id. 

131 Id, colummms (Ben.) Id Id. 

132 Id, mioexreticulata Sacc Montegibbio Mus. geol. di Modena 

135 a, b. Id. bilineata (Sbod.) Astigiana Museo geol. di Torino 

136 Id. id. var. persulcata Sacc Id Id. 

137 Id, id, var. subalineata Sacc Id Id. 

138 Id. id. var. paucisulcata Sacc Id Id. 

139. a, b Pyrgotiylus Lanceae (Lib.) var. cammunis Sacc Id. Id. 

140. a, ò. Id. id. var. convexa Sacc Villalvernia Id. 

141 Id. siriatulolanceae Sacc Astigiana Id. 

142 Id. id. var. pyramidalis Sacc Id Id. 

143 Id. id. var, striatuloides Sacc Id M. 

144 a, ò. Id. prostriatulolaneeae Sacc Stazzano Museo geol di Roma 

145 Id. id. var. lanceoides Sacc. Montegibbio Mus. geol. di Modena 

146 Id, taurostriatuloides Sacc Colli torinesi Museo geol. di Torino- 

147. a, b. Id, miostriatuloides Sacc Valila (Colli torinesi) . Coli. Rovasenda 

148 Id, hemiacirseoides Sacc Savona-fornaci Museo geol di Torino 

149 Id. id, var, sulcatolanceae Sacc Savona-Zinola. Id. 

150 Id. miomutinensis Sacc Montegibbio Id. 

151 Id. mioconveiulus Sacc Id. Mas. geol di ModeM» 



Digitized by 



Google 



Tav. I. 




B*''> u,-(f) I5I-' 



' « '* \ A 11 "'^' f A 4 

I 



14.(^1 "a 16^1) nCii 18(^' .^»'^^ 



i 




67^T> 68 



4 * 4 41414 4 



?!! 74^?' 7^' 



78V"' 79^'* 80'-^' 8lf^) 82<^' aa*^' 84<t) 



»(i) 



4 I 4 ...T 



4 ^ 

87 W 88 (-^l 



4 4 4^4 



98' 



"<f) 



(f! W 86'^' 



(^) a,(-?) 92(f) 



4 100*^ 100*^" 



m«ft) i(M.'(^) 105- W ió5*W lo^'if) io^(!ì 



'^ IV* - IVO - lUò ^'/ \ 106 U' im 

è I I > I I I ^ i*r I ) 



U7»TJ ti8\i] 



"f ''f no(T) "i'^' "r m"f) n.«'-t) "Ì^' «.(1) »f ue(x^ "l'' T' '«^'^^ 



C.Jiiffhinù dùg 



Lit.5aJtmsntia,T»rift» 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



Tav.II. 



2* 



,(4) f 3(?) # ^ 



gff^ 



r f f 'a "* '2* '3*"' 1*^ '5^ /' 



I I I I I I M I I I I I I I 




C- RigkùU'di*. 



Digitized by 



Z it. SahufJùi . Tmrino 



Google 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 







Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 



Digitized by 



Google 




2044 072 



739 



Date Due 



lOT'^'i-c' 



> 



Digitized by 



Google